La Chiusa di Salorno

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25.06.2013 Views

10 60 ANNI DI CARMELO ROSSI: UNA PRESENZA PREZIOSA PER LA PICCOLA COMUNITÀ Il 15 febbraio il Consiglio parrocchiale di Pochi ha voluto ringraziare pubblicamente il generoso operato di Carmelo Rossi, da sempre sacrestano nella piccola chiesetta. È stata organizzata una bellissima festa per i suoi 60 anni invitando i famigliari, i parrocchiani e gli amici nella sala dell’ex asilo di Pochi per un pranzo a buffet. Tutta la comunità si è prestata nell’organizzazione, chi portando degli stuzzichini appetitosi e dolci sfiziosi, chi allestendo la sala, chi preparando canti e poesie di ringraziamento. “Ho cominciato quando ero bambino, prima di andare a scuola dovevo andare a messa e facevo il chierichetto. Una volta diventato grande non ho più voluto abbandonare e mi sono offerto.” ha raccontato il festeggiato. Don Andrea, allora parroco di Pochi, trovando in lui un valido collaboratore, ha continuato ad insegnargli ogni dettaglio per la celebrazione e con il passare degli anni ed anche dei sacerdoti, proprio Carmelo è rimasto un punto fermo per la comunità, diventando un sacrestano fidato per tutti, un aiuto per Loredana e un esempio per i piccoli chierichetti che la domenica prestano servizio e che con lui vicino si sentono sicuri. ASTERISMI DI PRIMAVERA CoNSigLio PArroCCHiALe / PFArrgemeiNDerAt Carmelo Rossi taglia la torta di compleanno Ad allietare la festa la sorpresa dei mitici coscritti del ’49; capitanati da Walter Martinelli, hanno consegnato un simpatico regalo, cantato e brindato in compagnia. Anche don Paolo e don Floriano hanno ringraziato pubblicamente, così come Vittoria Nardon in rappresentanza del Consiglio parrocchiale ha regalato una targa in segno della stima e dell’affetto che tutta la comunità ha nei confronti di Carmelo. Cinzia Dorigatti in Telch Supponiamo di ammirare la volta celeste in una tiepida serata di inizio aprile. Alzando lo sguardo potremo individuare facilmente le sette stelle del Grande Carro, forse il più celebre tra gli asterismi. E’ opportuno sottolineare che molta gente e anche qualche astrofilo identificano il Grande Carro con l’Orsa Maggiore, mentre bisogna ricordarsi e sottolineare che la costellazione dell’Orsa Maggiore comprende il Grande Carro e moltissime altre stelle. Il Grande Carro (in inglese Big Dipper) non è altro che la coda dell’Orsa, ma questa non è l’unica figura associata alle celebri sette stelle che, a seconda dei popoli e delle varie leggende, ricordano un carro, un aratro, un pentolino o un cocchio, solo per citarne alcuni. Tuttavia, anche il Carro è stato spezzettato in asterismi più piccoli. Per esempio, le tre stelle del timone, epsilon, zeta ed eta chiamate rispettivamente Alioth, Mizar e Alkaid, formano il cosiddetto “Arco”. La stella centrale, Mizar, è accompagnata da una piccola stellina chiamata Alcor, che è possibile scorgere ad occhio nudo. Nell’antichità queste due stelle venivano utilizzate appunto per testare l’acume visivo delle persone. Questi due astri sono pure chiamati “il Cavaliere e il suo Destriero”. Le altre quattro stelle del Carro, chiamate Dubhe, Merak, Phad e Megrez, formano un asterismo che, da un’antica tradizione araba, sembra un corteo che ogni notte si muove lentamente in cielo. Oltre alla bara, sono presenti le tre figlie del morto (Alioth, Mizar e Alkaid), che sembrano seguire il feretro. Morto che, sempre secondo la leggenda, sarebbe stato ucciso dalla Stella Polare costretta ogni notte ad assistere alla triste processione. Nella tradizione cristiana si vede nel Grande Carro la lettiga di San Lazzaro, seguita da Maria, Marta e Maddalena. Dopo aver individuato il Grande Carro, il passo successivo è individuare la Stella Polare, facilmente rintracciabile se si prolunga per circa 5 volte il segmento che unisce Dubhe e Merak,chiamati anche ”i puntatori”. La sua importanza risiede nel fatto che indica il Polo nord celeste. Osservandola al telescopio, si riesce a scorgere che ha una debole compagna di mag 8,6. Se il cielo è abbastanza scuro, oltre alla Polare si riescono a individuare altre sei stelle che, in analogia con il Grande Carro, formano il “Piccolo Carro”. Le stelle si trovano nella costellazione dell’Orsa Minore, e questa analogia con la “sorella maggiore” affonda le sue radici nell’antichità. Le stelle del “Piccolo Carro” sono spesso utilizzate dagli astrofili per testare la qualità del cielo da un sito, in base a quante stelle si riescono a vedere di questo asterismo. Proseguendo dal timone del Grande Carro,si arriva ad Arturo, l’astro più brillante della costellazione del Boote. Arturo, insieme a Spica, Alfa della Vergine e a Denebola, la seconda stella più luminosa del Leone, forma un asterismo noto come “Triangolo Primaverile”, meno noto dei “cugini” Estivo e Invernale. Arturo, guardiano dell’Orsa Maggiore, è una stella molto luminosa, la quarta più brillante del cielo e la sua luce impiega circa 40 anni per giungere fino a noi. La seconda stella del Triangolo è facilmente individuabile guardando in direzione Sud, in quanto si trova in una regione relativamente povera di stelle brillanti. Questa stella bianco azzurra, che brilla di mag 1, è una immensa sfera di gas pari a circa 500 volte il volume occupato dal Sole. L’ultima stella del Triangolo si trova a nord ovest di Spica e individua la coda del Leone. Questo astro di seconda magnitudine, che prende il nome di Denebola, dista da noi circa 23 anni luce. Se a queste tre stelle aggiungiamo la stella più luminosa dei Cani da Caccia, chiamata Cor Caroli, otteniamo un altro asterismo, il “Diamante”. Un altro asterismo, che sicuramente molti astrofili conoscono, è il “Falcetto” costituito dalle stelle Alfa, Eta, Gamma, Zeta, Mu ed Epsilon del Leone, che individuano anche la criniera dell’animale. Poco a nord di Algieba, la gamma del Leone, si trova il radiante, cioè il punto dove a metà di novembre “esce” lo sciame meteoritico delle Leonidi. Di fronte al Falcetto si può vedere una macchiolina che corrisponde all’ammasso aperto M44, noto come “Presepe”, uno degli oggetti non stellari visibili senza l’ausilio di un telescopio. Un altro singolare asterismo, forse non molto conosciuto, è il “Cono di Gelato”, formato da Arturo e da Beta, Gamma, Delta, Epsilon e Rho del Boote. Un ultimo asterismo, la “Vela”, è formato da Beta, Gamma, Delta ed Epsilon del Corvo, costellazione molto bassa all’orizzonte ma che non può non saltare all’occhio per l’analogia con una vela che solca lentamente il cielo da est a ovest. lu.pe Aprile / April - Nr. 3 La Chiusa di Salorno - Die Salurner Klause

125 ANNi vF SALorNo „125 ANNI AL SERVIZIO DEL PROSSIMO“ ASSoCiAzioNi / vereiNe Questo è il titolo della mostra fo- Unter diesem Titel wurde am Samstografica inaugurata il 21 marzo tag, 21. März 09, die Fotoausstel- scorso nella sala civica comunale. lung im Bürgersaal Salurn eröffnet. All’inaugurazione erano presenti Im Beisein von zahlreichen Eh- il comandate Ruggero Facchini, il rengästen eröffneten Kommandant vice comandante Martin Ceolan e Ruggero Facchini und Vizekom- Studenti in visita alla mostra. numerosi altri ospiti. mandant Martin Ceolan die Ver- Klasse 2 A der deutschsprachigen Mittelschule mit L’intenzione degli organizzatori era anstaltung. Die Feuerwehr Salurn Prof. Tiziana Cristofoletti (Foto: Manfred Joppi) quella di presentare, tramite foto, wollte durch Bilder, Filme und film e attrezzatura, il Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari, del andere Exponate ihre Mitglieder, Einsatzbereiche , ihren Fahr- passato e del presente. La mostra è rimasta aperta fino al 5 zeugbestand in Vergangenheit und Gegenwart vorstellen. Bis aprile. zum 5. April war die Ausstellung an drei Wochenenden geöffnet L’idea di allestire questa mostra è stata di Manfred Joppi, che und kam bei der Bevölkerung sehr gut an. è stato comandante del Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari di Manfred Joppi, welcher zwischen 1992 und 2005 Kommandant Salorno dal 1992 al 2005. “Dopo 125 anni è arrivato il momento der Freiwilligen Feuerwehr Salurn war, galt schon immer als di fermarsi e di guardarsi indietro e di rendersi conto che i tra- geschichtsinteressierte Person. Daher wollte er im Jubiläumsguardi raggiunti non sono scontati, ma sono il frutto di anni di jahr seine Idee, eine Ausstellung zu organisieren, verwirk- lavoro costante e di diligente volontariato”. lichen. „Nach 125 Jahren ist es Zeit zurückzublicken und der Un altro fine importante di questa mostra era di esporre foto e Bevölkerung, aber v. a. der Jugend wichtige Werte und Ideale vecchia attrezzatura in modo che queste venissero catalogate ed der Feuerwehr vermitteln,“ so Joppi. Kinder und Jugendlichen archiviate. des Kindergartens, der Grund- und Mittelschule waren Gäste La mostra è stata visitata dalle sezioni della scuola materna in der Ausstellung und konnten aus vergangenen Zeiten lernen. lingua italiana e tedesca, dalle scuole elementari italiane e tede- Ein weiteres Ziel war es, vorhandenes Material zu sammeln, dasche e dalle 3 classi della sezione A della suola media in lingua mit es nicht verloren geht. tedesca. In sehr anschaulicher Weise wurde die Ausstellung in drei Teile Era divisa in 3 sezioni: il passato – il presente – i film. La sezio- eingeteilt: Vergangenheit – Gegenwart – Filme. – Wesentliche ne del passato era dedicata a tutti quegli uomini che con il loro Aspekte der Vergangenheit waren die Überschwemmungen, lavoro volontario hanno portato avanti gli ideali dei vigili del aber auch die Feuerwehrmänner selbst. Salurner Wehrmännern, fuoco fino ai nostri giorni, ai quali va un dovuto ringraziamento welche einen großen Teil ihrer Zeit dem Nächsten gewidmet da parte di tutta la comunità. haben und es noch heute tun, gebührt ein großer Dank für ihren I vigili del fuoco ringraziano gli sponsor, che con la loro dispo- selbstlosen Einsatz. nibilità hanno consentito di realizzare questa iniziativa. Seitens der FF Salurn sei den zahlreichen Sponsoren, die sie bei der Organisation dieser Ausstellung unterstützt haben, ein besonderer Dank übermittelt! Angelika Tengler bOCCIOFILA CASTEL SALORNObOCCIA CLUb SCHLOSS SALURN La coppia Carli - Lorenzi si è aggiudicata la 17a edizione del torneo Cassa Rurale sabato 14 marzo nel bocciodromo in terra battuta di via Aldo Moro. 24 coppie si sono date battaglia all’ultimo pallino e alla fine Ferrari - Trentini, Sartori - Villa e Carli - Lorenzi avevano la meglio nei rispettivi gironi. Questi ultimi, in un girone all’italiana, prevalendo sulle altre due coppie venivano premiati dal vice presidente della Cassa Rurale Paolo Tessadri. Ottima l’organizzazione davanti ad un folto pubblico di spettatori. lu.pe 125 JAHre FF SALurN „125 jAHRE IM DIENSTE DES NÄCHSTEN“ La coppia vincitrice col Presidente della Bocciofila Baratella ed il Vicepresidente della Cassa Rurale Michele Tessadri. La Chiusa di Salorno - Die Salurner Klause Aprile / April - Nr. 3 11

10<br />

60 ANNI DI CARMELO ROSSI:<br />

UNA PRESENZA PREZIOSA<br />

PER LA PICCOLA COMUNITÀ<br />

Il 15 febbraio il Consiglio parrocchiale <strong>di</strong> Pochi ha voluto ringraziare<br />

pubblicamente il generoso operato <strong>di</strong> Carmelo Rossi,<br />

da sempre sacrestano nella piccola chiesetta. È stata organizzata<br />

una bellissima festa per i suoi 60 anni invitando i famigliari, i<br />

parrocchiani e gli amici nella sala dell’ex asilo <strong>di</strong> Pochi per un<br />

pranzo a buffet. Tutta la comunità si è prestata nell’organizzazione,<br />

chi portando degli stuzzichini appetitosi e dolci sfiziosi,<br />

chi allestendo la sala, chi preparando canti e poesie <strong>di</strong> ringraziamento.<br />

“Ho cominciato quando ero bambino, prima <strong>di</strong> andare a<br />

scuola dovevo andare a messa e facevo il chierichetto. Una volta<br />

<strong>di</strong>ventato grande non ho più voluto abbandonare e mi sono offerto.”<br />

ha raccontato il festeggiato. Don Andrea, allora parroco<br />

<strong>di</strong> Pochi, trovando in lui un valido collaboratore, ha continuato<br />

ad insegnargli ogni dettaglio per la celebrazione e con il passare<br />

degli anni ed anche dei sacerdoti, proprio Carmelo è rimasto un<br />

punto fermo per la comunità, <strong>di</strong>ventando un sacrestano fidato<br />

per tutti, un aiuto per Loredana e un esempio per i piccoli chierichetti<br />

che la domenica prestano servizio e che con lui vicino<br />

si sentono sicuri.<br />

ASTERISMI DI PRIMAVERA<br />

CoNSigLio PArroCCHiALe / PFArrgemeiNDerAt<br />

Carmelo Rossi taglia<br />

la torta <strong>di</strong> compleanno<br />

Ad allietare la festa la sorpresa dei mitici coscritti del ’49; capitanati<br />

da Walter Martinelli, hanno consegnato un simpatico<br />

regalo, cantato e brindato in compagnia. Anche don Paolo e don<br />

Floriano hanno ringraziato pubblicamente, così come Vittoria<br />

Nardon in rappresentanza del Consiglio parrocchiale ha regalato<br />

una targa in segno della stima e dell’affetto che tutta la comunità<br />

ha nei confronti <strong>di</strong> Carmelo.<br />

Cinzia Dorigatti in Telch<br />

Supponiamo <strong>di</strong> ammirare la volta celeste in una tiepida serata <strong>di</strong> inizio aprile. Alzando lo sguardo potremo in<strong>di</strong>viduare facilmente<br />

le sette stelle del Grande Carro, forse il più celebre tra gli asterismi. E’ opportuno sottolineare che molta gente e anche<br />

qualche astrofilo identificano il Grande Carro con l’Orsa Maggiore, mentre bisogna ricordarsi e sottolineare che la costellazione<br />

dell’Orsa Maggiore comprende il Grande Carro e moltissime altre stelle. Il Grande Carro (in inglese Big Dipper) non è altro che<br />

la coda dell’Orsa, ma questa non è l’unica figura associata alle celebri sette stelle che, a seconda dei popoli e delle varie leggende,<br />

ricordano un carro, un aratro, un pentolino o un cocchio, solo per citarne alcuni. Tuttavia, anche il Carro è stato spezzettato in<br />

asterismi più piccoli. Per esempio, le tre stelle del timone, epsilon, zeta ed eta chiamate rispettivamente Alioth, Mizar e Alkaid,<br />

formano il cosiddetto “Arco”. <strong>La</strong> stella centrale, Mizar, è accompagnata da una piccola stellina chiamata Alcor, che è possibile<br />

scorgere ad occhio nudo. Nell’antichità queste due stelle venivano utilizzate appunto per testare l’acume visivo delle persone.<br />

Questi due astri sono pure chiamati “il Cavaliere e il suo Destriero”. Le altre quattro stelle del Carro, chiamate Dubhe, Merak,<br />

Phad e Megrez, formano un asterismo che, da un’antica tra<strong>di</strong>zione araba, sembra un corteo che ogni notte si muove lentamente<br />

in cielo. Oltre alla bara, sono presenti le tre figlie del morto (Alioth, Mizar e Alkaid), che sembrano seguire il feretro. Morto<br />

che, sempre secondo la leggenda, sarebbe stato ucciso dalla Stella Polare costretta ogni notte ad assistere alla triste processione.<br />

Nella tra<strong>di</strong>zione cristiana si vede nel Grande Carro la lettiga <strong>di</strong> San <strong>La</strong>zzaro, seguita da Maria, Marta e Maddalena. Dopo aver<br />

in<strong>di</strong>viduato il Grande Carro, il passo successivo è in<strong>di</strong>viduare la Stella Polare, facilmente rintracciabile se si prolunga per circa 5<br />

volte il segmento che unisce Dubhe e Merak,chiamati anche ”i puntatori”. <strong>La</strong> sua importanza risiede nel fatto che in<strong>di</strong>ca il Polo<br />

nord celeste. Osservandola al telescopio, si riesce a scorgere che ha una debole compagna <strong>di</strong> mag 8,6. Se il cielo è abbastanza<br />

scuro, oltre alla Polare si riescono a in<strong>di</strong>viduare altre sei stelle che, in analogia con il Grande Carro, formano il “Piccolo Carro”.<br />

Le stelle si trovano nella costellazione dell’Orsa Minore, e questa analogia con la “sorella maggiore” affonda le sue ra<strong>di</strong>ci<br />

nell’antichità. Le stelle del “Piccolo Carro” sono spesso utilizzate dagli astrofili per testare la qualità del cielo da un sito, in base<br />

a quante stelle si riescono a vedere <strong>di</strong> questo asterismo. Proseguendo dal timone del Grande Carro,si arriva ad Arturo, l’astro più<br />

brillante della costellazione del Boote. Arturo, insieme a Spica, Alfa della Vergine e a Denebola, la seconda stella più luminosa<br />

del Leone, forma un asterismo noto come “Triangolo Primaverile”, meno noto dei “cugini” Estivo e Invernale. Arturo, guar<strong>di</strong>ano<br />

dell’Orsa Maggiore, è una stella molto luminosa, la quarta più brillante del cielo e la sua luce impiega circa 40 anni per<br />

giungere fino a noi. <strong>La</strong> seconda stella del Triangolo è facilmente in<strong>di</strong>viduabile guardando in <strong>di</strong>rezione Sud, in quanto si trova in<br />

una regione relativamente povera <strong>di</strong> stelle brillanti. Questa stella bianco azzurra, che brilla <strong>di</strong> mag 1, è una immensa sfera <strong>di</strong> gas<br />

pari a circa 500 volte il volume occupato dal Sole. L’ultima stella del Triangolo si trova a nord ovest <strong>di</strong> Spica e in<strong>di</strong>vidua la coda<br />

del Leone. Questo astro <strong>di</strong> seconda magnitu<strong>di</strong>ne, che prende il nome <strong>di</strong> Denebola, <strong>di</strong>sta da noi circa 23 anni luce. Se a queste tre<br />

stelle aggiungiamo la stella più luminosa dei Cani da Caccia, chiamata Cor Caroli, otteniamo un altro asterismo, il “Diamante”.<br />

Un altro asterismo, che sicuramente molti astrofili conoscono, è il “Falcetto” costituito dalle stelle Alfa, Eta, Gamma, Zeta, Mu<br />

ed Epsilon del Leone, che in<strong>di</strong>viduano anche la criniera dell’animale. Poco a nord <strong>di</strong> Algieba, la gamma del Leone, si trova il<br />

ra<strong>di</strong>ante, cioè il punto dove a metà <strong>di</strong> novembre “esce” lo sciame meteoritico delle Leoni<strong>di</strong>. Di fronte al Falcetto si può vedere<br />

una macchiolina che corrisponde all’ammasso aperto M44, noto come “Presepe”, uno degli oggetti non stellari visibili senza<br />

l’ausilio <strong>di</strong> un telescopio. Un altro singolare asterismo, forse non molto conosciuto, è il “Cono <strong>di</strong> Gelato”, formato da Arturo e<br />

da Beta, Gamma, Delta, Epsilon e Rho del Boote. Un ultimo asterismo, la “Vela”, è formato da Beta, Gamma, Delta ed Epsilon<br />

del Corvo, costellazione molto bassa all’orizzonte ma che non può non saltare all’occhio per l’analogia con una vela che solca<br />

lentamente il cielo da est a ovest.<br />

lu.pe<br />

Aprile / April - Nr. 3 <strong>La</strong> <strong>Chiusa</strong> <strong>di</strong> <strong>Salorno</strong> - Die Salurner Klause

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