I parassiti nei prodotti della pesca - Azienda per i Servizi Sanitari n ...
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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE<br />
S.C. IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE<br />
I <strong>parassiti</strong> <strong>nei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>della</strong> <strong>pesca</strong><br />
Gualtiero Fazio
Cosa è un parassita?<br />
E’ un essere vivente che vive sopra o dentro un altro organismo di specie<br />
diversa, chiamato ospite, con il quale stringe legame stretto.<br />
In pratica il parassita<br />
vive sfruttando un altro<br />
animale che lo ospita e<br />
da cui ottiene<br />
nutrimento e protezione,<br />
causando <strong>per</strong>ò danni o<br />
malattie più o meno<br />
gravi.<br />
I <strong>parassiti</strong>
I <strong>parassiti</strong><br />
I <strong>parassiti</strong> possono essere distinti in<br />
due grandi gruppi:<br />
1) gli ecto<strong>parassiti</strong>, come le pulci di<br />
mare, che vivono all'esterno del<br />
corpo dell'ospite, al quale sono<br />
comunque strettamente legati.<br />
2) gli endo<strong>parassiti</strong>, come i<br />
vermi, che vivono invece<br />
all'interno del corpo dell‘ospite.<br />
Tutti i <strong>parassiti</strong> di cui tratteremo<br />
in queste pagine appartengono a<br />
questo gruppo.<br />
Saragoparassitato daunectoparassita –<br />
Pulcedimare<br />
Endo<strong>parassiti</strong>sulfegatodiunmerluzzo
Non è sempre facile comprendere e studiare il ciclo di vita dei <strong>parassiti</strong><br />
di cui parleremo. Infatti i vermi durante la loro vita si trasformano più<br />
volte e questi cambiamenti spesso avvengono in animali diversi.<br />
In generale possiamo dire che<br />
tutti i <strong>parassiti</strong> si formano da<br />
uova prodotte da un verme<br />
adulto.<br />
Dalle uova si sviluppano larve<br />
che, attraverso una serie di<br />
trasformazioni, danno origine<br />
ad un parassita adulto.<br />
Gli animali dove si formano e<br />
vivono le larve si chiamano<br />
“ospiti intermedi”, mentre gli<br />
animali dove si forma o vive il<br />
verme adulto si chiamano<br />
“ospiti definitivi”.<br />
I <strong>parassiti</strong><br />
ospiti intermedi<br />
ospiti intermedi<br />
ospite definitivo<br />
verme adulto<br />
Uova<br />
Larve
I <strong>parassiti</strong><br />
Quando un animale ospite presenta dei <strong>parassiti</strong>, sulla sua su<strong>per</strong>ficie o<br />
all’interno del corpo, si dice che quell’animale è parassitato o infestato.<br />
Se i <strong>parassiti</strong> presenti sono molto numerosi si dice che il pesce è<br />
massivamente parassitato oppure che l’infestazione è massiva.<br />
Se i <strong>parassiti</strong> sono visibili ad occhio nudo si dice che l’infestazione o la<br />
parassitosi è manifesta.
Per prime considereremo le malattie dell’uomo trasmesse da <strong>parassiti</strong> dei<br />
pesci.<br />
L’uomo si ammala dopo aver consumato le carni di pesci che contengono<br />
<strong>parassiti</strong> vivi.<br />
Queste malattie sono conosciute con il nome di “Zoonosi parassitarie di<br />
origine ittica” ed i <strong>parassiti</strong> che le provocano vengono chiamati “<strong>parassiti</strong><br />
ittici zoonosici”.<br />
Fortunatamente si<br />
tratta di malattie non<br />
molto frequenti<br />
nell’uomo, anche se i<br />
pesci molto spesso<br />
presentano <strong>parassiti</strong><br />
nella loro carne.<br />
I <strong>parassiti</strong> <strong>nei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>della</strong> <strong>pesca</strong>
Parassiti <strong>nei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>della</strong> <strong>pesca</strong>: malattie nell’uomo<br />
Le malattie dell’uomo causate da <strong>parassiti</strong> dei <strong>prodotti</strong> ittici possono<br />
essere causate in qualche caso dal verme adulto, ma molto più spesso<br />
dalle sue larve.<br />
In quest’ultimo caso le larve<br />
devono essere comunque<br />
“vive”.<br />
Inoltre i <strong>parassiti</strong> sono più<br />
aggressivi e <strong>per</strong>icolosi <strong>per</strong><br />
l’uomo, se sono “vitali”<br />
ovvero se presentano propri<br />
movimenti, evidenti anche ad<br />
occhio nudo.<br />
Larvediparassitaviveevitali
Parassiti <strong>nei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>della</strong> <strong>pesca</strong>: malattie nell’uomo<br />
Esistono dei trattamenti che vengono fatti nel pesce che possono uccidere le<br />
larve dei <strong>parassiti</strong>.<br />
Ad esempio il congelamento dei<br />
<strong>prodotti</strong> <strong>della</strong> <strong>pesca</strong> condotto a<br />
tem<strong>per</strong>atura di – 20 °C <strong>per</strong><br />
almeno 24 ore, è riconosciuto<br />
come un modo efficace <strong>per</strong><br />
uccidere la maggior parte dei<br />
<strong>parassiti</strong> ittici.<br />
In questi casi le larve morte dei<br />
<strong>parassiti</strong> sono chiamate anche<br />
“larve devitalizzate”.
Parassiti <strong>nei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>della</strong> <strong>pesca</strong>: malattie nell’uomo<br />
I <strong>parassiti</strong> dei <strong>prodotti</strong> ittici, soprattutto quando sono vivi, possono<br />
essere anche causa di forme allergiche in alcune <strong>per</strong>sone sensibili.<br />
Questi <strong>parassiti</strong> <strong>per</strong>tanto sono<br />
considerati fra le principali<br />
cause di allergia umana.
Parassiti <strong>nei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>della</strong> <strong>pesca</strong>: qualità del prodotto ittico<br />
Esistono poi molti <strong>parassiti</strong> dei pesci che non causano malattie nell’uomo.<br />
Questi <strong>parassiti</strong> vengono chiamati “<strong>parassiti</strong> ittici non zoonosici”.<br />
La presenza di un numero<br />
elevato di <strong>parassiti</strong> nella<br />
carne del pesce provoca<br />
gravi ed evidenti<br />
alterazioni dei caratteri<br />
organolettici<br />
(consistenza, colore,<br />
odore, ecc.).<br />
In questi casi il prodotto<br />
ittico spesso diventa non<br />
idoneo al consumo<br />
umano in quanto assume<br />
un aspetto ripugnante.
Parassiti <strong>nei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>della</strong> <strong>pesca</strong>:<br />
malattie nell’uomo e qualità del prodotto ittico<br />
Riassumendo, possiamo dire che i <strong>parassiti</strong> <strong>nei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>della</strong> <strong>pesca</strong><br />
possono creare questi tipi di problemi:<br />
Larve vive (non devitalizzate)<br />
di <strong>parassiti</strong> zoonosici<br />
Larve morte (devitalizzate)<br />
di alcuni <strong>parassiti</strong> zoonosici<br />
(es. Anisakis)<br />
Presenza massiva di <strong>parassiti</strong><br />
non zoonosici <strong>nei</strong> tessuti del<br />
pesce<br />
Malattie nell’uomo a carico dell’apparato<br />
gastro-enterico e degli organi interni<br />
(es. fegato).<br />
Forme allergiche nell’uomo (orticaria,<br />
congiuntivite, gonfiore al volto o agli<br />
arti, artrite reumatica, asma, shock<br />
anafilattico).<br />
Forme allergiche nell’uomo (orticaria,<br />
congiuntivite, gonfiore al volto o agli<br />
arti, artrite reumatica, asma, shock<br />
anafilattico).<br />
Modificazioni del tessuto muscolare,<br />
alterazione dei caratteri organolettici,<br />
aspetto ripugnante del prodotto ittico.
DA PESCI DI ACQUA SALATA<br />
Anisakiasi<br />
Parassiti <strong>nei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>della</strong> <strong>pesca</strong>:<br />
malattie nell’uomo<br />
Le malattie dell’uomo provocate da <strong>parassiti</strong> dei <strong>prodotti</strong> ittici possono<br />
essere poi divise in due gruppi:<br />
quelle che sono causate da <strong>parassiti</strong> di pesci di acqua dolce e quelle<br />
causate da <strong>parassiti</strong> di pesci di acqua salata.<br />
DA PESCI DI ACQUA DOLCE<br />
Difillobotriasi<br />
Opistorchiasi o Clonorchiasi<br />
Heterophidosi<br />
Clinostomosi
Per ogni malattia causata nell’uomo da <strong>parassiti</strong> dei <strong>prodotti</strong> ittici<br />
considereremo:<br />
le caratteristiche del parassita<br />
la diffusione <strong>della</strong> malattia<br />
il ciclo di vita del parassita<br />
le specie di pesci interessate<br />
come si infesta l’uomo<br />
i sintomi <strong>della</strong> malattia nell’uomo<br />
come cercare il parassita<br />
come prevenire la malattia<br />
Parassiti <strong>nei</strong> <strong>prodotti</strong> <strong>della</strong> <strong>pesca</strong>:<br />
malattie nell’uomo
Le zoonosi parassitarie di origine ittica<br />
OPISTORCHIDOSI
OPISTORCHIDOSI<br />
L’Opistorchidosi è una malattia trasmessa all’uomo da <strong>parassiti</strong> che colpiscono i<br />
pesci di acqua dolce.<br />
Questi <strong>parassiti</strong> un tempo erano chiamati Clonorchis , oggi sono chiamati<br />
Opistorchis.<br />
Opisthorchis da adulto è un verme che vive nel fegato dell’uomo.<br />
E’ di colore arancione, piatto, con la forma di una piccola punta di lancia,<br />
lungo circa 1 cm. e largo 2,5 mm.<br />
Opisthorchis felineus<br />
Larve<br />
Opisthorchis viverrini<br />
verme adulto
L’Opistorchidosi è una malattia diffusa<br />
in Cina e nel Sud Est asiatico<br />
(Laos,Thailandia, Vietnam e Cambogia).<br />
In queste zone le <strong>per</strong>sone ammalate<br />
di Opistorchidosi sono diverse<br />
decine di milioni.<br />
In Europa è ben conosciuta soprattutto<br />
<strong>nei</strong> paesi ricchi di laghi e fiumi come la<br />
Germania, la Polonia, i Paesi Baltici, la<br />
Russia e la Siberia.<br />
OPISTORCHIDOSI<br />
Diffusione <strong>della</strong> malattia<br />
Un piccolo focolaio di Opistorchidosi è stato segnalato in Ecuador.
In Asia il pesce d’acqua dolce viene<br />
consumato crudo, da solo o misto a<br />
riso od avena, ma spesso,<br />
soprattutto i bambini, lo<br />
consumano, <strong>per</strong> gioco, appena<br />
<strong>pesca</strong>to.<br />
Questo spiega <strong>per</strong>ché, in questa<br />
regione, la maggior parte delle<br />
infezioni da Opistorchis avviene<br />
nell’infanzia.<br />
OPISTORCHIDOSI<br />
Diffusione <strong>della</strong> malattia
OPISTORCHIDOSI<br />
CASIUMANIINITALIADAOPISTORCHISFELINEUS<br />
Anno 2003 2005 2006 2007 2008<br />
Luogo di consumo Ristorante Ristorante casa Ristorante casa<br />
Pesce consumato Tinca Tinca Tinca Tinca Tinca<br />
Origine del pesce Lago<br />
Trasimeno<br />
Numero di <strong>per</strong>sone<br />
ospidalizzate<br />
Numero di <strong>per</strong>sone<br />
non ospidalizzate<br />
Lago<br />
Trasimeno<br />
Lago<br />
Bolsena<br />
Lago<br />
Bolsena<br />
Lago<br />
Bolsena<br />
2 8 20 2 2<br />
0 0 0 1 1<br />
Fra il 2003 ed il 2008 l’Opistorchidosi è stata segnalata più volte soprattutto nelle<br />
regioni del centro Italia (Umbria e Lazio).<br />
Tutte le <strong>per</strong>sone ammalate hanno dichiarato di aver consumato piatti a base di<br />
Tinche crude <strong>pesca</strong>te nel Lago di Bolsena o nel Lago Trasimeno.<br />
Le preparazioni di pesce sono state generalmente consumate al ristorante e più<br />
raramente in casa.<br />
In molti casi la malattia ha richiesto il ricovero all’ospedale.
OPISTORCHIDOSI<br />
Molto recente è un episodio di Opistorchidosi che ha interessato 80 <strong>per</strong>sone.<br />
La malattia è comparsa dopo il consumo, in un ristorante <strong>della</strong> Valle d’Aosta, di<br />
piatti a base di carpa marinata probabilmente di provenienza cinese.
L’uomo si infesta<br />
consumando piatti a base<br />
di Tinche o Carpe crude o<br />
praticamente crude (pesci<br />
marinati o affumicati a<br />
freddo), contenenti larve di<br />
Opistorchis.<br />
OPISTORCHIDOSI<br />
Come si infesta l’uomo ?<br />
Tinca<br />
Carpa
Il verme adulto vive nel fegato dell’uomo.<br />
Le uova prodotte dal parassita sono<br />
trasportate con la bile fino all’intestino e<br />
da qui sono eliminate con le feci.<br />
Le uova di Opistorchis, che con le feci<br />
raggiungono l’acqua di laghi o fiumi,<br />
vengono ingerite da lumache acquatiche.<br />
Nella lumaca le uova si trasformano in<br />
larve.<br />
Queste vengono poi liberate dalla<br />
lumaca nell’acqua.<br />
Le larve rimangono sul fondo di laghi o<br />
fiumi finché non riescono a penetrare<br />
nella pelle di pesci di acqua dolce<br />
localizzandosi <strong>nei</strong> muscoli.<br />
Il parassita si trasmette all'uomo tramite il<br />
consumo di pesce crudo o poco cotto.<br />
OPISTORCHIDOSI<br />
Il ciclo del parassita<br />
Larvaliberanell’acqua<br />
Larvanellalumaca<br />
Larvanelpesce<br />
Uovadelparassita<br />
L’uomosi<br />
ammala<br />
mangiando<br />
pescecrudoo<br />
pococotto<br />
Parassitaadulto
I <strong>parassiti</strong> adulti vivono <strong>nei</strong> canali biliari<br />
del fegato dove possono sopravvivere<br />
<strong>per</strong> oltre 15 anni.<br />
I <strong>parassiti</strong> provocano epatiti e colecistiti<br />
cioè gravi infiammazioni del fegato.<br />
In molti casi il fegato aumenta di<br />
volume e la malattia può dare origine a<br />
tumori maligni.<br />
OPISTORCHIDOSI<br />
La malattia nell’uomo<br />
I casi mortali di questa<br />
parassitosi sono il 16 %. Fegatoconevidentidanni<br />
provocatidaOpistorchis
OPISTORCHIDOSI<br />
La malattia nell’uomo<br />
All’inizio <strong>della</strong> malattia i sintomi sono<br />
spesso lievi e poco caratteristici.<br />
Talvolta si ha mancanza di appetito,<br />
febbre, dolore addominale e disturbi allo<br />
stomaco ed all’intestino con diarrea.<br />
Nel caso in cui il vermi rimangano <strong>per</strong> molto tempo nel fegato compare l’ittero<br />
e gli altri sintomi tipici delle gravi infiammazioni del fegato.<br />
In alcuni casi i danni al fegato possono dare origine a tumori maligni.
OPISTORCHIDOSI<br />
Come si può trovare il parassita ?<br />
Nell’uomo il parassita adulto può<br />
essere sco<strong>per</strong>to cercando le uova con<br />
l’esame delle feci oppure attraverso<br />
l’esame del sangue.<br />
Nei pesci le larve del parassita non sono<br />
visibili ad occhio nudo.<br />
E’ quindi necessario osservare al<br />
microscopio piccole parti di muscolo del<br />
pesce oppure effettuare alcuni esami di<br />
laboratorio più complessi.<br />
O.sinensis<br />
uovo<br />
O.viverrini<br />
Larva
OPISTORCHIDOSI<br />
La prevenzione<br />
Per uccidere le larve del parassita è necessario cuocere o congelare il pesce.<br />
La cottura deve avvenire ad almeno 65 °C, a cuore dell’alimento, <strong>per</strong> almeno 1<br />
minuto.<br />
Per consumare il pesce crudo o praticamente crudo è invece necessario congelarlo<br />
a – 20 °C, a cuore dell’alimento, <strong>per</strong> almeno 1 settimana.<br />
Il Ministero <strong>della</strong> Salute in una Circolare del febbraio 2008 raccomanda:<br />
- Il divieto di vendita/consumo di pesce e <strong>prodotti</strong> ittici crudi o poco cotti;<br />
- l’informazione adeguata e l’educazione sanitaria del <strong>per</strong>sonale addetto ai controlli,<br />
degli o<strong>per</strong>atori e dei consumatori;<br />
- la commercializzazione dei pesci a rischio con indicazione “da consumarsi previa<br />
cottura o congelamento a – 20 °C <strong>per</strong> una settimana”;<br />
- il controllo dei pesci come la Tinca e la Carpa <strong>pesca</strong>ti in Italia.
Le zoonosi parassitarie di origine ittica<br />
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
La Difillobotriasi o Plerocercosi è la più conosciuta delle zoonosi<br />
parassitarie, legata al consumo di <strong>prodotti</strong> ittici di acqua dolce es.<br />
laghi, fiumi.<br />
E’ causata da un<br />
cestode, cioè da un<br />
parassita di forma<br />
piatta ed allungata<br />
denominato<br />
Diphillobotrium latum.<br />
D.latum<br />
(parassitaadulto)
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
Come tutti i cestodi, questo<br />
parassita, da adulto, si presenta con<br />
un corpo costituito da tre parti ben<br />
distinte:<br />
- la testa o scolice;<br />
- il collo;<br />
- lo strobilo ovvero la parte allungata<br />
e piatta del parassita costituita da<br />
una serie di piccoli segmenti, detti<br />
proglottidi.<br />
D.latum<br />
(scolice)<br />
D.latum<br />
(proglottidi)
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
Questo parassita è considerato<br />
il più lungo verme esistente,<br />
potendo raggiungere,<br />
nell’intestino dell’uomo, i 14<br />
metri di lunghezza con oltre<br />
4000 proglottidi.<br />
Diphillobotrium latum<br />
- da adulto è parassita<br />
dell’intestino dell’ uomo, il<br />
cane, il gatto e il maiale.<br />
- sottoforma di larva è<br />
parassita di un piccolo<br />
crostaceo e di pesci di acqua<br />
dolce.
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
Ciclo del parassita<br />
L’uomo si infesta attraverso il consumo<br />
di pesce crudo o poco cotto contenente<br />
larve di Difillobotrium.<br />
Le uova, contenute nelle proglottidi,<br />
sono eliminate con le feci dalle <strong>per</strong>sone<br />
infette.<br />
Attraverso gli scarichi fognari, le uova<br />
passano nell’acqua di laghi o fiumi e<br />
qui vengono ingerite da piccoli<br />
crostacei, nell'intestino dei quali si<br />
sviluppa una larva. Quando il crostaceo<br />
viene mangiato da un pesce, la larva<br />
migra nel nuovo ospite, e da lì si<br />
trasmette all'uomo tramite il consumo di<br />
pesce crudo o poco cotto.<br />
Larvanelcrostaceo<br />
Larvanelpesce<br />
Uovadelparassita<br />
Parassitaadulto
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
L’uomo si infesta attraverso il<br />
consumo di pesce crudo o poco<br />
cotto contenente larve di<br />
Difillobotrium.<br />
Come si infesta l’uomo ?
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
Uovo di Diphillobotrium latum<br />
eliminato con le feci dall’uomo.<br />
Il piccolo crostaceo, che<br />
rappresenta il primo ospite del<br />
parassita.
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
I pesci che, se consumati crudi o poco cotti, trasmettono la malattia<br />
all’uomo :<br />
Pesce <strong>per</strong>sico<br />
Bottatrice<br />
Trota Coregone o Lavarello
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
La larva di Diphillobotrium latum si localizza <strong>nei</strong> muscoli di alcune<br />
specie di pesci di acqua dolce.<br />
Questa larva viene anche chiamata “Spargano”.
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
La larva di Diphillobotrium latum, responsabile <strong>della</strong> malattia nell’uomo<br />
è ben visibile <strong>nei</strong> muscoli del pesce. La sua ricerca può essere<br />
facilitata mettendo controluce il filetto di pesce: s<strong>per</strong>atura.
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
La Difillobotriasi è malattia diffusa<br />
<strong>nei</strong> pesci presenti in alcuni fiumi e<br />
laghi soprattutto del Canada, Stati<br />
dell’ex Unione Sovietica, Siberia,<br />
Paesi Scandinavi, Grandi Laghi,<br />
Giappone, Cile ed Europa<br />
centrale.<br />
Diffusione <strong>della</strong> malattia<br />
Casi umani di difillobotriosi:<br />
Distribuzione <strong>della</strong> malattia nell’uomo<br />
30 anni fa: 5 milioni in Europa,<br />
in Europa (dal 1980)<br />
4 milioni in Asia,<br />
100.000 in America.<br />
Casi sporadici in aumento negli ultimi anni.
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
Diffusione <strong>della</strong> malattia<br />
In Italia la malattia nell’uomo è segnalata in alcune regioni del nord, in<br />
aree sub alpine e dei laghi al confine con la Svizzera e la Francia.<br />
In base ad indagini recenti<br />
<strong>nei</strong> laghi al confine italosvizzero,<br />
il Pesce <strong>per</strong>sico<br />
(Perca fluviatilis) risulta<br />
infestato in <strong>per</strong>centuali<br />
comprese fra il 8 e 33%.
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
Nella zona dei laghi al confine<br />
italo-svizzero la malattia<br />
nell’uomo era scomparsa dal<br />
1970.<br />
Dagli anni ’80, in queste zone,<br />
la malattia è ricomparsa<br />
sporadicamente.<br />
Dal 2001 al 2007 si sono<br />
registrati oltre 330 casi.<br />
Diffusione <strong>della</strong> malattia<br />
Di questi casi 8 sono stati segnalati presso l’Ospedale Valduce di Como<br />
nel 2001 e 23 presso l’Ospedale Manzoni di Lecco dal 2002 al 2007.
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
La malattia nell’uomo<br />
La malattia nell’uomo si presenta con sintomi di scarso rilievo.<br />
Il parassita nell’intestino dell’uomo causa una infiammazione che<br />
provoca dolori addominali, diarrea e stitichezza, vomito e <strong>per</strong>dita<br />
dell’appetito.<br />
Talvolta si ha anemia <strong>per</strong> carenza di vit. B12.<br />
I sintomi sono più evidenti soprattutto nelle <strong>per</strong>sone di età su<strong>per</strong>iore a 30<br />
anni e tendono a scomparire rapidamente dopo la cura con farmaci<br />
specifici.
DIFILLOBOTRIASI - PLEROCERCOSI<br />
La prevenzione<br />
Per la prevenzione di questa malattia<br />
nell’uomo sono importanti:<br />
- Il congelamento del pesce <strong>per</strong> almeno 24<br />
ore a – 20 °C <strong>per</strong> i pesci da consumarsi<br />
crudi, marinati o affumicati;<br />
-la cottura a 56 °C <strong>per</strong> almeno 5 minuti a<br />
cuore del prodotto;<br />
-l’informazione adeguata e l’educazione<br />
sanitaria del <strong>per</strong>sonale addetto ai controlli,<br />
degli o<strong>per</strong>atori e dei consumatori;<br />
- Il controllo visivo <strong>della</strong> muscolatura dei<br />
pesci a rischio;<br />
- la cura ed il controllo delle <strong>per</strong>sone<br />
ammalate;<br />
- il trattamento, la depurazione e la<br />
canalizzazione delle acque di scarico.
Le zoonosi parassitarie di origine ittica<br />
LA CLINOSTOMOSI
CLINOSTOMOSI<br />
La Clinostomosi è una zoonosi parassitaria di origine ittica causata<br />
da Clinostomum complanatum.<br />
La malattia nell’uomo è stata segnalata <strong>per</strong> la prima volta nel 1938,<br />
ma finora sono stati accertati solo 16 casi in Giappone, Corea ed<br />
Israele.<br />
C.Complanatum<br />
vermeadultonell’esofagodiunuccello<br />
CistidalarvediC.Complanatum<br />
nelmuscolodiunpesce
Ciclo del parassita<br />
CLINOSTOMOSI<br />
GualtieroFazio
Il parassita adulto vive nella<br />
bocca di alcune specie di<br />
uccelli che si alimentano<br />
con pesci come gli aironi, le<br />
garzette e le nitticore.<br />
CLINOSTOMOSI<br />
Ciclo del parassita
CLINOSTOMOSI<br />
Ciclo del parassita<br />
Quando uno di questi uccelli mette il becco nell’acqua di un fiume o di un<br />
lago <strong>per</strong> alimentarsi, libera le uova del parassita.<br />
Dalle uova libere nell’acqua si forma la larva che penetra in una piccola<br />
lumaca acquatica.
La larva, dopo essersi<br />
trasformata, ben presto lascia<br />
la lumaca, nuotando nell’acqua<br />
fino a che non penetra nella<br />
pelle e nel muscolo del pesce.<br />
Il pesce rappresenta la fonte di<br />
trasmissione <strong>della</strong> malattia sia<br />
negli uccelli che nell’uomo.<br />
CLINOSTOMOSI<br />
Ciclo del parassita
CLINOSTOMOSI<br />
L’uomo può contrarre la malattia da più di 30 specie di pesci di acqua<br />
dolce ad esempio la Trota, la Carpa, il Carassio .<br />
In questi pesci sono visibili le cisti<br />
formate dalle larve del parassita.<br />
Tali cisti, di alcuni millimetri di<br />
diametro, sono di colore giallo<br />
e <strong>per</strong> questo vengono chiamate<br />
“yellow grubs” ovvero “larve gialle”<br />
CistidalarvediC.Complanatum<br />
Yellowgrub
CLINOSTOMOSI<br />
La malattia e i sintomi nell’uomo<br />
L’uomo quando è colpito da questa malattia presenta sintomi a<br />
carico <strong>della</strong> gola dove il parassita si può localizzare.<br />
Manifesta tosse con eliminazione di sangue, dolore alla gola,<br />
faringiti e laringiti con ulcere.<br />
LarvadiC.Complanatum<br />
nellagoladiunuomo
Le zoonosi parassitarie di origine ittica<br />
HETEROPHIDOSI
E’ una malattia trasmessa all’uomo da Heterophyes heterophyes un<br />
parassita di piccole dimensioni (max. 2,5 mm) che da adulto si presenta<br />
come una goccia appiattita.<br />
Heterophyes heterophyes<br />
verme adulto<br />
HETEROPHIDOSI<br />
Nella parte anteriore del corpo,<br />
il parassita presenta una<br />
ventosa con la quale si attacca<br />
all’intestino dell’uomo o<br />
dell’animale che lo ospita.
HETEROPHIDOSI<br />
Diffusione <strong>della</strong> malattia<br />
L’Heterophidosi è una malattia dell’uomo non molto diffusa, trasmessa<br />
da <strong>parassiti</strong> dei pesci.<br />
E’ stata segnalata in Estremo Oriente e Medio Oriente ed in particolare<br />
nella zona <strong>della</strong> foce del Nilo in Egitto, in Korea, Giappone, Cina,<br />
Taiwan e Filippine.<br />
In queste zone il parassita ha la possibilità di diffondersi più facilmente<br />
<strong>per</strong>ché i <strong>pesca</strong>tori di queste popolazioni hanno l’abitudine di defecare<br />
direttamente dalla barca mentre <strong>pesca</strong>no.<br />
In Europa: casi sporadici in Grecia, Spagna e Francia.<br />
Italia: parassita adulto è stato osservato in cani in Sicilia e le larve in<br />
Cefali in Sardegna. Nessun caso umano.
L’uomo si infesta<br />
consumando pesce crudo<br />
o poco cotto contenente<br />
larve di Heterophyes.<br />
HETEROPHIDOSI<br />
Come si infesta l’uomo ?<br />
Cefali
HETEROPHIDOSI<br />
Il ciclo del parassita<br />
Le uova sono eliminate con le feci dalle<br />
<strong>per</strong>sone infette, ma anche da cani, gatti<br />
ed uccelli che si alimentano con pesci.<br />
Nell’acqua di laghi o fiumi, vengono<br />
ingerite da lumache acquatiche,<br />
nell'intestino delle quali si sviluppano e si<br />
trasformano in larve.<br />
Queste vengono poi eliminate dalla<br />
lumaca nell’acqua.<br />
Le larve nuotano libere finché non<br />
penetrano nella pelle di un pesce<br />
di acqua dolce localizzandosi <strong>nei</strong> muscoli.<br />
Il parassita si trasmette all'uomo tramite il<br />
consumo di pesce crudo o poco cotto.<br />
Larvanelpesce<br />
Larvaliberanell’acqua<br />
Larvanellalumaca<br />
L’uomo,ilcane,ilgattoegli<br />
uccellichesialimentanocon<br />
pescisiammalanomangiando<br />
pescecrudoopococotto<br />
Uovadelparassita<br />
Parassitaadulto
Lalumacaacquaticaaformadiconocheospita<br />
lelarvedelparassita.<br />
HETEROPHIDOSI<br />
Il ciclo del parassita<br />
Il Cefalo è un pesce che vive<br />
in mare vicino alla costa, ma<br />
spesso, penetra anche nelle<br />
acque salmastre e dolci di<br />
lagune e fiumi e <strong>nei</strong> porti.
Spesso la malattia decorre<br />
senza sintomi o con diarrea e<br />
dolori addominali.<br />
Il parassita nell’uomo può<br />
provocare gravi infiammazioni<br />
dell’intestino.<br />
Talvolta le uova liberate dal<br />
parassita possono entrare nel<br />
circolo sanguigno causando<br />
danni al cervello ed la cuore.<br />
HETEROPHIDOSI<br />
La malattia nell’uomo
Come si può trovare il parassita ?<br />
Nell’uomo il parassita adulto può<br />
essere sco<strong>per</strong>to cercando le uova con<br />
l’esame delle feci oppure attraverso<br />
l’esame del sangue. M.yokogawai<br />
(uova)<br />
Nei pesci le larve del parassita non sono<br />
visibili ad occhio nudo.<br />
E’ quindi necessario osservare al<br />
microscopio piccole parti di muscolo del<br />
pesce oppure effettuare alcuni esami di<br />
laboratorio più complessi.<br />
HETEROPHIDOSI<br />
H. heterophyes<br />
(larva)
Il parassita è molto resistente<br />
alla cottura.<br />
E’ necessario cuocere il pesce:<br />
- a 50 °C <strong>per</strong> almeno 180 minuti;<br />
- a 100 °C <strong>per</strong> almeno 10 minuti.<br />
HETEROPHIDOSI<br />
La prevenzione
Le zoonosi parassitarie di origine ittica<br />
ANISAKIDOSI
L’Anisakidosi è una malattia trasmessa all’uomo da vermi tondi che<br />
colpiscono soprattutto i pesci di acqua salata.<br />
Con il termine di Anisakis in realtà si considera un gruppo di <strong>parassiti</strong> molto<br />
diversi fra loro.<br />
I più importanti da ricordare sono:<br />
1) Anisakis<br />
2) Pseudoterranova<br />
3) Contracaecum<br />
4) Hysterothylacium<br />
Larva di Anisakis<br />
ANISAKIDOSI<br />
Larve diPseudoterranova
ANISAKIDOSI<br />
Storia <strong>della</strong> malattia<br />
Il parassita è ben conosciuto fin dal 1845, ma<br />
la prima segnalazione di malattia nell’uomo si<br />
ha nel 1960, quando in Olanda vengono<br />
descritti alcuni casi mortali in <strong>per</strong>sone che<br />
avevano all’abitudine di consumare aringhe<br />
giovani marinate (“aringhe verdi”).<br />
Da allora sono stati descritti nel mondo<br />
moltissimi casi.<br />
Learingheverdi(maatjes)<br />
sonountipicopiatto<br />
olandeseabasediaringhe<br />
giovanimarinate<br />
leggermentesalate<br />
CorradoParona,<br />
unodeiprimi<br />
studiosidel<br />
parassitaAnisakis
La malattia nell’uomo è diffusa in<br />
Asia, (dove sono state riscontrate<br />
decine di migliaia di casi), ed in<br />
particolare in Giappone <strong>per</strong><br />
l’abitudine di consumare<br />
preparazioni a base di pesci crudi.<br />
Gravlax e Cebiche:<br />
piatti a base di pesce<br />
marinato, tipici<br />
rispettivamente<br />
del Nord Europa<br />
e del Sud America<br />
ANISAKIDOSI<br />
Diffusione <strong>della</strong> malattia<br />
Sushi sashimi: preparazioni giapponesi<br />
a base di pesce crudo<br />
In alcuni paesi Europei (Olanda,<br />
Germania, Spagna, Francia Italia, ecc.)<br />
e nel sud America ogni anno si<br />
segnalano casi sporadici di malattia,<br />
legati <strong>per</strong> lo più a consumo di <strong>prodotti</strong><br />
ittici marinati.
Le larve delle quattro specie di <strong>parassiti</strong> che appartengono al gruppo degli<br />
Anisakidi hanno un aspetto molto diverso fra di loro:<br />
Larve di Anisakis<br />
Le larve sono lunghe da 1 cm.<br />
e mezzo a 3 cm., con<br />
diametro di 0,5 cm.<br />
Sono di colore chiaro bianco o<br />
bianco-giallastro, ed appaiono<br />
generalmente arrotolate<br />
formando un spirale, simile<br />
alla “molla di un orologio”<br />
Una volta srotolate appaiono<br />
estremamente attive, agitate<br />
con movimenti come quelli di<br />
un serpente.<br />
ANISAKIDOSI<br />
Larve di Anisakis
Le larve delle quattro specie di <strong>parassiti</strong> che appartengono al gruppo degli<br />
Anisakidi hanno un aspetto molto diverso fra di loro:<br />
Pseudoterranova<br />
le larve sono facile da vedere <strong>per</strong>ché<br />
sono di colore bianco-giallastro<br />
intenso, talvolta bruno o brunoarancio,<br />
generalmente, di lunghezza<br />
compresa fra i 2,5 cm. ed i 4 cm. e<br />
2 mm. di diametro.<br />
Normalmente si osservano arrotolate<br />
su stesse, come quelle di Anisakis,<br />
ma la con spirale piuttosto larga e<br />
meno compatta.<br />
Se le larve vive, presentano<br />
movimenti molto evidenti.<br />
ANISAKIDOSI<br />
Larve di Pseudoterranova
Le larve delle quattro specie di <strong>parassiti</strong> che appartengono al gruppo degli<br />
Anisakidi hanno un aspetto molto diverso fra di loro:<br />
Contracaecum<br />
Le larve hanno una forma<br />
caratteristica “ad uncino”, piuttosto<br />
affusolate alle due estremità.<br />
Sono di colore bianco-verdastro e<br />
misurano circa 1 cm. di lunghezza.<br />
Histerothylacium<br />
Le larve sono biancastre,<br />
generalmente più piccole di Anisakis<br />
di aspetto slanciato e fine,<br />
generalmente non sono arrotolate.<br />
ANISAKIDOSI<br />
LarvediContracaecum<br />
Larve di Hysterothylacium
Dei quattro <strong>parassiti</strong> che sono stati descritti il più diffuso e conosciuto è<br />
Anisakis, e la malattia dell’uomo è chiamata Anisakidosi o Anisakiasi.<br />
Hysterothylacium è<br />
l’unico considerato<br />
non <strong>per</strong>icoloso <strong>per</strong><br />
l’uomo <strong>per</strong>ché poco<br />
resistente al calore.<br />
Hysterothylacium<br />
infatti muore a 30 °C,<br />
tem<strong>per</strong>atura ben al di<br />
sotto di quella del<br />
nostro corpo (37 °C).<br />
ANISAKIDOSI<br />
Larve di Anisakis
ANISAKIDOSI<br />
Il ciclo del parassita<br />
Gli adulti, di dimensioni notevoli (3 – 15 cm. di<br />
lunghezza), vivono nello stomaco di mammiferi<br />
marini (delfini, balene) di pinnipedi (leoni<br />
marini, foche) o di uccelli che si nutrono di<br />
pesci. Questi ospiti definitivi, eliminano le uova<br />
con le feci.<br />
Nell’acqua, se la tem<strong>per</strong>atura è piuttosto fredda<br />
(5-7 °C) maturano le larve che sono ben presto<br />
ingerite dal primo ospite rappresentato da un<br />
piccoli crostacei (detti comunemente “Krill”).<br />
Questi crostacei costituiscono il nutrimento<br />
<strong>per</strong> molte specie di pesci e di alcuni cefalopodi<br />
e quindi rappresentano anche la via di<br />
trasmissione e di diffusione del parassita.<br />
Il ciclo si conclude quando gli ospiti definitivi<br />
si infestano ingerendo pesci o cefalopodi che<br />
contengono le larve.<br />
L’uomo si inserisce nel ciclo del parassita,<br />
attraverso l’ingestione di pesci crudi o di<br />
cefalopodi poco cotti infestati da larve.<br />
Imammiferimarini<br />
ingerisconoipesciinfestati<br />
Ilpescesinutredi<br />
crostaceicontenenti<br />
lalarvadelparassita<br />
L’uomosiammalamangiando<br />
pesceomolluschicefalopodi<br />
crudiopococotti<br />
Uovaliberenell’acqua<br />
Uovaliberenell’acqua<br />
Dalleuovasiformanolelarve<br />
Larvanelpiccolocrostaceo<br />
detto“Krill”
ANISAKIDOSI<br />
Il ciclo del parassita<br />
Vermi adulti di Anisakis nello stomaco di un mammifero marino
Pinnipedi marini,uccelliittiofagiecetaceisonogli<br />
animalicheospitanoilparassitaadulto(ospiti<br />
definitivi)<br />
ANISAKIDOSI<br />
Il ciclo del parassita<br />
Ilpiccolocrostaceodetto“Krill” cherappresentail<br />
primoospitedellelarvedelparassita
Pescesciabola<br />
ANISAKIDOSI<br />
Il ciclo del parassita<br />
RospooRana<strong>pesca</strong>trice<br />
AcciugaoAlice Merluzzonordico<br />
Alcunedellespecieittichechesonomaggiormentecolpitedall’infestazionedalarvediAnisakis
ANISAKIDOSI<br />
Il parassita può essere presente in pesci e molluschi di tutti i mari e gli Oceani.<br />
Dunque è possibile<br />
affermare che nessuna<br />
area adibita alla <strong>pesca</strong><br />
può essere ritenuta<br />
priva o indenne da<br />
larve di Anisakis.<br />
Diffusione del parassita<br />
Distribuzione del parassita Anisakis <strong>nei</strong> mari ed Oceani
ANISAKIDOSI<br />
Diffusione del parassita<br />
Ad eccezione di alcune specie di pesci, come il Salmone atlantico, allevati in<br />
gabbie galleggianti o vasche a terra e nutriti con mangimi, anche le specie<br />
ittiche allevate in mare possono essere infestate da Anisakis.<br />
E’ noto che alcune specie ittiche<br />
allevate, come i Branzini e le<br />
Ricciole, sono molto spesso<br />
infestate da Anisakis
L’uomo si infesta consumando<br />
preparazioni gastronomiche a base<br />
pesci o molluschi cefalopodi crudi<br />
praticamente crudi (pesci marinati<br />
o affumicati a freddo),<br />
contenenti larve di Anisakis.<br />
ANISAKIDOSI<br />
Come si infesta l’uomo ?<br />
GualtieroFazio
ANISAKIDOSI<br />
Come si infesta l’uomo ?<br />
Le preparazioni gastronomiche a rischio<br />
Pesce affumicato a freddo Giappone)<br />
Cebiche – Pesci ed ovai marinati (Sud America)<br />
Aringhe giovani marinate o aringhe verdi o maatje (Paese nord europei)<br />
Gravad lax - Salmone marinato (Paese nord europei)<br />
Boquerones en vinagre (Spagna - Portogallo)<br />
Aringhe leggermente salate<br />
Lomi-lomi - Salmone marinato (Hawaii)<br />
Merluzzo fermentato (Paese nord europei)<br />
Uova di salmone<br />
Poisson cru: pesce marinato (Francia)<br />
Acciughe marinate o all’ammiraglia (Italia)<br />
Piattodicebiche
Una volta ingerita, la larva<br />
spesso muore nel giro di pochi<br />
giorni o di qualche settimana o<br />
senza dare sintomi.<br />
Pseudoterranova generalmente<br />
è eliminato con le feci<br />
o vomitato <strong>per</strong> “risalita”<br />
dell’esofago.<br />
In alcuni casi, soprattutto se<br />
vengono ingerite più larve, queste<br />
possono invadere la mucosa dello<br />
stomaco e dell’intestino e causare<br />
dolori addominali, nausea, vomito<br />
ed occasionalmente febbre.<br />
ANISAKIDOSI<br />
La malattia nell’uomo
La prima infestazione<br />
procede in genere in modo<br />
piuttosto lieve, ma se si<br />
verifica una successiva<br />
infestazione, si può avere<br />
grave infiammazione con<br />
costrizione del lume dello<br />
stomaco o dell’intestino.<br />
(Teoria del doppio colpo)<br />
ANISAKIDOSI<br />
La malattia nell’uomo
ANISAKIDOSI<br />
La malattia nell’uomo<br />
La forma acuta inizia con interessare lo<br />
stomaco: è caratterizzata da forti dolori,<br />
nausea, vomito, diarrea e compare<br />
poche ore dopo l’ingestione del pesce<br />
parassitato.<br />
Quella intestinale invece si manifesta<br />
dopo 6-7 giorni con sintomi simili a<br />
quelli dell’appendicite .<br />
La forma cronica, è caratterizzata da<br />
sintomi poco tipici a carico dello<br />
stomaco e dell’intestino, difficili da<br />
differenziare da altre malattie croniche.<br />
Questa forma ha una durata che può<br />
su<strong>per</strong>are i sei mesi ed è caratterizzata<br />
dalla formazione di ascessi e/o<br />
granulomi.
Ecco cosa<br />
racconta<br />
una donna<br />
colpita da<br />
Anisakis<br />
Parla la donna <strong>pesca</strong>rese salvata dall'équipe di Gidaro dopo un pranzo con alici marinate<br />
«Stavo morendo <strong>per</strong> l'anisakis»<br />
Sotto i ferri del chirurgo <strong>per</strong> una larva nell'intestino<br />
di Fabio Casmirro<br />
ANISAKIDOSI<br />
La malattia nell’uomo<br />
PESCARA. «Vittima dell'anisakis e con venti centimetri di intestino in meno, secondo voi, come si può<br />
stare?» Sdrammatizza la paziente che, qualche mese fa, ha vissuto la disavventura di ritrovarsi una larva del<br />
pesce crudo nello stomaco. E' una giovane donna <strong>pesca</strong>rese. Della quale, naturalmente, manteniamo<br />
riservata l'identità <strong>per</strong> evidenti ragioni di privacy.<br />
Anche <strong>per</strong>ché è lei la "proprietaria" del pezzo di intestino che rischia di diventare il più famoso del mondo. Un<br />
caso di studio. Il professor Giacomo Gidaro ha concesso il filmato in cui <strong>per</strong> la prima volta viene ripreso il<br />
passaggio di una larva di pesce crudo in un intestino umano. Ma lei ha avuto il coraggio di vedere l'anisakis<br />
che entra nel suo stomaco? «Sì, l'ho visto. Scioccante. E penso che lo sarebbe <strong>per</strong> chiunque: vedere in un<br />
video quali potrebbero essere le conseguenze di un pranzo a base di pesce crudo. Es<strong>per</strong>ienza terribile». E'<br />
<strong>per</strong> questo che vuole parlarne? «Sì, ritengo importante dare un contributo alla conoscenza. C'è tanta gente<br />
inconsapevole, come lo ero io fino a qualche tempo fa». Ce la racconti questa es<strong>per</strong>ienza. «Semplice. Avevo<br />
mangiato alici marinate in un ristorante a Riccione: dopo 4-5 giorni ne ho subìto gli effetti. Devastanti». Cosa<br />
è accaduto? «Dolori lancinanti allo stomaco, pancia gonfia. Stavo talmente male che ho dovuto ricoverarmi<br />
d'urgenza». Salvata dai chirurghi? «Non c'è dubbio. Dopo l'ecografia hanno visto che avevo del liquido<br />
nell'intestino, mi stavo avvelenando. E qui, devo dire, nella sfortuna sono stata molto fortunata». Si spieghi<br />
meglio. «Prima dell'intervento mi hanno chiesto se avevo mangiato pesce, l'équipe di Gidaro, che aveva già<br />
avuto in passato casi simili, ha pensato che potessi essere intossicata da anisakis». Un vantaggio in termini<br />
chirurgici? «Sicuramente. Sono una donna giovane e non sarebbe stato bello ritrovarsi segnata da un<br />
enorme squarcio sulla pancia. E' bastata una laparoscopia, che ha ridotto al minimo l'effetto invasivo del<br />
bisturi. Sono grata ai medici che mi hanno o<strong>per</strong>ata, Fiorello Tarone e Stefano Gidaro, se oggi ho solo una<br />
piccola cicatrice. Poi penso pure che avrei potuto evitare tanti guai, se soltanto fossi stata informata».
ANISAKIDOSI<br />
Come si può trovare il parassita ?<br />
Il parassita può essere individuato nel vomito,<br />
ma generalmente sono necessari alcuni esami<br />
da condursi in ospedale:<br />
- Raggi<br />
- Endoscopia (gastroscopia – colonscopia)<br />
- Esame istologico post-o<strong>per</strong>atorio<br />
- Ecografia<br />
- Esami del sangue (Test sierologici)
ANISAKIDOSI<br />
Come si può curare la malattia ?<br />
- rimozione del parassita con fibre ottiche equipaggiate con pinze<br />
- farmaci antiparassitari<br />
- intervento chirurgico con asportazione <strong>della</strong> parte dell’intestino dove è<br />
presente il granuloma
ANISAKIDOSI<br />
La prevenzione<br />
La malattia si può evitare attraverso:<br />
- l’educazione sanitaria;<br />
- l’eviscerazione dopo la <strong>pesca</strong> <strong>per</strong> evitare la migrazione delle larve nel<br />
muscolo;<br />
- il controllo visivo;<br />
-i trattamenti del prodotto ittico ido<strong>nei</strong> ed efficaci a devitalizzare le larve:<br />
Alte tem<strong>per</strong>ature:<br />
70°C (1”)<br />
50°C (15’)<br />
45°C (78’)<br />
Salagione forte:<br />
3 settimane<br />
Basse tem<strong>per</strong>ature:<br />
-35°C (15 ore)<br />
-20°C (24 ore)<br />
-10°C (oltre 7 giorni)
I <strong>parassiti</strong> ittici non zoonosici<br />
Altri <strong>parassiti</strong> che infestano i pesci non causano malattie nell’uomo e <strong>per</strong><br />
questo vengono chiamati “Parassiti ittici non zoonosici” .<br />
La loro presenza nelle carni, spesso rende queste di aspetto ripugnante e<br />
quindi inadatte al consumo umano.<br />
Fra questi <strong>parassiti</strong> considereremo brevemente:<br />
- Triaenophorus<br />
- Pennella<br />
-ITripanorinchi<br />
-I Microsporidi ed i Mixosporidi
I <strong>parassiti</strong> ittici non zoonosici<br />
TRIAENOPHORUS
TRIAENOPHORUS SPP.<br />
Si tratta di cestodi, cioè di vermi piatti ed allungati, che utilizzano solo<br />
alcune specie di pesci di acqua dolce come ospiti.<br />
I vermi adulti si trovano soprattutto nel Luccio; in questi pesci il parassita<br />
provoca molti danni all’intestino del pesce.<br />
Le larve di Triaenophorus, invece, si trovano soprattutto nelle Trote e <strong>nei</strong><br />
Coregoni.<br />
In questi pesci la presenza del parassita nel muscolo sottoforma di cisti<br />
piuttosto grandi, rende il prodotto non commercializzabile <strong>per</strong> l’aspetto<br />
ripugnante.
Cistinelmuscoloda<br />
Trianophorus crassus<br />
TRIAENOPHORUS SPP.
I <strong>parassiti</strong> ittici non zoonosici<br />
PENNELLA
PENNELLA SPP.<br />
I <strong>parassiti</strong> del genere Pennella sono ben conosciuti sia dai <strong>pesca</strong>tori sia da<br />
chi commercia <strong>prodotti</strong> ittici, infatti sono facilmente visibili sulla pelle di<br />
alcune specie di pesci come il Tonno, la Lampuga, il Pesce luna, ma<br />
soprattutto del Pesce spada e <strong>della</strong> Ricciola.<br />
Sono conosciute più di 30<br />
specie diverse di questo<br />
parassita il cui ciclo vitale è<br />
ancora poco conosciuto.<br />
PartevisibilediPennellasullasu<strong>per</strong>ficiediunaRicciola<br />
PartevisibilediPennella<br />
sullasu<strong>per</strong>ficiediunPescespada
Nel corpo del pesce ospite,<br />
Pennella penetra<br />
profondamente con la testa,<br />
dapprima nel muscolo e poi<br />
negli organi interni dove<br />
succhia sangue <strong>per</strong><br />
alimentarsi.<br />
Nei visceri forma ascessi e<br />
<strong>nei</strong> muscoli noduli più o<br />
meno grandi, molto spesso<br />
ben visibili dall’esterno o al<br />
taglio dei tranci.<br />
PENNELLA SPP.<br />
DannicreatidaPennellanell’addomediunpesce<br />
Muscoloconuna<br />
grossacistecreatada<br />
Pennella
PENNELLA SPP.<br />
Nel pesce ospite, Pennella penetra in vari punti del corpo, ma è facile<br />
trovarlo sul dorso, sulle su<strong>per</strong>fici laterali e ventrali del corpo, e mai sulla<br />
testa.<br />
Pennellaspp.<br />
Puntid’ingressodiPennellainunPescespada
I <strong>parassiti</strong> ittici non zoonosici<br />
TRIPANORINCHI
I Tripanorhinchi sono un gruppo<br />
di <strong>parassiti</strong> molto numeroso.<br />
Il loro nome deriva dal greco<br />
“muso che trapana” e descrive<br />
molto bene come il verme penetra<br />
all’interno del corpo dei pesci .<br />
LarvediTripanorinchi<br />
TRYPANORHYNCHA
Le larve di Tripanorinchi<br />
parassitano molto<br />
frequentemente il<br />
Pesce spada, il Pesce Vela<br />
ed il Marlin.<br />
TRYPANORHYNCHA<br />
LarvediTripanorinchi
In questi pesci il parassita si<br />
presenta spesso come uno<br />
spaghetto lungo ed appiattito<br />
di colore bianco<br />
o bianco-giallastro<br />
ben visibile sulla su<strong>per</strong>ficie<br />
del trancio.<br />
Per questo motivo i<br />
Tripanorinchi, in lingua<br />
inglese, vengono chiamati<br />
“Spaghetti worms” ovvero<br />
“Vermi spaghetto”.<br />
TRYPANORHYNCHA<br />
LarvediTripanorinchi
I <strong>parassiti</strong> ittici non zoonosici<br />
MICROSPORIDI E MIXOSPORIDI
MIXOSPORIDI<br />
I Mixosporidi ed i Microsporidi sono protozoi, cioè sono <strong>parassiti</strong> formati<br />
da una sola cellula e quindi di dimensioni molto piccole.<br />
Per questo motivo sono visibili solo al microscopio.<br />
Mixosporidi (Kudoa)<br />
vistialmicroscopio<br />
Microsporidi (Spraguea)<br />
vistialmicrosopio
Salmone<br />
Fra i diversi Mixosporidi quello più conosciuto è Kudoa.<br />
Questo protozoo colpisce molte specie di pesci, ma soprattutto<br />
il merluzzo, il salmone e lo sgombro.<br />
Sgombro<br />
MIXOSPORIDI<br />
Merluzzonordico
Nel muscolo dei pesci, i<br />
Mixosporidi formano numerosi<br />
piccoli noduli rotondi<br />
generalmente bianchi e qualche<br />
volta marrone scuro, con un<br />
diametro massimo di mezzo<br />
centimetro.<br />
NodulidiMixosporidi (Kudoa)<br />
MIXOSPORIDI
I Mixosporidi hanno la caratteristica<br />
di distruggere il muscolo del pesce<br />
producendo una sostanza capace<br />
di sciogliere la carne, che diventa<br />
rammollita e di aspetto lattiginoso.<br />
NodulidiMixosporidi<br />
MIXOSPORIDI<br />
NodulidiMixosporidi<br />
Nei casi più gravi la preparazione<br />
del pesce in cucina è molto<br />
difficoltosa, se non impossibile in<br />
quanto i muscoli si disfano o si<br />
liquefano al taglio.
MICROSPORIDI<br />
I Microsporidi sono piccoli <strong>parassiti</strong> che possono essere osservati nella<br />
sia in pesci <strong>pesca</strong>ti in mare (Rana <strong>pesca</strong>trice) sia in pesci allevati (Orate<br />
e Branzini).<br />
Microsporidi vistialmicroscopio<br />
Rana<strong>pesca</strong>trice<br />
Orata
MICROSPORIDI<br />
Questi <strong>parassiti</strong>, <strong>nei</strong> pesci, si accumulano nelle cellule del sistema<br />
nervoso.<br />
Le cellule ben presto si ingrossano e si trasformano in piccoli noduli di<br />
colore bianco di alcuni millimetri di diametro chiamati “xenomi”.<br />
Celluladelsistema<br />
nervosodelpesce<br />
ingrossata<strong>per</strong>la<br />
presenzadimolti<br />
Microsporidi
MICROSPORIDI<br />
Nel muscolo del pesce è facile osservare gli “xenomi” soprattutto<br />
vicino alla colonna vertebrale.<br />
Noduli(xenomi)formatidaMicrosporidi inuna<br />
Rana<strong>pesca</strong>triceinprossimità <strong>della</strong>colonna<br />
vertebrale
MICROSPORIDI<br />
I Microsporidi, pur non essendo <strong>per</strong>icolosi <strong>per</strong> la salute umana, rendono i<br />
pesci non adatti al consumo umano <strong>per</strong> l’aspetto ripugnante delle loro<br />
carni.<br />
Noduli(xenomi)formatidaMicrosporidi inuna<br />
Rana<strong>pesca</strong>trice