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Cum mystica obscuritate - FedOA - Università degli Studi di Napoli ...

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si occupa in particolare dell‟aspetto musicologico) 75 ; tale e<strong>di</strong>zione è fondativa in<br />

due sensi: innanzitutto dal punto <strong>di</strong> vista filologico, poiché il testo qui ricostruito<br />

costituirà sostanzialmente la base per il lavoro della critica successiva; e in<br />

secondo luogo per quanto riguarda la concezione del ciclo dei Lieder<br />

hildegar<strong>di</strong>ani come opera unitaria strutturalmente e concettualmente, idea che, <strong>di</strong><br />

nuovo, sarà fondamentale per i successivi sviluppi nello stu<strong>di</strong>o della Symphonia.<br />

Il testo dei carmi (compreso l‟Ordo virtutum), con traduzione in tedesco a fronte,<br />

è accompagnato dalla loro e<strong>di</strong>zione musicale – curata da Schmidt-Görg – da una<br />

breve introduzione in cui vengono poste in rilievo alcune tematiche-chiave<br />

dell‟opera, da una descrizione dei manoscritti collazionati, e infine da una (breve)<br />

bibliografia. Si lamenta unicamente l‟assenza <strong>di</strong> un apparato critico al testo.<br />

La seconda e<strong>di</strong>zione dell‟opera poetica <strong>di</strong> Hildegard giunge 19 anni dopo,<br />

e si tratta, anche in questo caso, <strong>di</strong> un lavoro fondamentale: l‟e<strong>di</strong>zione della<br />

stu<strong>di</strong>osa americana Barbara Newman (1988) 76 , sebbene non presenti, dal punto <strong>di</strong><br />

vista strettamente filologico, novità <strong>di</strong> rilievo rispetto a quella <strong>di</strong> Barth e Ritscher<br />

– nessun nuovo manoscritto viene preso in considerazione – è preceduta da<br />

un‟ampia introduzione alla Symphonia che mira non solo a collocare l‟opera<br />

nell‟ambito dell‟intero corpus <strong>di</strong> scritti della mistica, ma anche ad inserirla nel<br />

contesto letterario, musicale e dottrinale del tempo, fornendo un‟ampia analisi<br />

circa gli aspetti poetici e musicologici (con il supporto <strong>di</strong> Marianne Richert Pfau)<br />

della composizione dei carmi. La Newman formula inoltre una serie <strong>di</strong><br />

fondamentali ipotesi – che prendono per ampia parte le mosse da alcuni stu<strong>di</strong><br />

precedenti <strong>di</strong> Peter Dronke – circa la datazione dei carmi e il loro or<strong>di</strong>namento nei<br />

due manoscritti principali D e W2c 77 . Da tali ipotesi <strong>di</strong>scende in particolare una<br />

precisa scelta circa la <strong>di</strong>sposizione dei carmi contenuti nell‟e<strong>di</strong>zione: i carmina<br />

vengono infatti presentati secondo l‟or<strong>di</strong>ne che si riscontra in D, che viene<br />

giu<strong>di</strong>cato concettualmente e strutturalmente rispondente alle effettive intenzioni<br />

dell‟autrice 78 , inserendo in tale schema i componimenti presenti unicamente nel<br />

Riesencodex – laddove Barth e Ritscher, pur seguendo l‟or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> D, inserivano i<br />

75 Cfr. HILDEGARD VON BINGEN, Lieder.<br />

76 Cfr. SAINT HILDEGARD OF BINGEN, Symphonia.<br />

77 Di tali ipotesi si dà ampiamente conto supra, nei parr. 1 e 2 <strong>di</strong> questo capitolo.<br />

78 Cfr. supra, par. 2.<br />

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