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Cum mystica obscuritate - FedOA - Università degli Studi di Napoli ...

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“Au<strong>di</strong>, o homo, verba haec” 1 : vita e opere <strong>di</strong> Hildegard von Bingen 2<br />

Quali fonti principali 3 per la biografia <strong>di</strong> H. possono in primo luogo essere<br />

considerate, oltre all‟epistolario della mistica 4 e ad alcuni passi della sua<br />

medesima opera, le tre vitae giunte fino a noi: cioè, la Vita sanctae Hildegar<strong>di</strong>s<br />

iniziata dal monaco Gottfried, segretario della badessa 5 renana tra il 1173 e il<br />

1176, e proseguita alcuni anni dopo la morte <strong>di</strong> H. – plausibilmente tra il 1181 e il<br />

1187 – da Theodorich von Epternach 6 ; la retractatio <strong>di</strong> tale vita ad opera<br />

dell‟ultimo segretario <strong>di</strong> H., Guibert de Gembloux 7 ; la biografia della mistica<br />

iniziata dallo stesso Guibert ancora vivente H., e ripresa solo <strong>di</strong>verso tempo dopo,<br />

intorno al 1209, opera giunta fino a noi sotto forma <strong>di</strong> missiva in<strong>di</strong>rizzata ad un<br />

suo confratello 8 . Di fondamentale importanza è stata inoltre la scoperta, avvenuta<br />

nel 1992 grazie a Franz Staab, del testo latino della Vita Juttae dominae,<br />

narrazione della vita <strong>di</strong> Jutta von Sponheim 9 ascrivibile alla penna <strong>di</strong> Volmar –<br />

monaco del Disibodenberg e primo, storico segretario <strong>di</strong> Hildegard – e risalente<br />

1<br />

THEODORICUS EPTERNACENSIS, Uita sanctae Hildegar<strong>di</strong>s uirginis, 2, 2, l. 36.<br />

2<br />

Il breve profilo biografico delineato in queste pagine è basato soprattutto su alcune efficaci<br />

sintesi circa la vita e l‟opera <strong>di</strong> Hildegard: cfr. tra gli altri FÜHRKÖTTER 1979; DRONKE 1986, 195-<br />

336; Heinrich Schipperges in HILDEGARD VON BINGEN, Symphonia, 224; NEWMAN 1998a. Della<br />

mistica renana esistono inoltre numerose biografie, tra le quali ricordo qui in particolare la<br />

tra<strong>di</strong>zione italiana dell‟importante (sebbene leggermente datato) stu<strong>di</strong>o sull‟argomento a cura <strong>di</strong><br />

Eduard Gronau (GRONAU 1996, originale tedesco 1991), e la più recente biografia <strong>di</strong> Barbara<br />

Beuys, risalente al 2001 e ripubblicata nel 2009 per i tipi della Insel (BEUYS 2009), la quale può<br />

tenere conto, contrariamente a quanto accade per Gronau, della scoperta, avvenuta nel 1992, del<br />

testo della vita <strong>di</strong> Jutta <strong>di</strong> Sponheim da parte <strong>di</strong> Franz Staab (cfr. infra).<br />

3<br />

Un‟esaustiva e utile panoramica circa queste ed altre fonti – tra cui l‟intero epistolario <strong>di</strong> Guibert<br />

de Gembloux, e altri documenti – concernenti la biografia <strong>di</strong> H. è proposta nell‟introduzione a<br />

SILVAS 1999, xv-xxiv, oltre che in NEWMAN 1998a, 4.<br />

4<br />

Cfr. Epistularium Hildegar<strong>di</strong>s Bingensis, in bibliografia.<br />

5<br />

Nonostante non sia mai arrivata a ricoprire, almeno ufficialmente, tale carica, mi riferisco<br />

comunque <strong>di</strong> frequente ad Hildegard con il titolo <strong>di</strong> “badessa”: ciò perché, come guida <strong>di</strong> una<br />

comunità femminile, fondatrice <strong>di</strong> due monasteri (Rupertsberg e Eibingen, cfr. infra)<br />

sostanzialmente in<strong>di</strong>pendenti da quello madre del Disibodenberg, e figura <strong>di</strong> elevata influenza in<br />

campo politico e dottrinale, esercitò <strong>di</strong> fatto l‟autorità <strong>di</strong> badessa, pur non essendo stata insignita<br />

formalmente <strong>di</strong> tale qualifica, a tale proposito cfr. VAN ENGEN 1998, praesertim 42.<br />

6<br />

Cfr. THEODORICUS EPTERNACENSIS, Uita sanctae Hildegar<strong>di</strong>s uirginis, MONIKA KLAES (ed.),<br />

CCCM 126, 3-71.<br />

7<br />

Cfr. GUIBERTUS GEMBLACENSIS, Uita sanctae Hildegar<strong>di</strong>s retractata, MONIKA KLAES (ed.),<br />

CCCM 126, 93-106. A Guibert, monaco <strong>di</strong> Gembloux nel Brabante (oggi in Belgio), H. aveva<br />

negli anni precedenti, quando Volmar era ancora in vita, in<strong>di</strong>rizzato una celebre lettera circa la<br />

natura delle sue visioni, cfr. infra.<br />

8<br />

Cfr. Epistularium Guiberti, 38; su tale epistola cfr. inoltre HILDEGARD VON BINGEN,<br />

Briefwechsel, 231-4.<br />

9 Per la quale, cfr. infra.<br />

4

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