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Val Tiberina

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Bollettino di arCHeologia on line ii, 2011/2-3<br />

di manufatti in posto per individuare l’orizzonte di insediamento. Purtroppo questo obbiettivo<br />

è stato raggiunto solo in parte, perché sono stati rinvenuti soltanto tre manufatti non ritoccati». 7<br />

negli anni successivi, grazie ad una serie di ricognizioni sistematiche effettuate di concerto<br />

con la soprintendenza per i Beni archeologici della toscana e in collaborazione con il<br />

gruppo ricerche archeologiche di sansepolcro (gras), 8 vennero localizzati altri giacimenti<br />

dello stesso tipo situati principalmente sempre nell’area di anghiari.<br />

di recente, terminate le ricognizioni e la raccolta dei materiali, è stato ripreso, ad opera<br />

dell'attuale Unità di ricerca di ecologia Preistorica dell’Università di siena, lo studio tecnologico,<br />

tipologico e funzionale di questi complessi.<br />

allo scopo di meglio precisare la cronologia delle industrie in esame e gli aspetti paleoambientali<br />

ad esse correlabili si è ritenuto opportuno affrontare il problema anche dal punto di<br />

vista geomorfologico coinvolgendo nell’indagine il dipartimento di scienze della terra della<br />

stessa Università di siena, nelle persone dei prof. mauro Coltorti e Pierluigi Pieruccini. 9 nel<br />

contempo è stato effettuato a Castel di sorci, in una trincea scavata nella stessa area del sondaggio<br />

esplorativo del 1975, un campionamento finalizzato allo studio pedologico micromorfologico<br />

dei suoli, studio peraltro ancora in corso. l’indagine archeometrica relativa alla individuazione<br />

dei litotipi e delle fonti di approvvigionamento della materia prima è stata invece affidata al dipartimento<br />

di scienze della terra dell’Università di Perugia ed è coordinata dalla prof. angela<br />

Baldanza. 10<br />

nel caso dell'Umbria la maggioranza dei dati utilizzabili deriva da collezioni conservate<br />

al museo archeologico nazionale di Perugia, che sono frutto dell'attività di ricognizione svolta<br />

sul territorio tra la fine dell' '800 e la prima metà del '900 da due famosi studiosi: giuseppe Bellucci<br />

11 e Umberto Calzoni. 12 le collezioni Bellucci e Calzoni sono state oggetto di revisione<br />

dettagliata negli anni '90 nell'ambito di un progetto di risistemazione del museo archeologico<br />

nazionale di Perugia e dei relativi magazzini, promosso, coordinato e finanziato dalla soprintendenza<br />

per i Beni archeologici dell'Umbria. il progetto si proponeva, tra l'altro, come scopo,<br />

la ricostituzione, a fini espositivi e di studio, di tutti i complessi litici provenienti dalla collezione<br />

Bellucci attraverso il riscontro inventariale effettuato sull'archivio tenuto dal Bellucci stesso.<br />

nel caso del presente lavoro è parso necessario effettuare un ulteriore controllo dei materiali<br />

onde verificarne la provenienza e l’attribuzione crono-culturale alla luce delle ultime teorie relative<br />

ai limiti cronologici e all’inquadramento del Paleolitico medio.<br />

le ricerche dei due studiosi perugini hanno avuto il merito di condurre alla scoperta di<br />

numerosi siti paleolitici e di produrre, in seguito alle raccolte di superficie, una notevole mole<br />

di materiali; purtroppo manca, per queste segnalazioni, una documentazione adeguata sia nei<br />

confronti dell'esatta ubicazione degli insiemi litici, sia rispetto ai criteri con cui sono state effettuate<br />

le raccolte. inoltre, per quel che concerne la collezione Bellucci, si è avuto l’impressione,<br />

durante lo studio, che siano stati raggruppati sotto un medesimo toponimo materiali provenienti<br />

anche da aree piuttosto vaste e che gli oggetti recuperati siano spesso frutto di selezione intenzionale.<br />

tali considerazioni, che fanno emergere la minore affidabilità dei dati umbri rispetto a<br />

quelli provenienti dalla valtiberina toscana, non sono applicabili al Bacino di gubbio, zona<br />

nella quale sono state svolte ricerche ben più recenti effettuate con metodologie moderne e corredate<br />

da un’approfondita indagine geomorfologica. 13 Quest’area è stata infatti materia per uno<br />

studio multidisciplinare nell’ambito di un progetto, “The Gubbio Project”, portato avanti dall’Università<br />

di Cambridge tra il 1983 e il 1987, 14 durante il quale, oltre ad alcuni scavi stratigrafici,<br />

sono state effettuate ricognizioni di superficie nell’intera valle.<br />

m.C.d.a. a.m.<br />

7) CoCCHi et al. 1978, p. 284.<br />

8) a questo proposito si ringraziano per l’appoggio e la collaborazione la soprintendenza per i Beni archeologici della toscana,<br />

il gras e il Centro studi sul Quaternario di sansepolcro.<br />

9) Coltorti et al. 2006; giUsti 2000-2001.<br />

10) aBati et al. 2007.<br />

11) BellUCCi 1884; BellUCCi 1912; BellUCCi 1914.<br />

12) CalZoni 1922; CalZoni 1928; CalZoni 1929.<br />

13) Coltorti 1994, Coltorti infra.<br />

14) malone - stoddart 1994.<br />

www.archeologia.beniculturali.it<br />

Reg. Tribunale Roma 05.08.2010 n.30 ISSN 2039 - 0076<br />

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