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VERIFICA<br />
Bernart de Ventadorn, Canzone di primavera<br />
Quando erba nuova e nuova foglia nasce<br />
e sbocciano i fiori sul ramo,<br />
e l’usignolo acuta e limpida<br />
leva <strong>la</strong> voce e dà principio al canto,<br />
gioia ho di lui, ed ho gioia nei fiori,<br />
e gioia di me, e più gran gioia di madonna:<br />
da ogni parte son circondato e stretto di gioia,<br />
ma quel<strong>la</strong> e gioia che tutte l’altre avanza.<br />
Tanto amo madonna e l’ho cara,<br />
e tanta reverenza e soggezione ho <strong>per</strong> lei,<br />
che di me non ardii par<strong>la</strong>re mai<br />
e nul<strong>la</strong> chiedo da lei, nul<strong>la</strong> pretendo.<br />
Ma el<strong>la</strong> conosce il mio male e il mio duolo<br />
e quando le piace mi benefica e onora,<br />
e quando le piace io sopporto <strong>la</strong> mancanza dei suoi favori,<br />
<strong>per</strong>ché a lei non ne venga biasimo.<br />
Mi meraviglio come posso resistere<br />
che non le manifesti il mio talento:<br />
quand’io veggo madonna e <strong>la</strong> miro,<br />
i suoi begli occhi le stanno così bene!
A stento mi tengo dal correre a lei.<br />
Così farei, se non fosse <strong>per</strong> timore,<br />
ché mai vidi corpo meglio model<strong>la</strong>to e colorito<br />
agli uffici d’amore così tardo e lento.<br />
So<strong>la</strong> vorrei trovar<strong>la</strong><br />
che dormisse o fingesse di dormire,<br />
<strong>per</strong> invo<strong>la</strong>rle un dolce bacio,<br />
poiché non ho tanto ardire da chiederglielo.<br />
Per Dio, donna, poco profittiamo d’amore:<br />
fugge il tempo, e noi ne <strong>per</strong>diamo <strong>la</strong> miglior parte.<br />
Intenderci dovremmo a segni co<strong>per</strong>tamente,<br />
e poiché ardir non ci vale, ci valga scaltrezza.<br />
S’io sapessi gettar l’incantesimo,<br />
i miei amici diventerebber bamboli,<br />
sì che niuno saprebbe immaginare<br />
né dire cosa che ci tornasse a danno.<br />
Allora so che potrei rimirare <strong>la</strong> più gentile<br />
ed i suoi occhi belli e il fresco viso,<br />
e baciarle le <strong>la</strong>bbra <strong>per</strong> davvero<br />
sì che <strong>per</strong> un mese ve ne parrebbe il segno.<br />
Ahimè, come muoio dal fantastichare!<br />
Spesso vanisco tanto in fantasie,<br />
che briganti potrebbero rapirmi<br />
e non m’accorgerei di che facessero.<br />
Per Dio, Amore, ben facile ti fu soppraffar me<br />
scarso d’amici e senza protettore!<br />
Perché una volta madonna così non diristringi<br />
prima ch’io sia distrutto dal desìo.<br />
Comprensione del testo<br />
1. Riassumi in sei/otto righe il contenuto del<strong>la</strong> lirica.<br />
2. La lirica è scritta in prima o terza <strong>per</strong>sona? Individua i termini che ti hanno<br />
consentito di rispondere al<strong>la</strong> domanda.<br />
3.Fai <strong>la</strong> parafrasi puntuale delle prime due strofe.<br />
Analisi del testo<br />
1. Individua gli elementi lessicali caratteristici del<strong>la</strong> lirica; quindi, sottolinea tra questi<br />
due o tre parole chiave.<br />
2. Quali figure retoriche sono maggiormente presenti nel testo?<br />
Approfondimenti<br />
1. Sul<strong>la</strong> base delle tue conoscenze, in quale categoria di testi collocheresti questa<br />
canzone?<br />
2. Quali sono gli elementi tipici del<strong>la</strong> lirica trobadorica? E quali di questi è possibile<br />
individuare in questo testo?<br />
3. Descrivi luoghi e <strong>per</strong>iodi del<strong>la</strong> diffusione del volgare letterario in Francia in un testo<br />
di otto/dieci righe.