Elemosina o solidarietà? Impegno personale e comunitario… - CedAS
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MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI PER LA QUARESIMA 2008:<br />
“Cristo si è fatto povero per voi“ (2 Cor 8,9)<br />
ampiamente citato in particolare nei riferimenti biblici.<br />
>> AMORE PREFERENZIALE PER I POVERI E GIUBILEO DEL 2000 (alcuni passi)<br />
«La scelta preferenziale dei poveri è un ambito da considerare trasversale, un’ottica<br />
di fondo che deve illuminare tutte le scelte concrete della Chiesa nell’oggi della<br />
storia». «È necessario che i poveri siano soggetto e parte attiva della Chiesa e non<br />
oggetto al quale si destinano aiuti. Ciò sarà possibile se cominceremo a vedere i poveri<br />
non solo o prevalentemente come fonte di problemi, ma come risorsa per recuperare<br />
valori autentici e per liberarci da sovrastrutture, convenzioni o bisogni indotti».<br />
«I poveri dobbiamo guardarli ed amarli come una“presenza reale”di Gesù,…». «La crescente<br />
polarizzazione tra abbondanza e indigenza (su scala sia internazionale che interna),<br />
tra chi gode di molte opportunità e chi si trova sempre più ai margini, richiama<br />
l’inevitabile nesso tra carità e giustizia. In particolare i laici credenti sono chiamati<br />
dentro le istituzioni, attraverso la partecipazione ai processi democratici, a difendere<br />
e sviluppare principi e valori non astrattamente, ma valutando puntualmente e con<br />
competenza l’incidenza sulle condizioni di vita delle fasce più deboli di: atti legislativi,<br />
decisioni del Governo, politiche degli Enti locali, funzionamento dei servizi alla<br />
persona (sanità, assistenza, scuola, ecc.), andamenti economici e finanziari».<br />
«Se avete comuni i beni eterni, quanto più i beni temporali!”» (Didachè 4,8)<br />
>> ABCaritas:<br />
«<strong>Elemosina</strong>: è quello che si dà alle persone bisognose, in denaro, in pane, in vestito,<br />
cioè in cose che tendono ad offrire una risposta alle necessità materiali a cui una<br />
persona non è in grado di far fronte. “Dobbiamo riscoprire il valore dell’elemosina,<br />
dell’intervento immediato, che non pretende di risolvere tutto, ma fa quello che è<br />
possibile al momento. Può essere un gesto ambiguo. Può incoraggiare la pigrizia e la<br />
menzogna in chi lo riceve, mentre in chi lo compie può far nascere l’idea di sentirsi a<br />
posto, senza andare alla radice dei problemi. Nel fare elemosina, quindi, è necessario<br />
un grande realismo e soprattutto bisogna evitare che essa diventi il surrogato di altri<br />
interventi più completi ed efficaci. Pur con questi rischi, l’elemosina contiene molti valori”<br />
(C.M. Martini, Farsi prossimo)».<br />
>> C.M. MARTINI, Farsi prossimo, p. 48:<br />
«L’elemosina è un gesto profetico ed educativo. Proclama che nessuna civiltà terrena,<br />
per quanto perfetta, può risolvere tutti i problemi: solo Dio, con la venuta finale<br />
del suo Regno, tergerà ogni lacrima e farà cessare ogni lotta, pianto, dolore».<br />
>> F. MONTENEGRO, Prolusione al Convegno Nazionale delle Caritas Diocesane del<br />
2007:<br />
«Siamo nel pieno della “rivoluzione della globalizzazione”, che travolge le economie,<br />
modifica i territori,sposta le città. E continua a far crescere la forbice tra ricchi e poveri.<br />
In particolare la delocalizzazione finanziaria e produttiva fa muovere le persone,<br />
Capitolo 1 - Riferimenti biblico-teologici e pastorali<br />
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