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TESI def.12.pdf - OpenstarTs - Università degli Studi di Trieste

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ONE SAMPLE t-test t(6)= 2.904 p= 0.0272<br />

I risultati <strong>di</strong>mostrano che, in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> controllo della densità <strong>degli</strong> stimoli, i soggetti<br />

continuano a preferire il gruppo numericamente più grande. Complessivamente dunque, la<br />

<strong>di</strong>sposizione <strong>degli</strong> stimoli non sembra influenzare la scelta. Va tuttavia notato che<br />

l’impossibilità <strong>di</strong> controllare allo stesso tempo lo spazio occupato dagli stimoli e la loro densità<br />

ci impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> pronunciarci in maniera definitiva sull’apporto relativo <strong>di</strong> queste due variabili<br />

sulle performance dei soggetti.<br />

104<br />

5.6. Confronto 1 vs. 2 con controllo del movimento (Esperimento 3.5)<br />

Dati presenti in letteratura (ve<strong>di</strong> ad esempio Ingle, 1971) in<strong>di</strong>cano che il movimento <strong>degli</strong><br />

oggetti è la proprietà visiva dello stimolo su cui si basa la risposta <strong>di</strong> predazione negli anfibi<br />

anuri. Scopo <strong>di</strong> questo e dei seguenti esperimenti sul controllo del movimento delle prede è<br />

quello <strong>di</strong> verificare se il movimento guida anche, più nello specifico, la <strong>di</strong>scriminazione<br />

numerica in un contesto predatorio oltre ad attivare la risposta predatoria stessa.<br />

Come primo passaggio abbiamo dunque proposto ai soggetti un compito <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione tra<br />

due gruppi (confronto 1 vs. 2), nel più numeroso dei quali una delle due larve era morta e<br />

dunque immobile. La <strong>di</strong>sposizione <strong>degli</strong> stimoli era la stessa già vista e descritta per il<br />

confronto 1 vs. 2 in assenza <strong>di</strong> controllo delle variabili continue.<br />

Soggetti

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