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Cum mystica obscuritate - FedOA - Università degli Studi di Napoli ...

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Il più antico <strong>di</strong> questi è D, che fu compilato nello scriptorium del<br />

Rupertsberg certamente prima del 1176, dunque quando Hildegard era ancora in<br />

vita, e anzi sotto la sua supervisione, per essere inviato come dono al monastero<br />

cisterciense <strong>di</strong> Villers, nel Brabante (nell‟attuale Belgio) 24 : tale manoscritto<br />

contiene, oltre ad una versione Symphonia costituita da 50 carmi – e seguita da un<br />

<strong>di</strong>alogo, senza titolo, tra un prete e il <strong>di</strong>avolo – anche il Liber vitae meritorum e il<br />

Liber viarum Domini <strong>di</strong> Elizabeth von Schönau. La sezione del co<strong>di</strong>ce contenente<br />

il ciclo poetico è mutila nel mezzo <strong>di</strong> alcuni fogli, e, all‟inizio, <strong>di</strong> un foglio o <strong>di</strong> un<br />

intero gruppo <strong>di</strong> otto fogli 25 .<br />

L‟altro manoscritto contenente l‟intera Symphonia nella sua versione più<br />

estesa, che consta <strong>di</strong> 67 carmi, è W2, il cosiddetto Wiesbadener Riesencodex: si<br />

tratta <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni (46x30 cm, 15 Kg <strong>di</strong> peso) compilato<br />

sempre nello scriptorium del Rupertsberg ancora negli ultimi anni <strong>di</strong> vita o subito<br />

dopo la morte <strong>di</strong> Hildegard 26 , che contiene tutti i suoi scritti tranne quelli <strong>di</strong><br />

carattere me<strong>di</strong>co-scientifico; per questo motivo si è a lungo ritenuto fosse stato<br />

24 Il terminus ante quem per la datazione è dato da una lettera <strong>di</strong> Guibert de Gembloux risalente<br />

appunto al 1176, che racconta come alcuni passi del Liber vitae meritorum, contenuto in tale<br />

manoscritto, fossero letti ad e<strong>di</strong>ficazione dei monaci <strong>di</strong> Villers nel refettorio, cfr. NEWMAN 2007,<br />

338.<br />

25 Secondo Peter Dronke, gli otto fogli perduti avrebbero potuto contenere sia i cinque carmi<br />

de<strong>di</strong>cati a Dio Padre e Figlio che sono collocati all‟inizio della Symphonia in R (cfr. infra) e che<br />

sono invece assenti in D, oltre al testo dell‟Ordo virtutum, cfr. DRONKE 1969/70, 391; lo stesso<br />

Dronke, più <strong>di</strong> recente, cita a sostegno <strong>di</strong> tale ipotesi una testimonianza dell‟umanista Johannes<br />

Trithemius, che nel suo De scriptoribus ecclesiasticis riporta come incipit della Symphonia il<br />

primo verso dell‟Ordo virtutum – cioè: Qui sunt hi qui ut nubes: lo stu<strong>di</strong>oso inglese ne deduce che<br />

il Tritemio avesse potuto visionare un manoscritto <strong>di</strong>verso dal Riesencodex, dove appunto il ciclo<br />

poetico si apriva con il dramma liturgico, così come doveva accadere nei fogli iniziali perduti <strong>di</strong> D,<br />

cfr. DRONKE 2000, 310-11, n. 34, cit. in NEWMAN 2007, 342, n. 12. Circa alcune ipotesi sui carmi<br />

che potevano trovarsi nei fogli andati perduti <strong>di</strong> D, cfr. ancora DRONKE 1969/70, passim.<br />

26 La datazione del Riesencodex è oggetto <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sputa assai complessa: a tale co<strong>di</strong>ce si è sempre<br />

attribuita – soprattutto sulla base della presenza in esso della Vita sanctae Hildegar<strong>di</strong>s, certamente<br />

redatta dopo la morte della badessa renana – una datazione tarda, risalente agli anni ‟80-‟90 del<br />

XII sec.; ma più <strong>di</strong> recente Van Acker prima (cfr. l‟introduzione ad Epistolarium) e Albert Derolez<br />

poi (cfr. DEROLEZ 2000, 49-80) hanno riscontrato che le opere, tra cui appunto la Vita, la cui<br />

presenza nel Riesencodex lasciava propendere per una datazione tarda, sarebbero state copiate da<br />

mani <strong>di</strong>fferenti da quelle che hanno redatto gli altri scritti presenti nel co<strong>di</strong>ce, e dunque potrebbero<br />

essere state inserite in un secondo momento rispetto ad essi. Per tale motivo, dunque, secondo<br />

Derolez, sarebbe possibile ipotizzare che: anche W2, come D, sia stato compilato mentre<br />

Hildegard era ancora in vita; che la stessa mistica abbia ad<strong>di</strong>rittura approvato il suo contenuto; che<br />

ancora Volmar, e non Guibert <strong>di</strong> Gembloux, sia stato l‟artefice delle manipolazioni riscontrate in<br />

particolare nel corpus delle lettere. La questione rimane, a mio parere, piuttosto controversa –<br />

rimarrebbero <strong>di</strong>fatti aperte alcune questioni, quali il <strong>di</strong>fferente or<strong>di</strong>namento dei carmi della<br />

Symphonia in D e W2, <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>rò infra – dunque, non avendo, come detto, avuto modo <strong>di</strong><br />

visionare <strong>di</strong> persona il co<strong>di</strong>ce in questione, ritengo opportuno non pronunciarmi a tale proposito in<br />

questa sede.<br />

18

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