CLOUDS LANDSCAPES - accademiaveneziawiki
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<strong>CLOUDS</strong> <strong>LANDSCAPES</strong><br />
I capolavori del cielo
INDICE<br />
• La mostra<br />
• Ca’ Sagredo<br />
• John Constable<br />
• Ansel Adams<br />
• Andy Warhol<br />
• Vik Muniz<br />
• Dietrich Wegner<br />
• Berndnaut Smilde
La mostra<br />
“Ecco, le nuvole sospese nell'aria hanno una loro meravigliosa bellezza, una loro vita silenziosa: ogni giorno nascono, si<br />
addensano, corrono per i mari e terre lontane, si dissolvono e muoiono sopra di noi. Non le senti, non te ne accorgi,<br />
eppure si stanno trasformando, abbastanza lentamente da non attirare l'attenzione, ma abbastanza rapidamente<br />
perché, fissandole, rivelino il loro movimento.”<br />
La mostra “Clouds Landscapes” propone diverse esperienze artistiche che hanno come filo conduttore le nuvole.<br />
Evanescenti, ambivalenti, in continua metamorfosi. Parlare delle nuvole è come cercare di dare forma a qualcosa che è<br />
sempre in divenire.<br />
Per questo le nuvole sono ancora oggi motivo di ispirazione, specialmente nell'ambito artistico e poetico, dove è più facile<br />
essere sedotti dalla sfida di riuscire, volendo citare le parole del padre del fotogiornalismo Henri Cartier-Bresson, a catturare<br />
“l'elemento di irrealtà nella realtà”.<br />
L’allestimento si compone di oltre venti opere d’arte, dai celebri dipinti di epoca romantica di Constable, alle fotografie<br />
naturalistiche di Ansel Adams, dalle installazioni pop di Andy Warhol, alle ultime sperimentazioni di artisti contemporanei<br />
quali Dietrich Wegner, Vik Muniz e Berndnaut Smilde.<br />
Ognuno di essi da una personalissima interpretazione delle nuvole e ognuno è mosso da intenti diversi, dettati dalla propria<br />
poetica e dal proprio tempo: chi ne coglie l'aspetto scientifico o al contrario puramente emotivo, chi ne evidenzia<br />
l'aspetto ludico e infantile oppure misterioso e sinistro.<br />
Lo scopo della mostra è quello di guardare il continuo divenire delle nuvole attraverso gli occhi curiosi e meravigliati degli<br />
artisti che, nel corso degli anni e operando in ambiti diversi, hanno saputo coglierne particolari sfaccettature.<br />
La mostra è anche da considerarsi come un invito per lo spettatore, a prolungare quest'esperienza nella propria vita quotidiana,<br />
in quanto è affermato che l'osservazione delle nuvole (e della natura in generale), è in grado di regalare emozioni<br />
positive, durevoli, in perenne rinnovamento, e soprattutto in grado di contribuire al progresso di se stessi.
“Ieri le nuvole giungevano da mondi remoti e ignoti, oggi le scrutiamo e le seguiamo in ogni momento dai satelliti, eppure<br />
ciò nulla toglie al loro fascino, anzi, sapere che la pioggia che cade era pochi giorni prima acqua di un mare lontano,<br />
vapore emesso da una foglia di una foresta tropicale, respiro di una donna sconosciuta o di un delinquente o di un<br />
serpente, deve essere motivo di stupore quotidiano.”<br />
Il museo di Ca’ Sagredo di Venezia, si rivela la location perfetta per questo ambizioso progetto, che intende suscitare<br />
stupore grazie alla preziosità dei battuti veneziani nei pavimenti che riflettono di luce, l’intensità degli affreschi del Tiepolo<br />
e di Pietro Longhi sulle alte volte, gli ingressi trionfali e i fastosi saloni carichi di ori e splendori.<br />
Grandi finestre si affacciano maestosamente sul mare specchiante della laguna, e soffitti e pareti affrescati evocano<br />
atmosfere celestiali.<br />
Tutto questo crea un rapporto armonico tra ambiente interno ed esterno, tra le nuvole e cieli “artificiali” rappresentati dai<br />
nostri artisti e quelli “naturali” della città di Venezia.<br />
A questo proposito è doveroso notare la particolare conformazione di Venezia, che la rende unica nel suo genere. La<br />
città si può infatti considerare un vero e proprio labirinto di calli, corridoi, sottopassaggi e ponticelli. In questo contesto, il<br />
cielo frammentato può essere concepito come una sorta di cornice aggiuntiva, una vocazione fisiologica del tessuto<br />
urbano ad un’ininterrotta “esposizione” di corpi e forme variamente incastonati in un continuum di suggestioni trasversali<br />
che suggeriscono allo sguardo assorto del passante continue deviazioni e punti di fuga.<br />
“Noi viviamo in una situazione di eterno confine, con i piedi per terra e la testa fra le nuvole. Siamo esseri di superficie,<br />
attaccati a pochi centimetri di pianeta, non possiamo esistere a lungo né sottoterra né sospesi per aria, e forse per questo<br />
le nubi sono anche simbolo della conquista di mondi nuovi, annunciati e allo stesso tempo celati: la nuvole nascondono<br />
sempre qualcosa, impediscono di vedere cosa c'è dall'altra parte, oppure lo svelano all'improvviso.”<br />
*Le citazioni in corsivo sono tratte dal libro “La filosofia delle nuvole” di Luca Mercalli.
Ca’ Sagredo<br />
Ca' Sagredo può considerarsi un albergo, un palazzo, una dimora patrizia, un museo e molto altro ancora.<br />
L'architettura elegante, il fascino dei tempi antichi e l'atmosfera magica di una città circondata dall'acqua da sempre<br />
fanno di Venezia l'incarnazione dello spirito romantico.<br />
Il Palazzo, maestosamente affacciato sul Canal Grande tra Ca D'Oro e il Ponte di Rialto, risalente al XIV secolo, è stato<br />
dichiarato Monumento Nazionale e sorprendentemente serba ancora intatta tutta la bellezza di un'antica dimora patrizia.<br />
Le sue finiture sono caratterizzate da un pregio fuori dal comune e ulteriormente valorizzate da un tocco di eleganza. Un<br />
vero e proprio scrigno di tesori: il restauro esalta con cura gli antichi tratti nobili, deliziando lo sguardo ed evocando una<br />
storia straordinaria.<br />
I saloni e le stanze racchiudono numerose testimonianze di un passato glorioso e ospitano importanti opere d'arte, inclusi<br />
dipinti dei più rappresentativi pittori veneziani del XVII e XVIII secolo: Sebastiano Ricci, Giambattista Tiepolo, Niccolò Bambini<br />
e Pietro Longhi.<br />
Ca' Sagredo è il luogo ideale in cui organizzare eventi di lusso nella cornice del 18mo secolo veneziano.<br />
Sono disponibili diverse sale, con una capacità complessiva di 200 persone: Sala del Tiepolo, Sala Amigoni, Sala di Apollo.<br />
La sala da ballo chiamata Salone della Musica, dall'atmosfera splendida e senza tempo, è l'ambiente ideale per ricevimenti,<br />
sfilate di moda, matrimoni e occasioni speciali.<br />
I Sagredo erano grandi amanti delle arti, e lo stesso Palazzo può certamente considerarsi un museo; oggi l'albergo perpetua<br />
la stessa passione e lo stesso spirito di quei tempi, aprendo le porte ad artisti, musicisti, scrittori e ogni genere di progetto<br />
creativo.
John Constable<br />
John Constable è stato un pittore inglese di radice romanticista nato nel 1776 e morto nel 1837.<br />
La sua idealità gli ha portato più successi in Francia che nella sua Inghilterra, e si oppone alla cultura che insegna gli artisti<br />
ad usare l'immaginazione per comporre le loro opere piuttosto che la natura stessa.<br />
L'opera di Constable è stata a ragione definita una "veduta emozionata". Egli infatti dipinge paesaggi riscontrabili nella<br />
realtà, a volte anche legati alla sua infanzia.<br />
La rappresentazione che Constable offre delle nuvole è tutt’altro che semplicistica o banale: esse sono riportate con<br />
estrema attenzione nei loro dettagli cromatici e strutturali.<br />
Inoltre, da buon “pittore scienziato”, non ha mancato l’occasione di aggiornarsi sulle tematiche più attuali dello studio dei<br />
fenomeni atmosferici sottoponendole, ove possibile, ad un minuzioso processo di analisi e critica.<br />
Opere in mostra:<br />
• Studio di nuvole 1822, olio su carta<br />
• Nuvole scure 1820 ca, olio su carta<br />
• Nuvole 1822, olio su carta
Ansel Adams<br />
Ansel Adams è stato uno dei più grandi fotografi della storia.<br />
Di nazionalità statunitense, è vissuto negli anni '90 e ha sviluppato e ideato tecniche che sono tuttora utilizzate e studiate<br />
dai professionisti.<br />
La sua poetica si spinge nella natura più dura e non intaccata dall'uomo, ha sempre cercato di restare fedele alla visione<br />
del reale esaltando le capacità della luce sapendola sfruttare in ogni sua declinazione.<br />
Le sue opere si sviluppano in foto di incredibile espressività e magia che solo la sua sapienza ha saputo realizzare.<br />
Le nuvole in Ansel Adams diventano elementi di una poetica che si basa su tasselli di realtà senza vincoli, visibile a tutti.<br />
Opere in mostra:<br />
• Clouds, New Mexico 1933, fotografia<br />
• Thunder Clouds 1937, fotografia<br />
• Clouds, White Pass 1930 ca, fotografia
Andy Warhol<br />
Andy Warhol è stato uno dei maggiori esponenti della Pop art americana, ed ha spaziato tra i vari campi artistici passando<br />
da pittura e scultura fino ad arrivare a cinema e pubblicità.<br />
La sua sperimentazione l'ha portato a sostenere altre forme di comunicazione sostenendo anche alcuni gruppi musicali<br />
producendone le grafiche.<br />
L'opera di Warhol attira l’attenzione quasi come fosse un catalogo di immagini rappresentante i simboli portanti della<br />
cultura di massa americana; tutto questo solo per mostrarci quale sia il mondo visivo che ci circonda al di fuori delle critiche<br />
e delle polemiche dell’epoca.<br />
La realizzazione delle Silver Clouds, una collezione di cuscini in Mylar color argento gonfiati ad elio che fluttuano secondo<br />
le correnti d’aria, rovesciavano l’idea di scultura pesante, solida e permanente.<br />
Sono inoltre “sculture” emblematiche in quanto Warhol inizialmente lanciò questi cuscini dal suo studio e li lasciò liberi di<br />
fluttuare sopra le vie di New York. L’atto di consentire alle sculture di evadere dai confini delle gallerie d’arte, può essere<br />
visto come un attacco alle stesse che erano e sono ancora trattate come istituzioni elitarie.<br />
Opera in mostra:<br />
• Silver Clouds 1966 ,cuscini in mylar argento gonfiati ad elio
Vik Muniz<br />
Il brasiliano Vik Muniz è un artista contemporaneo che entusiasma le critiche con le sue fotografie, ritraenti differenti tipologie<br />
di materiali composte in modo necessario a creare un illusione.<br />
Spesso le immagini che produce traggono ispirazione dai media, dalle ultime notizie dalla storia, ma dopo pochi istanti di<br />
studio subito salta all'occhio che non sono ciò che sembrano.<br />
Questo è ciò che viene da lui chiamata la "peggiore illusione possibile".<br />
Per quanto le sue opere inizialmente possano essere viste come semplicistiche, fanno invece meditare su come siano<br />
complesse le questioni riguardo la comunicazione visuale.<br />
Per esempio, disegnando con l'aeroplano delle nuvole nel cielo, dove chiunque si aspetterebbe di vedere quelle reali,<br />
sottolinea la differenza fra l'oggetto e la sua riproduzione.<br />
Opere in mostra:<br />
• From Room With The Clouds 1997, serie fotografica<br />
• Cloud Cloud, Manhattan 2001, serie fotografica
Dietrich Wegner<br />
Dietrich Wegner è un artista contemporaneo.<br />
Il suo pensiero è quello di fare lo stesso gioco della società in cui ci troviamo, quello della contraddizione.<br />
Il paradosso diventa per lui uno stimolo per lavori sempre più completi che variano tra diverse arti, come la scultura o la<br />
fotografia o installazioni complesse in materiali compositi.<br />
Utilizza spesso materiali che contraddicono il loro aspetto, accoppiando sembianze scherzose a temi seri e preoccupanti<br />
creando in noi un rincorrersi di emozioni.<br />
Per quanto riguarda le nuvole, per esempio, crea una contraddizione trasformando fungo atomico in una sorta di casetta<br />
sull'albero per bambini.<br />
Opere in mostra:<br />
• Playhouse 2006/2008, scultura<br />
• Playhouse II 2006/2008, scultura<br />
• Studies In Solitude Clouds I 2011, fotografia<br />
• Studies In Solitude Clouds II 2011, fotografia
Berndnaut Smilde<br />
L'artista contemp<br />
oraneo Berndnaut Smilde ha fondato la poetica del suo lavoro sui concetti della presenza fisica negli spazi transitori nei<br />
quali sostiamo passando da un luogo all'altro.<br />
Lo scopo è quello di creare un evento che renda questi luoghi protagonisti di narrative e significati, per farlo sono state<br />
utilizzate tecnologie e materiali che permettessero di attuare situazioni estranee.<br />
Questo crea una suggestione, capace di intrappolare un evento impossibile in questi ambienti, il quale dopo essere stato<br />
fotografato diventa soggetto di una documentazione unica.<br />
La sua opera più famosa riguarda proprio le nuvole, che egli ricrea controllando umidità e temperatura, all'interno di una<br />
stanza.<br />
Opere in mostra:<br />
• Nimbus 2010, serie fotografica dell'installazione<br />
• Nimbus II 2012, serie fotografica dell'installazione