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La programmazione in agricoltura nell'esperienza della Regione ...

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Il Piano Mansholt n. 2, al f<strong>in</strong>e di ammodernare e sviluppare il settore<br />

agricolo, considera la necessità di un massiccio <strong>in</strong>tervento strutturale<br />

abb<strong>in</strong>ato ad una più prudente politica dei prezzi. Infatti, rileva che la<br />

politica comune dei mercati e del sostegno dei prezzi dei prodotti<br />

agricoli 12 , f<strong>in</strong>o a quel momento privilegiata nelle scelte politiche, non riesce<br />

da sola a compensare gli squilibri esistenti fra le agricolture degli Stati<br />

membri. Pertanto solo un <strong>in</strong>tervento comb<strong>in</strong>ato fra la politica strutturale e<br />

quella dei prezzi può rilanciare un settore che si trova da troppo tempo <strong>in</strong><br />

una fase di stallo.<br />

Il “Memorandum Mansholt” accoglie al suo <strong>in</strong>terno il Programma<br />

“Agricoltura 80”, <strong>in</strong> cui si elencano i pr<strong>in</strong>cipali provvedimenti di carattere<br />

strutturale da adottare nel decennio 1970-80. Per l’attuazione del<br />

Programma si considera la dimensione regionale, dato che la politica<br />

strutturale si traduce poi <strong>in</strong> politica regionale 13 , adeguandosi alle s<strong>in</strong>gole<br />

realtà locali.<br />

12 «<strong>La</strong> politica agraria f<strong>in</strong>ora condotta dalla Comunità si è basata sull’azione privilegiata<br />

nel settore dei mercati e dei prezzi. L’<strong>in</strong>staurazione di prezzi unici ha certo consentito di<br />

abolire le barriere tra i mercati nazionali e di aumentare nettamente gli scambi<br />

<strong>in</strong>tracomunitari. Ma per la maggior parte dei prodotti agricoli tali prezzi non sembrano<br />

essere stati fissati essenzialmente <strong>in</strong> funzione dei dati economici e delle esigenze di una<br />

auspicabile specializzazione all’<strong>in</strong>terno del mercato comune; il loro livello è stato spesso il<br />

risultato di compromessi politici accettabili da parte di tutti gli Stati membri. <strong>La</strong> Comunità<br />

è stata pertanto <strong>in</strong>dotta a fissare i prezzi <strong>della</strong> maggior parte dei prodotti agricoli a un<br />

livello che risulta generalmente essere molto superiore a quello dei prezzi normalmente<br />

praticati nelle transazioni <strong>in</strong>ternazionali o pers<strong>in</strong>o sul mercato <strong>in</strong>terno dei suoi concorrenti.<br />

Se tale politica dei prezzi ha contribuito ad aumentare il reddito degli agricoltori, non ha<br />

tuttavia consentito loro di ricuperare il divario che li separa dalle categorie socioprofessionali<br />

comparabili. Si assiste viceversa, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i reali, a un deterioramento del<br />

reddito di alcuni agricoltori. L’attuale sistema di <strong>in</strong>terventi sul mercato, caratterizzato da<br />

un sostegno quantitativamente illimitato <strong>in</strong> base a prezzi elevati, costituiscono un<br />

<strong>in</strong>coraggiamento al mantenimento delle aziende marg<strong>in</strong>ali e pertanto un freno alla<br />

divisione del lavoro nel settore agricolo su scala comunitaria e all’ammodernamento<br />

dell’<strong>agricoltura</strong>. Esso ritarda la dim<strong>in</strong>uzione del numero di conduttori, che è uno dei mezzi<br />

pr<strong>in</strong>cipali per migliorare il reddito degli agricoltori. Tale sistema offre <strong>in</strong>vece ad alcuni<br />

agricoltori, tra quelli più competitivi, una vera e propria situazione di vendita. E’ <strong>in</strong>oltre<br />

estremamente costoso per la collettività» , COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,<br />

<strong>in</strong> op. cit., pagg. 30 - 31.<br />

13 Per lo sviluppo delle Regioni <strong>della</strong> Comunità Europea si istituisce con Reg. CEE n. 724<br />

del 18 marzo 1975 (G.U.C.E. L. 73 del 21 marzo 1975) il Fondo Europeo di Sviluppo<br />

Regionale (FESR): «(…) dest<strong>in</strong>ato a contribuire alla correzione dei pr<strong>in</strong>cipali squilibri<br />

regionali esistenti nella Comunità, partecipando allo sviluppo e all’adeguamento<br />

strutturale delle regioni <strong>in</strong> ritardo di sviluppo nonché alla riconversione delle regioni<br />

<strong>in</strong>dustriali <strong>in</strong> decl<strong>in</strong>o», art. 160 (ex art. 130C), Trattato Ce.<br />

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