Le stele di Bologna di V secolo a.C.: modelli iconografici tra Grecia ...

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XVII International Congress of Classical Archaeology, Roma 22-26 Sept. 2008 Session: Testo, immagine, comunicazione: immagine come linguaggio Fig. 8 – Roma, Villa Giulia, cratere falisco a f.r. da Civita Castellana, 380-360 a.C. (da LIMC III, s.v. Thesan, 584 n. 22). lutarne le associazioni con le altre scene raffigurate sulle stele. L’analisi condotta sull’intero corpus dei monumenti evidenzia una logica combinatoria abbastanza fissa e distinta per sessi 14 , che per la componente maschile esalta soprattutto la funzione civica del defunto cui spetta la "bella morte" in guerra, talora garanzia di un destino di eroizzazione: sulle stele a più registri pertinenti a uomini infatti il tema del viaggio su carro, sempre collocato in alto, è spesso anticipato visivamente e concettualmente da scontri armati, un vero e proprio elogium che prefigura il trionfo esplicitato dai cavalli alati 15 ; più di rado al di sotto del viaggio si trovano agoni atletici e onorificenze tributa- te a defunti speciali. L'universo femminile è invece meno codificato ed il viaggio su carro è connotato in senso dionisiaco dalla presenza di fronte ai cavalli di un'epifania del dio (testone silenico o foglia d'edera) e sovente è scortato da demoni (fig. 10). Sulle stele femminili a più registri inoltre il tema si combina con scene riferibili a momenti diversi del viaggio verso l'Aldilà (la guida di un demone (fig. 5); la lotta fra mostri). Ne scaturisce dunque la possibilità di adottare una lettura verticale dei monumenti, sottesa da una sequenza logica delle scene. In diversi casi la logica che regola le associazioni dei registri è ravvisabile nel percorso verso l'Ade articolato per tappe, un tema di recente sviscerato dalla critica con esiti del tutto convincenti che gettano nuova luce sull'ideologia funeraria etrusca maturata tra la fine del VI e il V secolo 16 . Non stupisce pertanto trovare sulle stele felsinee una gamma di scene, in altra sede meglio esaminate 17 , che si riferiscono all'inizio del viaggio 18 (fig. 11), alle tappe intermedie che comportano il superamento del distretto infernale popo- 14 SASSATELLI, GOVI 2009. 15 MAGGIANI 2003. 16 BONAMICI 2005, 2006; RONCALLI 1997, 2001. Per le radici di questa visione dell'Aldilà cf. TORELLI 2002. 17 SASSATELLI, GOVI 2009. 18 Stele nn. 28, 69, 116, 169, E (commiato); nn. 43 (riquadri dello spessore), 84a, 106, 168a, B, H, S. Michele in Bosco (prelevamento da parte di un demone). Fig. 9 – Ferrara, Museo Nazionale, cratere attico a f.r. da Spina Valle Pega, tomba 376B, 400-380 a.C. (da LIMC V, s.v. Herakles, 121 n. 2923). Bollettino di Archeologia on line I 2010/ Volume speciale D / D2 / 5 Reg. Tribunale Roma 05.08.2010 n. 330 ISSN 2039 - 0076 www.archeologia.beniculturali.it/pages/pubblicazioni.html 41

E. Govi - Le stele di Bologna di V sec. a.C.: modelli iconografici tra Grecia ed Etruria Figg. 10-11 – Bologna, Museo Civico Archeologico, stele G e H del Polisportivo. lato di mostri 19 (fig. 12) o il passaggio di mano di demoni psicopompi 20 (fig. 13), fino alla scena del viaggio su cavalli alati, evocativa di un destino speciale riservato solo a pochi defunti. In quest’ ottica la divisione in registri delle stele appare un espediente teso a rendere nello spazio ristretto del monumento i diversi frammenti di un percorso ideologico incentrato sul tema del viaggio verso l'Ade articolato per tappe. La divisione in registri infatti si impone all'interno della classe in concomitanza con la diffusione del tema del viaggio su carro e del motivo delle onde marine sulle cornici e si coniuga con la codifica della forma cosiddetta a ferro di cavallo 21 . É dunque evidente come forma del monumento, partizione zonale e decorazione accessoria siano elementi strettamente correlati tra loro che concorrono ad esplicitare in maniera coerente un preciso assunto ideologico, che può essere individuato soltanto nel viaggio verso l'Aldilà. Ad esso si riferiscono anche le cornici che, con il richiamo al mare 22 o al codice arboreo di natura dionisiaca 23 , creano un diaframma fisico tra il mondo dei vivi e quello dei morti contribuendo a collocare l'esperienza visualizzata sulla stele in un contesto liminale ed in una precisa dimensione ontologica. Ma forse anche la forma del monumento a "ferro di cavallo", così peculiare da non avere confronti, può ricevere una spiegazione coerente con il tema del transito verso la morte, se si recupera la tradizione di collocare all'interno delle tombe la porta arcuata che, come è noto, costituisce un diaframma carico di significati in chiave funeraria 24 . La stele, affossata nel terreno, si configurerebbe come un simbolico varco verso una dimensione ultraterrena variamente visualizzata sul monumento stesso, quasi a voler richiamare l'idea di un transito attraverso il luogo liminale, quale è la tomba a ca- 19 Stele nn. 130, 188. 20 Stele nn. 76, 105. 21 GOVI, SASSATELLI 2004. 22 PIZZIRANI 2005. 23 GOVI 2009. 24 Sul valore simbolico della porta TORELLI 1997; per la ricorrenza della porta arcuata nella tarda iconografia funeraria SCHEFFER 1994. Bollettino di Archeologia on line I 2010/ Volume speciale D / D2 / 5 Reg. Tribunale Roma 05.08.2010 n. 330 ISSN 2039 - 0076 www.archeologia.beniculturali.it/pages/pubblicazioni.html 42

XVII International Congress of Classical Archaeology, Roma 22-26 Sept. 2008<br />

Session: Testo, immagine, comunicazione: immagine come linguaggio<br />

Fig. 8 – Roma, Villa Giulia, cratere falisco a f.r. da Civita Castellana, 380-360 a.C. (da LIMC III, s.v. Thesan, 584 n. 22).<br />

lutarne le associazioni con le altre scene<br />

raffigurate sulle <strong>stele</strong>. L’analisi condotta<br />

sull’intero corpus dei monumenti evidenzia<br />

una logica combinatoria abbastanza fissa e<br />

<strong>di</strong>stinta per sessi 14 , che per la componente<br />

maschile esalta soprattutto la funzione civica<br />

del defunto cui spetta la "bella morte" in<br />

guerra, talora garanzia <strong>di</strong> un destino <strong>di</strong> eroizzazione:<br />

sulle <strong>stele</strong> a più registri pertinenti<br />

a uomini infatti il tema del viaggio su<br />

carro, sempre collocato in alto, è spesso<br />

anticipato visivamente e concettualmente<br />

da scontri armati, un vero e proprio elogium<br />

che prefigura il trionfo esplicitato dai cavalli<br />

alati 15 ; più <strong>di</strong> rado al <strong>di</strong> sotto del viaggio si<br />

trovano agoni atletici e onorificenze tributa-<br />

te a defunti speciali. L'universo femminile è invece meno co<strong>di</strong>ficato ed il viaggio su carro è connotato in senso<br />

<strong>di</strong>onisiaco dalla presenza <strong>di</strong> fronte ai cavalli <strong>di</strong> un'epifania del <strong>di</strong>o (testone silenico o foglia d'edera) e sovente<br />

è scortato da demoni (fig. 10). Sulle <strong>stele</strong> femminili a più registri inoltre il tema si combina con scene<br />

riferibili a momenti <strong>di</strong>versi del viaggio verso l'Al<strong>di</strong>là (la guida <strong>di</strong> un demone (fig. 5); la lotta fra mostri). Ne scaturisce<br />

dunque la possibilità <strong>di</strong> adottare una lettura verticale dei monumenti, sottesa da una sequenza logica<br />

delle scene. In <strong>di</strong>versi casi la logica che regola le associazioni dei registri è ravvisabile nel percorso verso<br />

l'Ade articolato per tappe, un tema <strong>di</strong> recente sviscerato dalla critica con esiti del tutto convincenti che gettano<br />

nuova luce sull'ideologia funeraria etrusca maturata <strong>tra</strong> la fine del VI e il V <strong>secolo</strong> 16 . Non stupisce pertanto<br />

trovare sulle <strong>stele</strong> felsinee una gamma <strong>di</strong> scene, in al<strong>tra</strong> sede meglio esaminate 17 , che si riferiscono all'inizio<br />

del viaggio 18 (fig. 11), alle tappe interme<strong>di</strong>e che comportano il superamento del <strong>di</strong>stretto infernale popo-<br />

14 SASSATELLI, GOVI 2009.<br />

15<br />

MAGGIANI 2003.<br />

16<br />

BONAMICI 2005, 2006; RONCALLI 1997, 2001. Per le ra<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> questa visione dell'Al<strong>di</strong>là cf. TORELLI 2002.<br />

17<br />

SASSATELLI, GOVI 2009.<br />

18<br />

Stele nn. 28, 69, 116, 169, E (commiato); nn. 43 (riquadri dello spessore), 84a, 106, 168a, B, H, S. Michele in Bosco (prelevamento<br />

da parte <strong>di</strong> un demone).<br />

Fig. 9 – Ferrara, Museo Nazionale, cratere attico a f.r. da Spina Valle Pega,<br />

tomba 376B, 400-380 a.C. (da LIMC V, s.v. Herakles, 121 n. 2923).<br />

Bollettino <strong>di</strong> Archeologia on line I 2010/ Volume speciale D / D2 / 5 Reg. Tribunale Roma 05.08.2010 n. 330 ISSN 2039 - 0076<br />

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