28.06.2013 Views

IL PAESAGGIO ONIRICO.pdf - accademiaveneziawiki

IL PAESAGGIO ONIRICO.pdf - accademiaveneziawiki

IL PAESAGGIO ONIRICO.pdf - accademiaveneziawiki

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Laura Berdusco<br />

“<strong>IL</strong> <strong>PAESAGGIO</strong> <strong>ONIRICO</strong>”<br />

“La somma dei momenti di sogno, non è inferiore alla<br />

somma dei momenti di realtà”. (Andrè Breton)


<strong>IL</strong> TEMA<br />

Il presente progetto propone una mostra d’arte dedicata<br />

al tema del “Paesaggio onirico”, prevede<br />

l’esposizione di sedici quadri, che percorrono il periodo<br />

che va dalla fine del ‘700 alla metà del ‘900.<br />

A partire dalla psicoanalisi di Sigmund Freud, il sogno,<br />

o meglio, l’inconscio diventa la modalità<br />

espressiva del pensiero irrazionale; nel campo delle<br />

arti visive il sogno è stato l’impulso che si è tradotto in<br />

opere fortemente simboliche, infatti l’introspezione<br />

psichica ha rafforzato l’immaginazione degli artisti,<br />

dando via a nuove forme di espressione. Le opere<br />

scelte per l’esposizione testimoniano proprio come il<br />

sogno sia la via attraverso cui l’inconscio si sprigiona<br />

senza il filtro della ragione.<br />

Le teorie di Freud aiuteranno Andrè Breton nella stesura<br />

del manifesto del surrealismo, nel quale scrive:<br />

“almeno dalla nascita dell’uomo fino alla sua morte,<br />

il pensiero non presenta alcuna interruzione, la<br />

somma dei momenti di sogno, dal punto di vista del<br />

tempo, e considerando solo il sogno puro, quello del<br />

sonno, non è inferiore alla somma dei momenti di<br />

realtà”.<br />

Il sogno è il tema, il soggetto o il preteso che ha spinto<br />

ogni artista alla creazione delle opere, ciascuno<br />

interpreta e rappresenta i propri sogni in modo del<br />

tutto differente, la particolarità del sogno è proprio<br />

<strong>ONIRICO</strong><br />

quella di essere un’esperienza personale e unica,<br />

che prenderà forma in disparate espressioni artistiche.<br />

Questa esperienza è riuscita a far creare agli<br />

artisti i paesaggi più inimmaginabili, dal mondo fiabesco<br />

di Chagall alle inquietanti creature di Ernst,<br />

l’intento espositivo è proprio quello di calare il visitatore<br />

in mondi nuovi e differenti tra loro, prendendo<br />

coscienza delle affinità e delle diversità che si creano<br />

mettendo a confronto diverse personalità e di-<br />

<strong>PAESAGGIO</strong><br />

versi periodi storici. <strong>IL</strong><br />

1


GLI ARTISTI<br />

Gli artisti che aprono cronologicamente la visita<br />

provengono dal Romanticismo, per primo Johann<br />

Hienrich Fussli (1741-1825) la cui visione onirica è<br />

una radicale manifestazione del processo di liberazione<br />

dell’io che caratterizza la produzione artistica<br />

dei “pittori dell’immaginario”. La consapevolezza di<br />

una diversa e sconosciuta dimensione della mente<br />

priva l’artista di certezze e ne libera l’immaginazione<br />

creatrice.<br />

2<br />

Un esponente contemporaneo di Fussli è Francisco<br />

Goya (1746-1828), il quale non trova nel sogno fonte<br />

di ispirazione, bensì momento in cui viene mostrata<br />

l’altra parte di noi stessi, l’abisso inquietante del<br />

male, della superstizione e della follia; Goya ci mette<br />

in guardia dalla tentazione di allentare il controllo<br />

della ragione sul nostro operato, poiché senza di<br />

essa avrebbero il sopravvento gli istinti più sordidi e<br />

animaleschi.<br />

Si passa quindi alla fine dell’800 con Marc Chagall<br />

(1887-1985), egli ci porta nel suo mondo poetico<br />

che si nutre di una fantasia infantile e fiabesca, le<br />

sue figure, che si lasciano portare dal vento, occupano<br />

uno spazio in cui l’orientamento non esiste più,<br />

dove come nei sogni tutto è possibile.<br />

Un predecessore dei surrealisti è Alberto Savinio<br />

(1891-1952) che ne condivide temi importanti come<br />

il sogno e l’inconscio, ma in lui non si ricorre ad allucinazioni<br />

o all’irrazionale, bensì solo all’intento di dare<br />

forma e coscienza a ciò che non ne ha.<br />

Un esponente del movimento surrealista, che ne fa<br />

una lucida interpretazione è Max Ernst (1891-1976),<br />

fu lui a mettere a punto la tecniche del frottage, del<br />

grattage e della decalcomenia, questi mezzi di pittura<br />

automatica ben si prestavano a tradurre in pittura<br />

i contenuti onirici, o comunque svincolati dalla<br />

volontà, tipici dei surrealisti.<br />

Per René Magritte (1898-1967) non sono il sogno e<br />

l’inconscio i protagonisti delle proprie riflessioni pitto-<br />

<strong>ONIRICO</strong><br />

riche, bensì la veglia, una veglia in cui gli oggetti e i<br />

luoghi si mescolano in modi impensabili.<br />

Infine Salvdor Dalì (1904-1989) il quale cerca di fissare<br />

sulla tele le immagini che nascono dal torbido agitarsi<br />

del suo inconscio e riescono a prendere forma<br />

pittorica grazie alla razionalizzazione del delirio, rendendo<br />

possibile l’affiorare di elementi onirici, tabù<br />

sessuali, desideri di potenze e fobie dalla coscienza<br />

che si materializzano sulla tela con una tale nitidezza<br />

<strong>PAESAGGIO</strong><br />

e perfezione da sfiorare l’iperrealismo. <strong>IL</strong>


Johann Heinrich Fussli, L’incubo, 1781.<br />

Olio su tela, 101x127 cm.<br />

Detroit Institute Of Art, Detroit.<br />

Marc Chagall, Il violinista verde, 1923.<br />

Olio su tela, 78x42 cm.<br />

Guggenheim Museum, New York.<br />

Francisco Goya, Il sonno della ragione<br />

genera mostri, 1799.<br />

Acquaforte e acquatinta, 21,5x15 cm.<br />

Prado, Madrid.<br />

LE OPERE<br />

<strong>ONIRICO</strong><br />

Marc Chagall, La famiglia, 1975-1976.<br />

<strong>PAESAGGIO</strong><br />

Olio su tela, 130x97 cm.<br />

Collezione privata. <strong>IL</strong><br />

3


Marc Chagall, Nudo sopra Vitebsk, 1933.<br />

Olio su tela, 87x113 cm.<br />

Collezione privata.<br />

Alberto Savinio, I re magi, 1929.<br />

Olio su tela.<br />

Mart, Rovereto.<br />

Alberto Savinio, Le navire perdu, 1928.<br />

Olio su tela, 82x66 cm.<br />

Collezione Privata, Torino.<br />

<strong>ONIRICO</strong><br />

Renè Magritte, Golconde, 1953.<br />

<strong>PAESAGGIO</strong><br />

Olio su tela, 81x100 cm-<br />

Menil Collection, Houston, Texas. <strong>IL</strong><br />

4


Renè Magritte, La condizione umana,<br />

1933.<br />

Olio su tela, 100x81 cm.<br />

National Gallery of Art, Washington.<br />

Renè Magritte, La battaglia delle Argonne,<br />

1959.<br />

Olio su tela, 50x61 cm.<br />

Collezione privata, New York.<br />

Renè Magritte, La firma in bianco, 1965.<br />

Olio su tela, 81x65 cm.<br />

National Gallery of Art, Washington.<br />

<strong>ONIRICO</strong><br />

Salvador Dalì, Apparizione di un volto e di<br />

una fruttiera sulla spiaggia, 1938.<br />

<strong>PAESAGGIO</strong><br />

Olio su tela, 114,5x143,8 cm.<br />

Hartford, Wadsworth Museum Of Art. <strong>IL</strong><br />

5


Salvador Dalì, La tentazione di Sant’ Antonio,<br />

1946.<br />

Olio su tela, 89x119 cm.<br />

Bruxelles, Musees Royaux des Beaux-Arts.<br />

Max Ernst, L’occhio del silenzio, 1943-44.<br />

Olio su tela, 108x41 cm.<br />

Washington University Art Gallery, Saint<br />

Louis, MO, USA.<br />

Salvador Dalì, Sogno causato dal volo di<br />

un’ ape,<br />

1944.Olio su tavola, 51x41 cm.<br />

Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza.<br />

Max Ernst, L’antipapa, 1941-42.<br />

Olio su tela, 160x127 cm.<br />

Peggy Guggenheim Collection, Venezia.<br />

6<br />

<strong>IL</strong> <strong>PAESAGGIO</strong> <strong>ONIRICO</strong>


LA LOCATION<br />

La location che ospita la mostra è il museo Ca’ Pesaro,<br />

in quanto sede della Galleria Internazionale di<br />

Arte Moderna, con importanti collezioni otto-novecentesche,<br />

è adatta ad ospitare i grandi nomi degli<br />

artisti scelti.<br />

Il palazzo Ca’ Pesaro, oggi sede della Galleria Internazionale<br />

di Arte Moderna, è stato costruito a<br />

7<br />

partire dal 1659 su progetto dell’architetto barocco<br />

Baldassarre Longhena, commissionatogli dalla ricca<br />

famiglia Pesaro. Nel 1682, alla morte di Longhena il<br />

palazzo era ancora incompiuto, i Pesaro decidono<br />

di affidare la continuazione dei lavori a Gian Antonio<br />

Gaspari, che lo completa entro il 1710.<br />

Il palazzo è un capolavoro di architettura barocca<br />

veneziana, la struttura è sontuosa e imponente ma<br />

nonostante ciò risulta armonica e organica. Il palazzo<br />

è arricchito da un importante apparato ornamentale<br />

degli interni, ne sono un esempio i numerosi<br />

affreschi di artisti come Bambini, Pittoni, Crosato,<br />

Trevisani, Brusaferro e Tiepolo; la famiglia lo arricchisce<br />

maggiormente con le proprie collezioni, che<br />

contano numerose opere di artisti tra cui Carpaccio,<br />

Bellini, Tiziano, Giorgione, Tintoretto, oltre ai più<br />

noti artisti del Seicento e del Settecento veneziano.<br />

Nel 1830, anno della morte dell’ultimo dei Pesaro, il<br />

palazzo passa quindi ai Gradenigo, ai Padri armeni<br />

Mechitaristi, per essere acquistato poi dalla famiglia<br />

Bevilacqua, e sarà proprio la duchessa Felicita Bevilacqua<br />

la Masa a destinare il palazzo all’arte moderna,<br />

lasciandolo a questo scopo alla città.<br />

Nel 1902 il comune di Venezia designa Ca’ Pesaro<br />

come sede permanente della Galleria, le mostre di<br />

Bevilacqua la Masa favoriscono una giovane generazione<br />

di artisti tra cui Boccioni, Casorati, Gino Rossi,<br />

Arturo Martini.<br />

La collezione si arricchisce presto grazie ad acquisti<br />

<strong>ONIRICO</strong><br />

e donazioni, fino agli anni ’50 si privilegia l’arte europea,<br />

ma dagli anni ’60 viene intrapresa una nuova<br />

politica di acquisti che si rivolge all’arte italiana, rendendo<br />

Ca’ Pesaro famoso come centro propulsore<br />

del rinnovamento dell’arte italiana.<br />

Nel 1914 vengono acquistate le più prestigiose cere<br />

di Medardo Rosso, negli anni ’60 il lascito De Lisi arricchisce<br />

la Galleria di opere di Morando, De Chirico,<br />

Carrà, Kandisky, Mirò, Matta, via via fino alla<br />

<strong>PAESAGGIO</strong><br />

preziosa donazione Wildt del 1990. <strong>IL</strong>


BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI<br />

JOHANN HENRICH FUSSLI<br />

Henry Fussli nasce a Zurigo il 7 febbraio 1741, il padre,<br />

pittore e studioso d’arte, lo avvia alla carriera<br />

ecclesiastica. Durante gli studi esprime una predisposizione<br />

per la letteratura e la poesia epica, si lascia<br />

poi coinvolgere in beghe politiche, firmando un<br />

pamphlet contro il governo della città e per questo<br />

è costretto a rifugiarsi a Berlino.<br />

Nel 1764 Fussli si trasferisce a Londra, dove vivrà per<br />

il resto della sua vita, qui si guadagna da vivere scrivendo<br />

e facendo traduzioni, nel 1768 incoraggiato<br />

dal pittore Sir Joshua Reinolds inizia a dedicarsi più<br />

seriamente alla pittura.<br />

Il suo lavoro letterario gli permise molti soggiorni a<br />

Roma, dal 1770 al 1778, grazie ai qualì studiò gli<br />

affreschi di Michelangelo e le opere dell’antichità<br />

classica.<br />

Successivamente ottiene la cattedra di professore<br />

di pittura presso la Royal Academy.<br />

Fussli muore a Putney Hill il 16 aprile 1825.<br />

FRANCISCO GOYA<br />

Francisco Goya y Lucientes nasce a Fuendetodos,<br />

presso Saragozza nel 1746, figlio di un artigiano doratore<br />

e di una piccola proprietaria terriera, Goya<br />

frequenta la scuola dei Padri Scolopi di Saragozza e<br />

dal 1760 segue privatamente le lezioni di José Luzàn,<br />

un pittore del luogo.<br />

Nel 1769 intraprende un viaggio di studio in Italia,<br />

dove studia le fonti del classicismo, che al tempo<br />

costituiva il modello di riferimento della cultura accademica.<br />

Nel 1773 Goya è a Madrid dove sposa Josefa Bayeu,<br />

da questo momento la carriera di Goya è tutto<br />

una sfolgorante crescendo.<br />

Nel 1785 viene nominato vicedirettore di pittura alla<br />

<strong>ONIRICO</strong><br />

Accademia di San Ferdinando, e nel 1799, nonostante<br />

l’aggravarsi di una malattia che lo renderà<br />

completamente sordo, viene nominato “primo pittore<br />

da camera del re”.<br />

Nel 1824 ottiene il permesso di espatrio trasferendosi<br />

a Bordeaux, dedica i suoi ultimi anni a dipinti senza<br />

commissione, fatti per sé e pochi amici. Nel 1828<br />

la malattia ha un improvviso peggioramento che<br />

lo porta alla paralisi completa fino alla morte, il 16<br />

<strong>PAESAGGIO</strong><br />

aprile. <strong>IL</strong><br />

8


MARC CHAGALL<br />

Chagall nasce a Lyozno, nei pressi di Vitebsk (Bielorussia)<br />

da una povera famiglia ebraica il 7 luglio<br />

1887. Studia nella città natale e alla Scuola Imperiale<br />

di Belle Arti di San Pietroburgo.<br />

Dal 1910 al 1914 vive a Parigi, esponendo al Salon<br />

des Independants nel 1912. Durante il suo primo<br />

soggiorno a Parigi è colpito dal colore dei Fauves<br />

e dalle ricerche di Delaunay, l’incontro con l’Astrattismo<br />

e il Surrealismo è di rifiuto per il primo e solo<br />

tangenziale per il secondo.<br />

Rientrato in Russia , è attivo durante la Rivoluzione<br />

d’ottobre, ma per contrasti politici, è costretto ad<br />

abbandonare la direzione dell’Accademia di Vitebsk,<br />

da lui stesso fondata.<br />

Dal 1923 è di nuovo a Parigi e da lì si sposta in Palestina,<br />

Italia, Inghilterra, Olanda e Spagna. Nel 1941<br />

si trasferisce negli Stati Uniti e rientra in Francia solo<br />

nel 1948.<br />

Muore a Saint-Paul-de-Vence il 28 marzo 1985.<br />

ALBERTO SAVINIO<br />

Alberto Savinio, pseudonimo di Andrea de Chirico,<br />

nasce ad Atena da genitori italiani il 25 agosto 1891<br />

e compie i suoi primi studi musicali presso il Conservatorio<br />

della città natia, completando la sua formazione<br />

a Monaco di Baviera dopo la morte del padre<br />

e l’abbandono della Grecia.<br />

Nel 1911 è a Parigi dove esordisce come scrittore.<br />

Nel 1915 torna in Italia assieme al fratello Giorgio per<br />

<strong>ONIRICO</strong><br />

arruolarsi. I due fratelli sono assieme a Ferrara, città<br />

nella quale, con Carrà, prende vita la pittura metafisica.<br />

Alberto Savinio contribuisce alla diffusione<br />

delle idee di de Chirico e Carrà con saggi su “Valori<br />

Plastici”.<br />

Nel luglio 1926 Savinio ritorna a Parigi e l’anno successivo<br />

inizia anche a dipingere, la sua prima uscita<br />

pubblica è dell’ottobre del 1927 alla Galerie Jacques<br />

Bernheim. Completamente dedito alla pittura<br />

<strong>PAESAGGIO</strong><br />

e alla letteratura l’artista si spegne a Roma nel 1952. <strong>IL</strong><br />

9


RENE’ MAGRITTE<br />

René François Ghislain Magritte nasce a Lessines<br />

(Belgio) il 21 novembre 1898, studia dapprima all’Academia<br />

Royale des Beaux-Arts e nel 1922 inizia a<br />

lavorare disegnando carte da parati.<br />

Trasferitosi a Parigi nel 1927, entra in contatto con i<br />

surrealisti e stringe amicizia con Breton ed Eluard.<br />

Già nel 1930, però, lascia il gruppo francese per<br />

contrasti con Breton, stabilendosi definitivamente a<br />

Bruxelles. Qui si forma attorno a lui il gruppo dei Surrealisti<br />

belgi. A causa dell’occupazione delle truppe<br />

nazista, Magritte abbandona il Belgio per rifugiarsi a<br />

Carcassone, in Francia.<br />

Rientrato in Belgio riprende la sua prolifica attività.<br />

Muore improvvisamente a Bruxelles il 15 agosto 1967.<br />

SALVADOR DALì<br />

Salvador Felipe Jacinto Dalì nasce a Figueres, in Catalonia,<br />

l’11 maggio 1904.<br />

All’inizio degli anni ’20 è ammesso alla prestigiosa<br />

Accademia Reale San Ferdinando di Madrid, dalla<br />

quale viene dapprima sospeso nel 1923 e infine<br />

espulso tre anni dopo a causa del suo comportamento<br />

provocatorio.<br />

Nel 1927 Dalì si reca per la prima volta a Parigi dove<br />

incontra Picasso , l’anno dopo, tramite l’amico Mirò,<br />

entra in contatto con i Surrealisti, nei confronti dei<br />

quali mantiene sempre un certo altezzoso distacco.<br />

È il periodo nel quale Dalì costruisce il proprio personaggio,<br />

imprevedibile ed enigmatico, anche tramite<br />

il suo modo estroso di vestire e la stravaganza dei<br />

comportamenti in pubblico.<br />

Dal 1940, a causa della situazione bellica e dell’occupazione<br />

nazista della Francia, Dalì si rifugia negli<br />

Stati Uniti, dove rimane per quasi un decennio, diventando<br />

uno degli artisti più richiesti e alla moda.<br />

Dalì si spegne nella natia Figueres il 23 gennaio 1989.<br />

MAX ERNST<br />

Max Ernst nasce a Bruhl, nei pressi di Colonia, il 2<br />

aprile 1891, studia filosofia all’ Università di Bonn. In<br />

seguito si dedica completamente alla pittura, aderendo<br />

dapprima al movimento Dada e successivamente<br />

abbraccia il Surrealismo, nel frattempo si<br />

tranferisce a Parigi (1922).<br />

Nel 1939 viene internato in un campo di prigionia<br />

francese. Lasciata la Francia nel 1941 l’artista si reca<br />

negli Stati Uniti grazie all’aiuto di Peggy Guggenheim,<br />

che sposa nello stesso anno e da cui divorzia<br />

nel 1943.<br />

Nel 1953 è di nuovo in Francia, dove rimarrà fino alla<br />

morte nel 1976. <strong>IL</strong> <strong>PAESAGGIO</strong> <strong>ONIRICO</strong><br />

10


CURRICULUM<br />

Laura Berdusco<br />

Nata a Treviso l’ 11. 05. 1992, ha frequentato il<br />

Liceo Artistico Statale di Treviso, ottenendo il diploma<br />

di maturità con indirizzo Architettura e Arredo<br />

nel 2011.<br />

Si è iscritta nell’ a.a. 2011/2012 all’ Accademia<br />

di Belle Arti di Venezia all’ indirizzo di Nuove Tecnologie<br />

per l’Arte, che sta seguendo tuttora.<br />

11<br />

<strong>IL</strong> <strong>PAESAGGIO</strong> <strong>ONIRICO</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!