Il bilancio consolidato degli enti locali - Ordine dei Dottori ...

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Il bilancio consolidato degli enti locali E-Book è noto, infatti, molte operazioni poste in essere dagli enti locali nei confronti dei propri organismi sono riconducibili ad un fi ne elusivo rispetto a vincoli del patto di stabilità o della possibilità di indebitamento e inoltre i dissesti fi nanziari più clamorosi degli ultimi anni sono stati caratterizzati dai defi cit celati nelle unità del gruppo locale che “improvvisamente” sfociano nei bilanci degli enti locali in equilibrio solo apparente. In questo contesto vanno interpretate le numerose domande e i numerosi dati che la Corte dei conti richiede agli organi di revisione nei questionari ex art. 1, commi 166 e 167, della L. 23/12/2005, n. 266 che a partire dal questionario sul bilancio di previsione 2011 saranno tutti ricondotti nel sistema informatico SIQUEL dove viene alimentata un vera e propria banca dati degli organismi partecipati dagli enti locali. E se la Corte dei conti da almeno 5 anni sta approfondendo questo tema, anche il MEF nell’ambito del progetto Il rendiconto patrimoniale a valori di mercato (art. 2, co. 222, L. 101 del 23/12/2009/ LF 2010 - D.M. MEF 30/07/2010 - G.U. 10/09/2010 - Circolare MEF 17/12/2010) ha avviato il censimento degli organismi partecipati da tutta la pubblica amministrazione (non solo dagli enti locali) puntando l’attenzione sul concetto di valore corrente della partecipazione 5 (controllo del valore) cercando di risolvere gli evidenti problemi operativi distribuendo delle linee guida per il caricamento dei dati nell’apposito portale web. La prima scadenza è stata il 31/03/2011, successivamente entro il 31/01 di ogni anno gli enti dovranno aggiornare i propri dati 6 . 1.3. Le analisi della Corte dei conti sul fenomeno delle partecipate Come detto la Sezione Autonomie ha prodotto due deliberazioni del fenomeno delle partecipazioni degli organismi partecipati (13/2008 - 14/2010). Inoltre alcune sezioni regionali hanno condotto analisi specifi che: Lombardia (n. 270/2008, n. 1088/2009); Provincia Autonoma di Bolzano n. 2/2009; Molise n. 32/2009; Veneto n. 16/2010. Da tutte queste analisi il dato univoco che emerge è che, paradossalmente, nonostante la normativa di questi ultimi anni abbia cercato di imporre vincoli alla detenzione delle partecipazioni e/o alla costituzione di nuovi organismi il fenomeno è cresciuto. A chiosa di questo ragionamento sarebbe interessante conoscere il numero di società dismesse a fronte della disposizione di cui all’art. 3, co. 27 che imponeva come data limite del riconoscimento dei requisiti di legge per il mantenimento delle partecipazioni, il 31/12/2010. In particolare dai dati pubblicati dalla Corte nella delibera n. 14/2010, con riferimento all’arco temporale 2005/2008, emerge l’esistenza di 5.860 organismi 7 partecipati da 5.928 enti (Comuni e Province), costituiti da 3.787 società e 2.073 organismi diversi. Appare utile riportare i dati di sintesi dell’indagine: “Il 64,62% (3.787) e rappresentato da organismi aventi forma giuridica societaria. Di essi, il 43,17% (1.635) e formato da società per azioni, il 37,02% (1.402) da società a responsabilità limitata, il 14,68% (556) da società consortili ed il 5,12% (194) da società cooperative. Il 35,38% (2.073) dei 5860 organismi partecipati ha forma giuridica diversa dalla societaria. Di essi il 61,55% (1.276) e consorzio, il 14,18% e fondazione, il resto e rappresentato da altri organismi (istituzioni, aziende speciali, aziende servizi alla persona, ecc…). 5 Concetto riconducibile al 4° controllo della governance interna: Il controllo del valore. 6 Il progetto affi anca e in certi modi supera il progetto CONSOC della Funzione Pubblica operativo con la L. 27/12/2006, n. 296, n. 296, artt. 587, 591/ LF 2007. 7 Il questionario istruttorio, dalle cui risposte è stato poi condotto lo studio della Corte, è stato inviato a 6576 enti locali (95 Province e 6481 Comuni) pari all’80,12% del totale degli enti ed all’83,65% della popolazione nazionale. Il numero degli enti che hanno fornito risposte al questionario istruttorio e di 5296, composta dal 78,50% delle Province e dal 64,34% dei Comuni ed e pari al 79,25 % del totale degli enti cui e stato inviato il questionario. Il numero degli enti oggetto della presente indagine e stato di 5928, pari al 72,22% del totale di Comuni e Province ed al 77,41% della popolazione complessiva comunale. 134 CAPITOLO 5 | IL GRUPPO PUBBLICO LOCALE

Il bilancio consolidato degli enti locali E-Book Il 34,67% degli organismi partecipati si occupa di servizi pubblici locali, dato composto da una percentuale del 10,26% che si occupa di ambiente-rifi uti, del 9,46% che si occupa di servizio idrico, dell’8,24% che si occupa di trasporti, del 6,71% che si occupa di energia e gas. Degli organismi partecipati che si occupano di servizi pubblici locali, il 44,39% riveste la forma di società per azioni, il 23,91% di s.r.l., il 17% di consorzio, il 3,33% di società consortile. Il 65,33% degli organismi partecipati svolge attività riconducibili ad altri servizi. Nei vari settori individuati, la concentrazione maggiore si riscontra nel settore delle attività culturali sportive e sviluppo turistico, seguito dai servizi di supporto alle imprese, attività professionali scientifi che e tecniche, agricoltura silvicoltura e pesca, sanita e assistenza sociale, farmacie. Degli organismi che si occupano di altri servizi, il 18,59% e rappresentato da s.p.a., il 23,82% da s.r.l. il 22,07% da consorzi, il 12,82% da società consortili. Il 7% degli organismi che si occupano di altri servizi e rappresentato da fondazioni (comprese le atipiche fondazioni di partecipazione). Riguardo alla varietà delle attività esercitate, si può affermare che complessivamente, l’opzione verso l’organismo multiservizio si va riducendo nel tempo. Con riferimento agli organismi societari, se si introduce nell’analisi il risultato d’esercizio, si rileva che l’opzione per il multiservizio premia in termini di performance, almeno in alcune aree territoriali (al Nord ed, in qualche caso, al Centro). Considerando il numero delle partecipazioni, nei Comuni al di sotto dei 5000 abitanti si concentra mediamente il 60% del totale delle partecipazioni, mentre il 36% e nella fascia 5000-100.000 abitanti ed il solo 2,8% nei Comuni con più di 100.000 abitanti. Integrando questa rilevazione, che risente ovviamente della maggiore concentrazione dei Comuni nelle fasce demografi che più basse, con la considerazione del numero dei Comuni all’interno di ogni classe demografi ca, si acquisiscono elementi signifi cativi sotto il profi lo dell’effettiva propensione dei Comuni verso il fenomeno delle partecipazioni. Dalla rilevazione del valore medio delle partecipazioni per singolo Comune, emerge che in quelli sotto i 5.000 abitanti il numero medio delle partecipazioni e di 4, che sale a 5/6 nei Comuni da 5.000 a 100.000 abitanti ed a 21/22 sopra i 100.000 abitanti.”. La Corte nella sua analisi può disporre di dati completi solo per il triennio 2005/2007. Relativamente a qeusti si può apprezzare la distribuzione territoriale del fenomeno dalla seguente tabella. Figura 4 - Distribuzione Territoriale degli organismi partecipati (Fonte Deli Sez. Aut. N. 14/2010) Regione Numero Organismi Partecipati Variazione % 2005 2006 2007 2006/05 2007/06 Piemonte 553 587 597 6,15% 1,70% Lombardia 538 538 538 0,00% 0,00% Liguria 190 203 209 6,84% 2,96% Trentino Alto Adige 413 428 459 3,63% 7,24% Veneto 444 479 503 7,88% 5,01% Friuli Venezia Giulia 162 196 214 20,99% 9,18% Emilia Romagna 497 536 561 7,85% 4,66% Toscana 572 603 635 5,42% 5,31% Umbria 97 103 105 6,19% 1,94% Marche 244 267 277 9,43% 3,75% Lazio 163 175 186 7,36% 6,29% Abruzzo 133 141 149 6,02% 5,67% Molise 43 44 45 2,33% 2,27% 135 CAPITOLO 5 | IL GRUPPO PUBBLICO LOCALE

<strong>Il</strong> <strong>bilancio</strong> <strong>consolidato</strong> <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> <strong>locali</strong><br />

E-Book<br />

è noto, infatti, molte operazioni poste in essere dagli <strong>enti</strong> <strong>locali</strong> nei confronti <strong>dei</strong> propri organismi<br />

sono riconducibili ad un fi ne elusivo rispetto a vincoli del patto di stabilità o della possibilità di indebitamento<br />

e inoltre i dissesti fi nanziari più clamorosi <strong>degli</strong> ultimi anni sono stati caratterizzati dai<br />

defi cit celati nelle unità del gruppo locale che “improvvisamente” sfociano nei bilanci <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> <strong>locali</strong><br />

in equilibrio solo apparente.<br />

In questo contesto vanno interpretate le numerose domande e i numerosi dati che la Corte <strong>dei</strong><br />

conti richiede agli organi di revisione nei questionari ex art. 1, commi 166 e 167, della L. 23/12/2005,<br />

n. 266 che a partire dal questionario sul <strong>bilancio</strong> di previsione 2011 saranno tutti ricondotti nel<br />

sistema informatico SIQUEL dove viene alimentata un vera e propria banca dati <strong>degli</strong> organismi<br />

partecipati dagli <strong>enti</strong> <strong>locali</strong>.<br />

E se la Corte <strong>dei</strong> conti da almeno 5 anni sta approfondendo questo tema, anche il MEF nell’ambito<br />

del progetto <strong>Il</strong> rendiconto patrimoniale a valori di mercato (art. 2, co. 222, L. 101 del 23/12/2009/<br />

LF 2010 - D.M. MEF 30/07/2010 - G.U. 10/09/2010 - Circolare MEF 17/12/2010) ha avviato il censimento<br />

<strong>degli</strong> organismi partecipati da tutta la pubblica amministrazione (non solo dagli <strong>enti</strong> <strong>locali</strong>)<br />

puntando l’attenzione sul concetto di valore corrente della partecipazione 5 (controllo del valore)<br />

cercando di risolvere gli evid<strong>enti</strong> problemi operativi distribuendo delle linee guida per il caricamento<br />

<strong>dei</strong> dati nell’apposito portale web. La prima scadenza è stata il 31/03/2011, successivamente entro<br />

il 31/01 di ogni anno gli <strong>enti</strong> dovranno aggiornare i propri dati 6 .<br />

1.3. Le analisi della Corte <strong>dei</strong> conti sul fenomeno delle partecipate<br />

Come detto la Sezione Autonomie ha prodotto due deliberazioni del fenomeno delle partecipazioni<br />

<strong>degli</strong> organismi partecipati (13/2008 - 14/2010).<br />

Inoltre alcune sezioni regionali hanno condotto analisi specifi che: Lombardia (n. 270/2008, n.<br />

1088/2009); Provincia Autonoma di Bolzano n. 2/2009; Molise n. 32/2009; Veneto n. 16/2010.<br />

Da tutte queste analisi il dato univoco che emerge è che, paradossalmente, nonostante la normativa<br />

di questi ultimi anni abbia cercato di imporre vincoli alla detenzione delle partecipazioni e/o<br />

alla costituzione di nuovi organismi il fenomeno è cresciuto. A chiosa di questo ragionamento sarebbe<br />

interessante conoscere il numero di società dismesse a fronte della disposizione di cui all’art. 3,<br />

co. 27 che imponeva come data limite del riconoscimento <strong>dei</strong> requisiti di legge per il mantenimento<br />

delle partecipazioni, il 31/12/2010.<br />

In particolare dai dati pubblicati dalla Corte nella delibera n. 14/2010, con riferimento all’arco<br />

temporale 2005/2008, emerge l’esistenza di 5.860 organismi 7 partecipati da 5.928 <strong>enti</strong> (Comuni e<br />

Province), costituiti da 3.787 società e 2.073 organismi diversi. Appare utile riportare i dati di sintesi<br />

dell’indagine: “<strong>Il</strong> 64,62% (3.787) e rappresentato da organismi av<strong>enti</strong> forma giuridica societaria. Di<br />

essi, il 43,17% (1.635) e formato da società per azioni, il 37,02% (1.402) da società a responsabilità<br />

limitata, il 14,68% (556) da società consortili ed il 5,12% (194) da società cooperative. <strong>Il</strong> 35,38%<br />

(2.073) <strong>dei</strong> 5860 organismi partecipati ha forma giuridica diversa dalla societaria. Di essi il 61,55%<br />

(1.276) e consorzio, il 14,18% e fondazione, il resto e rappresentato da altri organismi (istituzioni,<br />

aziende speciali, aziende servizi alla persona, ecc…).<br />

5 Concetto riconducibile al 4° controllo della governance interna: <strong>Il</strong> controllo del valore.<br />

6 <strong>Il</strong> progetto affi anca e in certi modi supera il progetto CONSOC della Funzione Pubblica operativo con la L. 27/12/2006, n. 296, n. 296, artt. 587, 591/ LF 2007.<br />

7 <strong>Il</strong> questionario istruttorio, dalle cui risposte è stato poi condotto lo studio della Corte, è stato inviato a 6576 <strong>enti</strong> <strong>locali</strong> (95 Province e 6481 Comuni) pari<br />

all’80,12% del totale <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> ed all’83,65% della popolazione nazionale. <strong>Il</strong> numero <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> che hanno fornito risposte al questionario istruttorio e di<br />

5296, composta dal 78,50% delle Province e dal 64,34% <strong>dei</strong> Comuni ed e pari al 79,25 % del totale <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> cui e stato inviato il questionario. <strong>Il</strong> numero<br />

<strong>degli</strong> <strong>enti</strong> oggetto della presente indagine e stato di 5928, pari al 72,22% del totale di Comuni e Province ed al 77,41% della popolazione complessiva<br />

comunale.<br />

134 CAPITOLO 5 | IL GRUPPO PUBBLICO LOCALE

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