Ludwig Mies van der Rohe – Farnsworth House Architetto, nasce ...
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<strong>Ludwig</strong> <strong>Mies</strong> <strong>van</strong> <strong>der</strong> <strong>Rohe</strong> <strong>–</strong> <strong>Farnsworth</strong> <strong>House</strong><br />
<strong>Architetto</strong>, <strong>nasce</strong> nel 1886 ad Aquisgrana e muore nel 1969 a Chicago. Per 4 anni disegna stucchi ed<br />
ornamenti in laboratori e studi di Aquisgrana. Dal 1904 al 1907 lavora con Bruno Paul e, contemporaneamente,<br />
studia alla “Kunstgewerbeschule” (arti applicate). Dal 1908 al 1911 lavora nello studio<br />
di architettura di Peter Beherens dove conosce Le Corbusier e Gropius e studia l’architettura neoclassica<br />
di K. F. Schinkel, che influenza decisamente le sue prime opere.<br />
Nel 1911 lascia Beherens e nel 1912, in Olanda, conosce H. P. Berlage.<br />
La guerra interrompe la sua attività e costituisce insieme una pausa di riflessione e di elaborazione<br />
di una poetica personale: i rapporti di <strong>Mies</strong> con l’a<strong>van</strong>guardia figurativa, da De Stijl<br />
all’Espressionismo al Dadaismo datano, infatti, da questi anni. <strong>Mies</strong> fa parte del Novembergruppe,<br />
fondato nel 1918, e ne dirige la sezione architettonica dal 1921 al 1925. Contemporaneamente, esercita<br />
la professione di architetto a Berlino. In questo periodo elabora progetti per grattacieli in acciaio<br />
e vetro (1919 e 1920/21) e per case di campagna in laterizio e cemento armato (1923/24) a Berlino;<br />
pure a Berlino realizza il monumento a K. Liebknecht e Rosa Luxemburg (1926), di ispirazione nettamente<br />
espressionista.
Il GREEN ROOF di Renzo Piano<br />
Nato a Genova il 14 settembre 1937, laureato al Politecnico di Milano nel 1964, dopo le esperienze presso<br />
Franco Albini, Marco Zanuso, Louis Kahn e Makowskj, inizia l’attività progettuale con una serie di studi<br />
sperimentali sulle strutture spaziali a guscio e sui sistemi costruttivi innovativi, avendo come riferimento<br />
l’amico e maestro francese Jean Prouvé. Questi primi progetti, tra i quali un padiglione per la XIV Triennale<br />
del 1966, vengono pubblicati su Domus e Casabella alla fine degli anni sessanta, permettendo a Renzo Piano<br />
di affermarsi sul panorama nazionale, ottenendo la possibilità di realizzare il padiglione dell’industria italiana<br />
all’Expo di Osaka nel 1969.<br />
Dal 1971 inizia la collaborazione con Richard Rogers, nella società Piano&Rogers, e dal 1977 con Peter Rice,<br />
con la Piano&Rice Associates: è il periodo del Centre Georges Pompidou, uno dei progetti più discussi degli<br />
ultimi trent’anni.
’Fallingwater’ di Frank Loyd Wright<br />
Frank Lincoln Wright, uno dei più grandi architetti del Novecento, <strong>nasce</strong> a Richland Center (Wisconsin)<br />
l’8 giugno 1869. La sua figura è ricordata anche per il suo temperamento incline alle sfide e alla scoperta di<br />
nuovi orizzonti culturali ed artistici. Il padre è pastore della chiesa unitaria e musicista; sarà la madre, Anna<br />
Lloyd Jones, donna molto energica, a spingere il figlio verso la professione di architetto.<br />
In seguito, divenuto un nome rispettato nell’ambiente, i suoi scritti ottengono molta attenzione sia da parte<br />
degli specialisti che da parte del grande pubblico. Nelle sue consi<strong>der</strong>azioni l’accento è posto alla ricerca della<br />
semplicità e alla volontà di trovare l’ispirazione attraverso i motivi e i materiali della natura, senza consi<strong>der</strong>are<br />
il suo netto rifiuto di espedienti decorativi di qualsiasi natura. Questa concezione delle linee architettoniche e<br />
degli spazi pren<strong>der</strong>à il nome, dopo Wright, di “architettura organica”.<br />
In altri termini l’architettura organica è quella “filosofia della costruzione” che intende sviluppare le sue opere<br />
come un organismo, senza schemi geometrici preordinati; secondo i suoi teorici e artefici, è l’architettura ideale<br />
per l’uomo, tagliata su misura per lui, nata intorno a lui e cresciuta con lui come se fosse il suo corpo.<br />
E’ un tipo di concezione che rispecchia per certi versi le valenze individualistiche della società americana e<br />
Frank Lloyd Wright, durante il suo operato, si è posto come riferimento assoluto per tutto il movimento.
Ho scelto questi tre architetti per la concezione spazio che hanno loro nei confronti della natura, essi<br />
lavorano con la natura per integrare la loro opera all interno di uno “spazio” già esistente.<br />
Tutti e tre appunto rispecchiano comunque lo stile minimalista e hanno lavorato negli spessi spazi cioè<br />
Berlino in locazioni spazio temporali diverse.