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Cum mystica obscuritate - FedOA - Università degli Studi di Napoli ...

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essenzialmente dalla sud<strong>di</strong>visione della musica in <strong>di</strong>verse linee melo<strong>di</strong>che 54 . Tale<br />

forma è essenzialmente rispondente al modello dei Salmi in latino della Vulgata,<br />

che sono testi appunto destinati al canto, ma privi <strong>di</strong> una struttura definita;<br />

tuttavia, se l‟ispirazione a tale modello dal punto <strong>di</strong> vista formale era stato,<br />

almeno fino al XI-XII sec., ancora canonico per i primi due generi liturgici –<br />

l‟esecuzione dei quali è appunto, come accennato, legata precipuamente a quella<br />

dei Salmi nella celebrazione dell‟Ufficio <strong>di</strong>vino – risulta invece essere<br />

maggiormente inusuale per gli inni e le sequenze, la cui struttura è<br />

intrinsecamente più rigida 55 .<br />

Altro elemento fondamentalmente caratterizzante le composizioni <strong>di</strong><br />

Hildegard, è l‟unione inscin<strong>di</strong>bile <strong>di</strong> testo e musica. Diversamente da quanto<br />

accadeva tra<strong>di</strong>zionalmente, <strong>di</strong>fatti, i suoi testi poetici non erano concepiti per<br />

essere adattati su melo<strong>di</strong>e liturgiche preesistenti secondo il sistema della<br />

contrafactura 56 : al contrario, in questo caso ciascuna musica è composta per un<br />

testo specifico ed è unita ad esso da un rapporto esclusivo. Ne consegue il sorgere<br />

<strong>di</strong> un organismo unitario testo/musica, nell‟ambito del quale la seconda potenzia<br />

le possibilità espressive e significanti del primo, sottolineandone i punti rilevanti<br />

dal punto <strong>di</strong> vista concettuale attraverso vertiginose ascensioni e <strong>di</strong>scese <strong>di</strong><br />

tonalità, e attraverso il riecheggiamento della melo<strong>di</strong>a attribuita ad altri pezzi<br />

tra<strong>di</strong>zionali del corpus liturgico, dei quali, insieme con la musica, vengono in tal<br />

modo evocati anche contenuti e concetti dottrinali 57 .<br />

54 Di qui il mancato riconoscimento dello status <strong>di</strong> poesia ai carmi della Symphonia da parte della<br />

critica, essenzialmente fino a Dronke, cfr. infra, 4b.<br />

55 La Newman nota che si può probabilmente parlare <strong>di</strong> “innovazione” dello stile compositivo <strong>di</strong><br />

Hildegard appunto per quanto riguarda l‟adattamento alle più recenti forme del canto liturgico,<br />

quali appunto la sequenza, <strong>di</strong> una struttura invece tipica dei componimenti più antichi, soprattutto<br />

antifone e reponsori, cfr. NEWMAN 1998, 181. Per quanto riguarda in particolare le sequenze <strong>di</strong><br />

Hildegard, ancora la Newman, nell‟introduzione a SAINT HILDEGARD OF BINGEN, Symphonia,<br />

accosta tali composizioni della mistica alle prime sequenze <strong>di</strong> età carolingia, ascritte alla penna del<br />

monaco Notker <strong>di</strong> S. Gallo, detto balbulus (sulla figura del quale cfr. LexMA VI, 1289-90; sulla<br />

sua opera poetica, cfr. soprattutto VON DEN STEINEN 1948), maggiormente irregolari rispetto alla<br />

forma standar<strong>di</strong>zzata della sequenza vittorina <strong>di</strong> XII sec.<br />

56 Per l‟uso dei contrafacta nel XII sec. cfr. FASSLER 1993, 161-84.<br />

57 Per il ruolo precipuo della musica nelle composizioni della Symphonia, cfr. in particolare<br />

FASSLER 1998.<br />

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