specimen - Palumbo Editore

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Una premessa
La scuola di oggi è mutata rispetto a quella in cui gli insegnanti – anche quelli più giovani –
si sono formati (tempi per le lezioni e i laboratori oggettivamente ridotti, allievi diversificati
non di rado anche sul piano linguistico e culturale, precarietà di ogni tipo incombenti sull’attività
didattica…). Tuttavia, pur costretta a fare i conti con la progressiva difficoltà di gestire un ventaglio
sempre più ampio di problemi, da quelli economici a quelli sociali, la scuola non può
abdicare al ruolo di mediazione dei saperi e di formazione di cittadini.
Ecco quindi che ad una marginalità sempre più accentuata viene a corrispondere una concentrazione
di significato e di responsabilità sempre maggiori per i docenti, cui si aggiunge
la necessità di non perdere di vista la funzione formativa: al di là dei ruoli, della fatica usurante
della quotidianità, chi lavora nella scuola e per la scuola sa, infatti, che in gioco c’è sempre
un individuo.
Sono soprattutto le materie umanistiche al centro di tali contraddizioni: problematiche, certo,
ma anche stimolanti. La scommessa dell’insegnamento dell’italiano oggi è di mantenere lo
spessore culturale specifico della disciplina facendola attraversare da una forte interdisciplinarità,
che sola può garantire orizzonti ampi e variegati, tali da accogliere e motivare gli studenti
che alla scuola accedono.
Gran parte della formazione si gioca nel primo biennio della scuola superiore, quando gli
alunni sono particolarmente ricettivi, hanno maggiori attese, ma sono anche più esposti a
delusioni e più drastici nelle critiche. Inoltre, è spesso in questo periodo dell’adolescenza
che si diventa lettori consapevoli, o si abbandona la lettura per sempre.
Questo libro nasce da tali premesse ed è motivato dalla convinzione che la lettura sia un’esperienza
di vita, che la lingua sia una ricchezza, e che valga la pena impegnarsi per conquistare
– e per trasmettere – il gusto della letteratura.