La Chiusa di Salorno

La Chiusa di Salorno La Chiusa di Salorno

gemeinde.salurn.bz.it
from gemeinde.salurn.bz.it More from this publisher
25.06.2013 Views

16 UN SUDTIROLESE AMERINDIANO SI PRESENTA Carmelo Setti di Salorno ha lavorato inizialmente come prete e insegnante e quindi, dopo aver conseguito la laurea in Sociologia in Italia e quella in Economia aziendale in Svizzera, ha proseguito la sua carriera con progetti internazionali di sviluppo e cooperazione in Messico e Nicaragua. Per la sua attività di ricerca, nel febbraio 1999 è stato nominato professore onorario dall’ “International Reserch Institut” di Washington. Col brano che segue, in forma di dialogo postumo con sua nonna di Cauria e con l’altra nonna in parte reale ed in parte immaginaria del Nicaragua, il plurilaureato Carmelo Setti scrive alcune sue impressioni ricavate da esperienze effettuate in America centrale. Il racconto, che induce a riflettere, contiene anche informazioni personali sulla figura di questo nostro concittadino. EIN AMERINDISCHER SüDTIROLER STELLT SICH VOR Carmelo Setti aus Salurn hat zuerst als Priester und Lehrer gearbeitet und seine Laufbahn nach einem dreifachen Studium der Sozialwissenschaften und Betriebswirtschaft größtenteils mit Projekten im Bereich Entwicklungshilfe in Mexiko und Nicaragua fortgesetzt. Für seine Forschungstätigkeit wurde er schließlich vom International Research Institut in Washington zum Ehrenprofessor ernannt. Im folgenden Selbst-Portrait, das er sich als Dialog mit seiner Gfrillner Oma und seiner halb reellen, halb imaginären Großmutter aus Nicaragua vorstellt, gibt er uns einige Eindrücke über seine Erfahrungen in Mittelamerika, die zum Nachdenken anregen. Die Reise durch den Dschungel – viaggio nella giungla La mia Oma Maria, nel suo maso a Gfrill (Cauria-Salorno), quando nelle estati della mia infanzia mi raccontava le storie della sua vita alla luce della lampada a petrolio, non poteva immaginare di assomigliare alla mia Oma (abuela) adottiva Alondra nel maso (finca) situato nella giungla di Santa Isabel nel nord del Nicaragua, quando mi racconta le storie della sua gente indigena, le rivolte dei contadini, la dittatura somozista, la presa del potere dei sandinisti, la guerra, il disordine, i ventenni morti che riempiono il cimitero di Ynotega. Mi hanno ambedue raccontato la fame, la quotidianità sofferta del vivere e del sopravvivere, la dignità di non elemosinare, l’amore per la libertà, la curiosità per ciò che non è ancora noto, la profonda avversione morale per le persone in cerca di prebende e poltrone. Oma Alondra mi dice sempre: “Aquel que te preste sus ojos, te harà ver lo que èl quiera” (colui che ti presta i suoi occhi ti farà vedere ciò che egli desidera). Oma Alondra spesso mi chiede: “Urukamtai wèam (dove vai?) e Tui wèam (da dove vieni?)”. Ora cerco di risponderle per iscritto, anche se sono convinto che ad ogni parola mi avrebbe interrotto dicendomi: “Rayakaia dukyara wan uplika nani karibi CuLturA / KuLtur tasbaya ra ivvi bangi da” (grazie per la tua inarrestabile voglia di vivere che ci hai regalato). Cara abuelita Alondra: Sono nato in una terra vicina e lontana chiamata Sudtirolo, in una stanza di una casa situata in un vicolo di nome Goethe a Salorno. I miei ricordi di bimbo sono pochi: l’entrata notturna in casa delle SS per cercare mio padre, la porta di casa sempre aperta a tutti di giorno e di notte, i giochi di cortile con i “siesseri”, lo “slaifenar” sul ghiaccio. Arriva presto il tempo dell’esodo: le medie, il liceo classico arcivescovile a Trento, una vacanza lavoro a Köln in una comunità gestita dal pastore Esslin; tutto ciò mi sembrò una “caserma formativa” del carattere e della personalità. E poi, morto mio padre, Roma, la capitale. L’Università Pontificia, l’Accademia dell’Ordinariato Militare, il mondo, i miei compagni di studi provenienti da una cinquantina di Paesi, alcuni di questi oggi sono senatori, ministri, cardinali, capi di governo nel mondo intero. Finiti gli studi e gli “ozi romani” il ritorno al Sudtirolo, dove esercitai la funzione di viceparroco a Merano e a Bolzano e dove ho avuto il tempo di laurearmi anche in scienze sociali a Trento. La mia “società civile” di riferimento era fatta di operai, esclusi ed emarginati poveri di beni ma ricchi interiormente, di zingari, di volontariato. In quelli anni ho dialogato con il sindacato, le comunità ecclesiali di base, con Alex Langer e con tanti altri che allora credevano ancora nei sogni e nelle utopie. In questo contesto avevo maturato l’idea che non potevo stare con tutti. Ho pagato di persona con un anno di disoccupazione e di fame. E’ stata un’esperienza ricchissima, però solo dal punto di vista umano. Sono rientrato gradualmente nella scuola sudtirolese come insegnante e nel frattempo ho conseguito una terza laurea in economia aziendale in Svizzera, un master europeo in formazione aziendale e un altro master in metodi e tecniche di valutazione a Roma. Il Senato Accademico dell’International Research Institute di Washington mi ha nominato professore onorario. Mi sono occupato di ricerca e di cooperazione internazionale, collaborando con la cooperazione germanica e danese e con il Banco Mundial, iniziando così i miei rapporti in ordine di tempo con le comunità indigene messicane dei Taraumara, tramite Carlos Castaneda, con gli indigeni Huicholes, con i Maya del Chapas. Ora collaboro anche a ricerche soprattutto con i Misquitos in Nicaragua e i Rama, la tua comunità, Oma Alondra, della quale sono “figlio e nipote adottivo”. Sono fiero di essere un sudtirolese “culturalmente meticcio”, di una storia personale unica, di essere di casa nel vecchio e nel nuovo mondo. L’Europa in base al mio curricolo mi ha offerto un Dottorato di ricerca (PHD) in Etnoantropologia e una collaborazione con l’Universidad para la Pax della UNO (Nazioni Unite) in Costa Rica. Ciao Oma Maria, Oma Alondra, Alex, Carlos. Ehemalige Straßendiebe, die in die Gemeinschaft San Marcos in Nicaragua aufgenommen wurden – ex ladruncoli di strada ora ospiti della Comunità San Marco in Nicaragua. Aprile / April - Nr. 3 La Chiusa di Salorno - Die Salurner Klause

CAMPIONI SOCIALI SCI CLUb SALORNO 2009 VEREINSCHAMPIONS SkICLUb SALURN 2009 FREjA CEOLAN - CLAUDIO MONTEL Anche quest’anno si è svolta sulle belle nevi di Pampeago la gara sociale di slalom gigante. Si sono dati battaglia tra i paletti ben 50 concorrenti soci dello sciclub Salorno. Presenti i tracciatori impeccabili dello SKICENTER LATEMAR di PAMPEA- GO. Impeccabile anche l’organizzazione dello sciclub sia nella gara che nella premiazione che si è svolta alla sala civica di Salorno con una novità di presentazione delle foto dei corsi di sci e snowboard 2009 sulla parete. Grazie al lavoro di Sibille e Hannes tutti i soci soddisfatti della presentazione si sono visti in azione. La presidente nel discorso alla presentazione ha ringraziato in particolar modo la Cassa Rurale di Salorno per la sponsorizzazione dei due trofei per i miglior tempi, invece ha ringraziato per la sponsorizzazione di coppe la ditta Marco Eccli Viaggi, lo studio legale Claudia Zeni e il Comune di Salorno. Presenti alla premiazione anche i due assessori Marlene Tabarelli e Claudio Montel e il direttore della Cassa Rurale Roland Facchini. Un ringraziamento è stato fatto anche ai due guardiaporte Albert e Giovanni e a tutti i partecipanti alla gara, specialmente ai concorrenti della categoria Super Baby che hanno fatto tutto il percorso. Ciò vuol dire che lo sciclub avanza sempre più nel far conoscere questo bellissimo sport invernale. Sotto elencata la classifica ufficiale della gara sociale per categorie. Baby Maschile Rossi Gabriel Rossi Roberto Carlos Cuccioli Femminile Eccli Isabel Cuccioli Maschile Tabarelli Tobias Joppi Raphael Bassetti Matthias Facchini Leo Ragazzi Maschile Bassetti Hannes Allievi Maschile Ceolan Patrick Eccli Norbert Joppi Florian Aspiranti Maschile Rossi Massimo Plank Andreas Franceschini Markus Juniores Femminile Ceolan Freja Juniores Maschile Tait Lukas Bazzanella Gregor Nicolodi Stefan Nicolodi Klaus Dame Bassetti Lucia Tomasini Sieglinde Seniores Maschile - A - Pojer Diego Franceschini Stefan Pionieri Rossi Rolando Friso Sergio Franceschini Hoermann Lazzeri Paul Master A Femminile Bassetti Christine Tabarelli Marlene Master A Maschile Cortella Ivan Master B Maschile Montel Claudio Master C Maschile Bazzanella Walter Rossi Ivano Eccli Roland Joppi Manfred Bassetti Georg Snowboard Femminile Bazzanella Sibille Snowboard B Maschile Barbi Styvi Franceschini Alan Morandini Luca Super Baby Femminile Tabarelli Alexia Super Baby Maschile Mitterhofer Mattia Cortella Tomas Walter Bazzanella S P o r t CALENDARIO DEI TURNI DI SERVIZIO DELLE FARMACIE bassa Atesina DIENSTkALENDER DER APOTHEkEN des Unterlandes Aprile - April 1. Cortaccia - Kurtatsch 2. “ 3. “ 4. Egna - Neumarkt 5. “ 6. “ 7. “ 8. “ 9. “ 10. “ 11. “ 12. “ 13. Ora - Auer 14. “ 15 “ 16. “ 17. “ 18. Termeno - Tramin 19. “ 20. “ 21. “ 22. “ 23. “ 24. “ 25. Ora - Auer 26. “ 27. “ 28. “ 29. “ 30. “ Maggio - Mai 1. Ora - Auer 2. Cortaccia - Kurtatsch 3. “ 4. “ 5. “ 6. “ 7. “ 8. “ 9. Egna - Neumarkt 10. “ 11. “ 12. “ 13. “ 14. “ 15 “ 16. Salorno - Salurn 17. “ 18. “ 19. “ 20. “ 21. “ 22. “ 23. Termeno - Tramin 24. “ 25. 26. “ 27. “ 28. “ 29. “ 30. Ora - Auer 31. “ Il servizio diurno e notturno della farmacia di turno è sempre assicurato. Der Tag- und Nachtdienst der diensttuenden Apotheke ist gewährleistet. La Chiusa di Salorno - Die Salurner Klause Aprile / April - Nr. 3 17

16<br />

UN SUDTIROLESE AMERINDIANO SI PRESENTA<br />

Carmelo Setti <strong>di</strong> <strong>Salorno</strong> ha lavorato inizialmente come prete<br />

e insegnante e quin<strong>di</strong>, dopo aver conseguito la laurea in Sociologia<br />

in Italia e quella in Economia aziendale in Svizzera, ha<br />

proseguito la sua carriera con progetti internazionali <strong>di</strong> sviluppo<br />

e cooperazione in Messico e Nicaragua. Per la sua attività <strong>di</strong><br />

ricerca, nel febbraio 1999 è stato nominato professore onorario<br />

dall’ “International Reserch Institut” <strong>di</strong> Washington.<br />

Col brano che segue, in forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo postumo con sua nonna<br />

<strong>di</strong> Cauria e con l’altra nonna in parte reale ed in parte immaginaria<br />

del Nicaragua, il plurilaureato Carmelo Setti scrive alcune<br />

sue impressioni ricavate da esperienze effettuate in America<br />

centrale. Il racconto, che induce a riflettere, contiene anche informazioni<br />

personali sulla figura <strong>di</strong> questo nostro concitta<strong>di</strong>no.<br />

EIN AMERINDISCHER SüDTIROLER STELLT SICH VOR<br />

Carmelo Setti aus Salurn hat zuerst als Priester und Lehrer<br />

gearbeitet und seine <strong>La</strong>ufbahn nach einem dreifachen Stu<strong>di</strong>um<br />

der Sozialwissenschaften und Betriebswirtschaft größtenteils<br />

mit Projekten im Bereich Entwicklungshilfe in Mexiko und Nicaragua<br />

fortgesetzt. Für seine Forschungstätigkeit wurde er<br />

schließlich vom International Research Institut in Washington<br />

zum Ehrenprofessor ernannt. Im folgenden Selbst-Portrait, das<br />

er sich als Dialog mit seiner Gfrillner Oma und seiner halb<br />

reellen, halb imaginären Großmutter aus Nicaragua vorstellt,<br />

gibt er uns einige Eindrücke über seine Erfahrungen in Mittelamerika,<br />

<strong>di</strong>e zum Nachdenken anregen.<br />

Die Reise durch den Dschungel – viaggio nella giungla<br />

<strong>La</strong> mia Oma Maria, nel suo maso a Gfrill (Cauria-<strong>Salorno</strong>),<br />

quando nelle estati della mia infanzia mi raccontava le storie<br />

della sua vita alla luce della lampada a petrolio, non poteva immaginare<br />

<strong>di</strong> assomigliare alla mia Oma (abuela) adottiva Alondra<br />

nel maso (finca) situato nella giungla <strong>di</strong> Santa Isabel nel<br />

nord del Nicaragua, quando mi racconta le storie della sua gente<br />

in<strong>di</strong>gena, le rivolte dei conta<strong>di</strong>ni, la <strong>di</strong>ttatura somozista, la presa<br />

del potere dei san<strong>di</strong>nisti, la guerra, il <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne, i ventenni morti<br />

che riempiono il cimitero <strong>di</strong> Ynotega. Mi hanno ambedue raccontato<br />

la fame, la quoti<strong>di</strong>anità sofferta del vivere e del sopravvivere,<br />

la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> non elemosinare, l’amore per la libertà, la<br />

curiosità per ciò che non è ancora noto, la profonda avversione<br />

morale per le persone in cerca <strong>di</strong> prebende e poltrone.<br />

Oma Alondra mi <strong>di</strong>ce sempre: “Aquel que te preste sus ojos, te<br />

harà ver lo que èl quiera” (colui che ti presta i suoi occhi ti farà<br />

vedere ciò che egli desidera).<br />

Oma Alondra spesso mi chiede: “Urukamtai wèam (dove vai?)<br />

e Tui wèam (da dove vieni?)”. Ora cerco <strong>di</strong> risponderle per<br />

iscritto, anche se sono convinto che ad ogni parola mi avrebbe<br />

interrotto <strong>di</strong>cendomi: “Rayakaia dukyara wan uplika nani karibi<br />

CuLturA / KuLtur<br />

tasbaya ra ivvi bangi da” (grazie per la tua inarrestabile voglia<br />

<strong>di</strong> vivere che ci hai regalato).<br />

Cara abuelita Alondra:<br />

Sono nato in una terra vicina e lontana chiamata Sudtirolo, in<br />

una stanza <strong>di</strong> una casa situata in un vicolo <strong>di</strong> nome Goethe a<br />

<strong>Salorno</strong>. I miei ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> bimbo sono pochi: l’entrata notturna<br />

in casa delle SS per cercare mio padre, la porta <strong>di</strong> casa sempre<br />

aperta a tutti <strong>di</strong> giorno e <strong>di</strong> notte, i giochi <strong>di</strong> cortile con<br />

i “siesseri”, lo “slaifenar” sul ghiaccio. Arriva presto il tempo<br />

dell’esodo: le me<strong>di</strong>e, il liceo classico arcivescovile a Trento, una<br />

vacanza lavoro a Köln in una comunità gestita dal pastore Esslin;<br />

tutto ciò mi sembrò una “caserma formativa” del carattere<br />

e della personalità. E poi, morto mio padre, Roma, la capitale.<br />

L’Università Pontificia, l’Accademia dell’Or<strong>di</strong>nariato Militare,<br />

il mondo, i miei compagni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> provenienti da una cinquantina<br />

<strong>di</strong> Paesi, alcuni <strong>di</strong> questi oggi sono senatori, ministri, car<strong>di</strong>nali,<br />

capi <strong>di</strong> governo nel mondo intero.<br />

Finiti gli stu<strong>di</strong> e gli “ozi romani” il ritorno al Sudtirolo, dove<br />

esercitai la funzione <strong>di</strong> viceparroco a Merano e a Bolzano e dove<br />

ho avuto il tempo <strong>di</strong> laurearmi anche in scienze sociali a Trento.<br />

<strong>La</strong> mia “società civile” <strong>di</strong> riferimento era fatta <strong>di</strong> operai, esclusi<br />

ed emarginati poveri <strong>di</strong> beni ma ricchi interiormente, <strong>di</strong> zingari,<br />

<strong>di</strong> volontariato. In quelli anni ho <strong>di</strong>alogato con il sindacato, le<br />

comunità ecclesiali <strong>di</strong> base, con Alex <strong>La</strong>nger e con tanti altri<br />

che allora credevano ancora nei sogni e nelle utopie. In questo<br />

contesto avevo maturato l’idea che non potevo stare con tutti.<br />

Ho pagato <strong>di</strong> persona con un anno <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione e <strong>di</strong> fame.<br />

E’ stata un’esperienza ricchissima, però solo dal punto <strong>di</strong> vista<br />

umano. Sono rientrato gradualmente nella scuola sudtirolese<br />

come insegnante e nel frattempo ho conseguito una terza<br />

laurea in economia aziendale in Svizzera, un master europeo<br />

in formazione aziendale e un altro master in meto<strong>di</strong> e tecniche<br />

<strong>di</strong> valutazione a Roma. Il Senato Accademico dell’International<br />

Research Institute <strong>di</strong> Washington mi ha nominato professore<br />

onorario. Mi sono occupato <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> cooperazione<br />

internazionale, collaborando con la cooperazione germanica e<br />

danese e con il Banco Mun<strong>di</strong>al, iniziando così i miei rapporti in<br />

or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo con le comunità in<strong>di</strong>gene messicane dei Taraumara,<br />

tramite Carlos Castaneda, con gli in<strong>di</strong>geni Huicholes, con<br />

i Maya del Chapas.<br />

Ora collaboro anche a ricerche soprattutto con i Misquitos in<br />

Nicaragua e i Rama, la tua comunità, Oma Alondra, della quale<br />

sono “figlio e nipote adottivo”.<br />

Sono fiero <strong>di</strong> essere un sudtirolese “culturalmente meticcio”, <strong>di</strong><br />

una storia personale unica, <strong>di</strong> essere <strong>di</strong> casa nel vecchio e nel<br />

nuovo mondo.<br />

L’Europa in base al mio curricolo mi ha offerto un Dottorato<br />

<strong>di</strong> ricerca (PHD) in Etnoantropologia e una collaborazione con<br />

l’Universidad para la Pax della UNO (Nazioni Unite) in Costa<br />

Rica. Ciao Oma Maria, Oma Alondra, Alex, Carlos.<br />

Ehemalige Straßen<strong>di</strong>ebe, <strong>di</strong>e in <strong>di</strong>e Gemeinschaft San Marcos in Nicaragua<br />

aufgenommen wurden – ex ladruncoli <strong>di</strong> strada ora ospiti della<br />

Comunità San Marco in Nicaragua.<br />

Aprile / April - Nr. 3 <strong>La</strong> <strong>Chiusa</strong> <strong>di</strong> <strong>Salorno</strong> - Die Salurner Klause

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!