Cum mystica obscuritate - FedOA - Università degli Studi di Napoli ...

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morte, infine liberato 42 da tale dominio per opera della Sapienza, che con moto circolare (circuiens) attraversa tutto il globo salvando il genere umano. Non solo: qui l‟utilizzo del termine regiones apre, a mio parere, ad un significato ancora più complesso, dato dall‟intersecarsi dei piani macrocosmico e microcosmico dell‟operare della Sapienza divina. Infatti, regio qui può essere intesa anche per regio corporis, “parte del corpo”, secondo un uso attestato non in età classica, ma già presso gli scritti dei Padri latini 43 ; inoltre, stavolta già secondo l‟uso classico, per regiones possono essere intese le regiones coeli, cioè i “settori” in cui il cielo è suddiviso, in particolare i quattro punti cardinali 44 . Ora, sul piano rispettivamente macrocosmico e microcosmico, secondo Hildegard, “settori” del cielo e “parti” dell‟anima coincidono; nella seconda visione del primo libro del Liber divinorum operum, difatti, nell‟ambito della visione concernente la struttura circolare dell‟universo e l‟intrecciarsi dell‟azione dei venti, l‟anima è rappresentata come una grande figura umana, di gran lunga sovrastante il globo terrestre, posto al centro di un sistema di sfere concentriche – a rappresentare la grandezza dell‟anima, che è soffio divino nell‟uomo, rispetto al corpo – la cui testa, mani e piedi sono posti in corrispondenza rispettivamente dell‟oriente, del sud (mano destra) e del nord (mano sinistra), e dell‟occidente: i venti che soffiano dall‟esterno verso l‟interno, con moto sia diretto, sia circolare, d‟intorno lungo l‟ultima di tali sfere toccata nei punti cardinali dalla figura umana, rappresenta l‟agire dell‟operare divino sull‟anima umana 45 . Ciò vuol dire che qui, in senso tropologico, l‟immagine del “suono del globo terrestre”, che “attraversa d‟intorno le regioni dei furiosi sensi”, rappresenta il moto della Sapienza divina che attraversa tutta la volta celeste percorrendo i quattro punti cardinali, i quali corrispondono, sul piano microcosmico, alle diverse parti del corpo e dell‟anima preposte all‟impiego dei sensi, i quali sono facoltà divina infusa nell‟uomo attraverso il soffio dello Spirito – il cui moto circolare riproduce nell‟uomo quello 42 Cfr. infra. 43 Cfr. ad es. LACT. inst. 7, 12, 18, pag. 622, ll. 1sqq.: «Quae quoniam certa corporis regione consistit, cum eam partem uis aliqua morbi uitiauerit, mouetur loco et quasi conquassata sede sua emigrat reditura scilicet, cum medella et sanitas domicilium suum reformauerit»; AUG. in psalm. 67, 18, ll. 1sqq.: «Inter scapulas autem pars est utique corporis; pars est circa regionem cordis, a posterioribus tamen, id est a dorso». 44 Cfr. ad es. OV. Ib. v. 31; VERG. Aen. 8, 528. 45 Per la visione nel suo insieme cfr. LDO, 1, 2; per un‟utile e sintetica delucidazione circa il significato di tale complessa visione, cfr. WIDMER 1988. 125

universale della Sapienza divina 46 ; l‟anima, le facoltà intellettive ed i sensi, che sono doni divini elargiti all‟uomo, e che erano stati posti al servizio del peccato e del maligno, vengono in tal modo, con la Redenzione, “riconquistati” (expugnasti) 47 al bene 48 . porcis – Qui si deve leggere evidentemente porcis, non portis, sebbene la lezione più recente, riportata da entrambi i manoscritti della Symphonia, D ed W2c, sia la seconda 49 . Ciò perché qui la situazione paleografica è diversa rispetto a quanto accade, ad esempio, per il quo/qua al v. 21, dove io ho appunto accettato la lezione riportata nell‟ultima versione del ciclo liturgico 50 : in questo caso è chiaramente intervenuta, a livello grafico, la confusione tra il nesso ti e il nesso ci, fenomeno attestato con una certa frequenza in età medioevale 51 . Il riscontro di tale confusione permette dunque di non accettare l‟ultima lezione, insostenibile dal punto di vista del senso, in favore del porcis riportato dai manoscritti dello Scivias 52 , corente con l‟interpretazione offerta dei vv. 3-6. vv. 7-12: quas expugnasti-Patris L‟infusus adiutor del v. 8 è lo Spirito santo, attraverso il quale agli Apostoli viene conferito il dono delle lingue, ai fini della predicazione; ma qui si intende inoltre rappresentare, sul piano tropologico, il rinnovato dono dello Spirito infuso nell‟uomo con la Redenzione, in virtù del quale i sensi, che sono facoltà divina, vengono purificati e indirizzati al bene. Ciò perché il Figlio, mettendo radici, 46 A tale proposito cfr. O spectabiles uiri, comm. v. 14; O uos felices radices, comm. vv. 4-6. 47 Cfr. infra. 48 A tale proposito cfr. Scivias, 3, 3, 3, ll. 170-8, dove cinque delle virtù infuse nell‟uomo attraverso lo Spirito santo per volontà divina sono descritte nell‟atto di purificare il genere umano irredento, sul piano microcosmico depurando i cinque sensi dell‟uomo, spingendo quest‟ultimo a compiere il bene esercitando tali virtù: «Unde ipsae quinque virtutes ad similitudinem quinque sensuum hominis in hanc turrim positae sunt: quia multo zelo tangebant circumcisionem, abscidentes ab ea iniquitatem, ut quinque sensus hominis in ecclesia circumciduntur per baptismum; sed tamen in hominibus non operantes per semetipsas, quia homo cum illis operatur et ipsae cum homine, sicut etiam quinque sensus hominis non operantur per se, sed homo cum illis et ipsi cum homine, ita invicem fructum facientes». 49 Cfr. gli apparati critici in HILDEGARDIS BINGENSIS, Symphonia, 419; HILDEGARD OF BINGEN, Symphonia, 162; HILDEGARD VON BINGEN, Symphonia, 256. 50 Per la questione riguardo quo/qua, cfr. comm. al v. 21. Per gli stadi compositivi della Symphonia, cfr. l‟introduzione. 51 Cfr. NORBERG 2002, 37. 52 Sullo stato della tradizione della Symphonia, cfr. introduzione. 126

morte, infine liberato 42 da tale dominio per opera della Sapienza, che con moto<br />

circolare (circuiens) attraversa tutto il globo salvando il genere umano.<br />

Non solo: qui l‟utilizzo del termine regiones apre, a mio parere, ad un significato<br />

ancora più complesso, dato dall‟intersecarsi dei piani macrocosmico e<br />

microcosmico dell‟operare della Sapienza <strong>di</strong>vina. Infatti, regio qui può essere<br />

intesa anche per regio corporis, “parte del corpo”, secondo un uso attestato non in<br />

età classica, ma già presso gli scritti dei Padri latini 43 ; inoltre, stavolta già secondo<br />

l‟uso classico, per regiones possono essere intese le regiones coeli, cioè i “settori”<br />

in cui il cielo è sud<strong>di</strong>viso, in particolare i quattro punti car<strong>di</strong>nali 44 . Ora, sul piano<br />

rispettivamente macrocosmico e microcosmico, secondo Hildegard, “settori” del<br />

cielo e “parti” dell‟anima coincidono; nella seconda visione del primo libro del<br />

Liber <strong>di</strong>vinorum operum, <strong>di</strong>fatti, nell‟ambito della visione concernente la struttura<br />

circolare dell‟universo e l‟intrecciarsi dell‟azione dei venti, l‟anima è<br />

rappresentata come una grande figura umana, <strong>di</strong> gran lunga sovrastante il globo<br />

terrestre, posto al centro <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> sfere concentriche – a rappresentare la<br />

grandezza dell‟anima, che è soffio <strong>di</strong>vino nell‟uomo, rispetto al corpo – la cui<br />

testa, mani e pie<strong>di</strong> sono posti in corrispondenza rispettivamente dell‟oriente, del<br />

sud (mano destra) e del nord (mano sinistra), e dell‟occidente: i venti che soffiano<br />

dall‟esterno verso l‟interno, con moto sia <strong>di</strong>retto, sia circolare, d‟intorno lungo<br />

l‟ultima <strong>di</strong> tali sfere toccata nei punti car<strong>di</strong>nali dalla figura umana, rappresenta<br />

l‟agire dell‟operare <strong>di</strong>vino sull‟anima umana 45 . Ciò vuol <strong>di</strong>re che qui, in senso<br />

tropologico, l‟immagine del “suono del globo terrestre”, che “attraversa d‟intorno<br />

le regioni dei furiosi sensi”, rappresenta il moto della Sapienza <strong>di</strong>vina che<br />

attraversa tutta la volta celeste percorrendo i quattro punti car<strong>di</strong>nali, i quali<br />

corrispondono, sul piano microcosmico, alle <strong>di</strong>verse parti del corpo e dell‟anima<br />

preposte all‟impiego dei sensi, i quali sono facoltà <strong>di</strong>vina infusa nell‟uomo<br />

attraverso il soffio dello Spirito – il cui moto circolare riproduce nell‟uomo quello<br />

42 Cfr. infra.<br />

43 Cfr. ad es. LACT. inst. 7, 12, 18, pag. 622, ll. 1sqq.: «Quae quoniam certa corporis regione<br />

consistit, cum eam partem uis aliqua morbi uitiauerit, mouetur loco et quasi conquassata sede sua<br />

emigrat re<strong>di</strong>tura scilicet, cum medella et sanitas domicilium suum reformauerit»; AUG. in psalm.<br />

67, 18, ll. 1sqq.: «Inter scapulas autem pars est utique corporis; pars est circa regionem cor<strong>di</strong>s, a<br />

posterioribus tamen, id est a dorso».<br />

44 Cfr. ad es. OV. Ib. v. 31; VERG. Aen. 8, 528.<br />

45 Per la visione nel suo insieme cfr. LDO, 1, 2; per un‟utile e sintetica delucidazione circa il<br />

significato <strong>di</strong> tale complessa visione, cfr. WIDMER 1988.<br />

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