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TESI def.12.pdf - OpenstarTs - Università degli Studi di Trieste

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operazioni <strong>di</strong> calcolo ma è coinvolta in <strong>di</strong>fferenti tipologie <strong>di</strong> processi me<strong>di</strong>ati dal linguaggio,<br />

quali la lettura o i compiti <strong>di</strong> memoria verbale a breve termine (Fiez & Petersen, 1998).<br />

A <strong>di</strong>fferenza dell’HIPS, ed anzi ad evidenziarne la complementarietà, il Giro Angolare (Dehaene<br />

et al., 2003):<br />

- E’ maggiormente attivo durante il calcolo esatto che quello approssimativo (il calcolo esatto<br />

richiede l’accesso ad informazioni che sono state accumulate in un formato linguistico).<br />

- Entro il calcolo esatto, il Giro Angolare mostra maggiore attivazione nelle operazioni che<br />

richiedono l’accesso alla memoria verbale <strong>di</strong> eventi matematici, come la moltiplicazione,<br />

rispetto sia alla sottrazione che al confronto numerico (Lee, 2000).<br />

- E’ maggiormente attivo per operazioni <strong>di</strong> somma inferiori a 10 che per quelle superiori a 10<br />

(Stanecu-Cosson et al., 2000). Questa evidenza riflette probabilmente il fatto che ad<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

piccole quantità, così come le tabelle <strong>di</strong> moltiplicazione, sono stipate nella memoria verbale,<br />

mentre i problemi che coinvolgono ad<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> quantità maggiori vengono spesso risolti<br />

utilizzando varie strategie semantiche (Dehaene et al., 2003).<br />

Il terzo circuito cerebrale è costituito da un altro substrato cerebrale non specifico del dominio<br />

numerico: il Sistema Parietale Superiore Posteriore (bilaterale, Fig. 4).<br />

Quest’area è coinvolta in vari compiti <strong>di</strong> attenzione spaziale, come afferrare oggetti, orientare<br />

gli occhi, nella rotazione mentale <strong>di</strong> oggetti e nella memoria <strong>di</strong> lavoro. L’ipotesi è dunque che<br />

questa regione, oltre ad essere coinvolta nell’orientamento dell’attenzione nello spazio, possa<br />

contribuire all’attenzione selettiva su altre <strong>di</strong>mensioni mentali omologhe a quella dello spazio,<br />

come il tempo e il numero (Dehaene et al., 2003). E’ noto infatti dagli esperimenti in psicologia<br />

che il centro della rappresentazione semantica delle quantità numeriche è legato alla presenza<br />

<strong>di</strong> una linea numerica interna, ovvero una rappresentazione quasispaziale sulla quale i numeri<br />

sono organizzati sulla base della loro vicinanza (Dehaene et al., 1993). In una serie <strong>di</strong> test<br />

cronometrici si è ad esempio potuto <strong>di</strong>mostrare che i numeri più gran<strong>di</strong> vengono rappresentati<br />

preferenzialmente a destra mentre quelli piccoli a sinistra (Hubbard et al., 2005). Una tale<br />

associazione spazio-numerica nella risposta emerge anche dalla semplice presentazione <strong>di</strong><br />

cifre, nel corso della quale si osserva uno spostamento dell’attenzione a destra o a sinistra del<br />

campo visivo, in accordo con la grandezza relativa del numero (Fischer, 2003). L’esistenza <strong>di</strong><br />

un’interferenza tra numeri e spazio è comprovata anche dalle analisi dei deficit cognitivi dei<br />

pazienti affetti da sindrome <strong>di</strong> Gerstmann (Gerstmann, 1940), che sono congiuntamente <strong>di</strong><br />

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