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1 L'allevamento di pesci d'acqua dolce - Provincia di Bologna

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Allegato alla deliberazione <strong>di</strong> Giunta n. 116 del 18/03/2008<br />

Piano <strong>di</strong> controllo numerico del Cormorano (Phalacrocorax carbo) negli allevamenti ittici della<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />

Premessa<br />

<strong>L'allevamento</strong> <strong>di</strong> <strong>pesci</strong> <strong>d'acqua</strong> <strong>dolce</strong> (carpa, pesce gatto e pesce rosso) rappresenta<br />

fin dall'imme<strong>di</strong>ato dopoguerra un elemento importante nell'economia dell'azienda<br />

agricola della pianura bolognese. Sviluppatosi inizialmente come sfruttamento<br />

alternativo dei maceri per la canapa, si è andato progressivamente specializzando<br />

portando all'affermazione <strong>di</strong> un polo <strong>di</strong> interesse europeo per la produzione <strong>di</strong> <strong>pesci</strong><br />

ornamentali.<br />

Gli allevamenti autorizzati dalla <strong>Provincia</strong> sono i seguenti:<br />

Azienda Localizzazione impianti<br />

Ansaloni Carlo Crevalcore<br />

Bonora Rino S. Giorgio <strong>di</strong> Piano<br />

Borsarini Cesare Sant'Agata Bolognese<br />

Bovina Selvino S. Pietro in Casale<br />

Carpeggiani Gisella Crevalcore<br />

Cova Donata Galliera<br />

Filippini Enrico Crevalcore<br />

Blasca Castiglione dei Pepoli<br />

Val Bacchetti s.a.s Ozzano Emilia<br />

Prati Sala Bolognese<br />

Magagnoli Oneglio Pieve <strong>di</strong> Cento<br />

Magoni Remo San Giovanni in Persiceto<br />

Man<strong>di</strong>ni Franco S. Pietro in Casale<br />

Ere<strong>di</strong> Manfre<strong>di</strong>ni San Giovanni in Persiceto<br />

Fiumazzo Sant'Agata Bolognese<br />

Martina Crevalcore<br />

Mazzacurati Clau<strong>di</strong>o S. Pietro in Casale<br />

Mengoli Lorenzo Bentivoglio<br />

il Salmerino Lizzano in Belvedere<br />

Tad<strong>di</strong>a Marciano Malalbergo<br />

Testoni Nicola Bentivoglio<br />

Vincenzi Luca Crevalcore<br />

Panigale Lizzano in Belvedere<br />

Dal 1977 dopo che la legge n.968 “Principi generali e <strong>di</strong>sposizioni per la<br />

protezione e la tutela della fauna e la <strong>di</strong>sciplina della caccia” ha inserito nell'elenco<br />

delle specie protette le principali specie ittiofaghe si è assistito ad un progressivo<br />

incremento numerico dei contingenti svernanti e/o riproduttivi <strong>di</strong> Cormorano, Airone<br />

cenerino, Nitticora e Gabbiano comune. Questo fenomeno è stato considerato<br />

particolarmente qualificante dal punto <strong>di</strong> vista ambientale e faunistico e<br />

contestualmente dal 1987 la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> ha iniziato la valutazione ed il<br />

risarcimento dei danni prodotti dagli uccelli ittiofagi negli allevamenti ittici.<br />

1


Danni prodotti da Cormorano e loro confronto con i totali provinciali<br />

Cormorano €<br />

6.087,50<br />

Totale BO €<br />

443.880,23<br />

2000 2001 2002 2003 * 2004 * 2005 2006 2007<br />

€<br />

€ € € € € 19.896,54 € 14.620,77<br />

2.194,27 4.981,31 13.484,14 13.484,14 18.482,51<br />

€<br />

€ € € € € €<br />

431.060,12 357.963,33 489.864,34 308.402,33 334.232,96 425.392,87 639.018,59<br />

Cormorano 1,37% 0,51% 1,39% 2,75% 4,37% 5,53% 4,68% 2,28%<br />

Nota: 2004*-2003* è stato riportato il dato me<strong>di</strong>o relativo alla somma dei due anni<br />

Nel 1989 veniva istituita una Commissione <strong>di</strong> esperti per la messa a punto <strong>di</strong><br />

meto<strong>di</strong> incruenti <strong>di</strong> allontanamento delle specie ittiofaghe dagli allevamenti. A<br />

seguito dei deludenti risultati ottenuti in termini <strong>di</strong> prevenzione sul lungo periodo ed a<br />

fronte <strong>di</strong> un continuo incremento della capacità portante complessiva dell'ambiente<br />

planiziale bolognese e <strong>di</strong> un parallelo continuo aumento degli importi dei danni, si<br />

ritiene <strong>di</strong> procedere ad un piano <strong>di</strong> controllo delle principali specie ittiofaghe<br />

associando ai predetti meto<strong>di</strong> ecologici anche il ricorso ad un numero limitato <strong>di</strong><br />

abbattimenti.<br />

Finalità <strong>di</strong> pubblico interesse perseguite e territorio interessato<br />

Il piano, redatto ai sensi dell'art. 19 della Legge 11 febbraio 1992, n.157 e<br />

dell'art. 16 della Legge Regionale 15 febbraio 1994, n. 8 si propone <strong>di</strong> limitare i<br />

danni provocati da Cormorani alle popolazioni ittiche allevate.<br />

Il piano in questione sarà attivato, relativamente al territorio provinciale, in<br />

corrispondenza degli allevamenti <strong>di</strong> pesce autorizzati dalla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>.<br />

Specie interessate<br />

La specie obiettivo del presente Piano <strong>di</strong> Controllo è: Cormorano (Phalacrocorax<br />

carbo).<br />

Operatori incaricati <strong>di</strong> realizzare il piano<br />

Ai sensi dell'art. 16 della Legge Regionale 15 febbraio 1994, n. 8 e succ. mod.,<br />

i prelievi e gli abbattimenti avvengono sotto la <strong>di</strong>retta responsabilità della <strong>Provincia</strong> e<br />

sono attuati dai soggetti in<strong>di</strong>cati al comma 2 dell'art. 19 della Legge 11 febbraio<br />

1992, n.157.<br />

Sono pertanto incaricati delle operazioni <strong>di</strong> controllo gli Ufficiali ed Agenti del<br />

Corpo <strong>di</strong> Polizia <strong>Provincia</strong>le, che potranno avvalersi dei proprietari o conduttori degli<br />

allevamenti sui quali si attuano i piani <strong>di</strong> controllo, purché muniti <strong>di</strong> licenza per<br />

2


l’esercizio venatorio, nonché delle guar<strong>di</strong>e forestali e delle guar<strong>di</strong>e comunali munite<br />

<strong>di</strong> licenza per l’esercizio venatorio.<br />

Gli appartenenti al Corpo <strong>di</strong> Polizia <strong>Provincia</strong>le potranno altresì avvalersi dei<br />

coa<strong>di</strong>uvanti agli interventi <strong>di</strong> controllo selezionati attraverso appositi corsi <strong>di</strong><br />

preparazione alla gestione faunistica iscritti all’apposito “Elenco provinciale dei<br />

coa<strong>di</strong>uvanti per gli interventi <strong>di</strong> controllo sugli ittiofagi”.<br />

I proprietari e conduttori degli allevamenti, gli operatori autorizzati selezionati<br />

attraverso appositi corsi <strong>di</strong> preparazione alla gestione faunistica e tutti gli operatori<br />

coa<strong>di</strong>uvanti, che collaboreranno, a qualsiasi titolo, alle operazioni <strong>di</strong> controllo,<br />

dovranno <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> essere regolarmente coperti da polizza assicurativa per tali<br />

attività.<br />

Autorizzazione e controllo delle operazioni<br />

La sorveglianza sulle operazioni è <strong>di</strong> competenza degli Ufficiali ed Agenti del Corpo<br />

<strong>di</strong> Polizia <strong>Provincia</strong>le che provvedono alla compilazione degli atti autorizzativi<br />

perio<strong>di</strong>ci e alla vigilanza sullo svolgimento del piano provvedendo alla normale e<br />

perio<strong>di</strong>ca attività <strong>di</strong> registrazione dell’andamento e dei risultati degli abbattimenti<br />

anche al fine del rispetto del numero dei capi previsti dal Piano <strong>di</strong> Controllo.<br />

Inoltre, entro il 31 <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ogni anno, il Corpo <strong>di</strong> Polizia <strong>Provincia</strong>le fornirà al<br />

Servizio Tutela e Sviluppo Fauna i dati necessari a pre<strong>di</strong>sporre un ren<strong>di</strong>conto delle<br />

operazioni effettuate nel corso dell’annata e della loro efficacia rispetto al<br />

raggiungimento degli obbiettivi del presente Piano.<br />

Modalità e prescrizioni – numero massimo <strong>di</strong> capi abbattibili<br />

In considerazione della considerevole presenza <strong>di</strong> uccelli ittiofagi <strong>di</strong>moranti o<br />

svernanti nelle zone umide della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, più in particolare in<br />

considerazione dell'impatto del Cormorano sulle attività itticolturali delle zone citate,<br />

si procede alla loro <strong>di</strong>ssuasione nel corso dell’anno, dal 1 gennaio al 31 <strong>di</strong>cembre,<br />

me<strong>di</strong>ante:<br />

- Attuazione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> protezione meccanica, me<strong>di</strong>ante stesura <strong>di</strong> cavi e <strong>di</strong> reti<br />

anti-intrusione opportunamente <strong>di</strong>mensionate al fine <strong>di</strong> minimizzare la mortalità<br />

degli ittiofagi e ubicate sopra quei bacini o nei punti ove, in virtù della<br />

concentrazione <strong>di</strong> pesce, più consistente è la predazione o il potenziale danno.<br />

Tali reti, con maglie nella porzione verticale eventualmente più strette (almeno<br />

8x8 cm), dovranno essere accuratamente poste in opera e soggette a costante<br />

manutenzione al fine <strong>di</strong> eliminare e comunque minimizzare le possibilità <strong>di</strong><br />

accesso alle vasche.<br />

- Altri mezzi <strong>di</strong> protezione: rifugi per i <strong>pesci</strong> ecc.<br />

- Disturbo delle specie ittiofaghe con strumenti <strong>di</strong>ssuasivi ecologici non cruenti<br />

quali nastri colorati o riflettenti, detonatori, spari a salve, e quant'altro.<br />

3


- Abbattimenti mirati <strong>di</strong> Cormorani, nel numero massimo annuo <strong>di</strong> 200 esemplari,<br />

da attuarsi limitatamente agli impianti ittiogenici autorizzati ove sia lamentato il<br />

loro impatto sulle specie ittiche oggetto <strong>di</strong> allevamento.<br />

Gli interventi, abbattimenti compresi, possono essere attuati tutti i giorni della<br />

settimana, martedì e venerdì inclusi.<br />

Gli abbattimenti possono essere attuati nello spazio temporale compreso fra<br />

un'ora prima del sorgere del sole e fino a un’ora dopo il tramonto.<br />

Per gli abbattimenti verranno utilizzati esclusivamente fucili con canna ad<br />

anima liscia, caricati con munizione spezzata, aventi le caratteristiche previste<br />

dall'art. 13 della legge 11 febbraio 1992, n. 157.<br />

Gli abbattimenti potranno interessare un numero massimo annuo <strong>di</strong> 200<br />

Cormorani e dovranno essere relazionati, al termine <strong>di</strong> ciascun intervento, su<br />

apposito prospetto consegnato nominativamente ad ogni operatore autorizzato. Nel<br />

prospetto delle operazioni <strong>di</strong> abbattimento vanno riportati la data, l'ora, la località<br />

dell'intervento, il numero <strong>di</strong> colpi sparati e gli abbattimenti effettuati.<br />

Al fine <strong>di</strong> un corretto e doveroso controllo da parte della vigilanza, i proprietari<br />

degli allevamenti devono permettere il libero accesso alla vigilanza d’istituto e<br />

volontaria durante tutte le operazioni inerenti il piano <strong>di</strong> controllo.<br />

Destinazione degli esemplari abbattuti e smaltimento delle carcasse<br />

Per lo smaltimento delle carcasse sono previste l’inumazione, la<br />

piro<strong>di</strong>struzione, la consegna a <strong>di</strong>tte specializzate nello smaltimento.<br />

Qualora l'Istituto Nazionale della Fauna Selvatica o altri Istituti <strong>di</strong> ricerca ne<br />

facciano preventiva richiesta una quota dei capi abbattuti dovrà essere conservata in<br />

ambiente refrigerato a <strong>di</strong>sposizione dei predetti Enti a fini <strong>di</strong> monitoraggio per<br />

raccogliere informazioni <strong>di</strong> carattere biologico e sanitario.<br />

Durata del Piano <strong>di</strong> Controllo<br />

Il presente Piano <strong>di</strong> Controllo ha vali<strong>di</strong>tà sino al 30 giugno 2010.<br />

A partire dal mese <strong>di</strong> gennaio 2010 il Servizio Tutela e Sviluppo Fauna<br />

effettuerà, sulla base dei dati raccolti, una verifica dei risultati conseguiti e una<br />

valutazione sull’adeguatezza delle modalità operative adottate e degli interventi<br />

effettuati.<br />

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