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GENERAZIONE DISTRIBUITA E RETI PRIVATE<br />

Questo rapporto cerca <strong>di</strong> contribuire al <strong>di</strong>battito verificando<br />

quale tipo <strong>di</strong> regolazione sia necessaria per consentire alle reti private <strong>di</strong><br />

partecipare ai mercati elettrici. In questo settore è <strong>di</strong>fficile immaginare<br />

qualsiasi cambiamento che non sia accompagnato e sostenuto da un<br />

adeguato quadro giuri<strong>di</strong>co. Nessuno dubita che nel settore dell’energia<br />

sia particolarmente evidente la stretta connessione tra evoluzione tecnologica<br />

e regolazione. La <strong>di</strong>sciplina attuale riflette le scelte tecnologiche<br />

compiute nel passato, e cioè la centralizzazione del sistema elettrico<br />

con il ricorso a impianti <strong>di</strong> grande taglia e il trasporto su lunghe <strong>di</strong>stanze.<br />

Si tratta, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sciplina inadatta ad un sistema che dovrebbe<br />

far spazio ad una gestione locale della produzione da impianti <strong>di</strong><br />

piccola taglia (KÜNNEKE 2008; CARLEY, ANDREWS 2012). Questa “incoerenza”<br />

fra evoluzione tecnologica e quadro regolatorio deve essere<br />

identificata e risolta.<br />

Il principio <strong>di</strong> riferimento per legislatori e regolatori dovrebbe<br />

essere la ‘parità tecnologica’. Se l’attuale quadro regolatorio è stato<br />

<strong>di</strong>segnato per tecnologie centralizzate, occorre mo<strong>di</strong>ficarlo per garantire<br />

che le tecnologie <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong>stribuzione decentrata siano selezionate<br />

qualora si rivelino più efficienti. Ovviamente, un ideale <strong>di</strong> neutralità<br />

tecnologica non è mai realizzabile perché la regolazione è sempre<br />

influenzata dalle conoscenze <strong>di</strong>sponibili (BROWNSWORD, GOOD-<br />

WIN 2012, p. 408s.). Ma in una fase <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cale cambiamento del sistema<br />

elettrico, il principio della parità tecnologica dovrebbe perlomeno<br />

garantire che le reti private non siano ostacolate laddove consentano<br />

agli utenti <strong>di</strong> ottenere con<strong>di</strong>zioni più vantaggiose e contribuiscano alla<br />

sicurezza e alla sostenibilità finanziaria del sistema.<br />

Il rapporto è organizzato come segue.<br />

Il primo capitolo descrive le regole principali del <strong>di</strong>ritto europeo<br />

dell’energia che sono <strong>di</strong>rettamente rilevanti per la regolazione italiana<br />

delle reti private. In particolare, si prende in considerazione la<br />

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