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La programmazione in agricoltura nell'esperienza della Regione ...

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3)<br />

Sviluppo economico del Mezzogiorno<br />

ASSETTO<br />

TERRITORIALE<br />

Il primo Programma economico nazionale riassume sostanzialmente<br />

tutti gli antecedenti tentativi di <strong>programmazione</strong> economica, ampliandone i<br />

contenuti. Ad esso segue il Progetto 80, quale Rapporto prelim<strong>in</strong>are al<br />

programma economico nazionale 1971-75. Questo documento rappresenta<br />

un importante punto di riferimento per l’avvio dell’attività di<br />

<strong>programmazione</strong> da parte delle Regioni.<br />

1.2 I primi tentativi di <strong>programmazione</strong> regionale nelle<br />

Marche<br />

I primi tentativi di <strong>programmazione</strong> regionale nelle Marche riguardano<br />

l’elaborazione del Piano territoriale di coord<strong>in</strong>amento 24 .<br />

<strong>La</strong> sua impostazione si rifà alle dir ettive del cosiddetto Schema<br />

Vanoni 25 , <strong>in</strong> base alle quali si stabiliscono le dest<strong>in</strong>azioni produttive o<br />

sociali di ogni zona (ad es. agricola, <strong>in</strong>dustriale, residenziale, ecc.) e le<br />

opere per i bisogni collettivi, quali strade, acquedotti, servizi sanitari, ecc.<br />

24 MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI, Provveditorato alle opere pubbliche per le Marche<br />

(a cura di), Dati sommari e studi prelim<strong>in</strong>ari per il piano territoriale di coord<strong>in</strong>amento<br />

delle Marche, Ancona, 1956. I Piani territoriali di coord<strong>in</strong>amento sono istituiti con legge<br />

17 agosto 1942, n. 1150 (Legge urbanistica), pubblicata <strong>in</strong> G.U. n. 244 del 16 ottobre<br />

1942.<br />

25 Lo Schema di sviluppo dell’occupazione e del reddito nel decennio 1955-64, presentato<br />

nel dicembre 1954 dal M<strong>in</strong>istro del Bilancio Ezio Vanoni, è il primo tentativo di<br />

<strong>programmazione</strong> economica globale avvenuto <strong>in</strong> Italia. Esso prevede come obiettivi da<br />

raggiungere nel decennio di riferimento: 1) la creazione di quattro milioni di posti di<br />

lavoro; 2) la riduzione degli squilibri economici fra regioni del centro-nord e quelle<br />

meridionali; 3) l’elim<strong>in</strong>azione del deficit <strong>della</strong> bilancia dei pagamenti. Come condizione di<br />

base per il loro conseguimento stabilisce un tasso annuo medio di crescita del reddito<br />

nazionale del 5%. A causa <strong>della</strong> sua mancata strumentazione, lo Schema Vanoni non<br />

trova alcuna applicazione reale, rimanendo così un “libro dei sogni”.<br />

12<br />

Riequilibrio fra le aree metropolitane e<br />

quelle di esodo del Centro - Nord

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