Paolo Cesaretti - Antichità e Tradizione Classica
Paolo Cesaretti - Antichità e Tradizione Classica
Paolo Cesaretti - Antichità e Tradizione Classica
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
UN LEITMOTIV NARRATIVO 117<br />
be dovuto fare eccezione? Tanto più se si considera anche la committenza<br />
imperiale e «macedone» del manufatto e il carattere speciale della<br />
santità dell’imperatrice – legata quale era alle vicende matrimoniali di<br />
Leone VI –, che è stata giudicata «une cause impériale» 13 . A ogni evidenza<br />
e considerazione di carattere «esterno» si aggiunge quella più importante,<br />
di carattere «interno». Difatti le mani atteggiate nel gesto dell’Orante<br />
finiscono per «puntare» i due edifici. Difficile che questi ultimi siano stati<br />
arbitrariamente composti e accostati a lei nell’immagine, difficile che<br />
possano non essere in qualche modo legati a lei, alla vicenda della sua<br />
vita. O anche al testo che ci parla più diffusamente di lei, ovvero la sua<br />
Vita BHG 1794, edita a fine Ottocento dal Kurtz 14 e che è stata recentemente<br />
oggetto di nuovo interesse e di significative riletture, ora alla luce<br />
del ruolo generale delle imperatrici (e di Teofano fra esse) nel mondo<br />
bizantino 15 , ora più specificatamente nell’ambito della politica di Leone<br />
VI 16 , ora anche in relazione a problemi di authorship 17 . Se ne è proposta<br />
anche una preziosa analisi all’insegna del rapporto tra «agiografia e pro-<br />
de’ Cavalieri sta, più recentemente, il notevole saggio di C. BARSANTI, Le architetture<br />
«ad limitem» del Menologio di Basilio II (Cod.Vat. Greco 1613) e la miniatura con la commemorazione<br />
del patriarca Ignazio, in Commentari 28 (1977), pp. 3-25. Fatta salva la specificità<br />
pittorica e artistica, la studiosa accetta e anzi sottolinea vigorosamente l’evidenza<br />
storica, archeologica e architettonica del Vat. gr. 1613, non solo per indagini<br />
ma anche per identificazioni concrete. Al contrario ANGIOLINI MARTINELLI, La mano<br />
di Simeone cit., osservava che Simeone «non sembra rivelare un interesse per l’architettura<br />
in quanto tale» (p. 40); le sue sarebbero «trascrizioni puntuali ma inerti nel<br />
loro calligrafismo di base» (ibid.), con elementi architettonici improntati a intenzioni<br />
«decorative e fantastiche» (p. 26). Ma in tal caso, come potranno essere anche «puntuali»?<br />
– Sono grato alla cortesia di Deb Brown che ha sottratto qualche tempo al<br />
suo compito di librarian e che ha compulsato per me a Dumbarton Oaks il per me<br />
altrimenti irraggiungibile C.-L. WALTZ, Architectural Motifs and Backgrounds in the<br />
Menologion of Basil II, MA Dissertation, Ohio State University 1976; nella tesi sembra<br />
non essere menzione né della p. 249 né dell’imperatrice Teofano.<br />
13 E. PATLAGEAN, Sainteté et Pouvoir, in The Byzantine Saint. University of Birmingham<br />
Fourteenth Symposium of Byzantine Studies, ed. by S. HACKEL, London 1981 (Studies<br />
Supplementary to «Sobornost», 5), p. 104 [trad. it.: EAD., Santità e potere a Bisanzio,<br />
Milano 1992, p.101].<br />
14 KURTZ, Zwei Griechische Texte cit., pp. 1-24.<br />
15 Per esempio in L. GARLAND, Byzantine Empresses.Women and Power in Byzantium,<br />
AD 527-1204, London-New York 1999, pp.110-111.<br />
16 Da parte di S. TOUGHER, The Reign of Leo VI (886-912). Politics and People,<br />
Leiden-New York-Paris 1997 (The Medieval Mediterranean. Peoples, Economies,<br />
Cultures, 400-1453, 15), passim.<br />
17 A. ALEXAKIS, Leo VI, a Magistros called Slokakas, and the Vita Theophano (BHG<br />
1794), in Byzantinische Forschungen 21 (1995) [= Bosphorus. Essays in Honour of C.<br />
Mango, ed. by S. EFTHYMIADIS - C. RAPP - D. TSOUGARAKIS], pp. 45-56.