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36<br />
Unità di apprendimento 1<br />
A teatro…<br />
Centocinquanta la gallina canta di Achille Campanile è il testo scelto per spiegare le peculiarità<br />
del genere e i codici della scrittura teatrale. Nello stesso tempo l’allievo è portato a comprendere<br />
che la scrittura teatrale non ha come destinatario ultimo il lettore ma un pubblico di<br />
spettatori; tuttavia tra quel testo e quegli spettatori vi è un numeroso gruppo di intermediari,<br />
attori, regista, produttore, costumista, tecnici ecc. Il teatro, infatti, è rappresentazione sulla<br />
scena e come tale è finzione alla cui riuscita o meno lo stesso spettatore diviene complice.<br />
Unità di apprendimento 2<br />
La maschera nella vita e nel teatro<br />
Se il teatro è finzione, la maschera che trasforma persone in personaggi diviene il simbolo<br />
del teatro, così come il teatro si fa metafora della vita stessa in cui ognuno è chiamato a interpretare<br />
un ruolo.<br />
La tragedia novecentesca dell’Enrico IV di Pirandello ben si presta a far cogliere il tema della<br />
maschera e della vita come grande mascherata. La storia del personaggio che si trova prima<br />
per follia poi per lucida decisione a vivere la vita da mascherato, diviene metafora dell’assurdità<br />
delle ipocrisie e degli infingimenti del sociale. Il testo si presta ad altri temi come quello della<br />
follia e quello del doppio.<br />
Il testo permette inoltre di cominciare ad analizzare alcuni elementi di base del genere: le<br />
unità di tempo, di luogo e di azione, che derivano dalle antiche tragedie classiche per esigenza<br />
di scena.<br />
La scheda Cinema e teatro è incentrata sempre sull’Enrico IV, trasferito nel cinema per la<br />
regia di Marco Bellocchio.<br />
Il tema della maschera conduce dentro la storia stessa del teatro attraverso un excursus<br />
dalle maschere del teatro greco alle maschere della Commedia dell’Arte.<br />
Di Carlo Goldoni si è preferito antologizzare la commedia I due gemelli veneziani anzi che la<br />
più canonica Mirandolina, per due ragioni: una per la compresenza nel testo dell’italiano e<br />
del dialetto a dimostrazione della pari dignità artistica dei due registri linguistici e poi per la<br />
presenza nell’opera di tipi fissi nei personaggi dei servi che meglio mostrano i legami con la<br />
Commedia dell’Arte, mentre la costruzione dei caratteri viene affidata al medesimo attore<br />
che interpreta i due ruoli fisicamente identici ma caratterialmente opposti dei personaggi gemelli.<br />
Il tema del doppio viene sviluppato nell’on line 41 e si ricollega al tema del sosia sviluppato<br />
più avanti nell’on line 54.<br />
Modulo 7<br />
Nella storia del teatro: la tragedia nella classicità e nella modernità<br />
Obiettivo specifico del modulo è conoscere le origini, lo stile e i temi del genere tragico, la<br />
permanenza e la trasformazione attraverso i secoli. L’operazione didattica è costruita sulla<br />
base di alcuni dei testi più famosi della storia del teatro europeo.<br />
Il modulo ripercorre la storia del genere tragico a partire dalle sue origini sacre nell’antica<br />
Grecia e dai tragediografi dell’età classica. Vengono affrontati i grandi temi del genere tragico<br />
e presentate figure intramontabili di personaggi eroici, uomini e donne. L’importanza degli<br />
argomenti e l’alto valore letterario dei testi, il preciso lavoro di contestualizzazione e il processo<br />
non banale di attualizzazione non rischiano comunque di rendere la lettura del modulo difficile<br />
o eccessivamente seriosa per lo studente, che scoprirà il valore nel tempo delle grandi opere,<br />
la permanenza di miti e figure, il loro adattamento al variare dei contesti e delle esigenze dei<br />
nuovi lettori.<br />
Le scene al balcone del Romeo e Giulietta di William Shakespeare e del Cyrano di Edmond<br />
Rostand, attraverso il tema delle parole dell’amore danno l’avvio a un percorso tematico sul