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70<br />

CAPITOLO SECONDO<br />

zate per negare l’ammissibilità delle reti private non sono convincenti.<br />

Ma è chiaro che senza un’esplicita presa <strong>di</strong> posizione del legislatore (o<br />

un nuovo orientamento dei giu<strong>di</strong>ci amministrativi) non c’è modo <strong>di</strong> garantire<br />

lo sviluppo delle RPr.<br />

2.6 La posizione dell’AGCM<br />

Se i giu<strong>di</strong>ci amministrativi si <strong>di</strong>mostrano propensi a vietare le<br />

reti private, <strong>di</strong> tutt’altro avviso è l’AGCM. In una segnalazione del <strong>di</strong>cembre<br />

2011 (AS898), si osserva che le reti private (si utilizza la nozione<br />

<strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione chiusi) potrebbero avere effetti positivi<br />

sui mercati elettrici, sia sul versante delle reti pubbliche che della produzione.<br />

L’estensione del regime tariffario <strong>di</strong> favore già previsto per<br />

SEU e RIU potrebbe indurre i gestori delle reti pubbliche ad adottare<br />

strategie <strong>di</strong>fensive, e cioè ridurre gli oneri <strong>di</strong> trasmissione e <strong>di</strong>spacciamento<br />

per rendere meno conveniente l’investimento in reti private. Per<br />

quanto riguarda la produzione, lo sviluppo delle reti private potrebbe<br />

contribuire a ridurre il potere <strong>di</strong> mercato e favorire l’adozione <strong>di</strong> tecnologie<br />

efficienti.<br />

Infine, l’AGCM rileva anche che le barriere allo sviluppo delle<br />

reti private <strong>di</strong>storcono la concorrenza in favore dell’attuale assetto del<br />

sistema elettrico, basato sulla centralizzazione della produzione e sul<br />

trasporto tramite reti pubbliche. Si ritiene invece che le scelte <strong>di</strong> fondo<br />

sulla coesistenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse infrastrutture e tecnologie debbano essere<br />

compiute all’interno della SEN.<br />

La raccomandazione principale dell’AGCM è <strong>di</strong> parificare il<br />

regime tariffario <strong>di</strong> tutte le reti private, allineandolo a quello più favorevole<br />

attualmente previsto per SEU e RIU. Questa in<strong>di</strong>cazione deriva<br />

dall’analisi dei benefici concorrenziali. È il caso <strong>di</strong> osservare che l’AGCM<br />

non accenna al problema della sostenibilità finanziaria <strong>di</strong> tale proposta

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