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CLOUDS LANDSCAPES - accademiaveneziawiki

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“Ieri le nuvole giungevano da mondi remoti e ignoti, oggi le scrutiamo e le seguiamo in ogni momento dai satelliti, eppure<br />

ciò nulla toglie al loro fascino, anzi, sapere che la pioggia che cade era pochi giorni prima acqua di un mare lontano,<br />

vapore emesso da una foglia di una foresta tropicale, respiro di una donna sconosciuta o di un delinquente o di un<br />

serpente, deve essere motivo di stupore quotidiano.”<br />

Il museo di Ca’ Sagredo di Venezia, si rivela la location perfetta per questo ambizioso progetto, che intende suscitare<br />

stupore grazie alla preziosità dei battuti veneziani nei pavimenti che riflettono di luce, l’intensità degli affreschi del Tiepolo<br />

e di Pietro Longhi sulle alte volte, gli ingressi trionfali e i fastosi saloni carichi di ori e splendori.<br />

Grandi finestre si affacciano maestosamente sul mare specchiante della laguna, e soffitti e pareti affrescati evocano<br />

atmosfere celestiali.<br />

Tutto questo crea un rapporto armonico tra ambiente interno ed esterno, tra le nuvole e cieli “artificiali” rappresentati dai<br />

nostri artisti e quelli “naturali” della città di Venezia.<br />

A questo proposito è doveroso notare la particolare conformazione di Venezia, che la rende unica nel suo genere. La<br />

città si può infatti considerare un vero e proprio labirinto di calli, corridoi, sottopassaggi e ponticelli. In questo contesto, il<br />

cielo frammentato può essere concepito come una sorta di cornice aggiuntiva, una vocazione fisiologica del tessuto<br />

urbano ad un’ininterrotta “esposizione” di corpi e forme variamente incastonati in un continuum di suggestioni trasversali<br />

che suggeriscono allo sguardo assorto del passante continue deviazioni e punti di fuga.<br />

“Noi viviamo in una situazione di eterno confine, con i piedi per terra e la testa fra le nuvole. Siamo esseri di superficie,<br />

attaccati a pochi centimetri di pianeta, non possiamo esistere a lungo né sottoterra né sospesi per aria, e forse per questo<br />

le nubi sono anche simbolo della conquista di mondi nuovi, annunciati e allo stesso tempo celati: la nuvole nascondono<br />

sempre qualcosa, impediscono di vedere cosa c'è dall'altra parte, oppure lo svelano all'improvviso.”<br />

*Le citazioni in corsivo sono tratte dal libro “La filosofia delle nuvole” di Luca Mercalli.

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