You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
materie Prime e ProvenienZe<br />
34) aBati 2006.<br />
35) aBati et al. 2007.<br />
www.archeologia.beniculturali.it<br />
Bollettino di arCHeologia on line ii, 2011/2-3<br />
le indagini finora effettuate, in collaborazione con il dipartimento di scienze ambientali<br />
“g. sarfatti” dell’Università di siena, hanno avuto lo scopo di caratterizzare, sulla base delle<br />
conoscenze geologico-stratigrafiche, i litotipi utilizzati nei complessi del Paleolitico medio<br />
dell’alta valtiberina toscana al fine di indagare le provenienze delle materie prime tramite un<br />
approccio di tipo archeometrico.<br />
la sinergia fra approccio geologico-stratigrafico, micropaleontologico e geochimico ha<br />
permesso, anche se in fase preliminare, di ottenere risultati interessanti. su una porzione rappresentativa<br />
di manufatti (551 pezzi), appartenenti a diverse categorie tecnotipologiche, è stata<br />
eseguita un’analisi non distruttiva, operata direttamente sui reperti con l’ausilio di uno stereomicroscopio<br />
a fibre ottiche, attraverso la quale è stato possibile discriminare le caratteristiche<br />
delle microfacies delle “selci”, o per meglio dire del “materiale silicizzato”. lo studio effettuato<br />
ha permesso di classificare un elevato numero di manufatti e di riunire in 5 gruppi i principali<br />
litotipi impiegati come materia prima.<br />
l’analisi al microscopio (mediamente a 30X) ha consentito di identificare la componente<br />
bioclastica, originariamente costituita da macro e microforaminiferi a guscio calcitico, alghe<br />
calcaree, briozoi, gusci di bivalvi, spicole di spugne e radiolari, ancora perfettamente conservati<br />
anche dopo aver subito il processo di silicizzazione. l’originario litotipo carbonatico, ad eccezione<br />
delle radiolariti costituite in origine da fango siliceo, è stato oggetto di un lento processo<br />
di sostituzione della calcite con il biossido di silicio; il fenomeno di sostituzione permette, grazie<br />
alla deposizione di un gel di silice microcristallina (conosciuta come opale), la preservazione<br />
delle più fini strutture biogeniche come ad esempio i gusci dei microforaminiferi, le cui dimensioni<br />
massime si aggirano intorno ai 250 microns.<br />
l’efficacia di questo metodo, solo raramente distruttivo, è stata testata in uno studio effettuato,<br />
34 in collaborazione con la soprintendenza per i Beni archeologici dell’Umbria, su oltre<br />
300 manufatti del museo archeologico nazionale di Perugia appartenenti alla Collezione Bellucci.<br />
il procedimento messo in atto prevede diverse fasi:<br />
1) analisi geolitologica dei manufatti in selce con metodi non distruttivi;<br />
2) riconoscimento dei litotipi di provenienza tramite analisi del contenuto micropaleonto<br />
logico effettuata direttamente sul reperto;<br />
3) confronto con i campioni di selce prelevati in affioramento;<br />
4) individuazione dei possibili areali di provenienza.<br />
il medesimo approccio, associato ai dati delle analisi geochimiche, è stato utilizzato per<br />
i giacimenti del Paleolitico medio dell’alta valtiberina toscana. 35<br />
su un totale di 551 pezzi analizzati, provenienti da complessi diversi, 480 sono stati<br />
identificati mentre, per 71 di essi, non è stato possibile riconoscere il litotipo originario a causa<br />
di una ricristallizzazione con silice macrocristallina che ha completamente distrutto il contenuto<br />
bioclastico (tab. a).<br />
Biocalcare- C. Posido-<br />
Unità Litostratigrafiche/ Radiolariti/C nitinia Scaglia Corniola/<br />
Formazioni<br />
SITI<br />
. Diasprigni (Olig./Mioc.) (filaments) Rossa Maiolica Non id.<br />
Casa Monti 28 102 137 29 76 60<br />
Poggio Turicchi 5 10 18 29 7 3<br />
Godiolina 0 1 0 3 0 0<br />
Isabella 1 0 0 5 1 1<br />
Rio Secco 2 0 2 4 1 2<br />
San Cassiano 0 12 1 3 3 5<br />
Tabella A. manUFatti analiZZati e attriBUZione all’ UnitÀ litostratigraFiCa di aPPartenenZa<br />
Reg. Tribunale Roma 05.08.2010 n.30 ISSN 2039 - 0076<br />
177