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La programmazione in agricoltura nell'esperienza della Regione ...

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nazionale dell’occupazione e del reddito. Tuttavia, la Commissione riesce<br />

solo ad eseguire una serie di ricerche sui settori 7 co<strong>in</strong>volti nello sviluppo<br />

economico del Paese, <strong>in</strong> quanto ad un anno dal suo <strong>in</strong>sediamento<br />

rassegna le dimissioni 8 . Il suo operato non rimane per questo privo di<br />

significato. Infatti, nei suoi contenuti segna il passaggio dalla fase di<br />

<strong>programmazione</strong> funzionale, tipica degli anni C<strong>in</strong>quanta, a quella<br />

prevalentemente strutturale degli anni Sessanta.<br />

1.1.1.1 Il Rapporto Saraceno<br />

Alla Commissione Papi succede quella del C.N.P.E. (Commissione<br />

Nazionale per la Programmazione Economica), costituita il 6 agosto 1962.<br />

I lavori di detta Commissione si basano sulla Nota aggiuntiva 9 alla<br />

Relazione generale sulla situazione economica del Paese per l’anno 1961<br />

presentata al Parlamento dal M<strong>in</strong>istro del Bilancio Ugo <strong>La</strong> Malfa <strong>in</strong> data 22<br />

maggio 1962.<br />

L’attività del C.N.P.E. si riassume pr<strong>in</strong>cipalmente nel Rapporto del suo<br />

Vice-Presidente, prof. Pasquale Saraceno 10 . Il cosiddetto Rapporto<br />

Saraceno pone come obiettivi del programma economico i seguenti<br />

punti 11 :<br />

a) «assicurare all’economia italiana un alto saggio di sviluppo globale»;<br />

7 I settori oggetto di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e <strong>della</strong> Commissione Papi sono quelli «dell’istruzione<br />

professionale, dell’<strong>agricoltura</strong>, dei trasporti, del turismo, <strong>della</strong> bilancia commerciale,<br />

dell’<strong>in</strong>dustria, del commercio, del settore pubblico, del risparmio, nonché delle<br />

programmazioni regionali, (…)», MINISTERO DEL BILANCIO, “Proposte per uno schema<br />

organico di sviluppo dell’economia e del reddito”, <strong>in</strong> <strong>La</strong> <strong>programmazione</strong> economica <strong>in</strong><br />

Italia, Volume 2, Roma, pag. 7.<br />

8 Il presidente Papi presenta il 19 febbraio 1962 al M<strong>in</strong>istro del Bilancio Giuseppe Pella un<br />

rapporto sullo stato dei lavori, come <strong>in</strong>tegrazione alla nota del 12 ottobre 1961 sulla fase<br />

<strong>in</strong>iziale di questi. Dopodiché, la Commissione rassegna nel marzo del 1962 le sue<br />

dimissioni.<br />

9 <strong>La</strong> Nota Aggiuntiva s’<strong>in</strong>titola Problemi e prospettive dello sviluppo economico italiano e<br />

viene anche chiamata Nota “<strong>La</strong> Malfa”. In essa si sottol<strong>in</strong>ea l’esigenza di riportare <strong>in</strong><br />

equilibrio il sistema economico italiano, caratterizzato dai tradizionali squilibri territoriali<br />

(fra Centro-Nord e Meridione) e settoriali (fra <strong>agricoltura</strong> e <strong>in</strong>dustria). Tuttavia, non sono<br />

solo questi i problemi che emergono dalla Nota. Si del<strong>in</strong>eano carenze nei servizi pubblici<br />

(<strong>in</strong> particolare nelle strutture scolastiche), nei consumi pubblici e si rilevano nuovi tipi di<br />

squilibri dovuti alla congestione di alcune aree urbane e allo spopolamento di zone rurali,<br />

per effetto del forte esodo di forze di lavoro dalle campagne verso le città. Per risolvere<br />

questi problemi, la Nota richiama l’uso <strong>della</strong> <strong>programmazione</strong> sia su scala nazionale che<br />

regionale. In quest’ultimo caso deve avere carattere globale e non settoriale.<br />

10 Il Rapporto del Vice Presidente <strong>della</strong> Commissione Nazionale per la Programmazione<br />

Economica viene presentato dal prof. Pasquale Saraceno al M<strong>in</strong>istro del Bilancio Antonio<br />

Giolitti.<br />

11 Obiettivi ripresi dalla Nota “la Malfa”.<br />

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