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La programmazione in agricoltura nell'esperienza della Regione ...

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Il primo capitolo di questo lavoro ha carattere <strong>in</strong>troduttivo. Esso è<br />

dedicato alla ricostruzione <strong>della</strong> def<strong>in</strong>izione del concetto di<br />

<strong>programmazione</strong>, sia da un punto di vista metodologico, che rispetto i<br />

diversi tentativi di <strong>programmazione</strong> “dall’alto” degli anni sessanta.<br />

Nel secondo capitolo si analizza la costituzione dell’Ente <strong>Regione</strong> Marche<br />

<strong>in</strong> relazione alla <strong>programmazione</strong> democratica adottata nello Statuto e <strong>in</strong><br />

merito ai primi tentativi di una sua <strong>in</strong>troduzione ad esso connessi.<br />

Il terzo capitolo tratta <strong>della</strong> politica strutturale <strong>in</strong> <strong>agricoltura</strong> e<br />

dell’adozione nella <strong>Regione</strong> delle Direttive CEE socio-strutturali del 1972 e<br />

del 1975.<br />

Nel quarto capitolo si mettono <strong>in</strong> evidenza i nuovi <strong>in</strong>dirizzi di<br />

<strong>programmazione</strong> nazionale (settoriale) e comunitaria (<strong>in</strong>tegrata sul<br />

territorio) <strong>in</strong> <strong>agricoltura</strong> accolti dalla <strong>programmazione</strong> regionale. Inoltre, si<br />

fornisce un breve resoconto sull’esperienza <strong>della</strong> pianificazione zonale<br />

agricola marchigiana e sulla realizzazione <strong>della</strong> nuova politica agricola<br />

strutturale.<br />

Nel qu<strong>in</strong>to capitolo si descrive l’avvio dei primi tentativi di<br />

<strong>programmazione</strong> <strong>in</strong>tegrata a livello territoriale <strong>in</strong> ambito regionale e locale.<br />

A tal f<strong>in</strong>e si prende <strong>in</strong> esame l’<strong>in</strong>iziativa comunitaria Leader, esponendo le<br />

sue pr<strong>in</strong>cipali caratteristiche <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di processo “bottom up”, <strong>in</strong>tegrato<br />

e a carattere autopropulsivo. Gli altri temi affrontati nel capitolo<br />

riguardano la messa <strong>in</strong> atto da parte <strong>della</strong> <strong>Regione</strong> delle misure di<br />

adeguamento delle strutture agrarie e di quelle di accompagnamento <strong>della</strong><br />

cosiddetta Riforma “Mac Sharry” (1992).<br />

In ultimo, nel sesto capitolo si esam<strong>in</strong>a il percorso evolutivo <strong>della</strong><br />

<strong>programmazione</strong> rurale regionale attraverso l’analisi dei due strumenti di<br />

<strong>programmazione</strong> per le aree rurali il Piano di Sviluppo Rurale e il DOC.U.P.<br />

relativo all’obiettivo. 2.<br />

Seguono alcune considerazioni conclusive f<strong>in</strong>alizzate a riassumere i<br />

tratti salienti <strong>della</strong> questione del contributo dell’<strong>agricoltura</strong> allo sviluppo<br />

complessivo <strong>della</strong> regione ed al dibattito sul ruolo attuale <strong>della</strong><br />

<strong>programmazione</strong> dello sviluppo delle aree rurali.<br />

IV

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