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Dinamiche insediative nel territorio dei Colli Euganei dal Paleolitico ...

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IL SITO DELL’ULTIMO NEOLITICO DI MONSELICE VIA VALLI<br />

Fig.1: Distribuzione <strong>dei</strong> siti riferiti al Neolitico recente, in rosso i siti<br />

contemporanei a Monselice via Valli. 1. Johanneskofel (BZ), 2. Villandro/Plunacker<br />

(BZ), 3. Isera La Torretta e “Ai Corsi” (TN), 4. Bernardine di Coriano (VR), 5. Pila Culà di<br />

Isola della Scala (VR), 6. Gazzo Veronese-Scolo Gelmina e Ponte Nuovo (VR), 7. Brendola-<br />

Soastene (VI), 8. Fimon (VI), 9. Sovizzo (VI), 10. Villa del Ferro (VI), 11. Motton di<br />

Asigliano, Le Basse di Valcalaona e Castelnuovo di Teolo (PD), 12. Belforte di Gazzuolo<br />

(MN), 13. Casotte di Ostiano (CR), 14. Bannia-Palazzine di Sopra (PN), 15. Bondeno (FE),<br />

16. Vhò-Campo Donegallo (CR), 17. Rivarolo Mantovano (MN), 18. Parè, Ferrera (TV), 19.<br />

Meolo, Fossa Vecchia (VE), 20. Maserà (PD), 21. Grotta delle Mura e Bocca Lorenza (VI),<br />

22. Grotta della Lora (VI), 23. Poiana Maggiore, Ca’ Bissara (VI), 24. Quinzano Veronese e<br />

Ponte Crencano (VR), 25. Rocca di Rivoli (VR), 26. Colombare di Negrar (VR), 27.<br />

Domegliara, Fondo Del Ben (VR), 28. Casatico di Marcaria (MN), 29. Curtatone Montanara<br />

(MN), 30. Casalromano (MN), 31. Ca’ <strong>dei</strong> Grii (BS). Da Visentini 2006.<br />

Fig. 3: pianta delle USS -168, 180, 165 a-b<br />

Elodia Bianchin Citton*, Silvia Ferrari**<br />

Fig.2: Localizzazione del sito neolitico<br />

in Via Valli<br />

Fig. 4: sezione delle USS -168, 180, 165 a-b<br />

Fig.5: industria litica Fig.7: struttura dell’industria litica<br />

Fig.8: industria ceramica Fig.10: industria ceramica<br />

Fig.6: nucleo poligonale e nucleo a pochi stacchi<br />

Fig.11: frammento di vaso a bocca quadrata con decorazione meandro<br />

spiralica<br />

Fig.12: tabella con esito della misura radiometrica effettutata sul campione di carbone <strong>dal</strong> sito di<br />

Maserà<br />

*Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto<br />

**via F.Petrarca, 7 35042 Este PD<br />

Lavori di adeguamento della Strada Provinciale Baone-Monselice (Fig.2)<br />

portarono alla fine del 2005 all’individuazione di un sito ubicato ai piedi<br />

del versante meridionale del Monte Castello (<strong>Colli</strong> <strong>Euganei</strong>). Le indagini<br />

archeologiche documentarono che l’insediamento neolitico di via Valli si<br />

estendeva sulle contigue bassure formate dagli apporti sedimentari di<br />

origine alluvionale di un paleoalveo che in età olocenica scorreva a sud<br />

rispetto all’attuale canale scolmatore.<br />

Tra le evidenze del Neolitico recente si presentano i materiali ceramici e<br />

litici provenienti da una struttura a fossa (ES168) di m 3 di larghezza e<br />

profondità residua di circa 30 cm, orientata N/S, in quanto ritenuti i più<br />

significativi. La quantità, la natura e la disposizione <strong>dei</strong> reperti<br />

bioarcheologici rinvenuti all’interno <strong>dei</strong> depositi di riempimento (US 180,<br />

USS 165 a-b) consentono di propendere per una struttura ormai<br />

defunzionalizzata, assai prossima a una zona abitativa e per questo motivo<br />

progressivamente colmata da rifiuti domestici.<br />

L’industria litica (Figg.5-7)<br />

L’industria litica è costituita di 326 manufatti distinti in 44 nuclei, 47<br />

ritoccati e i rimanenti 235 tra schegge di messa in forma, gestione e<br />

produzione. La materia prima utilizzata è la selce locale (principalmente<br />

Scaglia Rossa) la cui provenienza è identificabile <strong>nel</strong>le vicinanze del sito, da<br />

affioramenti sulle pendici e sui pianori <strong>dei</strong> <strong>Colli</strong> <strong>Euganei</strong>. La selce doveva<br />

essere raccolta principalmente in placchette e in misura minore in liste e<br />

noduli; essa è tutta a tessitura fine ma caratterizzata da frequentissime<br />

fatturazioni interne. I nuclei, 44 esemplari, sono mediamente piccoli e<br />

molto piccoli sfruttati <strong>nel</strong>la produzione di schegge a partire da un piano di<br />

percussione mediante la mo<strong>dal</strong>ità unidirezionale oppure a partire da più<br />

piani di percussione alternati a formare nuclei poliedrici (Figg.7,8).<br />

L’estrazione di supporti laminari è testimoniato da un solo nucleo che<br />

presenta infine una riduzione a schegge.<br />

La struttura essenziale dell’insieme (Fig.7) mostra come il Substrato è la<br />

Famiglia che prevale, seguito <strong>dal</strong>la componente degli Erti Differenziati. A<br />

livello elementare il Substrato è costituito prevalentemente da raschiatoi<br />

corti e da denticolati e in misura minore da raschiatoi lunghi. Questo dato<br />

conferma che gli strumenti sono sostanzialmente su scheggia. L’unico<br />

esemplare a ritocco foliato è molto frammentario e sembra appartenere al<br />

gruppo <strong>dei</strong> raschiatoi (Fig.5).<br />

La produzione ceramica (Figg. 8,11)<br />

I materiali ceramici sono alquanto frammentari, ma presentano fratture<br />

scarsamente usurate.<br />

Tipi ceramici d’impasto semifine sono: vasi a bocca quadrata e beccucci<br />

con decorazione a zig-zag disposta in fasce orizzontali sotto l’orlo e talvolta<br />

anche sulla parte superiore dell’ansa; di particolare interesse è un<br />

frammento decorato da un motivo a spirale delimitato da un doppio ordine<br />

di piccole tacche triangolari.<br />

In ceramica fine sono i vari frammenti riferibili a vasi a fiasco con<br />

decorazione a punti o piccole tacche, nonché a sottili linee incise disposte<br />

in orizzontale oppure a formare <strong>dei</strong> triangoli.<br />

La ceramica d’impasto grossolano è rappresentata da una scodella<br />

troncoconica, da grandi vasi a profilo ovoide o troncoconico con<br />

decorazione a tacche sull’orlo e motivi plastici sul corpo.<br />

Aspetti cronologici e culturali (Fig.1)<br />

Il complesso litico e ceramico di Monselice-via Valli è riferibile a una fase<br />

iniziale dello “stile a incisioni e impressioni” della Cultura VBQ. L’elevato<br />

grado di affinità tipologica con i complessi ceramici e litici dell’area bericoeuganea<br />

(Le Basse di Valcalaona, Motton di Asigliano, Monselice-via Valli;<br />

Maserà-via Bolzani) e di quelli della stessa facies della pianura veronese<br />

(Gazzo Veronese-scolo Gelmina e Ponte Nuovo; Bernardine di Coriano)<br />

consentirebbe di ritenere trattarsi di siti della medesima facies culturale, in<br />

gran parte tra loro coevi.<br />

Le datazioni al 14 C disponibili da tempo per i siti de la Vela di Trento, della<br />

fase I di Isera-La Torretta, di Bannia-Palazzine di Sopra e di Maserà- via<br />

Bolzani hanno consentito di porre le prime manifestazioni di III stile VBQ<br />

in un arco cronologico compreso tra 4500 e 4300 cal. B.C. (Fig.12).<br />

Il frammento di vaso vbq con il motivo della spirale da Monselice-via Valli<br />

risulterebbe da un esame autoptico di fattura locale (Fig.11). Il motivo<br />

decorativo trova riscontro con le spirali a più avvolgimenti presenti su un<br />

frammento di vaso da Rivoli Rocca, su un bicchiere a bocca quadrata e<br />

beccucci da Fimon-Molino Casarotto e sulla faccia operativa di una<br />

pintadera con una generica provenienza <strong>dal</strong>le Valli di Fimon.<br />

Resta pertanto aperta la problematica relativa ai rapporti che intercorsero<br />

tra i gruppi umani dell’areale berico-euganeo portatori <strong>dei</strong> primi aspetti<br />

dello stile ad incisioni e impressioni della Cultura vbq con i coevi gruppi<br />

umani di stile meandro-spiralico del Veronese.<br />

Elodia Bianchin Citton ha curato lo studio del materiale ceramico, Silvia<br />

Ferrari quello dell’ industria litica; le osservazioni conclusive sono comuni<br />

alle due autrici.

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