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TESI def.12.pdf - OpenstarTs - Università degli Studi di Trieste

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Anche in questo caso è stato calcolato un in<strong>di</strong>ce percentuale come segue: (numero <strong>di</strong> scelte<br />

per il gruppo più numeroso)/(numero <strong>di</strong> scelte totale) * 100.<br />

Risposta complessiva:<br />

MEDIA (n=7) 56.190<br />

Errore standard 4.567<br />

E’ stato condotto un t-test one-sample (two-tailed) sulla me<strong>di</strong>a <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>ci percentuali così<br />

ottenuti:<br />

ONE SAMPLE t-test t(6) = 1.3553 p= 0.2241<br />

Le analisi statistiche mostrano che, aumentando il rapporto numerico tra le quantità<br />

confrontate (da 0.5 a 0.75), i soggetti perdono qualsiasi preferenza per uno dei due gruppi con<br />

insiemi maggiori <strong>di</strong> 3 unità.<br />

4.4. DISCUSSIONE<br />

I risultati ottenuti nella <strong>di</strong>scriminazione <strong>di</strong> quantità maggiori <strong>di</strong> 3 unità hanno messo in luce<br />

come il limite <strong>di</strong>scriminativo precedentemente in<strong>di</strong>viduato nel confronto tra quantità<br />

consecutive possa essere superato aumentando la <strong>di</strong>stanza tra le quantità confrontate, ciò in<br />

linea con le previsioni dettate dalla legge <strong>di</strong> Weber, la quale prevede che la possibilità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>scriminazione tra due quantità sia una funzione del loro rapporto. Nei risultati relativi ai<br />

confronti 2 vs. 3 (p= 0.00489) e 4 vs. 6 (p= 0.2241), entrambi con rapporto pari a 2/3, pare<br />

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