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Cum mystica obscuritate - FedOA - Università degli Studi di Napoli ...

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volere <strong>di</strong> Dio superando la prigionia del corpo in cui è infusa, il quale è invece<br />

dominato dalla legge satanica del peccato e della morte; ancora, perché il<br />

medesimo dono della grazia spirituale <strong>di</strong>schiude all‟uomo il significato delle<br />

Scritture coperto dal velo dell‟allegoria, rendendo manifesto il senso del piano<br />

<strong>di</strong>vino <strong>di</strong> salvezza realizzato con la venuta del Cristo.<br />

vv. 9-13: tu es clarissima-ipsius<br />

Gli apostoli sono “luce nelle tenebre”, come viene definito il Cristo nel Vangelo<br />

<strong>di</strong> Giovanni, poiché <strong>di</strong>ffondono il Verbo della vita in un mondo dominato dal<br />

peccato e della morte, svelando il senso delle Scritture alla luce della Redenzione,<br />

e conferendo attraverso il battesimo il dono della grazia spirituale; in virtù del<br />

quale l‟anima, rafforzata, supera l‟oscura prigionia della carne. Nella complessa<br />

immagine dei vv. 11-13, che conducono verso il nucleo concettuale del carme, i<br />

de<strong>di</strong>catari del responsorio vengono rappresentati nell‟atto <strong>di</strong> sostentare, attraverso<br />

il dono dello Spirito loro conferito, l‟istituzione della Chiesa; la quale è adornata<br />

delle virtù infuse nei fedeli tutti con la purificazione della natura umana operata<br />

dal Figlio incarnato.<br />

clarissima lux in nigerrimis tenebris – L‟immagine del contrasto tra “luce” e<br />

“tenebre”, piuttosto frequente già nella poesia latina <strong>di</strong> età classica 35 – sebbene la<br />

polarizzazione del contrasto per mezzo dei due superlativi sia qui sostanzialmente<br />

originale – occorre anche in <strong>di</strong>versi luoghi dell‟AT, in particolare nel libro dei<br />

Salmi e in quello <strong>di</strong> Isaia 36 , e viene ripresa nel prologo del Vangelo <strong>di</strong> Giovanni,<br />

dove il Verbo è rappresentato appunto come “luce nelle tenebre” (lux in tenebris)<br />

e “luce <strong>degli</strong> uomini” (lux hominum) 37 . Ancora, nelle lettere paoline la medesima<br />

immagine è impiegata per esprimere il contrasto tra la con<strong>di</strong>zione dell‟umanità<br />

35<br />

Cfr. solo a titolo <strong>di</strong> esempio LUCR. rer. nat. 5, 978; VERG. georg. 3, 551; OVID. met. 2, 594;<br />

MANIL. astr. 3, 266; SEN. Herc. O. 531; LUCAN. Phars. 4, 447.<br />

36<br />

Cfr. Ps. 111,4: «Exortum est in tenebris lumen rectis»; Is. 58,10: «Orietur in tenebris lux tua et<br />

tenebrae erunt sicut meri<strong>di</strong>es».<br />

37<br />

Io. 1,4-5: «In ipso vita erat et vita erat lux hominum et lux in tenebris lucet et tenebrae eam non<br />

comprehenderunt».<br />

159

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