Diversifarm Idee imprenditoriali innovative nell'agricoltura delle ...

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30.06.2013 Views

INTRODUZIONE UN’AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE IN EUROPA L’agricoltura, o meglio, il mondo rurale, merita di essere tenuto in considerazione, poiché molti cambiamenti ed evoluzioni lo interessano, oggi, da vicino. La fase, iniziata dopo la seconda Guerra Mondiale, in cui all’agricoltura era stata espressamente affidata la funzione di nutrire la popolazione, per la ripresa economica e sociale, è ormai superata, il settore agricolo ha assolto quel compito e oggi la collettività ha raggiunto una condizione di stabilità e benessere che la conduce, tra l’altro, a spostare il suo interesse dalla quantità alla qualità, alla sicurezza degli alimenti e delle tecniche di produzione, alla ricerca di servizi ulteriori che l’agricoltura tradizionale offriva naturalmente, come la cura del paesaggio ed il rispetto dell’ambiente. Il mondo agricolo, dunque, ha l’opportunità di guardarsi intorno, anziché restare ancorato alla sua vecchia funzione, di rivalutare antichi valori e tradizioni, usi e costumi; di riscoprire le sue funzioni originarie, di offrire servizi nuovi, più o meno collegati all’attività principale, di puntare, in definitiva, verso la multifunzionalità. Il primo passo avanti in questa direzione è il passaggio da una concezione di mondo agricolo ad una di mondo rurale, per intendere, con esso, non solo l’attività di produzione di beni alimentari, ma anche tutta una serie di altri beni e servizi da realizzare in parallelo; non solo gli agricoltori, ma tutti coloro che abitano e vivono la dimensione rurale e contribuiscono all’economia complessiva; non solo la campagna, ma tutto il territorio, non urbano, nel quale queste funzioni ed attività trovano svolgimento. Tutti i segnali di cambiamento sono stati colti anche dalla Politica agricola comune, che ha cercato e cerca continuamente, di uniformarsi alle nuove esigenze della collettività, di dare un’immagine modernizzata e rinnovata all’agricoltura e di restituirle le sue molteplici funzioni tradizionali, oltre che di dare risalto a tutte quelle attività che si rivelano sempre più determinanti nelle scelte dei consumatori, nelle richieste del mercato e, quindi, per il settore stesso. Ciò anche in vista degli altri obiettivi europei da portare a termine, quali l’ingresso nell’Unione dei Paesi dell’Europa Centrale e Orientale (PECO), nonché il rispetto degli accordi internazionali presi in occasione dell’Uruguay Round, in sede GATT/WTO e, per finire, l’unificazione del mercato e della moneta. La Politica agricola comune ha bisogno, dunque, di continui rinnovamenti e, soprattutto di mosse decisive ed efficaci, cosa che, invece non sempre è riuscita secondo i modi pensati e gli obiettivi prestabiliti, pur in presenza di proposte di politica (come ad esempio la CARPE) di tale livello. Nonostante ciò i passi avanti in direzione di un’agricoltura multifunzionale sono evidenti e le trasformazioni subite dal settore in tutta l’Unione Europea negli ultimi decenni, considerevoli, tanto che l’UE ha affermato la necessità di preservare e diffondere il nuovo modello di agricoltura europea, il quale, oltretutto, si differenzia nettamente da altri modelli agricoli, primo tra tutti quello statunitense. 1

L’agricoltore che vuole mantenere il passo con i tempi assume vesti nuove e funzioni nuove e diverse: egli svolge un’attività complessa ed articolata, che si sviluppa in maniera multisettoriale e multidirezionale, in contrasto con un’agricoltura del tipo monofunzionale. Tale attività complessa comprende la realizzazione di prodotti di qualità, la trasformazione agro-alimentare, la commercializzazione, la produzione di beni dell’artigianato tipico, l’attività agrituristica, la promozione di attività di svago, divertimento, ristorazione, sport, intrattenimento e così via. A ciò va aggiunta la serie di servizi di tutela del paesaggio e dell’ambiente, oltre a quelli educativi, culturali, terapeutici e riabilitativi, per la cura della persona. La figura del nuovo agricoltore si differenzia anche per il tempo dedicato a questa attività: egli è in genere un lavoratore part-time in altri settori (industriale o terziario) che dedica all’agricoltura una parte del suo tempo, ma che vi applica le conoscenze, la professionalità e le esperienze acquisite negli altri settori. Tale situazione permette, tra l’altro, all’agricoltura di integrarsi con il settore dei servizi, attraverso il contoterzismo. Un aspetto di notevole interesse è il ricambio generazionale, cioè il ruolo e l’importanza dei giovani in agricoltura: la loro presenza risulta fondamentale, per la loro capacità di portare aria nuova al mondo agricolo, grazie alla loro maggiore apertura mentale e quindi alla disponibilità, pur rischiando, a tentare ed introdurre innovazioni, oltre che alla capacità di captare informazioni e di interrelarsi con l’esterno. In tale contesto la capacità di attrazione del settore agricolo è determinante e l’UE ha attivato una serie di incentivi e premi rivolti a coloro che decidono di entrarvi. Fattori di estrema rilevanza nel nuovo modello di agricoltura multifunzionale sono costituiti dalla diversificazione e dall’introduzione di innovazioni, che permettono al settore una maggiore integrazione nell’economia e di offrire beni e servizi che esaudiscono le richieste e le esigenze della collettività, oltre che naturalmente di ampliare e diversificare la gamma di attività svolte dalle aziende agricole, quindi l’offerta di beni e servizi e, conseguentemente i redditi degli agricoltori. Il secondo obiettivo di questo lavoro è quello di verificare lo stato di applicazione del nuovo modello di agricoltura europea nella regione Marche. A tale scopo si cerca di rilevare, attraverso contatti diretti con alcune aziende agricole della regione, gli aspetti di esse più significativi, che le riconducono a tale modello. La ricerca considera anche aspetti tecnici ed economici di tali aziende, tentando di impostare, di conseguenza, una nuova traccia metodologica per l’individuazione di tali casi e per aprire la strada a nuovi percorsi di studio e di ricerca e, per questo motivo, l’ultima parte del lavoro può essere considerata la più interessante, dinamica e, forse, più originale, se non altro per il tentativo che si compie, di costruire una valutazione economica dei casi esaminati. Tali aziende costituiscono esperienze interessanti e diverse tra loro, che meritano una considerevole attenzione per il fatto di aver impostato la loro attività in un’ottica di multifunzionalità, ma soprattutto di novità, nel tipo e nella varietà di beni e servizi proposti, nell’organizzazione e nella gestione aziendali e così via; ma l’elemento di novità sta anzitutto nel fatto che la loro concezione di agricoltura è profondamente diversa da quella tradizionalmente intesa ed il cui obiettivo si rifà alla produzione di derrate alimentari. 2

INTRODUZIONE<br />

UN’AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE IN EUROPA<br />

L’agricoltura, o meglio, il mondo rurale, merita di essere tenuto in<br />

considerazione, poiché molti cambiamenti ed evoluzioni lo interessano, oggi, da<br />

vicino.<br />

La fase, iniziata dopo la seconda Guerra Mondiale, in cui all’agricoltura era<br />

stata espressamente affidata la funzione di nutrire la popolazione, per la ripresa<br />

economica e sociale, è ormai superata, il settore agricolo ha assolto quel compito<br />

e oggi la collettività ha raggiunto una condizione di stabilità e benessere che la<br />

conduce, tra l’altro, a spostare il suo interesse dalla quantità alla qualità, alla<br />

sicurezza degli alimenti e <strong>delle</strong> tecniche di produzione, alla ricerca di servizi<br />

ulteriori che l’agricoltura tradizionale offriva naturalmente, come la cura del<br />

paesaggio ed il rispetto dell’ambiente.<br />

Il mondo agricolo, dunque, ha l’opportunità di guardarsi intorno, anziché<br />

restare ancorato alla sua vecchia funzione, di rivalutare antichi valori e tradizioni,<br />

usi e costumi; di riscoprire le sue funzioni originarie, di offrire servizi nuovi, più o<br />

meno collegati all’attività principale, di puntare, in definitiva, verso la<br />

multifunzionalità.<br />

Il primo passo avanti in questa direzione è il passaggio da una concezione<br />

di mondo agricolo ad una di mondo rurale, per intendere, con esso, non solo<br />

l’attività di produzione di beni alimentari, ma anche tutta una serie di altri beni e<br />

servizi da realizzare in parallelo; non solo gli agricoltori, ma tutti coloro che<br />

abitano e vivono la dimensione rurale e contribuiscono all’economia complessiva;<br />

non solo la campagna, ma tutto il territorio, non urbano, nel quale queste<br />

funzioni ed attività trovano svolgimento.<br />

Tutti i segnali di cambiamento sono stati colti anche dalla Politica agricola<br />

comune, che ha cercato e cerca continuamente, di uniformarsi alle nuove<br />

esigenze della collettività, di dare un’immagine modernizzata e rinnovata<br />

all’agricoltura e di restituirle le sue molteplici funzioni tradizionali, oltre che di<br />

dare risalto a tutte quelle attività che si rivelano sempre più determinanti nelle<br />

scelte dei consumatori, nelle richieste del mercato e, quindi, per il settore stesso.<br />

Ciò anche in vista degli altri obiettivi europei da portare a termine, quali<br />

l’ingresso nell’Unione dei Paesi dell’Europa Centrale e Orientale (PECO), nonché il<br />

rispetto degli accordi internazionali presi in occasione dell’Uruguay Round, in<br />

sede GATT/WTO e, per finire, l’unificazione del mercato e della moneta.<br />

La Politica agricola comune ha bisogno, dunque, di continui rinnovamenti e,<br />

soprattutto di mosse decisive ed efficaci, cosa che, invece non sempre è riuscita<br />

secondo i modi pensati e gli obiettivi prestabiliti, pur in presenza di proposte di<br />

politica (come ad esempio la CARPE) di tale livello.<br />

Nonostante ciò i passi avanti in direzione di un’agricoltura multifunzionale<br />

sono evidenti e le trasformazioni subite dal settore in tutta l’Unione Europea negli<br />

ultimi decenni, considerevoli, tanto che l’UE ha affermato la necessità di<br />

preservare e diffondere il nuovo modello di agricoltura europea, il quale,<br />

oltretutto, si differenzia nettamente da altri modelli agricoli, primo tra tutti quello<br />

statunitense.<br />

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