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Il bilancio consolidato degli enti locali - Ordine dei Dottori ...

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<strong>Il</strong> <strong>bilancio</strong> <strong>consolidato</strong> <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> <strong>locali</strong><br />

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Le rettifi che da effettuare sono le segu<strong>enti</strong>:<br />

eliminazione della eventuale plusvalenza (o minusvalenza) realizzata dalla <strong>enti</strong>tà venditrice,<br />

in quanto trattasi di un risultato conseguito all’interno del gruppo;<br />

rettifi ca dell’ammortamento annuale operato dalla azienda cessionaria in quanto lo stesso<br />

deve continuare ad essere effettuato sul costo originario.<br />

La cessione delle immobilizzazioni prodotte internamente al gruppo pone, invece, problematiche<br />

simili alla compravendita <strong>dei</strong> cespiti ammortizzabili. Alle rilevazioni di consolidamento appena suggerite<br />

si aggiunge la necessità di riclassifi care il ricavo di vendita derivante dall’alienazione dell’immobilizzazione<br />

nel <strong>bilancio</strong> <strong>consolidato</strong>. Nel caso in cui il prezzo di vendita dell’immobilizzazione è<br />

pari al costo di produzione non si realizza alcuna plusvalenza o minusvalenza da annullare, occorre<br />

semplicemente procedere alla riclassifi cazione del ricavo (derivante dalla vendita) nel conto economico<br />

<strong>consolidato</strong> tra gli “Increm<strong>enti</strong> di immobilizzazioni per lavori interni”.<br />

Qualora invece il prezzo di vendita dell’immobilizzazione è superiore al costo di produzione sarà<br />

necessario annullare anche il provento interno che sarà poi recuperato, a livello di gruppo, in modo<br />

indiretto mediante la procedura di ammortamento. Occorrerà quindi procedere sia alla riclassifi cazione<br />

del ricavo di vendita, sia all’annullamento della plusvalenza interna e al ricalcolo delle quote<br />

di ammortamento 55 .<br />

Negli anni successivi occorrerà rettifi care ancora la plusvalenza interna con il valore realizzato<br />

“indirettamente” a livello di gruppo mediante il processo di ammortamento e provvedere all’aggiustamento<br />

del relativo costo.<br />

7.3. L’eliminazione <strong>dei</strong> dividendi<br />

La distribuzione <strong>dei</strong> dividendi all’interno del gruppo rappresenta un trasferimento di risorse tra le<br />

realtà da consolidare, e come tale subisce lo stesso trattamento di tutte le operazioni infragruppo.<br />

Lo scopo è quello di evitare una “doppia contabilizzazione dello stesso utile, sia in capo alla <strong>enti</strong>tà<br />

che lo distribuisce, nell’esercizio in cui realizza il risultato, sia in capo alla realtà che lo percepisce,<br />

nel o negli esercizi successivi, in cui contabilizza il provento fi nanziario” 56 .<br />

È importante rilevare che tale fattispecie è circoscritta ai soli dividendi che la controllata distribuisce<br />

alla controllante, poiché è solo in questo contesto che avviene un trasferimento di utili all’interno del<br />

gruppo 57 ; nel momento in cui la controllata distribuisce i dividendi, questi sono destinati ai suoi soci,<br />

terzi estranei ai compon<strong>enti</strong> del gruppo 58 .<br />

In fase di <strong>consolidato</strong> le rettifi che da operare per eliminare gli effetti distorsivi della distribuzione<br />

<strong>dei</strong> dividendi si riassumono in:<br />

eliminazione del provento registrato dall’ente controllante;<br />

ricostituzione della riserva in capo alla controllata.<br />

55 In questo caso è necessario ridurre l’ammortamento del bene. Infatti, l’<strong>enti</strong>tà acquirente ha ammortizzato il bene sulla base del prezzo di trasferimento,<br />

mentre una rappresentazione corretta della situazione del gruppo impone di indicare nel conto economico l’ammortamento calcolato esclusivamente sul<br />

costo di produzione del cespite.<br />

56 Prencipe A., Tettamanzi P., “Bilancio <strong>consolidato</strong> secondo i principi contabili internazionali”, op.cit., pag. 161.<br />

57 Se il dividendo è stato deliberato, ma non ancora distribuito, si dovrà stornare il credito e il debito reciproco pres<strong>enti</strong> nel <strong>bilancio</strong> d’esercizio, rispettivamente<br />

dell’<strong>enti</strong>tà percipiente e di quella erogante.<br />

58 L’unica eccezione è riscontrabile nelle società con partecipazioni reciproche in cui i dividendi distribuiti dalla controllante confl uiscono nel patrimonio della<br />

controllata, in forza di una partecipazione a sua volta detenuta nella controllante.<br />

281 CAPITOLO 10 | IL PROCESSO DI CONSOLIDAMENTO

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