Diversifarm Idee imprenditoriali innovative nell'agricoltura delle ...
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offrono i servizi per l’agricoltura e, il secondo, nella richiesta e nell’utilizzo, da parte delle aziende agricole, di tali servizi 30 . Ciò comporta l’integrazione intersettoriale del mondo agricolo, cioè il suo interagire con gli altri settori, economici e non: industria, artigianato, commercio, turismo, servizi privati e pubblici. La pluriattività dell’agricoltore multifunzionale o, meglio, della famiglia rurale, costituisce sicuramente uno dei fenomeni di estrema importanza, legati alla multifunzionalità; allo stesso tempo bisogna precisare che i due concetti, di pluriattività e di multifunzionalità, vanno tenuti distinti, perché esprimono situazioni diverse, anche se potrebbero essere confusi. La multifunzionalità, riguarda, infatti, lo svolgimento di attività alternative, connesse all’agricoltura o meno, come ad esempio la tutela del paesaggio ed il mantenimento degli equilibri ambientali, svolte comunque nell’ambito dell’attività aziendale agricola Con pluriattività, invece si intende lo svolgimento da parte dell’imprenditore agricolo e/o dei membri della famiglia, per una parte, o tutto il loro tempo lavorativo, di attività ulteriori rispetto a quella svolta nell’azienda agricola, che poco o nulla hanno a che fare con l’agricoltura, ma soprattutto al di fuori della realtà aziendale di famiglia. Si tratta, infatti, per lo più di attività extra – agricole, svolte in altri settori della produzione, quindi nell’industria o nel terziario, ma è possibile parlare anche di una pluriattività del tipo “agricoltura-agricoltura”, che si ravvisa nella figura del familiare che svolge comunque attività agricola, ma al di fuori dell’azienda di famiglia, in quanto il reddito che egli produce e che va ad integrare quello familiare, proviene dall’esterno, cioè da altro mercato. Le cause di diffusione del part-time in agricoltura possono essere riassunte in due grandi gruppi che comprendono una serie di variabili, alcune interne al settore agricolo, o meglio alla “famiglia contadina”, altre esterne al settore stesso. Tra i condizionamenti interni al settore agricolo si trovano: 1. l’avvento di un’agricoltura del tipo “capital – intensive”, che dagli anni ’50 in poi ha consentito il risparmio di braccia al primo settore, per cui ad un certo punto non c’era più posto, nelle aziende agricole familiari, per tutti i componenti della famiglia, i quali hanno cercato occupazione nell’industria o nel terziario, oppure nello stesso settore agricolo, ma in ogni caso in mercati diversi da quello dell’azienda di famiglia; 2. la rigidità fondiaria che, ostacolando l’ampliamento della dimensione d’impresa, favorisce il permanere di una realtà agricola estremamente polverizzata e rappresenta, quindi, uno stimolo alla ricerca di attività extra-agricole; 3. la spinta all’integrazione intersettoriale dell’agricoltura, in quanto i redditi agricoli ed extra-agricoli si pongono a confronto e con essi si evidenziano i bisogni e le risorse della famiglia agricola. Ciò spinge i membri della famiglia alla ricerca di attività extra-aziendali ed integratrici di reddito 30 Dal contoterzismo derivano tutta una serie di altri fenomeni, quali l’intensificazione, o l’estensificazione delle colture, la destrutturazione o la disattivazione aziendale, l’innovazione, la diversificazione, ecc.: vedi nel seguito del capitolo. 37
(“effetto spinta”), ma contemporaneamente, i vantaggi connessi all’attività e alla struttura aziendali, non permettono loro di decidere per un abbandono definitivo dell’agricoltura (“effetto ritorno” o “ritorno alla terra”) 31 . Tra i fattori esterni che stimolano la crescita e la diffusione del part-time invece vanno considerati: 1. la contrazione dei trasferimenti sociali rivolti all’agricoltura, che spingono alla ricerca di forme alternative di reddito; 2. una prospettiva di maggiore occupazione nell’industria o nei servizi, ma in loco, cioè nel territorio rurale, o nelle sue vicinanze, dal momento che la tendenza è quella di una industrializzazione diffusa e non più concentrata su una parte del territorio. Altri obiettivi che è possibile perseguire con la diffusione del part-time sono: • la presenza di popolazione sul territorio che svolge funzioni di presidio e quindi di mantenimento della vitalità, evitandone il degrado e l’abbandono; • il conseguente mantenimento di un certo livello occupazionale in agricoltura; • la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali; • la riduzione di disparità intra ed inter-settoriali; • il contenimento degli eccessi produttivi. La famiglia rurale diventa così pluriattiva, poiché contiene membri che svolgono, in parte o in tutto, attività lavorativa al di fuori dell’azienda agricola, sono cioè lavoratori part-time, la cui attività principale, quando riservino comunque parte del loro tempo lavorativo all'azienda familiare, può essere quella agricola o quella negli altri settori. Se l’attività principale è quella agricola, attraverso la pluriattività la famiglia riesce ad integrare il reddito derivante dall’azienda agricola di cui è conduttrice: svolgendo altri tipi di occupazione, a tempo pieno o parziale, alcuni o tutti i membri della famiglia apportano all’interno redditi provenienti da attività esterne. Quando però non si tratta di integrare il reddito, gli obiettivi di una scelta di pluriattività sono altri: in questi casi l’attività agricola non figura come la principale, né dal punto di vista del tempo dedicatole, né dal punto di vista del reddito che fornisce. Si tratta, ad esempio, della famiglia di origini rurali che, tuttavia, per motivi di impiego in settori diversi da quello agricolo, si è trasferita in città, per lo meno nella sua componente più giovane. La pluriattività ha in questo caso la funzione di evitare il degrado dell’ambiente rurale e la perdita della struttura abitativa, che di solito viene utilizzata come seconda casa per le vacanze ed il tempo libero, e/o 31 Barberis C., Gli operai contadini, Bologna, Il Mulino, 1970. 38
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(“effetto spinta”), ma contemporaneamente, i vantaggi connessi<br />
all’attività e alla struttura aziendali, non permettono loro di decidere per<br />
un abbandono definitivo dell’agricoltura (“effetto ritorno” o “ritorno alla<br />
terra”) 31 .<br />
Tra i fattori esterni che stimolano la crescita e la diffusione del part-time<br />
invece vanno considerati:<br />
1. la contrazione dei trasferimenti sociali rivolti all’agricoltura, che spingono<br />
alla ricerca di forme alternative di reddito;<br />
2. una prospettiva di maggiore occupazione nell’industria o nei servizi, ma in<br />
loco, cioè nel territorio rurale, o nelle sue vicinanze, dal momento che la<br />
tendenza è quella di una industrializzazione diffusa e non più concentrata<br />
su una parte del territorio.<br />
Altri obiettivi che è possibile perseguire con la diffusione del part-time<br />
sono:<br />
• la presenza di popolazione sul territorio che svolge funzioni di<br />
presidio e quindi di mantenimento della vitalità, evitandone il<br />
degrado e l’abbandono;<br />
• il conseguente mantenimento di un certo livello occupazionale in<br />
agricoltura;<br />
• la salvaguardia dell’ambiente e <strong>delle</strong> risorse naturali;<br />
• la riduzione di disparità intra ed inter-settoriali;<br />
• il contenimento degli eccessi produttivi.<br />
La famiglia rurale diventa così pluriattiva, poiché contiene membri che<br />
svolgono, in parte o in tutto, attività lavorativa al di fuori dell’azienda agricola,<br />
sono cioè lavoratori part-time, la cui attività principale, quando riservino<br />
comunque parte del loro tempo lavorativo all'azienda familiare, può essere quella<br />
agricola o quella negli altri settori.<br />
Se l’attività principale è quella agricola, attraverso la pluriattività la famiglia<br />
riesce ad integrare il reddito derivante dall’azienda agricola di cui è conduttrice:<br />
svolgendo altri tipi di occupazione, a tempo pieno o parziale, alcuni o tutti i<br />
membri della famiglia apportano all’interno redditi provenienti da attività esterne.<br />
Quando però non si tratta di integrare il reddito, gli obiettivi di una scelta di<br />
pluriattività sono altri: in questi casi l’attività agricola non figura come la<br />
principale, né dal punto di vista del tempo dedicatole, né dal punto di vista del<br />
reddito che fornisce.<br />
Si tratta, ad esempio, della famiglia di origini rurali che, tuttavia, per motivi<br />
di impiego in settori diversi da quello agricolo, si è trasferita in città, per lo meno<br />
nella sua componente più giovane. La pluriattività ha in questo caso la funzione<br />
di evitare il degrado dell’ambiente rurale e la perdita della struttura abitativa, che<br />
di solito viene utilizzata come seconda casa per le vacanze ed il tempo libero, e/o<br />
31 Barberis C., Gli operai contadini, Bologna, Il Mulino, 1970.<br />
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