norme tecniche - Comune di Campagnano di Roma
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ARTICOLO 1<br />
Riferimento territoriale e normativo<br />
TITOLO I<br />
Norme Urbanistiche<br />
Le presenti <strong>norme</strong> <strong>tecniche</strong> si riferiscono al PIANO PARTICOLAREGGIATO del CENTRO<br />
STORICO del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Campagnano</strong> <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, così come perimetrato negli elaborati <strong>di</strong> P.P.<br />
ed è relativo all’area del Centro Storico definita come tale dal vigente P.R.G.<br />
Il Piano Particolareggiato è stato redatto ai sensi della Sezione seconda, articoli 13, 14, 15, 16 e<br />
17 della Legge 1150/42 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni ed integrazioni, nonché ai sensi della legge<br />
regionale n°36/87.<br />
Attraverso le previsioni del Piano Particolareggiato si fa inoltre riferimento alla legge 457/78, al<br />
DPR 380/2001 art. 3 ed al Decreto legislativo n° 42 del 22 gennaio 2004 (Co<strong>di</strong>ce dei Beni<br />
Culturali e del Paesaggio).<br />
La relazione generale con funzioni <strong>di</strong> “Criteri Informatori” è parte integrante delle presenti <strong>norme</strong><br />
anche al fine <strong>di</strong> una migliore interpretazione delle <strong>norme</strong> stesse.<br />
ARTICOLO 2<br />
Elaborati del Piano Particolareggiato e loro valenza<br />
Gli elaborati che compongono il presente Piano Particolareggiato sono:<br />
Tavola 1 Estratto dal PRG vigente<br />
Tavola 2a Estratto dal PTPR: Sistemi ed Ambiti del Paesaggio<br />
Tavola 2b Estratto dal PTPG: inquadramento territoriale livello provinciale<br />
Tavola 3 Perimetro <strong>di</strong> piano particolareggiato<br />
Tavola 4 Datazione storica del patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />
Tavola 5 Evoluzione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />
Tavola 6 Consistenza e<strong>di</strong>lizia<br />
Tavola 7 Destinazione d’uso<br />
Tavola 8 Coperture<br />
Tavola 9 Superfetazioni<br />
Tavola 10 Classificazione e<strong>di</strong>lizia<br />
Tavola 11 Rilievo delle pavimentazioni<br />
Tavola 12 Illuminazione pubblica<br />
Tavola 13 Rilievo rete fognaria<br />
Tavola 14 Rilievo materiali <strong>di</strong> facciata<br />
Tavola 15 Rilievo colore<br />
Tavola 16 Profili viabilità principale<br />
Tavola 17 Zonizzazione<br />
Tavola 18 Standards urbanistici<br />
Tavola 19 Planimetria interventi previsti<br />
Tavola 20 Sud<strong>di</strong>visione in sottozone<br />
Tavola 21 Sottozona A<br />
Tavola 22 Sottozona B<br />
Tavola 23 Sottozona C<br />
COMUNE DI CAMPAGNANO DI ROMA - Piano Particolareggiato del Centro Storico<br />
NORME TECNICHE Pag 1 <strong>di</strong> 23
Tavola 24 Sottozona D<br />
Tavola 25 Sottozona E<br />
Tavola 26 Sottozona F<br />
Tavola 27 Sottozona G<br />
Tavola 28 Sottozona H<br />
Tavola 29 Sottozona I<br />
Tavola 30 Sottozona L<br />
Tavola 31 Abaco elementi architettonici<br />
Tavola 32 Foto sottozona A<br />
Tavola 33 Foto sottozona B<br />
Tavola 34 Foto sottozona C<br />
Tavola 35 Foto sottozona D<br />
Tavola 36 Foto sottozona E<br />
Tavola 37 Foto sottozona F<br />
Tavola 38 Foto sottozona G<br />
Tavola 39 Foto sottozona H<br />
Tavola 40 Foto sottozona I<br />
Tavola 41 Foto sottozona L<br />
• Relazione<br />
• Norme Tecniche<br />
• Piano Particellare <strong>di</strong> Esproprio<br />
• Preventivo <strong>di</strong> Spesa<br />
• Documentazione fotografica (su supporto informatico)<br />
Di detti elaborati:<br />
1) quanto alle tavole <strong>di</strong> analisi e cioè le tavole da n° 1 a n° 16,<br />
Tavola 1 Estratto dal PRG vigente<br />
Tavola 2a Estratto dal PTPR: Sistemi ed Ambiti del Paesaggio<br />
Tavola 2b Estratto dal PTPG: inquadramento territoriale livello provinciale<br />
Tavola 3 Perimetro <strong>di</strong> piano particolareggiato<br />
Tavola 4 Datazione storica del patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />
Tavola 5 Evoluzione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />
Tavola 6 Consistenza e<strong>di</strong>lizia<br />
Tavola 7 Destinazione d’uso<br />
Tavola 8 Coperture<br />
Tavola 9 Superfetazioni<br />
Tavola 10 Classificazione e<strong>di</strong>lizia<br />
Tavola 11 Rilievo delle pavimentazioni<br />
Tavola 12 Illuminazione pubblica<br />
Tavola 13 Rilievo rete fognaria<br />
Tavola 14 Rilievo materiali <strong>di</strong> facciata<br />
Tavola 15 Rilievo colore<br />
Tavola 16 Profili viabilità principale<br />
queste hanno esclusivo valore documentale della situazione <strong>di</strong> riferimento e quin<strong>di</strong> forniscono<br />
una testimonianza della situazione <strong>di</strong> partenza nella elaborazione del P.P., mentre la<br />
documentazione fotografica realizzata nel corso dell’anno 2010 testimonia lo stato recente dei<br />
singoli isolati inclusi nel P.P.;<br />
COMUNE DI CAMPAGNANO DI ROMA - Piano Particolareggiato del Centro Storico<br />
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2) quanto alle tavole <strong>di</strong> progetto e cioè alle tavole da n° 17 a n° 31:<br />
Tavola 17 Zonizzazione<br />
Tavola 18 Standards urbanistici<br />
Tavola 19 Planimetria interventi previsti<br />
Tavola 20 Sud<strong>di</strong>visione sottozone<br />
Tavola 21 Sottozona A<br />
Tavola 22 Sottozona B<br />
Tavola 23 Sottozona C<br />
Tavola 24 Sottozona D<br />
Tavola 25 Sottozona E<br />
Tavola 26 Sottozona F<br />
Tavola 27 Sottozona G<br />
Tavola 28 Sottozona H<br />
Tavola 29 Sottozona I<br />
Tavola 30 Sottozona L<br />
Tavola 31 Abaco elementi architettonici<br />
Nonché gli elaborati:<br />
• Relazione<br />
• Norme Tecniche<br />
• Piano Particellare <strong>di</strong> esproprio<br />
• Preventivo <strong>di</strong> Spesa<br />
Queste sono vincolanti per l’attuazione del Piano Particolareggiato<br />
3) quanto alle tavole <strong>di</strong> inquadramento fotografico e cioè dalla tavola n° 32 a n° 41:<br />
Tavola 32 Foto sottozona A<br />
Tavola 33 Foto sottozona B<br />
Tavola 34 Foto sottozona C<br />
Tavola 35 Foto sottozona D<br />
Tavola 36 Foto sottozona E<br />
Tavola 37 Foto sottozona F<br />
Tavola 38 Foto sottozona G<br />
Tavola 39 Foto sottozona H<br />
Tavola 40 Foto sottozona I<br />
Tavola 41 Foto sottozona L<br />
queste riportano gli schemi delle visuali fotografiche, relative alle immagini inserite nel cd allegato<br />
sud<strong>di</strong>vise per sottozone, che rappresentano il riferimento della progettazione del P.P. ed hanno,<br />
cioè, puro valore documentale del riferimento cognitivo sul quale si è basata la progettazione<br />
facendone quin<strong>di</strong> comprendere il contesto.<br />
ARTICOLO 3<br />
Zonizzazione <strong>di</strong> Piano Particolareggiato.<br />
La zonizzazione urbanistica <strong>di</strong> Piano Particolareggiato rispetta e dettaglia quella contenuta nella<br />
Variante generale al P.R.G..<br />
COMUNE DI CAMPAGNANO DI ROMA - Piano Particolareggiato del Centro Storico<br />
NORME TECNICHE Pag 3 <strong>di</strong> 23
Il Piano Particolareggiato recepisce e conferma tutte le destinazioni d’uso sia della zona A<br />
(residenziale ed attività annesse alla residenza) che per quanto riguarda le aree a destinazione a<br />
servizi, verde pubblico e parcheggi pubblici, molti già <strong>di</strong> proprietà comunale, <strong>di</strong> Enti Pubblici ed<br />
Enti ecclesiastici.<br />
Pertanto nel presente P.P. oltre che definire le parti con vincoli preposti all’esproprio, si opera la<br />
conferma della destinazione d’uso <strong>di</strong> aree ed immobili il cui Ente Proprietario è già gestore del<br />
bene per fini pubblici, nella più totale rispondenza ai fini <strong>di</strong> interesse pubblico dell’Ente stesso.<br />
L’elaborato grafico <strong>di</strong> zonizzazione del Piano Particolareggiato in<strong>di</strong>ca le seguenti destinazioni<br />
d’uso:<br />
• MISTO (residenziale, commerciale e servizi), riferita alla generalità delle zone residenziali<br />
<strong>di</strong> piano regolatore generale per la zona A, consentendo quin<strong>di</strong> qualsiasi trasformazione<br />
tra i tipi <strong>di</strong> destinazioni d’uso afferenti la residenza ed i suoi annessi, in maniera da<br />
facilitare l’investimento economico nel Centro Storico escludendo naturalmente le attività<br />
produttive che non siano quelle artigianali compatibili con la residenza. Si ritengono<br />
attività artigianali incompatibili con la residenza quelle che comportano macchinari<br />
rumorosi, produzione <strong>di</strong> fumi, cattivi odori e scarichi inquinanti;<br />
• SERVIZI PUBBLICI O DI INTERESSE PUBBLICO, e cioè strutture e spazi comunque<br />
gestiti da enti pubblici, ecclesiastici o senza fini <strong>di</strong> lucro;<br />
• SERVIZI PRIVATI, strutture private destinate a funzioni <strong>di</strong> pubblico interesse;<br />
• VERDE PUBBLICO E PARCHEGGI e cioè spazi sui quali la pubblica amministrazione<br />
può realizzare secondo le proprie esigenze e le esigenze del quartiere servito, sia<br />
giar<strong>di</strong>ni, che parcheggi, che entrambi in maniera integrata, sulla base <strong>di</strong> specifici progetti<br />
<strong>di</strong> intervento esecutivo;<br />
• VIABILITA’ CARRABILE, PEDONALE, E SPAZI PUBBLICI e cioè spazi de<strong>di</strong>cati alla<br />
percorrenza con veicoli a motore o ciclabili o pedonabili da specificarsi in base al Piano<br />
del Traffico Comunale, secondo le necessità del buon funzionamento del Centro Storico,<br />
nonché spazi destinati a piazza, a punto <strong>di</strong> incontro e per possibili eventi all’aperto <strong>di</strong><br />
carattere socio-culturale o commerciale;<br />
• VERDE O PIAZZALE PRIVATO (giar<strong>di</strong>no, orto, lastricato, pertinenza privata, corte) e<br />
quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> specifica pertinenza <strong>di</strong> abitazioni contigue e comunque in e<strong>di</strong>ficabili, ma solo<br />
fruibili a giar<strong>di</strong>no, la destinazione d’uso a verde privato riguarda i cortili e gli spazi ver<strong>di</strong><br />
la cui utilizzazione è esclusiva da parte <strong>di</strong> privati i quali hanno l’obbligo della<br />
manutenzione, eventuale piantumazione e decoro, pena le procedure coattive <strong>di</strong> cui<br />
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all’art. 20 della legge 1150/42. In tali zone sono vietati manufatti <strong>di</strong> qualunque tipo e<br />
materiale;<br />
• AREA PTPR – PAESAGGIO NATURALE soggetto a vincolo per fascia <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> 150<br />
ml dal perimetro <strong>di</strong> centro storico;<br />
• AREA PTPR – PAESAGGIO AGRARIO <strong>di</strong> valore soggetto a vincolo per fascia <strong>di</strong> rispetto<br />
<strong>di</strong> 150 ml dal perimetro <strong>di</strong> centro storico.<br />
ARTICOLO 4<br />
Equilibrio degli standards<br />
Non è necessaria alcuna acquisizione ulteriore <strong>di</strong> aree per finalità pubbliche in quanto l’equilibrio<br />
degli STANDARDS (nel rispetto dei parametri fissati dal D.M. 1444/68), sarà perfettamente<br />
sod<strong>di</strong>sfatto alla completa attuazione del presente Piano Particolareggiato con il quale non è stato<br />
necessario reperire ulteriori aree a Servizi Pubblici oltre a quelle già in<strong>di</strong>cate dalla Variante<br />
Generale del P.R.G.<br />
Le aree e gli immobili così definiti nella zonizzazione, possono essere utilizzati esclusivamente<br />
per fini pubblici (o per destinazioni d’uso già consolidate o per destinazioni d’uso da definire in<br />
sede <strong>di</strong> Consiglio Comunale). E’ ammesso l’uso dello strumento della convenzione per<br />
concessione in uso <strong>di</strong> aree ed immobili destinati a servizi pubblici qualora un privato richiedesse<br />
<strong>di</strong> realizzare o gestire tale servizio e gli enti preposti non fossero in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> farlo.<br />
ARTICOLO 5<br />
Densità abitativa<br />
Tutti gli interventi previsti dal presente Piano Particolareggiato sono finalizzati al recupero ed alla<br />
migliore fruibilità del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, ipotizzando un incremento <strong>di</strong> densità abitativa<br />
che non supera i 500 abitanti complessivi che il presente P.P. valuta che possano essere ospitati<br />
nell’e<strong>di</strong>ficato esistente, e pertanto il presente P.P. esclude nuove e<strong>di</strong>ficazioni su suoli liberi e si<br />
limita a prevedere interventi <strong>di</strong> miglioramento del patrimonio abitativo attuale, anche ove<br />
fatiscente o <strong>di</strong>ruto.<br />
Quin<strong>di</strong> eventuali aumenti volumetrici e sopraelevazioni, ove possibili perché previsti dal presente<br />
P.P. e non in conflitto con <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> terzi e con le regolamentazioni sismiche ed igienico sanitarie,<br />
sono tutti specificatamente in<strong>di</strong>cati dove sono essi possibili, e comunque devono essere<br />
funzionali esclusivamente a termini <strong>di</strong> adeguamento e/o miglioramento degli alloggi inclusi in<br />
ciascuna unità minima <strong>di</strong> intervento e<strong>di</strong>lizio così come definita dal Piano Particolareggiato.<br />
COMUNE DI CAMPAGNANO DI ROMA - Piano Particolareggiato del Centro Storico<br />
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ARTICOLO 6<br />
Specificazione delle destinazioni d’uso nella zona “MISTO”<br />
Nell’ambito della zonizzazione “MISTO” è possibile concedere il cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso, da<br />
altro uso a “residenziale” sempre ché sussistano le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> legge per l’abitabilità, l’agibilità<br />
igienico sanitaria, la <strong>di</strong>mensione minima per le abitazioni fissate dal DM del 1975 della singola<br />
proprietà immobiliare per la quale si richiede il cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso con o senza opere.<br />
La destinazione d’uso degli immobili ricadenti in Centro Storico è prevalentemente residenziale,<br />
ma sono previste in zona A tutte le destinazioni d’uso complementari all’uso residenziale ed in<br />
particolare quelle relative a servizi culturali, sociali, assistenziali, ricettivi, <strong>di</strong> ristorazione, <strong>di</strong><br />
convegnistica e <strong>di</strong> accoglienza che possano influire positivamente sulla rivitalizzazione e<br />
recupero del Centro storico.<br />
Fermo restando gli attuali esercizi commerciali e quelli artigianali che sono compatibili con la<br />
residenzialità del Centro Storico, non vi sono preclusioni urbanistiche per concedere nuove<br />
licenze commerciali e <strong>di</strong> “artigianato a carattere artistico” o trasferimenti (sempre che il<br />
Regolamento E<strong>di</strong>lizio, il Piano del Rumore ed il Piano del Commercio non lo impe<strong>di</strong>scano) in tutti<br />
gli e<strong>di</strong>fici esistenti, purchè al piano terra o al primo piano, per le sole attività con accesso al<br />
pubblico.<br />
In caso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche delle attuali destinazioni <strong>di</strong> uso non residenziali o in caso <strong>di</strong><br />
cambi <strong>di</strong> destinazioni d’uso da residenziale a non residenziale, non saranno consentiti:<br />
Gli accorpamenti <strong>di</strong> superfici per se<strong>di</strong> <strong>di</strong> uffici privati o per stu<strong>di</strong> professionali nella misura<br />
superiore a 250 mq per ciascuna unità risultante dagli accorpamenti stessi;<br />
Gli accorpamenti <strong>di</strong> superfici commerciali nella misura superiore a 250 mq <strong>di</strong> superficie <strong>di</strong><br />
ven<strong>di</strong>ta per ciascun esercizio risultante dagli accorpamenti stessi.;<br />
Gli accorpamenti <strong>di</strong> superfici utilizzate per alberghi e pensioni nella misura superiore ad una<br />
capacità <strong>di</strong> 100 posti letto per ciascuna unità risultante dagli accorpamenti stessi.<br />
E’ consentito invece il mantenimento delle attività e destinazioni <strong>di</strong> uso attualmente esistenti,<br />
anche se eccedenti i limiti suddetti.<br />
ARTICOLO 7<br />
Modalità <strong>di</strong> attuazione delle previsioni del P.P.<br />
Il Piano Particolareggiato in<strong>di</strong>vidua una ripartizione del territorio della zona A in “sottozone”,<br />
intesa come sud<strong>di</strong>visione puramente geografica, ed all’interno <strong>di</strong> ciascuna sottozona sono<br />
in<strong>di</strong>viduati gli “isolati” costituiti da caseggiati esistenti il cui perimetro è dato dalla viabilità<br />
pubblica o privata esistente.<br />
COMUNE DI CAMPAGNANO DI ROMA - Piano Particolareggiato del Centro Storico<br />
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Per ognuno <strong>di</strong> tali “isolati” le previsioni <strong>di</strong> P.P. potranno essere attuate nella più totale autonomia<br />
rispetto agli altri isolati.<br />
All’interno <strong>di</strong> ciascun “isolato” sono state definite le Unità Minime <strong>di</strong> intervento che rappresentano<br />
i sottomultipli degli interventi <strong>di</strong> Recupero.<br />
Per Unità Minima <strong>di</strong> intervento si intende una entità e<strong>di</strong>lizia nella quale è possibile intervenire<br />
solo in maniera unitaria, sia dal punto <strong>di</strong> vista e<strong>di</strong>lizio che delle proprietà. Qualora se ne<br />
presentino le con<strong>di</strong>zioni, più unità minime possono aggregarsi, generando un intervento più<br />
ampio purché l’aggregazione riguar<strong>di</strong> unità minime nella loro interezza cosi come definita dal<br />
P.P.<br />
In assenza <strong>di</strong> una unitarietà <strong>di</strong> intervento, per la singola “Unità Minima”, sono consentite solo ed<br />
esclusivamente opere <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria.<br />
Per l’attuazione delle previsioni del Piano Particolareggiato relative a ciascuna “Unità Minima” <strong>di</strong><br />
intervento, qualora non si raggiungesse l’unanimità degli aventi <strong>di</strong>ritto, è possibile ricorrere<br />
all’istituto del COMPARTO EDIFICATORIO, previsto dall’articolo 23 della 1150/42 e normato<br />
dalla legislazione regionale e statale successiva, che recita: “Qualora l’attuazione del Piano <strong>di</strong><br />
Recupero per una o più Unità Minime <strong>di</strong> intervento venga richiesta dai proprietari <strong>di</strong> oltre il 50%<br />
delle volumetrie concorrenti a formare l’oggetto dell’intervento, l’Amministrazione è tenuta a<br />
formare il COMPARTO EDIFICATORIO”.<br />
Nell’elaborato n° 9 Localizzazione delle superfetazioni, sono evidenziate queste situazioni <strong>di</strong><br />
evidente contrasto con la qualità storico ambientale del luogo che va quin<strong>di</strong> possibilmente<br />
mitigato nel corso dell’intervento <strong>di</strong> recupero caso per caso previsto.<br />
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TITOLO II<br />
Interventi <strong>di</strong> Recupero E<strong>di</strong>lizio<br />
ARTICOLO 8<br />
Gerarchia degli interventi possibili<br />
Ai fini dell’attuazione delle previsioni <strong>di</strong> cui al presente Piano Particolareggiato, per gli interventi<br />
previsti si applicano le definizioni <strong>di</strong> cui all’art. 3. comma 1 del DPR n° 380/2001 riportate ed<br />
integrate ai successivi articoli.<br />
La categoria <strong>di</strong> interventi possibili attribuita a ciascuna parte <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio del Centro Storico, è<br />
quella in<strong>di</strong>cata nelle planimetrie <strong>di</strong> sottozona ed isolato e rappresenta il limite <strong>di</strong> intervento<br />
possibile, ferma restando la possibilità <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> categoria inferiore e cioè:<br />
Nelle parti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio soggette a manutenzione or<strong>di</strong>naria sono possibili esclusivamente gli<br />
interventi <strong>di</strong> cui all’art. 10 (art.3 comma 1 punto a), salvo specifiche annotazioni sugli<br />
elaborati <strong>di</strong> progetto.<br />
Nelle parti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio soggette a manutenzione straor<strong>di</strong>naria, oltre agli interventi <strong>di</strong> cui all’art.<br />
11 (art.3 comma 1 punto b), sono possibili automaticamente anche i soli interventi <strong>di</strong><br />
manutenzione or<strong>di</strong>naria;<br />
Nelle parti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio soggette a restauro e risanamento conservativo con ristrutturazione,<br />
oltre agli interventi <strong>di</strong> cui all’art. 12 (art.3 comma 1 punto c), sono possibili anche i soli<br />
interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e quella parte <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria<br />
che non contrastano con la normativa specifica del restauro;<br />
Nelle parti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio soggette a ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, oltre agli interventi <strong>di</strong> cui all’art. 13<br />
(art.3 comma 1 punto d), sono possibili anche i soli interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria o<br />
straor<strong>di</strong>naria e, per le parti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio che dalle definizioni <strong>di</strong> progetto non sono soggette agli<br />
interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, gli interventi possibili sono quelli <strong>di</strong> manutenzione<br />
straor<strong>di</strong>naria;<br />
La ristrutturazione urbanistica (art. 3 comma 1 punto f) è presente unicamente nella sottozona C<br />
e limitatamente alla realizzazione delle infrastrutture <strong>di</strong> urbanizzazione primaria.<br />
ARTICOLO 9<br />
Autorizzazione degli interventi previsti negli elaborati <strong>di</strong> P.P.<br />
Gli interventi possibili nella zona A sono quelli stabiliti all’art. 3. comma 1 del DPR n° 380/2001 e<br />
sono attribuiti negli allegati <strong>di</strong> progetto a ciascun e<strong>di</strong>ficio del Centro Storico sulla base delle<br />
analisi e della documentazione allegata.<br />
Pertanto gli articoli che seguono contengono la specifica normativa <strong>di</strong> intervento possibile caso<br />
per caso sulla base della definizione degli elaborati grafici.<br />
COMUNE DI CAMPAGNANO DI ROMA - Piano Particolareggiato del Centro Storico<br />
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Per tutti i tipi <strong>di</strong> intervento previsti e possibili nel Centro Storico (manutenzione or<strong>di</strong>naria,<br />
manutenzione straor<strong>di</strong>naria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia)<br />
nonché per qualsiasi cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso anche senza opere, deve essere richiesta la<br />
autorizzazione preventiva ai lavori, su base progettuale, con specifica definizione degli interventi<br />
compensativi che si intendono realizzare per il superamento della presenza <strong>di</strong> elementi in<br />
contrasto esistenti sullo stabile in questione.<br />
ARTICOLO 10<br />
Interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria (art.3 comma 1 punto a) del DPR n° 380/2001)<br />
“Gli Interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria sono quelli che riguardano le opere <strong>di</strong> riparazione,<br />
rinnovamento e sostituzione delle finiture degli e<strong>di</strong>fici e quelle necessarie ad integrare o<br />
mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti”.<br />
Sono, pertanto, interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria i seguenti lavori, sempreché non debbano<br />
essere eseguiti in stabili o parti <strong>di</strong> essi <strong>di</strong> interesse storico-artistico vincolati ai sensi delle leggi n.<br />
1089 e 1497 del 1939:<br />
1. demolizioni o ricostruzione totale o parziale dei pavimenti;<br />
2. demolizione o ricostruzione totale o parziale <strong>di</strong> rivestimenti ed intonaci interni e loro<br />
coloritura;<br />
3. rifacimento o sostituzione <strong>di</strong> infissi interni ed esterni;<br />
4. impianti per servizi accessori, come idraulico, fognario, allontanamento acque meteoriche,<br />
illuminazione, riscaldamento, ventilazione ed opere inerenti, sempre ché non comportino<br />
creazione <strong>di</strong> nuovi volumi tecnici;<br />
5. rivestimenti e coloriture <strong>di</strong> prospetti esterni, sempre ché eseguiti senza mo<strong>di</strong>fiche ai<br />
preesistenti aggetti, ornamenti, materiali e colori.<br />
ARTICOLO 11<br />
Interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria (art.3 comma 1 punto b) del DPR n° 380/2001)<br />
“Gli Interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria sono le opere e le mo<strong>di</strong>fiche necessarie per<br />
rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli e<strong>di</strong>fici, nonché per realizzare e integrare i servizi<br />
igienico-sanitaria e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità<br />
immobiliari e non comportino mo<strong>di</strong>fiche alle destinazioni d’uso”.<br />
Sono pertanto da considerare interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria (sempreché limitati alle<br />
attuali unità immobiliari):<br />
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1. apertura, chiusura o mo<strong>di</strong>ficazione delle porte interne; apertura, chiusura e<br />
mo<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> porte esterne o finestre solo se ciò costituisce ripristino delle<br />
preesistenze;<br />
2. consolidamento <strong>di</strong> strutture verticali e rifacimento <strong>di</strong> solai <strong>di</strong> calpestio, scale e<br />
coperture, con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficarne le quote <strong>di</strong> imposta. Il consolidamento o la<br />
sostituzione <strong>di</strong> tali parti strutturali non deve comportare alterazione allo stato dei<br />
luoghi, né planimetricamente né quantitativamente rispetto alle superfici utili ed ai<br />
volumi esistenti. Non costituiscono invece alterazione, salvo che per e<strong>di</strong>fici<br />
eventualmente <strong>di</strong>chiarata <strong>di</strong> interesse storico-artistico, ai sensi delle leggi 1089 e 1497<br />
del 1939, le mo<strong>di</strong>fiche qualitative e cioè quelle che comportano sostituzioni con<br />
materiali <strong>di</strong>versi da quelli originari;<br />
3. demolizioni e ricostruzione <strong>di</strong> tramezzi interni, sempreché le opere richieste non<br />
comportino mo<strong>di</strong>fiche alla situazione planimetrica ad eccezione degli spostamenti e<br />
creazioni <strong>di</strong> servizi (ad esempio bagni, cucine, ecc.);<br />
4. opere accessorie ad e<strong>di</strong>fici esistenti che non comportino, comunque, aumento <strong>di</strong><br />
volume e <strong>di</strong> superfici utili, quali ad esempio, impianto <strong>di</strong> ascensori, recinzioni,<br />
sistemazioni esterne, scale <strong>di</strong> sicurezza, ecc.<br />
5. realizzazione <strong>di</strong> volumi tecnici che si rendano in<strong>di</strong>spensabili a seguito della revisione o<br />
installazione <strong>di</strong> impianti tecnologici;<br />
6. rifacimento intonaci esterni e tinteggiature;<br />
7. spicconatura intonaci per riscoperta murature;<br />
8. opere <strong>di</strong> isolamento termico, idrico ed acustico.<br />
9. l’apertura <strong>di</strong> abbaini o lucernari a giorno o vetrati <strong>di</strong> modeste <strong>di</strong>mensioni che non<br />
emergano dalla copertura esistente. La misura della proiezione orizzontale <strong>di</strong> tali<br />
aperture non deve superare complessivamente 1/10 della superficie dei sottotetti<br />
abitabili e ciascuna apertura non deve superare, in proiezione orizzontale, la<br />
superficie <strong>di</strong> mq. 1,40;<br />
10. la demolizione senza ricostruzione delle superfetazioni;<br />
11. la sistemazione <strong>di</strong> parchi e giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> pertinenza dell’e<strong>di</strong>ficio.<br />
ARTICOLO 12<br />
Interventi <strong>di</strong> restauro e risanamento conservativo (art.3 comma 1 punto c) del DPR n°<br />
380/2001)<br />
“Gli Interventi <strong>di</strong> restauro e risanamento conservativo sono quelli rivolti a conservare l’organismo<br />
e<strong>di</strong>lizio ed ad assicurarne la funzionalità me<strong>di</strong>ante un insieme sistematico <strong>di</strong> opere che, nel<br />
rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano<br />
destinazioni d’uso con essi compatibili.<br />
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Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi<br />
dell'e<strong>di</strong>ficio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esistenze<br />
dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all’organismo e<strong>di</strong>lizio”.<br />
In particolare nel presente Piano Particolareggiato è stata prevista una sud<strong>di</strong>visione degli<br />
interventi <strong>di</strong> restauro e risanamento conservativo in due sottocategorie:<br />
• A) Restauro per gli e<strong>di</strong>fici con caratteristiche <strong>di</strong> valore storico-artistico;<br />
• A1) Risanamento conservativo con ristrutturazione, per gli e<strong>di</strong>fici per i quali vengono<br />
comunque rilevate valenze storico-testimoniali.<br />
A) Tali interventi riguardano gli e<strong>di</strong>fici, costruiti in ogni epoca, <strong>di</strong> elevate qualità storicoartistiche<br />
e rilevanti nel contesto urbano. In questa classe rientrano gli e<strong>di</strong>fici sottoposti a tutela ai<br />
sensi del D. Lgs 42/04.<br />
Essi si <strong>di</strong>stinguono dalla manutenzione in quanto comprendono mo<strong>di</strong>fiche all’organismo e<strong>di</strong>lizio,<br />
che devono essere però finalizzate o ad un ripristino storico-artistico (eliminazione delle<br />
superfetazioni e restituzione all’organismo delle sue caratteristiche originarie) oppure in generale<br />
ad assicurare all’organismo una migliore funzionalità nel rispetto “degli elementi tipologici formali<br />
e strutturali dell’organismo stesso”.<br />
Si intendono per interventi <strong>di</strong> restauro quelle opere finalizzate alla conservazione dell’organismo<br />
che devono essere eseguite con la massima “proprietà <strong>di</strong> linguaggio” in materia <strong>di</strong> restauro e<br />
cioè:<br />
a. Restauro filologico degli aspetti architettonici esterni<br />
b. Consolidamento degli elementi dello stesso tipo e materiale degli originali non recuperabili e<br />
senza mo<strong>di</strong>fiche nella posizione e nelle quote<br />
c. Eliminazione delle superfetazioni esterne incongrue all’impianto originario<br />
d. Inserimento degli impianti tecnologici ed igienico-sanitari essenziali, nel rispetto delle <strong>norme</strong><br />
<strong>di</strong> cui ai punti precedenti<br />
e. Non sono mai ammessi comunque:<br />
Aperture <strong>di</strong> nuove bucature<br />
Alterazioni della tipologia e<strong>di</strong>lizia al livello <strong>di</strong>stributivo.<br />
A1) Si intendono per interventi <strong>di</strong> risanamento conservativo con ristrutturazione gli interventi su<br />
organismi e<strong>di</strong>lizi, non inclusi nell’elenco dei Beni da salvaguardare, per i quali tuttavia sono stati<br />
in<strong>di</strong>viduati e riconosciuti pregi dal punto <strong>di</strong> vista storico-testimoniale e quin<strong>di</strong> gli interventi possibili<br />
consistono in:<br />
• Restauro e realizzazione delle caratteristiche formali esterne anche con l’apertura <strong>di</strong><br />
nuove bucature purchè nel rispetto delle caratteristiche stesse.<br />
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• Consolidamento degli elementi strutturali sia interni che esterni, questi ultimi, con<br />
elementi dello stesso tipo e senza mo<strong>di</strong>fica delle quote <strong>di</strong> imposta e <strong>di</strong> colmo, per quel<br />
che riguarda le coperture.<br />
• Eliminazione delle superfetazioni esterne del tipo e secondo se in<strong>di</strong>cato nelle tavole del<br />
P.P.<br />
• Inserimento degli impianti tecnologici ed igienico-sanitari essenziali.<br />
ARTICOLO 13<br />
Interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia (art.3 comma 1 punto d) del DPR n° 380/2001)<br />
“Si definiscono interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, quelli rivolti a trasformare gli organismi e<strong>di</strong>lizi<br />
me<strong>di</strong>ante un insieme sistematico <strong>di</strong> opere che possono portare ad un organismo e<strong>di</strong>lizio in tutto o<br />
in parte <strong>di</strong>verso dal precedente.<br />
Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione <strong>di</strong> alcuni elementi costitutivi dell’e<strong>di</strong>ficio,<br />
l’eliminazione, la mo<strong>di</strong>fica e l’inserimento <strong>di</strong> nuovi elementi ed impianti.<br />
Nell’ambito degli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia sono ricompresi anche quelli consistenti<br />
nella demolizione e ricostruzione con le stesse volumetrie e sagoma <strong>di</strong> quello preesistente, fatte<br />
salve le sole innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica.”<br />
Detti interventi sono sud<strong>di</strong>visi nel presente Piano Particolareggiato in tre <strong>di</strong>stinte categorie:<br />
• Ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia tipo A;<br />
• Ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia tipo B;<br />
• Ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia tipo C;<br />
in base alla tipologia dell’intervento da realizzare.<br />
Nella classificazione degli interventi previsti e descritti negli elaborati progettuali, caso per caso le<br />
tre <strong>di</strong>stinte categorie sono zonizzate in maniera <strong>di</strong>fferente tra loro e quin<strong>di</strong> hanno <strong>di</strong>stinta e<br />
specifica normativa <strong>di</strong> riferimento nei termini che seguono.<br />
Tutti gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia sono riferiti, come per gli altri tipi <strong>di</strong> intervento, ad<br />
unità minime definite dal piano, ma per questo specifico tipo <strong>di</strong> intervento è obbligatoria una<br />
preventiva valutazione statica ed antisismica che deve definire l’ambito al quale va esteso il<br />
controllo delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, prima <strong>di</strong> procedere agli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione.<br />
ARTICOLO 14<br />
Interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia<br />
Al fine della ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia e per incentivare la demolizione delle superfetazioni e la<br />
sostituzione <strong>di</strong> impianti igienici deturpanti e precari, negli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia,<br />
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esclusivamente per i casi che sono stati espressamente definiti negli elaborati <strong>di</strong> P.P., sono stati<br />
proposti i seguenti specifici interventi:<br />
Interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia TIPO A:<br />
• sopraelevazione totale o parziale <strong>di</strong> uno o più piani con tetto, con<strong>di</strong>zionata ad una<br />
ristrutturazione generale e bonifica e<strong>di</strong>lizia (demolizioni delle superfetazioni,<br />
adeguamento materiali, ecc.);<br />
• demolizione e ricostruzione del fabbricato.<br />
Interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia TIPO B:<br />
• raddoppio della facciata dell’e<strong>di</strong>ficio, dove la quantità delle superfetazioni e la loro<br />
inalienabilità per mancanza <strong>di</strong> spazio, non permettono altro che la ricucitura <strong>di</strong> tutte le<br />
superfetazioni, balconi, ecc., attraverso la formazione <strong>di</strong> una nuova facciata dell’e<strong>di</strong>ficio<br />
intesa come superficie <strong>di</strong> raccordo e rior<strong>di</strong>no delle facciate esterne delle superfetazioni.<br />
Questo estremo tipo <strong>di</strong> intervento negli elaborati può essere prescritto non solo per<br />
l’intero sviluppo <strong>di</strong> facciata dalla strada al tetto, ma anche per specifici livelli <strong>di</strong> piano, e<br />
cioè con esclusione del piano terreno e formazione <strong>di</strong> “bow window” per il resto della<br />
facciata sino al tetto oppure con esclusione <strong>di</strong> piani terminali per i quali lo spessore tra<br />
vecchia e nuova facciata è utilizzato a terrazzo.<br />
• formazione <strong>di</strong> vani servizi incolonnati a torre, esternamente ma in aderenza all’e<strong>di</strong>ficio.<br />
• formazione <strong>di</strong> vani servizi come al punto precedente, ma con esclusione del livello terreno<br />
dove per ragioni <strong>di</strong> viabilità pedonale, il primo livello è strutturato come sottopasso<br />
preferibilmente ad arco.<br />
• ristrutturazione o creazione totale o parziale del tetto con eventuale innalzamento delle<br />
mura perimetrali <strong>di</strong> imposta per non più <strong>di</strong> mt. 1,50 max., al fine <strong>di</strong> creare locali abitabili <strong>di</strong><br />
altezze me<strong>di</strong>e non inferiore a mt. 2,70 necessari all’adeguamento igienico sanitario ed<br />
alla eliminazione delle superfetazioni delle unità abitative sottostanti con eventuale<br />
creazione <strong>di</strong> lucernai (la superficie max non deve superare in proiezione orizzontale la<br />
superficie <strong>di</strong> mq. 1,40) abbaini che non dovranno superare complessivamente 1/10 della<br />
superficie dei sottotetti abitabili, è inoltre concessa la creazione <strong>di</strong> terrazzi incassati <strong>di</strong><br />
superficie non superiore ad 1/6 dell’intero tetto. È sempre permessa nel sottotetto la<br />
costruzione <strong>di</strong> volumi tecnici.<br />
Interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia TIPO C:<br />
• recupero o creazione <strong>di</strong> archi <strong>di</strong> sottopasso con materiali <strong>di</strong> rivestimento permessi nel<br />
centro storico.<br />
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• ristrutturazione delle scale esterne <strong>di</strong> accesso ai vari piani; si intende il rifacimento ed il<br />
controllo statico totale o parziale della scala con eventuale creazione <strong>di</strong> muri <strong>di</strong> sostegno,<br />
parapetti e tettoie realizzati con i materiali permessi nel centro storico.<br />
• recupero della qualità degli elementi in facciata; si intende l’allineamento ed il<br />
<strong>di</strong>mensionamento delle bucature (finestre e porte), il <strong>di</strong>mensionamento proporzionale <strong>di</strong><br />
balconi e scale esterne e dei relativi elementi accessori quali parapetti e ringhiere, il<br />
rivestimento <strong>di</strong> canne fumarie e scarichi visibili in facciata, l’eliminazione <strong>di</strong> tettoie in<br />
eternit, in PVC, in vetro e quanto altro <strong>di</strong>verso da tegole o legno, l’eliminazione dei<br />
rivestimenti in cortina e dei parapetti realizzati con mattoni forati a <strong>di</strong>segno, l’eliminazione<br />
<strong>di</strong> infissi e tapparelle in PVC e in alluminio ano<strong>di</strong>zzato e l’eliminazione <strong>di</strong> portoncini <strong>di</strong><br />
ingresso in alluminio ano<strong>di</strong>zzato e vetro.<br />
È concesso comunque l’uso <strong>di</strong> materiali idroisolanti per facciate male esposte purché <strong>di</strong> aspetto<br />
conforme ai materiali permessi in centro storico.<br />
In tutti e tre i tipi <strong>di</strong> ristrutturazione sono, inoltre, ammessi gli interventi:<br />
• ripristino o sostituzione <strong>di</strong> alcuni elementi costitutivi dell’e<strong>di</strong>ficio, la eliminazione, la<br />
mo<strong>di</strong>fica e l’inserimento <strong>di</strong> nuovi elementi ed impianti;<br />
• sostituzione parziale o totale, me<strong>di</strong>ante demolizione e ricostruzione, delle strutture<br />
verticali portanti esterne ed interne;<br />
• sostituzione parziale o totale delle strutture orizzontali (architravi, solai, coperture) con<br />
eventuali variazioni della quota dei solai.<br />
Negli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione è ammessa la mo<strong>di</strong>fica, nella forma e nella posizione, delle<br />
aperture originali <strong>di</strong> porte e finestre; dovranno tuttavia essere conservati gli allineamenti esterni<br />
(escluse le superfetazioni che sono da demolire) nonchè la posizione dei collegamenti verticali<br />
esistenti, anche se, per motivi funzionali, potrà variare la <strong>di</strong>mensione delle rampe.<br />
ARTICOLO 15<br />
Dettagli degli interventi<br />
I progetti <strong>di</strong> qualunque tipo <strong>di</strong> intervento nelle unità minime dovranno comunque dettagliare:<br />
1. Ripristino degli intonaci o rivestimenti delle facciate<br />
2. Colore delle facciate, delle parti lignee e metalliche<br />
3. Mostre e cornici <strong>di</strong> porte e finestre<br />
4. Eventuali tipi <strong>di</strong> serramenti da mo<strong>di</strong>ficare o da ripristinare, nonché <strong>di</strong> ringhiere e parapetti<br />
5. Eventuali rimozione o sostituzione <strong>di</strong> insegne e tendalini<br />
6. Canali e <strong>di</strong>scendenti <strong>di</strong> gronda<br />
7. Mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> camini, canne fumarie, canne <strong>di</strong> aerazione, ecc.<br />
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8. Ripristino e/o valorizzazione degli elementi architettonici e storici presenti, comprese le<br />
eventuali scale esterne presenti<br />
ARTICOLO 16<br />
Piano <strong>di</strong> restauro delle facciate.<br />
In<strong>di</strong>pendentemente da quanto previsto dal presente P.P., l’Amministrazione Comunale ove se ne<br />
configurasse la con<strong>di</strong>zione, potrà richiedere ai sensi dell’art. 20 della legge 1150/42 la redazione<br />
ed attuazione <strong>di</strong> “Piani <strong>di</strong> restauro delle facciate” pre<strong>di</strong>sposti da tecnici qualificati da sottoporre<br />
alla valutazione della Commissione Urbanistica e potrà intervenire a mezzo <strong>di</strong> apposita<br />
or<strong>di</strong>nanza per la tutela ed il ripristino delle facciate medesime in tutte le zone <strong>di</strong> cui al presente<br />
P.P.<br />
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TITOLO III<br />
Norme E<strong>di</strong>lizie <strong>di</strong> carattere generale<br />
ARTICOLO 17<br />
Interventi <strong>di</strong> ambientamento.<br />
Tali interventi possono essere prescritti a seguito della presentazione <strong>di</strong> proposte <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong><br />
cui agli articoli che precedono, per tutti quei casi per i quali sono presenti elementi in contrasto<br />
con l’ambiente, e<strong>di</strong>fici o parti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio per i quali la tipologia o l’uso dei materiali <strong>di</strong> rifinitura e<br />
rivestimento non ha rispettato in alcun modo l’ambiente circostante. Per tali casi è prescritto che<br />
qualora si operi un qualsiasi intervento, anche <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria, esso sia finalizzato ad<br />
un recupero dei caratteri ambientali, anche attraverso la coloritura delle facciate, la sostituzione<br />
dei materiali contrastanti, la mo<strong>di</strong>fica delle bucature più stridenti, il <strong>di</strong>verso uso <strong>di</strong> materiali, per<br />
balconi logge ringhiere, ecc.<br />
ARTICOLO 18<br />
Rifacimento ringhiere, infissi, parapetti.<br />
Le opere necessarie ad un miglioramento degli elementi stilistici più significativi, quali ringhiere,<br />
infissi e parapetti consistono in:<br />
Ringhiere: eliminazione <strong>di</strong> ringhiere in materiali e forme contrastanti.<br />
Infissi: sostituzione <strong>di</strong> infissi anche con mo<strong>di</strong>fica delle bucature per ottenere un migliore<br />
inserimento negli aspetti architettonici dell’e<strong>di</strong>ficio e sostituzione <strong>di</strong> infissi metallici, o plastici,<br />
eliminazione <strong>di</strong> imbotti in marmo <strong>di</strong> forma e <strong>di</strong>mensioni incongrue con l’e<strong>di</strong>lizia storica, e <strong>di</strong><br />
serramenti in alluminio ano<strong>di</strong>zzato.<br />
Parapetti delle coperture a terrazzo: in tutti gli e<strong>di</strong>fici a copertura piana anche parziale sono<br />
da preferire i parapetti pieni in muratura come la facciata e con sovrastante copertina con<br />
gocciolatoio. Nei casi in cui le caratteristiche formali dell’e<strong>di</strong>ficio lo giustifichino possono<br />
essere accettati parapetti con struttura metallica.<br />
L’elaborato n° 31, Abaco degli elementi architettonici rilevati nel Centro Storico <strong>di</strong> <strong>Campagnano</strong><br />
costituisce il riferimento per gli interventi <strong>di</strong> mitigazione ambientale degli elementi in conflitto.<br />
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ARTICOLO 19<br />
Demolizione rivestimenti in contrasto.<br />
Sono previste le demolizioni dei rivestimenti esistenti come specifici interventi per tutti quei casi<br />
per i quali è fatta specifica in<strong>di</strong>cazione degli elaborati <strong>di</strong> progetto ed in ogni caso dove in<strong>di</strong>cato<br />
alle tavole <strong>di</strong> P.P. esistono facciate in contrasto con l’ambiente.<br />
ARTICOLO 20<br />
Demolizione pensiline, bandoni, tettoie.<br />
Sono prescritte la demolizione degli elementi a pensilina, coperture in eternit, plastica, tettoia in<br />
metallo e simili sia dove specificato negli elaborati <strong>di</strong> progetto, sia dove il P.P. ne ha in<strong>di</strong>viduato<br />
l’esistenza.<br />
ARTICOLO 21<br />
Salvaguar<strong>di</strong>a elementi storici-artistici.<br />
Tutti gli elementi caratteristici del fabbricato, quali opere e decorazioni in pietra, parti strutturali<br />
significative, opere <strong>di</strong> completamento esterno quali cornici e altro, scale esterne ed interne,<br />
dovranno qualunque sia il grado <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>cato per il singolo fabbricato, e le opere su<br />
queste ammesse, essere mantenute e salvaguardate, anche se non espressamente in<strong>di</strong>cate<br />
nelle tavole <strong>di</strong> P.P.<br />
In particolare, inoltre, tutto quanto completi o costituisca la decorazione architettonica dei<br />
fabbricati, i frammenti antichi, le lapi<strong>di</strong>, gli stemmi, le mostre, i graffiti e qualsiasi altra opera <strong>di</strong><br />
carattere ornamentale o che abbia forma o interesse storico, non potrà essere spostato,<br />
asportato o comunque mo<strong>di</strong>ficato, senza la preventiva autorizzazione del <strong>Comune</strong> e, nei casi<br />
previsti dalle <strong>di</strong>sposizioni vigenti, dalla Sovrintendenza ai Monumenti.<br />
ARTICOLO 22<br />
Obblighi dei proprietari.<br />
Ogni proprietario ha l’obbligo <strong>di</strong> mantenere ogni parte del proprio e<strong>di</strong>ficio in stato <strong>di</strong> normale<br />
conservazione in relazione al decoro e all’estetica dell’ambiente.<br />
Ha inoltre l’obbligo <strong>di</strong> eseguire i lavori <strong>di</strong> riparazione, ripristino, intonacatura e ricoloritura delle<br />
facciate, delle recinzioni, delle gronde, dei canali <strong>di</strong> gronda e tubi <strong>di</strong>scendenti <strong>di</strong> scarico, alla<br />
manutenzione del manto <strong>di</strong> tegole, alla verniciatura <strong>di</strong> serramenti e ringhiere.<br />
ARTICOLO 23<br />
Materiali esterni.<br />
E’ vietato l’uso dei seguenti materiali nelle facciate esterne dei fabbricati, qualunque sia la loro<br />
destinazione:<br />
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Mattoni da cortina o comunque qualsiasi tipo <strong>di</strong> tale o similare materiale, compreso il mattone<br />
pieno, forato, ecc, lasciato in vista<br />
Qualsiasi tipo <strong>di</strong> rivestimento ad eccezione delle opere in tufo.<br />
E’ consentito nelle facciate esterne soltanto l’uso <strong>di</strong> materiali che siano confacenti all’ambiente e<br />
che non costituiscono contrasto con esso.<br />
Per gli intonaci (qualora non sia tecnicamente possibile il recupero dell’antico intonaco) è<br />
obbligatorio il rifacimento del nuovo intonaco con le tecnologie in uso prima<br />
dell’industrializzazione della calce e del cemento; stagionatura naturale in fossa della malta <strong>di</strong><br />
calce; trattamento della superficie ad intonaco con cazzuola <strong>di</strong> ferro italiana.<br />
Gli elaborati n° 14 “Rilievo dei materiali prevalenti <strong>di</strong> facciata” e n° 15 “Rilievo del colore”<br />
costituiscono per l’attuazione del presente P.P. il riferimento al quale relazionare i nuovi interventi<br />
in attesa che il <strong>Comune</strong> formuli uno specifico Piano del Colore e dei Materiali che assumerà la<br />
futura funzione <strong>di</strong> riferimento.<br />
ARTICOLO 24<br />
Opere in pietra.<br />
La pietra ammessa dovrà essere del tipo come tra<strong>di</strong>zionalmente (storicamente) usato.<br />
In particolare non è ammesso nei nuovi interventi e nel rifacimento e restauro <strong>di</strong> quelli esistenti<br />
l’uso del travertino e del marmo, neanche per soglie a battenti e imbotti <strong>di</strong> vani.<br />
Si dovrà dare la preferenza al tufo ed alle pietre locali (peperino e basaltina).<br />
Potranno essere ammesse copertine in cemento solo a con<strong>di</strong>zione che, per la loro modalità <strong>di</strong><br />
esecuzione, nei sia garantita la stabilità e l’aspetto.<br />
Per la formazione <strong>di</strong> stipiti e architravi <strong>di</strong> aperture esterne la forma <strong>di</strong> questi, se realizzate con<br />
pietra in vista, dovrà uniformarsi alle caratteristiche tipiche della tra<strong>di</strong>zione.<br />
ARTICOLO 25<br />
Tinteggiature<br />
Nelle tinteggiature esterne è vietato nella zona interna al P.P l’uso del quarzo plastico.<br />
Sono ammesse tinte a calce ed a base <strong>di</strong> silicati.<br />
Non sono ammesse colorazioni violente ed è vietato, eccetto che per gli infissi esterni, l’uso delle<br />
tinte della gamma dei ver<strong>di</strong> e azzurri<br />
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ARTICOLO 26<br />
Balconi<br />
Lungo tutto il corso centrale e nelle piazze del Centro Storico, allo scopo <strong>di</strong> salvaguardare le<br />
caratteristiche storiche, tipologiche, e architettoniche del patrimonio e<strong>di</strong>lizio, sono vietate le<br />
costruzioni <strong>di</strong> nuovi balconi e comunque, <strong>di</strong> strutture aggettanti della facciata.<br />
ARTICOLO 27<br />
Opere in ferro<br />
Tutte le opere in ferro, quali ringhiere, cancelli, inferriate, ecc., dovranno essere realizzate con<br />
materiali e mo<strong>di</strong> confacenti al carattere storico dell'ambiente.<br />
E' ammesso soltanto l'uso del quadrello o del tondo pieno nelle forme e mo<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali. E'<br />
vietato rimuovere e asportare opere in ferro <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici e complessi della zona oggetto del presente<br />
P.P. senza specifica autorizzazione comunale.<br />
ARTICOLO 28<br />
Insegne vetrine e tabelle pubblicitarie<br />
All'interno del C.S. sono vietate le insegne pubblicitarie realizzate con cassettoni in plastica -<br />
luminosi o non - tabelloni pubblicitari, <strong>di</strong> qualsiasi natura e materiale ad eccezione <strong>di</strong> quelli<br />
realizzati dal <strong>Comune</strong> per l'in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> località, monumenti, piante citta<strong>di</strong>ne, e altre in<strong>di</strong>cazioni<br />
similari <strong>di</strong> interesse pubblico.<br />
Per le insegne nella zona interna alle mura sono ammesse:<br />
a) insegne illuminate solo se con luce in<strong>di</strong>retta;<br />
b) ogni insegna potrà essere realizzata solo se con lettere singole, in bronzo, rame, ottone o<br />
metallo brunito o <strong>di</strong> altro materiale <strong>di</strong> valore ambientale, rispondente alle caratteristiche dei luoghi<br />
e ritenute tali dalla C.E.;<br />
c) nel caso <strong>di</strong> aperture ad arco le insegne devono seguire la forma dell'arco stesso ed essere<br />
contenute entro le verticali delle mostre esterne;<br />
d) è vietata l'apposizione <strong>di</strong> insegne verticali ed ogni singola lettera dovrà avere <strong>di</strong>mensioni non<br />
superiori a cm. 40 con sporgenza massima <strong>di</strong> 15 cm. dalla facciata;<br />
e) è vietata l'apposizione <strong>di</strong> insegne su spigoli <strong>di</strong> fabbricati;<br />
f) possono essere ammesse anche insegne <strong>di</strong>pinte su idoneo materiale, a con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> un<br />
confacente ambientamento, decoro e stabilità, da valutarsi particolarmente caso per caso, con le<br />
modalità <strong>di</strong> cui al punto b).<br />
Le mostre e vetrine sono consentite solo all'interno delle varie porte e finestre, con il<br />
mantenimento <strong>di</strong> inferriate, se esistenti.<br />
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Tende aggettanti sullo spazio pubblico, possono essere autorizzate dal Sindaco, con le<br />
con<strong>di</strong>zioni che potranno essere fissate caso per caso e previo pagamento della relativa tassa,<br />
soltanto a con<strong>di</strong>zioni che non siano <strong>di</strong> ostacolo al libero transito e non impe<strong>di</strong>scano la visuale a<br />
danno dei vicini e non vi ostino ragioni <strong>di</strong> ambientamento dei singoli luoghi.<br />
Targhe professionali e commerciali potranno essere ammesse solo se installate al lato degli<br />
ingressi. Dette targhe non potranno superare le <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> cm. 40X40, avere una sporgenza<br />
massima <strong>di</strong> cm. 5, essere luminose.<br />
Per l'affissione <strong>di</strong> manifesti a cura dell'amministrazione e su parere conforme della C.E., saranno<br />
realizzati appositi tabelloni, con idoneo materiale, posti nei punti <strong>di</strong> maggiore frequenza, sui muri<br />
dei fabbricati.<br />
I proprietari dei fabbricati stessi non potranno opporsi a tale inserimento, dettato dal bisogno <strong>di</strong><br />
garantire sia la necessaria possibilità <strong>di</strong> informazione e sia, nello stesso tempo, la salvaguar<strong>di</strong>a<br />
delle caratteristiche del C.S.<br />
L'Amministrazione Comunale stabilirà il termine entro il quale tutte le opere previste dal presente<br />
articolo se <strong>di</strong>fformi, anche se regolarmente autorizzate dovranno uniformarsi a quanto ivi<br />
prescritto.<br />
ARTICOLO 29<br />
Tetti e canne fumarie<br />
Nella copertura debbono in ogni caso essere conservate, o ricostituite, le caratteristiche<br />
originarie soprattutto per quel che riguarda l'imposta, il colmo, l'andamento delle falde, eventuali<br />
aperture su <strong>di</strong> esse e il manto <strong>di</strong> copertura.<br />
In nessun caso, tali elementi possono essere variati, neanche a motivo <strong>di</strong> como<strong>di</strong>tà costruttive,<br />
quali cordoli, piani <strong>di</strong> appoggio, ecc.<br />
In tutti i casi del restauro deve essere mantenuta o ricostituita la tecnologia costruttiva originaria.<br />
In tutti gli altri casi, all'interno del centro storico, così come definito dal P.R.G. non è ammesso,<br />
nelle nuove costruzioni e nei rifacimenti, l'uso del solaio in c.a. per le parti sporgenti dal filo della<br />
costruzione.<br />
Tali parti sporgenti dovranno comunque essere realizzate con elementi portanti in legno, <strong>di</strong><br />
adeguate <strong>di</strong>mensioni, con sovrastante tavolato o pianellato in laterizio o manto <strong>di</strong> copertura.<br />
Il manto <strong>di</strong> copertura dovrà essere costituito da elementi in cotto <strong>di</strong> tegole alla romana.<br />
Non è ammesso per manto <strong>di</strong> copertura l'uso <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> altri materiali quali cemento, plastica<br />
ecc.<br />
In tutti i rifacimenti dei tetti dovrà obbligatoriamente essere riutilizzato il materiale originario.<br />
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Tutte le coperture dovranno essere munite <strong>di</strong> gronda in rame, <strong>di</strong> sezione semicircolare sostenuta<br />
da apposite "cicogne", tiranti e <strong>di</strong>scendenti, sempre in rame <strong>di</strong> sezione circolare <strong>di</strong> mm. 100.<br />
Tutte le canne fumarie esterne dovranno essere realizzate con lo stesso trattamento e materiale<br />
delle pareti esterne della costruzione.<br />
Non potrà essere ammesso l'uso <strong>di</strong> comignoli in cemento, o metallo prefabbricati o meno. Essi<br />
dovranno essere realizzati in muratura e con l'uso <strong>di</strong> elementi e materiale tra<strong>di</strong>zionale.<br />
Qualora sulla copertura siano da installare, una o più antenne televisive, il Sindaco prescrive, a<br />
mezzo dell'Ufficio Tecnico, la posizione delle stesse; se già installate il Sindaco può <strong>di</strong>sporre per<br />
una <strong>di</strong>versa collocazione.<br />
ARTICOLO 30<br />
Norme <strong>di</strong> igiene e<strong>di</strong>lizia<br />
Il presente articolo introduce nella normativa del Centro Storico <strong>di</strong> <strong>Campagnano</strong> <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> il limite<br />
minimo <strong>di</strong> altezza per i locali commerciali che è previsto in ml. 2,70,<br />
1. In quanto all’areazione dei locali si <strong>di</strong>spone che previa valutazione dell’ASL:<br />
• nei locali destinati alla residenza deve essere presente almeno un’apertura comunicante<br />
con l’esterno;<br />
• detta apertura può avere anche <strong>di</strong>mensioni minime e non conformi a quelle richieste dai<br />
regolamenti e<strong>di</strong>lizi, nel qual caso l’areazione sarà integrata con opportuni impianti <strong>di</strong><br />
depurazione e climatizzazione dell’aria;<br />
• che per i locali destinati ad uso <strong>di</strong>verso da quello residenziale è consentita la totale<br />
mancanza <strong>di</strong> finestre, a con<strong>di</strong>zione che l’areazione sia garantita da opportuni impianti <strong>di</strong><br />
depurazione e climatizzazione dell’aria opportunamente <strong>di</strong>mensionati.<br />
ARTICOLO 31<br />
Strutture temporanee<br />
Su determinate aree <strong>di</strong> proprietà pubblica, interne al perimetro del Centro Storico, costituite<br />
unicamente da:<br />
- Piazza Regina Elena<br />
- Via delle Conce<br />
- Piazzale Ortonelli<br />
per favorirne le funzioni aggregative e <strong>di</strong> socializzazione, esclusivamente in regime concessorio<br />
<strong>di</strong> “occupazione temporanea <strong>di</strong> suolo pubblico”, può essere presa in considerazione<br />
l’installazione provvisoria <strong>di</strong> “chioschi” aventi funzioni <strong>di</strong> fornitura <strong>di</strong> servizi ai citta<strong>di</strong>ni o a<br />
carattere commerciale per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> giornali, <strong>di</strong> fiori, ecc. .<br />
Le strutture, comunque rimovibili, potranno essere collocate sul suolo pubblico previa opportuna<br />
procedura <strong>di</strong> autorizzazione.<br />
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ARTICOLO 32<br />
Norma finale<br />
Per tutto quanto non specificato nelle presenti <strong>norme</strong> valgono le in<strong>di</strong>cazioni del Regolamento<br />
E<strong>di</strong>lizio Comunale e le Leggi Regionali e Nazionali.<br />
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INDICE<br />
TITOLO I: Norme Urbanistiche<br />
ART. 1 - Riferimento territoriale e normativo<br />
ART. 2 - Elaborati del Piano Particolareggiato e loro valenza<br />
ART. 3 - Zonizzazione <strong>di</strong> P.P.<br />
ART. 4 - Equilibrio degli standards<br />
ART. 5 - Densità abitativa<br />
ART. 6 - Specificazione delle destinazioni d’uso nella zona “MISTO”<br />
ART. 7 - Modalità <strong>di</strong> attuazione delle previsioni del P.P.<br />
TITOLO II: Interventi <strong>di</strong> Recupero E<strong>di</strong>lizio<br />
ART. 8 - Gerarchia degli interventi possibili<br />
ART. 9 - Autorizzazione degli interventi previsti negli elaborati <strong>di</strong> P.P.<br />
ART. 10 - Interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria (art.3 comma 1 punto a) del DPR n° 380/2001)<br />
ART. 11 - Interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria (art.3 comma 1 punto b) del DPR n°<br />
380/2001)<br />
ART. 12 - Interventi <strong>di</strong> restauro e risanamento conservativo (art.3 comma 1 punto c) del DPR n°<br />
380/2001)<br />
ART. 13 - Interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia (art.3 comma 1 punto d) del DPR n° 380/2001)<br />
ART. 14 - Interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia<br />
ART. 15 - Dettagli degli interventi<br />
ART. 16 - Piano <strong>di</strong> restauro delle facciate.<br />
TITOLO III: Norme E<strong>di</strong>lizie <strong>di</strong> carattere generale<br />
ART. 17- Interventi <strong>di</strong> ambientamento.<br />
ART. 18 - Rifacimento ringhiere, infissi, parapetti.<br />
ART. 19- Demolizione rivestimenti in contrasto.<br />
ART. 20 - Demolizione pensiline, bandoni, tettoie.<br />
ART. 21 - Salvaguar<strong>di</strong>a elementi storici-artistici.<br />
ART. 22 - Obblighi dei proprietari.<br />
ART. 23 - Materiali esterni.<br />
ART. 24 - Opere in pietra.<br />
ART. 25 - Tinteggiature<br />
ART. 26 - Balconi<br />
ART. 27 - Opere in ferro<br />
ART. 28 - Insegne vetrine e tabelle pubblicitarie<br />
ART. 29 - Tetti e canne fumarie<br />
ART. 30 - Norme <strong>di</strong> igiene e<strong>di</strong>lizia<br />
ART. 31- Strutture temporanee<br />
ART. 32 - Norma finale<br />
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