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Elemosina o solidarietà? Impegno personale e comunitario… - CedAS

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per la vita e la missione della Chiesa. Durante<br />

la vita pubblica di Gesù, la comunità<br />

dei discepoli tiene una cassa in comune,<br />

per il necessario sostentamento e per la<br />

beneficenza verso i poveri (Gv 13,29).<br />

La centralità del rapporto con la ricchezza<br />

e la condivisione con i fratelli ricorre<br />

spesso anche negli scritti apostolici:<br />

«A che serve, fratelli miei, se uno dice di<br />

avere fede, ma non ha opere? Quella fede<br />

può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella<br />

sono senza vestiti e sprovvisti del cibo<br />

quotidiano e uno di voi dice loro:“Andatevene<br />

in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma<br />

non date loro il necessario per il corpo, a<br />

che cosa serve? Così anche la fede: se non<br />

è seguita dalle opere, in se stessa è morta.<br />

Al contrario uno potrebbe dire: “Tu hai la<br />

fede e io ho le opere; mostrami la tua fede<br />

senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede”» (Giac 2,14-18). E nella<br />

prima lettera a Timoteo 6, 17 ss) si legge che: «Ciò che uno possiede può essere legittimamente<br />

considerato un “dono di Dio” perché il possessore dia prova di spartire<br />

gioiosamente ciò che possiede col mettere in comune il bene». Di fronte alle moltitudini<br />

che, carenti di tutto, patiscono la fame, acquistano il tono di un forte rimprovero<br />

le parole di san Giovanni: «Se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il<br />

proprio fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l’amore di<br />

Dio?» (1 Gv 3,17).<br />

Per la nuova comunità valevano la Parola di Dio testimoniata dagli Apostoli, la preghiera<br />

e la Koinonìa (= la comunione dei beni); «Erano un cuor solo ed un’anima sola»<br />

(v.42). È la comunità alternativa nata dalla Parola di Dio della quale ci narra il libro degli<br />

“Atti degli Apostoli” (2,43-48): La presenza di Gesù risorto in mezzo ai discepoli comincia<br />

a dare un volto nuovo alla vita della comunità, che andava orientandosi intorno a<br />

principi nuovi rispetto a quelli tradizionali dei Giudei che erano la preghiera, il digiuno,<br />

il sabato. La condivisione dei beni materiali è importante anche per la vita e la missione<br />

della Chiesa. La circolazione dei beni materiali contribuisce all’edificazione della comunità.<br />

Nello stesso tempo la persona si realizza nella sua più intima vocazione e sperimenta<br />

che donare è bello; anzi «Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!» (At 20,35).<br />

Nell’età apostolica durante la celebrazione liturgica domenicale, si fanno collette, in<br />

cui ciascuno mette a disposizione i propri risparmi, con libertà e generosità. Ciò servirà<br />

all’assistenza dei poveri, al sostentamento dei ministri, all’attività di evangelizzazione.<br />

«Il Signore ha disposto che quelli che annunziano il Vangelo, vivano del Vangelo» (1 Cor<br />

9,14) e «Ogni cosa era fra loro comune». L’immagine dei Padri traduce bene l’insegna-<br />

18 <strong>Elemosina</strong>… o <strong>solidarietà</strong>? <strong>Impegno</strong> <strong>personale</strong> e <strong>comunitario…</strong> Indifferenza no!

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