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Elementi di elettroencefalografia

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<strong>Elementi</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>elettroencefalografia</strong><br />

Dott.ssa Elisabetta Groppo<br />

The first human EEG recor<strong>di</strong>ng obtained by Hans Berger in 1924. The upper<br />

tracing is EEG, and the lower is a 10 Hz timing signal.


EEG<br />

Tecnica <strong>di</strong> Indagine Neurofisiologica<br />

Funzionale che consente una esplorazione<br />

funzionale, <strong>di</strong>namica, in tempo reale, del<br />

Cervello.<br />

E' la registrazione grafica continua nel tempo, secondo<br />

una precisa <strong>di</strong>stribuzione spaziale dell’attività elettrica del<br />

cervello, ottenuta dallo scalpo.


L’attività dei neuroni della corteccia<br />

cerebrale è coor<strong>di</strong>nata in modo tale<br />

da indurre variazioni del campo<br />

elettrico registrabili dal capo. Questa<br />

osservazione <strong>di</strong> Berger (1924) è<br />

all’origine dell’EEG.<br />

Gli elettro<strong>di</strong> posizionati<br />

opportunamente sullo scalpo<br />

registrano eventi <strong>di</strong> natura elettrica<br />

che si verificano nella corteccia<br />

sottostante.<br />

L'<strong>elettroencefalografia</strong> consiste nella registrazione<br />

dell'attività elettrica cerebrale derivata da elettro<strong>di</strong> <strong>di</strong>sposti<br />

sulla superficie del capo, utilizzando un'apparecchiatura<br />

amplificante, l'elettroencefalografo.


La depolarizzazione della membrana dei<br />

dendriti apicali rende questo segmento<br />

elettronegativo rispetto al corpo cellulare<br />

ed ai dendriti basali che <strong>di</strong>vengono<br />

elettropositivi. Ciò crea una corrente<br />

ionica (in<strong>di</strong>cata dalla freccia) che scorre<br />

attraverso il mezzo extracellulare.<br />

Generazione del<br />

segnale EEG<br />

Gli eventi elementari devono<br />

interessare un numero<br />

sufficientemente ampio <strong>di</strong><br />

cellule con attività coor<strong>di</strong>nata.<br />

La geometria dei campi<br />

elettrici generati è complessa.<br />

I neuroni piramidali si<br />

comportano come un <strong>di</strong>polo: il<br />

polo negativo e positivo sono<br />

rappresentati dal <strong>di</strong>verso grado<br />

<strong>di</strong> polarizzazione della<br />

membrana dei dendriti e del<br />

soma.


Schema generale<br />

dell'organizzazione <strong>di</strong><br />

una colonna corticale.<br />

Neuroni piramidali:<br />

- Corpi cellulari a forma<br />

piramidale.<br />

- Proiettano lunghi assoni ad<br />

altre regioni corticali o al<br />

midollo.<br />

- I loro dendriti attraversano<br />

vari strati della corteccia e<br />

permettono una buona<br />

integrazione dei segnali<br />

afferenti.<br />

- Sono orientati parallelamente<br />

e perpen<strong>di</strong>colari rispetto la<br />

superficie della corteccia<br />

Neuroni nonpiramidali:<br />

- Corpi cellulari a<br />

forma ovale.<br />

- Proiettano corti<br />

assoni ad altri<br />

neuroni locali.<br />

- Non hanno un<br />

orientamento<br />

preferenziale rispetto<br />

la superficie della<br />

corteccia.<br />

I neuroni piramidali sono <strong>di</strong>sposti parallelamente e i loro<br />

campi elettromagnetici si possono sommare se attivati<br />

simultaneamente.<br />

Un gruppo <strong>di</strong> neuroni piramidali attivi simultaneamente<br />

genera campi "aperti".


EEG: significato<br />

E’ un bioritmo influenzato dall’ambiente esterno<br />

ed interno del soggetto, che varia nel corso del<br />

ciclo nictemerale e si mo<strong>di</strong>fica in funzione<br />

dell’età.<br />

Si correla, in modo preciso e <strong>di</strong>retto, con lo stato<br />

funzionale dell’encefalo e, quin<strong>di</strong>, con il<br />

comportamento e le mo<strong>di</strong>ficazioni dello stato <strong>di</strong><br />

coscienza dell’in<strong>di</strong>viduo.<br />

E’ impossibile determinare se una attività EEG è<br />

normale o patologica se non si conosce età,<br />

con<strong>di</strong>zione fisiologica e grado <strong>di</strong> vigilanza del<br />

soggetto.


Particolari forme d'onda infatti possono essere buoni in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> patologie o<br />

lesioni o semplicemente dello stato <strong>di</strong> rilassamento del soggetto. L'assenza <strong>di</strong><br />

attività spontanea è un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> morte cerebrale ossia <strong>di</strong> una irreversibile<br />

compromissione dei tessuti e dei circuiti neurali.


L’aspetto dell’attività EEG è dato da onde<br />

continue, ritmiche o aritmiche oscillanti, che<br />

variano per aspetto, frequenza e ampiezza.<br />

L’osservazione <strong>di</strong> “ritmi” e <strong>di</strong> “figure”<br />

fisiologiche nell’EEG <strong>di</strong>mostra che l’attività dei<br />

neuroni non è anarchica ma che essi sono<br />

sottoposti a meccanismi che ne assicurano la<br />

sincronizzazione


Come si registra l’EEG?<br />

l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza degli eventi registrati è 10-100<br />

microvolt; l’EEG ha richiesto lo sviluppo <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong><br />

amplificazione<br />

da 20 a 30 elettro<strong>di</strong> sono posti simmetricamente sulle due<br />

metà del capo<br />

un sistema <strong>di</strong> commutatori permette <strong>di</strong> selezionare <strong>di</strong>verse<br />

combinazioni <strong>di</strong> derivazioni tra gli elettro<strong>di</strong> (montaggi)<br />

nella modalità <strong>di</strong> registrazione abituale, bipolare, gli elettro<strong>di</strong><br />

sono posti in serie lineari: trasversali (anteriore, me<strong>di</strong>a,<br />

posteriore) e longitu<strong>di</strong>nali (superiore e inferiore)<br />

nella modalità monopolare ogni elettrodo è collegato a un<br />

elettrodo <strong>di</strong> riferimento comune


Nella descrizione dell’attività EEG<br />

devono essere considerati :<br />

frequenza, morfologia, ampiezza,<br />

quantità e persistenza, modalità <strong>di</strong><br />

comparsa, <strong>di</strong>stribuzione topografica,<br />

simmetria e reattività.


Attività: ogni onda EEG o una qualsiasi sequenza <strong>di</strong><br />

onde.<br />

L’attività <strong>di</strong> fondo rappresenta la base da cui si<br />

<strong>di</strong>fferenzia un certo quadro normale o patologico.<br />

L’attività si può presentare in maniera continua ed<br />

allora <strong>di</strong>venta un ritmo, in maniera occasionale e<br />

spora<strong>di</strong>ca cioè a intervalli <strong>di</strong> tempo incostanti,<br />

oppure ad intervalli approssimativamente regolari<br />

(attività perio<strong>di</strong>che) o anche in maniera parossistica.<br />

I parossismi sono una serie <strong>di</strong> onde che appaiono e<br />

spariscono improvvisamente, nettamente <strong>di</strong>stinte<br />

dall’attività <strong>di</strong> fondo.


Ritmo: un’attività consistente in onde con una<br />

certa costanza <strong>di</strong> periodo e <strong>di</strong> forma (il periodo è<br />

l’intervallo <strong>di</strong> tempo in millisecon<strong>di</strong> tra l’inizio e la<br />

fine <strong>di</strong> un’onda; se l’onda è componente <strong>di</strong> un<br />

ritmo, il periodo è il reciproco della frequenza)<br />

Complesso: gruppo <strong>di</strong> due o più onde,<br />

chiaramente <strong>di</strong>stinguibili dall’attività <strong>di</strong> fondo,<br />

che può apparire anche in maniera ricorrente<br />

I complessi sono: complessi punta-onda, polipunta-onda, complessi K<br />

(combinazione <strong>di</strong> punte al vertice e <strong>di</strong> attività sigma che appare in genere nel<br />

sonno come risposta a stimoli improvvisi)


Esempio:<br />

I complessi K sono grafoelementi (formazioni) elettroencefalografici <strong>di</strong> alto<br />

voltaggio costituiti da un andamento dell'onda EEG caratterizzato da una<br />

fase rapida negativa con fronte <strong>di</strong> risalita altrettanto rapido, seguito da una<br />

fase positiva con declino più lento. Tale onda assume la forma della lettera<br />

K ed è in<strong>di</strong>cativa <strong>di</strong> sta<strong>di</strong>o 2 del sonno


Nell’ EEG si osservano variazioni perio<strong>di</strong>che dei<br />

potenziali registrati, dette ritmi, meglio<br />

caratterizzati dalla frequenza che dall’ampiezza<br />

8-14 Hz posteriore<br />

veglia, normale<br />

>/= 14 Hz anteriore<br />

veglia, normale<br />

4-7 Hz normale<br />

in sonno leggero<br />

< 4 Hz normale<br />

sonno profondo


MORFOLOGIA<br />

Le singole figure elementari possono essere definite come una qualunque<br />

transitoria <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> potenziale registrabile all’EEG<br />

Ciascun elemento ha una propria morfologia, in base alla quale viene<br />

definito.<br />

Si <strong>di</strong>stinguono:<br />

– onde sinusoidali, poichè hanno una forma a tipo sinusoide;<br />

– onde aguzze o onde puntute, della durata tra 80 e 200 millisecon<strong>di</strong>.<br />

Le onde aguzze (punte) al vertice sono associate a stimoli<br />

risveglianti.<br />

Le onde puntute che compaiono in regione occipitale, usualmente<br />

associate alla visione, sono denominate onde lambda;<br />

- Punte: onde a forma <strong>di</strong> punta <strong>di</strong> durata inferiore a 80 msec. Possono<br />

essere positive (se si estrinsecano al <strong>di</strong> sotto della linea isoelettrica <strong>di</strong><br />

base), o negative (se si estrinsecano al <strong>di</strong> sopra della linea isoelettrica),<br />

oppure <strong>di</strong>fasiche, se lo stesso elemento si estrinseca nei due sensi;<br />

– onde trifasiche, costituite da tre deflessioni che compaiono al <strong>di</strong> sopra e<br />

al <strong>di</strong> sotto della linea <strong>di</strong> base.


La reattività consiste nella mo<strong>di</strong>ficazione del tracciato in risposta<br />

ad afferenze estero e enterocettive, spontanee o provocate<br />

(apertura degli occhi, stimolazione luminosa intermittente, rumori,<br />

stimoli tattili, propriocettivi, ecc.)<br />

Manovre <strong>di</strong> attivazione<br />

il sonno, la privazione <strong>di</strong> sonno, l’iperpnea (HPN) e la<br />

stimolazione luminosa intermittente (SLI) possono provocare la<br />

comparsa <strong>di</strong> figure epilettiformi (assenti nell’EEG a riposo) e vengono<br />

chiamate nel loro complesso manovre (prove) <strong>di</strong> attivazione; nell’<br />

EEG <strong>di</strong> routine si esegue la prova dell’iperpnea (HPN) e la SLI,<br />

l’iperventilazione, sopratutto nel bambino, tende a produrre ritmi più<br />

lenti, più ampi e più regolari<br />

la SLI può interrompere il ritmo alfa e determinare la comparsa <strong>di</strong><br />

potenziali posteriori, bilaterali simmetrici e sincroni che si ripetono al<br />

ritmo della SLI (“trascinamento” fotico posteriore, bilaterale sincrono<br />

e simmetrico)


EEG normale<br />

EEG <strong>di</strong> un soggetto sano, adulto, vigile, in riposo sensoriale,<br />

rilassato, con gli occhi chiusi presenta un’ attività <strong>di</strong> fondo in banda<br />

alfa “spazializzata” che occupa i 2/3 posteriori del capo (regione<br />

parieto-temporo-occipitale) bilaterale, simmetrica, sincrona e<br />

stabile (le asimmetrie <strong>di</strong> frequenza sono sempre più significative<br />

delle asimmetrie <strong>di</strong> ampiezza, fino al 50%)<br />

i ritmi beta si registrano sulle regioni frontali e centrali<br />

(“rolan<strong>di</strong>che”), i ritmi theta si possono osservare sulle regioni<br />

temporali spesso frammisti all’alfa (ritmo theta frammisto bitemporale<br />

simmetrico)<br />

si osserva la “reattività” del ritmo alfa che viene interrotto<br />

dall’apertura degli occhi in modo sincrono e asimmetrico sui due<br />

emisferi e sostituito bilateralmente da ritmi rapi<strong>di</strong>


Un EEG normale. Il soggetto è in uno stato <strong>di</strong> veglia rilassata; i<br />

siti <strong>di</strong> registrazione sono in<strong>di</strong>cati sulla sinistra. I primi secon<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

registrazione mostrano una normale attività alfa, che è più<br />

accentuata nella regione occipitale. A circa metà della<br />

registrazione il soggetto ha aperto gli occhi, sopprimendo il<br />

ritmo alfa. L'apertura degli occhi è segnalata dagli ampi artefatti<br />

nella traccia superiore (frecce), generati dal battito delle ciglia.


EEG nello sviluppo<br />

la maturazione delle strutture cerebrali si associa a una<br />

mo<strong>di</strong>ficazione progressiva dell’EEG<br />

nel prematuro si registrano ritmi rapi<strong>di</strong> <strong>di</strong> bassa ampiezza<br />

(non sincronizzati sui due emisferi)<br />

nel neonato a termine l’attività è ampia, lenta, instabile<br />

nei primi 2-3 anni l’ EEG accelera e tende a organizzarsi<br />

sottoforma <strong>di</strong> un ritmo theta a 4-5 Hz<br />

il ritmo alfa compare a 5 anni, in seguito l’evoluzione<br />

prosegue fino all’età adulta e avanzata


EEG patologico<br />

Anomalie <strong>di</strong>ffuse sui due emisferi (“generalizzate sui due<br />

emisferi”) sia onde lente sia figure parossistiche (con inizio e<br />

fine improvvisi) vanno interpretate tenendo conto <strong>di</strong> età,<br />

vigilanza, con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> registrazione (a riposo, in iperpnea,<br />

SLI) e quadro clinico.<br />

Anomalie lente <strong>di</strong>ffuse (a proiezione bi-emisferica) possono<br />

<strong>di</strong>pendere da un’anomalia non lesionale nel quadro <strong>di</strong> un’<br />

encefalopatia “<strong>di</strong>ffusa” (metabolica, endocrina, tossica,<br />

iatrogena, infettiva), ma anomalie lente <strong>di</strong>ffuse bilaterali più o<br />

meno sincrone sui due emisferi possono <strong>di</strong>pendere da un’<br />

alterazione lesionale delle strutture centrali profonde che<br />

controllano normalmente la modulazione dei ritmi<br />

corticali.<br />

Anomalie epilettiformi <strong>di</strong>ffuse sui due emisferi quando<br />

bilaterali sincrone e simmetriche (c.d. “generalizzate”) sono<br />

caratteristiche delle Epilessie Generalizzate I<strong>di</strong>opatiche


• Focali<br />

• Generalizzate<br />

Le anomalie<br />

• Scariche<br />

epilettiformi<br />

– Punte<br />

– Sharp waves (onde<br />

puntute)<br />

– Punta-onda<br />

• Onde lente<br />

– Theta o delta<br />

• Asimmetria<br />

• Attività <strong>di</strong><br />

soppressione


Anomalie localizzate (“focali”) dell’EEG<br />

le Anomalie Localizzate (“Focali”) riflettono un’alterazione<br />

cerebrale circoscritta; un’alterazione focale può però <strong>di</strong>pendere<br />

anche da una lesione a <strong>di</strong>stanza che interessa una struttura<br />

profonda che proietta su quella regione della corteccia<br />

le anomalie “focali” si caratterizzano per 1) segni EEG deficitari<br />

(segni lesionali) come onde lente (delta o delta-theta) o una<br />

riduzione <strong>di</strong> ampiezza localizzata dei ritmi cerebrali oppure 2)<br />

segni EEG <strong>di</strong> iperfunzionecome le figure “epilettiformi” che<br />

riflettono una scarica neuronale eccessiva parossistica<br />

ipersincrona <strong>di</strong> una popolazione <strong>di</strong> neuroni cerebrali (punte, onde<br />

puntute, complessi <strong>di</strong> punta-onda, <strong>di</strong> polipunta-onda o <strong>di</strong> onda<br />

puntuta –onda lenta).<br />

La semeiologia EEG non è quasi mai specifica <strong>di</strong> un’eziologia


Principali in<strong>di</strong>cazioni all’EEG<br />

• Alterazione della coscienza<br />

• Crisi /Epilessia<br />

• Sonno


In<strong>di</strong>cazioni all’uso delle <strong>di</strong>fferenti<br />

Tecniche in Epilettologia<br />

EEG <strong>di</strong> routine (anomalie<br />

intercritiche,evoluzione, monitoraggio della<br />

terapia)<br />

EEG durante il sonno (non anomalie in EEG <strong>di</strong><br />

routine o anomalie mal definite)<br />

EEG poligrafico (correlazione tra mioclonie e<br />

parossismi EEG)


Nuove Tecnologie e Informatica<br />

hanno via via trasformato anche i<br />

LABORATORI <strong>di</strong><br />

ELETTROENCEFALOGRAFIA…..


Elettroencefalografo Analogico


EEG <strong>di</strong> routine<br />

VIDEO-EEG<br />

EEG Dinamico


• Bimba 10 anni, crisi <strong>di</strong> assenza a scuola.<br />

• EEG: dopo HPN scarica generalizzata a punte-onda 3Hz,<br />

con assenza.<br />

• Diagnosi epilessia generalizzata con assenze (piccolo male)


• Donna 28 anni crisi durante il sonno: irrigi<strong>di</strong>mento aass, e<br />

“grugnito”, con fase postcritica.<br />

• EEG ictale: scariche <strong>di</strong> punte e sharp-waves focali (temporali<br />

anteriori destre). Poi scarica ad elevata frequenza.<br />

• Epilessia del lobo temporale, con crisi notturne


70 aa, stato <strong>di</strong> agitazione (“il <strong>di</strong>avolo mi sta giocando un brutto<br />

scherzo”), posture bizzarre, risponde solo si o no. TC e LCR nella<br />

norma. EEG: sharp wave continue, generalizzate. Diagnosi <strong>di</strong><br />

stato <strong>di</strong> male non convulsivo.


STATO GENERALIZZATO:<br />

EEG<br />

FINE DELLA FASE CLONICA E COMPARSA DEL RALLENTAMENTO<br />

POST-CRITICO


Hypsarrhythmia in<br />

infantile spasms -<br />

Note the chaotic<br />

high-amplitude<br />

background<br />

Hypsarrhythmia consists of <strong>di</strong>ffuse giant waves (high voltage, >400<br />

microvolts) with a chaotic background of irregular, multifocal spikes<br />

and sharp waves and very little synchrony between the cerebral<br />

hemispheres.


encefalopatia<br />

<strong>di</strong>ffusa<br />

onde aguzze trifasiche <strong>di</strong>ffuse<br />

sui due emisferi inscritte su<br />

un’attività <strong>di</strong> fondo<br />

globalmente rallentata e<br />

scarsamente reagente si<br />

osservano spesso nelle<br />

encefalopatie “<strong>di</strong>ffuse”<br />

(insufficienza epatica,<br />

polmonare, renale)


SONNO NON REM o<br />

LENTO<br />

E’ sud<strong>di</strong>viso in 4 fasi<br />

che nella loro<br />

successione<br />

esprimono l’<br />

approfon<strong>di</strong>mento del<br />

sonno<br />

SONNO REM<br />

( circa 20% )

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