ANTIMONIO - Giano Bifronte
ANTIMONIO - Giano Bifronte
ANTIMONIO - Giano Bifronte
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Danilo il Crapa<br />
<strong>ANTIMONIO</strong><br />
COLLANA MATEREA<br />
Prima edizione anno 2001<br />
B i b l i o t e c a d i E p i s t e m e<br />
Distribuzione Gratuita<br />
1<br />
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“Celuy qui transmua le premier n’avait aucun livre, mais<br />
suivait la nature, regardant comment et avec quoy elle<br />
travaille”<br />
NICOLAS VALOIS<br />
“Souvenez-vous, enfant de la Science, que la connaissance<br />
de notre magistère vient plutòt de l’inspiration du Ciel que<br />
des lumières que nous pouvons acquérir par nous- memes”<br />
LIMONJON DE SAINT-DIDIER<br />
“Nous còtoyons souvent le phénomène, voire le miracle,<br />
sans le remarquer, en aveugles et en sourds; que de<br />
merveilles, que de choses insoupconnées ne<br />
découvrirons-nous pas si nous savions disséquer les mots<br />
, en briser l’écorce et libérer l’esprit, divine lumière qu’ils<br />
renferments”<br />
FULCANELLI<br />
2<br />
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La questione che questo file propone è fondamentale:<br />
E’ VERAMENTE L’<strong>ANTIMONIO</strong>, O LA STIBINA, AL DUNQUE POI<br />
LA STESSA COSA, LA MATERIA PRIMA DEGLI ALCHIMISTI? SE COSI’<br />
NON FOSSE , QUALE ALTRO MATERIALE POTREBBE ESSERE<br />
IMPIEGATO?<br />
Questo file nasce per riportare in modo idealmente ordinato tutte le notizie che si<br />
hanno al momento sull’Antimonio, tanto di autori scientifici classici quanto da<br />
fonti esoteriche allo scopo di cercare di capire, per quanto è possibile, se è lui<br />
l’attore principale della Grande Opera o meno.<br />
Una certa qual dimestichezza, derivata da anni di studi teorici e ormai anche di<br />
esperimenti pratici condurrebbe a credere che sia effettivamente esso il principale<br />
ingrediente delle operazioni Alchemiche; tuttavia, come ci ricordano gli autori,<br />
in questo lavoro non si può essere sicuri che la strada imboccata sia davvero<br />
quella giusta, finche non si ottiene il RISULTATO FINALE.<br />
Nell’alchimia fino alla fine non si deve mai essere certi di niente, e bisogna essere<br />
disposti a rivedere le proprie convinzioni in ogni momento.<br />
Iniziamo col riportare alcune notizie di chimica applicata: scannerate dal<br />
Villavecchia, pagina 444 e seguenti del primo volume : terminate queste note<br />
chimico fisiche, si riporterà un’interessante brano di Rudolf Steiner sulle<br />
particolarità dell’antimonio; infine vi saranno le indicazioni di Fulcanelli al<br />
riguardo.<br />
<strong>ANTIMONIO</strong> (MINERALI DI). Antimonyores - Minerais d’antimoine -<br />
Antimonerze. Il più importante minerale di antimonio è la stibina o<br />
antimonite, Sb S (Stibnite, Gray antimony - Stibine -Grauspiessglanz,<br />
2 3<br />
Antimonglanz, Stibnit).<br />
La stibina in genere si trova in natura in giacimenti fiIoniani con ganga quarzifera<br />
con basso contenuto in oro. E’ abbondante in Toscana (Grosseto-Siena), in<br />
Sardegna, Piemonte e Alto Adige. La stibina è spesso accompagnata da ossidi di<br />
antimonio derivanti dalla sua alterazione, da pirite, mispiskel a volte auriferi, da<br />
galena, blenda, bornite, cinabro, ecc. i più bei cristalli si trovano in Giappone.<br />
La stibina pura contiene il 7I,4% di Sb, cristallizza nel sistema rombico (classe<br />
della baritina) in cristalli a forma di aghi sottili e spesso in masse fibrose compatte.<br />
Peso spec. 4,5-4,7; durezza 2; lucentezza metallica grigio-piombo.<br />
Fonde a 540-550 gradi, bolle a 857 gradi (sic!) è solubile in HCl concentrato con<br />
svolgimen-to di H2S; con acido nitrico si traforma in ossido.<br />
Per riscaldamento all’aria a 190 gradi si trasforma lentamente in SB O è questa<br />
2 3 -<br />
la base della precottura preliminare?- a 400 gradi la trasformazione è molto rapida.<br />
Altri minerali di importanza relativa ai fini industriali sono i seguenti: valentinite,<br />
Sb,O, (83,5% di Sb), cristallizza nel sistema rombico, peso spec.5,6 durezza 2,5-3,<br />
colorazione grigia, giallo-bianca; senarnontite, è una modificazione cristallina<br />
della valentinite, cristallizza nel sistema monometrico, peso specifico 5,2-5,3<br />
durezza 2-2,5, colorazione grigia, bianca , a volte si trova incolora.<br />
kermesite, Sb ,O 2Sb S (Sb= 74,24% un prodotto di alterazione della stibina,<br />
2 3, 2 3<br />
cristallizza probabilmente nel sistema monoclino, peso spec. 4,5- 4,6, durezza<br />
1,0-1,5 colorazione rossa;<br />
cervantite, Sb O cristallizza nel sistema rombico, colorazione bianca, rosa, gialla;<br />
2 4<br />
3<br />
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stibiconite, Sb O .H2O, peso spec. 5,1- 5,2, durezza 4,5-5, colorazione bianca o<br />
2 4<br />
giallo rossiccio; ocra di antimonio, è un ossido di antimonio idrato con<br />
composizione variabile. Vi sono poi altri minerali complessi che contengono<br />
antimonio. Fra questi ricordiamo la pirargirite (Ag2SbS3), la jamesonite<br />
(4PbS.FeS.3Sb2S3), la berthierite (FeS. Sb2S3), la livingstonite (HgS.Sb2S3), la<br />
boulangerite (Pb5Sb4S11), la polibasite (Ag9SbS6), la stefanite (Ag5SbS4).<br />
Rararnente si trova anche Sb nativo associato a minerali di Ag e i più importanti<br />
giacimenti di minerale antimonifero si trovano in Cina nelle province dell’ Hunan,<br />
Kweichow, Yunnan, in Bolivia,<br />
DA DOVE PROVIENE IL MATERIALE REPERITO AL TAFONE NEL<br />
GIUGNO 1994. SI RICORDI SEMPRE CHE IL VIAGGIO FINO A<br />
COMPOSTELLA E’ STATO EFFETTUATO CON STIBINA D’ITALIA, quella<br />
tanto cara a Stefano d’Alessandria; ma i lavori più recenti con il materiale<br />
boliviano.<br />
La struttura ad aghi di quello Toscano è nettamente più evidente, rispetto a<br />
quello sudamericano. SI RICORDI POI CHE I DUE NON HANNO AVUTO<br />
NEMMENO LO STESSO CIELO SOPRA DI LORO:non è una battuta: la<br />
situazione astronomica, proprio la carta del cielo è ben diversa in Bolivia da<br />
quella sopra Grosseto!<br />
Nella regione di Tupiza, Huari e Uncia, in Messico a S. Louis Potosi e Aneretaro<br />
nella Sierra Catorce, a Sonora.<br />
In Europa le più importanti miniere si trovano in Cecoslovacchia (a Spiska Banja,<br />
Mezibrod, Tepla, Pernik, Pricov) e in Ungheria (a Csucsom, Aranyda). Altre<br />
miniere si trovano in Jugoslavia, Francia, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Russia,<br />
e Grecia.<br />
In Italia esistono piccole miniere in Toscana e Sardegna. Negli Stati Uniti i<br />
giacimenti antimoniferi sono insignificanti.<br />
Arricchimento dei minerali di SB: A scopo metallurgico vengono in genere richiesti<br />
minerali di Sb con titoli superiori al 50% di antimonio. La stibina non offre difficoltà<br />
al trattamento meccanico o per flottazione Nella flottazione come collettori<br />
vengono usati gli xantati alcalini.<br />
<strong>ANTIMONIO</strong>:<br />
Per la sua esistenza in natura vedi Antimonio minerali .Produzione. L’Sb<br />
del commercio si ricava per la maggior parte dalla stibina Sb2S3; Sb teorico 71,4%<br />
il tenore diSb nei diversi tipi di minerale e le operazioni di arricchimento seguite<br />
determinano il processo da seguire per l’ottenimento del metallo.<br />
Processo di arrostimento e riduzione: Il minerale contenente dal 5 al 25% di Sb,<br />
viene trasformato in ossido mediante arrostimento in presenza d’aria; I’ossido,<br />
eventualmente miscelato con minerali ossidati naturali: viene poi ridotto, in forni<br />
a riverbero, con carbone (10-15%) ed in presenza di fondenti come cloruro,<br />
carbonato e solfato sodici, che impediscono la volatilizzazione dell’ossido e<br />
disciolgono gli eventuali solfuri residui. Il carbonato sodico- Soda Solvay, in<br />
pratica, è uno dei principli accessori dei saggi al cannello ferruminatorio.<br />
Praticamente è codificato nella prassi metallurgica che i “fondenti” spesso e<br />
volentieri non servono affatto a fondere -i minerali antimoniferi sono già tanto<br />
fusibili di loro- quanto per operare altrimenti. Qui fanno proprio il mestiere<br />
della pietra attaccata alla colomba di Piccolpassi.<br />
4<br />
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Processo per liquazione: è generalmente riservato ai minerali ricchi (45- 60%<br />
di Sb). Il solfuro viene fuso per separarlo dalla ganga .Si otticne cosi un solfuro<br />
più puro, detto “Antimonio crudo” dal quale si ricava il metallo mediante<br />
arrostimento e riduzione, come visto sopra, oppure fondendolo ad alta<br />
temperatura (1200 ) con tornitura di ferro. I famosi 1200 gradi del quarto grado<br />
del fuoco secondo Fulcanelli nella via breve?<br />
Quest’ultimo processo detto “inglese” o “per precipitazione” sfrutta la maggiore<br />
affinità del Fe verso lo zolfo, rispetto allo Sb. La presenza di solfato sodico e<br />
carbone favorisce la separazione dell’ Sb metallico dal solfuro di Fe formatosi.<br />
E’ già la seconda volta che l’ottimo Villavecchia ci loda il solfato di sodio: il<br />
caro vecchio sale inglese purgante.<br />
Processo per riduzione diretta: è il più recente, usa forni a tino soffiato, a camicia<br />
d’acqua, per la fusione continua di minerali solforati (22-45% di Sb), ossidi minerali<br />
misti, residui di liquazione, matte, scorie grasse e fumi bricchettati caricati a strati<br />
alterni con coke.<br />
Nella parte superiore del forno la carica subisce prima un essiccamento ad opera<br />
dei gas di combustione, avvengono poi le deconposizioni dei solfuri e dei<br />
carbonati; nella parte mediana inizia la riduzione degli ossidi cosi formatisi.<br />
Per azione del CO prodotto dal coke e dall’aria insufflata; nella zona inferiore<br />
si completa la riduzione e si raccoglie il metallo fuso.<br />
L’ossido di carbonio è riducente per l’antimonio, ma è un vero disintegratore<br />
per il nikel : è veramente sorprendente come una stessa sostanza, il CO possa<br />
avere degli effetti così diversi.<br />
Prodotti secondari: Nelle lavorazioni viste si formano prodotti secondari come<br />
il vetro d’antimonio proveniente dalle scorie di arrostimento a bassa temperatura<br />
ed il croco d’antimonio proveniente dalle scorie della riduzione.<br />
Si ottengono, inoltre i fumi d’Sb, formatisi dalla volatilizzazione del triossido<br />
che vengono recuperati in apposite camere, che rientrano in lavorazione oppure<br />
si usano come pigmenti.<br />
Raffinazione dell’Sb greggio: Dai processi sopra elencati si ottiene sempre SB<br />
greggio o regolo contenente As, S, Fe, Cu e Pb che viene ulteriormente raffinato:<br />
l’ As si elimina sottoponendo il metallo fuso ad un trattamento ossidante in<br />
presenza di scorie o aggiunte sodico-potassiche.<br />
E questa potrebbe essere l’edulcorazione del principio arsenicale: l’arrostimento<br />
dell’agnello del quale si parla nella seconda parte del mistero delle Cattedrali:<br />
far cercare al computer “édulcoration” oppure “agneau” o “arsénical” e zomperà<br />
fuori questo pezzo.<br />
Il crapa preferisce lavorare sul computer e non sul testo stampato, perché, per<br />
esempio queste funzioni “search” “cerca” sono comodissime: molto meglio<br />
dell’indice analitico più accurato.<br />
L’aggiunta di solfuro di Sb alla scoria caustica permette l’eliminazione del Fe e<br />
del Cu, lo S viene infine rimosso aggiungendo ossisolfuro d’Sb. L’antimonio<br />
raffinato cosi ottenuto, avente purezza del 99,5% circa viene colato in lingotti o<br />
piastre e ricoperto immediatamente con scoria fusa che, rallentando la velocità<br />
di raffreddamento favorisce la formazione di cristalli felciformi, caratteristici<br />
dell’Sb, che nella pratica commerciale si ritengono indizio della purezza del<br />
metallo.<br />
5<br />
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Una raffinazione più spinta, con ricupero del Pb e degli eventuali elementi preziosi,<br />
si effettua per via elettrolitica con anodi di Sb greggio in soluzione solforica<br />
contenente SbF, e piccole percentuali di HF libero.<br />
AI catodo si separa l’Sb che, dopo rifusione, si ottiene ad un titolo del 99,98 per<br />
cento.<br />
Caratteristiche: metallo bianco-bluastro brillante. Il reticolo cristallino, di tipo<br />
romboedrico esagonale, lo rende facile alla frattura che presenta un aspetto lucente.<br />
Si riduce facilmente in polvere di colore grigio opaco, che, per compressione<br />
riprende la lucentezza originaria. Oltre alla usuale forma cristallina sono note<br />
altre modificazioni allotropiche:<br />
Sb nero, amorfo, chimicamente più reattivo del’ Sb cristallino, metastabile, si<br />
tramuta gradualmente nella forma cristallina a 100 (cento) gradi rapidamente a<br />
400.<br />
Sb giallo, si origina dall’azione dell’O (ossigeno molecolare) sull’idruro a -90<br />
2<br />
(sic!) meno novanta gradi non è metallico ed è molto instabile; sopra i +90 più<br />
novanta passa ad Sb nero;<br />
Sb esplosivo, amorfo, che si ottiene in particolari condizioni di temperatura,<br />
concentrazione e densità di corrente, dall’elettrolisi del tricloruro SbCl ;-<br />
3<br />
ma guarda un pò! Proprio il caro vecchio burro, fusibile a 73,4 gradi (a quanto io sappia<br />
il sale d’antimonio dalla temperatura di fusione più vicina a quella del Lapis finito 64<br />
gradi) è il generatore dell’antimonio esplosivo, sia pure passando per la corrente<br />
elettrica, che taluni credono essere il vero fuoco segreto degli alchimisti. Ai visto mai<br />
il Lapis si potesse ottenere modernamente ed elegantemente per via elettrochimica?<br />
bassa temperatura ed alta densità di corrente favoriscono la sua deposizione in<br />
forma esplosiva.<br />
L’esplosione avviene, nel passaggio dalla forma amorfa a quella cristallina,<br />
per sfregamento meccanico o per riscaldamento a 110-125 gradi. Riscaldando<br />
gradualmente l’esplosività scompare.<br />
L’Sb distillato sotto vuoto è ugualmente amorfo e può ugualmente esplodere<br />
venendo scalfito o riscaldato.<br />
Ma qual’è il motivo di questa esplosività, che colpì moltissimo anche Rudolf<br />
Steiner, cfr poco più sotto? Per Basilio Valentino la possibilità di formare composti<br />
esplosivi era segno di una “vitalità esuberante” del metallo. Siccome poi l’esplosione<br />
veniva attribuita ad una fuga di abbondanti spiriti metallici, se ne deduceva anche<br />
che il metallo di partenza era ricchissimo appunto in questi spiriti. Sulla questione<br />
degli spiriti metallici vedi il file Alchimia per Roma su questo stesso dischetto.<br />
A causa delle sue povere proprietà meccaniche, l ‘Sb puro non è quasi usato<br />
per getti; anche le leghe ricche in Sb hanno poca o nessuna importanza pratica;<br />
sono, invece, industrialmente usate le leghe di Sn, Pb o di entrambi i metalli con<br />
Sb.<br />
Per scopi protettivi od ornamentali si possono ottenere sottili rivestimenti di Sb<br />
dall’elettrolisi delle soluzioni fluoridriche del SbF3, in presenza di H2,SO4.<br />
L’Sb appartiene, insieme con N, P, As e Bi, al V gruppo del sistema periodico<br />
degli elementi. Tra i cinque, fatta eccezione per il Bi, è il più metallico sia nel<br />
comportamento chimico che fisico. Esplica le valenze 3-, 3+ e 5+<br />
L’ossidazione, nelle normali condizioni atmosferiche, è superficiale. La presenza<br />
di umidità e di luce accrescono la velocità di ossidazione.<br />
6<br />
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Alla temperatura di fusione forma il triossido Sb2O3 volatile.<br />
Viene fortemente attaccato dall’H2SO4 concentrato a caldo, mentre resiste all’acido<br />
freddo e diluito; l’HCl in presenza di aria non attacca quasi il metallo in forma<br />
compatta, se in polvere, viceversa, I’attacco è abbastanza rapido. L’HNO3 lo attacca<br />
convertendolo nel triossido bianco Sb2O3, insolubile; questa reazione è utile per<br />
differenziarlo da As e Bi entrambi solubili in HNO3.<br />
E’ solubile in acqua regia formando lo ione cloroantimoniato SbCl6 meno;<br />
una successiva diluizione con H20 riprecipita però I’ossido. Resiste bene all’HF,<br />
all’NH3 e alla CO2.<br />
Viene fortemente attaccato, specie se in polvere e riscaldato, da CL2, e Br2, forma<br />
composti con As, Se, Te, P, ma non con C, B e Si. Gli alcali ed i sali alcalini lo<br />
attaccano fortemente.<br />
L’Sb si lega facilmente con il Pb, semplicemente aggiungendo pezzi di<br />
Sb metallico ad un bagno di Pb fuso. L’aggiunta di Sb al Pb ne migliora le<br />
proprietà meccaniche, lo indurisce e ne esalta la resistenza alla corrosione.<br />
Proprietà fisiche. A 20 gradi centigradi:<br />
reticolo cristallino romboedrico trigonale<br />
peso specifico 6,62 g/cm3<br />
punto di fusione 630,50<br />
punto di ebollizione 1380 Si noti come la presenza di S riduca il punto di<br />
ebollizione della stibina che è solo di 857 gradi.<br />
variazione di volume a fusione più 0,95 %<br />
calore specifico 0,049 cal/g/grado centigrado<br />
conduttività termica 0,04Q5 cal/cm/oC/sec.<br />
coefficiente di dilatazione termica (20- 6O) gradi 19 per 10 alla meno 6per grado<br />
centigrado<br />
resistività 39 microohm/centimetro<br />
modulo elastico 7900 kg/mm2<br />
carico di rottura I,I kg/mm2<br />
durezza Brinell 30-58 kg/mm2$â<br />
Solubilità: solubile in acqua regia<br />
Saggi e reazioni: Lo si può riconoscere precipitandolo come solfuro giallo<br />
arancio da una soluzione cloridrica lasciata raffreddare sotto una leggera<br />
corrente di idrogeno solforato.<br />
Per la differenziazione dall’ Arsenico vedi in caratteristiche il comportamento<br />
rispetto all’acido nitrico.<br />
Usi: funzione: In lega con altri metalli ne migliora o modifica determinate<br />
proprietà aggiunto al pb: Io indurisce; ne migliora le proprietà meccaniche, la<br />
resistenza a fatica, la resistenza alla corrosione; ne diminuisce la contrazione<br />
alla solidificaziorne; aggiunto allo Sn e alle leghe Sn-Pb: li indurisce, ne migliora<br />
la colabilità le caratteristiche meccaniche e la resistenza allo scorrimento; aggiunto<br />
al Cu: produce un aumento della temperatura di ricristallizzazione, migliorando<br />
quindi la finezza del grano.<br />
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b) Nei diversi campi: il metallo: nella metallurgia del piombo duro o piombo<br />
antimoniale; dei metalli bianchi; dei metalli antifrizione; delle leghe per caratteri<br />
da stampa; delle leghe per saldatura e nella fabbricazione del peltro; puro, in<br />
polvere fine, nella bronzatura dei metalli come pigmento.<br />
I composti: nell’industria farmaceutica: emetici; nell’industria tessile: mordenti;<br />
nella fabbricazione di smalti e vernici: pigmenti, opacizzanti;<br />
nell’industria degli esplosivi, bellica e pirotecnica: innescanti, fumogeni per cortine<br />
e proiettili traccianti;<br />
nell’industria galvanica: antimoniatura.<br />
Stabilità e tossicità Il metallo ha una bassa tossicità, mentre i vapori sono<br />
molto nocivi, specie se inalati; si deve evitare che vengano in contatto con gli<br />
occhi e con la pelle. L’uso di occhiali e indumenti di protezione è raccomandato.<br />
Manipolazione e immagazzinamento. Conservare in recipienti ben chiusi.<br />
La prima singolarità nella quale ci siamo imbattuti è questa tendenza<br />
all’esplosione spontanea: QUESTA TENDENZA, E’ PRECIPUA DELL’<strong>ANTIMONIO</strong><br />
O E’ CONDIVISA ANCHE DA ALTRI METALLI? La “scoppiosità”, per altro deve<br />
essere notevole, se viene impiegato nell’industria pirotecnica e bellica come innesco.<br />
PUO’ DAVVERO QUESTO CARATTERE DENOTARE UN ‘ALTA “SPIRITUALITA”<br />
dell’antimonio stesso? Oltre che per Basilio Valentino anche per Rudolf Steiner è<br />
proprio così che va. cfr. più sotto.<br />
Due composti dell’antimonio particolarmente interessanti dal nostro punto di<br />
vista sono il triossido ed il tricloruro o burro d’antimonio.<br />
Il primo, il triossido è verosimile sia corrispondente a quella che Tollius chiama la<br />
veste bianca degli Angeli, prodotto intermedio nel corso dell’elaborazione della grande<br />
Opera; forse corrispondente al prodotto descritto da Fulcanelli nel Mistero a proposito<br />
del gallo e della Volpe: (vai al file Mistero e cerca: goupil usando proprio la funzione<br />
cerca del PC)<br />
Quanto al burro d’antimonio sembra sia stato preparato per la prima volta proprio<br />
da Basilio Valentino , e visto che è perfettamente liquido già ad una temperatura<br />
piuttosto bassa- solo 73 (settantatré) gradi centigradi- forse è lui l’acqua nella quale<br />
avvengono le reazioni alchemiche della Via lunga, quelle classiche per intenderci nel<br />
“vaso dell’arte” sigillato e posto ad un reltivamente debole fuoco.<br />
<strong>ANTIMONIO</strong> OSSIDO.<br />
Anidride antimoniosa, Antimonio triossido, Antimonio sesquiossido,<br />
Neve di antimonio. Antimony trioxide - Oxyde d’ antimoine - Antimon-trioxyd.<br />
Sb2O3 p. mol. 29I,52 .<br />
Si trova in natura sotto forma dei minerali valentinite e senarmontite.<br />
Produzione: Si può ottenere: a) scaldando l’antimonio metallico in corrente<br />
moderata d’aria:<br />
b) per arrostimento della stibina (che contiene in media il 10-12% d’antimonio)<br />
condensando i fumi in una serie di tubi,<br />
c) Per azione del carbonato sodico sull’ossicloruro d’antimonio, polvere di Algarotti<br />
d) trattando I’antimonio con acido nitrico diluito, a caldo.<br />
Caratteristiche. Polvere cristallina, bianca a freddo, gialla a caldo. Fonde al calor<br />
rosso formando un liquido giallo che diventa bianco in sepuito a raffreddamento.<br />
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Volatile ad alta temperatura. Inodoro; peso spec. ( a20 gradi centigradi) = 5,65;<br />
ind. rifr. 2,087; punto di fus. 636 gradi centigradi p. eboll. 1550 .Sublima.<br />
Chimicamente è un prodotto anfotero.<br />
Solubilità Insolubile in acqua e in acido nitrico. Poco solubile in H2SO4 e<br />
HCL diluiti. Solubile nei medesimi acidi concentrati, nelle soluzioni di idrossidi o<br />
solfuri alcalini (a caldo) nelle soluzioni di acido tartarico o di bitartrati. Le soluzioni<br />
precipitano per diluizione con acqua.<br />
E’ questo forse il senso dell’impiego nell’alchimia operativa del tartaro o<br />
feccia di vino: con essi si può solubilizzare l’ossido d’antimonio senza bisogno<br />
di ricorrere a reagenti drastici come l’acido solforico puro caldo e via<br />
discorrendo.<br />
Personalmente ho impiegato di recente l’acido solforico a 97 gradi e vi garantisco<br />
che fa veramente paura: è pesante, oleoso, scola via con enorme lentezza. L’acido<br />
nitrico o il cloridrico, non fosse che per la loro normale fluidità, simile a quella<br />
dell’acqua sono molto più bonaccioni.<br />
Del resto l’acido solforico puro a 66 gradi (il crapa ha usato il 97) è l’unico<br />
reagente che Fulcanelli stesso raccomanda di usare con prudenza (file spagiria;<br />
cerca 66° e ci sarai sopra).<br />
Tipi commerciali. Chimicamente puro. Puro per uso farmaceutico. Tecnico<br />
ossido regolabile<br />
meno dell’ 80% di Sb, ossido commerciale più dell’ 80% Dati analitici. Il triossido<br />
del commercio contiene il 98-99% di Sb2O3.<br />
Saggi e reazioni. La soluzione cloridrica dà con H2S un precipitato arancione,<br />
solubile in solfuro d’ammonio.<br />
Analisi. Determinazione del titolo: per soluzione in cremortartaro e successiva<br />
titolazione con Iodio O,I N ( vedi Antimonio e potassio tartrato). 1 ml di Iodio<br />
0,1N è uguale a g 0,07288 di triossido.<br />
Usi. Nell’industria chimica per la preparazione del tartaro emetico, antimoniato<br />
sodico, ecc. Come intermedio per la preparazione di antimonio metallico (ossido<br />
regolabile).<br />
Nell’industria del vetro, per decolorare il vetro .<br />
Come componete di vetri fotosensibili, di vetri che trasmettono raggi IR.<br />
Nell’ industria ceramica come componente di colori gialli per ceramica e come<br />
opacizzante e adiuvante di adesione per smalti vetrosi.<br />
In galvanotecnica per la produzione di strati di antimonio metallico su altri metalli.<br />
Come pigmento bianco con alto potere coprente.<br />
Come mordente per stampa.<br />
Come ritardante di fiamma per resine viniliche, tessuti, carte, materie plastiche.<br />
Come reagente per separare il terpineolo e il geraniolo.<br />
In medicina.<br />
Esistono altri due ossidi di antimonio, il Tetraossido, Sb2O4 (metantimoniato<br />
di antimonile (p.mol. 307,52) e il Pentossido di antimonio, Sb2O5 o Sb4O10), a p.<br />
mol. 323,52, polvere bianca o giallognoIa che fonde a 450 gradi centigradi Si prepara<br />
dal triossido, o anche dal metallo, per azione delI’ HnO3 conceIntrato. E’ solubile<br />
nelle basi forti con le quali forma antimoniati; insolubile negli acidi eccetto HCI<br />
concentarto.<br />
9<br />
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NOTIZIE ADESSO SUL TRICLORURO O BURRO D’<strong>ANTIMONIO</strong><br />
Antimony trichloride - Trichlorure d’antimoine -Antimontrichlorid. SbCl3 P.mol.<br />
228,13<br />
Produzione. Per reazione fra cloro e antimonio.<br />
Sciogliendo il solfuro di antimonio in acido cloridrico concentrato e distillando<br />
I’acido in eccesso .Si libera I’idrogeno solforato e resta in soluzione il tricloruro di<br />
antimonio, che si purifica per sublimazione.<br />
Le preparazioni industriali partono dalla stibina (Sb2S3) sospesa in HCI e<br />
trattata con cloro, oppure trattata a secco con fosgene.<br />
Caratteristiche. Massa cristallina-rombica incolora, trasparente, molto<br />
igroscopica, deliquescente. Fuma leggermente all’aria. Ha reazione fortemente<br />
acida. Peso spec. (solido, a 2O gradi) = 3,14 (liguido, a 75 gradi) = 2,671 visc. del<br />
liquido 1,460 cP; p. fus. 73,4 gradi centigradi; tens. di vap. (49,2gradi) = 1mmHg,<br />
a 84,4 gradi =20.2 mmHg. punto di ebollizione 223,5 ma sublima a 100 gradi.<br />
E’ un cattivo conduttore d’elettricità. Calore di formazione molecolare 91,400<br />
cal. CaIore di fusione (73,2 gradi centigradi)= 13,29 cal/g. Calore specifico<br />
(33")=0,11 cal/g. Costante cri-oscopica 18,4.<br />
Solubilità Solubile in acqua acidulata, in alcool, in benzolo, in solfuro di<br />
carbonio, in cloroformio, in etere, in acetone, in acido cloridrico concentrato.<br />
Insolubile nel tetracloruro di carbonio.<br />
In acqua si idrolizza formando ossicloruro e da luogo, perciò ad un intorbidamento<br />
.<br />
Il sale basico si scioglie per aggiunta di acido tartarico. Tipi commerciali. In<br />
cristalli. liquido. Tecnico e chimicamente puro.<br />
Dati analitici,. il titolo si determina sciogliendo il prodotto in una soluzione di<br />
tartato sodico potassico aggiungendo NaHCO3 e titolando con soluzione di iodio<br />
0,1 normale 1 ml di iodio 0,1 normale= 0, 01141 grammi di SbCl2.<br />
Saggi e reazioni. con cloro forma pentacloruro, con zolfo a caldo può scomporsi e<br />
formare il solfuro. Coi vari alogeni forma sali complessi (cloro antimoniti). Forma<br />
composti di addizione con vari composti organici.<br />
La soluzione cloridrica di SbCl3, dà con H2S un precipitato arancione<br />
solubile nel solfuro ammonico.<br />
La soluzione cloridrica, diluita fortemente, dà un precipitato bianco, solubile in<br />
HCl e nell’acido tartarico (differenza coi sali di bismuto) costituita da ossidi e<br />
ossicloruri di Sb, è comunemente indicata col nome di polvere di Algarotti, che fu<br />
già usata in medicina.<br />
Usi. Per la preparazione di sali d’antimonio. In galvanoplastica.<br />
Nell’industria tessile per mordenzatura, appesantimento e idrofobizzazione dei<br />
tessuti.<br />
Nelle industrie organiche, come catalizzatore di clorurazione e di<br />
polimerizzazione.<br />
In farmaceutica, per preparare il tartato emetico.<br />
In chimica analitica si usa la soluzione acquosa come reagente per il cloralio, per<br />
gli idrocarburi aromatici e per la vitamina A.<br />
Nella fabbricazione dei fiammiferi e nella pirotecnia . Per la preparazione di<br />
altri sali di Sb e per brunire il ferro<br />
Tossicità: è corrosivo, provocando gravi scottature cutanee. E’ velenoso:<br />
vapori.<br />
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Ora inseriamo qui le idee di Rudolf Steiner sull’antimonio: scannerato da<br />
“Conoscenza Antroposofica dell’uomo e medicina” pag.16 e sgg. Come vedremo fra<br />
breve Rudolf Steiner attribuisce un’estrema importanza all’Antimonio: si ha tuttavia<br />
l’impressione che non dica affatto tutto quello che potrebbe dire, e che in più anche la<br />
trascrizione del suo pensiero non sia del tutto esatta.<br />
E’ probabile che i testi originali delle conferenze di Steiner abbiano ben altro spessore<br />
nella lingua originale -tedesco purtroppo- rispetto alle deformi e incomplete traduzioni<br />
spacciate in Italia.<br />
In ogni modo esordisce proprio col far notare la questione degli “scoppi elettrolitici”.<br />
Questo fenomeno mi interessa per un motivo molto semplice: se le reazioni provocate<br />
dall’Sb sono necessarie per l’Opera, e Sb presenta questo fenomeno, è più economico<br />
pensare vi sia un collegamento fra le due cose, piuttosto che siano due “singolarità”<br />
dell’antimonio senza alcun rapporto fra loro. La possibilità di una totale scissione delle<br />
due cose non mi sembra né logica, né estetica nel senso, se non cito a sproposito, di Paul<br />
Dirac e “la teoria vera perché bella” Ma diamo al dunque la parola al Dr. Rudolf Steiner:<br />
CONOSCENZA ANTROPOSOFICA DELL’UOMO E MEDICINA:<br />
“Vogliamo ora rivolgere il nostro sguardo a un metallo che si trova in natura:<br />
I’antimonio.<br />
Già all’osservazione esteriore l ‘Antimonio ha una caratteristica molto<br />
interessante. In Natura si sviluppa in modo che si formano degli aghi :delle<br />
strutture allungate, aghiformi, che si accostano l’una all’altra. In natura I’antimonio<br />
si trova quindi tale per cui schematicamente lo si potrebbe disegnare come un<br />
mazzo di aghi.<br />
Cresce quasi come un muschio minerale, o come un lichene minerale Si vede come<br />
l’antimonio si voglia per cosi dire ordinare in senso filiforme. Si vede ancora<br />
meglio la tendenza di questo minerale a strutturarsi in senso lineare quando lo<br />
sottoponiamo a un determinato processo fisico-chimico.<br />
Allora la sua strutturazione diviene ancora più sottile. Si dispone in fasci<br />
sottilissimi. E’ però molto importante quel che avviene quando si sottopone<br />
I’antimonio a un particolare tipo di combustione. Si ottiene un fumo bianco che si<br />
puo depositare sulle pareti per divenire poi lucido, simile ad uno specchio. Viene<br />
chiamato specchio di antimonio. Oggi viene preso in scarsa considerazione,<br />
tuttavia nell’antica medicina veniva applicato molto.”<br />
COSA INTENDE STEINER PER SPECCHIO? LA VESTE DEGLI ANGELI cfr. file<br />
Tollius.Txt E’ BIANCA IMMACOLATA, MA OPACA, AFFATTO LUCIDA.<br />
Occorrerebbe vedere nell’originale tedesco: se invece di specchio valesse anche<br />
come”deposito” in senso chimico allora ci saremmo perfettamente. Non mi risulta<br />
che si possa lucidare un deposito di ossido d’antimonio in modo che possa fungere da<br />
specchio, almeno a quanto io sappia.<br />
“Spesso, sulla base delle forze conoscitive di cui ho più volte parlato<br />
nel corso delle conferenze mattutine l”antimonio è estremamente importante, è<br />
importante lo specchio che si forma solo attraverso il processo di combustione e<br />
si può depositare sulle pareti.<br />
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A tutto questo si aggiunge un’altra caratteristica. Voglio mettere in evidenza solo<br />
che se si sottopone I’antimonio a determinati processi elettrolitici e lo si porta al<br />
cosiddetto catodo elettrolitico, è sufficiente poi una piccola scarica, dopo aver<br />
portato l’antimonio al catodo ed averlo sottoposto al processo elettrolitico, per<br />
ottenere una piccola esplosione di antimonio.<br />
Detto brevemente, l’antimonio ha delle caratteristiche molto interessanti.<br />
Introducendo nell’organismo umano I’antimonio in dosi modeste, possiamo<br />
osservare dai diversi processi come in effetti le stesse forze, che si comportano<br />
nell’antimonio come ho appena detto, abbiano la loro continuazione nell’organisno<br />
umano e come assumano forze ed effetti.<br />
Non posso qui dilungarmi sui singoli aspetti e sulle dimostrazioni, voglio<br />
soltanto accennare al nesso interiore, ma gli effetti e i processi che compaiono<br />
nell’organismo umano si rivelano maggiormente là dove coagula il sangue.<br />
Rinforzano, aiutano la coagulazione del sangue. Ma ricerchiamo ora con i metodi<br />
che sono propri anche della triarticolazione dell’organismo umano, che ci<br />
permettono di penetrare nell’essenza dell’uomo e di riconoscere come i singoli<br />
sistemi si comportino nei diversi organi; osservando così l’organismo umano<br />
troviamo che ciò che vive nell’antimonio non vive soltanto fuori nel minerale, ma<br />
che in effetti è un complesso di forze viventi nell’organismo umano, che è sempre<br />
presente nell’organismo umano sano e che nell’organismo umano malato assume<br />
anche le forme di cui ho parlato or ora.<br />
Il processo dell’antimonio presente nell’organismo umano è polarmente<br />
opposto a un altro processo. E’ opposto al processo che compare là dove agiscono<br />
forze plastiche ad esempio là dove compaiono le forze che formano le cellule, le<br />
forze che arrotondano le cellule, là dove compare ciò che forma la sostanza<br />
cellulare dell’organismo umano. Vorrei denominare queste forze, proprio perché<br />
sono contenute soprattutto nelle proteine, forze albuminizzanti. Cosi abbiamo<br />
nell’organismo umano le forze che troviamo in natura nell’antimonio quando lo<br />
sottoponiamo per esempio a una combustione e lo portiamo sino a formare lo<br />
specchio. Le forze che agiscono nell’antimonio agiscono anche nell’organismo<br />
umano.<br />
Abbiamo però anche le forze opposte, le forze albuminizzanti, che fermano, che<br />
eliminano le forze dell’antimonio.Questi due sistemi di forze, forze albuminizzanti<br />
e forze dell’antimonio, agiscono l’uno verso l’altro in modo che nell’organismo<br />
umano devono stare in un determinato equilibrio.<br />
Bisogna ora riconoscere che ad esempio il processo che ho prima esposto nelle<br />
sue linee principali, e che sta alla base del tifo addominale, ha le sue origini nel<br />
fatto che è disturbato l’equilibrio tra questi due sistemi di forze.”<br />
ATTENZIONE: AI TEMPI DI STEINER (1923) IL TIFO ADDOMINALE ERA<br />
UNA MALATTIA GRAVISSIMA, SPESSO LETALE<br />
“ Per poter ora penetrare giustamente nell’organismo umano bisogna poter<br />
prendere in aiuto ciò che nelle conferenze del mattino di questo corso ho esposto<br />
dai piu disparati punti di vista, per altro non medici.<br />
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Abbiamo visto che l’uomo non ha soltanto il corpo fisico ma anche un corpo<br />
eterico o corpo vitale, un corpo astrale e una organizzazione dell’io. Proprio ieri<br />
ho detto che abbiamo da una parte un nesso stretto tra corpo fisico e corpo vitale<br />
dall’altra tra io e corpo astrale, che il corpo astrale e il corpo vitale o eterico hanno<br />
un nesso più labile, separandosi ogni notte.<br />
Questa connessione, consistente nel legame reciproco tra le forze del corpo astrale<br />
e dell’eterico, è radicalmente alterata nel tifo addominale. Nel tifo addominale<br />
compare un corpo astrale che diviene debole, che non puo agire in modo<br />
corrispondentemente intensivo sul corpo fisico, per il motivo che agisce in se<br />
stesso, che provoca la preponderanza che in certo qual modo estende verso il<br />
basso il sistema dei nervi e dei sensi, che soggiace principalmente al corpo astrale.<br />
Invece di trasformarsi in organizzazzione di ricambio, persiste come tale come<br />
attività astrale. Il corpo astrale agisce in se stesso. Non agisce bene sul corpo<br />
eterico. Così insorgono i sintomi che danno il quadro sintomatologico del tifo.”<br />
In effetti, nell’ammalato di tifo è realmente presente un’angosciosissima sensazione<br />
delle proprie budellaccie gorgoglianti: nella medicina secondo Steiner molti guai<br />
compaiono proprio quando determinati processi che non dovrebbero mai<br />
raggiungere la soglia della consapevolezza divengono invece consci.<br />
Un’idea analoga si trova in Gurdiev, e anche la medicina ufficiale accetta<br />
questo principio: il cardiopatico comincia ad essere consapevole dei propri battiti<br />
cardiaci, il dispnoico dei propri respiri, l’artrosico delle proprie ossa ecc.<br />
Solo l’ammalato di coglioneria-malattia ohimé fin troppo diffusa, altro che AIDS!<br />
-Non acquisisce più senso dei propri zibbidei, anzi lo perde del tutto e semina<br />
figli a ciufolo. L’analogo avviene nella cogliona femmina, che non ha più il controllo<br />
dell’utero che funge da sistema nervoso centrale, in tal caso.<br />
“Ciò che compare nell’antimonio in modo da rinnegare in certo qual modo la<br />
natura minerale, - ATTENZIONE ORA: PERCHE’ LO STATO CRISTALLINO<br />
DOVREBBE ESSERE UN RINNEGAMENTO DELLA FORMA MINERALE?<br />
MINERALE NEL SENSO DI NON VIVO, FORSE? -<br />
ciò che diviene cristallino e appuntito, in maniera che perfino lo specchio di<br />
antimonio depo-sitandosi, compare simile a cristalli di neve alla finestra che mostra<br />
cioè la stessa forza di cristallizzazione come nella natura, la forza di<br />
cristallizzazione che è insita nell’antimonio quando viene preparato<br />
adeguatamente come farmaco e introdotto nell’organismo, agisce in modo da<br />
sostenere l’organismo in modo che possa inserire il corpo astrale con le sue forze<br />
nella maniera giusta nel corpo eterico, che possa riportarli nel rapporto giusto.<br />
Con il farmaco preparato in modo adeguato con l’antimonio aiutiamo i<br />
processi che si oppongono al tifo. Proprio per questo con il preparato di antimonio<br />
(al quale devono essere aggiunte altre sostanze che devono avere un rapporto<br />
analogo con l’organismo umano, secondo il decorso della malattia) con tale<br />
preparato cui sono aggiunte altre sostanze, si può combattere la malattia,<br />
sostenendo e rafforzando i processi nell’organismo perchè riesca a sviluppare in<br />
sé, se così si può dire, la forza dell’antimonio che agisce nel senso di ritrovare II<br />
ritmo giusto nel nesso tra corpo eterico e corpo astrale.<br />
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L’osservazione antroposofica ci porta a vedere il rapporto fra ciò che agisce fuori<br />
nella natura, come ho mostrato nell’esempio dell’antimonio, e cio che agisce<br />
nell’interno dell’organismo umano. Possiamo seguire questa forza albuminizzante,<br />
plastica in senso rotondeggiante, e la forza che agisce linearmente fino nella cellula<br />
embrionale.<br />
Per quanto spiacevole possa essere esprimersi in questo modo, perchè sappiamo<br />
che provoca antipatia e odio nelle persone interessate, per chi ha raggiunto<br />
vere conoscenze in questo campo e che quindi vede I’intimo meccanismo<br />
dell’organismo umano, le ricerche microscopiche sulla cellula embrionale, sulla<br />
cellula uovo, (per altri aspetti ricerche veramente meravigliose) appaiono<br />
straordinariamente dilettantesche.<br />
Come possiamo vedere in ogni testo di embriologia le persone interessate<br />
osservano esteriormente la cellula uovo come tale, la formazione dei cosiddetti<br />
centrosomi senza sapere come le forze albuminizzanti che predominano anche<br />
nell’organismo intero agiscano in senso polarmente opposto alle forze<br />
dell’antimonio. Il tondo della cellula uovo come tale è dato dalle forze<br />
albuminizzanti; i centrosomi dopo la fecondazione sono dati dai processi<br />
dell’antimonio. Questo avviene in tutto I’organismo umano. Preparando modo<br />
giusto un farmaco e sapendo con la diagnosi in che cosa va sostenuto l’organismo<br />
umano, gli diamo le forze di cui necessita per superare un processo patologico.<br />
Introducendo nella medicina i punti di vista dell’Antroposofia possiamo osservare<br />
il giusto rapporto del macrocosmo, di tutto il mondo con l’uomo. Come ho<br />
richiamato l’attenzione sull’antimonio e sui processi che può sviluppare e che ha<br />
in sè quando viene trattato in un modo piuttosto che in un altro (potrei dire molte<br />
cose sull’antimonio se volessi trattarlo scientificamente nei singoli particolari, ma<br />
voglio soltanto accennarne il principio...”<br />
Fine della citazione di Steiner<br />
Sostanzialmente nell’antimonio dovrebbe ritrovarsi una sorta di forza<br />
ordinatrice, che esso, debitamente preparato sarebbe in grado di portare<br />
nell’interno di un corpo umano ammalato. Per la verità, è proprio così che<br />
secondo la Tradizione almeno, agisce l’Elisir di Lunga vita o Oro potabile, che<br />
non è altro che la Pietra Filosofale particolarmente adattata a fungere da farmaco.<br />
Cfr. file Lapis finito.<br />
Ora veniamo a quanto ci dice Fulcanelli circa l’impiego dell’antimonio<br />
nel corso della Grande Opera:Come si vedrà ben presto questo è il pezzo più<br />
ostico di tutta l’opera di Fulcanelli : in sostanza è risolvibile agevolmente solo<br />
se si applicano a Fulcanelli delle regole di decrittazione che lui indica per gli<br />
autori alchemici : ma sarà lecito applicarle a lui che le enuncia? In due parole:<br />
Fulcanelli dice nelle Dimore che la materia prima era tradizionalmente indicata<br />
e nominata dagli autori ermetici SEMPRE FRA I MATERIALI DA NON<br />
IMPIEGARE: E INFATTI LUI DICE CHE L’<strong>ANTIMONIO</strong> NON E’ DA<br />
ADOPERARSI:E’ L’UNICA MATERIA CHE LUI SCONSIGLIA<br />
ESPRESSAMENTE.<br />
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Pag.397, I Tomo delle Dimore.<br />
“Les plus instruits des notres dans la cabale traditionnelle ont sans doute étè<br />
frappés du rapport existant entre la VOIE, le CHEMIN tracè par l’hiéroglyphe<br />
qui emprunte la forme du chiffre 4, et l’ANTIMOINE MINERAL ou STIBIUM,<br />
clairement indiqué sous ce vocable topographique.<br />
En effet, l’oxysulfure d’antimoine naturel se nommait, chez les Grecs stimmi<br />
ou stibi, or stibia est le CHEMIN, le SENTIER, la VOIE que l’investigateur<br />
(stibeus) ou PELERIN parcourt en son voyage; c’est elle qu’il foule aux pieds<br />
(steibo).<br />
Ces considérations, basées sur une correspondance exacte de mots, n’ont pas<br />
échappé aux vieux maitres ni aux philosophes modernes, lesquels, en les<br />
appuyant de leur autorité, ont contribué à repandre cette erreur néfaste que<br />
l’antimoine vulgaire était le mystérieux SUJET de l’art. Si noti che ha precisato<br />
“antimoine VULGAIRE”<br />
Confusion regrettable, obstacle invincible contre lequel se sont heurtés des<br />
centaines de chercheurs.<br />
Depuis Artéphius, qui commence son traité par ces mots “ L’antimoine est des<br />
parties de Saturne...” jusqu’à Philalèthe, qui intitule l’un de ses ouvrages:<br />
EXPERIENCES SUR LA PREPARATION DU MERCURE<br />
PHILOSOPHIQUE PAR LE REGULE D’ANTIMOINE MARTIAL ETOILE’<br />
ET L’ARGENT, en passant par le CHAR TRIOMPHAL DE L’ANTIMOINE<br />
de Basile Valentin, et l’affirmation dangereuse, en son positivisme hypocrite<br />
de Batsdorff, (vedere la sua Opera) le nombre de ceux qui se sont laissé prendre<br />
à ce traquenard grossier est simplement prodigieux.<br />
Le moyen age a vu les SOUFFLEURS et les ARCHIMISTES (SIC) volatiliser,<br />
sans aucun rèsultat, des tonnes de mercure amalgamé à l’or stibié... Henckel...dans<br />
son TRAITE’ DE L’APPROPRIATION...<br />
“Le regule d’antimoine, dit-il, est regardé comme un moyen d’union entre le<br />
mercure et les métaux, et en voici la raison: il n’est plus mercure et il n’est pas<br />
encore métal parfait; il a cessé d’etre l’un et a commencè a devenir l’autre.<br />
Cependant, je ne dois pas passer sous silence que j’ai entrepris inutilement de<br />
très grands travaux pour unir plus intimement l’or et le mercure par le moyen du<br />
régule d’antimoine.”<br />
Questo in verità è abissalmente lontano dal tenore dei lavori del crapa.<br />
...Une autre similitude de mots permettrait également d’inférer que la pierre<br />
philosophale pourrait provenir de l’antimoine. Quanta importanza dà Fulcanelli<br />
alle “similitudes de mots”.<br />
On sait que les alchimistes du XIV siècle appellaient KOHL ou KOHOL leur<br />
Médecine universelle, des mots arabes AL COHOL, qui signifient POUDRE<br />
SUBTILE, terme qui a pris plus tard, dans notre langue, le sens d’EAU-DE-VIE<br />
(alcool).<br />
En arabe, Kohl est, dit-on, l’oxysulfure d’antimoine pulverisé, qu’emploient les<br />
musulmanes pour se teindre les sourcils en noir. Les femmes grecques se<br />
servaient du meme produit, qu’on appellait platioftalmon, c’est-a-dire GRAND<br />
OEIL...<br />
Nous serions certainement du meme avis, si nous ignorions qu’il n’entrait pas<br />
la moindre molecule de stibine dans le platyofthalmon des Grecs (sulfure<br />
de mercure sublimé). Le KOHL des Arabes et le COHOL ou Cohel des Turcs.<br />
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Les deux derniers, en effet, s’obténaient par calcination d’un mélange d’étain<br />
grenaillé et de noix de galle. Telle est la composition chimique du Kohl des<br />
femmes orientales, dont les alchimistes anciens se sont servis comme terme<br />
de comparaison pour enseigner la préparation secrète de leur antimoine.<br />
C’est là l’oeil solaire que les Egyptiens nommaient OUDJA; il figure encore, parmi<br />
les emblèmes maçonniques, entouré d’une gloire au centre d’un triangle.<br />
Ce symbole offre la meme signification que la lettre G, septième de l’alphabet,<br />
INITIALE DU NOM VULGAIRE DU SUJET DES SAGES, figurée au milieu<br />
d’une étoile radiante.<br />
Il gallio, maledizione, ci va benissimo!<br />
C’est cette matière qui est l’ANTIMOINE SATURNIN d’Artephius, le<br />
REGULE D’ANTIMOINE de Tollius, le veritable et seul STIBIUM de Michel<br />
Maier et de tous les Adeptes.<br />
Quant à la stibine minerale, elle ne possède aucune des qualités requises et, de<br />
quelque manière qu’on veuille la traiter, on n’en obtiendra jamais ni le<br />
dissolvant secret, ni le mercure philosophique.<br />
ATTENZIONE QUI: GIA’ IL REGOLO NON E’ PIU’ STIBINA MINERALE<br />
Et si Basile Valentin donne à celui-ci le surnom de PELERIN ou de VOYAGEUR,<br />
(stibeus) parce qu’il doit, nous dit-il, traverser SIX VILLES CELESTES avant<br />
de fixer sa résidence dans la septième; si Philalete nous assure que lui seul est<br />
notre VOIE (stibia), ce ne sont pas là des raisons suffisantes pour invoquer que<br />
ces maitres ont pretendu désigner l’antimoine vulgaire comme générateur du<br />
mercure philosophique.<br />
Cette substance est trop éloignée de la perfection, de la pureté et de la spiritualité<br />
que possède l’HUMIDE RADICALE ou SEMENCE METALLIQUE, -qu’on<br />
ne saurait d’ailleurs trouver sur terre, -pour nous etre vraiement utile.<br />
L’ANTIMOINE DES SAGES, matière première extraite directement de la mine,<br />
“n’est pas proprement minéral et moinx encore métallique, ainsi que nous<br />
l’enseigne Philalèthe (Introitus,II.2); mais sans participer de ceux deux<br />
substances il tient le milieu entre l’une etl’autre. Il n’est pas néammoins corporel,<br />
puisque entièrement volatil; il n’est point esprit, puisqu’il se liquéfie dans le feu<br />
comme un métal. C’est donc un CHAOS QUI TIENT LIEU DE MERE A TOUS<br />
LES METAUX”<br />
C’est la FLEUR (anthemon) métallique et minérale, la première rose, noire en<br />
verité, qui est demeuré ici bas comme une parcelle du chaos élémentaire.<br />
C’est d’elle, cette fleur des fleurs (FLOS FLORUM) que nous tirons d’abord<br />
notre GELEE BLANCHE (stibe), laquelle est l’esprit qui se meut sur les eaux, et<br />
le parement blanc des anges; réduite à cette blancheur étincelante, c’est elle le<br />
MIROIR de l’art, le FLAMBEAU (stilbe), la LAMPE ou la LANTERNE, l’éclat<br />
des astres et la splendeur du soleil (SPLENDOR SOLIS), c’est elle encore qui,<br />
unie à l’or philosophique, deviendra la planète métallique MERCURE<br />
(STILBON ASTER), le NID del’oiseau (stibas) , notre Phenix et sa petite pierre<br />
(stia); c’est elle enfin la RACINE, SUJET ou PIVOT (lat. STIPES,<br />
STIRPS) du Grand Oeuvre et non pas l’antimoine vulgaire.<br />
IN QUESTA DIGRESSIONE CONTRO L’<strong>ANTIMONIO</strong> FULCANELLI SI<br />
PREOCCUPA SEMPRE DI SPECIFICARE “VULGAIRE” Canseliet risolve la<br />
cosa dicendo semplicemente che la stibina o antimonio volgare- nella vecchia<br />
terminologia spagirica- attraverso la precottura diviene filosofica.<br />
Sachez donc, frères, afin de ne plus errer, que notre terme d’ANTIMOINE,<br />
dérivé du grec antemon, dèsigne, par un jeu de mots familier aux philosophes,<br />
16<br />
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l’ANE-TIMON, le guide qui conduit, dans la bible, les Juifs à la FONTAINE.<br />
C’est l’ALIBORON mythique, aeliforon, le CHEVAL DU SOLEIL.<br />
E’ il “sire asne” della Festa dei Pazzi. “Sarcinis aptississimus” capace di separare<br />
il tritico dalla paglia, e di vincere nel salto i cammelli veloci dei Madianiti.<br />
La Sede della “Virtus Asinaria” che procurò alla Chiesa l’Oro e l’incenso del<br />
paese di Saba.<br />
...Dans la langue primitive les cabalistes grecs avaient coutume de substituer des<br />
chiffres à certaines consonnes pour le mots dont ils désiraient voiler le sens<br />
ordinaire sous un sens hermetique.<br />
Il se servaient ainsi de l’episemon (stagion), du koppa, du sampi, du digamma,<br />
auxquels ils adaptaient une valeur conventionelle.<br />
Le noms, modifiés par ce procédé, constituaient de véritables cryptogrammes,<br />
bien que leur forme et leur prononciation ne parussent point avoir subi<br />
d’altération.<br />
Or, le vocable ANTIMOINE, stimmi, était toujours écrit avec l’épisemon,<br />
equivalent aux deux consonnes assemblées SIGMA et TAU, lorsqu’on l’employait<br />
pour la caractériser le sujet hermétique.<br />
Ecrit de la sorte, simmi n’est plus la stibine des mineralogistes, mais bien une<br />
MATIERE SIGNEE par la nature, ou mieux un mouvement, dynamisme ou<br />
vibration, VIE SCELLEE (s-immenai), afin d’en permettre à l’homme<br />
l’identification, signature toute particulière et soumise aux regles du nombre<br />
SIX.<br />
Episemon, mot formé de epi, SUR et sima, SIGNE, signifie en effet MARQUE’<br />
D’UN SIGNE DISTINCTIF, et ce signe doit correspondre au nombre six. De<br />
plus, un terme voisin, fréquemment employé pour l’assonance en cabale<br />
phonetique, le mot epistemon, indique CELUI QUI SAIT, QUI EST INSTRUIT<br />
DE, HABILE A.<br />
L’un des personnages importants de PANTAGRUEL, l’homme de science, se<br />
nomme Epistémon. Et c’est l’artisan secret, l’esprit enclos dans la substance brute,<br />
qui traduit l’epistemon grec, parce que cet esprit est capable, à lui seul, d’exécuter<br />
et de parfaire l’ouvrage entier, sans autre secours que celui du feu élémentaire.<br />
Il nous serait facile de completer ce que nous avons dit du mercure philosophique<br />
et de sa préparation; mais il ne nous appartient pas de dévoiler entièrement cet<br />
important secret.<br />
A proposito di Materia segnata, si confronti:<br />
Pag.186, secondo tomo delle Dimore:<br />
“Or, notre couronne -les initiés savent ce dont nous entendons parler- est<br />
précisement le domicile d’élection de l’ESPRIT.<br />
C’est une misérable substance, ainsi que nous l’avons dit, à peine matérialisée,<br />
mais qui le renferme en abondance .<br />
Et c’est là ce que les philosophes antiques ont fixé dans leur CORONA<br />
RADIATA, décorée de rayons en saillie, laquelle n’était attribuée qu’aux<br />
dieux ou aux héros déifiés. Ainsi expliquerons-nous que cette matière, véhicule<br />
de la LUMIERE minérale, se révèle grace à la signature rayonnante de<br />
l’ESPRIT, comme la terre promise résèrvée aux élus de la Sapience.<br />
Qui si aggiungono due parole: per Pernety corona, con diverse attribuzioni<br />
si riferisce o alla pietra compiuta o ad un materiale relativamente progredito<br />
“uscito dalla putrefazione”.<br />
17<br />
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w w w . e p i s t e m e . i t<br />
Con tutto ciò a me sembra che Fulcanelli qui parli della materia prima<br />
minerale, in quanto effettivamente appena materializzata, segnata dallo spirito<br />
( il suo aspetto a spicule ed aculei :questo colpì anche Rudolf Steiner, come si è<br />
appena visto) e pure sostanza miserabile.<br />
<strong>ANTIMONIO</strong> E MERCURIO ROSSO:<br />
“MERCURIO ROSSO” da Teknos, numero 11 del novembre 1994, pagina 56:<br />
“MERCURIO ROSSO” La presenza di questo materiale nel contrabbando<br />
nucleare è un mistero. Il “red mercury”, così denominato per distinguerlo<br />
da quello grigio utilizzato anche nei termometri, è un polimero (antimoniuro<br />
di mercurio) formato da due metalli (antimonio e mercurio). Il colore rossiccio<br />
è dato dal’antimonio. Per altri esperti invece si tratterebbe invece di ossido di<br />
mercurio. Secondo certe indiscrezioni i russi lo userebbero per realizzare<br />
un generatore dei neutroni che innescano la reazione a catena. Secondo altre,<br />
servirebbe a ridurre la quantità di uranio ne-cessaria per le bombe. Ma la<br />
maggior parte dei tecnici nucleari occidentali resta scettica sul concreto impiego<br />
di questo materiale. Al massimo, concedono, po-trebbe essere usato come<br />
scudo riflettore all’interno di una bomba.”<br />
Questo è il brano di Fulcanelli dove si accenna alla grande antichità, una<br />
vera e propria primogenitura che ha il soggetto alchemico rispetto agli altri<br />
minerali e metalli terrestri:<br />
...Pag.240 del Primo tomo delle Dimore Filosofali DRAGON AILE’ A QUEUE<br />
RECOURBE’ EN BOUCLE ...<br />
De ce deux natures, envisagées séparément ,celle qui joue le ròle de matière<br />
féminine ...<br />
...Malgré l’opinion générale qui veut que notre sujet n’ait jamais été designé<br />
nous affirmons au contraire, que beaucoup d’ouvrages le nomment et que<br />
tous le décrivent...<br />
Classée parmi les corps rejetés comme impropres ou étrangers à l’Oeuvre.<br />
PROCEDE’ CLASSIQUE. Tanto classico che forse lo usa lui stesso. vedi poco<br />
sopra<br />
Son nom traditionnel, PIERRE DES PHILOSOPHES, dépéint assez ce corps<br />
pour servir de base utile à son identification. Il est en effet veritablement<br />
PIERRE , parce qu’il présente, au sortir de la mine, les caractères extérieurs<br />
communs à tous les minerais.<br />
C’est le CHAOS DES SAGES, dans lequel les quatres élements sont énfermés,<br />
mais confus et désordonnés.<br />
C’est notre VEILLARD et le PERE DES METAUX, ceux-ci lui devant leur<br />
origine, puisque il réprésente LA PREMIERE MANIFESTATION<br />
METALLIQUE TERRESTRE. Cosa nell’iter della pietra filosofale compiuta<br />
perfettamente, fa ritenere agli alchimisti che la loro materia prima sia la prima<br />
manifestazione metallica terrestre?<br />
C’est notre arsenic ,la cadmie, l’antimoine (ommne trinum est perfectum; poi<br />
é l’unico qui con il prefisso ant-che sta per antico, anteriore ecc.), la blende, la<br />
galène ,le cinabre ,le colcotar, l’aurichalque, le realgar, l’orpiment , la calamine,<br />
la tuthie, le tartre etc.<br />
18<br />
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w w w . e p i s t e m e . i t<br />
TOUS LES MINERAIX -PAR LA VOIX HERMETIQUE- LUI ONT<br />
APPORTE’ L’HOMMAGE DE LEUR NOM. On l’appelle encore DRAGON<br />
NOIR COUVERT D’ECAILLES, SERPENT VENIMEUX, FILLE DE<br />
SATURNE et” la plus aimée de ses enfants”.<br />
OCCHIO ADESSO:<br />
Cette substance primaire a vu son évolution interrompue par interposition et<br />
pénétration d’un soufre infect et combustible, qui en empàte le pur mercure, le<br />
retient et le coagule .<br />
Et, bien qu’il soit entièrement volatil, ce MERCURE PRIMITIF, corporifié sous<br />
l’action siccative du soufre arsenical, prend l’aspect d’une masse solide, noire,<br />
dense, fibreuse, cassante, friable, que son peu d’utilité rend vile , abjecte et<br />
méprisable aux yeux des hommes.<br />
Dans ce sujet, -parent pauvre de la famille des metaux, -l’artiste éclairé trouve<br />
cependant tout ce dont il a besoin pour commencer et parfaire son grand ouvrage,<br />
car il y entre, disent les auteurs, au debut, au milieu et à la fin de l’Oeuvre.<br />
Aussi , les anciens l’ont-ils comparé au Chaos de la Création ...<br />
Ils ont dépeint symboliquement leur matière en son premier étre sous la FIGURE<br />
DU MONDE, qui contenait en soi les matériaux de NOTRE GLOBE hermetique,<br />
ou MICROCOSME, assemblés sans ordre, sans forme, sans rytme ni mesure .<br />
Notre GLOBE ,reflet et miroir du MACROCOSME, n’est donc qu’ une parcelle<br />
du Chaos primordial, destinée, par la volonté divine (sic: tutto minuscolo) ,au<br />
renouvellement élémentaire dans les trois règnes, mais qu’une suite de<br />
circonstances mystérieuses a orientée et dirigée vers le règne minéral.<br />
Ainsi informé et specifié soumis aux lois régissant l’évolution et la progression<br />
minerales, ce CHAOS devenu corps contient confusément la plus pure semence<br />
et la plus proche substance qu’il y ait des mineraux et des métaux.<br />
La matière philosophale est donc d’origine minérale et métallique.<br />
Qui si può inserire questo brano, con le stesse idee e quasi le stesse parole:<br />
“Pag.180, secondo Tomo delle Dimore “EN.RIEN.GIST.TOUT.<br />
Devise primordiale que se plaisent à répéter les philosophes anciens, et par<br />
laquelle ils entendent signifier l’absence de valeur, la vulgarité, l’extréme<br />
abondance de la matière basique d’où ils tirent tout ce qui leur est nécessaire... I<br />
saggi apprezzano “Dans les corps la qualité spirituelle qu’ils tiennent cachée en<br />
eux.”<br />
Aux yeux du sage, le fer, ce paria de l’industrie humaine, est incomparablement<br />
plus noble que l’or,<br />
sul ferro si ricordi che è il partner ideale del soggetto dei saggi: vedi file ai<br />
romani.wri e ferro.wri<br />
et l’or plus méprisable que le plomb; car cette lumière vive, cette eau ardente,<br />
active et pure que les metaux communs,les minéraux et les pierres ont conserveé,<br />
l’or seul en est dépourvu.<br />
...Nous apparait (l’or) comme une simple RESINE METALLIQUE (resine-metalli-que-quid?)<br />
dense, fixe et fusible, triple qualité qui le rend notoirement<br />
impropre à la réalisation de notre dessein.<br />
...C’est donc à la pierre brute et vile qu’il faut s’adresser, sans répugnance pour<br />
son aspect misérable, son odeur infecte, sa coloration noire, ses haillons<br />
sordides.<br />
19<br />
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Car ce sont précisément ces caractères peu séduisants qui permettent de la<br />
reconnaitre, et l’ont fait regarder de tout temps comme une substance primitive,<br />
issue du chaos originel, et que Dieu, lors de la Création et de l’organisation de<br />
l’univers, aurait réservée pour ses serviteurs et ses élus.<br />
Tirée du NEANT (né-ant),elle en porte l’empreinte et en subit le nom RIEN (r-y-an).<br />
Mais les philosophes ont découvert qu’en sa nature élémentaire et désordonnée,<br />
faite de ténèbres et de lumière, de mauvais et de bon rassemblés dans la pire<br />
confusion, ce RIEN contenait TOUT ce qu’ils pouvaient désirer”<br />
Viene proprio ribadito che nella materia prima c’é proprio tutto: occorre solo<br />
fare ordine.<br />
IL MATERIALE DELLA VIA DEL POVERO:<br />
La seconde voie ne réclame, du commencement à la fin , que le secours d’une<br />
terre vile, abondamment répandue , de si bas prix qu’à notre époque dix francs<br />
suffisent pour en acquerir une quantité supérieure aux besoin. C’est la terre et la<br />
voie des pauvres, des<br />
simples et des modestes , de ceux que la nature émerveille jusqu’en ses plus<br />
humbles manifestations.<br />
Pag 44, II tomo delle Dimore<br />
a proposito della fontana DU VERTBOIS” ...son deplacement est assuré<br />
par la VOILE D’ARTIMON, à l’exclusion des autres .<br />
Seule elle recoit l’effort du vent, soufflant en poupe; seule, elle en trasmet l’energie<br />
au navire glissant sur les flots .<br />
Or les cabalistes écrivent ARTIMON et prononcent ANTEMON ou ANTIMON<br />
vocable derrière lequel il cachent le nom du sujet des sages...”<br />
RIFLESSIONI DI BERNARD HUSSON (BASATE SU COSA?), DA PAG.<br />
36 della<br />
sua raccolta “Antologia dell’Alchimia” credo si chiamasse così. Il crapa ne ha<br />
alcune parti fotocopiate dall’originale, che credo fosse di proprietà di Francesco<br />
Albanese: non è stato mai possibile reperirne un’altro esemplare intero.<br />
“Il n’est pas certain que l’antimoine ait été le matériau de base de tous les<br />
alchimistes qui ont abouti à des résultats positifs dans le domaine des<br />
trasmutations. Mais il est evident que ce sulfure a joué un ròle prépondérant<br />
dans l’alchimie occidentale, surtout depuis la diffusion des écrits de Basile<br />
Valentin, dont une partie est une description chimique très exacte de quantité de<br />
ses sels.<br />
C’est ce corps que l’Adepte le plus réputé de l’Occident met en scène dans ses<br />
douze clés, c’est evidemment sur l’antimoine qu’oeuvrerent Philalèthe et<br />
Monte Snyders. Cependant, et c’est ce qui les distingue des spagyristes, cette<br />
substance ne reste pas dans<br />
la composition de leur produit final où, comme on l’ a déjà vu dans le procédé<br />
decrit par l’ab-bé rousseau, le nitre joue un rhole important. Vedi file nitre.<br />
Non moins essentiel est celui tenu par les métaux, en correspondance étroite et<br />
respective avec l’influence des planètes, que leur contact avec l’antimoine,<br />
selon des modalités successives diverses, dote de proprietès thérapeutique qu’ils<br />
n’ont pas ordinairement.<br />
20<br />
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Si riguardi la questione dell’”artifice” nel file airomani. wri: è possibile che in<br />
esso l’antimonio<br />
o la materia prima, qualora non fossero la stessa cosa, giochi un ruolo determinante.<br />
Nous citons à cet égard les précisions interessantes...de Copponay de<br />
Grymaldi...(qui) jouit de la meme reputation, certainememt meritée par le<br />
nombre de ses cures réussies, à la cour du roi de Sardaigne.”<br />
Qui se ricordate il file trovare ci ritroviamo con le Opere di quel medico, che, per<br />
l’appunto, pur essendo medico del re di Sardegna proprio qui in Sardegna sembra<br />
non abbia lasciato traccia alcuna, con grande perplessità delle cortesi bibliotecarie<br />
dell’Università di Cagliari.<br />
OEUVRES POSTHUMES DE M. DE GRIMALDY, à Paris, (1745)<br />
L’ANTIMOINE<br />
Les Phillosophes Chimistes nous dépeignent ce minéral avec un caractère qui<br />
repré-sente le monde avec la croix au-dessus, pour nous signifier que comme le<br />
mystère de la croix purifie et sauve l’ame de toutes ses souillures spirituelles,<br />
l’Antimoine, et ses remedes bien et duement préparées, purifient et délivrent le<br />
corps de toutes les impuretés qui cau- sent et entretiennent les maladies qui<br />
l’afligent.<br />
Ils le nomment de plusieurs noms énigmatiques, comme le LOUP, à cause qu’il<br />
con-somme et dévore tous les métaux, à l’exception de l’or. D’autres l’ont<br />
nommé PROTHEE, parce qu’il reçoit toute sorte de formes, et qu’il se revet de<br />
toutes les couleurs par le moyen du feu.<br />
D’autre l’appellent la RACINE DES METAUX, tant à cause qu’on en trouve<br />
proche leurs minieres, qu’à cause qu’il y en a qui croient qu’il est la racine et le<br />
principe des Métaux.<br />
CIO’ SPIEGHEREBBE PERCHE’, OPERATIVAMENTE, E’ CHIAMATO<br />
“MERCURIO”<br />
On l’appelle encore PLOMB SACRE’, PLOMB DES PHILOSOPHES, et PLOMB<br />
DES SAGES, parce qu’il y en a qui le prenent pour le sujet du grand oeuvre des<br />
Philosophes, et de leur quintessence. Glauber nous le décrit comme le premier<br />
etre de l’or.<br />
Tous les Auteurs, et entr’autres Mrs Le Febure et Lemery, qui ont fait un<br />
grand-nombre d’expériences sur ce minéral, demeurent d’accord qu’il faut<br />
choisir L’Antimoine de Hongrie, ou celui de Transilvaine, parce qu’il est le<br />
plus pur, et qu’il participe davantage de la nature solaire, et qu’ainsi son souffre<br />
interne est beaucoup plus éxalté. Malgré cela ils conviennent que celui<br />
d’Allemagne, et celui de France sont bons, et qu’on peut s’en servir efficacement.<br />
Il seroit trop long de déduire les épreuves qu’on peut faire pour le choix du meilleur<br />
Anti-moine; mais la plus sure, et celle à laquelle il faut s’arreter, c’est de préferer<br />
celui qui donnera le plus de regule, et qui est le plus net, parce que le regule n’est<br />
rien autre chose qu’ un Antimoine bien purifié; à quoi nous ajouterons une chose<br />
très-importante qui sera la cloture de ce que nous avions à dire en particulier sur<br />
l’Antimoine. Il y a apparence que Paracelse n’entend par le mercure<br />
d’Antimoine autre chose que son regule bien préparé sans aucune diminution de<br />
son souffre solaire et central.<br />
21<br />
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w w w . e p i s t e m e . i t<br />
Ainsi on doit nous sçavoir gré si nous sommes si exacts en cette opération, et<br />
l’on doit nous suivre scrupuleusement pied à pied dans la manipulation que<br />
nous enseignerons, et se servir d’un nitre bien purifié, pareil, s’il est possible, à<br />
celui que nous employons, dont nous devons la préparation à notre travail, et<br />
duquel nous nous servons avec succès pour la purification de nos matieres.<br />
Nous parlerons de ce nitre, bien different du nitre ordinaire, après que nous<br />
aurons parlé des métaux tant en général, qu’en particulier” sul nitro preparato<br />
secondo De Grimaldi vedi il file nitre, dove e riportato tutto quello che si ha al<br />
riguardo.<br />
Giova ricordare che secondo Canseliet, la vera guida pratica di laboratorio di<br />
Fulcanelli erano appunto le Opera Postume di De Grimaldi<br />
E’ veramente un guaio che non si abbia questo libro per intero, ma solo sotto<br />
forma di pochi brandelli, pari neanche a un cinquantesimo o meno dell’opera<br />
originale.<br />
E a proposito di brandelli ecco, secondo Bernard Husson un frammento di<br />
Newton sulla pratica dell’alchimia:<br />
Nel suo commento all’opera di Monte-Snyders sul farmaco universale, in<br />
particolare al capitolo sul” triplice fuoco degli antichi saggi”, riportato tradotto<br />
da B. Husson, a pag. 192 della sua prima raccolta sull’Alchimia, Newton dà il<br />
nome di fuoco freddo<br />
al regolo d’Antimonio.<br />
RIPORTIAMO QUI PER INTERO IL FRAMMENTO DI NEWTON,<br />
ORIGINALMENTE IN INGLESE, NELLA TRADUZIONE FRANCESE DI<br />
BERNARD HUSSON. Come si vedrà E’ TUTTA LA PRATICA DELLA GRANDE<br />
OPERA SECONDO NEWTON<br />
FRAMMENTO DI ISAAC NEWTON A COMMENTO DEL “FARMACO<br />
CATHOLICO” DI<br />
JOANNES DE MONTE-SNYDERS.<br />
“La première chose à comprendre, ce sont les trois feux mystérieux. Le premier<br />
doit rendre le matal fusibile et c’est, sans enigme alcune, le regule<br />
d’antimoine. Le second doit etre en sympathie avec le feu métallique et Snyders<br />
déclare aussi qu’il est double, bien qu’il se propose de le considerer comme unique.<br />
Bien qu’il soit constitué de natures douées de qualites contraires, il lui suffit<br />
qu’elles aient le meme effet dans l’ac-complissement de son dessein.<br />
Il l’appelle un feu sympathique hermaphrodite brùlant. Il dit que le soufre et le<br />
nitre sont deux feux violents, mais que si l’on sait comment les réconcilier, rien,<br />
sinon Dieu, ne peut nous emphecher d’obtenir la santé et les richesses et que<br />
c’est la seule chose qu’il ait réservées par devers lui et pour ceux que Dieu a<br />
chosis à cette fin.<br />
Ce qu’il dit n’est pas sans vraiesemblance, car le soufre et le nitre sont<br />
véritablement deux feux contraires qui, une fois unis, sont capables de penetrer<br />
quelque métal que ce soit, d’en allumer l’ame et de l’extraire, une fois unis au<br />
feu métallique froid qu’il appelle l’ame de Saturne, laquelle l’amalgame avec<br />
tous les métaux et se laisse calciner au feu avec l’aide de l’élément double igné.<br />
22<br />
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SARA’ AFFINE ALL’UOMO DOPPIO IGNEO ? cfr. file Dimore.II a “propriis<br />
pereo pennis”<br />
sachez que le feu froid est le régule d’antimoine (c’est-à-dire le meme que le<br />
premier feu). Il dit que l’on doit commencer là où la nature a fini et, au moyen<br />
de cet élément ma-gique igné composé de deux matières infernales et contraires,<br />
calciner les portes,<br />
autrement inexpugnables de la forteresse solaire.<br />
C’est ainsi, et tout au long de son livre, qu’il indique que vous devez utiliser<br />
l’or et l’unir à l’ame de Saturne, qui doit etre tirée du SATUNE MINERAL<br />
NON (ENCORE) FONDU, car il ne brule pas comme le (segno del mercurio)<br />
commun; mais il est doué d’une qualité<br />
terrestre et sèche qui le rend propre à défendre le soufre du Soleil, à moins<br />
qu’il ne soit brùlé et chassé en l’air avec son mercure.<br />
L’or, étant amalgamé avec le mercure de Saturne, devient poreux et alors le feu<br />
infernal peut mieux et plus promptement calciner le corps robuste et le réduire<br />
en cendres, desquelles est extrait au moyen de la claire rosée celeste, le soufre;<br />
du corps résiduel est<br />
extrait ensuite, au moyen d’une lessive, après réverbération préalable requise,<br />
le sel médicinal le plus précieux, que les sages ont dit etre la pierre des<br />
philosophes. Il avertit que la séparation du soufre d’avec le sel peut etre faite<br />
en peu de temps à feu ouvert. Mais que vous devez prendre garde à ne pas<br />
bruler le feu des Métaux et qu’à cet effet vous devez avoir un gardien ou<br />
protecteur capable de s’y opposer; il a nommé ce gardien: c’est le tartre, qu’il<br />
déclare etre fort favorable aux métaux et doté d’une<br />
grande affinité pour eux.”<br />
FINE DEL FRAMMENTO DI NEWTON.<br />
Dimore filosofali, II tomo pag.295, a proposito delle numerosissime<br />
denominazioni del solvente alchemico, una di esse è saturno, e Artefio comincia<br />
il suo libro dicendo: “l’ antimoine est de parties de Saturne ayant en toutes façons<br />
sa nature...”<br />
Fra l’altro , per Isacco L’ Olandese e Paracelso, L’Opera di Saturno<br />
(verosimilmente l’opera dell’antimonio) è sinonimo di VIA BREVE:<br />
Parmi ces dénominations la plus familière est certainement celle de SATURNE,<br />
considéré comme l’Adam métallique.<br />
...”Isaac Hollandais dit dans son OEUVRE VEGETABLE: Sache, mon fils que la<br />
pierre des philosophes doit etre faite au moyen de SATURNE...dans toutes<br />
les oeuvres végétables, il n’y a pas de plus grand secret que dans SATURNE, car<br />
nous ne trouvons la pùtrefaction<br />
de l’or qu’en SATURNE où elle est cachée. SATURNE contient dans son interieur<br />
l’OR PROBE, ce dont conviennent tous les philosophes, à condition qu’on lui<br />
retire toutes ses superfluités, c’est-à- dire les fèces, et alors il est purgé.<br />
L’extérieur est amenè à l’intérieur, l’intèrieur manifesté à l’extèrieur, et c’est<br />
là sa rougeur, et c’est alors l’OR PROBE.<br />
SATURNE, du reste entre facilement en solution et se coagule de meme; il se<br />
prete de bonne grace à laisser extraire son mercure.<br />
Il peut etre sublimé aisément, à tel point qu’il devient le mercure du soleil.<br />
23<br />
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Car SATURNE contient en son intérieur l’or dont Mercure a besoin, et son mercure<br />
est aussi pur que celui de l’or...SATURNE est, pour notre oeuvre, de beaucoup<br />
préférable à l’or; car si tu veux extraire le mercure de l’or, il te faudra plus d’un<br />
an, pour tirer ce corps du soleil, tandis que tu peux extraire le mercure de<br />
SATURNE en vingt-sept jours.<br />
Les deux metaux sont bons, mais tu peux affirmer avec plus de certitude encore<br />
que SATURNE EST LA PIERRE QUE LES PHILOSOPHES NE VEULENT<br />
PAS NOMMER...<br />
Car si l’on connaissait son nom... Cet Art serait devenu commun et vulgaire.<br />
Ce travail deviendrait BREF ET SANS GRANDE DEPENSE... SATURNE<br />
EST LE VASE AUQUEL IL NE FAUT RIEN AJOUTER D’ ETRANGER,<br />
EXCEPTE’ CE QUI VIENT DE LUI; de telle manière qu’il n’y a pas d’homme,<br />
si pauvre soit-il, qui ne puisse vaquer à cet Oeuvre, puisqu’il ne nécessite<br />
pas de grands frais, et qu’ IL FAUT PEU DE TRAVAIL ET<br />
PEU DE JOURS pour en obtenir la LUNE( potrebbe essere la pietra al bianco)<br />
et, peu après, le SOLEIL ( potrebbe essere la rossa)<br />
Nous trouvons donc dans SATURNE tout ce qui nous est nécessaire pour<br />
l’Oeuvre. En lui est le mercure parfait; en lui sont toutes les couleurs du monde<br />
qui peuvent se manifester; en lui<br />
est la véritable noirceur, la blancheur, la rougeur, en lui aussi le poids...Saturne<br />
(questa volta non in corsivo!) est notre pierre philosophique et le LAITON,<br />
d’où le mercure et notre pierre peuvent etre extraits en peu de temps et sans<br />
grands débours, au moyen de notre ART BREF.<br />
Et la pierre qu’on en reçoit est notre LAITON, et l’eau aigue qui est en elle est<br />
notre pierre. Et c’est là la Pierre et l’Eau sur laquelle les philosophes ont écrit<br />
des montagnes de livres.<br />
Théophraste Paracelse, dans le CANON CINQUIEME DE SATURNE, dit:<br />
“SATURNE parle ainsi de sa nature: les six (métaux) se sont joints à moi et<br />
infusèrent LEUR ESPRIT dans mon corps caduc; ils y ajoutèrent ce qu’ils ne<br />
voulurent point et me l’attribuèrent.<br />
Mais mes frères sont spirituels et pénétrent mom corps, qui est feu, de telle sorte<br />
que je suis consumé par le feu. De manière qu’eux (les métaux), excepté les<br />
deux, Soleil et Lune, sont purgés par mon eau.<br />
Mon ESPRIT est l’eau qui ramolit tous les corps congelés et endormis de mes<br />
frères.<br />
Mais mon corp conspire avec la terre, tellement que ce qui s’attache à cette<br />
terre est rendu semblable à elle et ramené dans son corps. Et je ne connais rien<br />
dans le monde qui pouisse produire cela comme je le peux. Les chimistes<br />
doivent donc abandonner tout autre procédé et s’attacher aux ressources que<br />
l’on peut tirer de moi.<br />
La pierre, qui en moi est froide, est mon Eau, au moyen de laquelle on peut<br />
coaguler l’esprit des sept métaux et l’essence du septième, du Soleil ou de la<br />
Lune, et, avec la grace de Dieu, profite tant qu’au bout de trois semaines on peut<br />
préparer le MENSTRUE DE SATURNE qui dissoudra immédiatement les perles.<br />
Si les ESPRITS DE SATURNE sont fondus en solution, ils se coagulent aussitot<br />
en masse et arrachent à l’or l’huile animée; alors par ce moyen, tous les métaux<br />
et les gemmes peuvent etre dissous en un instant, ce que le philosophe<br />
réservera pour lui autant qu’il le jugera convenable.<br />
24<br />
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Mais je veux demeurer aussi obscur sur ce point que j’ai été clair jusqu’ici”<br />
Rendetevi conto, miei cari amici, che per Paracelso il pezzo precedente è chiaro:<br />
questo ci dimostra inequivocabilmente come anche agli antichi, saggi alchimisti<br />
piaceva sfottere il prossimo.<br />
E’ sicuramente interessante riportare qui il quinto canone di Gerard Dorn, come<br />
riportato a pag.562 del primo volume del Teatrum Chimicum:<br />
“DE NATURA ET PROPRIETATE SATURNI. CANON QUINTUS.<br />
De propria sua natura Saturnus loquitur: Pro suo me reiecerunt examinatore<br />
sex alia metalla, deque loco spirituali truserunt à se,corruptibile corpus in<br />
mansionem etiam adiecerunt, ut quod ipsa nec sunt, nec habere cupiunt, sim id<br />
ego.<br />
Sex fratres mei spirituales existunt, quo fit ut corpus meum, quoties ignitum<br />
est, penetrent, ac una mecum igne transeant, sole et luna optimis tantum exceptis;<br />
mea namque mundantur et superbiunt aqua. Spiritus meus est aqua solvens<br />
omnium meorum fratrum congelata corpora: corpus meum tamen ad terram<br />
est proclive, quicquid in me recipitur, etiam proprium fit ejus, et per nos in<br />
corpus efficitur.<br />
Mundo minime foret utile cognoscere vel saltem credere, quidnam in me lateat<br />
abditi , tum quid efficere possim; utilius vero si mecum id quod valeo facere, hoc<br />
sciret: Alchemistarum artes deferens omnes eo solo quod in me est, et ex me fieri<br />
potest, uteretur. Frigoris lapis est in me, haec est aqua per quam congelari<br />
facio sex metallorum spiritus in esse corporeum septimum, id est solem cum<br />
luna promoveri.<br />
Come si vede vi sono notevoli differenze rispetto al testo citato da Fulcanelli.<br />
Ma il bello viene adesso:<br />
Antimonium duplex reperitur, unum vulgare nigrum, quo repurgatur aurum<br />
in eo liquefactum; cum Saturno habet finitatem, aliàs est sui generis. Alterum<br />
est album, quod magnesia dicitur, affinitatem cum Jove maximam habet, cum<br />
aliis multiplicat , Mercurium commiscet Lunae.<br />
Potrebbe trattarsi della stibina e della bismutinite. Si ricordi che il bismuto<br />
era detto stagno di ghiaccio.<br />
Claude D’Ygé, nella sua Nouvelle Assemblée des Philosophes Chimiques dedica<br />
un intero capitolo all’Antimonio:<br />
“C`est le fameux Loup gris des philosophes”, ou “Stibium”, qui est le nom chaldéen<br />
de l’Antimoine selon Basile Valentin.<br />
Beaucoup d’Alchimistes parmi les plus célèbres prennent I’antimoine; ou plus<br />
esactement laissent entendre que ce dernier est la matiére des sages.<br />
Philatète n’a pas peu contribué à les induire en erreur, par ce qu’ il a dit dans son<br />
“Introitus”, dans lequel il parait le désigner assez claireInent. Mais Artéphius<br />
qui parle de l’ antimoine et le nomme même par son propre nom, dit aussi que<br />
cet antimoine est I’ antimoine des parties de Saturne et I’ appelle antiinoine<br />
saturnial, et dit “notre vinaigre”.<br />
II s’esplique ensuite en disant qu’il appelle leur matière I’ antimoine, non parce<br />
qu’elle l’ est en effet, mais parce qu’elle en a les propriétés (1).<br />
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C’est encore Artephius qui écrit que “ Tout Ie secret de ce vinaigre antimonié,<br />
consiste en ce que par son moyen nous sachions tirer du corps de la magnésie<br />
I’argent vif qui ne brule point “ et que « c’ est là l’antimoine et le sublimé<br />
mercuriel”.<br />
Et Philaléte dans son commentaire sur l’ Epitre de Rypley adressée au Roi Edouard<br />
IV , faisant allusion à la proprièté que possède ce minéral de se transrnuer<br />
partiellement en or nous dit : “sans employer I’ élixir transmutatoire, j’en sais<br />
facilemeIlt extraire l’or et I’ argent qu’il renferme, ce qui peut être certifié par<br />
ceux qui l’ ont vu aussi bien que moi”.<br />
Pour Fulcanelli , l’ Antimoine vulgaire n’est pas générateur du mercure<br />
philosophique. “Cette substance est trop éloignée de la perfection, de la pureté et<br />
de la spiritualité que possède “l’humide radical” ou semence metallique,- qu’on<br />
ne saurait d’ailleurs trouver sur terre,- pour nous être vraiment utile. L’antimoine<br />
des sages matière première extraite directement de la mine, “ n’ est pas proprement<br />
minéral et moins encore métallique” ainsi que nous I’ enseigne Philalèthe; mais,<br />
sans participer de ces deux substances, il tient le milieu entre I’une et I’autre. Il<br />
n’est point néanmoins corporel, puisque entièrement volatil; il n’est point esprit<br />
puisqu’ il se liquéfie dans le feu comme un métal. C’est donc un chaos qui tient<br />
lieu de mére à tous les métaux “<br />
“Les minéraux sont les matières qui ne sont ni pierre ni métal. Le vitriol, le<br />
mevcure commun et I’antimoine participent le plus de la matière métallique. Le<br />
dernier est la matrice et la veine de I’or et Ie séminaire de sa teinture. L’un et l’<br />
autre contiennent une Médecine eccellente. “Sendivogius; lettre philosophique.<br />
Nel suo commentario al Mutus liber, pag.96 Canseliet ci dice:<br />
“Au compartiment inférieur, Alltus nous fait directement entrer dans la voiè sèche,<br />
avec Saturne dévorant un tout petit enfant, au sein des hautes fiammes d’un<br />
brasier. Ce bambin, selon PhilaIèthe est le soufre que les Mages recherchèrent et<br />
découvrirent dans Ia maison d’Aries - in domo arietis quaesiverunt Magi et que<br />
la race de Saturne recut avec avidité.<br />
C’est pourquois, ajoute l’Adepte, à I’égal de I’aimant, elle I’attire à soi, I’absorbe<br />
et le cache dans son ventre: Introitus, cap.X; IX, Quare instar Magnetis ad se hoc<br />
trahit, & in suo ventre absorbet ac abscondit,<br />
La purification vient à la suite, pour laquelle l’opérateur d’Altus verse, sur<br />
le dieu dévoreur symbole du suiet primordial et grossler, le contenu d’un gros<br />
flacon, c’est-é-dire la partie liquide qui est restée et qu’il a recueillie après I’<br />
écrémage.<br />
“Ce lavage à grande eau, observe Magophon, dépouille le corps de ses impuretés,<br />
en corrige les humeurs et le rend dispos pour les opérations subséquentes.”<br />
L’ innocent, que Saturne mange sous nos yeux n’est pas unique; le fils du<br />
Ciel et de la Terre massacre, (Massacro degli Innocenti) dans la meme année,<br />
tous ceux qui vivent sous son règne. De I’immolation générale par le sabre,<br />
qui assure I’existence du bébé Jésus, du divin poissoin ou soufre des sages, on<br />
trouvera la sceine peinte, au Livre d’Abraham, attribué à Nicolas Flamel (Ms. fr.<br />
Bibl. nat. num. 14765). L’image sur vélin, de ce beau manuscrit, nous montre,<br />
plein du sang des bambins égorgés, le même baquet où se trempe le dieu, pour<br />
son festin féroce, et nous révè!e que la Lune et le Soleil ensemble viennent plus<br />
tard s’y baigner.<br />
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Il est utile que nous revenions ici sur I’observation que nous avons faite plus haut,<br />
à proyos de la prémière estampe, et ce qui concerne le même Saturne, ainsi que<br />
I’ambiguïté naissant de sa personne à ‘égard du sulfure symbolisé, sur le plan de<br />
l’alchimie expérimentalé.<br />
Quel est enfin ce corps dont I’avidée appétit, pour toute juvénilité, dépend de<br />
I’action des deux élements majeurs, savoir le feu et l’eau? C’est le très ancién<br />
philosophe Artéphius qui nous répond dès la première phrase de son Livre Secret:<br />
“ L’antimoine est des parties de Saturne dont il a, en toutes Ies maniéres, Ia nature;<br />
I’antimoine saturnien convient au Soleil, et en Iui est I’argent vif dans lequel un<br />
métal n’est submergé, si ce n’est I’or “Antimonium est de partibus Saturni, & in<br />
omnibus modis habet naturam eius, & antimonium Saturninum convenit Soli,<br />
& in eo est argentum vivum in quo non submergitur aliquod metallum nisi<br />
aurum. (Artephii antiquissimi philosophi Liber secretus, op. cit. supra.)<br />
Précision à laquelle, néanmoins, nous joindrons notre sentiment, quant à ce<br />
générateur de la seulle (stella di Davide) prise de la sorte en devise par Nicolas<br />
Rollin, chancelier de Philippe le Bon.<br />
Nous irons un peu plus loin que le maitre lui-meme, par I’examen des deux<br />
tapisseries remontant au xv siècle, qui se trouvent à l’Hôtel-Dieu de Beaune<br />
et sur lesquelles est parsemée la brève sentence en rébus, autour de saint Antoine<br />
présenté en ermite. L’anomalie est aussi flagrante que voulue, qui substitua à<br />
saint Nicolas, patron de I’opulente ministre, le stoique anachorète de la Thébaide.<br />
Comment, pour lors, ne pas être tenté de séparer le substantif en deux parties:<br />
ANT-OINE, (Deux Logis nuovo, pag. 160) pour I’inclusion des deux lettres<br />
donnant le nom du minéral qui reçut la faveur d’un bon nombre d’ artistes?<br />
Les quatre réitérations, par le fer et le sel, ont doté le saturne des sages, de Ia<br />
blancheur et de l’éclat réservés à la lune, à Diane vierge et cette fois accommodante,<br />
que figure une jeune femme dans sa robuste nuditlé.<br />
Elle tient la bouteille aux quatres signes étoilés, laquelle est liée à la poi-gnée du<br />
sabre ornée d’une têtè d’oiseau; celle-ci évoquant discrètement la voIatilité, celui<br />
là, le Dieu Mars, en meme temps que la planète et le métal qui lui sont consacrés.<br />
OEuvre premier qui est dejà, à sa maniére, la sublimation du mercure, dont le<br />
Président d’Espagnet nous dit qu’elle «s’accomplit en deux temps, en écartant de<br />
Iui les superfluités, et en y introduisant ce qui manque; les choses superflues sont<br />
les accidents externes qui recouvrent I’eclatant Jupiter de la sombre sphère de<br />
Saturne. Separe donc la couleur noire sortant de Saturne, jusqu’à ce que te sourie<br />
I’astre pourpre de Jupiter”. Duobus perficitur philosophica Mercurii sublimatio,<br />
superflua ab eo removendo, & deficientia introducendo: superflua sunt externa<br />
accidentia, quæ fuscâ Saturni sphærâ rutilantem Iovem obnubilant:<br />
Emergentem er&o Saturni livorern separa, donec purpureum Iovis sydus tibi<br />
arrideat. (Arcanum hermeticée Philosophiée Opus; BCC II 654)<br />
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CONCLUSIONE (PROVVISORIA)<br />
In sostanza, nel caso che la pietra filosofale non possa essere prodotta a partire<br />
dall’ antimonio quale altro materiale potrebbe essere impiegato? Questo sarà<br />
oggetto di sperettature successive, speriamo fatte presto a viva voce, o di altri<br />
messaggi tramite computer recapitati come il presente.<br />
Grosso modo comunque la situazione è questa, al momento: il crapa scommette<br />
ancora sull’Antimonio, soprattutto per la questione della stella: certo, se si scoprisse<br />
che un’ altro materiale purchessia , trattato in qualche modo produce un fenomeno<br />
analogo, allora bisognerebbe davvero riconsiderare assai bene tutta la faccenda.<br />
Tuttavia finora parrebbe proprio che solo l’Antimonio produca questo fenomeno:<br />
certo bisogna ricordare quel pezzo della lettera dell’amico di Fulcanelli , vedi file<br />
airomani.wri, “ colui che ha salutato la stella del mattino si può dire abbia perso<br />
per sempre l’uso della ragione, perché è affascinato da questa falsa luce ecc. ecc.”<br />
Le obiezioni formali di Fulcanelli, volendo impiegare l’antimonio, andrebbero<br />
considerate come, tutto sommato, un antifurto: a parte che applicando, come si è<br />
detto, a Fulcanelli stesso la regola da lui enunciata (indicare la vera materia prima<br />
come inadatta proprio per segnalarla), la questione si risolve subito:<br />
Lui sconsiglia solo l’ antimonio e dunque è proprio questo che si dovrebbe usare.<br />
Quali altre sostanze sono candidate? Il bismuto, in quanto anticamente era<br />
considerato l’antimonio femmina e si è usato anche per purificare l’oro proprio<br />
come l’ antimonio: in più al crapa piace perchè è il più pesante degli elementi<br />
non radioattivi: sopra di lui inizia la radioattività: è una sorta di terra di confine.<br />
Ed anche il gallio è, in certo qual modo candidato: per lui guardate nel file mistero<br />
alla voce “galle” ,” Kermes” editate il file Mistero e fate: search “galle” (col boxer)<br />
o cerca “galle” con il word processor che avete e ci sarete sopra: è una faccenda<br />
complessa e oscura ma molto promettente: peccato che dopo l’esperimento gallex<br />
e l’arseniuro per i semiconduttori veloci le sue quotazioni siano salite così. Ma<br />
del gallio ne riparleremo appena sarò riuscito a far quagliare una sorta di embrione<br />
di progenitore d’idea che mi ronza per l’appunto per la crapa già da tempo.<br />
Ma gli è che quando cerco di afferrarla meglio si dissolve al vento, qualcosa tipo<br />
le promesse di Nevio Cipolla.<br />
Ciaooo! Vostro devotissimo il Crapa.<br />
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