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Paolo Cesaretti - Antichità e Tradizione Classica

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120<br />

PAOLO CESARETTI<br />

A cercare nell’intero Menologio possibili riscontri per i due elementi<br />

architettonici della p. 249, così dichiarati, così variati, così «cercati» (e tanto<br />

più significativi quando si considera la relativa prossimità cronologica di<br />

Teofano alla realizzazione del manufatto), si troverà qualcosa in più.<br />

L’edificio posto alla sinistra di chi osserva (tav. 2), che Franchi de’<br />

Cavalieri definisce come la «loggia» con la «volta a botte» e con la «ringhiera<br />

d’oro» 24 , presenta pochi paralleli diretti. Tenui riferimenti sono<br />

offerti da p. 52 (santa Susanna, di Giorgio), p. 136 (Proclo patriarca, di<br />

Giorgio), 206 (di Nestore, per Mercurio martire) e da p. 222 (il profeta<br />

Sofonia, di Giorgio). Più significativamente, alla p. 100 (ancora di Giorgio)<br />

vediamo Publia confrontarsi con Giuliano l’Apostata, il Παραάτης,<br />

sotto un elemento che è, questo sì, piuttosto simile a quello rappresentato<br />

a p. 249, e che sembra ragionevole ricondurre a un palazzo del<br />

potere. In effetti a leggere sia il Menologio stesso 25 sia il «Sinassario di<br />

Costantinopoli» nell’edizione del Delehaye 26 sia e soprattutto la loro<br />

fonte, cioè Teodoreto 27 , sono inequivocabili i riferimenti al fatto che<br />

Publia è condotta al cospetto del sovrano, anche se non viene specificato<br />

dove. È possibile che si pensasse a una sala di udienza basilicale, come<br />

poteva probabilmente esistere in quel Palazzo imperiale di Antiochia,<br />

distrutto da un terremoto nel 458, che resta un problema della scienza<br />

archeologica e che per il miniatore del Vat. gr. 1613 doveva essere una<br />

riproduzione di fantasia, casomai esemplata su visibili e affini elementi,<br />

probabilmente costantinopolitani, dotati di forti implicazioni iconiche.<br />

Quanto all’«edifizio di marmo chiaro» che l’osservatore della p. 249<br />

del Menologio può contemplare alla sua destra, appare privo di paralleli<br />

nell’ambito dell’intero manoscritto (tav. 3). A scrutarlo con l’attenzione<br />

che merita, ci si domanda se questa volta la descrizione del Franchi de’<br />

Cavalieri non sia stata più ricercata che precisa 28 . Il presente stato della<br />

miniatura non consente di asserire con certezza che gli archi dell’edificio<br />

«poggiano» sulla colonna e neppure che questa sia veramente «argentea»<br />

nel fusto, ma con «la base e il capitello d’oro», come egli scrive. Definire<br />

24 Così Il Menologio di Basilio II cit., I, p. 68.<br />

25 P. 100, γαγν ατν νώπιν ατ.<br />

26 ναι πρσέταεν. Αείσης κτλ., in Synaxarium Ecclesiae Constantinopolitanae e<br />

codice Sirmondiano nunc Berolinensi, adiectis synaxariis selectis, ed. H. DELEHAYE, Bruxelles<br />

1902 (Propylaeum ad Acta Sanctorum Novembris), p. 123,28.<br />

27 ναι πρσέταε, THEODORETUS CYRENSIS, Historia Ecclesiastica, III, 19, cf.<br />

Theodorets Kirchengeschichte, hrsg. von L. PARMENTIER, Berlin 1911 (Die griechischen<br />

christlichen Schriftsteller der drei ersten Jahrhunderte, 19), p. 198,7.<br />

28 Il Menologio di Basilio II cit., I, p. 68.

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