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quarto rapporto sulla qualità delle acque superficiali e ... - ARPA Lazio

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A G E N Z I A R E G I O N A L E P R O T E Z I O N E A M B I E N T A L E D E L L A Z I O<br />

QUARTO RAPPORTO<br />

SULLA QUALITÀ<br />

DELLE ACQUE<br />

SUPERFICIALI<br />

E SOTTERRANEE<br />

DELLA PROVINCIA<br />

DI ROMA<br />

ANNO 2007<br />

Provincia di roma


PROVINCIA DI ROMA Servizio Risorse Idriche<br />

Dip. IV “Servizi di Tutela Ambientale” e Naturali<br />

Servizio 2 “Tutela <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>,<br />

suolo e risorse idriche”<br />

QuARTO RAPPORTO SuLLA QuALITà<br />

DELLE ACQuE SuPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

DELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

ANNO 2007


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Amministrazione provinciale di Roma, Dipartimento IV Servizio 2 (direttive, istruttorie<br />

amministrative e gestione dei risultati): direttore Bruno Panico, dirigente Paola Camuccio, funzionari<br />

collaboratori Angela Maria Bottillo, Claudio Carusi, Giuseppe Di Benedetto, Mario Dionisi, Bruno Miozzi,<br />

Alfio Paolini, Tonino Petrocchi, Maria Laura Speranza, Alessandra Terenzi, Maria Zagari.<br />

<strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> Servizio Tecnico, Divisione Ecogestione (collaborazione con la Regione <strong>Lazio</strong> e la<br />

Provincia di Roma per la definizione <strong>delle</strong> strategie dei monitoraggi): direttore tecnico Gianfranco<br />

Bielli, fisico dirigente Giorgio Catenacci, collaboratore tecnico Silvia Castelli.<br />

<strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> Struttura Centrale, unità Sistemi Informativi (elaborazione dei risultati): dirigente<br />

Natalino Fabrizi, collaboratore tecnico Luca Odini, collaboratore tecnico Marta Giusti Alunno,<br />

collaboratore tecnico, Fabrizio Trillini.<br />

<strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> Sezione Provinciale di Roma, Servizio Risorse Idriche e Naturali (prelievo dei<br />

campioni, analisi dei parametri di base, elaborazione dei risultati ed elaborazione del Sistema<br />

Informativo Territoriale): biologo dirigente Massimo Floccia, biologo dirigente Duilio Erroi, chimico<br />

dirigente Fernando Cannavacciuolo, collab. tecnico biologo Valentina Amorosi, TPALL Alvaro Basso,<br />

collab. tecnico biologo Simona Calvanella, TPALL Rita Cantarini, TPALL Gabriele Catalani, TPALL Fabio<br />

Cherubini, ass. tecnico Raffaele Ciocci, ass. amministrativo Anna Coculo, tirocinante Silvio Colapaoli,<br />

TPALL Giuseppe Consoli, TPALL Domenico Di Giosia, TPALL Ugo d’Onorascenzo, ass. tecnico Luca<br />

Fiabane, ass. tecnico Flavia Fioravanti, collab. tecnico chimico Luca Funari, TPALL Alessandro Graziani,<br />

TPALL Giorgio Guidobaldi, collab. tecnico biologo Marco Lestini, TPALL Domenico Mallamaci, coadiutore<br />

amministrativo Gianluca Mare, TPALL Domenico Martini, TPALL Roberto Martoni, TPALL Sileno Mignanti,<br />

TPALL Francesco Militerno, TPALL Vittorio Modesti, TPALL Anna Maria Morelli, collab. tecnico chimico<br />

Francesco Mosetti, TPALL Gilberto Pellizzoni, TPALL Alfio Petralia, collab. Tecnico biologo Eugenio Pieri,<br />

TPALL Riccardo Pietravalle, TPALL Filippo Policelli, TPALL Giacomo Poscia, ass. amministrativo Luciana<br />

Rossi, TPALL Adriano Salustri, TPALL Pietro Sarto, ass. tecnico Gianfranco Scaramella, TPALL Claudio<br />

Sciarrini, TPALL Oscar Solitari, TPALL Mario Spoletini, TPALL Camillo Stella, collab. tecnico naturalista<br />

Sergio Tarsiero, TPALL Tomassini Roberto, operatore tecnico specializzato Mauro Torti Margarita, TPALL<br />

Roberto Vistoli, ass. tecnico Valentina Zinna, collab. tecnico biologo Andrea Zocconali.<br />

Arpa <strong>Lazio</strong> Sezione Provinciale di Roma, Servizio Laboratorio e Servizio Sanitario (analisi dei<br />

parametri addizionali): chimico dirigente Sergio Ceradini, chimico dirigente Giuseppe Pasquazi, TPALL<br />

Rinaldo Bertini, TPALL Mauro Bonifazi, ass. tecnico Elisa Lancia, ass. amministrativo Guglielmo Monti,<br />

ass. tecnico Giulia Morali, TPALL Giuseppe Pontini, ass. tecnico Modesto Rosati, ass. tecnico Fabio<br />

Simone, TPALL Teresa Simonetti, collab. tecnico chimico Elena Daniela Vinatoru.<br />

3


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

INTRODuzIONE<br />

Il <strong>rapporto</strong> tra la Provincia di Roma e l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del <strong>Lazio</strong> si è<br />

intensificato in questi anni con una proficua collaborazione che ci ha permesso di intervenire sulle criticità e<br />

sulle priorità segnalate nei rapporti.<br />

Abbiamo avuto modo, infatti, di utilizzare i dati forniti dall’<strong>ARPA</strong> per specifici interventi mirati, in particolare<br />

per la tutela <strong>delle</strong> risorse idriche della Provincia. Il terzo <strong>rapporto</strong> dell’<strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

presentato nel luglio 2008 ha evidenziato alcune criticità relative ai tratti d’acqua più a rischio del nostro<br />

territorio.<br />

Le analisi si sono basate su circa 5.500 campioni di <strong>acque</strong> che hanno consentito di fotografare in maniera<br />

puntuale un patrimonio prezioso da salvaguardare.<br />

In questi anni, infatti, abbiamo avuto modo di rilevare nel nostro territorio, anche per i cambiamenti<br />

climatici, un’accentuazione dei fenomeni di crisi idrica che hanno provocato un abbassamento <strong>delle</strong> falde.<br />

Se a questo accompagniamo un uso spesso improprio di un bene prezioso come l’acqua, il fenomeno<br />

rischia di accentuarsi.<br />

Da qui la necessità di eliminare le carenze infrastrutturali nel settore idrico da un lato. E dall’altro di avviare<br />

campagne per un uso responsabile e consapevole di un bene vitale come l’acqua.<br />

In questa direzione vanno i 318 milioni di euro di investimenti programmati dall’Ato 2 nel prossimo triennio,<br />

che serviranno alla costruzione ed all’adeguamento degli impianti di depurazione, al completamento della rete<br />

fognaria, al miglioramento della rete idrica per consentire un maggiore risparmio nei consumi di acqua e,<br />

soprattutto, una maggiore <strong>qualità</strong> dell’acqua attraverso i controlli dell’ente gestore e dell’<strong>ARPA</strong> stessa.<br />

In particolare, gli investimenti previsti per il settore della depurazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sono decisivi per<br />

migliorare sensibilmente lo stato dei nostri fiumi, dei laghi e dello stesso mare.<br />

L’attività di smaltimento dei rifiuti è un altro settore strategico per il quale stiamo investendo ingenti risorse<br />

con l’obiettivo di sostenere i Comuni verso la raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Anche per questo motivo<br />

abbiamo avviato nei mesi scorsi, firmando un protocollo d’intesa con <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>, l’aumento <strong>delle</strong> capacità di<br />

controllo della nostra Amministrazione sulle attività di gestione dei rifiuti.<br />

La nostra attenzione, in particolare, è rivolta a una collaborazione con l’Agenzia che consenta di<br />

monitorare lo smaltimento dei rifiuti in discarica per ridurre al minimo l’impatto negativo sull’ambiente, anche<br />

mediante indagini <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e dei pozzi di monitoraggio vicini alle discariche, per<br />

verificare eventuali contaminazioni di falde acquifere limitrofe.<br />

L’impegno dell’amministrazione provinciale è di estendere la collaborazione con tutti gli enti che possono<br />

aumentare i controlli <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> dell’ambiente in cui viviamo e che possono aiutarci ad indirizzare le nostre<br />

attività per affrontare nell’interesse della comunità le principali criticità segnalate.<br />

Michele Civita<br />

Assessore alle Politiche del Territorio e Tutela ambientale<br />

della Provincia di Roma<br />

4


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

PRESENTAzIONE<br />

La rilevante vastità ed eterogeneità del territorio della provincia di Roma, dal punto di vista geografico,<br />

ambientale e antropico, comporta che le <strong>acque</strong> naturali devono essere sottoposte a tutti i monitoraggi fissati<br />

nel D. Lgs. 152/06 e nel Piano di Tutela <strong>delle</strong> Acque della Regione <strong>Lazio</strong> ai fini del raggiungimento degli<br />

obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale e di quelli di <strong>qualità</strong> per specifica destinazione.<br />

Infatti, la provincia di Roma, con i suoi 121 comuni, occupa una superficie di 5350 kmq e conta circa<br />

3.800.000 abitanti. Presenta un esteso litorale (circa 140 km) e comprende la vasta Campagna romana,<br />

gran parte del Preappennino laziale e abruzzese, l’ampia valle inferiore del Tevere, gran parte del bacino<br />

dell’Aniene, il bacino dell’alto Sacco con i monti Prenestini e Tiburtini, i rilievi vulcanici con i laghi di Castel<br />

Gandolfo, di Nemi, di Bracciano e di Martignano.<br />

Nel corso del 2007 l’<strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> di Roma, ai fini del monitoraggio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e sotterranee,<br />

ha raccolto, in oltre 300 punti di prelievo, circa 4.400, determinandone oltre 80.000 parametri dei<br />

quali circa 30.000 relativi ai microinquinanti organici e inorganici;<br />

Un notevole impegno è stato dedicato anche al controllo degli scarichi <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue. Sono stati<br />

eseguiti 1400 controlli dai quali sono scaturite circa 700 proposte di sanzioni amministrative o segnalazioni<br />

di possibili illeciti penali per superamento dei limiti tabellari o per situazioni amministrative non conformi.<br />

Ciò conferma l’utilità della ormai consolidata collaborazione tra <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> e la Provincia di Roma, di<br />

cui il presente <strong>rapporto</strong> è il risultato di pubblico dominio, frutto di un lavoro continuativo e di spessore tecnico<br />

scientifico degli operatori dell’Agenzia e del competente Assessorato provinciale.<br />

In questo modo si accresce la conoscenza e la divulgazione dei dati ambientali, un patrimonio di conoscenza<br />

utili ai cittadini per una loro partecipazione informata alle scelte ed alle politiche di risanamento<br />

<strong>delle</strong> <strong>acque</strong>, ma anche alle stesse amministrazioni che come la Provincia di Roma e la Regione <strong>Lazio</strong> programmano<br />

ed investono significative risorse per il miglioramento complessivo della risorsa idrica.<br />

5<br />

Corrado Carrubba<br />

Commissario straordinario <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>


1 Le <strong>acque</strong> nella provincia di Roma<br />

1.1 I corsi d’acqua<br />

1.2 I laghi<br />

1.3 Le <strong>acque</strong> marine costiere<br />

1.4 Le <strong>acque</strong> sotterranee<br />

INDICE<br />

2 La normativa<br />

2.1 Il D. Lgs. 152/06<br />

2.2 Il Piano di Tutela <strong>delle</strong> Acque della Regione <strong>Lazio</strong><br />

3 Le competenze<br />

3.1 Le competenze della Provincia di Roma<br />

3.2 Le competenze dell’<strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong><br />

4 Le modalità <strong>delle</strong> indagini<br />

5 I punti di prelievo<br />

L’INDICE DEI CAPITOLI<br />

6 I risultati dei monitoraggi <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e sotterranee<br />

6.1 Monitoraggio dei corsi d’acqua in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

A Stato ecologico<br />

B Stato chimico<br />

6.2 Monitoraggio dei corsi d’acqua ai fini del rilevamento <strong>delle</strong> caratteristiche qualitative <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> destinate alla produzione di acqua potabile<br />

6.3 Monitoraggio dei corsi d’acqua ai fini del rilevamento <strong>delle</strong> caratteristiche qualitative per la<br />

classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> idonee alla vita dei pesci salmonicoli e<br />

ciprinicoli<br />

6.4 Monitoraggio del fiume Tevere in funzione della procedura comune di scambio di<br />

informazioni <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> nella Comunità Europea<br />

A Stato ecologico<br />

B Stato chimico<br />

C Stato di <strong>qualità</strong> ai fini della produzione di acqua potabile<br />

D Stato di <strong>qualità</strong> ai fini della alla vita dei pesci<br />

6.5 Monitoraggio <strong>delle</strong> foci dei corsi d’acqua a mare in funzione della valutazione degli effetti<br />

degli interventi messi in atto con programmi di risanamento dell’entroterra<br />

6.6 Monitoraggio <strong>delle</strong> foci dei corsi d’acqua a mare in funzione della individuazione <strong>delle</strong><br />

cause inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione<br />

6.7 Monitoraggio <strong>delle</strong> foci dei corsi d’acqua a lago in funzione della individuazione <strong>delle</strong><br />

cause inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione<br />

6.7.1 Monitoraggio dei corsi d’acqua in funzione della individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da<br />

nitrati<br />

6.7.2 Monitoraggio dei corsi d’acqua in funzione della individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da<br />

fitofarmaci<br />

6.8 Monitoraggio dei laghi in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

A Stato ecologico<br />

B Stato chimico<br />

6.9 Monitoraggio dei laghi ai fini del rilevamento <strong>delle</strong> caratteristiche qualitative <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

dolci <strong>superficiali</strong> destinate alla produzione di acqua potabile<br />

6.10 Monitoraggio dei laghi ai fini del rilevamento <strong>delle</strong> caratteristiche qualitative per la<br />

classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> idonee alla vita dei pesci salmonicoli e<br />

ciprinicoli<br />

6.11 Controllo dei laghi in funzione della <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione<br />

6.12 Sorveglianza algale nei laghi in funzione della <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla<br />

balneazione<br />

7


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

A Stato ecologico<br />

B Stato di <strong>qualità</strong> ai fini del rischio da microalghe Cianoficee<br />

6.13 Monitoraggio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> marine costiere in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

A Stato trofico<br />

B Stato chimico<br />

6.14 Controllo <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> marine in funzione della <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla<br />

balneazione<br />

6.15 Sorveglianza algale nelle <strong>acque</strong> marine in funzione della <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla<br />

balneazione<br />

A Stato trofico<br />

B Stato di <strong>qualità</strong> ai fini del rischio da microalghe dinoflagellate<br />

C Stato di <strong>qualità</strong> ai fini del rischio da microalghe cianoficee<br />

6.15.1 Monitoraggio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> marine in funzione del rilevamento <strong>delle</strong> caratteristiche<br />

qualitative <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla vita dei molluschi<br />

6.16 Monitoraggio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

A Stato chimico<br />

B Stato di <strong>qualità</strong> in relazione alle sostanze pericolose<br />

6.17 Monitoraggio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee in funzione della individuazione <strong>delle</strong> zone<br />

vulnerabili da nitrati<br />

6.18 Monitoraggio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee in funzione della individuazione <strong>delle</strong> zone<br />

vulnerabili da fitofarmaci<br />

7 I risultati del controllo degli scarichi <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue<br />

7.1 Il controllo analitico<br />

7.2 Il controllo amministrativo<br />

7.3 I metodi di campionamento<br />

7.4 Le garanzie difensive<br />

7.5 I verbali di contestazione con proposta di sanzione<br />

7.6 La notifica dei verbali di contestazione<br />

7.7 La sintesi dei controlli eseguiti nel 2007<br />

8 Le considerazioni<br />

9 Le conclusioni<br />

9.1 I corsi d’acqua<br />

9.2 I laghi<br />

9.3 Le <strong>acque</strong> marine costiere<br />

9.4 Le <strong>acque</strong> sotterranee<br />

9.5 Gli scarichi di <strong>acque</strong> reflue<br />

10 La bibliografia<br />

11 L’indice analitico<br />

8


1.1. I corsi d’acqua<br />

1. LE ACQuE NELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

1. LE ACQUE NELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

Il fosso Acquarella o Moscano<br />

Nel corso d’acqua pervengono le <strong>acque</strong> di sopravanzo provenienti da manufatti di servizio<br />

dell’<strong>acque</strong>dotto Paolo, in località Acquarella. Questa località è occupata da villette, abitate solamente nei<br />

mesi estivi, e insediamenti turistici. Il corso d’acqua, lungo circa 300 m, è perenne.<br />

La foce del fosso Acquarella è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 07).<br />

Il canale Acque Alte e Basse<br />

Il canale, ubicato nel territorio di bonifica di Tevere e Agro Romano, ha la funzione di regolamentare il<br />

deflusso <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> locali che un tempo ristagnavano nella zona. Il territorio è utilizzato a pascolo e per<br />

usi agricoli. Nel periodo estivo, per alimentare le <strong>acque</strong> dei canali di bonifica, spesso vengono utilizzate le<br />

<strong>acque</strong> del Tevere.<br />

La foce del canale Acque Alte e Basse è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli<br />

effetti degli interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fiume Aniene (affluente del fiume Tevere)<br />

L’Aniene rientra solo in parte nell’ambito della provincia di Roma, in quanto ha origine circa due<br />

chilometri a Sud-Ovest dell’abitato di Filettino (provincia di Frosinone); dopo un percorso di circa 16 Km,<br />

entra nella provincia di Roma. Il bacino occupa una vasta regione in prevalenza montagnosa con versanti<br />

molto acclivi, che può essere suddiviso in regione orientale e in regione dei Colli Albani. La superficie del<br />

bacino imbrifero rientrante nell’ambito della regione orientale è pari a 1453 Kmq (800 Kmq nella provincia<br />

di Roma) e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 119 Km (58 Kmq nella provincia di Roma).<br />

L’altitudine media è di 501 m slm.<br />

Per quanto riguarda la provincia di Roma, nella regione orientale dell’Aniene, ricadono numerosi centri<br />

abitati: Vallepietra, Subiaco, Jenne, Arcinazzo R., Affile, Rocca S. Stefano, Roiate, Bellegra, Civitella San<br />

Paolo, Agosta, Marano Equo, Gerano, Cerreto Laziale, Canterano, Rocca Canterano, Cervara di Roma,<br />

Arsoli, Riofreddo, Roviano, Anticoli Corrado, Cineto Romano, Saracinesco, Mandela, Licenza,<br />

Roccagiovine, Vicovaro, San Polo dei Cavalieri, Percile, Sambuci, Ciciliano, Pisoniano, Castel Madama,<br />

Tivoli, Marcellina. L’Aniene attraversa il Parco Naturale dei Monti Simbruini che, con i suoi 30.000 ettari,<br />

costituisce l’area protetta più grande del <strong>Lazio</strong>. Il Parco è caratterizzato da carsismo, vasti pianori e<br />

maestose faggete. In esso si originano grandi sorgenti che contribuiscono ad alimentare il fiume Aniene,<br />

come quella dell’Acqua Marcia che rifornisce di acqua potabile la città di Roma.<br />

Il bacino parziale dell’Aniene rientrante nell’ambito dei Colli Albani è drenato dal fiume Aniene e dai<br />

suoi affluenti a valle della confluenza con il fosso dei Prati.<br />

La superficie di questo bacino parziale è pari a 650 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari<br />

a 47 Km. La foce è ubicata nel comune di Roma, entro il perimetro del G.R.A. Nell’ambito della regione dei<br />

Colli Albani, ricadono numerosi centri abitati della provincia di Roma: Poli, Guadagnolo, Castel S. Pietro,<br />

Palestrina, Casape, S. Gregorio da Sassola, Zagarolo, S. Cesareo, Rocca Priora, Montecompatri, Monte<br />

Porzio Catone, Gallicano nel <strong>Lazio</strong>, Colonna, Guidonia Montecelio, Bagni di Tivoli, S. Angelo Romano,<br />

Santa Lucia, Rocca di Papa, Frascati, Grottaferrata. A monte e a valle del G.R.A, l’Aniene interessa<br />

numerose borgate romane e quartieri quali Lunghezza, Settecamini, Tor Sapienza, La Rustica, Rebibbia e<br />

Monte Sacro.<br />

Il fiume Aniene è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 01), della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> ad essere utilizzate per la produzione di acqua<br />

potabile (monitoraggio 02) e della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fiume Arrone<br />

Il fiume Arrone è emissario del lago di Bracciano, ma il contributo del lago alla portata del fiume è da<br />

considerarsi minimo; solo dopo l’apporto <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sorgive termali Giulia e Claudia e del depuratore a<br />

servizio dei comuni rivieraschi del lago di Bracciano, la portata del corso d’acqua diventa rilevante. Il fiume<br />

sbocca nella pianura costiera 5 Km a Nord della foce, a quota 8 m slm e successivamente sfocia in mare<br />

a circa 1 Km di distanza da Fregene.<br />

9


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Il bacino imbrifero del fiume Arrone ha forma molto allungata da Nord a Sud ed occupa una regione di<br />

basse colline dai dolci versanti. Durante il percorso, il fosso attraversa la zona abitata circostante la<br />

stazione ferroviaria di Anguillara Sabazia, la zona densamente abitata di Osteria Nuova, zone adibite ad<br />

uso agricolo, la via Aurelia all’altezza del Km 22, la zona di bonifica <strong>delle</strong> Pagliete, l’abitato di Maccarese<br />

e il Villaggio dei Pescatori, a Nord di Fregane. Subito a valle della confluenza con il Rio Maggiore, il fiume<br />

Arrone è attraversato dalla S.S. Aurelia. La superficie del bacino è pari a 125 Kmq e la lunghezza d’asta<br />

del corso d’acqua è pari a 38 Km. L’altitudine media è di 128 m slm.<br />

L’Arrone è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale (monitoraggio<br />

01), della verifica della idoneità alla vita dei pesci (monitoraggio 03), per quanto riguarda la foce, della<br />

valutazione degli effetti degli interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra<br />

(monitoraggio 05), della individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da nitrati (monitoraggio 07.01) e della<br />

individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da fitofarmaci (monitoraggio 07.02).<br />

Il fiume Astura<br />

Il fiume Astura scorre nella provincia di Latina e solo la foce segna il confine tra le province di Roma e<br />

Latina. Il fiume riceve gli scarichi urbani di Velletri, Aprilia, Campoverde, le Ferriere e Borgo Montello oltre<br />

agli scarichi industriali dell’area di Aprilia. La foce dell’Astura costeggia l’area di particolare valore<br />

naturalistico denominata Torre Astura.<br />

La foce del fiume Astura è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Bagnatore (affluente del fiume Aniene)<br />

È un affluente di destra dell’Aniene e ha origine in zone montuose ai confini con l’Abruzzo. Confluisce<br />

nell’Aniene a valle <strong>delle</strong> captazioni che alimentano l’<strong>acque</strong>dotto Marcio.<br />

Il fosso Bagnatore è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla<br />

vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il canale Biffi<br />

Il canale Biffi è interamente compreso nella piana di bonifica di San Lorenzo. Le <strong>acque</strong> drenate dai<br />

canali di bonifica confluiscono in una vasca di raccolta, situata appena a monte della strada litoranea<br />

Ardea-Anzio. Dalla vasca di raccolta, le <strong>acque</strong> vengono sollevate in un canale con argini e letto in<br />

cemento che le convoglia a mare in località Tor San Lorenzo del comune di Ardea. Nei pressi della foce<br />

sono ubicati insediamenti civili.<br />

La foce del canale Biffi è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti degli<br />

interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Buche<br />

Il fosso <strong>delle</strong> Buche ha origine nel Poggio Volpara, scende verso valle, in una zona caratterizzata da<br />

versanti piuttosto ripidi, attraversando zone ricoperte da boschi o coltivate a pascolo oppure a seminativo<br />

(comprensorio Tolfetano – Cerite di particolare valore naturalistico). A metà del percorso, fino all’abitato di<br />

Santa Marinella, il corso d’acqua attraversa territori occupati da abitazioni residenziali e da numerose<br />

serre per la coltivazione di fiori. La foce del fosso <strong>delle</strong> Buche è ubicata nel centro abitato di Santa<br />

Marinella. La zona di foce risulta asciutta nel periodo estivo.<br />

La foce del fosso <strong>delle</strong> Buche è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti<br />

degli interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Caffarella<br />

Il fosso della Caffarella, che ha inizio nella Macchia della Spadellata, non è alimentato da alcuna fonte<br />

sorgiva perenne, ma funge solo da drenaggio per il bacino. Il fosso è caratterizzato da una portata di tipo<br />

torrentizio e sfocia in mare presso la spiaggia di San Lorenzo del comune di Ardea. Il bacino del fosso<br />

della Caffarella ha una forma allungata da Est verso Ovest e comprende terreni adibiti a colture agricole di<br />

tipo estensivo, con insediamenti abitativi occupati prevalentemente nei mesi estivi. La superficie del<br />

bacino è di 4,5 Km, mentre la lunghezza dell’asta del fosso è di 7,5 Km.<br />

La foce del fosso della Caffarella è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti<br />

degli interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Campo Ascolano<br />

Il fosso di Campo Ascolano nasce nella zona denominata Riserva della Vaccareccia, dove prende il<br />

nome di fosso della Vaccareccia. Il fosso, proseguendo il corso, attraversa la strada provinciale di via<br />

10


1. LE ACQUE NELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

Pratica di Mare, entra nella piana di Campo Ascolano, dalla quale prende il nome. Questa pianura, oltre ad<br />

essere adibita a colture e pascoli, risulta in gran parte occupata dall’aeroporto di Pratica di Mare. Il fosso<br />

di Campo Ascolano sfocia a mare nel comune di Pomezia, all’altezza della Palazzina Borghese, in un’area<br />

di particolare valore naturalistico (dune costiere a Nord di Torvajanica).<br />

La foce del fosso di Campo Ascolano è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong><br />

cause inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Cadute<br />

Il fosso <strong>delle</strong> Cadute è ubicato nella pianura costiera a Nord di Roma e convoglia a mare le <strong>acque</strong> che<br />

scendono dalle pendici meridionali dei colli che limitano a Sud il lago di Bracciano. Il bacino imbrifero<br />

occupa una regione di basse colline piatte incise da profondi e ripidi fossati, la cui superficie è coltivata in<br />

gran parte a seminativo. Il fosso <strong>delle</strong> Cadute attraversa la S.S. Aurelia all’altezza del Km 30 e, dopo aver<br />

costeggiato la zona nord di Passo Oscuro, sfocia a mare in prossimità di Torre di Palidoro. L’asta fluviale<br />

è lunga 17,3 Km. Il fosso <strong>delle</strong> Cadute risulta perenne dalla via della Tragliatella alla foce.<br />

La foce del fosso <strong>delle</strong> Cadute è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti<br />

degli interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Casa o Cognolo<br />

Il fosso Casa o Cognolo ha origine da una sorgente a monte della strada circumlacuale. Sul territorio<br />

che grava sul corso d’acqua sono presenti abitazioni civili sparse, mentre l’agricoltura è limitata a piccoli<br />

orti e qualche serra.<br />

La foce del fosso Casa è sottoposta al monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 07).<br />

Il fosso Casacci<br />

Il fosso Casacci prende origine dalle pendici del Monte Santa Caterina a circa 290 m slm. Il corso<br />

d’acqua attraversa la piana dei Falliti dove, in località il Pratino, riceve le <strong>acque</strong> della bonifica di<br />

Stracciacappa. Prima di raggiungere il lago di Bracciano, il fosso riceve gli apporti idrici di alcune sorgenti<br />

temporanee di portata molto piccola e di alcuni fossi a carattere torrentizio. Il territorio compreso nel<br />

bacino è interamente adibito ad attività agricola ed al pascolo brado di bestiame. Il fosso sfocia nel lago di<br />

Bracciano a Sud di un campeggio. Il fosso Casacci ha carattere perenne.<br />

La foce del fosso Casacci è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 07).<br />

Il fosso Castel Secco<br />

Il fosso Castel Secco prende origine sulle pendici occidentali del Monte della Tolfaccia. Attraversa<br />

dapprima una regione collinare ricoperta da boschi (comprensorio Tolfetano – Cerite di particolare valore<br />

naturalistico) e, successivamente, nel tratto a valle, attraversa una zona ad alta densità di serre con<br />

colture di fiori e, infine, l’abitato di Santa Marinella. Il bacino del fosso Castel Secco ha forma allungata<br />

con una superficie di 18 Kmq. Le <strong>acque</strong> della foce sono a carattere perenne.<br />

La foce del fosso Castel Secco è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti<br />

degli interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso di Cavallo Morto<br />

Il fosso di Cavallo Morto ha origine nell’area di particolare valore naturalistico denominata Macchia<br />

della Spadellata, attraversa lo stradone del Sandalo e, successivamente, la Tenuta Borghese che è<br />

adibita ad uso agricolo e pascolo, dove riceve le <strong>acque</strong> del fosso di San Anastasio. Dopo aver attraversato<br />

la litoranea Ostia-Anzio al Km 31, sfocia a mare a Nord del Lido dei Gigli del comune di Anzio, in zona<br />

disabitata adibita a pascolo. Il bacino imbrifero del fosso ha forma triangolare con il vertice nella foce e<br />

occupa una superficie di circa 10 Kmq, mentre la lunghezza dell’asta è di 6,5 Km.<br />

La foce del fosso di Cavallo Morto è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti<br />

degli interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Cona (affluente del fiume Aniene)<br />

È un affluente di sinistra del fiume Aniene e ha inizio al limite occidentale dell’altopiano di Arcinazzo<br />

con il nome di fosso Turrita. Il fosso Cona scende a valle verso Nord Ovest ed occupa una regione<br />

montagnosa, con versanti molto acclivi nell’alto bacino e collinari nel basso bacino, coperta per gran parte<br />

da boschi e pascoli (Parco Naturale dei Monti Simbruini, citato nella descrizione del fiume Aniene). La<br />

superficie del bacino è pari a 95 Kmq e la lunghezza di asta del corso d’acqua è pari a 30 Km. L’altitudine<br />

11


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

media è di 709 m slm. All’interno del bacino ricadono i paesi di Arcinazzo Romano, Affile, Rocca S.<br />

Stefano e Canterano.<br />

Il fosso Cona è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla vita<br />

dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fosso Conca<br />

Il fosso Conca nasce dalle pendici collinari che delimitano il lago di Bracciano, a quota di circa 270 m<br />

slm e attraversa una zona scarsamente abitata, ad esclusione dell’abitato di Colle Fiorito dove sono<br />

presenti numerose villette, abitate stagionalmente. Il territorio circostante è adibito ad agricoltura o a<br />

pascolo brado di bovini. Il fosso ha carattere perenne. Durante il percorso raccoglie le <strong>acque</strong> di un<br />

fontanile e di alcuni canali di bonifica e sfocia nel lago di Bracciano, nel tratto compreso tra le località<br />

Acquarella e Cascinale di Domenico.<br />

La foce del fosso Conca è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 07).<br />

Il fosso Corese (affluente del fiume Tevere)<br />

È un affluente di sinistra del Tevere e ha origine nella provincia di Rieti, sulle pendici settentrionali di<br />

Colle della Guardia. Solo una parte del bacino è ubicato nella provincia di Roma. La superficie del bacino<br />

imbrifero è pari a 182 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 31 Km. L’altitudine media è di<br />

425 m slm.<br />

Per quanto riguarda la provincia di Roma, nel bacino del fosso Corese, ricadono gli abitati di<br />

Montelibretti, Moricone, Nerola, Montorio Romano, Monteflavio. La foce è ubicata nel comune di<br />

Montelibretti.<br />

Il fosso Corese è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 01) e della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fosso Crocetta<br />

Il fosso Crocetta, lungo circa 6 Km, nasce all’altezza della periferia di Pomezia (località Colle Fiorito)<br />

dove risulta intubato; successivamente attraversa la tenuta del Principe Borghese ed altri terreni adibiti ad<br />

uso agricolo. Dopo aver intersecato la via del Mare, il fosso Crocetta si riversa nella spiaggia di<br />

Torvajanica, tra i Km 14 e 15 della via litoranea Anzio-Ostia.<br />

La foce del fosso Crocetta è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti degli<br />

interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Cupino<br />

Il fosso Cupino ha origine nelle colline poste a Sud di Ceri; attraversa la S.S. Aurelia all’altezza del<br />

chilometro 33 e sbocca nella piana costiera a circa 3 Km dalla foce a mare. Il bacino imbrifero occupa una<br />

regione di basse colline con dolci versanti, incisi però da profondi e ripidi fossati. Affluente principale del<br />

fosso Cupino è il fosso del Cecio che costeggia il comprensorio residenziale di Valcanneto di Cerveteri.<br />

Nei pressi del mare, il corso d’acqua costeggia l’esteso centro residenziale di Val Canneto e, in prossimità<br />

della foce, quello di San Nicola di Ladispoli. A valle della piana costiera il fosso risulta perenne. La<br />

superficie del bacino, di poco superiore ai 31 Kmq, è utilizzata in gran parte a seminativo; la lunghezza<br />

dell’asta del fosso è di Km 21,5.<br />

La foce del fosso Cupino è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti degli<br />

interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso del Diavolo<br />

Il fosso del Diavolo nasce nei pressi del Km 26 della Via Nettunense, in località Campo di Carne, nel<br />

territorio della provincia di Latina, ed entra nella provincia di Roma in località Macchia dei Cocciati dove,<br />

snodandosi in direzione est, attraversa campi adibiti a pascolo ed uso agricolo. Ad Ovest della sua<br />

intersezione con la strada Ardeatina, al Km 13, attraversa l’insediamento urbano di Tor San Lorenzo e<br />

riceve le <strong>acque</strong> del fosso della Favorita. Il fosso è a regime torrentizio e, in alcuni tratti, il letto si presenta<br />

asciutto. Il fosso del Diavolo sfocia a mare in località Tor San Lorenzo del comune di Ardea. La superficie<br />

del bacino è di 8,4 Kmq mentre la lunghezza dell’asta del corso d’acqua è di 8,2 Km.<br />

La foce del fosso del Diavolo è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti<br />

degli interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso del Diavolo<br />

Il fosso del Diavolo, che nasce a circa 2,5 Km a sud del Centro abitato di Bracciano, attraversa terreni<br />

12


13<br />

1. LE ACQUE NELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

con case sparse, orti e piccoli allevamenti di animali da cortile. Dopo un percorso di circa 3 Km, sfocia nel<br />

lago di Bracciano, presso la zona di S. Gelso. Il fosso è generalmente asciutto.<br />

La foce del fosso del Diavolo è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 07).<br />

Il fosso Empiglione (affluente del fiume Aniene)<br />

Il fosso Empiglione ha inizio sulle pendici nord orientali del monte Spina Santa con il nome di fosso<br />

Fisarno. Il bacino ha forma grosso modo rettangolare, allungata in direzione Ovest-Sud Ovest, che<br />

occupa una regione collinare con versanti acclivi o mediamente acclivi; metà della quale è coltivata a<br />

seminativo. La superficie del bacino è pari a 42 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 11,7<br />

Km. L’altitudine media è di 404 m slm. Al limite del bacino ricade il paese di Castel Madama.<br />

Il fosso Empiglione è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla<br />

vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fosso Eri<br />

Il fosso Eri ha origine sulle pendici orientali di monte Pozzo di Ferro e scorre verso valle in direzione<br />

Sud, costeggiando le pendici del Monte Grande interessate anche dalle <strong>acque</strong> del fosso Grottone. Dopo<br />

aver attraversato alcune aziende agricole e l’abitato di Santa Severa sfocia quindi in mare. La superficie<br />

del bacino è di circa 8 Kmq.<br />

La foce del fosso Eri è sottoposta al monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Farfa (affluente del fiume Tevere)<br />

Il bacino del Farfa ricade quasi esclusivamente nella provincia di Rieti e solo il tratto terminale ricade<br />

nella provincia di Roma. Il fosso sfocia <strong>sulla</strong> riva sinistra del Tevere, circa 1.500 metri a monte dello<br />

sbarramento ENEL di Nazzano (confine comunale tra i comuni di Nazzano Romano e Torrita Tiberina). Il<br />

fosso Farfa si addentra nella Riserva Naturale di Nazzano – Tevere – Farfa, costituita a protezione di una<br />

zona umida di interesse internazionale. La Riserva comprende circa 700 ettari lungo il corso del Tevere, a<br />

monte dello sbarramento artificiale di Nazzano, e parte del fosso Farfa.<br />

Il Farfa è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla vita dei<br />

pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fosso Fiora (affluente del fiume Tevere)<br />

È un affluente di sinistra del Tevere e ha inizio sulle pendici settentrionali del monte Carboniere. Il fosso<br />

nel suo percorso assume diverse denominazioni e solo nel tratto terminale è denominato fosso della<br />

Fiora. La superficie del bacino è pari a 80 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 16,8 Km.<br />

L’altitudine media è di 152 m slm.<br />

Nell’ambito del bacino ricadono i centri abitati di Torre Mancina, Castel Chiodato, Cretone. Il limite del<br />

bacino passa per i centri abitati di Monterotondo, Mentana, S. Angelo Romano e Palombara Sabina. La<br />

foce è ubicata nel comune di Monterotondo.<br />

Il fosso della Fiora è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla<br />

vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fosso della Fiora<br />

Il bacino del fosso della Fiora è ubicato nei comuni di Bracciano e di Oriolo Romano. Dalla quota 554<br />

m slm circa, scende passando per poggio dell’Oriolo e poggio Le Vacche, verso il lago di Bracciano in<br />

località Vigna Grande. Il fosso attraversa, per circa il 90% del percorso, zone boschive. Il bacino del fosso<br />

della Fiora è completamente disabitato; solo alcune abitazioni sono concentrate nei pressi dell’abitato di<br />

Oriolo Romano. Il fosso della Fiora è perenne nei pressi della foce, anche se ha portata modesta nei mesi<br />

estivi.<br />

La foce del fosso Fiora è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 07).<br />

Il fosso Fiumaretta<br />

Il fosso Fiumaretta si estende per circa 9 Km e sfocia a mare subito a Nord dell’abitato di Civitavecchia,<br />

tra le località denominate Punta del Cimitero e Bagno Penale, immediatamente a ridosso della centrale<br />

ENEL e all’interno della diga foranea. Nel bacino, che occupa una regione collinare, sono presenti falde<br />

sotterranee interessanti, tra le quali quella termale della sorgente Ficoncella. La superficie del bacino è<br />

pari a circa 14,5 Kmq. Le <strong>acque</strong> della foce sono a carattere perenne.


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

La foce del fosso Fiumaretta è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Fiumicino (affluente del fiume Aniene)<br />

Il fosso Fiumicino ha inizio nella valle tra Selva di Capranica e Colle S. Paolo, a circa 630 m slm, con il<br />

nome di Fosso Perazzetta; successivamente scende a valle verso Nord. Il bacino del Fiumicino ha forma<br />

irregolare ed occupa una regione caratterizzata, in massima parte, da alte colline con versanti acclivi e, in<br />

piccola parte, da aree montagnose; gran parte della superficie è coltivata o lasciata a pascolo. La<br />

superficie del bacino è pari a 52 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 14,5 Km. L’altitudine<br />

media è di 717 m slm. Al limite del bacino ricadono i paesi di Saracinesco e Guadagnolo; all’interno del<br />

bacino i paesi di Sambuci, Ciciliano, Cerreto Laziale, Gerano e Pisoniano.<br />

Il fosso Fiumicino è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla<br />

vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fosso Focetta o canale allacciante Pantanello<br />

Il fosso Focetta è collegato ai canali di bonifica di Ostia. Esso attraversa il comprensorio interessato dal<br />

Parco urbano Pineta di Castelfusano, che occupa una superficie pari a 1.000 ettari di macchia<br />

mediterranea frammista a pini marittimi, la Tenuta presidenziale di Castel Porziano e la Macchia di<br />

Capocotta che, estendendosi per 6.000 ettari, costituiscono una <strong>delle</strong> più importanti foreste planiziarie<br />

costiere italiane.<br />

La foce del fosso Focetta è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Grande o Incastri<br />

Il fosso Grande o Incastri o Americano nasce come emissario del lago di Nemi e attraversa la Valle<br />

Ariccia dove è praticamente asciutto. Alla fine della Valle Ariccia, il fosso è coperto e riemerge dopo<br />

l’incrocio di via Ginestreto del comune di Ariccia. Nella parte alta il fosso attraversa una zona collinare con<br />

versanti più o meno acclivi, che diventano più dolci verso valle. Gran parte della regione è coltivata a<br />

vigneto o a seminativo.<br />

Il fosso sbocca nella piana costiera a circa 1 Km dalla costa, a m 10 slm, per poi sfociare nel Tirreno,<br />

sul Lungomare degli Ardeatini, a Sud-Ovest della città di Ardea. Dal ponte <strong>sulla</strong> via Laurentina fino alla<br />

foce a mare, il fosso scorre su un letto artificiale con argini in cemento; la zona circostante è caratterizzata<br />

dalla presenza di numerose abitazioni occupate prevalentemente nel periodo estivo. Il bacino del fosso<br />

Grande si estende dalla costa tirrenica sino all’apparato vulcanico dei Colli Albani ed ha forma irregolare,<br />

allungata nel senso del corso d’acqua e dei suoi affluenti. La superficie del bacino è pari a 127 Kmq e la<br />

lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 23,5 Km. L’altitudine media è di 104 m slm.<br />

Entro il bacino o al suo limite ricadono i centri abitati di Albano Laziale, Genzano di Roma, Pescarello,<br />

Cecchina, Santa Procula Maggiore, Santa Palomba e Ardea. Il fosso Grande raccoglie le <strong>acque</strong> di<br />

numerosi corsi d’acqua che scorrono, verso Sud-Ovest, dal versante meridionale dell’apparato vulcanico<br />

dei Colli Albani e che confluiscono tutti a raggiera, all’altezza di Ardea, tra 10 m e 16 m slm.<br />

Il fosso Grande è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 01) e, per quanto riguarda la foce, in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause inquinanti<br />

<strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso di Grotta Renara<br />

Il fosso di Grotta Renara ha origine dal Monte Calvario, nel comune di Oriolo Romano (VT), e scorre<br />

con direzione Ovest-Est fino al lago di Bracciano, a circa 2 Km a Nord dell’abitato di Bracciano. Nel bacino<br />

insistono i centri abitati di Manziana, della località Pisciarelli e del comprensorio di Bracciano, che sono<br />

serviti dal collettore fognario circumlacuale COBIS. La maggior parte del bacino è ricoperta da aree<br />

boschive. In prossimità della foce, lungo la strada provinciale circumlacuale, sono presenti alcuni<br />

insediamenti civili, abitati generalmente nel periodo estivo. Il fosso di Grotta Renara, a monte del ponte di<br />

Boccalupo si presenta generalmente asciutto ma la portata aumenta notevolmente dopo aver ricevuto<br />

l’acqua del fosso Poggio di Oriolo che, a sua volta, risulta alimentato per gran parte dal sopravanzo del<br />

vecchio <strong>acque</strong>dotto Paolo.<br />

La foce del fosso di Grotta Renara è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong><br />

cause inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 07).<br />

Il fosso Guardiole<br />

Il fosso <strong>delle</strong> Guardiole nasce in prossimità del Fontanile <strong>delle</strong> Guardiole del Comune di Santa<br />

14


1. LE ACQUE NELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

Marinella e attraversa una zona adibita a pascolo fino a raggiungere, in prossimità dell’autostrada, zone<br />

edificate con presenza di coltivazioni a serra. Il fosso, prima di sfociare a mare, attraversa l’abitato di<br />

Santa Marinella. Le <strong>acque</strong> della foce sono a carattere perenne.<br />

La foce del fosso <strong>delle</strong> Guardiole è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti<br />

degli interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Infernaccio<br />

Il fosso ha origine dalla confluenza di tre corsi d’acqua ma l’apporto idrico principale è quello<br />

meteorico. Il bacino occupa una zona di basse colline con zone boschive, zone adibite a pascolo brado,<br />

terreni incolti e zone fortemente antropizzate: la superficie è di circa 5 Kmq e la lunghezza d’asta del fosso<br />

è di circa 5,5 Km. Il fosso Infernaccio sfocia a Sud di Civitavecchia, lambendo la località Borgo<br />

Odescalchi, a poche centinaia di metri di distanza dal fosso di Scarpatosta. Le <strong>acque</strong> della foce sono a<br />

carattere perenne.<br />

La foce del fosso Infernaccio è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti<br />

degli interventi messi in atto con il programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Lagusiello<br />

Il fosso Lagusiello nasce a quota 219 m slm come canale di drenaggio e di scolo dell’omonimo lago che<br />

è prosciugato. Attraversa una galleria sotterranea lunga circa 200 m e riaffiora a quota 200 m slm a Nord<br />

della località Vaccheria. Il fosso sfocia nel lago di Bracciano in località l’Ossessione. Nell’area circostante<br />

il fosso Lagusiello sono presenti alcune case agricole abitate tutto l’anno e, all’altezza della foce, alcune<br />

villette. Il territorio è adibito prevalentemente a pascolo brado e a seminativo. Il corso d’acqua è perenne.<br />

La foce del fosso Lagusiello è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 07).<br />

Il fosso Lenta (affluente del fiume Mignone)<br />

Il fosso Lenta ha origine in Contrada Quarto del Travertino e si dirige verso Sud-Ovest e<br />

successivamente verso Nord-Ovest, prima di confluire in riva sinistra del Mignone.<br />

Il bacino del Lenta ha forma a mezzaluna con concavità rivolta a Nord ed occupa una regione collinare<br />

(comprensorio Tolfetano – Cerite di particolare valore naturalistico) che per metà è coperta da boschi. La<br />

superficie del bacino è pari a 53 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 10 Km. L’altitudine<br />

media è di 200 m slm.<br />

Il fosso Lenta è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità alla vita dei pesci<br />

(monitoraggio 03).<br />

Il fosso Licenza (affluente del fiume Aniene)<br />

È un affluente di destra dell’Aniene, con confluenza a m 280 slm; ha origine dalla riunione di alcuni<br />

fossi che percorrono le pendici meridionali di Colle Cima dei Coppi e Colle Mola Capello, e scende poi<br />

verso Sud. Il bacino imbrifero del Licenza ha forma allungata in direzione Nord-Sud e comprende una<br />

regione montagnosa e di alte colline con ripidi versanti, la cui superficie è occupata per oltre metà da<br />

pascoli e campi coltivati. È interessato dal Parco Naturale dei Monti Lucretili che, con una superficie pari<br />

a 18.000 ettari, domina il gruppo montuoso del Monte Gennaro, caratterizzato da fenomeni carsici con<br />

doline e depressioni di vasta superficie, campi carreggiati, grotte, pozzi, laghetti. La superficie del bacino<br />

è pari a 52 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 14,5 Km. L’altitudine media è di 894 m<br />

slm. Sul limite del bacino si trova il paese di Mandela e all’interno i paesi di Percile, Civitella San Paolo,<br />

Licenza e Roccagiovine.<br />

Il torrente Licenza è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla<br />

vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fosso Loricina<br />

Il fosso Loricina nasce nel territorio di Nettuno, con il nome di fosso della Seccia, in località la Seccia<br />

presso il Km 19 della strada per Velletri ed è alimentato da una fonte sorgiva. Il corso d’acqua attraversa<br />

terreni coltivati con presenza di case sparse, poi si addentra nell’abitato di Nettuno dove è intubato fino<br />

alla foce a mare, ubicata in pieno centro urbano di Nettuno, nei pressi di via Genova.<br />

La foce del fosso Loricina è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Malafede (affluente del fiume Tevere)<br />

È un affluente di sinistra del Tevere e ha inizio sulle pendici occidentali dell’apparato vulcanico dei Colli<br />

15


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Albani, con il nome di Paglian Casale. La superficie del bacino è pari a 104 Kmq e la lunghezza d’asta del<br />

corso d’acqua è pari a 23,8 Km. L’altitudine media è di 83 m slm. Nel bacino ricadono i centri urbani di<br />

Castel di Decima, Trigoria, Castel di Leva, Castel Romano, parte del comune di Albano Laziale e la tenuta<br />

presidenziale di Castel Porziano. La foce è ubicata nel comune di Roma, all’altezza della stazione di<br />

Casal Bernocchi.<br />

Il fosso di Malafede è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 01).<br />

Il fosso Malpasso<br />

Il fosso Malpasso ha inizio sulle pendici meridionali del Monte Paradiso e ha una lunghezza d’asta di<br />

4,4 Km. Il bacino ha una superficie di circa 2,8 Kmq e occupa una zona delimitata da basse colline,<br />

coltivate a seminativo. Il corso d’acqua risulta perenne nella zona di foce, sebbene con portata limitata.<br />

La foce del fosso è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause inquinanti<br />

<strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Marangone<br />

Il fosso Marangone prende origine dalla confluenza di due fossi che scendono dalle pendici di Poggio<br />

Ombricolo. Il bacino del corso d’acqua, che occupa una zona collinare, è di 23 Kmq ed è occupata da<br />

boschi, pascoli e seminativi. Il fosso si immette a mare nei pressi della Torre Marangone.<br />

La foce del fosso Marangone è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fiume Mignone<br />

Il fiume Mignone nasce dai monti Sabatini, a Nord-Ovest del lago di Bracciano, ad una quota di circa<br />

400 m slm; durante il suo corso riceve numerosi affluenti e attraversa una regione collinare che è in parte<br />

boscosa e in parte coltivata, poi sfocia nel Mar Tirreno, una decina di chilometri a Nord di Civitavecchia.<br />

Prima della foce è attraversato dall’autostrada Roma-Tarquinia, la S.S. Aurelia e la ferrovia Roma-Pisa.<br />

Il bacino è di forma pressoché rettangolare, allungata in direzione Est-Ovest, che dal mare si estende<br />

per circa 35 Km nell’interno fino ai laghi di Vico e Bracciano.<br />

Il bacino del Mignone è interessato dalla Riserva Parziale Naturale di Monterano che occupa una<br />

superficie pari a 1.450 ettari tra i Monti della Tolfa e l’area Sabatina. La Riserva è caratterizzata dalla<br />

presenza di forre incise dallo stesso Mignone e dal suo affluente Biscione. Sono presenti dense<br />

vegetazioni mediterranee alternate da boschi e cespuglieti. La superficie del bacino è pari a 496 Kmq e la<br />

lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 65 Km. La quota massima del bacino è di circa 500 m slm e la<br />

minima di 3 m.<br />

Nel bacino ricadono i paesi di Veiano, Civitella Cesi, Monte Virginio, Canale Monterano, Manziana,<br />

Bagni di Stigliano, Tolfa e Allumiere. La foce è ubicata nella provincia di Viterbo.<br />

Il Mignone è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale (monitoraggio<br />

01), della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> ad essere utilizzate per la produzione di acqua potabile<br />

(monitoraggio 02) e della verifica della idoneità alla vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fosso Mola o Robiano<br />

È un breve corso d’acqua che scorre alle pendici della collina urbanizzata denominata località San<br />

Francesco e sfocia nel lago di Bracciano a circa 300 m di distanza dal porticciolo di Anguillara, in pieno<br />

centro abitato. Il corso d’acqua è generalmente asciutto nei mesi estivi.<br />

La foce del fosso della Mola è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 07).<br />

Il fosso Mola o del Ponte Vecchio<br />

Il corso d’acqua nasce ai piedi della rupe di Bracciano ed è alimentato dal sopravanzo della sorgente<br />

della Catena. Il fosso ha una portata modesta per tutto il percorso e scorre per circa 2 Km prima di<br />

raggiungere il lago in località Bagni di Bracciano.<br />

La foce del fosso Mola è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 07).<br />

Il fosso della Moletta<br />

Il fosso della Moletta ha origine circa 2 Km ad Ovest della città di Aprilia e scende verso valle dove<br />

riceve l’apporto di alcuni importanti affluenti che rientrano nella parte di bacino ubicata nella provincia di<br />

Latina. Nel comune di Ardea, il fosso costeggia, lungo la sponda sinistra, una zona densamente abitata<br />

16


1. LE ACQUE NELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

(zona Nuova California) mentre a destra, zona Santa Lucia, sono presenti case sparse e zone coltivate a<br />

fiori e ortaggi, per la cui irrigazione è prelevata l’acqua del fosso. Il corso d’acqua, dopo aver attraversato<br />

il ponte <strong>sulla</strong> via Ardeatina, all’altezza del Km 16,5, attraversa il centro urbano di Tor San Lorenzo nel<br />

comune di Ardea, dove sfocia a mare.<br />

La foce del fosso della Moletta è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Orfeo<br />

Il fosso Orfeo ha origine dal drenaggio della zona ubicata tra gli abitati di Campo Iemini e Borgo Santa<br />

Rita del Comune di Pomezia. Il bacino non ha una netta conformazione in quanto la zona drenata, oggi<br />

bonificata, un tempo era paludosa. Il corso d’acqua ha un percorso molto breve (circa 3 Km) in un territorio<br />

adibito prevalentemente ad uso agricolo. Lungo il percorso il fosso riceve le <strong>acque</strong> dei numerosi canali di<br />

bonifica che peraltro ne costituiscono la totale portata nei periodi di secca. Alcuni canali di bonifica<br />

costeggiano gli abitati di Torvajanica. Il fosso sfocia a mare nella zona Sud dell’abitato di Torvajanica del<br />

comune di Pomezia.<br />

La foce del fosso Orfeo è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti degli<br />

interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Passerano (affluente del fiume Aniene)<br />

È un affluente di sinistra dell’Aniene, che ha inizio nei pressi del paese di S. Cesareo con il nome di<br />

Fosso Scuro; scende a valle verso Nord-Nord Ovest fino alla confluenza con l’Aniene, che avviene a 62 m<br />

slm. Il bacino imbrifero ha forma molto allungata ed occupa una regione collinare, prevalentemente<br />

agricola, caratterizzata da fossi stretti e profondi con rive alte e ripide. La superficie del bacino è pari a<br />

36,6 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 22,5 Km. L’altitudine media è di 227 m slm. Sul<br />

limite del bacino si trova il paese di Rocca Priora e all’interno rientra il paese di San Cesareo.<br />

Il fosso Passerano è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla<br />

vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il canale dei Pescatori<br />

Il canale dei Pescatori o canale dello Stagno ha la stessa funzione del canale <strong>delle</strong> Acque Alte e Basse<br />

di Fregene: regolamenta il deflusso <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> del territorio della Bonifica di Ostia. Nel periodo estivo, per<br />

alimentare le <strong>acque</strong> dei canali di bonifica, spesso vengono utilizzate le <strong>acque</strong> del fiume Tevere.<br />

La foce del Canale dei Pescatori è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong><br />

cause inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Pratica<br />

Il fosso di Pratica ha origine nella tenuta Petronella dove è intubato fino all’incrocio con la via Pontina<br />

Vecchia, zona industriale del comune di Pomezia, poi attraversa una zona agricola con abitazioni sparse,<br />

costeggia il Castello di Pratica, attraversa via Pratica di mare in località Fornaci, e poi scorre in una zona<br />

di campagna denominata Campo Selva adibita a pascolo ed a colture. Infine, il fosso sfocia in mare sul<br />

litorale di Pratica di Mare del comune di Pomezia, in una zona densamente abitata. Nel bacino del fosso<br />

di Pratica insiste il vasto insediamento aeroportuale di Pratica di Mare.<br />

La foce del fosso di Pratica è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti degli<br />

interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso del Prete<br />

Il fosso del Prete ha origine in località Crepacuore da uno sbarramento artificiale che forma un laghetto<br />

di ridotte dimensioni, raccoglie le <strong>acque</strong> di un piccolo bacino imbrifero collinare a forma allungata e corre<br />

verso il mare per circa 4 Km. Nel bacino sono presenti sorgenti temporanee di portata molto piccola. La<br />

superficie del bacino è di circa 4,5 Kmq. Il fosso del Prete sfocia a mare a circa 3 Km di distanza da<br />

Civitavecchia, a Nord di Punta San Paolo. Recentemente, con la costruzione della diga foranea ed il<br />

riempimento dell’invaso creatosi, la foce è stata allungata mediante un canale lungo circa 500 m. L’area<br />

inferiore del bacino è occupata da numerosi capannoni adibiti a servizi e da un grande deposito di<br />

carburanti.<br />

La foce del fosso del Prete è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso dei Quadri<br />

Il fosso dei Quadri nasce a Sud del centro abitato di Bracciano e, dopo aver attraversato una zona con<br />

17


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

ripidi pendii coperti da boschi, sfocia nel lago di Bracciano presso il promontorio denominato il Calvario.<br />

Nell’ultimo tratto, dopo aver attraversato la S.P. circumlacuale, il fosso costeggia un centro velico e alcuni<br />

lotti con colture ad ortaggi ad uso familiare. Il fosso è asciutto per quasi tutto il suo percorso. All’altezza<br />

della S.P. circumlacuale viene alimentato da sorgenti caratterizzate da modesta portata fino alla foce.<br />

La foce del fosso dei Quadri è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 07).<br />

Il fosso Quartaccio<br />

Il bacino ha forma allungata e occupa una regione collinare. Dopo aver attraversato zone con<br />

coltivazioni intensive di fiori, sfocia a mare tra Santa Marinella e Santa Severa. Le <strong>acque</strong> della foce sono<br />

a carattere perenne.<br />

La foce del fosso Quartaccio è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti degli<br />

interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Rio Fiume<br />

Il bacino del fosso Rio Fiume, che ha origine sulle pendici orientali del Monte la Tolfaccia, occupa una<br />

regione collinare con versanti piuttosto ripidi e con colline che raggiungono quote più elevate dalla costa<br />

verso l’interno. Oltre il 60% della superficie del bacino è coperta da boschi e il rimanente risulta nella<br />

massima parte coltivato a seminativo (comprensorio Tolfetano – Cerite di particolare valore naturalistico).<br />

Nella zona più prossima al litorale, il corso d’acqua attraversa la zona abitativa di Santa Severa nord. La<br />

foce del Rio Fiume è caratterizzata da una notevole portata.<br />

La foce del fosso Rio Fiume è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Rio Galeria (affluente del fiume Tevere)<br />

È un affluente di destra del Tevere che nasce all’altezza della via Trionfale alta e sbocca nella piana del<br />

Tevere presso l’abitato di Ponte Galeria. Il bacino si estende dalle pendici del lago di Bracciano fino al<br />

Tevere, poco ad ovest di Roma. La superficie del bacino è pari a 158 Kmq e la lunghezza d’asta del corso<br />

d’acqua è pari a 38,5 Km. L’altitudine media è di 95 m slm. Nell’area del bacino ricadono i centri abitati di<br />

Cesano e di Ponte Galeria. La foce è ubicata nel comune di Roma.<br />

Il fosso Rio Galeria è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 01).<br />

Il fosso Rio Torto<br />

Il fosso Rio Torto ha origine sulle pendici occidentali dell’apparato vulcanico dei Colli Albani, nei pressi<br />

della città di Albano Laziale, con il nome di fosso Procula. Il fosso Rio Torto ed i suoi affluenti attraversano<br />

numerosi insediamenti urbani, civili e industriali. Nella sua parte terminale, il corso d’acqua è alimentato<br />

da numerosi canali di bonifica della fascia costiera sud di Torvajanica, prima di sfociare a mare nel<br />

comune di Pomezia, all’altezza del Km 18,8 della via Litoranea (S.S. 601).<br />

La foce del fosso Rio Torto è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti degli<br />

interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fiume Sacco<br />

Il fiume Sacco è uno dei grandi fiumi della regione laziale, ma solo una parte del suo bacino rientra<br />

nella provincia di Roma, ovvero il tratto che va dall’inizio del fiume fino alla sezione immediatamente a<br />

valle della confluenza del suo affluente di destra, il fosso Rio. Il fiume Sacco ha origine nei monti<br />

Prenestini e scorre da Nord a Sud in una valle aperta; il bacino ha una forma irregolare ed occupa una<br />

regione in parte montagnosa ed in parte collinare con versanti da molto acclivi a mediamente acclivi. La<br />

superficie del bacino è pari a 651 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 45 Km. L’altitudine<br />

media è di 498 m slm.<br />

Nell’interno del bacino, o al suo limite, ricadono molti paesi e centri abitati: Castel S. Pietro Romano,<br />

Palestrina, Rocca di Cave, Cave, Labico, Valmontone, Carchitti, Rocca Priora, Rocca Massima, Artena,<br />

Montelanico, Carpineto Romano, Gorga, S. Vito Romano, Olevano Romano, Capranica Prenestina,<br />

Serrone, Roiate, La Forma, Genazzano, Piglio, Acuto, Paliano, Anagni, Colleferro, Gavignano e Segni.<br />

Il fiume Sacco è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale (monitoraggio<br />

01) e in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fosso Sanguinara<br />

Il fosso Sanguinara nasce alle pendici del monte Baciadonne e sfocia nel Tirreno a Nord-Est di Ceri,<br />

18


1. LE ACQUE NELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

nella zona sudorientale dell’abitato di Ladispoli. Il fosso si snoda in aree boschive oppure in terreni adibiti<br />

a pascolo: nel territorio a Sud di Cerveteri e nel comune di Ladispoli attraversa zone agricole<br />

caratterizzate da colture intensive e ortaggi. Il bacino imbrifero interessa i comuni di Bracciano, Cerveteri<br />

e Ladispoli. Le <strong>acque</strong> della foce del fosso Sanguinara sono a carattere perenne.<br />

La foce del fosso Sanguinara è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti<br />

degli interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso dello Schiavo<br />

Il fosso dello Schiavo attraversa la valle Schioia e segue un percorso piuttosto breve durante il quale<br />

riceve l’apporto di alcune sorgenti che sgorgano dai versanti della valle stessa. Inoltre il fosso è alimentato<br />

dalle <strong>acque</strong> di alcuni canali di bonifica, da fossi che ricevono le <strong>acque</strong> di alcune sorgenti locali e dalle<br />

<strong>acque</strong> piovane di drenaggio. A valle, nel territorio circostante la sponda sinistra del fosso fino alla foce<br />

(Lavinio Nord, Lavinio Sud, Lavinio mare), sono presenti numerose abitazioni. La sponda destra è invece<br />

a carattere agricolo fino all’altezza della S.S. 616 (Ostia-Anzio) dove iniziano le costruzioni del “Consorzio<br />

Lido dei Gigli” del comune di Anzio che la costeggiano fino alla foce. Un tratto del fosso, a monte della<br />

S.S. 616, risulta intubato.<br />

La foce del fosso dello Schiavo è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong><br />

cause inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Santa Maria Morgana<br />

Il fosso Santa Maria Morgana, che origina in contrada Prato Cipolloso, attraversa fino alle quote più<br />

basse zone coperte da boschi e, prima di sfociare a mare, attraversa una zona edificata nell’abitato di<br />

Santa Marinella, in prossimità del porticciolo del Castello Odescalchi. Il bacino del fosso Santa Maria<br />

Morgana è costituito praticamente dalla sola valle scavata dall’omonimo fosso. La superficie del bacino è<br />

di circa 2,6 Kmq. Le <strong>acque</strong> della foce sono a carattere perenne.<br />

La foce del fosso Santa Maria Morgana è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli<br />

effetti degli interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso San Vittorino (affluente del fiume Aniene)<br />

È un affluente di sinistra dell’Aniene, che ha inizio sulle pendici meridionali del monte Pagliaro, con il<br />

nome di fosso <strong>delle</strong> Fontanelle e scende a valle dapprima verso Sud-Ovest, a fianco del paese di S.<br />

Gregorio da Sassola, e poi verso Nord-Ovest fino alla confluenza con l’Aniene che avviene a 41 m slm,.<br />

La forma del bacino è irregolarmente allungata ed occupa una regione all’inizio montagnosa, con versanti<br />

acclivi, e poi collinare, con pendii medi e dolci, profondamente incisi da vari corsi d’acqua che corrono in<br />

fossi stretti e con rive alte e ripide; esso occupa una superficie prevalentemente agricola. La superficie del<br />

bacino è pari a 40 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 18,5 Km. L’altitudine media è di<br />

505 m slm. Sul limite del bacino si trova il centro abitato di Guadagnolo e all’interno si estendono i paesi<br />

di Casape, S.Gregorio da Sassola e S.Vittorino.<br />

Il fosso S. Vittorino è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla<br />

vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fosso Savo (affluente del fiume Sacco)<br />

Il fosso Savo è un affluente di destra del fiume Sacco e ha inizio sul vulcano dei Colli Albani, sulle<br />

pendici settentrionali del Colle dei Morti, con il nome di fosso della Velica. Il fosso scende a valle fino alla<br />

confluenza con il fiume Sacco, e in questo tratto cambia il nome in fosso Savo. Non sono presenti affluenti<br />

importanti in riva destra. Il bacino del fosso Savo ha forma irregolare ed occupa una regione di alte e<br />

medie colline con versanti più o meno acclivi; buona parte della quale è coperta da boschi. La superficie<br />

del bacino è pari a 85 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 25,5 Km. L’altitudine media è<br />

di 499 m slm. All’interno del bacino imbrifero ricadono i paesi di Labico e Valmontone.<br />

Il fosso Savo è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 01) e in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla vita dei pesci (monitoraggio<br />

03).<br />

Il fosso Scarpatosta<br />

Il fosso di Scarpatosta origina dalle pendici del Monte Paradiso: dopo un percorso di 4-5 Km sfocia a<br />

Sud dell’abitato di Civitavecchia, tra Borgo Odescalchi e Punta del Pecoraro. Il bacino ha forma allungata<br />

ed è delimitato da basse colline che culminano con il Monte Paradiso. La superficie del bacino, nella quasi<br />

totalità, è adibita a pascolo e, soprattutto in prossimità della foce, a coltivazioni. A destra e a sinistra della<br />

foce del fosso di Scarpatosta insistono stabilimenti balneari. La foce è perenne ma con portata limitata.<br />

19


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

La foce del fosso Scarpatosta è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti<br />

degli interventi messi in atto con il programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Secco<br />

Il fosso ha origine in località Riserva Marcaccio, nel comune di Ardea e si snoda verso il mare<br />

costeggiando l’insediamento residenziale Lido dei Pini. Dopo l’intersezione con la litoranea Ostia-Anzio, al<br />

Km 29, attraversa la pineta Gallinara, dove sono ubicati i campeggi Lido <strong>delle</strong> Ginestre e Campeggiatori<br />

Romani, e sfocia a mare. Il regime del fosso è a carattere torrentizio.<br />

La foce del fosso Secco è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

II fosso Simbrivio (affluente del fiume Aniene)<br />

È un affluente di destra dell’Aniene, che ha inizio dalla confluenza di alcuni fossi che scendono a<br />

raggiera, nei pressi del paese di Vallepietra, e scorre a valle verso Sud-Sud Ovest, fino alla confluenza<br />

con l’Aniene, in località Comun<strong>acque</strong> a m 550 slm. La forma del bacino è grossomodo triangolare, con il<br />

vertice alla confluenza con l’Aniene. Il bacino occupa una regione montagnosa con versanti molto acclivi,<br />

per gran parte coperta da boschi (Parco Naturale dei Monti Simbruini, citato nella descrizione del fiume<br />

Aniene), e comprende il paese di Vallepietra. La superficie del bacino è pari a 60 Kmq e la lunghezza<br />

d’asta del corso d’acqua è pari a 13 Km. L’altitudine media è di 1170 m slm..<br />

Il fosso Simbrivio è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla<br />

vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fiume Tevere<br />

Il Tevere entra nella provincia di Roma all’altezza del comune di Ponzano Romano e, per un lungo tratto<br />

(circa 20 Km), fa da confine tra la stessa provincia di Roma e quella di Rieti. Questo tratto di fiume che<br />

attraversa territori adibiti, prevalentemente, ad uso agricolo, riceve l’apporto di alcuni modesti affluenti.<br />

All’altezza di Torrita Tiberina e di Nazzano il fiume attraversa la Riserva Naturale del Tevere – Farfa,<br />

costituita a protezione di una zona umida di interesse internazionale. Il confine Sud della riserva coincide<br />

con la diga dell’ENEL di Meana. In questo tratto, il fiume riceve le <strong>acque</strong> di uno dei suoi più importanti<br />

affluenti, il fiume Farfa, il cui bacino insiste quasi esclusivamente nella provincia di Rieti, interessando la<br />

provincia di Roma solo nel suo tratto terminale.<br />

Anche a valle della Riserva Naturale, fino al confine con il comune di Roma, il territorio circostante il<br />

Tevere è prevalentemente adibito ad uso agricolo, mentre man mano che ci si avvicina verso la diga di<br />

Castel Giubileo, aumentano gli insediamenti abitativi o adibiti ad attività terziaria. Su questo tratto di<br />

fiume, si riversano le <strong>acque</strong> di numerosi ed importanti affluenti.<br />

La diga di Castel Giubileo, come la diga di Meana sopra citata, limita il trasporto di materiale solido al<br />

mare, contribuendo, pertanto, alla vistosa erosione del litorale che si verifica specialmente all’altezza<br />

dell’Isola Sacra. Le due dighe, inoltre, costituiscono barriere insormontabili alla risalita dei pesci, con<br />

effetti negativi sull’ecologia <strong>delle</strong> popolazioni ittiche.<br />

Tra la diga di Castel Giubileo e Ponte Milvio si alternano aree verdi, parzialmente adibite a scopo<br />

agricolo, insediamenti ed attività terziarie o piccole industrie, impianti sportivi (compreso il Galoppatoio di<br />

Tor di Quinto), l’Aeroporto dell’Urbe, il depuratore di Roma Nord e l’immissione del fiume Aniene. Sull’ansa<br />

di Grottarossa, territorio che conserva ancora importanti caratteristiche botaniche e zoologiche, è ubicato<br />

il nuovo complesso RAI. In questo tratto, il Tevere riceve le <strong>acque</strong> del fiume Aniene, del fosso Valchetta,<br />

del fosso Acqua Traversa o Crescenza e di altri piccoli affluenti.<br />

Dal Ponte Milvio al Ponte Marconi, il Tevere attraversa la città di Roma. I numerosi corsi d’acqua che<br />

una volta pervenivano al Tevere, sono ormai stati quasi completamente convogliati ai collettori comunali<br />

che costeggiano il Tevere e l’Aniene.<br />

Alla periferia di Roma si riscontrano, invece, ancora numerosi corsi d’acqua non intubati.<br />

Dal Ponte Marconi al Ponte di Mezzocammino (G.R.A.) si incontrano terreni agricoli, impianti sportivi,<br />

borghetti con insediamenti artigianali, cantieri navali, insediamenti industriali (nell’ansa Magliana),<br />

l’ippodromo di Tor di Valle, il depuratore di Roma Sud.<br />

Per quanto riguarda gli affluenti, in questo tratto del Tevere, si riversano il fosso Vallerano e il fosso<br />

della Magliana.<br />

Dal ponte di Mezzocammino a Capo due Rami, <strong>sulla</strong> riva sinistra del Tevere, sono presenti numerosi<br />

insediamenti abitativi che attualmente costituiscono veri e propri quartieri (Vitinia, Centro Giano, Acilia,<br />

Villaggio San Francesco, Infernetto, Dragoncello), alternati a campi coltivati sugli argini del fiume.<br />

In questo tratto, il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano preleva le <strong>acque</strong> per alimentare i canali<br />

di irrigazione a servizio <strong>delle</strong> coltivazioni dell’esteso territorio consortile.<br />

20


1. LE ACQUE NELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

Per quanto riguarda gli affluenti, in questo tratto il Tevere riceve le <strong>acque</strong> del fosso di Spinaceto<br />

(alimentato dal collettore di Spinaceto che convoglia liquami non depurati dei quartieri di Spinaceto, Tor de<br />

Cenci ed il villaggio Azzurro), del fosso di Malafede e del fosso Galeria.<br />

L’ultimo tratto del Tevere comprende l’Isola Sacra, racchiusa tra due canali in cui il fiume si biforca<br />

all’altezza di Capo due Rami.<br />

Il canale principale di Fiumara Grande, che costituisce il corso naturale del fiume, raggiunge il mare a<br />

Sud dell’Isola, mentre il canale di Fiumicino raggiunge il mare a Nord dell’Isola.<br />

L’Isola Sacra è attualmente ridotta ad una borgata integrata da attività commerciali e produttive: lungo<br />

le sponde si rinvengono numerosi rimessaggi e cantieri navali. Nel canale di Fiumicino, all’altezza della<br />

strada Portuense, sono ubicati gli scarichi dell’Aeroporto Leonardo da Vinci ed i dilavamenti dell’area<br />

aeroportuale. Nella Fiumara Grande, le cui sponde nell’ultimo tratto sono ridotte ad un imbarcadero,<br />

vengono scaricate le <strong>acque</strong> reflue provenienti dal depuratore di Ostia.<br />

Il fiume Tevere è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 01), della verifica della idoneità alla vita dei pesci (monitoraggio 03), dello scambio di<br />

informazioni <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> nella Comunità europea (monitoraggio 04) e, per<br />

quanto riguarda la foce, in funzione della valutazione degli effetti degli interventi messi in atto col<br />

programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Tor Caldara<br />

Il fosso ha origine da due diversi rami: il primo nasce al limite dell’abitato di Lavinio Scalo, sullo<br />

stradone di San Anastasio, mentre il secondo ramo proviene dal centro abitato di Cincinnato Nord. La<br />

zona circostante il fosso Tor Caldara, fino alla foce, è utilizzata a colture estensive ed è completamente<br />

disabitata. Il fosso, dopo aver attraversato la via litoranea Ostia-Anzio, al Km 34 entra nella macchia di Tor<br />

Caldara, soggetta a vincoli di rispetto naturalistico e posta sotto il controllo del WWF. La Riserva Naturale<br />

di Tor Caldara, che occupa una superficie pari a 44 ettari, è caratterizzata da una fitta macchia<br />

mediterranea con sugheri, lecci e torrenti d’acqua solfurea e costituisce una <strong>delle</strong> più piccole ma<br />

importanti aree protette del <strong>Lazio</strong>. Il fosso sfocia a mare <strong>sulla</strong> costa antistante la macchia di Tor Caldara<br />

del comune di Anzio.<br />

La foce del fosso Tor Caldara è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Torraccia o Prima Porta (affluente del fiume Tevere)<br />

È un affluente di destra del Tevere e ha inizio sulle pendici orientali dei Monti Rosi, con il nome di fosso<br />

dei Quattro Pali e, dopo aver attraversato il comune di Sacrofano, sbocca nella piana del Tevere in<br />

corrispondenza dell’abitato di Prima Porta. Nel bacino ricadono il centro abitato di Sacrofano e il quartiere<br />

romano di Prima Porta, nel comune di Roma e qui sfocia nel Tevere. La superficie del bacino è pari a 78<br />

Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 18 Km. L’altitudine media è di 169 m slm.<br />

Il fosso della Torraccia è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

alla vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fosso Torre Valdaliga Sud<br />

Il bacino di questo breve corso d’acqua, dove ricade l’abitato di borgata Aurelia, è occupato da aree<br />

coltivate a seminativo e da un vasto centro di raccolta di autovetture per la successiva distribuzione<br />

commerciale. All’altezza della foce, sono presenti una centrale termoelettrica e capannoni industriali.<br />

La foce del fosso Torre Valdaliga Sud è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong><br />

cause inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Torre Valdaliga Nord<br />

È un breve corso d’acqua che attraversa la Piana della Scaglia del Comune di Civitavecchia e, dopo<br />

aver attraversato la linea ferroviaria Tirrenica e l’insediamento ENEL, sfocia a mare a nord del<br />

promontorio denominato Torre Valdaliga.<br />

La foce del fosso Torre Valdaliga è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong><br />

cause inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 06).<br />

Il fosso Tre Denari<br />

Il fosso Tre Denari ha origine in Contrada Quarto S. Andrea del Comune di Fiumicino e scende a valle<br />

con direzione da Nord-Est a Sud-Ovest, sbocca nella piana costiera, a quota 10 m slm, e dopo un<br />

percorso di circa 4 Km sfocia nel Mar Tirreno a Passo Oscuro, circa 5 Km a Nord-Ovest di Fregene. Il<br />

bacino ha forma triangolare e si estende su una regione di basse colline dolcemente modellate, quasi<br />

21


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

interamente coltivata a seminativo. Non sono presenti centri abitati di rilevante importanza. La superficie<br />

del bacino è pari a 13 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 10 Km. L’altitudine media è di<br />

80 m slm.<br />

Il fosso Tre Denari è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 01) e, per quanto riguarda la foce, in funzione della valutazione degli effetti degli interventi<br />

messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fiume Treja (affluente del fiume Tevere)<br />

È un affluente di destra del fiume Tevere e ha origine, con il nome di fosso S. Bernardo, sulle pendici<br />

orientali di Monte Lagusiello. Solo una parte del bacino è ubicata nel territorio della provincia di Roma,<br />

mentre la confluenza con il Tevere è ubicata nella provincia di Viterbo. La superficie del bacino imbrifero è<br />

pari a 490 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 36,2 Km. L’altitudine media è di 269 m<br />

slm. Nel bacino del fiume Treja ricadono, per quanto riguarda la provincia di Roma, i centri abitati di<br />

Mazzano Romano, Campagnano di Roma e Magliano Romano. La foce è ubicata nel comune di Civita<br />

Castellana. Nel Parco suburbano Valle del Treja, che si sviluppa su una superficie di 800 ettari, il fosso<br />

scorre tra profondi canyon tufacei popolati da boschi di querce.<br />

Il torrente Treja è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> ad<br />

essere utilizzate per la produzione di acqua potabile (monitoraggio 02) e della verifica della idoneità <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong> alla vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fosso Turbino<br />

Il bacino si estende su una regione collinare, dove ricade l’abitato di Sasso. La superficie del bacino, di<br />

circa 21 Kmq, è per circa il 50% coperta da boschi; per il resto, è lasciata a pascolo o è coltivata a<br />

seminativo. La lunghezza d’asta del fosso è di 13,6 Km. Le <strong>acque</strong> della foce sono a carattere perenne.<br />

La foce del fosso del Turbino è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti<br />

degli interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Vaccina<br />

Il bacino è drenato dal fosso La Mola che sfocia nel Mar Tirreno con il nome di fosso Vaccina, in<br />

corrispondenza di Ladispoli, subito a Nord del centro abitato. Il fosso ha origine ad una ventina di<br />

chilometri di distanza dalla costa, tra Monte Olivio e Monte Castagno, nei pressi di Manziana, e sbocca<br />

nella piana costiera a 4 Km dalla foce. Nell’interno del bacino ricadono i centri abitati di Castel Giuliano,<br />

Cerveteri (in prossimità dello sbocco nella piana costiera) e Ladispoli. Il bacino ha forma allungata ed<br />

occupa una regione collinare, con versanti piuttosto dolci, coltivati a seminativo e a boschi. La superficie<br />

del bacino è pari a 72 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 24,3 Km. L’altitudine media è<br />

di 234 m slm. Le <strong>acque</strong> del Vaccina sono perenni e caratterizzate, nella zona di foce, da una notevole<br />

portata.<br />

Il fosso Vaccina è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 01) e, per quanto riguarda la foce, in funzione della valutazione degli effetti degli interventi<br />

messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

Il fosso Valchetta o Cremera (affluente del fiume Tevere)<br />

È un affluente di destra del Tevere, la cui confluenza è ubicata poco a valle della diga di Castel<br />

Giubileo. Il fosso Valchetta è formato dall’unione del fosso della Mola dei Monti che ha origine sulle<br />

pendici orientali di Monte Sant’Angelo e dal fosso della Mola di Formello che ha inizio sulle pendici di<br />

Monte Cavalluccio. La superficie del bacino è pari a 103 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è<br />

pari a 36,7 Km. L’altitudine media è di 178 m slm. In questo bacino ricadono il centro abitato di Formello<br />

ed alcuni quartieri romani quali Isola Farnese, La Storta, Olgiata, Labaro e parte di Prima Porta. La foce è<br />

ubicata nel comune di Roma, entro il perimetro del G.R.A.<br />

Il torrente Valchetta è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla<br />

vita dei pesci (monitoraggio 03).<br />

Il fosso Verginee (affluente del fiume Mignone)<br />

Il fosso Verginese, affluente di sinistra del Mignone, è formato dall’unione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> di due fossi:<br />

fosso S. Lucia e fosso Caldano, che originano, rispettivamente, nei pressi dell’abitato Bianca e sulle<br />

pendici settentrionali di Poggio Malinverno e confluiscono presso Poggio della Capanna.<br />

Successivamente il fosso Verginese si dirige verso Nord-Est fino alla confluenza con il Mignone, che<br />

avviene a 114 m slm. Il bacino ha forma quadrangolare ed occupa una regione collinare (comprensorio<br />

Tolfetano – Cerite di particolare valore naturalistico), per metà boscosa e per metà coltivata a seminativo.<br />

22


La superficie del bacino è pari a 45 Kmq e la lunghezza d’asta del corso d’acqua è pari a 11,5 Km.<br />

L’altitudine media è di 330 m slm. All’interno del bacino ricade il centro abitato di Tolfa.<br />

Il fosso Verginese è sottoposto a monitoraggio in funzione della verifica della idoneità alla vita dei pesci<br />

(monitoraggio 03).<br />

Il fosso di Vicarello<br />

Il fosso dei Valloni o di Vicarello ha origine nel comune di Bassano di Sutri (VT) in località Valloni, a 449<br />

m slm. Il fosso si snoda in direzione est per 4 Km, attraversando terreni boschivi. In località Val d’Aia<br />

riceve le <strong>acque</strong> di alcune sorgenti e, poco più a valle, alle pendici del monte Capriglia, il contributo del<br />

fosso di Monte Sassano. All’altezza dello stabilimento termale di Vicarello, riceve anche il contributo <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong> dello stabilimento stesso e, poco più a valle, di altre sorgenti. Dalla Val d’Aia alla foce, per circa 2,6<br />

Km, il fosso attraversa terreni boschivi, uliveti e pascoli. Nelle aree adibite a pascolo sono allevati allo<br />

stato brado sia equini che bovini. Case sparse, abitate prevalentemente nei mesi estivi, sono presenti<br />

nella parte alta del fosso di Monte Sassano.<br />

La foce del fosso di Vicarello è sottoposta a monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 07).<br />

Il fosso zambra<br />

Il fosso Zambra ha inizio sulle pendici occidentali di Costa Catena del Comune di Cerveteri, sbocca<br />

nella piana costiera e, dopo aver percorso un paio di chilometri, sfocia in mare circa a 5 Km a Nord-Ovest<br />

dell’abitato di Ladispoli. Il fosso Zambra ha portata perenne, ma essa aumenta notevolmente all’altezza<br />

dei centri residenziali di Marina di Cerveteri e di Campo di Mare, ubicati lungo il litorale tra la via Aurelia ed<br />

il mare. La superficie del bacino è di circa 20 Kmq e la lunghezza d’asta è di 10,8 Km.<br />

La foce del fosso Zambra è sottoposta a monitoraggio in funzione della valutazione degli effetti degli<br />

interventi messi in atto col programma di risanamento dell’entroterra (monitoraggio 05).<br />

1.2. I Laghi<br />

1. LE ACQUE NELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

Il lago Albano di Castel Gandolfo<br />

È un lago vulcanico interno con acqua dolce, ubicato a 293 m slm e caratterizzato da una superficie di<br />

602 ettari, da una profondità massima di 168 metri e da una linea di costa di 10 Km.<br />

Il territorio vulcanico presenta zone basaltiche ricche di silicati, sorgenti di <strong>acque</strong> carbonatiche, rocce<br />

magmatiche intrusive (graniti) e formazioni rocciose effusive recenti quali tufo vulcanico detto peperino. Il<br />

lago si è formato in depressioni crateriche.<br />

È incluso nel parco regionale dei Castelli romani ed è di interesse botanico per la presenza di boschi di<br />

castagno con varie specie di quercia e di un sottobosco di grande ricchezza nonché di interesse zoologico<br />

per la varietà della fauna ittica.<br />

Sono presenti alcuni ristoranti e bar rivieraschi. È vietato l’uso dei natanti a motore.<br />

Il lago Albano di Castel Gandolfo è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong><br />

ambientale (monitoraggio 08), della verifica della idoneità alla vita dei pesci (monitoraggio 10), della<br />

<strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 11), e della sorveglianza algale<br />

(monitoraggio 12).<br />

Il lago di Bracciano<br />

È il più grande lago vulcanico interno con acqua dolce della provincia di Roma, caratterizzato da una<br />

superficie di 5.764 ettari, da una profondità massima di 160 metri e da una linea di costa di 31 Km. È<br />

ubicato a 164 m slm.<br />

Presenta una costituzione litologica varia con prevalenza di lapilli, scorie e ceneri, la cui cementazione<br />

ha dato luogo alla formazione di tufi più che di lave. Il lago si è formato per l’allargamento di una<br />

depressione in zona vulcanica.<br />

Il bacino imbrifero, che comprende l’insieme <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> che scorrono in superficie verso il lago, è<br />

drenato da tanti piccoli corsi d’acqua, indipendenti l’uno all’altro. Dal lago di Bracciano origina l’emissario<br />

che, più a valle, prende il nome di fiume Arrone.<br />

Intorno al lago si estendono gli abitati di Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano oltre a<br />

numerose aree urbanizzate che occupano sempre maggiori spazi. Un collettore fognario circumlacuale è<br />

a servizio degli abitati rivieraschi e convoglia i liquami in un depuratore ubicato lungo il fiume Arrone.<br />

Le sponde del lago presentano elevato interesse naturalistico per le importanti piante idrofile tra cui la<br />

canna palustre, e per la fauna ittica ricca e varia. Una caratteristica insenatura del lago, nei pressi di<br />

23


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Trevignano Romano, costituisce il monumento naturale denominato Pantane di Trevignano, esteso 341<br />

ettari. Il nome indica chiaramente la natura acquitrinosa di questo ambiente raccolto in un cratere<br />

vulcanico facilmente riconoscibile.<br />

Le <strong>acque</strong> del lago costituiscono una importante riserva idrica potabile per la città di Roma e gli abitati<br />

marini costieri.<br />

Tra le destinazioni prevalenti si esercitano la pesca professionale e il turismo. È vietato l’uso dei natanti<br />

a motore.<br />

Il lago di Bracciano è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 08), della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> ad essere utilizzate per la produzione di acqua<br />

potabile (monitoraggio 09), della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla vita dei pesci (monitoraggio 10),<br />

della <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 11) e della sorveglianza algale<br />

(monitoraggio 12).<br />

Il lago di Martignano<br />

È un piccolo lago vulcanico interno con acqua dolce, ubicato a 207 m slm e caratterizzato da 249 ettari<br />

di superficie, da una profondità massima di 53 m e da una linea di costa di 6 Km.<br />

È di interesse botanico per la vegetazione acquatica e per la presenza di boschi rivieraschi e di<br />

interesse zoologico per la fauna ittica. Un tratto del lago è costeggiato da un sentiero che corre in una<br />

zona boscosa; sugli altri versanti sono presenti una spiaggetta frequentata per la balneazione e campi<br />

coltivati. Tra le destinazioni prevalenti, si esercitano la pesca professionale e sportiva e il turismo. È<br />

vietato l’uso dei natanti a motore.<br />

Il lago di Martignano è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 08), della verifica della idoneità alla vita dei pesci (monitoraggio 10), della <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 11).<br />

Il lago di Nemi<br />

È un lago vulcanico interno con acqua dolce, ubicato a 303 m slm, caratterizzato da una superficie di<br />

167 ettari, una profondità massima di 34 metri e una linea di costa di 5,5 Km. Il bacino si è originato in<br />

depressioni crateriche. Il territorio vulcanico presenta zone basaltiche a prismi esagoni, ricchezza di<br />

silicati, sorgenti carbonatiche, rocce magmatiche intrusive (graniti) e formazioni rocciose effusive recenti,<br />

quali tufo vulcanico detto peperino.<br />

È incluso nel parco regionale dei Castelli romani ed è di interesse botanico per la vegetazione<br />

acquatica (cannuccia di palude, giunco e carice) e la presenza di boschi, soprattutto lecceti, lungo le<br />

pendici. È vietato l’uso dei natanti a motore.<br />

Il lago di Nemi è sottoposto a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 08), della verifica della idoneità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> alla vita dei pesci (monitoraggio 10), della<br />

<strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 11) e della sorveglianza algale<br />

(monitoraggio 12)<br />

1.3. Le <strong>acque</strong> marine costiere<br />

LA MORFOLOGIA DELLA SPIAGGIA<br />

Lungo il litorale Nord della provincia di Roma, tra Torre S. Agostino di Civitavecchia e Capo Linaro di<br />

Santa Marinella, si alternano piccole spiagge ciottolose a modeste e articolate ripe rocciose. La fisionomia<br />

dei fondali riflette a grandi linee la morfologia della fascia costiera emersa. Il limite interno degli<br />

affioramenti rocciosi si mantiene intorno ai -4 m nella zona più settentrionale, mentre, più a Sud, non vi è<br />

soluzione di continuità con gli affioramenti di fondali rocciosi. Il limite esterno della costa rocciosa giunge<br />

sino a – 25 m.<br />

Queste caratteristiche vanno gradualmente esaurendosi procedendo verso Santa Severa, dove si ha<br />

un litorale prevalentemente sabbioso. Questo tratto, tuttavia, non perde completamente le caratteristiche<br />

della costa rocciosa, in quanto all’altezza di Macchiatonda di Santa Marinella, Torre Flavia di Cerveteri e<br />

dello sperone roccioso di Palo a Ladispoli sono presenti modeste ripe rocciose.<br />

Da Ladispoli fino alla foce del fiume Tevere, la morfologia costiera è determinata essenzialmente<br />

dagli apporti solidi fluviali. La spiaggia sommersa, infatti, risente di quanto presente lungo la fascia<br />

costiera: ai fondali rocciosi, che fronteggiano i litorali di Santa Marinella, di Santa Severa, di<br />

Macchiatonda, di Torre Flavia e di Palo, giungendo a interessare profondità attorno ai 20 m, si alternano<br />

i fondali sabbiosi.<br />

Dalla zona Sud di San Nicola di Ladispoli fino alla foce del fiume Tevere, la morfologia del fondale è<br />

24


1. LE ACQUE NELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

dominata da una spiaggia sottomarina che va gradualmente ampliandosi verso Sud, con pendenze che<br />

vanno dallo 1,5 % a San Nicola allo 0,6 % presso Fiumicino.<br />

Dalla foce del Tevere sino a Capo d’Anzio, il litorale, per la presenza della cuspide deltizia, ha<br />

andamento blandamente falcato con costa rettilinea e formata prevalentemente da spiagge.<br />

All’altezza del lido di Lavinio di Anzio, si delinea una ripa rocciosa al cui piede è presente una spiaggia<br />

ristretta e discontinua. Questa falesia rocciosa si innalza sul mare con quote che variano fra i 10 e i 20 m<br />

e si prolunga fin oltre Capo d’Anzio. La topografia sottomarina di questo settore è uniforme, dominata<br />

dalla presenza dell’ala sinistra della foce del Tevere. La continuità longitudinale dei fondali è interrotta,<br />

circa 2 Km a Nord del fosso di Pratica, da alcune articolazioni della fascia batimetrica compresa tra – 8 e<br />

– 15 m che innalzano il fondale di qualche metro (secche di Tor Paterno, di fronte all’abitato di Torvajanica<br />

di Pomezia).<br />

Da Capo d’Anzio a Torre Astura di Nettuno prosegue la ripa rocciosa che è presente anche lungo la<br />

costa nord di Anzio. Le quote raggiunte lungo la sua sommità si mantengono fra i 15 e i 20 m fino a<br />

Nettuno, per deprimersi leggermente fino alla periferia orientale della città. Alla base della ripa si localizza<br />

una piccola spiaggia. Oltre l’abitato di Nettuno, la ripa si va gradualmente abbassando di quota sino ad<br />

arrivare a 6 m a Torre Astura. I fondali antistanti il settore costiero capo d’Anzio – Torre Astura, sino a -10<br />

m, presentano un graduale aumento della profondità.<br />

LA MORFOLOGIA DELLA PIATTAFORMA CONTINENTALE INTERNA<br />

A Sud di Torre Sant’Agostino di Civitavecchia fino a Capo Linaro di Santa Marinella, la costa è alta e di<br />

ciò risentono in modo evidente i fondali, la cui pendenza aumenta vistosamente: l’isobata -10 m è infatti<br />

ubicata mediamente a soli 500 m dalla linea di riva. I fondali di questo settore, almeno fino a 30 – 40 m di<br />

profondità, sono notevolmente articolati, anche se con dislivelli non accentuati. Questa successione<br />

accentuata di promontori e insenature è da ricollegare, oltre che ad affioramenti rocciosi, anche ai<br />

posidonieti e alle bioricostruzioni ad opera di organismi bentonici incrostanti.<br />

Tra Capo Linaro e Palo di Ladispoli, l’andamento dei fondali è condizionato, almeno in parte, dagli<br />

apporti di sedimenti dall’entroterra. I fondali, molto articolati fino a –20 m di profondità, diventano<br />

morfologicamente omogenei e degradano verso il largo prima dolcemente, e poi via via più bruscamente.<br />

Più a Sud di Palo, fino alla foce del fiume Tevere, sono i sedimenti apportati dallo stesso Tevere a<br />

condizionare l’andamento e le caratteristiche della piattaforma continentale. I fondali sono omogenei a<br />

tutte le profondità e scompaiono i posidonieti, attivi o morti. Da terra fino all’isobata di –25 m di profondità,<br />

si estende il fronte del delta, con pendenza dei fondali sempre molto dolce.<br />

A fiumara Grande, che è l’apice del delta, il limite esterno del fronte del delta dista 4 Km dalla costa.<br />

Oltre i 25 m di profondità, la pendenza dei fondali diviene maggiore.<br />

Il delta tiberino condiziona anche l’andamento dei fondali tra la foce del fiume Tevere e capo d’Anzio,<br />

specie nella porzione più settentrionale, comprendente la foce fluviale e la spiaggia di Castel Porziano di<br />

Ostia.<br />

A Sud di Torvajanica di Pomezia fino a Capo d’Anzio, i fondali sono assai omogenei e permane una<br />

rottura di pendio nella fascia compresa tra le profondità di – 20 e – 30 m.<br />

Oltre Capo d’Anzio, terminati gli effetti degli apporti sedimentari dell’entroterra, il fondale perde parte<br />

dalla propria omogeneità diventando fortemente articolato, con successione accentuata di promontori e<br />

insenature.<br />

IL LITORALE MARINO<br />

Il litorale marino della provincia di Roma si estende per circa 135 Km e comprende i comuni costieri di<br />

Civitavecchia, Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli, Fiumicino, Roma (Ostia), Pomezia, Ardea, Anzio e<br />

Nettuno.<br />

Iniziando da Civitavecchia, la costa si presenta rocciosa o sassosa da Torre Sant’Agostino a Santa<br />

Marinella e bassa e sabbiosa da Santa Marinella a Ladispoli. Il litorale dei comuni di Fiumicino e di Roma,<br />

esteso circa 41 Km, è formato da un vasto arenile sabbioso e profondo, che prosegue piatto e lineare fino<br />

al promontorio di Anzio e interrompe la monotona linearità della costa a Sud della foce del Tevere. Oltre<br />

Nettuno, la costa prosegue bassa fino a Torre Astura.<br />

Il cemento e l’asfalto hanno profondamente modificato l’assetto del litorale: la macchia mediterranea e<br />

le dune sono state sostituite da abitazioni e villette con “vista a mare” e con specie arboree esotiche del<br />

tutto estranee all’ambiente mediterraneo.<br />

L’erosione contribuisce a “consumare” implacabilmente molte spiagge, asportandone la sabbia e<br />

minacciando addirittura le strade e le abitazioni. Delle vaste e profonde spiagge quali quelle di Ostia, ad<br />

esempio, non rimane che un lontano ricordo. Si cerca di recuperarne qualche metro, installando frangiflutti<br />

che deturpano l’ambiente naturale.<br />

25


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

La popolazione<br />

All’inizio della stagione estiva, la popolazione costiera aumenta vertiginosamente nel giro di poche<br />

settimane: da circa 300.000 abitanti residenti si passa a 1.500.000 di abitanti estivi. Di conseguenza,<br />

notevoli quantità di liquami domestici sovraccaricano improvvisamente le fognature e i depuratori, se<br />

presenti, o direttamente i corsi d’acqua. La situazione viene aggravata dai cosiddetti escursionisti, ossia<br />

quelle persone che si recano a migliaia al mare per meno di una giornata e le cui presenze si concentrano<br />

soprattutto il sabato, la domenica e durante le festività estive.<br />

L’urbanizzazione<br />

Tutto il litorale è caratterizzato dalla presenza pressoché ininterrotta di insediamenti urbani e<br />

residenziali e solo brevi tratti sono incolti o utilizzati per l’agricoltura o occupati da parchi o da installazioni<br />

militari.<br />

Le centrali termoelettriche ubicate in località Fiumaretta e Tor Valdaliga, a Nord di Civitavecchia, oltre<br />

ad alterare il paesaggio costiero, rendono inutilizzabili rilevanti tratti di costa.<br />

Tra Civitavecchia e Santa Marinella si rileva la prima diffusa urbanizzazione di tipo lineare che, di fatto,<br />

fonde le due città in un unico abitato. Le grosse lottizzazioni e l’insediamento turistico residenziale di<br />

Santa Severa, il porto turistico di Civitavecchia e quello di Santa Marinella fanno sì che gran parte del<br />

litorale del comune di Santa Marinella sia occupato da abitazioni civili e infrastrutture.<br />

Dopo Santa Severa, segue un esteso tratto di costa destinata a servizi militari e occupata dalla riserva<br />

naturale di Macchiatonda.<br />

Le immense lottizzazioni di Cerenova e Campo di Mare, l’abitato di Ladispoli, in continua espansione,<br />

il complesso residenziale di San Nicola, caratterizzano il tratto di costa che precede quello di Fiumicino e<br />

di Roma che è notevolmente vario.<br />

Agli insediamenti di Passo Oscuro, segue la piana bonificata di Pagliete che è scarsamente abitata; tra<br />

Fregene e Ostia si verifica una notevole commistione di insediamenti intensivi, vincoli paesaggistici,<br />

utilizzi abusivi e strutture varie, quali l’aeroporto di Fiumicino. Dalle ville di Fregene immerse nella vasta<br />

pineta plurisecolare, si passa agli insediamenti di Focene, di Fiumicino e del Faro, al nuovo porto turistico<br />

di Ostia, agli insediamenti del Lido di Ostia e di Castel Fusano. Solo dopo Castel Fusano, si estende, per<br />

una decina di chilometri, un litorale privo di edificazioni: è il litorale della tenuta di Castel Porziano che<br />

rappresenta, assieme alla tenuta di Castel Fusano e Capocotta, un’area di grande interesse naturalistico.<br />

I litorali di Torvajanica e di Ardea sono ormai completamente occupati da ville e palazzine che, con<br />

sequenza ininterrotta, si sviluppano disordinatamente fino ad occupare, spesso, l’arenile.<br />

Più a Sud, lungo il litorale di Anzio, si avvicendano complessi residenziali di notevoli estensioni a terre<br />

incolte o agricole o di notevole interesse naturalistico, anche se ormai non più estese e suscettibili<br />

solamente di tutela e recuperi parziali. Seguono le cittadine fittamente abitate di Anzio e Nettuno che sono<br />

fuse in un unico tessuto urbano. L’ultimo arenile fa parte di una estesa servitù militare che, essendo<br />

inedificabile, conserva notevole pregio naturalistico.<br />

L’erosione del litorale e i frangiflutti<br />

Sono ormai molti anni che la costa della provincia di Roma, in molti tratti, sta subendo un drammatico<br />

fenomeno di erosione con le conseguenti distruzione e scomparsa dell’ambiente litoraneo.<br />

La causa principale del fenomeno erosivo è da attribuire all’enorme diminuzione dell’apporto detritico<br />

da parte dei corsi d’acqua in genere e del fiume Tevere in particolare, che è il più grande alimentatore<br />

della costa romana. L’apporto di sedimenti da parte dei fiumi, specie quelli maggiori, è stato infatti<br />

notevolmente ridotto a causa dell’estrazione della sabbia dal loro alveo e dalla realizzazione di dighe e<br />

bacini. L’intero delta del Tevere, è, ad esempio, in fase di progressivo smantellamento. Anche la<br />

costruzione di moli e pontili ha assunto particolare rilevanza sul fenomeno erosivo. Infatti, la loro<br />

costruzione ha deviato le correnti marine e ha prodotto modificazioni degli equilibri naturali con relativo ed<br />

ulteriore contributo alla distruzione della spiaggia.<br />

A questo elemento negativo occorre aggiungere le azioni realizzate per porre riparo alle erosioni<br />

(barriere e pennelli d’imbonimento) e si sono rivelate, in molti casi, più dannose dell’evento stesso,<br />

spostando più in avanti e con maggiore incidenza il fenomeno.<br />

I maggiori tratti di costa aggrediti dal fenomeno erosivo sono stati individuati dalla Regione <strong>Lazio</strong>:<br />

– dal confine del comune di Civitavecchia con quello di Tarquinia fino alla Torre Valdaliga;<br />

– da Santa Marinella (subito a Sud dell’abitato, verso Santa Severa), a Ladispoli, lungo quasi tutta la<br />

costa di Roma con particolare accentuazione tra Focene e la foce del Tevere e da questa a Castel<br />

Fusano, ad Anzio (da lido di Enea al confine comunale), a Nettuno (la spiaggia del poligono di tiro).<br />

26


I MONITORAGGI<br />

Le <strong>acque</strong> marine sono sottoposte a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 13), della <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione (monitoraggio 14), della<br />

sorveglianza algale (monitoraggio 15) e di quella <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla vita dei molluschi<br />

(monitoraggio 15.1).<br />

1.4. Le <strong>acque</strong> sotterranee<br />

1. LE ACQUE NELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

I LINEAMENTI GEOLOGICI<br />

La provincia di Roma può essere suddivisa dal punto di vista geologico in nove unità strutturali.<br />

unità Strutturali dei monti Simbruini (A) e dei monti Lepini (B)<br />

Le unità in questione sono costituite sia da litotipi calcarei molto permeabili per fratturazione e per<br />

carsismo, sia da litotipi calcareo-dolomitici a scarsa circolazione idrica. Queste zone carbonatiche<br />

racchiudono le più importanti riserve di risorse idriche della provincia di Roma, a causa dell’alto valore del<br />

<strong>rapporto</strong> infiltrazione/ruscellamento e dell’alta piovosità.<br />

Dai monti Simbruini, dai quali ha origine il fiume Aniene, scaturiscono numerose sorgenti, localizzate<br />

soprattutto nelle aree di Vallepietra (sorgenti del Simbrivio) e di Agosta (sorgenti dell’Acqua Marcia). La<br />

particolare configurazione strutturale dei monti Lepini (situati nella parte meridionale della provincia di<br />

Roma), invece, permette un deflusso <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee esclusivamente verso il versante tirrenico,<br />

nella piana pontina.<br />

Comuni ricadenti nell’area dei monti Simbruini: Affile, Agosta, Arcinazzo Romano, Arsoli, Camerata<br />

Nuova, Cervara di Roma, Cineto Romano, Jenne, Riofreddo, Roiate, Roviano, Subiaco, Vallepietra,<br />

Vallinfreda, Vivaro Romano.<br />

Comuni ricadenti nell’area dei monti Lepini: Carpineto Romano, Gavignano, Gorga, Montelanico,<br />

Segni.<br />

unità Strutturali dei monti Sabini, Prenestini, Tiburtini e Ruffi (C)<br />

Questa serie di catene montuose viene considerata come un’unica unità strutturale in quanto costituita<br />

dai calcari della serie Laziale – Abruzzese e dai calcari e marne della serie Umbro – Marchigiana.<br />

L’idrogeologia di queste catene montuose è legata soprattutto alla circolazione idrica nei livelli permeabili<br />

per l’elevata fratturazione <strong>delle</strong> rocce carbonatiche, che danno origine ad una serie di sorgenti (e pozzi)<br />

utilizzate localmente per l’alimentazione idrica dei comuni, prevalentemente come integrazione<br />

all’approvvigionamento idrico da <strong>acque</strong>dotti.<br />

Comuni ricadenti nell’area: Anticoli Corrado, Bellegra, Canterano, Capranica Prenestina, Casape, Castel<br />

Madama, Castel S.Pietro, Cerreto Laziale, Ciciliano, Gallicano nel <strong>Lazio</strong>, Genazzano, Guidonia Montecelio,<br />

Licenza, Mandela, Marano Equo, Marcellina, Monteflavio, Montelibretti, Montorio Romano, Moricone, Nerola,<br />

Olevano Romano, Palestrina, Palombara Sabina, Percile, Pisoniano, Poli, Rocca Canterano, Rocca di Cave,<br />

Roccagiovine, Rocca Santo Stefano, Sambuci, San Gregorio da Sassola, San Polo dei Cavalieri, Sant’Angelo<br />

Romano, San Vito Romano, Saracinesco, San Cesareo, Tivoli, Vicovaro, Zagarolo.<br />

unità Strutturale dei Colli Albani (D)<br />

Il gruppo collinare del Vulcano Laziale, localizzato a Sud-Est di Roma, è costituito da un edificio<br />

vulcanico centrale (Maschio <strong>delle</strong> Faete) e da una serie di crateri eccentrici nella parte occidentale, tra i<br />

quali importanti sono quelli occupati dal lago Albano di Castel Gandolfo, dal lago di Nemi, dalla valle di<br />

Ariccia e dal recinto esterno Tuscolano-Artemisio. La circolazione idrica è legata soprattutto alla<br />

permeabilità per fratturazione <strong>delle</strong> rocce litoidi (lave) e alla permeabilità per porosità <strong>delle</strong> rocce sciolte<br />

(pozzolane e tufi alternati). La potenzialità <strong>delle</strong> falde idriche viene sfruttata attraverso l’emungimento<br />

<strong>delle</strong> numerose sorgenti, localizzate prevalentemente <strong>sulla</strong> fascia esterna della struttura, e dei numerosi<br />

pozzi. Le portate emunte dai pozzi e sorgenti sono sfruttate dai comuni situati nell’area, come integrazione<br />

all’approvvigionamento idrico degli <strong>acque</strong>dotti del Simbrivio-Ceraso e della Doganella.<br />

Comuni ricadenti nell’area: Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati,<br />

Genzano di Roma, Grottaferrata, Lariano, Lanuvio, Marino, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Nemi,<br />

Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri.<br />

unità Strutturale del Vulcano Sabatino (E)<br />

L’area vulcanica dei Monti Sabatini, situata nella parte Nord-Ovest della provincia di Roma, è<br />

caratterizzata da una serie di depositi piroclastici alternati a colate laviche prossime ai centri di emissione<br />

27


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

principali. La fase terminale del processo vulcanico ha dato origine a coltri tufacee stratificate affioranti<br />

soprattutto nella parte orientale dell’area sabatina (Cesano, Valle del Baccano). A tutt’oggi l’area è<br />

interessata da emissioni gassose, termalità e mineralizzazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee. I terreni sopra<br />

descritti sono da considerarsi, dal punto di vista idrogeologico, da mediamente a molto permeabili. Il lago<br />

di Bracciano rappresenta l’affioramento di questa falda principale. Una serie di falde <strong>superficiali</strong><br />

localizzate lungo i livelli meno permeabili danno origine a numerose sorgenti di modesta entità situate<br />

lungo le incisioni vallive. I comuni ricadenti nell’area considerata utilizzano, per l’approvvigionamento<br />

idrico, l’acqua prelevata da alcune sorgenti e da pozzi.<br />

Comuni ricadenti nell’area: Anguillara Sabazia, Bracciano, Canale Monterano, Manziana, Trevignano<br />

Romano.<br />

unità Strutturale dei monti della Tolfa e Fascia Costiera Nord (F)<br />

La morfologia dei monti della Tolfa è caratterizzata, nei rilievi più elevati, da affioramenti di origine<br />

vulcanica, e, in quelli a morfologia meno accentuata, da alternanze di argille, marne e calcari. Lungo la<br />

fascia litorale, infine, sono riconoscibili soprattutto formazioni di terrazzi marini. Dal punto di vista<br />

idrogeologico, la circolazione idrica dei sedimenti vulcanici origina una serie di sorgenti piuttosto<br />

importanti utilizzati per l’approvvigionamento idrico per i comuni di Tolfa e Allumiere. È individuabile,<br />

inoltre, una serie di piccole sorgenti a carattere stagionale. I comuni dell’area litorale si approvvigionano<br />

attraverso pozzi e sorgenti. I comuni di Civitavecchia e Santa Marinella, privi di un adeguato<br />

approvvigionamento da fonti proprie, sono alimentati da <strong>acque</strong> captate dal fiume Mignone e da sorgenti e<br />

pozzi localizzati in provincia di Viterbo.<br />

Comuni ricadenti nell’area: Allumiere, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Santa Marinella, Tolfa.<br />

unità Strutturale della valle del Tevere (G)<br />

La parte del bacino fluviale del Tevere ricadente all’interno della provincia di Roma si presenta come<br />

un’ampia valle alluvionale a morfologia pianeggiante, bordata ad Est dalle strutture montuose dei monti<br />

Sabini e ad Ovest dall’apparato vulcanico dei monti Sabatini. Questa morfologia ha favorito il formarsi di<br />

ampi meandri del fiume con conseguente deposizione di un’ampia fascia alluvionale di base. Nell’area<br />

considerata si possono distinguere tre unità idrogeologiche. Le alluvioni recenti del Tevere, permeabili per<br />

l’alta porosità dei sedimenti, sono sedi di una falda freatica superficiale in contatto idraulico con il fiume. I<br />

sedimenti marini quaternari, presenti soprattutto nell’area nord - orientale, sono caratterizzati da una<br />

circolazione idrica bassa, messa in evidenza dalla mancanza di importanti pozzi e sorgenti. I prodotti<br />

vulcanici dell’apparato sabatino sono sede di una circolazione idrica media, legata alle intercalazioni<br />

permeabili sia per porosità che per fessurazione. In questa zona sono presenti numerose sorgenti e pozzi.<br />

I comuni considerati sono approvvigionati da <strong>acque</strong>dotti (Peschiera, Capore e Consorzio Idraulico<br />

Sabino).<br />

Comuni ricadenti nell’area: Campagnano di Roma, Capena, Castelnuovo di Porto, Civitella San<br />

Paolo, Fiano Romano, Filacciano, Fonte Nuova, Formello, Magliano Romano, Mazzano Romano,<br />

Mentana, Monterotondo, Morlupo, Nazzano, Ponzano Romano, Riano, Rignano Flaminio, Roma,<br />

Sacrofano, Sant’Oreste, Torrita Tiberina.<br />

unità Strutturale della Fascia Costiera Sud (H)<br />

L’area, situata nella parte Sud-Ovest della provincia, si presenta con morfologia tabulare,<br />

caratterizzata da prodotti piroclastici <strong>delle</strong> ultime propaggini del vulcano laziale e da sedimenti alluvionali;<br />

nella fascia costiera numerosi pozzi attingono acqua nelle aree vulcaniche. I comuni ricadenti nell’area in<br />

esame vengono approvvigionati quasi esclusivamente da <strong>acque</strong>dotti che utilizzano pozzi (<strong>acque</strong>dotti del<br />

Carano e Laurentino).<br />

Comuni ricadenti nell’area: Anzio, Ardea, Nettuno, Pomezia.<br />

unità Strutturale della Valle del Sacco (I)<br />

La valle del fiume Sacco è situata a Sud-Est di Roma. L’idrografia è caratterizzata dalla presenza del<br />

fiume Sacco, mentre l’idrogeologia è legata alla presenza di acquiferi <strong>superficiali</strong> nei sedimenti permeabili<br />

vulcanici e nelle alluvioni del fiume. L’approvvigionamento idrico di questa zona avviene quasi<br />

esclusivamente per mezzo di pozzi: quelli meno profondi attingono all’acquifero <strong>delle</strong> alluvioni, mentre<br />

quelli più profondi nei sedimenti vulcanici.<br />

Comuni ricadenti nell’area: Artena, Colleferro, Labico, Segni e Valmontone.<br />

28


29<br />

1. LE ACQUE NELLA PROVINCIA DI ROMA<br />

L’IDROGEOLOGIA<br />

La circolazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee dà origine, nella provincia di Roma, a sorgenti visibili, sorgenti<br />

subalvee (in particolare, sorgenti sublacuali), nonché a falde profonde, dalle quali attingono numerose<br />

derivazioni potabili, alcune <strong>delle</strong> quali di eccezionale importanza (sorg. Capore, Acqua Marcia, ecc.).<br />

Secondo il Piano Regionale di Risanamento <strong>delle</strong> Acque, le unità (o gruppi di unità) più interessanti sono<br />

sei.<br />

unità A3 costituita dal Sub-Complesso Aniene (Complesso dell’Appennino Centrale)<br />

Direttrici di alimentazione: dai Monti Carseolani e Simbruini verso l’alta Valle dell’Aniene e in parte<br />

verso la Valle del Sacco.<br />

Litologia: calcari marnosi terziari e calcari mesozoici in facies abruzzese.<br />

Manifestazioni principali nella provincia di Roma:<br />

Portata mc/s Quota m. s. m.<br />

Sorgente Acqua Marcia 6,00 326 – 370<br />

Sorgente Simbrivio 2,40 960<br />

Sorgente Ceraso 0,40 600<br />

unità A4 costituita dal Sub-Complesso Monti Lucretili<br />

Direttrici di alimentazione: da Nord<br />

Litologia: calcari marnosi e travertini.<br />

Manifestazioni principali nella provincia di Roma:<br />

Portata mc/s Quota m. s. m.<br />

Sorgente Regina 3,00 69<br />

Sorgente Acquoria 1,50 55<br />

Acque Albume 0,50 55<br />

Sorgente Capore 0,10 480 - 520<br />

unità C costituita dal Complesso Monti Lepini - Ausoni<br />

Direttrici di alimentazione: dai Monti Simbruini e Lepini verso l’Agro Pontino<br />

Litologia: calcari di scogliera carsificati.<br />

Manifestazioni principali nella provincia di Roma: nessuna.<br />

unità F costituita dal Complesso dei Vulcani Cimino e Sabatino<br />

Direttrici di alimentazione: da Nord Ovest a Sud Est.<br />

Litologia: Vulcaniti effusive e piroclastiti.<br />

Manifestazioni principali nella provincia di Roma:<br />

Portata mc/s Quota m. s. m.<br />

Sorgenti e falde lago Bracciano 1,30 164<br />

unità G costituita dal Complesso del Vulcano Laziale (e Monti Prenestini)<br />

Direttrici di alimentazione: da Monte Cavo (radiale).<br />

Litologia: Vulcaniti effusive e piroclastiti.<br />

Manifestazioni principali nella provincia di Roma:<br />

Portata mc/s Quota m. s. m.<br />

Sorgente Felice e falda “Finocchio” 0,60 65<br />

Sorgente Passo del Lupo 0,10 50<br />

Sorgente Vergine e falda “Appia” 1,20 25 - 30<br />

Sorgenti e falde Cecchignola e San Leone 0,30 25 - 30<br />

Sorgenti Acqua Mariana e Squarciarelli 0,30 340 - 430<br />

Sorgenti Facciate (Nemi) 0,20 350 -528<br />

Sorgente Doganella 0,10 528<br />

Falda Pomezia 0,50 50<br />

Falde Velletri e Carano 1,00 120 - 150


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

unita H costituita da Falde in pressione dell’Agro Romano<br />

Direttrici di alimentazione: da Nord e da Est verso Sud Ovest.<br />

Litologia: livelli clastici alluvionali.<br />

Manifestazioni principali nella provincia di Roma:<br />

Portata mc/s Quota m. s. m.<br />

Pozzo di Grottarossa 0,50 20<br />

Pozzi vari ACEA, Agro Romano<br />

(Fidene, Vigne Nuove, Torraccia, ecc.) 0,30 15 - 20<br />

I MONITORAGGI<br />

Le <strong>acque</strong> sotterranee sono sottoposte a monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

(monitoraggio 16), della individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da nitrati (monitoraggio 17) e della<br />

individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da fitofarmaci (monitoraggio 18).<br />

30


2. LA NORMATIVA<br />

31<br />

2. LA NORMATIVA<br />

Il 30 aprile 2006 è entrato in vigore il D. Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, relativo a Norme in materia<br />

ambientale, che ha sostituito il D. Lgs. 11 maggio 1999, n.152. Il 2 maggio 2006, inoltre, con deliberazione<br />

n. 266, la Regione <strong>Lazio</strong> ha deliberato le norme di attuazione del Piano di Tutela <strong>delle</strong> Acque (PTAR) dove,<br />

tra l’altro, sono dettate norme per la classificazione dei corpi idrici ai sensi del D. Lgs. 152/99. Tale Piano<br />

di Tutela è stato approvato in via definitiva dal Consiglio regionale con DCR n. 42 del 27 settembre 2007.<br />

2.1. Il D. Lgs. 152/06<br />

Nella parte terza del D. Lgs. 152/06 è definita la disciplina generale per la tutela <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

<strong>superficiali</strong>, marine e sotterranee al fine di perseguire i seguenti obiettivi (art. 73):<br />

a) prevenire e ridurre l’inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati;<br />

b) conseguire il miglioramento dello stato <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> ed adeguate protezioni di quelle destinate a<br />

particolari usi;<br />

c) perseguire usi sostenibili e durevoli <strong>delle</strong> risorse idriche, con priorità per quelle potabili;<br />

d) mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonché la capacità di sostenere<br />

comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate;<br />

e) mitigare gli effetti <strong>delle</strong> inondazioni e della siccità;<br />

f) impedire un ulteriore deterioramento, proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici,<br />

degli ecosistemi terrestri e <strong>delle</strong> zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici<br />

sotto il profilo del fabbisogno idrico.<br />

Il raggiungimento dei citati obiettivi indicati si realizza attraverso i seguenti strumenti:<br />

a) l’individuazione di obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale e per specifica destinazione dei corpi idrici;<br />

b) la tutela integrata degli aspetti qualitativi e quantitativi nell’ambito di ciascun distretto idrografico ed<br />

un adeguato sistema di controlli e di sanzioni;<br />

c) il rispetto dei valori limite agli scarichi fissati dallo Stato, nonché la definizione di valori limite in<br />

relazione agli obiettivi di <strong>qualità</strong> del corpo recettore;<br />

d) l’adeguamento dei sistemi di fognatura, collettamento e depurazione degli scarichi idrici, nell’ambito<br />

del servizio idrico integrato;<br />

e) l’individuazione di misure per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento nelle zone vulnerabili<br />

e nelle aree sensibili;<br />

f) l’individuazione di misure tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo <strong>delle</strong> risorse<br />

idriche;<br />

g) l’adozione di misure per la graduale riduzione degli scarichi, <strong>delle</strong> emissioni e di ogni altra fonte di<br />

inquinamento diffuso contenente sostanze pericolose o per la graduale eliminazione degli stessi<br />

allorché contenenti sostanze pericolose prioritarie, contribuendo a raggiungere nell’ambiente<br />

marino concentrazioni vicine ai valori del fondo naturale per le sostanze presenti in natura e vicine<br />

allo zero per le sostanze sintetiche antropogeniche;<br />

h) l’adozione <strong>delle</strong> misure volte al controllo degli scarichi e <strong>delle</strong> emissioni nelle <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong><br />

secondo un approccio combinato.<br />

Al fine di conseguire detti obiettivi è, pertanto, indispensabile conoscere lo stato di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>,<br />

<strong>superficiali</strong> e sotterranee, dolci e salate, e, necessariamente, quello <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue che costituiscono<br />

la principale causa di ogni inquinamento.<br />

I corpi idrici interessati sono i corpi idrici significativi e i corpi idrici per specifica destinazione<br />

intendendo per:<br />

– corpi idrici significativi, quelli che le autorità competenti individuano <strong>sulla</strong> base <strong>delle</strong> indicazioni<br />

contenute nel D. Lgs. 152/06 e che conseguentemente vanno monitorati e classificati al fine del<br />

raggiungimento degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale (Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06);<br />

– corpi idrici a specifica destinazione, quelli rappresentati dalle <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> destinate alla<br />

produzione di acqua potabile, dalle <strong>acque</strong> destinate alla balneazione, dalle <strong>acque</strong> dolci che<br />

richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci, dalle <strong>acque</strong> destinate<br />

alla vita dei molluschi (art. 79).


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Con l’obiettivo di <strong>qualità</strong> ambientale dei corpi idrici significativi si persegue la finalità di mantenere i<br />

processi naturali di autodepurazione e di supportare comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate.<br />

Con l’obiettivo di <strong>qualità</strong> per specifica destinazione è individuato lo stato dei corpi idrici idoneo ad una<br />

particolare utilizzazione da parte dell’uomo, alla vita dei pesci e dei molluschi.<br />

Con il Piano di Tutela <strong>delle</strong> Acque previsto nella parte terza del D. Lgs. 152/06 devono essere adottate<br />

le misure atte a conseguire i seguenti obiettivi entro il 22 dicembre 2015 (art. 76):<br />

a) sia mantenuto o raggiunto per i corpi idrici significativi <strong>superficiali</strong> e sotterranei l’obiettivo di <strong>qualità</strong><br />

ambientale corrispondente allo stato di “buono”;<br />

b) sia mantenuto, ove già esistente, lo stato di <strong>qualità</strong> ambientale “elevato”;<br />

c) siano mantenuti o raggiunti altresì per i corpi idrici a specifica destinazione gli obiettivi di <strong>qualità</strong> per<br />

specifica destinazione.<br />

Sempre ai sensi del D. Lgs. 152/06, entro il 30 aprile 2007, <strong>sulla</strong> base dei dati già acquisiti e dei risultati<br />

del primo rilevamento effettuato ai sensi del medesimo decreto, le Regioni che non vi abbiano provveduto<br />

identificano, per ciascun corpo idrico significativo, o parte di esso, la classe di <strong>qualità</strong> corrispondente ad<br />

una di quelle indicate nel decreto stesso (art. 77, parte terza).<br />

In relazione alla classificazione di cui sopra, le Regioni stabiliscono e adottano le misure necessarie al<br />

raggiungimento o al mantenimento degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale.<br />

Al fine di assicurare, entro il 22 dicembre 2015, il raggiungimento dell’obiettivo di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

corrispondente allo stato di “buono”, entro il 31 dicembre 2008 ogni corpo idrico superficiale classificato o<br />

tratto di esso deve conseguire almeno i requisiti dello stato di “sufficiente”.<br />

Ai fini della tutela <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> dall’inquinamento provocato dalle sostanze pericolose, i corpi<br />

idrici significativi devono essere conformi, entro il 31 dicembre 2008, agli standard di <strong>qualità</strong> riportati alla<br />

Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06, la cui disciplina sostituisce ad ogni effetto<br />

quella di cui al Decreto ministeriale 6 novembre 2003, n. 367 (art. 78).<br />

Nella Tabella 1 sono riportate le definizioni di carattere generale indicate per la classificazione dello<br />

stato ecologico dei fiumi, laghi, <strong>acque</strong> di transizione e <strong>acque</strong> costiere. Per quanto riguarda lo stato<br />

chimico, questo è definito in base alla media aritmetica annuale <strong>delle</strong> concentrazioni di sostanze<br />

pericolose nelle <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong>.<br />

Nella Tabella 2 è riportata la definizione di buono stato chimico <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee. Non sono<br />

fissati, per le <strong>acque</strong> sotterranee, valori limite relativi alle sostanze pericolose.<br />

Tabella 1.1. Definizioni riportate nell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06 per la classificazione<br />

dello stato ecologico dei fiumi, laghi, <strong>acque</strong> di transizione e <strong>acque</strong> costiere<br />

Stato elevato<br />

Nessuna alterazione antropica, o<br />

alterazioni antropiche poco rilevanti,<br />

dei valori degli elementi di <strong>qualità</strong><br />

fisico - chimica e idromorfologica<br />

del tipo di corpo idrico superficiale<br />

rispetto a quelli di norma associati a<br />

tale tipo inalterato.<br />

I valori degli elementi di <strong>qualità</strong> biologica<br />

del corpo idrico superficiale<br />

rispecchiano quelli di norma associati<br />

a tale tipo inalterato e non evidenziano<br />

nessuna distorsione, o distorsioni<br />

poco rilevanti.<br />

Si tratta di condizioni e comunità tipiche<br />

specifiche.<br />

Stato buono<br />

I valori degli elementi di <strong>qualità</strong> biologica<br />

del tipo di corpo idrico superficiale<br />

presentano livelli poco elevati<br />

di distorsione dovuti all’attività<br />

umana, ma si discostano solo lievemente<br />

da quelli di norma associati<br />

al tipo di corpo idrico superficiale<br />

inalterato.<br />

Le <strong>acque</strong> aventi uno stato inferiore al moderato sono classificate come aventi stato scarso o cattivo.<br />

Le <strong>acque</strong> che presentano alterazioni considerevoli dei valori degli elementi di <strong>qualità</strong> biologica del tipo di corpo<br />

idrico superficiale e nelle quali le comunità biologiche interessate si discostano sostanzialmente da quelle di norma<br />

associate al tipo di corpo idrico superficiale inalterato, sono classificate come aventi stato scarso.<br />

Le <strong>acque</strong> che presentano gravi alterazioni dei valori degli elementi di <strong>qualità</strong> biologica del tipo di corpo idrico<br />

superficiale e nelle quali mancano ampie porzioni di comunità biologiche interessate di norma associate al tipo di<br />

corpo idrico superficiale inalterato, sono classificate come aventi stato cattivo.<br />

32<br />

Stato sufficiente<br />

I valori degli elementi di <strong>qualità</strong> biologica<br />

del tipo di corpo idrico superficiale<br />

si discostano moderatamente<br />

da quelli di norma associati al tipo<br />

di corpo idrico superficiale inalterato.<br />

I valori presentano segni<br />

moderati di distorsione dovuti all’attività<br />

umana e alterazioni significativamente<br />

maggiori rispetto alle condizioni<br />

dello stato buono.


33<br />

2. LA NORMATIVA<br />

Tabella 1.2. Definizione di buono stato chimico <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee riportata nell’Allegato 1,<br />

parte terza, del D. Lgs. 152/06.<br />

La composizione chimica del corpo idrico sotterraneo è tale che le concentrazioni degli inquinanti tenore di Ossigeno,<br />

valore del pH, Conduttività, Nitrati, Ione ammonio:<br />

- non presentano effetti di intrusione salina o di altro tipo,<br />

- non superano gli standard di <strong>qualità</strong> applicabili ai sensi <strong>delle</strong> disposizioni nazionali e comunitarie,<br />

- non sono tali da impedire il conseguimento degli obiettivi ambientali previsti per le <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> connesse né da<br />

comportare un deterioramento significativo della <strong>qualità</strong> ecologica o chimica di tali corpi né da recare danni<br />

significatici agli ecosistemi terrestri direttamente dipendenti dal corpo idrico sotterraneo;<br />

- le variazioni della conduttività non indicano intrusioni saline o di altro tipo nel corpo idrico sotterraneo.<br />

2.2. Il Piano di Tutela <strong>delle</strong> Acque della Regione <strong>Lazio</strong><br />

In data 2.5.06, con deliberazione n. 266, la Regione <strong>Lazio</strong> ha deliberato le norme di attuazione del Piano di<br />

Tutela <strong>delle</strong> Acque dove, tra l’altro, si evidenziano indicazioni utili per l’applicazione dei programmi di<br />

monitoraggio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e sotterranee e per il controllo <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue. Come sopra riportato,<br />

tale Piano di Tutela è stato approvato in via definitiva dal Consiglio regionale con DCR n. 42 del 2007.<br />

Nell’art. 9, i corpi idrici sono classificati, in conformità al D. Lgs. 152/99, in corpi idrici significativi e in corpi<br />

idrici a specifica destinazione (<strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> destinate alla produzione di acqua potabile, <strong>acque</strong><br />

<strong>superficiali</strong> di balneazione, <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> idonee alla vita dei pesci, <strong>acque</strong> destinate alla vita dei<br />

molluschi). Sono anche individuate le seguenti aree a specifica tutela dove devono essere adottate particolari<br />

norme per il perseguimento degli specifici obiettivi di salvaguardia dei corpi idrici:<br />

– aree sensibili, come definite all’articolo 18 del D. Lgs. 152/1999;<br />

– zone vulnerabili da nitrati di origine agricola di cui all’articolo 19 del D. Lgs. 152/99;<br />

– zone vulnerabili da prodotti fitosanitari di cui all’articolo 20 del D. Lgs. 152/99;<br />

– aree di salvaguardia <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate al consumo umano di cui all’articolo 21 del D. Lgs. 152/99;<br />

– aree sottoposte a tutela quantitativa di cui all’articolo 22 del D. Lgs. 152/99.<br />

Nell’art. 10 sono fissati gli obiettivi di <strong>qualità</strong> dei corpi idrici significativi, individuati con la delibera della<br />

Giunta Regionale n. 236 del 2 aprile 2004, e le manifestazioni sorgentizie, individuate con deliberazione della<br />

Giunta Regionale n. 355 del 18 aprile 2003. Per essi sono definiti i seguenti obiettivi di <strong>qualità</strong>, da perseguire<br />

entro il 31 dicembre 2016:<br />

– mantenimento o raggiungimento dello stato di <strong>qualità</strong> ambientale “buono”;<br />

– mantenimento dello stato di <strong>qualità</strong> elevato nei corpi idrici che già si trovano in queste condizioni;<br />

– raggiungimento, entro il 31 dicembre 2008, dello stato di <strong>qualità</strong> “sufficiente” in tutti i corpi idrici che<br />

attualmente posseggono uno stato di <strong>qualità</strong> “scadente” o “pessimo”.<br />

Nell’art. 11 sono definite le misure per il raggiungimento degli obiettivi di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci<br />

<strong>superficiali</strong> destinate alla produzione di acqua potabile. In particolare, è fissato che per dette <strong>acque</strong> deve<br />

essere mantenuta, ove esistente, la classificazione nelle categorie A1 e A2 come definite all’articolo 7 del D.<br />

Lgs. 152/99. I corpi idrici destinati alla produzione di acqua potabile, che non sono classificati almeno in<br />

categoria A2, devono raggiungere questa <strong>qualità</strong> entro il 31 dicembre 2008.<br />

Nell’art. 12, relativo alle misure per il raggiungimento degli obiettivi di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> idonee<br />

alla vita dei pesci, è fissato che la classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> idonee alla vita dei pesci deve essere estesa<br />

sino a coprire l’intero corpo idrico, ferma restando la possibilità di classificare e designare nell’ambito del<br />

medesimo corpo idrico tratti come “<strong>acque</strong> salmonicole” e tratti come “<strong>acque</strong> ciprinicole”.<br />

Per quanto riguarda le misure per il raggiungimento degli obiettivi di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> idonee<br />

alla vita dei molluschi, nell’art. 13, è riportato che le <strong>acque</strong> marino costiere e salmastre, che sono sede di<br />

banchi e popolazioni naturali di molluschi bivalvi e gasteropodi, devono essere protette o migliorate per<br />

consentire la vita e lo sviluppo degli stessi.<br />

Nell’art. 14 relativo alle misure per il raggiungimento degli obiettivi di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> di balneazione, è<br />

fissato, tra l’altro, che tutti gli scarichi provenienti da impianti di trattamento <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue urbane<br />

recapitanti, mediante condotta sottomarina, in <strong>acque</strong> marino-costiere devono subire un trattamento di<br />

clorazione almeno durante la stagione balneare. Le <strong>acque</strong> reflue urbane in uscita da impianti di depurazione<br />

recapitanti in corsi d’acqua <strong>superficiali</strong>, entro una significativa distanza dal mare, che sarà definita dalla stessa<br />

Giunta Regionale, per ogni singolo corpo idrico, devono subire un trattamento di disinfezione a raggi U.V. Per<br />

gli altri scarichi recapitanti in corsi d’acqua, le Province, in sede di autorizzazione, dovranno prescrivere la<br />

disinfezione a raggi U.V. o trattamenti alternativi che garantiscano il rispetto dei parametri microbiologici<br />

fissati.


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Nell’art. 15 sono riportate le misure per la tutela <strong>delle</strong> aree sensibili rappresentate dai laghi e dai rispettivi<br />

bacini drenanti individuati con deliberazione della Giunta Regionale n. 317 del 11 aprile 2003. In tali aree, per<br />

il contenimento dell’apporto dei nutrienti derivanti dalle <strong>acque</strong> reflue urbane, è disposto l’abbattimento di<br />

almeno il 75% del carico complessivo dei nutrienti.<br />

Nell’art. 16, relativo alle misure di tutela per le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, individuate con<br />

deliberazione della Giunta Regionale n. 767 del 6 agosto 2004, è riportato che la Regione definisce i<br />

programmi di azione <strong>sulla</strong> base <strong>delle</strong> indicazioni di cui all’Allegato 7/A-IV del D. Lgs. 152/1999.<br />

Per quanto riguarda le misure di tutela per le zone vulnerabili da prodotti fitosanitari, nell’art. 17, è citata la<br />

deliberazione n. 172 del 18 febbraio 2005, con la quale la Regione ha approvato il Piano regionale di<br />

monitoraggio dei prodotti fitosanitari nei corpi idrici <strong>superficiali</strong> e profondi, aderendo all’Accordo della<br />

Conferenza Stato - Regioni dell’8 maggio 2003, per l’attuazione dei “Piani Triennali di sorveglianza sanitaria<br />

ed ambientale sugli effetti dovuti all’uso dei prodotti fitosanitari”. A questo proposito, è fissato che il Piano<br />

regionale di monitoraggio dei prodotti fitosanitari ha la durata di tre anni con decorrenza dicembre 2004. Alla<br />

fine del triennio di monitoraggio, <strong>sulla</strong> base dei risultati ottenuti, con deliberazione di Giunta Regionale,<br />

verranno designate le zone vulnerabili da prodotti fitosanitari, ai sensi dell’art. 20 del D. Lgs. 152/1999, nelle<br />

quali dovranno essere attuati per la protezione <strong>delle</strong> risorse idriche piani di azione e/o misure restrittive<br />

sull’uso di uno o più prodotti fitosanitari.<br />

Per quanto riguarda le misure per la depurazione degli effluenti, nell’art. 21, è fissato che, relativamente<br />

alla provincia di Roma, nei territori dei bacini Mignone (basso bacino), Mignone - Arrone sud, Tevere (basso<br />

corso), Tevere (foce), Aniene (basso corso), Sacco, classificati di <strong>qualità</strong> scadente e di <strong>qualità</strong> pessima, e nelle<br />

aree sensibili non ricadenti nei citati bacini, devono essere messi in atto particolari interventi necessari per<br />

l’efficienza depurativa degli effluenti urbani degli agglomerati con più di 7.000 a.e. e degli scarichi industriali<br />

con portata superiore a 1.000 metri cubi/giorno. Detti interventi sono sintetizzati nella Tabella 2.1.<br />

Nell’art. 22, invece, come indicato nella Tabella sintetica 2.2, sono fissate misure per gli scarichi di piccoli<br />

insediamenti, case sparse, edifici isolati e di agglomerati urbani inferiori a 2.000 a.e.<br />

Tabella 2.1. Misure per la depurazione degli effluenti (art. 21 del PTAR)<br />

TERRITORI DEI BACINI CARATTERIZZATI DA CORPI IDRICI CON QUALITÀ SCADENTE E PESSIMA E AREE<br />

SENSIBILI NON RICADENTI NEI CITATI BACINI (comma 1)<br />

Effluenti urbani degli agglomerati con più di<br />

7.000 a.e. (comma 2)<br />

Scarichi industriali con portata superiore a<br />

1.000 metri cubi/giorno (comma 3)<br />

Popolazione residente che non può essere<br />

servita da fognature (comma 5)<br />

RESTANTI TERRITORI<br />

Insediamenti urbani e industriali (comma 4)<br />

TUTTI I BACINI<br />

Effluenti di tutti gli agglomerati superiori ai<br />

2.000 a.e., nonché gli effluenti industriali<br />

con portata superiore a 500 metri cubi per<br />

giorno (comma 6)<br />

2 a<br />

2 b<br />

2 c<br />

3<br />

5<br />

4<br />

6<br />

BOD con una efficienza depurativa definita<br />

dall’equazione sotto riportata:<br />

% EFFICIENZA = 100 ─ ((0,0045 [CARICO IN<br />

ENTRATA] + 14,843) 100/ [CARICO IN ENTRATA]).<br />

Azoto totale e fosforo totale, nelle aree sensibili, a<br />

seconda <strong>delle</strong> situazioni locali, entro i limiti di cui alla<br />

Tab. 2 del D. Lgs. 152/06, salvo quanto previsto al<br />

successivo punto c.<br />

Depuratori con potenzialità maggiore di 50.000<br />

a.e. a servizio dell’agglomerato di Roma:<br />

limite di emissione di 6 mg/L di azoto ammoniacale<br />

(come media giornaliera espressa in NH 4 );<br />

azoto nitrico entro il limite di cui alla Tab. 3 del<br />

D. Lgs. 152/06.<br />

Tab. 3 del D. Lgs. 152/06.<br />

Efficienza depurativa rispetto al BOD di almeno 85%.<br />

Contenuto di azoto totale entro i limiti previsti per gli<br />

scarichi industriali di cui alla nota 2 della Tab. 3.<br />

Impianti di depurazione basati su sistemi di<br />

evapotraspirazione o fitodepurazione a seconda<br />

<strong>delle</strong> dimensioni dello insediamento.<br />

Limiti Allegato 5 del D. Lgs. 152/06.<br />

Efficienza depurativa di cui ai commi 2 e 3.<br />

34<br />

Entro il 2008<br />

Entro il 2008<br />

Entro il 2008<br />

Entro il 2016


2. LA NORMATIVA<br />

Tabella 2.2. Misure per gli scarichi di piccoli insediamenti, case sparse, edifici isolati e di<br />

agglomerati urbani inferiori a 2.000 a.e. (art. 22 del PTAR)<br />

2.2.1. SCARICHI DI PICCOLI INSEDIAMENTI, CASE SPARSE, INSEDIAMENTI ISOLATI E AGGLOMERATI uRBANI<br />

INFERIORI A 2.000 A.E. RECAPITANTI IN ACQuE SuPERFICIALI, SuL SuOLO O NEGLI STRATI SuPERFICIALI<br />

DEL SuOLO<br />

Scarichi, nuovi o esistenti, di <strong>acque</strong> reflue<br />

domestiche originate da case<br />

sparse, da insediamenti residenziali e<br />

da insediamenti isolati inferiori a 50<br />

a.e., se non allacciabili a reti fognarie<br />

(comma 1 a)<br />

Scarichi, nuovi o esistenti, di reflui domestici<br />

originati da insediamenti isolati<br />

maggiori di 50 a.e. e inferiori a 300<br />

a.e., se non allacciabili a reti fognarie<br />

(comma 1 b)<br />

Scarichi, nuovi o esistenti, originati da<br />

agglomerati urbani inferiori a 2.000<br />

a.e., recapitanti in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong><br />

(comma 1 c)<br />

VASCHE SETTICHE A TENUTA<br />

(comma 1 d)<br />

Devono recapitare sul suolo o negli<br />

strati <strong>superficiali</strong> del suolo<br />

Devono essere depurati attraverso sistemi<br />

biologici di tipo vasca Imhoff con<br />

successiva subirrigazione o evapotraspirazione<br />

fitoassistita dei reflui trattati.<br />

Possono recapitare in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong>.<br />

In tal caso devono essere trattati con<br />

idonei sistemi di depurazione che conseguano<br />

un abbattimento non inferiore<br />

al 70% del carico inquinante in entrata,<br />

in riferimento all’ammoniaca e ai parametri<br />

indicati nella Tab. 1 del D. Lgs.<br />

152/06.<br />

Il raggiungimento dei suddetti limiti di<br />

emissione può essere raggiunto attraverso<br />

sistemi di trattamento di tipo biologico<br />

associati a trattamenti naturali<br />

dei reflui (fitodepurazione).<br />

Devono essere trattati con sistemi di<br />

depurazione tali da consentire emissioni<br />

conformi alla Tab. 1 del D. Lgs.<br />

152/06 e un abbattimento non inferiore<br />

al 40% del carico in entrata dei parametri<br />

in Tab. 2 del suddetto decreto.<br />

I limiti di emissione dei suddetti scarichi<br />

possono essere raggiunti attraverso<br />

sistemi di depurazione di tipo biologico<br />

associati a trattamenti di nitrificazione<br />

e denitrificazione o trattamenti<br />

naturali dei reflui (fitodepurazione).<br />

Dovranno essere eliminate e sostituite<br />

con sistemi depurativi conformi alle disposizioni<br />

sopra indicate.<br />

35<br />

Gli scarichi esistenti (comma 3):<br />

– se ricadenti in aree sensibili o in bacini<br />

scolanti di aree sensibili ovvero<br />

in corpi idrici i cui bacini sono classificati<br />

con lo stato qualitativo <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

pessimo o scadente (art. 21,<br />

comma 1), devono essere adeguati<br />

entro il 31 dicembre del 2008;<br />

– se ricadenti in bacini diversi da quelli<br />

indicati devono essere adeguati<br />

entro il 31 dicembre del 2016.<br />

2.2.2. SCARICHI DI PICCOLI INSEDIAMENTI, CASE SPARSE, INSEDIAMENTI ISOLATI E AGGLOMERATI uRBANI<br />

INFERIORI A 2.000 A.E. RECAPITANTI IN ACQuE MARINO COSTIERE<br />

Scarichi, nuovi o esistenti, di <strong>acque</strong> reflue<br />

domestiche originate da case<br />

sparse, da insediamenti residenziali e<br />

da edifici isolati inferiori a 200 a.e., recapitanti<br />

in <strong>acque</strong> marino-costiere<br />

(comma 2 a)<br />

Scarichi, nuovi o esistenti, originati da<br />

agglomerati urbani inferiori a 10.000<br />

a.e., recapitanti in <strong>acque</strong> marino-costiere<br />

(comma 2 b)<br />

Trattamento con abbattimento del carico<br />

inquinante in entrata non inferiore<br />

al 35% dei parametri indicati nella Tab.<br />

1 del D. Lgs. 152/06, fatta eccezione<br />

per il parametro “solidi sospesi” per il<br />

quale l’abbattimento non dovrà essere<br />

inferiore al 50% del valore in entrata.<br />

Trattamenti depurativi di tipo biologico<br />

tradizionale o ad ossidazione totale o<br />

a fanghi attivi con limiti di emissione<br />

conformi alla Tab. 1 del D. Lgs.<br />

152/06.<br />

2.2.3. TuTTI GLI SCARICHI DI CuI ALL’ART. 22 DEL PTAR<br />

TUTTI GLI SCARICHI DI CUI<br />

ALL’ART. 22 DEL PTAR (comma 4)<br />

Gli scarichi esistenti (comma 3):<br />

– se ricadenti in aree sensibili o in bacini<br />

scolanti di aree sensibili ovvero<br />

in corpi idrici i cui bacini sono classificati<br />

con lo stato qualitativo <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

pessimo o scadente (art. 21,<br />

comma 1), devono essere adeguati<br />

entro il 31 dicembre del 2008;<br />

– se ricadenti in bacini diversi devono<br />

essere adeguati entro il 31 dicembre<br />

del 2016.<br />

Devono garantire la minor carica batterica possibile per il rispetto dell’ambiente e<br />

della salute pubblica.<br />

Nell’autorizzazione dello scarico dovrà essere previsto il limite per il parametro<br />

“Escherichia coli” il cui valore si dovrà fissare tenendo conto di quanto consigliato<br />

nelle indicazioni generali dell’Allegato 5 del D. Lgs. 152/99152/1999.


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

TAVOLE DEL PIANO DI TuTELA<br />

Alla fine del presente capitolo sono riportate 5 <strong>delle</strong> 8 tavole regionali allegate al Piano di Tutela <strong>delle</strong><br />

Acque e modificate nel senso che è stato estrapolato il territorio della provincia di Roma. In particolare,<br />

sono riportate la Tavola n. 2, relativa alla Carta Geolitologica, la Tavola n. 2bis, relativa alla Carta<br />

Idrogeologica, la Tavola n. 4, relativa alla Carta Sinottica della Protezione degli Acquiferi, la Tavola n. 5,<br />

relativa alla Carta <strong>delle</strong> Aree sottoposte a Tutela, e la Tavola n. 7, relativa alla Carta degli Obiettivi di<br />

Qualità.<br />

Le altre tre tavole (Tavola n. 1, relativa alla Carta dei bacini Idrografici, Tavola n. 3, relativa alla Carta<br />

della Vulnerabilità Intrinseca degli Acquiferi, Tavola n. 6, relativa alla Carta dello Stato di Qualità ) sono<br />

state utilizzate, nel presente Rapporto, come base <strong>delle</strong> elaborazione dei risultati dei monitoraggi.<br />

Infine, è riportata una tavola che rappresenta i bacini classificati di <strong>qualità</strong> scadente e di <strong>qualità</strong><br />

pessima e le aree sensibili non ricadenti nei citati bacini, dove devono essere messi in atto gli interventi<br />

sintetizzati nella Tabella 2.1.<br />

QuALITà DEI CORPI IDRICI<br />

Nell’articolato 8 del Piano di Tutela relativo alla “Qualità dei corpi idrici” della Regione <strong>Lazio</strong>, datato 30<br />

giugno 2004, sono riportati i punti di prelievo individuati dalla Regione <strong>Lazio</strong> per monitorare le <strong>acque</strong><br />

superficilali e sotterranee ai fini dell’applicazione del D. Lgs. 152/99, ed è introdotta la classificazione dei<br />

corpi idrici <strong>sulla</strong> base di accertamenti analitici eseguiti negli anni 2001, 2002 e 2003.<br />

Detta classificazione è riportata nelle conclusioni del presente Rapporto.<br />

Qui di seguito, si riporta una breve sintesi dell’articolato regionale relativo alla “Qualità dei corpi idrici”.<br />

Acque <strong>superficiali</strong><br />

La Regione <strong>Lazio</strong>, a seguito della raccolta ed elaborazione di una serie storica di dati relativi ai<br />

monitoraggi effettuati negli anni precedenti al 1999, aveva provveduto con DGR n. 199 del 21.12.01, in<br />

collaborazione con <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>, ad individuare le sezioni di prelievo e di misura <strong>delle</strong> caratteristiche <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong> dei corpi idrici della Regione. Quest’ultimo reticolo era composto da 136 stazioni di monitoraggio<br />

distribuite lungo i corsi d’acqua regionali.<br />

Sulla base <strong>delle</strong> criticità emerse durante i monitoraggi effettuati, per rispondere agli obiettivi fissati dal<br />

D. Lgs. 152/99, con particolare riferimento alla classificazione dei corpi idrici significativi, la Regione<br />

<strong>Lazio</strong>, sempre in collaborazione con <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>, ha proceduto ad eseguire una ulteriore revisione della<br />

rete di monitoraggio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong>, approvata con DGR n. 236 del 2 aprile 2004.<br />

Il nuovo reticolo, per quanto riguarda il territorio della provincia di Roma, è costituito da 56 stazioni di<br />

monitoraggio codificate e georeferenziate, comprendenti i corsi d’acqua, i laghi e le <strong>acque</strong> marino costiere<br />

considerate significative ai sensi dell’all. 1 del sopra citato decreto, per criteri dimensionali o per rilevante<br />

interesse ambientale.<br />

Corsi d’acqua<br />

I monitoraggi presi in considerazione dalla Regione <strong>Lazio</strong> sono stati condotti nel triennio 2001-2002-<br />

2003.<br />

Per ciascuna stazione monitorata è stata effettuata la classificazione dello stato ecologico (SECA),<br />

mentre non è stato possibile effettuare la classificazione dello stato ambientale (SACA), poiché non erano<br />

disponibili i dati analitici dei parametri addizionali per il periodo minimo di 24 mesi, necessario per arrivare<br />

ad una classificazione, come previsto dal D. Lgs. 152/99.<br />

Lo stato di <strong>qualità</strong> ambientale dei corsi d’acqua della provincia di Roma è quindi di fatto un SECA, e la<br />

relativa classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>, effettuata <strong>sulla</strong> base <strong>delle</strong> medie dei valori dei parametri di base, è<br />

riportata nelle tavole relative alla Elaborazione dei risultati analitici.<br />

Laghi<br />

I risultati analitici provenienti dal monitoraggio dei laghi effettuato nel 2003, sono stati elaborati dalla<br />

Regione <strong>Lazio</strong> secondo i criteri fissati dal Decreto 391/03 ed hanno portato ad una classificazione SECA<br />

degli stessi. I dati relativi ai laghi di Albano e di Nemi sono stati estrapolati dai dati disponibili relativi ad<br />

uno studio per il monitoraggio algale, effettuato dalla Regione <strong>Lazio</strong> in collaborazione con l’Istituto<br />

Superiore di Sanità.<br />

Tale lavoro ha comportato campionamenti mensili in un arco di tempo abbastanza esteso (gennaio<br />

2001 - aprile 2003). I parametri esaminati tuttavia non hanno permesso alla Regione <strong>Lazio</strong> di giungere ad<br />

36


2. LA NORMATIVA<br />

una classificazione SECA, in quanto non è stato valutato il parametro trasparenza. Tuttavia, sono stati<br />

monitorati altri parametri non previsti dalla normativa ma sicuramente indicativi dello stato di <strong>qualità</strong> del<br />

lago. Dall’esame dei dati summenzionati è stato considerato, in modo molto cautelativo, uno stato<br />

sufficiente per i due laghi.<br />

Anche per il lago di Bracciano i parametri analizzati da <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> nel monitoraggio 2003 sono risultati<br />

incompleti per la classificazione. Anche per questo lago, i risultati analitici di numerosi altri parametri, tra i<br />

quali metalli, nitriti, nitrati, idrocarburi, composti fenolici, insieme ad una classificazione in classe A/1 del<br />

lago come acqua superficiale destinata alla potabilizzazione, hanno deposto, secondo la Regione <strong>Lazio</strong>,<br />

per una <strong>qualità</strong> senz’altro sufficiente del corpo idrico.<br />

Acque marino costiere<br />

La classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> marino costiere è stata condotta attraverso l’applicazione dell’indice<br />

trofico TRIX che riassume in un valore numerico (in una scala di valori da 1 a 10) le condizioni di trofia<br />

<strong>delle</strong> <strong>acque</strong>.<br />

Ai fini della classificazione, La Regione <strong>Lazio</strong> ha considerato il valore medio dell’indice trofico, derivato<br />

dai valori <strong>delle</strong> singole misure durante il complessivo periodo di indagine.<br />

Acque sotterranee<br />

Con DGR 18.4.03 n. 355, la Regione <strong>Lazio</strong> ha definito una prima rete di monitoraggio quali-quantitativo<br />

<strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee, costituita da 20 sorgenti, individuate in accordo con le Autorità di bacino e già<br />

controllate ai sensi del DPR 236/88, decreto concernente la <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate al consumo<br />

umano, successivamente abrogato dal D. Lgs. 31/01. Secondo la Regione <strong>Lazio</strong>, questa prima<br />

individuazione è da considerare come la base della futura rete di monitoraggio prevedendo, in una fase<br />

successiva, l’incremento del reticolo che tenga conto <strong>delle</strong> numerose esigenze legate alle caratteristiche<br />

geologiche e idrogeologiche e alla pressione antropica sull’acquifero da monitorare.<br />

Nella fase conoscitiva vengono monitorati i “parametri di base” previsti dalla Tab. 19 del D. Lgs. 152/99<br />

e i parametri addizionali relativi ad inquinanti specifici, individuati in funzione dell’uso del suolo, <strong>delle</strong><br />

attività presenti sul territorio, della vulnerabilità della risorsa e della tutela degli ecosistemi connessi o di<br />

particolari caratteristiche ambientali. Nella fase a regime si proseguirà, sempre secondo la Regione <strong>Lazio</strong>,<br />

con le misure dei parametri di base e di quelli addizionali individuati in base alle condizioni dell’acquifero,<br />

della sua vulnerabilità, dell’uso del suolo e <strong>delle</strong> attività antropiche caratteristiche del territorio.<br />

Non è stato possibile reperire presso la stessa Regione <strong>Lazio</strong> serie storiche significative di dati dal<br />

punto di vista quantitativo, mentre per quanto riguarda lo stato chimico, i monitoraggi sono stati effettuati<br />

negli anni 2002-2003 ed hanno permesso di definire lo stato chimico <strong>delle</strong> sorgenti secondo quanto<br />

previsto dal D. Lgs. 152/99 e di dare una prima indicazione, anche se priva del dato quantitativo, circa la<br />

<strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee della regione.<br />

Acque <strong>superficiali</strong> destinate alla produzione di acqua potabile<br />

La rete di controllo risulta costituita da 4 punti di presa individuati nei fiumi Tevere, Aniene e Treja e nel<br />

lago di Bracciano.<br />

In ottemperanza dei disposti di legge, la Regione <strong>Lazio</strong> aveva provveduto con D.C.R. n. 1063 del<br />

20.12.84 ad una prima classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> ad uso potabile nelle categorie A1, A2, e A3.<br />

Con D.G.R. n. 237 del 2.4.04 è stata approvata la revisione della designazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> a specifica<br />

destinazione. Per quanto riguarda le <strong>acque</strong> destinate alla potabilizzazione, non essendo sopravvenuti<br />

elementi imprevisti, la Regione <strong>Lazio</strong> ha riconfermato, nel Piano di Tutela, la vecchia designazione e<br />

classificazione.<br />

Acque dolci idonee alla vita dei pesci<br />

La Regione <strong>Lazio</strong> ha riportato la seguente rete di controllo <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci idonee alla vita dei pesci<br />

che è costituita dalle seguenti 18 stazioni ciprinicole e 9 stazioni salmonicole.<br />

37


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Corpo idrico ubicazione Stazione Designazione (2002)<br />

Tevere Limiti provinciali Acque ciprinicole<br />

Tevere Ponte del Grillo Acque ciprinicole<br />

Tevere Passo Corese Acque ciprinicole<br />

Aniene Comun<strong>acque</strong> Acque salminicole<br />

Aniene Subiaco Acque salminicole<br />

Aniene Ponte Anticoli Acque salminicole<br />

Aniene Castel Madama Acque salminicole<br />

Aniene Tivoli Ponte Lucano Acque ciprinicole<br />

Simbrivio A monte confluenza Aniene Acque salminicole<br />

Bagnatore A monte confluenza Aniene Acque ciprinicole<br />

Licenza A monte confluenza Aniene Acque salminicole<br />

Cona A monte confluenza Aniene Acque salminicole<br />

Fiumicino A monte confluenza Aniene Acque salminicole<br />

S.Vittorino A monte confluenza Aniene Acque salminicole<br />

Passerano A monte confluenza Aniene Acque ciprinicole (1)<br />

Treja Dopo Mazzano Acque ciprinicole<br />

Torraccia A monte confluenza Tevere Acque ciprinicole (1)<br />

Corese A monte confluenza Tevere Acque ciprinicole<br />

Mignone A monte confluenza Lenta Acque ciprinicole (1)<br />

Mignone Rota (teleferica) Acque ciprinicole<br />

Lenta A monte confluenza Mignone Acque ciprinicole<br />

Verginese A monte confluenza Mignone Acque ciprinicole<br />

Arrone Località a monte dell’Aurelia Acque ciprinicole<br />

Lago di Bracciano Punto di max profondità Acque ciprinicole<br />

Lago di Martignano Punto di max profondità Acque ciprinicole<br />

Lago di Albano Punto di max profondità Acque ciprinicole<br />

Lago di Nemi Punto di max profondità Acque ciprinicole<br />

(1) da confermare<br />

Acque destinate alla vita dei molluschi<br />

La rete di monitoraggio è costituita da 3 stazioni di campionamento, ubicate nelle <strong>acque</strong> antistanti i<br />

comuni di Ladispoli, Fiumicino e Anzio, dove sono presenti zone sedi di banchi naturali di molluschi.<br />

38


Tavola n. 2<br />

CARTA GEOLITOLOGICA<br />

Estratto da: Piano Regionale di Tutela <strong>delle</strong> Acque – D. G. R. 266/06<br />

Classe A: Complesso dei Detriti antropici dei<br />

Conoidi e Detriti di pendio e di falda,<br />

<strong>delle</strong> Facies moreniche e degli Accumuli di frana<br />

Classe B: Complesso <strong>delle</strong> Alluvioni e <strong>delle</strong><br />

Coperture e colluviali<br />

Classe C: Complesso dei Travertini<br />

Classe D: Complesso dei Conglomerati e Sabbie<br />

Classe E: Complesso <strong>delle</strong> Argille e dei<br />

Depositi argillosi terrazzati<br />

Classe F: Complesso dei Conglomerati Poligenici<br />

Classe G: Complesso <strong>delle</strong> Calcareniti ed Emipelagiti<br />

prevalentemente marmose<br />

Classe H: Complesso dei Flysch<br />

Classe I: Complesso della Scaglia<br />

Classe L: Complesso <strong>delle</strong> Marne,<br />

Marne calcaree e Dolomie<br />

Classe M: Complesso dei Calcari di bacino<br />

Classe N: Complesso del Calcare Massiccio<br />

e dei Calcari della Serie Laziale-Abruzzese<br />

Classe O: Complesso del Calcare Cavernoso<br />

Classe P: Complesso <strong>delle</strong> Filladi<br />

Classe Q: Complesso dei Lapilli, Scorie e Pozzolane<br />

Classe R: Complesso <strong>delle</strong> Lave Sature e Sottosature<br />

Classe S: Complesso dei Tufi e <strong>delle</strong> Tufiti<br />

Classe T: Doline e forme Carsiche<br />

39<br />

2. LA NORMATIVA


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Laghi<br />

Tavola n. 2bis<br />

CARTA IDROGEOLOGICA<br />

Estrattola: Piano Regionale di Tutela <strong>delle</strong> Acque – D. G. R. 266/06<br />

Curve isopleze<br />

Acquiferi carbonatici<br />

Acquiferi alluvionali e costieri<br />

Acquiferi vulcanici<br />

Legenda idrogeologica<br />

1 - Complesso di copertura recente<br />

2 - Complesso detritico<br />

3 - Complesso dei depositi alluvionali<br />

di limitato spessore<br />

4 - Complesso dei depositi alluvionali<br />

di corsi d’acqua perenni<br />

5 - Complesso dei travertini<br />

6 - Complesso <strong>delle</strong> sabbie dunari<br />

7 - Complesso dei depositi fluvio-palustri<br />

8 - Complesso <strong>delle</strong> piroclastiti<br />

9 - Complesso <strong>delle</strong> lave ed ignimbriti litoidi<br />

10.1 - Complesso dei depositi clastici eterogenei sabbiosi<br />

10.2 - Complesso dei depositi clastici eterogenei (macco auct.)<br />

10.3 - Complesso dei depositi clastici eterogenei (conglomeratici)<br />

11.1 - Complesso dei conglomerati di Rieti e Formia<br />

11.2 - Complesso dei conglomerati (alluvioni ghiaiose)<br />

11.3 - Complesso dei conglomerati di Santopadre ed altri<br />

depositi ghiaiosi<br />

12 - Complesso <strong>delle</strong> argille plioceniche<br />

13 - Complesso del flysch marnoso-arenaceo<br />

14 - Complesso del flysch argilloso-marnoso con intercalazioni litoidi<br />

15 - Complesso marnoso-calcarenitico<br />

16 -1 - Complesso dei calcari pelagici cretacici (Scaglia e Scaglia di transizione)<br />

16.2 - Complesso dei calcari pelagici cretacici (maiolica)<br />

17 - Complesso marnoso-argilloso-selcifero giurassico<br />

18 - Complesso <strong>delle</strong> calcareniti giurassiche<br />

19 - Complesso dei calcari micritici liassici<br />

20.1 - Complesso di piattaforma carbonatica<br />

20.2 - Complesso di piattaforma carbonatica (a basso grado di carsificazione)<br />

21 - Complesso dolomitico basale<br />

22 - Complesso metamorfico<br />

40


Tavola n. 4<br />

CARTA SINOTTICA DELLA PROTEzIONE DEGLI ACQuIFERI<br />

Estrattola: Piano Regionale di Tutela <strong>delle</strong> Acque – D. G. R. 266/06<br />

Vulnerabilità - Infiltrazione - Prot. Vegetazionale<br />

basso - basso - basso<br />

basso - basso - elevato<br />

basso - medio - basso<br />

basso - medio - medio<br />

basso - medio - elevato<br />

basso - elevato - basso<br />

basso - elevato - medio<br />

basso - basso - basso<br />

basso - elevato - elevato<br />

medio - basso - basso<br />

medio - basso - medio<br />

medio - basso - elevato<br />

medio - medio - basso<br />

medio - medio - medio<br />

medio - medio - elevato<br />

medio - elevato - basso<br />

medio - elevato - medio<br />

medio - elevato - elevato<br />

elevato - basso - basso<br />

elevato - basso - medio<br />

elevato - basso - elevato<br />

elevato - medio - basso<br />

elevato - medio - medio<br />

elevato - medio - elevato<br />

elevato - elevato - basso<br />

elevato - elevato - medio<br />

elevato - elevato - elevato<br />

41<br />

2. LA NORMATIVA


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Tavola n. 5<br />

TuTELA<br />

Estrattola: Piano Regionale di Tutela <strong>delle</strong> Acque – D. G. R. 266/06<br />

Limiti comunali<br />

Limiti di bacino<br />

Corpi idrici significativi (corsi d’acqua <strong>superficiali</strong>)<br />

Laghi<br />

Aree ad elevata antropizzazione<br />

Aree di tutela quantitativa (D.Lgs. 152/99 - tit. III, capo II)<br />

Aree d’attenzione<br />

Aree critiche<br />

Aree vulnerabili e ad elevata infiltrazione<br />

Classe 1: Vulnerabilità elevata<br />

Classe 2: Elevata infiltrazione<br />

Classe 3: Vulnerabilità elevata ed elevata infiltrazione<br />

Classe 4: Vulerabilità molto elevata<br />

Classe 5: Vulnerabilità molto elevata ed elevata infiltrazione<br />

Aree a specifica tutela (D.Lgs 152/99 - tit. III, capo I)<br />

Aree sensibili<br />

Zona di rispetto<br />

Zone di protezione<br />

Aree vulnerabili da nitrati<br />

42


Limiti di bacino<br />

Obiettivi di <strong>qualità</strong> e Aree d’intervento<br />

Aree di inervento<br />

Classe 2: Buono<br />

Classe 3: Sufficiente<br />

non classificato<br />

Classi di portata sui fiumi significativi<br />

Classe 1: 80 mc/sec<br />

Aree ad elevata antropizzazione<br />

Laghi<br />

Limiti comunali<br />

Tavola n. 7<br />

OBIETTIVI DI QuALITà<br />

Estrattola: Piano Regionale di Tutela <strong>delle</strong> Acque – D. G. R. 266/06<br />

43<br />

2. LA NORMATIVA


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Tavola art. 21<br />

TAVOLA DELLE AREE DELLA PROVINCIA DI ROMA INDIVIDuATE NELL’ART.21<br />

DEL PIANO REGIONALE DI TuTELA DELLE ACQuE RELATIVO ALLE MISuRE<br />

PER LA DEPuRAzIONE DEGLI AFFLuENTI<br />

Corpi idrici significativi (fiumi)<br />

Laghi<br />

Limiti di bacino<br />

Limiti comunali<br />

Aree individuate nell’art. 21<br />

Comune di Roma<br />

Aree sensibili e Aree di intervento<br />

44


3. LE COMPETENzE<br />

3.1. Le competenze della Provincia di Roma<br />

3. LE COMPETENZE<br />

Il Servizio “Tutela Acque, Suolo e Risorse Idriche” del Dipartimento “Servizi di Tutela Ambientale”<br />

dell’Assessorato alle Politiche di Tutela Ambientale della Provincia di Roma svolge diverse attività finalizzate<br />

alla tutela qualitativa e quantitativa <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>, disciplinate da norme nazionali (R.D. 523/1904; R.D.<br />

368/1904; R.D. 1775/1933; D. L.vo 152/2006) e regionali (L.R. 14/1999 e suc.ve mod.ni e int.ni; L.R. 53/1998),<br />

e in particolare:<br />

Rilevamento <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> idonee alla vita dei pesci<br />

Il monitoraggio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> è indispensabile per la pianificazione di interventi di salvaguardia<br />

mirati al ripristino degli equilibri ecologici danneggiati dalle attività antropiche e alla creazione <strong>delle</strong> condizioni<br />

favorevoli per il mantenimento della biodiversità.<br />

Il tipo di vita che caratterizza un corpo idrico, e in particolare la fauna ittica, che sta al vertice della catena<br />

alimentare, rappresenta un buon indicatore della sua capacità autodepurativa. Tra le specie ittiche vengono<br />

considerati organismi indicatori i salmonidi, a causa della loro elevata sensibilità alle variazioni <strong>delle</strong><br />

caratteristiche dell’habitat (innalzamento della temperatura, alte concentrazioni di inquinanti). Inoltre, la loro<br />

presenza nei torrenti montani è un buon indicatore del mantenimento del “Deflusso Minimo Vitale”, concetto<br />

introdotto dalla L. 183/1989 e ripreso dalla L. 36/1994 (entrambe integrate nel D. L.vo 152/2006), che indica il<br />

“livello di deflusso necessario alla vita negli alvei sottesi e tale da non danneggiare gli equilibri degli ecosistemi<br />

interessati”.<br />

L’esame comparato degli indici del monitoraggio chimico e biologico di un corpo idrico e dei principali fattori<br />

di disturbo (densità della popolazione, attività agricole, zootecniche, industriali, turistiche) fornisce gli elementi<br />

per definire il “carico sostenibile”, inteso come capacità assimilativa del corpo idrico, e per individuare le zone<br />

dove l’impatto <strong>delle</strong> attività antropiche è tale da richiedere interventi preventivi che impediscano il verificarsi di<br />

situazioni di emergenza. La conoscenza di tali fattori assume particolare importanza per i corpi idrici utilizzati<br />

a scopo idropotabile (fiume Mignone, lago di Bracciano).<br />

Il Servizio fin dal 1998 esegue, tramite il supporto tecnico di <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>, il monitoraggio chimico-fisico (D.<br />

L.vo 152/2006 parte III, All. 2, Sez. B) e biologico (indice I.B.E) dei principali corsi d’acqua che attraversano il<br />

territorio provinciale (Tevere, Aniene, Arrone, Mignone, Sacco e principali affluenti) e di 4 laghi (Bracciano,<br />

Albano, Nemi e Martignano) al fine di verificarne la conformità alla designazione regionale (D.G.R. 6416 del<br />

24/11/1998 rivista con DGR 237 del 2/4/2004).<br />

Nel periodo dal 1998 al 2006 non ci sono state significative variazioni nella <strong>qualità</strong> dei corpi idrici<br />

<strong>superficiali</strong> della provincia di Roma, ma le criticità rilevate (inquinamento biologico-organico e chimico) e il<br />

peggioramento progressivo della <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> in corrispondenza dei tratti che attraversano territori<br />

caratterizzati da elevata densità di popolazione e presenza di insediamenti produttivi (a valle di Castel<br />

Giubileo per il Tevere, a valle di Tivoli per l’Aniene, a valle di colleferro per il fiume Sacco) indicano che il<br />

degrado è imputabile principalmente all’impatto antropico.<br />

Gestione <strong>delle</strong> situazioni di criticità<br />

Il Servizio attualmente svolge un ruolo significativo nella gestione di situazioni di criticità, tra cui:<br />

– Episodi di esondazione e morìe di pesci: fenomeni di esondazione con ingenti danni a coltivazioni e/o<br />

infrastrutture si sono verificati più volte nel bacino del fiume Tevere e in altri corpi idrici minori, quasi<br />

sempre in seguito a fenomeni meteorologici di particolare intensità, durante i quali l’acqua di ruscellamento<br />

ha determinato un eccezionale apporto di sostanze tossiche (pesticidi, concimi, ecc.) dilavate dai terreni<br />

agricoli circostanti, oltre al trasporto solido, costituito sia da detriti che da materiale ingombrante (rifiuti,<br />

alberi sradicati, ecc.). Questi fenomeni sono stati spesso accompagnati da morìe di pesci (Tevere, estate<br />

del 2002 e 2004) che, investiti dalle <strong>acque</strong> ricche di sostanze tossiche e prive di ossigeno, sono morti per<br />

anossia. Il frequente verificarsi di episodi del genere è un chiaro indice della compromissione degli equilibri<br />

dell’ecosistema nell’intero bacino idrografico. Il tratto urbano e sub-urbano del Tevere, e soprattutto la zona<br />

a valle della confluenza con l’Aniene, rappresenta l’area a maggiore criticità, a causa dell’entità e della<br />

tipologia degli apporti che riceve dal reticolo idrografico minore.<br />

Un progetto interistituzionale con i principali Enti competenti (Ministero Ambiente, Regione <strong>Lazio</strong>, Comune<br />

di Roma, ARDIS, ecc., con il coordinamento della Prefettura di Roma) ha permesso di caratterizzare alcuni<br />

affluenti dell’Aniene mediante l’applicazione dell’Indice di Funzionalità Fluviale (I.F.F.), l’indagine analitica<br />

45


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

chimico-fisica e microbiologica <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> e l’analisi dei sedimenti (ricerca metalli pesanti, indice I.B.E.)<br />

avvalendosi <strong>delle</strong> competenze tecniche di <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>, ICRAM, APAT e Istituto Superiore di Sanità. Il<br />

lavoro svolto ha evidenziato una grave situazione di degrado <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong>, con l’individuazione<br />

di tratti che presentano criticità dal punto di vista ecologico (presenza di rifiuti, <strong>acque</strong> torbide e<br />

maleodoranti, scarichi e prelievi abusivi,) ed idraulico (cementificazione degli argini, assenza della fascia<br />

riparia, costruzioni a ridosso dell’alveo, ecc.) che richiedono interventi di riqualificazione, nonchè<br />

l’individuazione di zone di particolare pregio (aree sorgentizie, aree con elevato grado di naturalità, ecc.)<br />

che meritano una adeguata salvaguardia.<br />

Inoltre, si sta attuando un progetto in collaborazione con il Servizio Idrografico e Mareografico della<br />

Regione <strong>Lazio</strong> e con <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> per il potenziamento di un sistema di Early Warning già presente sul<br />

fiume Tevere, con altre centraline da installare in alcuni tratti del Tevere e dell’Aniene per il monitoraggio in<br />

continuo <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>. Ancora, in collaborazione con il Servizio di Protezione Civile della Provincia e con il<br />

Corpo dei Vigili del Fuoco, è stato attuato un progetto che, in caso di ulteriori situazioni di emergenza,<br />

prevede l’uso di panne galleggianti in 3 diversi punti del fiume Tevere per la rimozione di pesci morti o altri<br />

rifiuti solidi. Infine, per prevenire l’impatto di ulteriori eventuali fenomeni di emergenza sulle <strong>acque</strong> costiere,<br />

è in fase di attuazione il progetto Pennello del Tevere che prevede la realizzazione di un sistema per<br />

l’intercettazione di rifiuti flottanti nel comune di Fiumicino, a monte dell’area di foce del fiume Tevere.<br />

– Emergenza nella valle del fiume Sacco: nel 2005 è stata riscontrata la contaminazione da<br />

besaclorocicloesano in partite di latte provenienti da ovini e bovini di allevamenti ubicati nella Valle del<br />

fiume Sacco. Anche la carne degli animali è risultata contaminata, data l’affinità di tale sostanza per il<br />

tessuto adiposo. Ne è seguita una grave situazione di emergenza che ha richiesto la distruzione del latte e<br />

l’abbattimento dei capi di bestiame, con gravi ripercussioni nei settori agricolo, zootecnico e caseario, oltre<br />

che una situazione di pericolo per l’ambiente e la salute pubblica. Accurate indagini hanno individuato la<br />

fonte di inquinamento nell’area industriale di Colleferro. La contaminazione era avvenuta tramite l’acqua<br />

utilizzata per abbeverare gli animali e per l’irrigazione del foraggio, come dimostra la presenza del<br />

pesticida e di metalli pesanti (As, Cr, Pb, Cd, Hg) nelle <strong>acque</strong>, nei sedimenti e nel biota del fiume Sacco e<br />

di alcuni suoi affluenti (fosso Cupo, fosso Valle della Mola), nelle <strong>acque</strong> sotterranee e nei terreni dell’area<br />

di esondazione del fiume. La gravità della situazione ha richiesto il riconoscimento dello stato di<br />

emergenza (DPCM 19/05/2005) e la nomina di un Commissario (OPCM 10/06/2005 n. 3441; OPCM<br />

14/07/2005 n. 3447), nonché l’inclusione dell’area tra i siti di bonifica di importanza nazionale (L. 266/2005,<br />

Finanziaria 2006). L’area a rischio è stata perimetrata, sottoposta a operazioni di messa in sicurezza di<br />

emergenza e a indagini di caratterizzazione, cui seguiranno le operazioni di bonifica ai sensi del D. L.vo<br />

152/2006 (parte IV). Il Servizio collabora con l’Ufficio Commissariale per le attività di rilevazione e<br />

monitoraggio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e sotterranee, per il trattamento <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> contaminate<br />

e per le operazioni di bonifica.<br />

– Laghi dei colli albani: nel lago di Nemi e nel lago Albano di Castelgandolfo (destinato alla vita acquatica e<br />

alla balneazione) è stata rilevata la presenza di fioriture algali della specie Planktothrix rubescens,<br />

potenzialmente produttrice di microcistina (tossina con effetti <strong>sulla</strong> salute umana) che compromette l’uso<br />

dell’acqua. Il Servizio collabora con altri enti (Comuni, Regione, <strong>ARPA</strong>, Istituto Superiore di Sanità, Istituto<br />

Zooprofilattico Sperimentale, ecc.) per il monitoraggio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> e l’individuazione di misure idonee al<br />

risanamento dei laghi.<br />

Funzioni di controllo degli scarichi<br />

Il Servizio è competente per il rilascio di autorizzazioni allo scarico di <strong>acque</strong> reflue nei corpi idrici <strong>superficiali</strong><br />

ed esercita funzioni di controllo mediante prescrizioni autorizzative e sopralluoghi sul territorio, con il supporto<br />

della Polizia Provinciale, per l’accertamento di eventuali scarichi abusivi. Nel bacino del Tevere si riversano le<br />

<strong>acque</strong> reflue di insediamenti produttivi e di diversi comuni, tra cui i depuratori del Comune di Roma. Anche<br />

l’Aniene riceve le immissioni di insediamenti produttivi (cartiere, cave di lavorazione del travertino, vetrerie,<br />

industrie chimiche e farmaceutiche, industrie alimentari, ecc.) e di importanti comuni (Castel Madama,<br />

Guidonia Montecelio, Tivoli, ecc.).<br />

Gli scarichi in corpo idrico rappresentano la principale fonte puntuale di inquinamento. Le <strong>acque</strong> reflue<br />

domestiche e urbane contenenti prodotti del metabolismo umano, <strong>delle</strong> attività domestiche e del dilavamento<br />

<strong>delle</strong> strutture urbane (tetti, strade, ecc.) apportano nei corpi idrici microrganismi, principalmente di origine<br />

fecale, tra cui vi possono essere germi patogeni (salmonelle, shigelle, virus enterici, virus dell’Epatite, cisti di<br />

protozoi tra cui Entamoeba hystolytica, ecc.) che rendono le <strong>acque</strong> temibili veicoli di infezioni. Tra le sostanze<br />

presenti nei liquami domestici vi sono anche i detergenti sintetici, principalmente i detergenti anionici molti dei<br />

quali di derivazione petrolchimica, poco biodegradabili.<br />

Le <strong>acque</strong> reflue <strong>delle</strong> lavorazioni industriali presentano caratteristiche qualitative e quantitative variabili a<br />

seconda <strong>delle</strong> tipologie produttive: gli scarichi <strong>delle</strong> industrie alimentari contengono sostanze organiche, con<br />

46


3. LE COMPETENZE<br />

caratteristiche di biodegradabilità differenti; le <strong>acque</strong> reflue <strong>delle</strong> industrie tessili, oltre alle sostanze organiche<br />

biodegradabili, contengono acidi, coloranti, metalli pesanti e sostanze battericide impiegate per la<br />

conservazione dei tessuti; le <strong>acque</strong> scaricate da industrie chimiche, farmaceutiche e petrolchimiche<br />

contengono diverse sostanze a seconda dei prodotti e dei cicli di lavorazione: ammoniaca, acidi, alcali, alcooli,<br />

fenoli, grassi, oli, idrocarburi, ecc.; le <strong>acque</strong> provenienti da industrie del vetro contengono fluoruri, quelle dei<br />

colorifici e <strong>delle</strong> industrie che producono batterie contengono piombo, in quelle provenienti da acciaierie e<br />

industrie galvaniche sono presenti cianuri e in quelle <strong>delle</strong> concerie e <strong>delle</strong> lavanderie si rileva cromo<br />

esavalente, mentre negli scarichi dei laboratori medico-biologici possono essere presenti anche sostanze<br />

radioattive. Va inoltre tenuta presente l’elevata temperatura dei rifiuti liquidi eliminati da molte industrie<br />

(industrie tessili, lavanderie, lavaggio contenitori per alimenti, <strong>acque</strong> di raffreddamento) che causa l’aumento<br />

dell’attività biologica e il conseguente consumo di ossigeno.<br />

Gli allevamenti zootecnici costituiscono un’importante fonte di inquinamento, con liquami provenienti dal<br />

metabolismo animale e dalle <strong>acque</strong> di lavaggio di stalle e pollai, che sono solitamente biodegradabili, ma<br />

consumano rapidamente l’ossigeno disciolto nell’acqua.<br />

L’inquinamento di origine agricola, fino ad alcuni decenni fa nemmeno considerato, attualmente riveste<br />

un’importanza notevole per la presenza nei rifiuti liquidi <strong>delle</strong> lavorazioni agricole di fertilizzanti chimici e<br />

pesticidi (diserbanti, insetticidi, anticrittogamici). La probabilità che queste sostanze inquinino le <strong>acque</strong><br />

dipende dalle caratteristiche chimiche del composto (principalmente la solubilità in acqua), dalla natura<br />

geochimica del suolo (ad es. i suoli argillosi tendono a trattenere i fosfati), dal clima (principalmente la<br />

piovosità) e dalle pratiche agricole (tipo di coltura, quantità applicate, periodo di applicazione). Poichè si tratta<br />

di fonti diffuse di inquinamento, il problema deve essere contenuto con la prevenzione, attraverso la<br />

regolamentazione dei prodotti impiegabili e del loro uso e la promozione di buone pratiche agricole.<br />

Le sostanze contaminanti possono essere raggruppate nelle seguenti tipologie:<br />

– contaminanti biodegradabili, che possono essere degradati negli impianti di depurazione o da parte<br />

dell’ambiente che conserva la sua capacità autodepurativa.<br />

– contaminanti tossici che non sono accumulabili negli ecosistemi acquatici.<br />

– contaminanti tossici persistenti ed accumulabili nelle catene alimentari.<br />

Disciplina <strong>delle</strong> piccole derivazioni<br />

Dal 2001 la Provincia di Roma esercita le competenze delegate dalla Regione <strong>Lazio</strong> con L.R. 53/1998 in<br />

materia di risorse idriche, relativamente alle piccole derivazioni, ai sensi del R.D. 1775/1933. Il Servizio<br />

rilascia autorizzazioni alla ricerca di <strong>acque</strong> sotterranee, concessioni di derivazione di <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e<br />

sotterranee per gli usi compatibili, licenze annuali di attingimento, gestisce l’archivio <strong>delle</strong> denunce pozzi<br />

esistenti ed esercita il controllo mediante imposizione di prescrizioni autorizzative e la polizia <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>.<br />

Le aree dei bacini idrogeologici dei Colli Albani e dei Monti Sabatini e l’area del Bacino del Tevere nel Tratto<br />

Metropolitano da Castel Giubileo alla foce presentano un regime idrogeologico alterato, con gravi<br />

ripercussioni quali-quantitative <strong>sulla</strong> disponibilità <strong>delle</strong> risorse idriche, e sono sottoposte a restrizioni previste<br />

dalle misure di salvaguardia <strong>delle</strong> Autorità di Bacino e successive proroghe (S.O. n. 4 al B.U.R.L. n. 2 del<br />

20/01/2004; G.U. n. 89 del 16/04/2004). Le principali criticità rilevate sono:<br />

– l’abbassamento <strong>delle</strong> falde acquifere;<br />

– l’abbassamento del livello idrometrico dei laghi (Albano, Nemi, Bracciano);<br />

– il prelievo di <strong>acque</strong> sotterranee ricche di ferro e manganese non idonee per alcuni usi (Pomezia,<br />

Bracciano);<br />

– il prelievo di <strong>acque</strong> sotterranee destinate al consumo umano con elevate concentrazioni di arsenico e<br />

fluoro (Albano Laziale, Castel Gandolfo, Velletri, Castelnuovo di Porto, Riano);<br />

– fenomeni di subsidenza (Tivoli, Guidonia);<br />

– intrusione del cuneo salino nelle falde dei comuni costieri.<br />

Disciplina <strong>delle</strong> opere idrauliche<br />

Dal 2001 il Servizio esercita le competenze delegate dalla Regione <strong>Lazio</strong> con L.R. 53/1998 in materia di<br />

difesa del suolo relativamente al reticolo idrografico secondario, non di competenza regionale (D.G.R.<br />

5079/1999), che prevede la disciplina di autorizzazioni e pareri ai fini idraulici ai sensi del R.D. 523/1904 e per<br />

l’esecuzione di opere di bonifica ai sensi del R.D. 368/1904, oltre che le funzioni di polizia idraulica.<br />

Il reticolo idrografico secondario (fossi, marrane, torrenti), a torto ritenuto di minore importanza, è spesso<br />

artificializzato per lunghi tratti. Nel bacino del Tevere e dell’Aniene i corpi idrici minori presentano opere di<br />

artificializzazione (risagomature, rettifiche, arginature, tombamenti, assenza della fascia riparia, ecc.), con<br />

conseguenti ripercussioni sul regime idraulico dei corpi idrici a valle, specialmente in occasione di forti piogge.<br />

Gli interventi per mitigare i rischi (esondazioni, morìe di pesci, ecc.) devono mirare al miglioramento <strong>delle</strong><br />

funzioni idrauliche dei corpi idrici (creazione di casse di espansione per aumentare la capacità di laminazione,<br />

47


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

ripristino <strong>delle</strong> fasce di rispetto, ecc.), al miglioramento degli aspetti naturalistici per favorire la biodiversità<br />

(rinaturazione <strong>delle</strong> fasce riparie, creazione di zone umide e di aree per la riproduzione <strong>delle</strong> specie ittiche<br />

autoctone, ecc.), indispensabile per ripristinare i processi di autodepurazione, e al miglioramento degli aspetti<br />

quali-quantitativi <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> (sistemi di fitodepurazione, ecosistemi filtro, promozione di metodi di riciclo e<br />

riuso, accordi volontari con associazioni agricole e consorzi di bonifica, ecc.), in linea con le disposizioni<br />

nazionali (D. L.vo 152/2006) e comunitarie (Dir. CE 2000/60).<br />

Funzioni amministrative relative al Servizio Pubblico di Manutenzione nel reticolo idrografico<br />

secondario<br />

Nell’ambito <strong>delle</strong> competenze delegate dalla Regione <strong>Lazio</strong> con L.R. 53/1998 in materia di difesa del suolo<br />

il Servizio svolge le funzioni relative al Servizio Pubblico di Manutenzione nei tratti di corsi d’acqua individuati<br />

dalla Regione (L.R. 53/1998 art. 31 c. 2; D.G.R. n. 4938 del 28/09/1999) e le funzioni relative alle opere e<br />

impianti di bonifica dichiarate di preminente interesse regionale (D.G.R. n. 4314 del 27/07/1999) nonché i<br />

servizi di piena e di pronto intervento (art. 31 L.R. 53/1998), mediante affidamento ai Consorzi di Bonifica<br />

previa stipula di una convenzione (L.R. 53/1998 artt. 12, 34 e 40; D.G.R. 3726 del 06/07/1999).<br />

La normativa vigente prevede che nel reticolo idrografico secondario le funzioni in materia di manutenzione<br />

siano frammentate tra diversi soggetti:<br />

– nei tratti di corsi d’acqua individuati dalla Regione per il Servizio Pubblico di Manutenzione provvede la<br />

Provincia, mediante affidamento ai Consorzi di Bonifica (art. 34 L.R. 53/1998);<br />

– nei centri abitati la competenza spetta ai Comuni con il concorso nella spesa da parte dei proprietari e<br />

possessori interessati, in ragione del rispettivo vantaggio [art. 10 R. D. 523/1904 e succ.ve mod.ni e int.ni;<br />

art. 10 c. 1 lett. a) punto 1) L.R. 53/1998; D.G.R. n. 1991 del 12/04/1999)]. Nell’ambito dell’attuazione del<br />

Servizio Idrico Integrato, il gestore del S.I. può stipulare convenzioni con i Consorzi di Bonifica per la<br />

regolamentazione dei servizi di raccolta e regimentazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> meteoriche nelle zone urbanizzate;<br />

– nei rimanenti tratti (al di fuori <strong>delle</strong> zone urbanizzate e non compresi nel S.P.M.) la competenza spetta ai<br />

singoli proprietari e possessori frontisti (art. 12 R.D. 523/1904 e art. 31 comma 1 L.R. 53/1998).<br />

A rendere più complessa la situazione è anche la normativa sui rifiuti che conferisce al Sindaco (art. 192 D.<br />

L.vo 192/2006) la competenza di disporre, con ordinanza, le operazioni necessarie alla rimozione, all’avvio a<br />

recupero o allo smaltimento dei rifiuti e al ripristino dello stato dei luoghi sul suolo o nelle <strong>acque</strong> del territorio<br />

comunale.<br />

Il risultato è una generale situazione di degrado dei corpi idrici del reticolo secondario, con gravi<br />

ripercussioni (inondazioni, inquinamento) sui corpi idrici a valle.<br />

La corretta gestione dei corsi d’acqua richiede un approccio del tutto nuovo: essa deve considerare il<br />

bacino idrografico nel suo complesso, e non tratti limitati di corpi idrici, e deve basarsi su una visione integrata<br />

<strong>delle</strong> problematiche, puntando alla riqualificazione fluviale, al fine di migliorare le caratteristiche ecologiche<br />

dell’intero sistema (corso d’acqua e territorio circostante) e di migliorare la capacità autodepurativa e la<br />

rinnovabilità della risorsa idrica. Gli interventi devono mirare ad alleviare il carico antropico sull’intero bacino<br />

idrografico, ripristinando gli equilibri danneggiati e migliorando la capacità autodepurativa dell’ecosistema<br />

acquatico.<br />

Erogazione di contributi e finanziamenti finalizzati alla tutela <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e costiere<br />

La Provincia di Roma eroga contributi a favore di Comuni, altri Enti pubblici e di privati per:<br />

– esecuzione di opere igienico-sanitarie finalizzate alla riqualificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> che<br />

attraversano il territorio provinciale (realizzazione di collettori fognari, costruzione di depuratori, interventi<br />

di regimazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>, pulizia di golene e argini, ecc.);<br />

– esecuzione di opere igienico-sanitarie finalizzate alla valorizzazione dei litorali dei comuni costieri (pulizia<br />

arenili, interventi di disinfestazione, ecc.);<br />

– tutela <strong>delle</strong> sorgenti, <strong>delle</strong> falde e degli ecosistemi fluviali, lacustri e marini attraverso la promozione della<br />

riqualificazione fluviale;<br />

– interventi di miglioramento della <strong>qualità</strong> dei fiumi Tevere, Aniene, Sacco, Mignone e di altri corpi idrici della<br />

Provincia, attraverso la sottoscrizione di protocolli d’intesa con altri enti;<br />

– promozione di tecniche di depurazione naturale a basso impatto ambientale;<br />

– promozione del coordinamento di tutti gli enti con competenze in materia di <strong>acque</strong> (organizzazione di<br />

incontri, workshop, tavoli tecnici, ecc.).<br />

– informazione e formazione della popolazione sui sistemi acquiferi <strong>delle</strong> zone di residenza, educazione<br />

ambientale nelle scuole, seminari e giornate di lavoro partecipate, concorsi di idee per la riqualificazione di<br />

ambiti fluviali, lacustri e marino costieri degradati, stages formativi e borse di studio per giovani laureati su<br />

diverse tematiche inerenti la tutela <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>.<br />

48


3.2. Le competenze di <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong><br />

3. LE COMPETENZE<br />

<strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>, <strong>sulla</strong> base <strong>delle</strong> direttive regionali e provinciali, effettua il monitoraggio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong><br />

e sotterranee e il controllo <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue, mediante il prelievo dei campioni e l’esecuzione <strong>delle</strong> analisi.<br />

Monitoraggi <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e sotterranee<br />

La rilevante eterogeneità del territorio della provincia di Roma, dal punto di vista geografico, ambientale e<br />

antropizzato, comporta che le <strong>acque</strong> devono essere sottoposte a tutti i monitoraggi fissati nel D. Lgs. 152/06<br />

ai fini degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale e quelli di <strong>qualità</strong> per specifica destinazione.<br />

Infatti, la provincia di Roma, con i suoi 121 comuni, occupa una superficie di 5350 kmq e conta circa<br />

3.800.000 abitanti. Presenta un esteso litorale (circa 140 km) e comprende la vasta campagna Romana, gran<br />

parte del Preappennino Laziale e Abruzzese, l’ampia valle inferiore del Tevere, gran parte del bacino<br />

dell’Aniene, il bacino dell’alto Sacco con i monti Prenestini e Tiburtini.<br />

Rilievi vulcanici, non elevati (700 – 1000 m), si ergono alla sinistra ed alla destra del Tevere: a sinistra, i<br />

Colli Albani con i laghi Albano di Castel Gandolfo e di Nemi; a destra, i Sabazi con i laghi di Bracciano e di<br />

Martignano.<br />

La popolazione non è distribuita in maniera omogenea, ma è concentrata prevalentemente nel comune di<br />

Roma, che raggiunge i tre milioni di abitanti, cioè l’80 % della popolazione provinciale. Pochi centri più<br />

popolati, come Ciampino, Civitavecchia, Tivoli, Velletri, Guidonia Montecelio, superano i 40.000 – 50.000<br />

abitanti. Generalmente, a basse quote si trovano i comuni con massimo addensamento, mentre a quote più<br />

elevate sorgono quelli meno popolati.<br />

Lungo la costa si verifica un aumento di popolazione nei mesi estivi: le cittadine costiere passano da un<br />

complessivo di 300.000 abitanti a più di un milione di presenze.<br />

Il Servizio Risorse idriche e naturali dela Sezione provinciale di <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> applica, nella provincia di<br />

Roma, le seguenti 19 tipologie di monitoraggio.<br />

Corsi d’acqua<br />

01 monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

02 monitoraggio ai fini del rilevamento <strong>delle</strong> caratteristiche qualitative <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> destinate<br />

alla produzione di acqua potabile<br />

03 monitoraggio ai fini del rilevamento <strong>delle</strong> caratteristiche qualitative per la classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

dolci <strong>superficiali</strong> idonee alla vita dei pesci salmonicoli e ciprinicoli<br />

04 monitoraggio del fiume Tevere in funzione della procedura comune di scambio di informazioni <strong>sulla</strong><br />

<strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> nella comunità europea<br />

05 monitoraggio <strong>delle</strong> foci a mare in funzione della valutazione degli effetti degli interventi messi in atto con<br />

programmi di risanamento dell’entroterra<br />

06 monitoraggio <strong>delle</strong> foci a mare in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

destinate alla balneazione<br />

07 monitoraggio <strong>delle</strong> foci a lago in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

destinate alla balneazione<br />

07 1 monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da nitrati<br />

07<br />

Laghi<br />

2 monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da fitofarmaci<br />

08 monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

09 monitoraggio ai fini del rilevamento <strong>delle</strong> caratteristiche qualitative <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> destinate<br />

alla produzione di acqua potabile<br />

10 monitoraggio ai fini del rilevamento <strong>delle</strong> caratteristiche qualitative per la classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

dolci <strong>superficiali</strong> idonee alla vita dei pesci salmonicoli e ciprinicoli<br />

11 controllo in funzione della <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione<br />

Acque marine costiere<br />

13 monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

14 controllo in funzione della <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione<br />

15 1 monitoraggio in funzione del rilevamento <strong>delle</strong> caratteristiche qualitative <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla vita<br />

dei molluschi<br />

Acque sotterranee<br />

16 monitoraggio in funzione degli obiettivi di <strong>qualità</strong> ambientale<br />

17 monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da nitrati<br />

18 monitoraggio in funzione della individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da fitofarmaci<br />

49


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Controlli degli scarichi <strong>delle</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue<br />

Il Servizio Risorse idriche e naturali della Sezione Provinciale <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> di Roma esegue il controllo<br />

degli scarichi <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue sia mediante il controllo analitico, per la verifica del rispetto dei limiti<br />

fissati nelle tabelle di cui all’allegato 5 del D. Lgs. 152/06 o <strong>delle</strong> prescrizioni provinciali, in caso di scarico<br />

in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong>, o di quelle comunali, in caso di scarico nelle fognature urbane, sia mediante il<br />

controllo amministrativo, finalizzato soprattutto alla verifica dell’autorizzazione allo scarico e del rispetto di<br />

alcune prescrizioni, quali l’eventuale obbligo, da parte del titolare dello scarico, dell’installazione del<br />

campionatore automatico.<br />

I controlli degli scarichi <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue sono effettuati sia <strong>sulla</strong> base di un programma annuale<br />

predisposto dalla Provincia di Roma, sia a seguito di richieste dei titolari dello scarico per l’istruttoria <strong>delle</strong><br />

domande d’autorizzazione di cui all’art. 124 del D. Lgs. 152/06, o a seguito di richieste o segnalazioni da<br />

parte di Enti pubblici competenti in materia di tutela dell’ambiente e della salute pubblica, o a seguito di<br />

esposti o segnalazioni da parte di cittadini.<br />

I controlli eseguiti autonomamente sono soprattutto finalizzati ad individuare le cause di inquinamento<br />

di <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> o sotterranee.<br />

50


4. LE MODALITà DELLE INDAGINI<br />

4. LE MODALITÀ DELLE INDAGINI<br />

Nelle schede allegate al capitolo relativo ai “Risultati dei monitoraggi <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e<br />

sotterranee” sono riportate le modalità di indagine applicate per ciascun monitoraggio.<br />

A questo proposito, si ritiene necessario premettere che, per quanto riguarda l’applicazione<br />

dell’allegato 1 al D. Lgs. 152/06, i metodi di campionamento e di classificazione dei corpi idrici significativi,<br />

che in esso sono fissati, sono diversi rispetto a quelli dettati nel precedente D. Lgs. 152/99.<br />

Infatti, per i parametri relativi a sostanze non pericolose da controllare nelle <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e<br />

sotterranee, nel D. Lgs. 152/06, ad esempio, non ne sono individuati valori numerici, attraverso i quali si<br />

possa classificare il corpo idrico sottoposto a monitoraggio, ma è necessario far riferimento alle<br />

caratteristiche fisico- chimiche, idromorfologiche e biologiche presenti in “un corpo idrico inalterato”.<br />

La Regione <strong>Lazio</strong> non ha ancora fissato le relative norme di attuazione del nuovo D. Lgs. 152/06. In<br />

particolare, non ha dettato le modalità di attuazione dei “monitoraggi di sorveglianza”, dei “monitoraggi<br />

operativi” e dei “monitoraggi di indagine” dei corpi idrici significativi.<br />

Non individuando il corpo idrico di riferimento, non è possibile definire lo stato ecologico del corpo<br />

idrico sottoposto a monitoraggio ai sensi del D. Lgs. 152/06.<br />

D’altra parte, la Regione <strong>Lazio</strong>, anche nella recente DCR n. 42/07, ha confermato la classificazione dei<br />

corpi idrici significativi facendo riferimento:<br />

– ai punti di prelievo che erano già sottoposti a controllo ai sensi del D. Lgs. 152/99;<br />

– ai parametri indicati nel D. Lgs. 152/99 e ai limiti ivi riportati ai fini della classificazione.<br />

Conseguentemente, la Sezione provinciale di Roma di <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> ha proseguito il monitoraggio <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e sotterranee significative negli stessi punti di prelievo individuati nei Piani regionali di<br />

Tutela, determinandone, oltre che i parametri elencati nel D. Lgs. 152/06 (per i quali, però, come sopra<br />

riportato non sono stati individuati limiti di riferimento per la classificazione) anche i parametri relativi alle<br />

sostanze non pericolose elencati nel D. Lgs. 152/99, dove, appunto, sono riportati valori numerici di<br />

riferimento attraverso i quali è possibile proseguire la classificazione del corpo idrico sottoposto a<br />

monitoraggio, in conformità ai criteri regionali individuabili nei Piani di Tutela.<br />

Per quanto riguarda le sostanze pericolose nelle <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong>, invece, <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> ha fatto<br />

riferimento agli standard di <strong>qualità</strong> fissati nella Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06,<br />

che devono essere conseguiti entro il 31.12.08. Non sono stati presi in considerazione, pertanto, i valori<br />

fissati nel D.M. 6.11.2003, n. 367, relativo al Regolamento concernente la fissazione di standard di <strong>qualità</strong><br />

nell’ambiente acquatico per le sostanze pericolose, la cui disciplina, ai sensi dell’art. 78 del D. Lgs. 152/06<br />

è stata sostituita dal medesimo decreto.<br />

La classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong>, relativa allo stato chimico, è adeguata, pertanto, a quanto<br />

fissato dalle nuove norme statali, almeno per quanto riguarda le sostanze pericolose determinate nelle<br />

aque monitorate.<br />

Per quanto riguarda le <strong>acque</strong> sotterranee, non essendo indicati nella normativa tecnica statale<br />

parametri relativi a sostanze pericolose, <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> di Roma ha fatto riferimento alle concentrazioni<br />

soglia di contaminazione riportate nella Tabella 2, Allegato 5, parte quarta, del D. Lgs. 152/06.<br />

Nel corso del 2007 <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> di Roma ha prelevato, in oltre 300 punti di prelievo:<br />

– circa 4.400 campioni di <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e sotterranee, determinandone oltre 80.000 parametri dei<br />

quali circa 30.000 relativi ai microinquinanti organici e inorganici;<br />

– circa 1.400 campioni di <strong>acque</strong> reflue, determinandone circa 16.000 parametri dei quali circa 5.000<br />

relativi ai microinquinanti organici e inorganici.<br />

51


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

5. I PuNTI DI PRELIEVO<br />

Per dx e sx si intende a destra e a sinistra di colui che guarda la costa volgendo le spalle alle <strong>acque</strong><br />

marine o lacustri.<br />

Corsi d’acqua<br />

01 MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI DI QuALITà AMBIENTALE<br />

01 A STATO ECOLOGICO<br />

01 B STATO CHIMICO<br />

Fiume Tevere<br />

01 Passo Corese (idrometro) Montelibretti<br />

02 Castel Giubileo (idrometro) Roma<br />

03 Ripetta (idrometrografo) Roma<br />

04 Ponte di Mezzocammino (idrometro) Roma<br />

Fosso Corese, affluente del Tevere<br />

05 Sezione di Fara Sabina Montelibretti<br />

Fiume Aniene, affluente del Tevere<br />

06 Ponte San Francesco (servizio idrografico) Subiaco<br />

07 Ponte Anticoli (idrometro) Anticoli Corrado<br />

08 S. Giovanni (idrometro) Tivoli<br />

09 Lunghezza (servizio idrografico) Roma<br />

10 Ponte Mammolo Roma<br />

11 Ponte Salario (idrometro) Roma<br />

Fosso Malafede, affluente del Tevere<br />

12 Via Ostiense (ponte Vitinia) Roma<br />

Rio Galeria, affluente del Tevere<br />

13 Via Portuense (ponte Galeria) Fiumicino-Roma<br />

Fiume Sacco<br />

14 Via Casilina km 47 Colleferro<br />

Fosso Savo, affluente del Sacco<br />

15 Via Casilina km 47 Colleferro<br />

Fiume Mignone<br />

16 A monte confluenza fiume Lenta Tolfa<br />

17 Rota (teleferica) Tolfa<br />

Fosso Vaccina<br />

18 Attraversamento strada Ladispoli - Torre Flavia Ladispoli<br />

Fosso Tre Denari<br />

19 Ponte della S.S. Aurelia Fiumicino<br />

Fiume Arrone<br />

20 Osteria Nuova a sud di Anguillara, via Braccianese Km 7 Roma<br />

21 Torre di Maccarese Fiumicino<br />

Fosso Grande<br />

22 Ponte loc. L’Americano Ardea<br />

02 MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA AI FINI DEL RILEVAMENTO DELLE CARATTERISTICHE<br />

QuALITATIVE DELLE ACQuE DOLCI SuPERFICIALI DESTINATE ALLA PRODuzIONE DI ACQuA<br />

POTABILE<br />

Fosso Treia, affluente del Tevere<br />

01 Monte Gelato Mazzano<br />

Fiume Aniene, affluente del Tevere<br />

02 Loc. Monasteri Subiaco<br />

Fiume Mignone<br />

03 Lasco del Falegname Canale Monterano<br />

52


5. I PUNTI DI RILIEVO<br />

03 MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA AI FINI DEL RILEVAMENTO DELLE CARATTERISTICHE<br />

QuALITATIVE PER LA CLASSIFICAzIONE DELLE ACQuE DOLCI SuPERFICIALI IDONEE ALLA VITA<br />

DEI PESCI SALMONICOLI E CIPRINICOLI<br />

Fiume Tevere<br />

01 Limiti provinciali Ponzano<br />

02 A valle confluenza fiume Farfa Nazzano<br />

03 Passo Corese (idrometro) Montelibretti<br />

04 Ponte del Grillo Monterotondo<br />

05 Castel Giubileo (idrometro) Roma<br />

06 Ripetta (idrometrografo) Roma<br />

07 Ponte di Mezzocammino (idrometro) Roma<br />

08 Ponte Galeria Fiumicino-Roma<br />

09 Capo Due Rami Fiumicino-Roma<br />

10 Ponte della Scafa (idrometro) Fiumicino-Roma<br />

11 Fiumicino (idrometro) Fiumicino<br />

Fosso Treia, affluente del Tevere<br />

12 Limiti provincia di Roma Mazzano<br />

Fosso Farfa, affluente del Tevere<br />

13 A monte confluenza fiume Tevere Torrita Tiberina<br />

Fosso Corese, affluente del Tevere<br />

14 Sezione di Fara Sabina Montelibretti<br />

Fosso Fiora, affluente del Tevere<br />

15 A monte confluenza fiume Tevere Monterotondo<br />

Fosso Torraccia o Prima Porta, affluente del Tevere<br />

16 A monte confluenza fiume Tevere Roma<br />

Fosso Cremera o Valchetta, affluente del Tevere<br />

17 A monte confluenza fiume Tevere Roma<br />

Fiume Aniene, affluente del Tevere<br />

18 Comun<strong>acque</strong> Jenne<br />

19 Ponte San Francesco (servizio idrografico) Subiaco<br />

20 Ponte Anticoli (idrometro) Anticoli Corrado<br />

21 Castel Madama Castel Madama<br />

22 S. Giovanni (idrometro) Tivoli<br />

23 Ponte Lucano Tivoli<br />

24 Lunghezza (servizio idrografico) Roma<br />

25 Ponte Mammolo Roma<br />

26 Ponte Salario (idrometro) Roma<br />

Fosso Simbrivio, affluente dell’Aniene<br />

27 A monte confluenza fiume Aniene Jenne<br />

Fosso Bagnatore, affluente dell’Aniene<br />

28 A monte confluenza fiume Aniene Roviano<br />

Fosso Licenza, affluente dell’Aniene<br />

29 A monte confluenza fiume Aniene Mandela<br />

Fosso Cona, affluente dell’Aniene<br />

30 A monte confluenza fiume Aniene Subiaco<br />

Fosso Fiumicino, affluente dell’Aniene<br />

31 A monte confluenza fiume Aniene Vicovaro<br />

Fosso S. Vittorino, affluente dell’Aniene<br />

32 A monte confluenza fiume Aniene Roma<br />

Fosso Passerano, affluente dell’Aniene<br />

33 A monte confluenza fiume Aniene Roma<br />

Fosso Empiglione, affluente dell’Aniene<br />

34 A monte confluenza fiume Aniene Tivoli<br />

Fiume Sacco<br />

35 Via Casilina km 47 Colleferro<br />

Fosso Savo, affluente del Sacco<br />

36 Via Casilina km 47 Colleferro<br />

Fiume Mignone<br />

37 A monte confluenza fiume Lenta Tolfa<br />

53


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

38 Rota (teleferica) Tolfa<br />

Fosso Lenta, affluente del Mignone<br />

39 A monte confluenza fiume Mignone Tolfa<br />

Fosso Verginese, affluente del Mignone<br />

40 A monte confluenza fiume Mignone Tolfa<br />

Fiume Arrone<br />

41 Osteria Nuova a sud di Anguillara via Braccianese Km 7 Roma<br />

42 Località a monte S.S.Aurelia Fiumicino<br />

43 Torre di Maccarese Fiumicino<br />

04 MONITORAGGIO DEL FIuME TEVERE IN FuNzIONE DELLA PROCEDuRA COMuNE DI SCAMBIO DI<br />

INFORMAzIONI SuLLA QuALITà DELLE ACQuE DOLCI SuPERFICIALI NELLA COMuNITà<br />

EuROPEA<br />

04 A STATO ECOLOGICO<br />

04 B STATO CHIMICO<br />

04 C STATO DI QuALITà AI FINI DELLA PRODuzIONE DI ACQuA POTABILE<br />

04 D STATO DI QuALITà AI FINI DELLA ALLA VITA DEI PESCI<br />

01 Roma, all’altezza del Km 43 dalla foce (ponte Ripetta) Roma<br />

05 MONITORAGGIO DELLE FOCI DEI CORSI D’ACQuA A MARE IN FuNzIONE DELLA VALuTAzIONE<br />

DEGLI EFFETTI DEGLI INTERVENTI MESSI IN ATTO CON PROGRAMMI DI RISANAMENTO<br />

DELL’ENTROTERRA<br />

01 Fosso Infernaccio Civitavecchia<br />

02 Fosso Scarpatosta Civitavecchia<br />

03 Fosso Guardiole S. Marinella<br />

04 Fosso Santa Maria Morgana S. Marinella<br />

05 Fosso Castel Secco S. Marinella<br />

06 Fosso Buche S. Marinella<br />

07 Fosso Quartuccio S. Marinella<br />

08 Fosso Turbino Cerveteri<br />

09 Fosso Zambra Cerveteri<br />

10 Fosso Vaccina Ladispoli<br />

11 Fosso Sanguinara Ladispoli<br />

12 Fosso Cupino Fiumicino<br />

13 Fosso Cadute Fiumicino<br />

14 Fosso Tre Denari Fiumicino<br />

15 Fiume Arrone Fiumicino<br />

16 Canale Acque Basse e Alte Fiumicino<br />

17 Fiume Tevere (Fiumara Piccola) Fiumicino<br />

18 Fiume Tevere (Fiumara Grande) Fiumicino e Roma<br />

19 Fosso di Pratica Pomezia<br />

20 Fosso Crocetta Pomezia<br />

21 Fosso Orfeo Pomezia<br />

22 Fosso Rio Torto Pomezia e Ardea<br />

23 Canale Biffi Ardea<br />

24 Fosso Diavolo Ardea<br />

25 Fosso Caffarella Ardea<br />

26 Fosso Cavallo Morto Anzio<br />

06 MONITORAGGIO DELLE FOCI DEI CORSI D’ACQuA A MARE IN FuNzIONE DELLA INDIVIDuAzIONE<br />

DELLE CAuSE INQuINANTI DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

01 Fosso Torre Valdaliga Nord Civitavecchia<br />

01.01 Fosso Torre Valdaliga Sud Civitavecchia<br />

02 Fosso Prete Civitavecchia<br />

03 Fosso Fiumaretta Civitavecchia<br />

04 Fosso Malpasso Civitavecchia<br />

04.01 Fosso Marangone Civitavecchia<br />

05 Fosso Rio Fiume S. Marinella<br />

06 Fosso Eri S. Marinella<br />

54


07 Canale Pescatori o Stagno Roma<br />

08 Fosso Focetta Roma<br />

09 Fosso Campo Ascolano Pomezia<br />

10 Fosso Grande Ardea<br />

11 Fosso Moletta Ardea<br />

11.01 Fosso Secco Anzio<br />

12 Fosso Schiavo Anzio<br />

13 Fosso Tor Caldara Anzio<br />

14 Fosso Loricina Nettuno<br />

15 Fiume Astura Nettuno<br />

07 MONITORAGGIO DELLE FOCI DEI CORSI D’ACQuA A LAGO IN FuNzIONE DELLA INDIVIDuAzIONE<br />

DELLE CAuSE INQuINANTI DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

01 Fosso Mola o Robiano Anguillara<br />

01.01 Fosso del Diavolo Bracciano<br />

02 Fosso Quadri Bracciano<br />

02.01 Fosso Mola di Bracciano Bracciano<br />

03 Fosso Grotta Renana Bracciano<br />

04 Fosso Fiora Bracciano<br />

05 Fosso Vicarello Bracciano<br />

05.01 Fosso Morichella Trevignano<br />

06 Fosso Lagusiello Trevignano<br />

07 Fosso Casa Trevignano<br />

08 Fosso Acquarella Roma<br />

09 Fosso Conca Roma<br />

10 Fosso Casacci Roma<br />

07 1 MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA IN FuNzIONE DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE zONE<br />

VuLNERABILI DA NITRATI<br />

Fiume Arrone<br />

01 Loc. Torre Maccarese Fiumicino<br />

07 2 MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA IN FuNzIONE DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE zONE<br />

VuLNERABILI DA FITOFARMACI<br />

Fiume Arrone<br />

01 Loc. Torre Maccarese Fiumicino<br />

Laghi<br />

5. I PUNTI DI RILIEVO<br />

08 MONITORAGGIO DEI LAGHI IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI DI QuALITà AMBIENTALE<br />

A. STATO ECOLOGICO<br />

B. STATO CHIMICO<br />

Lago di Bracciano<br />

01 Centro lago Bracciano<br />

Lago di Martignano<br />

02 Centro lago Anguillara S.<br />

Lago Albano di Castel Gandolfo<br />

03 Centro lago Castel Gandolfo<br />

Lago di Nemi<br />

04 Centro lago Nemi<br />

09 MONITORAGGIO DEI LAGHI AI FINI DEL RILEVAMENTO DELLE CARATTERISTICHE QuALITATIVE<br />

DELLE ACQuE DOLCI SuPERFICIALI DESTINATE ALLA PRODuzIONE DI ACQuA POTABILE<br />

Lago di Bracciano<br />

01 Castel Vici Anguillara S.<br />

55


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

10 MONITORAGGIO DEI LAGHI AI FINI DEL RILEVAMENTO DELLE CARATTERISTICHE QuALITATIVE<br />

PER LA CLASSIFICAzIONE DELLE ACQuE DOLCI SuPERFICIALI IDONEE ALLA VITA DEI PESCI<br />

SALMONICOLI E CIPRINICOLI<br />

Lago di Bracciano<br />

01 Centro lago Bracciano<br />

Lago di Martignano<br />

02 Centro lago Anguillara S.<br />

Lago Albano di Castel Gandolfo<br />

03 Centro lago Castel Gandolfo<br />

Lago di Nemi<br />

04 Centro lago Nemi<br />

11 CONTROLLO DEI LAGHI IN FuNzIONE DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA<br />

BALNEAzIONE<br />

STATO DI QuALITà NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO OSSIGENO DISCIOLTO<br />

Lago di Bracciano<br />

01 Punta Pizzo Prato Anguillara S.<br />

02 350 m sx emissario Arrone Anguillara S.<br />

03 250 m sx chiosco piazzetta Anguillara Anguillara S.<br />

04 Foce fosso Mola o Robiano Anguillara S.<br />

05 Loc.tà Madonna <strong>delle</strong> Grazie Anguillara S.<br />

06 400 m sx Punta il Pizzo Anguillara S.<br />

07 Punta il Pizzo Anguillara S.<br />

08 1.300 m dx Punta il Pizzo Anguillara S.<br />

09 Cabina ENEL Anguillara S.<br />

10 Loc.tà Torraccia Bracciano<br />

11 Foce Fosso Lobbra Bracciano<br />

12 250 m sx foce fosso Diavolo Bracciano<br />

13 250 m dx foce fosso Diavolo Bracciano<br />

14 250 m sx foce fosso Quadri Bracciano<br />

15 250 m dx foce fosso Quadri Bracciano<br />

16 250 m sx foce fosso Mola Bracciano<br />

17 250 m dx foce fosso Mola Bracciano<br />

18 250 m sx foce fosso Grotta Renara Bracciano<br />

19 250 m dx foce fosso Grotta Renara Bracciano<br />

20 250 m sx foce fosso Fiora Bracciano<br />

21 250 m dx foce fosso Fiora Bracciano<br />

22 Km 18 Bracciano<br />

23 Km 16 Bracciano<br />

24 250 m sx foce fosso Vicarello Bracciano<br />

25 250 m dx foce fosso Vicarello Bracciano<br />

26 400 m dx confine con il comune di Bracciano Trevignano R.<br />

27 Bar Marcello Trevignano R.<br />

28 Loc.tà Canneto Trevignano R.<br />

29 Punta Pantanello Trevignano R.<br />

30 Foce fosso Pianoro Trevignano R.<br />

31 Foce fosso Lagusiello Trevignano R.<br />

32 Confine con il comune di Roma Trevignano R.<br />

33 250 m dx fosso Conca Roma<br />

34 250 m sx fosso Casacci Roma<br />

35 250 m dx fosso Casacci Roma<br />

Lago di Martignano<br />

36 Strada comunale Anguillara S.<br />

Lago Albano di Castel Gandolfo<br />

37 1.750 m dx emissario Castel Gandolfo<br />

38 3.000 m dx emissario Castel Gandolfo<br />

39 4.350 m dx emissario Castel Gandolfo<br />

40 Altezza ruderi Castel Gandolfo<br />

41 Cabina sollevamento Villa Pontificia Castel Gandolfo<br />

56


Lago di Nemi<br />

42 1.200 m dx Museo navi Nemi<br />

43 2.000 m dx Museo navi Nemi<br />

12 SORVEGLIANzA ALGALE NEI LAGHI IN FuNzIONE DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE<br />

ALLA BALNEAzIONE<br />

12 A STATO ECOLOGICO<br />

12 B STATO DI QuALITà AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE CIANOFICEE<br />

Lago di Bracciano<br />

01 Cabina ENEL Anguillara S.<br />

05.01 350 m sx emissario Arrone Anguillara S.<br />

05.02 Località Madonna Grazie Anguillara S.<br />

01.01 400 m sx Punta il Pizzo Anguillara S.<br />

01.02 Foce fosso della Lobbra Bracciano<br />

02 250 m dx fosso Diavolo Bracciano<br />

02.01 250 m dx fosso Quadri Bracciano<br />

02.02 250 m sx fosso Grotta Renara Bracciano<br />

02.03 250 m dx fosso Grotta Renara Bracciano<br />

02.04 250 m sx fosso Fiora Bracciano<br />

03 250 m dx foce fosso Fiora Bracciano<br />

03.01 Località Canneto Trevignano R.<br />

04 Punta Pantanello Trevignano R.<br />

05 250 m dx foce f. Casacci Roma<br />

Lago Albano di Castel Gandolfo<br />

06.01 1.750 m dx emissario Castel Gandolfo<br />

06.02 3.000 m dx emissario Castel Gandolfo<br />

06.03 4350 m dx emissario Castel Gandolfo<br />

06 Altezza ruderi Castel Gandolfo<br />

Lago di Nemi<br />

07 1.200 m dx Museo navi Nemi<br />

Acaque marine costiere<br />

5. I PUNTI DI RILIEVO<br />

13 MONITORAGGIO DELLE ACQuE MARINE COSTIERE IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI DI QuALITà<br />

AMBIENTALE<br />

13 A STATO TROFICO<br />

13 B STATO CHIMICO<br />

01 Borgo Odescalchi Civitavecchia<br />

02 Stab. La Perla del Tirreno S. Marinella<br />

03 Cerenova Cerveteri<br />

04 Stab. Miramare Ladispoli<br />

05 Stab. La Nave Fiumicino<br />

06 Stab. Marechiaro Roma Ostia<br />

07 Stab. Capri Pomezia<br />

08 Stab. Roma Ardea<br />

09 Stab. Transatlantico Anzio<br />

10 Centro abitato Nettuno<br />

14 CONTROLLO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE<br />

ALLA BALNEAzIONE<br />

STATO DI QuALITà NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO OSSIGENO DISCIOLTO<br />

01 Torre S. Agostino Civitavecchia<br />

02 Loc.tà La Frasca Civitavecchia<br />

03 1.400 m sx Torre Valdaliga (capannoni) Civitavecchia<br />

04 Stabilimento Bagni Pirgo Civitavecchia<br />

05 250 m sx foce fosso Infernaccio Civitavecchia<br />

06 250 m dx foce fosso Scarpatosta (Stab.Ideale) Civitavecchia<br />

57


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

07 250 m sx foce fosso Malpasso Civitavecchia<br />

08 Spiaggetta foce fosso Marangone Civitavecchia<br />

09 50 m dx foce fosso Cupo S. Marinella<br />

10 250 m sx foce fosso Guardiole S. Marinella<br />

11 250 m dx foce fosso Guardiole S. Marinella<br />

12 Capo Linaro S. Marinella<br />

13 Foce fosso Castrato S. Marinella<br />

14 Via Aurelia Km 61,700 S. Marinella<br />

15 250 m dx foce fosso S. Maria Morgana S. Marinella<br />

16 250 m sx foce fosso Castel Secco S. Marinella<br />

17 250 m dx fosso Castel Secco S. Marinella<br />

18 Villa Maravigna S. Marinella<br />

19 250 m dx foce fosso <strong>delle</strong> Buche S. Marinella<br />

20 250 m sx foce fosso del Quartaccio S. Marinella<br />

21 250 m dx foce fosso del Quartaccio S. Marinella<br />

22 Colonia Pio X S. Marinella<br />

23 Foce fosso Rio Fiume S. Marinella<br />

24 Foce fosso Smerdarolo S. Marinella<br />

25 Foce fosso Eri S. Marinella<br />

26 250 m dx foce fosso Eri S. Marinella<br />

27 250 m sx Poligono militare S. Marinella<br />

28 250 m dx foce fosso Turbino Cerveteri<br />

29 250 m sx foce fosso Zambra Cerveteri<br />

30 250 m dx foce fosso Zambra Cerveteri<br />

31 Rimessa barche Renzi Cerveteri<br />

32 Rovine Torre Flavia Ladispoli<br />

33 750 m sx foce fosso Vaccina Ladispoli<br />

34 250 m sx foce fosso Vaccina Ladispoli<br />

35 250 m dx foce fosso Sanguinara Ladispoli<br />

36 400 m dx foce fosso Sanguinara Ladispoli<br />

37 Castello Odescalchi Ladispoli<br />

38 1250 m sx foce fosso Cupino Ladispoli<br />

39 250 m sx foce fosso Cupino Fiumicino<br />

40 250 m dx foce fosso Cupino Fiumicino<br />

41 250 m sx foce fosso Cadute Fiumicino<br />

42 250 m dx foce fosso Cadute Fiumicino<br />

43 1200 m dx foce fosso Cadute Fiumicino<br />

44 250 m sx foce fosso Tre Denari Fiumicino<br />

45 250 m dx foce fosso Tre Denari Fiumicino<br />

46 1.000 m dx foce fosso Tre Denari Fiumicino<br />

47 250 m sx foce fiume Arrone Fiumicino<br />

48 250 m dx foce fiume Arrone Fiumicino<br />

49 2000 m dx foce fiume Arrone Fiumicino<br />

50 3500 m dx foce fiume Arrone Fiumicino<br />

51 500 m sx foce canale Acque Alte e Basse Fiumicino<br />

52 Foce canale Acque Alte e Basse Fiumicino<br />

53 250 m dx foce canale Acque Alte e Basse Fiumicino<br />

54 2000 m dx foce canale Acque Alte e Basse Fiumicino<br />

55 Radar Fiumicino<br />

56 250 m dx foce Fiumara Piccola Fiumicino<br />

57 1.250 m dx foce Fiumara Piccola Fiumicino<br />

58 Stabilimento Masone Roma<br />

59 850 m sx pontile di Ostia Roma<br />

60 700 m dx pontile di Ostia Roma<br />

61 Foce canale Pescatori o Stagno Roma<br />

62 550 m dx foce canale Pescatori o Stagno Roma<br />

63 2000 m dx foce canale Pescatori o Stagno Roma<br />

64 3000 m sx foce fosso Focetta o Pantanello Roma<br />

65 250 m sx foce fosso Nocetta o Pantanello Roma<br />

58


66 250 m dx foce fosso Nocetta o Pantanello Roma<br />

67 Foce fosso Tellinaro Roma<br />

68 1.600 m dx foce fosso Tellinaro Roma<br />

69 250 m sx foce fosso Campo Ascolano Pomezia<br />

70 Foce fosso Campo Ascolano Pomezia<br />

71 250 m sx foce fosso Pratica Pomezia<br />

72 250 m dx foce fosso Pratica Pomezia<br />

73 Stabilimento i Tre Delfini Pomezia<br />

74 250 m sx foce fosso Crocetta Pomezia<br />

75 250 m dx foce fosso Crocetta Pomezia<br />

76 250 m sx foce fosso Orfeo Pomezia<br />

77 250 m dx foce fosso Orfeo Pomezia<br />

78 250 m sx foce fosso Rio Torto Pomezia<br />

79 250 m dx foce fosso Rio Torto Ardea<br />

80 750 m sx foce fosso Grande Ardea<br />

81 250 m sx foce fosso Grande Ardea<br />

82 250 m dx foce fosso Moletta Ardea<br />

83 250 m sx foce canale Biffi Ardea<br />

84 250 m dx foce canale Biffi Ardea<br />

85 250 m sx foce fosso Diavolo Ardea<br />

86 250 m dx foce fosso Diavolo Ardea<br />

87 250 m sx foce fosso Caffarella Ardea<br />

88 250 m dx foce fosso Caffarella Ardea<br />

89 Foce fosso Secco Anzio<br />

90 250 m sx foce fosso Cavallo Morto Anzio<br />

91 250 m dx foce fosso Cavallo Morto Anzio<br />

92 Foce fosso dello Schiavo Anzio<br />

93 250 m dx foce fosso Schiavo Anzio<br />

94 Stabilimento Tritone Anzio<br />

95 Foce fosso Tor Caldara Anzio<br />

96 Fornaci Paiella Anzio<br />

97 Colonia marina Anzio<br />

98 1100 m dx colonia marina Anzio<br />

99 Località Grotte di Nerone Anzio<br />

100 350 m sx molo esterno Anzio Anzio<br />

101 50 m dx molo porto Anzio Anzio<br />

102 300 m dx confine con il comune di Anzio Nettuno<br />

103 Castello Sangallo Nettuno<br />

104 300 m dx foce fosso Loricina Nettuno<br />

105 500 m dx foce fosso Loricina Nettuno<br />

5. I PUNTI DI RILIEVO<br />

15 SORVEGLIANzA ALGALE NELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA QuALITà DELLE ACQuE<br />

DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

15 A STATO TROFICO<br />

15 B STATO DI QuALITà AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE DINOFLAGELLATE<br />

15 C STATO DI QuALITA’ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE CIANOFICEE<br />

01 Loc.tà La Frasca Civitavecchia<br />

02 1.400 m sx Torre Valdaliga (capannoni) Civitavecchia<br />

02.01 Stabilimento Bagni Pirgo Civitavecchia<br />

03 250 m sx foce fosso Infernaccio Civitavecchia<br />

03.01 250 m dx foce fosso Scarpatosta Civitavecchia<br />

04 250 m dx foce f. Guardiole S. Marinella<br />

04.01 250 m sx foce f. Guardiole S. Marinella<br />

04.02 Capo Linaro S. Marinella<br />

04.03 250 m dx foce fosso S. Maria Morgana S. Marinella<br />

05 250 m dx foce f. <strong>delle</strong> Buche S. Marinella<br />

05.07 250 m dx foce fosso Quartaccio S. Marinella<br />

05.06 Colonia Pio X S. Marinella<br />

05.01 foce fosso Rio Fiume S. Marinella<br />

59


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

05.02 foce fosso Eri S. Marinella<br />

05.03 250 m dx fosso Eri S. Marinella<br />

05.04 250 m sx Poligono militare S. Marinella<br />

05.05 250 m dx foce fosso Turbino Cerveteri<br />

06 250 m dx foce f. Zambra Cerveteri<br />

07 Rovine Torre Flavia Ladispoli<br />

07.03 750 sx foce fosso Vaccina Ladispoli<br />

07.04 250 sx foce fosso Vaccina Ladispoli<br />

07.05 250 m dx foce fossoSanguinara Ladispoli<br />

07.06 400 m dx fosso Sanguinara Ladispoli<br />

08 Castello Odescalchi Ladispoli<br />

08.09 1250 m sx fosso Cupino Ladispoli<br />

07.01 250 m sx fosso Cupino Fiumicino<br />

07.02 250 m dx fosso Cupino Fiumicino<br />

08.01 250 m sx foce fosso Cadute Fiumicino<br />

08.02 250 m dx foce fosso Cadute Fiumicino<br />

08.03 1200 m dx foce fosso Cadute Fiumicino<br />

08.04 250 m sx foce fosso Tre Denari Fiumicino<br />

08.05 250 m dx foce fosso Tre Denari Fiumicino<br />

08.06 1.000 m dx foce fosso Tre Denari Fiumicino<br />

08.07 250 m sx foce fiume Arrone Fiumicino<br />

08.08 250 m dx foce fiume Arrone Fiumicino<br />

09 2000 m dx foce f. Arrone Fiumicino<br />

09.01 3500 m dx foce fiume Arrone Fiumicino<br />

09.02 500 m sx foce canale Acque Alte e Basse Fiumicino<br />

09.03 Foce canale Acque Alte e Basse Fiumicino<br />

09.04 250 m dx foce canale Acque Alte e Basse Fiumicino<br />

10 2000 m dx foce c. Acque Alte e Basse Fiumicino<br />

10.01 Radar Fiumicino<br />

10.02 250 m dx foce Fiumara Piccola Fiumicino<br />

10.03 1.250 m dx foce Fiumara Piccola Fiumicino<br />

10.14 250 m sx foce fosso Campo Ascolano Pomezia<br />

10.15 Foce fosso Campo Ascolano Pomezia<br />

11 250 m dx foce fosso Pratica Pomezia<br />

11.02 250 m sx foce fosso Crocetta Pomezia<br />

11.03 250 m dx foce fosso Crocetta Pomezia<br />

11.05 250 m dx fosso Orfeo Pomezia<br />

15.1 MONITORAGGIO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DEL RILEVAMENTO DELLE<br />

CARATTERISTICHE QuALITATIVE DELLE ACQuE DESTINATE ALLA VITA DEI MOLLuSCHI<br />

01 Loc. Torre Flavia Ladispoli<br />

02 Loc. Coccia di Morto Fiumicino<br />

03 Loc. Grotte di Nerone Anzio<br />

Acque sotterranee<br />

16 MONITORAGGIO DELLE ACQuE SOTTERRANEE IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI DI QuALITà<br />

AMBIENTALE<br />

16 A STATO CHIMICO<br />

16 B STATO DI QuALITà IN RELAzIONE ALLE SOSTANzE PERICOLOSE<br />

01 Sorgente Acqua Marcia Agosta<br />

02 Sorgente Acqua Vergine - Salone Roma<br />

03 Sorgente Cesa degli Angeli Vallepietra<br />

04 Sorgente Pantano Alta e Bassa Vallepietra<br />

05 Sorgente Termini Cerveteri<br />

06 Sorgente Mola Maggiorana Campagnano<br />

07 Sorgente Madonna della Quercia Marano Equo<br />

60


5. I PUNTI DI RILIEVO<br />

08 Sorgente Capore Bassa Montorio<br />

09 Sorgente Capore Alta Monteflavio<br />

10 Sorgente Gruppo Capo d’acqua Marcellina<br />

11 Sorgente Ronci Capod’acqua Vicovaro<br />

12 Sorgente Maranera Gerano<br />

13 Sorgente Solara Poli<br />

14 Sorgente Vollica S. Vito Romano<br />

15 Sorgente Fonte Petricca I° Gruppo Arsoli<br />

16 Sorgente Carpinetto Vallepietra<br />

17 Sorgente Cerreto Gruppo Jenne<br />

18 Sorgente Comun<strong>acque</strong> Jenne<br />

19 Sorgente Orto Biondo Mazzano<br />

17 MONITORAGGIO DELLE ACQuE SOTTERRANEE IN FuNzIONE DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE<br />

zONE VuLNERABILI DA NITRATI<br />

01 Pozzo via della Storta Roma<br />

02 Pozzo via Roncigliano Albano<br />

03 Pozzo via di Pratica di Mare Roma<br />

04 Pozzo via Salaria Roma<br />

05 Pozzo via <strong>delle</strong> Pinne Fiumicino<br />

06 Pozzo Statua Ladispoli<br />

18 MONITORAGGIO DELLE ACQuE SOTTERRANEE IN FuNzIONE DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE<br />

zONE VuLNERABILI DA FITOFARMACI<br />

01 Pozzo via Salaria Roma<br />

02 Pozzo via di Pratica di Mare Roma<br />

03 Pozzo via <strong>delle</strong> Pinne Fiumicino<br />

04 Pozzo Statua Fiumicino<br />

61


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

6. I RISuLTATI DEI MONITORAGGI DELLE<br />

ACQuE SuPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

In allegato sono riportati, in forma tabellare, i risultati ottenuti dalle analisi eseguite sui campioni<br />

prelevati nelle campagne di monitoraggio <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e sotterranee eseguite nell’anno 2007.<br />

Detti risultati sono raggruppati in 19 tipologie di monitoraggio, in ognuna <strong>delle</strong> quali sono riportate le<br />

schede relative ad ogni punto di prelievo. In ciascuna scheda è possibile aprire contemporaneamente<br />

l’immagine fotografica e l’ubicazione cartografica.<br />

Nelle pagine seguenti è riportata una scheda per ogni monitoraggio e una relativa tavola recante i punti<br />

di prelievo sottoposti a monitoraggio negli ultimi tre anni.<br />

In particolare, per ciascuna scheda, sono indicate le finalità del monitoraggio, i parametri analizzati nei<br />

campioni prelevati, la frequenza dei campionamenti.<br />

Nella stessa scheda sono riportate anche le modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> e la relativa<br />

normativa presa come riferimento.<br />

Seguono la presentazione cromatica <strong>delle</strong> classi di <strong>qualità</strong> di riferimento e la relativa presentazione<br />

cromatica dei risultati del monitoraggio eseguito negli anni 2004, 2005, 2006 e 2007.<br />

Nella planimetria allegata ad ogni scheda, come sopra riportato, sono indicati i punti di prelievo<br />

sottoposti a monitoraggio e, nei rispettivi tre riquadri, è rappresentata, mediante colorazione, la<br />

classificazione ottenuta rispettivamente negli ultimi tre anni (2005, 2006 e 2007).<br />

Come cartografia di base sono utilizzate alternativamente la Carta Tecnica Regionale, aggiornata<br />

all’anno 1990, le Tavole inserite nel Piano regionale di Tutela <strong>delle</strong> Acque, le ortofoto della Regione <strong>Lazio</strong>,<br />

anno 2000.<br />

62


01. MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI DI<br />

QuALITà AMBIENTALE<br />

A. STATO ECOLOGICO<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato alla definizione dello stato ecologico dei corsi d’acqua, sia mediante la<br />

determinazione analitica di parametri chimici e microbiologici, in particolare quelli relativi allo stato trofico,<br />

sia mediante la definizione dell’indice biotico esteso (I.B.E.), che evidenzia gli effetti negativi indotti<br />

dall’inquinamento sulle comunità di invertebrati di acqua dolce (macroinvertebrati) che vivono in tutti i<br />

corsi d’acqua.<br />

Parametri analizzati<br />

pH, Totale materie in sospensione, Temperatura, Ossigeno disciolto, Conducibilità, Durezza, Azoto<br />

totale, BOD5, Sostanze organiche (COD), Fosforo totale, Ortofosfato, Azoto ammoniacale, Azoto nitrico,<br />

Alcalinità, Salinità, Nitriti, Cloruri, Solfati, Escherichia coli, IBE.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile, per i parametri di base, e trimestrale per l’I.B.E.<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Non è stato ancora individuato dalla Regione <strong>Lazio</strong> il “corpo idrico inalterato” di riferimento le cui<br />

caratteristiche consentirebbero di definire, ai sensi del D. Lgs. 152/06, lo stato ecologico dei corpi idrici<br />

sottoposti a monitoraggio.<br />

Lo stato ecologico dei corsi d’acqua, pertanto, è stato valutato secondo le modalità indicate<br />

dall’Allegato 1 del D. Lgs. 152/99 che prevedono le seguenti fasi successive.<br />

a) Determinazione dell’indice LIM, livello di inquinamento da macrodescrittori, che viene calcolato<br />

utilizzando il 75° percentile dei valori ottenuti per i parametri Ossigeno disciolto (scostamento assoluto<br />

rispetto al 100% di saturazione), BOD5, COD, Ammoniaca, Nitrati, Fosforo totale ed Escherichia coli<br />

ed attribuendo per ciascun parametro i punteggi in Tabella. La somma dei punteggi di tutti i parametri<br />

permette il calcolo del LIM, secondo gli intervalli riportati nell’ultima riga della Tabella.<br />

Parametro LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 4 LIVELLO 5<br />

100-OD ≤ 10 ≤ 20 ≤ 30 ≤ 50 > 50<br />

BOD5 (O2 mg/L) ≤ 2,5 ≤ 4 ≤ 8 ≤ 15 > 15<br />

COD (O2 mg/L) ≤ 5 ≤ 10 ≤ 15 ≤ 25 > 25<br />

NH4 (N mg/L) ≤ 0,03 ≤ 0,1 ≤ 0,5 ≤ 1,5 > 1,5<br />

NO3 (N mg/L) ≤ 0,30 ≤ 1,5 ≤ 5 ≤ 10 > 10<br />

P totale (P mg/L) ≤ 0,07 ≤ 0,15 ≤ 0,3 ≤ 0,6 > 0,6<br />

Escherichia coli (ufc/100 ml) ≤ 100 ≤ 1000 ≤ 5.000 ≤ 20.000 > 20.000<br />

Punteggio da attribuire per ogni parametro<br />

(75° percentile del periodo di rilevamento) 80 40 20 10 5<br />

LIM 480-560 240-475 120-235 60-115 < 60<br />

b) Determinazione dell’indice biotico esteso (I.B.E). Si considera il valore medio ottenuto nel periodo di<br />

rilevamento e si assegna la classe corrispondente secondo la seguente Tabella.<br />

CLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 3 CLASSE 4 CLASSE 5<br />

I.B.E ≥ 10 8-9 6-7 4-5 1,2,3<br />

c) Lo stato ecologico dei corsi d’acqua (SECA) corrisponde al valore peggiore tra LIM e I.B.E.<br />

Presentazione cromatica dello stato ecologico<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 5 categorie<br />

corrispondenti a una <strong>qualità</strong> decrescente da elevata a pessima.<br />

63


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

ele elevato<br />

buo buono<br />

suf sufficiente<br />

sca scadente<br />

pes pessimo<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Fiume Tevere<br />

01 Montelibretti Passo Corese (idrometro) sca suf sca suf<br />

02 Roma Castel Giubileo (idrometro) sca sca sca suf<br />

03 Roma Ripetta (idrometrografico) suf suf suf suf<br />

04 Roma Ponte di Mezzocammino (idrometro) sca sca sca sca<br />

Fosso Corese, affluente del Tevere<br />

05 Montelibretti Sezione di Fara Sabina suf suf suf suf<br />

Fiume Aniene, affluente del Tevere<br />

06 Subiaco Ponte S. Francesco (servizio idrografico) buo buo buo buo<br />

07 Anticoli C. Ponte Anticoli (idrometro) buo buo buo buo<br />

08 Tivoli S. Giovanni (idrometro) buo(*) buo(*) buo(*) buo(*)<br />

09 Roma Lunghezza (servizio idrografico) sca sca sca suf<br />

10 Roma Ponte Mammolo sca sca sca sca<br />

11 Roma Ponte Salario (idrometro) sca(*) sca(*) suf(*) suf(*)<br />

Fosso Malafede, affluente del Tevere<br />

12 Roma Via Ostiense (ponte Vitinia) sca sca pes pes<br />

Fosso Rio Galeria, affluente del Tevere<br />

13 Roma Via Portuense (ponte Galeria) pes pes pes pes<br />

Fiume Sacco<br />

14 Colleferro Via Casilina km 47 sca sca sca sca<br />

Fosso Savo, affluente del Sacco<br />

15 Colleferro Via Casilina km 47 pes pes pes pes<br />

Fiume Mignone<br />

16 Tolfa A monte confluenza fiume Lenta suf suf suf suf<br />

17 Tolfa Rota (teleferica) buo buo buo buo<br />

Fosso Vaccina<br />

18 Ladispoli Altezza strada Ladispoli – Torre Flavia pes pes sca sca<br />

Fosso Tre Denari<br />

19 Fiumicino Ponte della S.S. Aurelia suf suf suf sca<br />

Fiume Arrone<br />

20 Roma Osteria Nuova a sud di Anguillara pes sca suf suf<br />

21 Fiumicino Torre di Maccarese suf suf suf suf<br />

Fosso Grande<br />

22 Ardea Ponte loc. L’Americano pes pes sca sca<br />

(*) Lo stato ecologico è stato determinato solo <strong>sulla</strong> base dei macrodescittori<br />

64


Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

Aree ad elevata antropizzazione<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

16<br />

18<br />

17<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Elevato<br />

Buono<br />

Sufficiente<br />

Scadente<br />

Pessimo<br />

19<br />

21<br />

Tematismo di base estratto dalla tavola n° 6 del P.R.T.A. (Stato di <strong>qualità</strong>)<br />

Classe 1: Elevato<br />

Classe 2: Buono<br />

Classe 3: Sufficiente<br />

Classe 4: Scadente<br />

Classe 5: Pessimo<br />

20<br />

13<br />

12<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

01. MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI<br />

DI QuALITà AMBIENTALE<br />

A. STATO ECOLOGICO<br />

02<br />

04<br />

55<br />

01<br />

05<br />

03 10 09<br />

22<br />

65<br />

11<br />

08<br />

07<br />

14 15<br />

06


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

01. MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI DI<br />

QuALITà AMBIENTALE<br />

B. STATO CHIMICO<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato alla individuazione <strong>delle</strong> sostanze pericolose o gruppi di sostanze tossiche,<br />

persistenti e bio-accumulabili e altre sostanze o gruppi di sostanze che danno adito a effetti analoghi.<br />

Parametri analizzati<br />

Cadmio, Cromo, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Zinco, Aldrin, DDT e isomeri, Dieldrin, Esacloro<br />

benzene, Endosulfan, Esacloro butadiene, Isodrin, 1,2 dicloroetano, Tricloroetilene, Cloroformio,<br />

Tetracloruro di carbonio, Percloro etilene, Endrin, Esaclorocicloesano, Triclorobenzene, IPA, Benzene,<br />

Diclorometano, Diuron, Isoproturon, Atrazina, Simazina, Clorfenvinfos, Clorpyrifos, Alacron P, Trifluralin,<br />

Pentaclorofenolo.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Per lo stato chimico dei corsi d’acqua si è fatto riferimento agli standard di <strong>qualità</strong> fissati nella Tabella<br />

1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06 che devono essere conseguiti entro il 31.12.08. Non<br />

sono stati presi in considerazione, pertanto, i valori fissati nel D.M. 6.11.2003, n. 367, relativo al<br />

Regolamento concernente la fissazione di standard di <strong>qualità</strong> nell’ambiente acquatico per le sostanze<br />

pericolose, la cui disciplina, ai sensi dell’art. 78 del D. Lgs. 152/06 è stata sostituita dal medesimo decreto.<br />

Lo stato chimico è stato definito in base alla media aritmetica annuale <strong>delle</strong> concentrazioni di sostanze<br />

pericolose nelle <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong>.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla citata Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06.<br />

concentrazioni (mg/L)<br />

1,2 Dicloroetano 10<br />

Aldrin 0,1<br />

Atrazina (PP) 0,1<br />

Benzene P (***) 1<br />

Cadmio e suoi composti 1<br />

Clorfenvinfos P 0,1<br />

Clorpyrifos (PP) 0,1<br />

Cromo totale 50<br />

DDT 0,1<br />

Diclorometano P 20<br />

Dieldrin 0,1<br />

Diuron (PP) 0,1<br />

Endosulfan 0,1<br />

Endrin 0,1<br />

Esaclorobenzene 0,1<br />

Esaclorobutadiene 0,1<br />

Esaclorocicloesano 0,1<br />

Isodrin 0,1<br />

Isoproturon (PP) 0,1<br />

Mercurio e suoi composti 1<br />

Nichel e suoi composti 20<br />

Pentaclorofenolo (PP) (*) 0,4<br />

Piombo e suoi composti 10<br />

Prodotti fitosanitari e biocidi (totali) 1<br />

66


Simazina (PP) 0,1<br />

Tetracloroetilene (percloroetilene) 10<br />

Tetracloruro di carbonio (tetraclorometano) 12<br />

Triclorobenzeni 0,4<br />

Tricloroetilene 10<br />

Triclorometano (cloroformio) 12<br />

Trifluralin (PP) 0,1<br />

Presentazione cromatica dello stato chimico<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 2 categorie, di<br />

<strong>qualità</strong> decrescente a seconda che siano soddisfatti o meno, per i parametri esaminati, gli standard fissati<br />

nella Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06:<br />

buo buono<br />

s/p scadente/pessimo<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Fiume Tevere<br />

01 Montelibretti Passo Corese (idrometro) buo buo buo buo<br />

02 Roma Castel Giubileo (idrometro) buo buo buo buo<br />

03 Roma Ripetta (idrometrografico) buo buo buo buo<br />

04 Roma Ponte di Mezzocammino (idrometro) buo buo buo buo<br />

Fosso Corese, affluente del Tevere<br />

05 Montelibretti Sezione di Fara Sabina buo buo buo buo<br />

Fiume Aniene, affluente del Tevere<br />

06 Subiaco Ponte S. Francesco (servizio idrografico) buo buo buo buo<br />

07 Anticoli C. Ponte Anticoli (idrometro) buo buo buo buo<br />

08 Tivoli S. Giovanni (idrometro) buo buo buo buo<br />

09 Roma Lunghezza (servizio idrografico) buo buo buo buo<br />

10 Roma Ponte Mammolo buo buo buo buo<br />

11 Roma Ponte Salario (idrometro) buo buo buo buo<br />

Fosso Malafede, affluente del Tevere<br />

12 Roma Via Ostiense (ponte Vitinia) buo s/p buo buo<br />

Fosso Rio Galeria, affluente del Tevere<br />

13 Roma Via Portuense (ponte Galeria) buo buo buo buo<br />

Fiume Sacco<br />

14 Colleferro Via Casilina km 47 buo buo buo buo<br />

Fosso Savo, affluente del Sacco<br />

15 Colleferro Via Casilina km 47 buo buo buo buo<br />

Fiume Mignone<br />

16 Tolfa A monte confluenza fiume Lenta buo buo buo buo<br />

17 Tolfa Rota (teleferica) buo buo buo buo<br />

Fosso Vaccina<br />

18 Ladispoli Altezza strada Ladispoli – Torre Flavia buo buo buo buo<br />

Fosso Tre Denari<br />

19 Fiumicino Ponte della S.S. Aurelia buo buo buo buo<br />

Fiume Arrone<br />

20 Roma Osteria Nuova a sud di Anguillara buo buo buo buo<br />

21 Fiumicino Torre di Maccarese buo buo buo buo<br />

Fosso Grande<br />

22 Ardea Ponte loc. L’Americano buo buo buo buo<br />

67


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

01. MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI<br />

DI QuALITà AMBIENTALE<br />

16<br />

18<br />

17<br />

19<br />

21<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

Aree ad elevata antropizzazione<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Buono<br />

Scadente<br />

20<br />

13<br />

12<br />

03<br />

02<br />

04<br />

22<br />

16<br />

Tematismo di base estratto dalla tavola n° 6 del P.R.T.A. (Stato di <strong>qualità</strong>)<br />

Classe 1: Elevato<br />

Classe 2: Buono<br />

Classe 3: Sufficiente<br />

Classe 4: Scadente<br />

Classe 5: Pessimo<br />

B. CHIMICO<br />

18<br />

68<br />

17<br />

01<br />

11<br />

05<br />

10 09<br />

19<br />

21<br />

20<br />

08<br />

13<br />

04<br />

12<br />

07<br />

03<br />

02<br />

22<br />

05<br />

04<br />

06<br />

01<br />

11<br />

05<br />

10 09<br />

0


02. MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA AI FINI DEL RILEVAMENTO DELLE<br />

CARATTERISTICHE QuALITATIVE DELLE ACQuE DOLCI SuPERFICIALI<br />

DESTINATE ALLA PRODuzIONE DI ACQuA POTABILE<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato a verificare la <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> utilizzate o destinate ad<br />

essere utilizzate per la produzione di acqua potabile dopo trattamenti appropriati.<br />

Parametri analizzati<br />

pH, Totale materie in sospensione, Temperatura, Conducibilità, Nitrati, Fluoruri, Solfati, Cloruri,<br />

Tensioattivi, Fosfati, Fenoli, Sostanze organiche (COD), BOD5, Ossigeno disciolto, Azoto totale (azoto<br />

Kjeldhal tranne NO2 e NO3), Ammoniaca, Cadmio, Cromo totale, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame,<br />

Arsenico, Ferro, Zinco, Berillio, Cobalto, Vanadio, Manganese, Boro, Selenio, Bario, Antiparassitari totali,<br />

Cianuro, Idrocarburi disciolti/emulsionati, Idrocarburi policiclici aromatici, Coliformi totali, Coliformi fecali,<br />

Streptococchi fecali, Salmonella.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile.<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

La classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> destinate alla produzione di acqua potabile è stata<br />

ottenuta secondo le modalità riportate nella Sezione A dell’Allegato 2, parte terza, del D.Lgs. 152/06.<br />

Per la classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> in una <strong>delle</strong> categorie A1, A2, A3, di cui alla Tabella 1/A dell’Allegato<br />

2, parte terza, del D. Lgs. 152/06, i valori specificati per ciascuna categoria devono essere conformi nel<br />

95% dei campioni ai valori limite specificati nelle colonne I (Valore Imperativo) e nel 90% ai valori limite<br />

specificati nelle colonne G (Valore Guida), quando non sia indicato il corrispondente valore nella colonna<br />

I. Per il rimanente 5% o 10% dei campioni che, secondo i casi, non sono conformi, i parametri non devono<br />

discostarsi in misura superiore al 50% dal valore dei parametri in questione. Sono esclusi la temperatura,<br />

il pH, l’Ossigeno disciolto ed i parametri microbiologici.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla citata Tabella 1/A dell’Allegato 2, parte terza, del D. Lgs. 152/06.<br />

A1 A1 A2 A2 A3 A3<br />

G I G I G I<br />

pH 6,5-8,5 - 5,5-9 - 5,5-9 -<br />

Totale materie in sospensione mg/L MES 25 - - - - -<br />

Temperatura °C 22 25 22 25 22 25<br />

Nitrati mg/L NO3 25 50 - 50 - 50<br />

Fluoruri mg/L F 0,7/1 1,5 0,7/1,7 - 0,7/1,7 -<br />

Ferro disciolto mg/L Fe 0,1 0,3 1 2 1 -<br />

Manganese mg/L Mn 0,05 - 0,1 - 1 -<br />

Rame mg/L Cu 0,02 0,05 0,05 - 1 -<br />

Zinco mg/L Zn 0,5 2 1 5 1 5<br />

Boro mg/L B 1 - 1 - 1 -<br />

Arsenico mg/L As 0,01 0,05 - 0,05 0,05 0,1<br />

Cadmio mg/L Cd 0,001 0,005 0,001 0,005 0,001 0,005<br />

Cromo totale mg/L Cr - 0,05 - 0,05 - 0,05<br />

Piombo mg/L Pb - 0,05 - 0,05 - 0,05<br />

Selenio mg/L Se - 0,01 - 0,01 - 0,01<br />

Mercurio mg/L Hg 0,0005 0,001 0,0005 0,001 0,0005 0,001<br />

Bario mg/L Ba - 0,1 - 1 - 1<br />

Cianuro mg/L Cn - 0,05 - 0,05 - 0,05<br />

Solfati mg/L SO4 150 250 150 250 150 250<br />

Cloruri mg/L Cl 200 - 200 - 200 -<br />

Tensioattivi mg/L (solfato di laurile) 0,2 - 0,2 - 0,5 -<br />

Fosfati mg/L P2O5 0,4 - 0,7 - 0,7 -<br />

Fenoli (indice) mg/L C6H5OH - 0,001 0,001 0,005 0,01 0,1<br />

69


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Idrocarburi disciolti o emulsionati mg/L - 0,05 - 0,2 0,5 1<br />

I.P.A. mg/L - 0,0002 - 0,0002 . 0,001<br />

Antiparassitari-totale mg/L - 0,001 - 0,0025 - 0,005<br />

COD mg/L O2 - - - - 30 -<br />

Ossigeno disciolto (%/ sat.) % O2 > 70 - > 50 - > 30 -<br />

BOD5 mg/L O2 < 3 - < 5 - < 7 -<br />

Azoto Kjeldahl (tranne NO2 e NO3) mg/L N 1 - 2 - 3 -<br />

Ammoniaca mg/L NH4 0,05 - 1 1,5 2 4<br />

Coliformi totali /100 mL 50 - 5000 - 50000 -<br />

Coliformi fecali /100 mL 20 - 2000 - 20000 -<br />

Streptococchi fecali /100 mL 20 - 1000 - 10000 -<br />

Salmonella - 0/5000mL - 0/1000mL - - -<br />

Non sono riportate le note di cui alla Tabella 1/A, Allegato 5, parte terza, D. Lgs. 152/06.<br />

Presentazione cromatica <strong>delle</strong> categorie A1, A2, A3<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 3 categorie. In<br />

particolare, le <strong>acque</strong> sono classificate nelle categorie A1, A2, A3 corrispondenti a una <strong>qualità</strong> decrescente<br />

da 1 a 3. A seconda della categoria di appartenenza, le <strong>acque</strong> devono essere sottoposte ai trattamenti<br />

riportati nella seguente scheda.<br />

A1 categoria A1 che necessita di trattamento fisico semplice e disinfezione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

A2 categoria A2 che necessita di trattamento fisico e chimico normale e disinfezione<br />

<strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

A3 categoria A3 che necessita di trattamento fisico e chimico spinto, affinazione<br />

e disinfezione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

+ A3 valori sup. a quelli fissati per la cat. A3 (non è consentita la produzione di acqua<br />

potabile, neppure con trattamenti)<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Fosso Treia, affluente del Tevere<br />

01 Mazzano Monte Gelato (*) + A3 + A3 + A3 + A3<br />

Fiume Aniene, affluente del Tevere<br />

02 Subiaco Loc. Monasteri (*) A3 A3 A2 A3<br />

Fiume Mignone<br />

03 Canale M. Lasco del Falegname (**) + A3 + A3 A3 + A3<br />

(*) <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> destinate ad essere utilizzate per la produzione di acqua potabile<br />

(**) <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> attualmente utilizzate per la produzione di acqua potabile<br />

70


02. MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA AI FINI DEL RILEVAMENTO<br />

DELLE CARATTERISTICHE QuALITATIVE DELLE ACQuE DOLCI SuPERFICIALI<br />

DESTINATE ALLA PRODuzIONE DI ACQuA POTABILE<br />

03<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Cat A 1<br />

Cat A 2<br />

Cat A 3<br />

Cat > A 3<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Tematismo di base estratto dalla tavola n° 1 del P.R.T.A. (Bacini Idrografici)<br />

Aniene (Tevere)<br />

Arrone sud<br />

Arrone sud - Collettore<br />

Astura<br />

Bacino endoreico<br />

Badino<br />

Incastro<br />

Loricina<br />

Mignone<br />

Mignone -Arrone sud<br />

Moscarello<br />

Sacco (Liri - Garigliano)<br />

Salto - Turano<br />

Tevere - Basso corso<br />

Tevere - Foce<br />

Tevere - Incastro<br />

Tevere - Medio corso<br />

Treia<br />

01<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

71<br />

03<br />

02<br />

01


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

03. MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA AI FINI DEL RILEVAMENTO DELLE<br />

CARATTERISTICHE QuALITATIVE PER LA CLASSIFICAzIONE DELLE ACQuE<br />

DOLCI SuPERFICIALI IDONEE ALLA VITA DEI PESCI SALMONICOLI E<br />

CIPRINICOLI<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato a verificare lo stato di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> designate che<br />

richiedono protezione o miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci.<br />

Parametri analizzati<br />

Temperatura, Ossigeno disciolto, pH, Totale materie in sospensione, Sostanze organiche (COD),<br />

BOD5, Fosforo totale, Nitriti, Nitrati, Composti fenolici, Idrocarburi di origine petrolifera, Ammoniaca non<br />

ionizzata, Ammoniaca totale, Cloro residuo totale, Tensioattivi anionici, Cloruri, Durezza, Zinco totale,<br />

Rame, Arsenico, Cadmio totale, Cromo, Mercurio totale, Nichel, Piombo, I.B.E.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile e semestrale solo per l’IBE.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

La classificazione dei corsi d’acqua ai fini della loro idoneità alla vita dei pesci è stata ottenuta secondo<br />

le modalità previste dalla Sezione B dell’Allegato 2, parte terza, del D.Lgs. 152/06.<br />

Le <strong>acque</strong> sono state considerate idonee alla vita dei pesci quando i campioni hanno presentato valori<br />

dei parametri di <strong>qualità</strong> conformi ai limiti imperativi riportati nella Tabella 1/B dell’Allegato 2, parte terza,<br />

del D. Lgs 152/99 per quanto riguarda:<br />

a) il 95% dei campioni prelevati per i parametri pH, BOD5, Ammoniaca totale, Ammoniaca indissociata,<br />

Nitriti, Cloro residuo totale, Zinco totale, Rame e Temperatura;<br />

b il 50% dei campioni prelevati per il parametro Ossigeno disciolto;<br />

c) la concentrazione media fissata per il parametro Materie in sospensione.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla citata Tabella 1/B dell’Allegato 2, parte terza, del D. Lgs. 152/06.<br />

Acque per Acque per<br />

salmonidi ciprinidi<br />

Ossigeno mg/L O2 ≥ 9 (50%) ≥ 7 (50%)<br />

Materiali in sospensione mg/L 60 80<br />

BOD5 mg/L O2 5 9<br />

Nitriti mg/L NO2 0,88 1,77<br />

Ammoniaca non ionizzata mg/L NH3 0,025 0,025<br />

Ammoniaca totale mg/L NH4 1 1<br />

Cloro residuo totale mg/L come HOCl 0,004 0,004<br />

Zinco totale mg/L Zn 300 400<br />

Rame mg/L Cu 40 40<br />

Arsenico mg/L As 50 50<br />

Cadmio totale mg/L Cd 2,5 2,5<br />

Cromo mg/L Cr 20 100<br />

Mercurio totale mg/L Hg 0,5 0,5<br />

Nichel mg/L Ni 75 75<br />

Piombo mg/L Pb 10 50<br />

Non sono riportate le note di cui alla Tabella 1/B, Allegato 2, parte terza, del D. Lgs. 152/06<br />

Presentazione cromatica <strong>delle</strong> categorie di idoneità per la vita dei pesci<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> come idonee alla vita dei pesci più<br />

sensibili (pesci salmonicoli), idonee alla vita dei pesci più resistenti (pesci ciprinicoli) e non idonee alla vita<br />

dei pesci salmonicoli e ciprinicoli.<br />

72


salm <strong>acque</strong> idonee alla vita dei pesci salmonicoli che sono i più sensibili<br />

cipr <strong>acque</strong> idonee alla vita dei pesci ciprinicoli che sono i più resistenti<br />

non id <strong>acque</strong> non idonee alla vita dei pesci<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Fiume Tevere<br />

01 Ponzano Limiti provinciali cipr cipr cipr salm<br />

02 Nazzano A valle confluenza fiume Farfa cipr cipr —- —-<br />

03 Montelibretti Passo Corese (idrometro) cipr non id salm cipr<br />

04 Monterotondo Ponte del Grillo cipr cipr cipr cipr<br />

05 Roma Castel Giubileo (idrometro) cipr cipr —- —-<br />

06 Roma Ripetta (idrometrografo) non id non id —- —-<br />

07 Roma Ponte di Mezzocammino (idrometro) non id non id —- —-<br />

08 Fiumicino RM Ponte Galeria non id non id —- —-<br />

09 Fiumicino RM Capo Due Rami non id non id non id non id<br />

10 Fiumicino RM Ponte della Scafa (idrometro) non id non id —- —-<br />

11 Fiumicino Fiumicino (idrometro) non id non id —- —-<br />

Fosso Treia, affluente del Tevere<br />

12 Mazzano Limiti provincia di Roma cipr cipr cipr cipr<br />

Fosso Farfa, affluente del Tevere<br />

13 Torrita T. A monte confluenza fiume Tevere salm salm —- —-<br />

Fosso Corese, affluente del Tevere<br />

14 Montelibretti Sezione di Fara Sabina non id non id non id non id<br />

Fosso Fiora, affluente del Tevere<br />

15 Monterotondo A monte confluenza fiume Tevere non id non id —- —-<br />

Fosso Torraccia o Prima Porta, affluente del Tevere<br />

16 Roma A monte confluenza fiumeTevere non id non id non id non id<br />

Fosso Cremera o Valchetta, affluente del Tevere<br />

17 Roma A monte confluenza fiume Tevere non id non id —- —-<br />

Fiume Aniene, affluente del Tevere<br />

18 Jenne Comun<strong>acque</strong> salm salm salm salm<br />

19 Subiaco Ponte S. Francesco (servizio idrografico) salm salm salm salm<br />

20 Anticoli C. Ponte Anticoli (idrometro) salm salm salm cipr<br />

21 Castel M. Castel Madama cipr cipr non id salm<br />

22 Tivoli S. Giovanni (idrometro) cipr cipr —- —-<br />

23 Tivoli Ponte Lucano cipr cipr salm cipr<br />

24 Roma Lunghezza (servizio idrografico) non id non id —- —-<br />

25 Roma Ponte Mammolo non id non id —- —-<br />

26 Roma Ponte Salario (idrometro) non id non id —- —-<br />

Fosso Simbrivio, affluente dell’Aniene<br />

27 Ienne A monte confluenza fiume Aniene salm salm salm salm<br />

Fosso Bagnatore, affluente dell’Aniene<br />

28 Roviano A monte confluenza fiume Aniene salm salm salm salm<br />

Fosso Licenza, affluente dell’Aniene<br />

29 Mandela A monte confluenza fiume Aniene salm cipr salm cipr<br />

Fosso Cona, affluente dell’Aniene<br />

30 Subiaco A monte confluenza fiume Aniene cipr salm salm cipr<br />

Fosso Fiumicino, affluente dell’Aniene<br />

31 Vicovaro A monte confluenza fiume Aniene non id salm salm salm<br />

Fosso S. Vittorino, affluente dell’Aniene<br />

32 Roma A monte confluenza fiume Aniene cipr cipr non id salm<br />

Fosso Passerano, affluente dell’Aniene<br />

33 Roma A monte confluenza fiume Aniene non id cipr cipr cipr<br />

Fosso Empiglione, affluente dell’Aniene<br />

34 Tivoli A monte confluenza fiume Aniene non id non id —- —-<br />

73


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Fiume Sacco<br />

35 Colleferro Via Casilina km 47 non id non id —- —-<br />

Fosso Savo, affluente del Sacco<br />

36 Colleferro Via Casilina km 47 non id non id —- —-<br />

Fiume Mignone<br />

37 Tolfa A monte confluenza fiume Lenta cipr non id cipr non id<br />

38 Tolfa Rota (teleferica) cipr non id cipr cipr<br />

Fosso Lenta, affluente del Mignone<br />

39 Tolfa A monte confluenza fiume Mignone cipr non id non id non id<br />

Fosso Verginese, affluente del Mignone<br />

40 Tolfa A monte confluenza fiume Mignone cipr salm cipr non id<br />

Fiume Arrone<br />

41 Roma Osteria Nuova a sud di Anguillara non id non id —- —-<br />

42 Fiumicino Località a monte S.S.Aurelia non id non id cipr non id<br />

43 Fiumicino Torre Maccarese —- non id —- —-<br />

74


03. MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA AI FINI DEL RILEVAMENTO<br />

DELLE CARATTERISTICHE QuALITATIVE PER LA CLASSIFICAzIONE<br />

DELLE ACQuE DOLCI SuPERFICIALI IDONEE ALLA VITA DEI PESCI<br />

SALMONICOLI E CIPRINICOLI<br />

39<br />

40<br />

38<br />

37<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Idoneo per salmonicoli<br />

Idoneo per ciprinicoli<br />

Non idoneo<br />

Non monitorato<br />

43<br />

11<br />

42<br />

41<br />

09<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

08<br />

10<br />

12<br />

1 6<br />

06<br />

17<br />

39<br />

40<br />

Tematismo di base estratto dalla tavola n° 1 del P.R.T.A. (Bacini Idrografici)<br />

Aniene (Tevere)<br />

Arrone sud<br />

Arrone sud - Collettore<br />

Astura<br />

Bacino endoreico<br />

Radino<br />

Incastro<br />

Loricina<br />

Mignone<br />

Mignone -Arrone sud<br />

Moscarello<br />

Sacco (Liri - Garigliano)<br />

Salto - Turano<br />

Tevere - Basso corso<br />

Tevere - Foce<br />

Tevere - Incastro<br />

Tevere - Medio corso<br />

Treja<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

07<br />

75<br />

02<br />

04<br />

05<br />

26<br />

25<br />

01<br />

03<br />

38<br />

37<br />

15<br />

24<br />

13<br />

14<br />

23<br />

43<br />

11<br />

33<br />

22<br />

42<br />

32<br />

21<br />

41<br />

09<br />

34<br />

29 20<br />

36<br />

31<br />

08<br />

10<br />

12<br />

30<br />

35<br />

06<br />

28<br />

17<br />

18<br />

19<br />

07<br />

02<br />

04<br />

27<br />

05<br />

26<br />

25<br />

01<br />

03<br />

15<br />

24<br />

13<br />

14<br />

23


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

04. MONITORAGGIO DEL FIuME TEVERE IN FuNzIONE DELLA PROCEDuRA<br />

COMuNE DI SCAMBIO DI INFORMAzIONI SuLLA QuALITà DELLE ACQuE DOLCI<br />

SuPERFICIALI NELLA COMuNITà EuROPEA<br />

A. STATO ECOLOGICO<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio del Tevere, nel centro di Roma, è finalizzato alla definizione dello stato di <strong>qualità</strong> dei<br />

corsi d’acqua, mediante la determinazione analitica di parametri chimici e fisici relativi al bilancio<br />

dell’Ossigeno e allo stato trofico.<br />

Parametri analizzati<br />

pH, Totale materie in sospensione, Temperatura, Ossigeno disciolto, Conducibilità, Durezza, Azoto<br />

totale, BOD5, Sostanze organiche (COD), Fosforo totale, Ortofosfato, Azoto ammoniacale, Azoto nitrico,<br />

Cloruri, Solfati, Escherichia coli.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Sono riportate nel monitoraggio 01 A.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono riportati nel monitoraggio 01 A.<br />

Presentazione cromatica dello stato ecologico<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 5 categorie<br />

corrispondenti a una <strong>qualità</strong> decrescente da elevata a pessima.<br />

ele elevato<br />

buo buono<br />

suf sufficiente<br />

sca scadente<br />

pes pessimo<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

03 Roma Ripetta (idrometrografico) (*) suf (*) suf (*) suf (*) suf (*)<br />

(*) Il SECA è stato calcolato solo <strong>sulla</strong> base dei macrodescrittori<br />

76


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

04. MONITORAGGIO DEL FIuME TEVERE IN FuNzIONE DELLA PROCEDuRA<br />

COMuNE DI SCAMBIO DI INFORMAzIONI SuLLA QuALITà DELLE ACQuE DOLCI<br />

SuPERFICIALI NELLA COMuNITà EuROPEA<br />

A. STATO ECOLOGICO<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Elevato<br />

Buono<br />

Sufficiente<br />

Scadente<br />

Pessimo<br />

77<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

04. MONITORAGGIO DEL FIuME TEVERE IN FuNzIONE DELLA PROCEDuRA<br />

COMuNE DI SCAMBIO DI INFORMAzIONI SuLLA QuALITà DELLE ACQuE DOLCI<br />

SuPERFICIALI NELLA COMuNITà EuROPEA<br />

B. STATO CHIMICO<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio del fiume Tevere, nel centro di Roma, è finalizzato alla individuazione della sostanze<br />

pericolose o gruppi di sostanze tossiche, persistenti e bio-accumulabili e altre sostanze o gruppi di<br />

sostanze che danno adito a effetti analoghi.<br />

Parametri analizzati<br />

Cadmio, Cromo, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Zinco, Aldrin, DDT e isomeri, Dieldrin, Esacloro<br />

benzene, Endosulfan, Eptacloro, Eptacloroepossido, Esacloro butadiene, Isodrin, 1,2 dicloroetano,<br />

Tricloroetilene, Cloroformio, Tetracloruro di carbonio, Percloro etilene, Endrin, Esaclorocicloesano,<br />

Triclorobenzene.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Sono riportate nel monitoraggio 01 B.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Sono riportate nel monitoraggio 01 B.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono riportati nel monitoraggio 01 B.<br />

Presentazione cromatica dello stato chimico<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 2 categorie, di<br />

<strong>qualità</strong> decrescente a seconda che siano soddisfatti o meno, per i parametri esaminati, gli standard fissati<br />

nella Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06:<br />

buo buono<br />

s/p scadente/pessimo<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

03 Roma Ripetta (idrometrografico) buo buo buo buo<br />

78


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

04. MONITORAGGIO DEL FIuME TEVERE IN FuNzIONE DELLA PROCEDuRA<br />

COMuNE DI SCAMBIO DI INFORMAzIONI SuLLA QuALITà DELLE ACQuE DOLCI<br />

SuPERFICIALI NELLA COMuNITà EuROPEA<br />

B. STATO CHIMICO<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Buono<br />

Scadente / Pessimo<br />

79<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

04. MONITORAGGIO DEL FIuME TEVERE IN FuNzIONE DELLA PROCEDuRA<br />

COMuNE DI SCAMBIO DI INFORMAzIONI SuLLA QuALITà DELLE ACQuE DOLCI<br />

SuPERFICIALI NELLA COMuNITà EuROPEA<br />

C. STATO DI QuALITà AI FINI DELLA PRODuzIONE DI ACQuA POTABILE<br />

Finalità<br />

È necessario premettere che le <strong>acque</strong> del Tevere, nel centro di Roma, non sono state individuate per<br />

essere utilizzate per la produzione di acqua potabile. La presente classificazione è solo finalizzata a<br />

quantificare lo stato di inquinamento riferito alla normativa relativa <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> destinate<br />

alla produzione di acqua potabile.<br />

Parametri analizzati<br />

Temperatura, pH, Totale materie in sospensione, Conducibilità, Nitrati, Solfati, Cloruri, Tensioattivi<br />

anionici, Fosfati, Sostanze organiche (COD), BOD5, Ossigeno disciolto, Ammoniaca, Cadmio, Cromo<br />

totale, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Zinco, Coliformi totali, Coliformi fecali, Streptococchi fecali,<br />

Salmonella.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Sono riportate nel monitoraggio 02.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla Tabella 1/A dell’Allegato 2, parte terza, del D. Lgs. 152/06.<br />

A1 A1 A2 A2 A3 A3<br />

G I G I G I<br />

pH 6,5-8,5 - 5,5-9 - 5,5-9 -<br />

Totale materie in sospensione mg/L MES 25 - - - - -<br />

Temperatura °C 22 25 22 25 22 25<br />

Nitrati mg/L NO3 25 50 - 50 - 50<br />

Rame mg/L Cu 0,02 0,05 0,05 - 1 -<br />

Zinco mg/L Zn 0,5 2 1 5 1 5<br />

Cadmio mg/L Cd 0,001 0,005 0,001 0,005 0,001 0,005<br />

Cromo totale mg/L Cr - 0,05 - 0,05 - 0,05<br />

Piombo mg/L Pb - 0,05 - 0,05 - 0,05<br />

Mercurio mg/L Hg 0,0005 0,001 0,0005 0,001 0,0005 0,001<br />

Cloruri mg/L Cl 200 - 200 - 200 -<br />

Tensioattivi mg/L (solfato di laurile) 0,2 - 0,2 - 0,5 -<br />

Fosfati mg/L P2O5 0,4 - 0,7 - 0,7 -<br />

I.P.A. mg/L - 0,0002 - 0,0002 - 0,001<br />

Antiparassitari-totale mg/L - 0,001 - 0,0025 - 0,005<br />

COD mg/L O2 - - - - 30 -<br />

Ossigeno disciolto (%/ sat.) % O2 > 70 - > 50 - > 30 -<br />

BOD5 mg/L O2 < 3 - < 5 - < 7 -<br />

Azoto Kjeldahl (tranne NO2 e NO3) mg/L N 1 - 2 - 3 -<br />

Ammoniaca mg/L NH4 0,05 - 1 1,5 2 4<br />

Coliformi totali /100 mL 50 - 5000 - 50000 -<br />

Coliformi fecali /100 mL 20 - 2000 - 20000 -<br />

Streptococchi fecali /100 mL 20 - 1000 - 10000 -<br />

Salmonella - 0/5000mL - 0/1000mL - - -<br />

Non sono riportate le note di cui alla Tabella 1/A dell’Allegato 2, parte terza, del D. Lgs. 152/06<br />

80


Presentazione cromatica <strong>delle</strong> categorie A1, A2, A3<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 3 categorie. In<br />

particolare, le <strong>acque</strong> sono classificate nelle categorie A1, A2, A3 corrispondenti a una <strong>qualità</strong> decrescente<br />

da 1 a 3. A seconda della categoria di appartenenza, le <strong>acque</strong> devono essere sottoposte ai trattamenti<br />

riportati nella seguente scheda.<br />

A1 categoria A1 che necessita di trattamento fisico semplice e disinfezione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

A2 categoria A2 che necessita di trattamento fisico e chimico normale e disinfezione<br />

<strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

A3 categoria A3 che necessita di trattamento fisico e chimico spinto, affinazione<br />

e disinfezione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

+ A3 valori sup. a quelli fissati per la cat. A3 (non è consentita la produzione di acqua<br />

potabile, neppure con trattamenti)<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Roma Roma, Km 43 dalla foce + A3 + A3 + A3 + A3<br />

81


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

04. MONITORAGGIO DEL FIuME TEVERE IN FuNzIONE DELLA PROCEDuRA<br />

COMuNE DI SCAMBIO DI INFORMAzIONI SuLLA QuALITà DELLE ACQuE DOLCI<br />

SuPERFICIALI NELLA COMuNITà EuROPEA<br />

C. STATO DI QUALITÀ AI FINI DELLA PRODUZIONE DI ACQUA POTABILE<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Cat A 1<br />

Cat A 2<br />

Cat A 3<br />

Cat > A 3<br />

82<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati


04. MONITORAGGIO DEL FIuME TEVERE IN FuNzIONE DELLA PROCEDuRA<br />

COMuNE DI SCAMBIO DI INFORMAzIONI SuLLA QuALITà DELLE ACQuE DOLCI<br />

SuPERFICIALI NELLA COMuNITà EuROPEA<br />

D. STATO DI QuALITà AI FINI DELLA VITA DEI PESCI<br />

Finalità<br />

È necessario premettere che le <strong>acque</strong> del Tevere, nel centro di Roma, non sono state designate come<br />

<strong>acque</strong> che richiedono protezione o miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci. La presente<br />

classificazione è solo finalizzata a quantificare lo stato di inquinamento <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> riferito alla normativa<br />

relativa alla classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> idonee alla vita dei pesci salmonicoli e ciprinicoli.<br />

Parametri analizzati<br />

pH, Totale materie in sospensione, Ammoniaca, Ossigeno disciolto, BOD5, Fosforo totale, Tensioattivi<br />

anionici, Cadmio, Cromo, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Zinco.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Sono riportate nel monitoraggio 03.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono riportati nel monitoraggio 03.<br />

Presentazione cromatica <strong>delle</strong> categorie di idoneità per la vita dei pesci<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> come idonee alla vita dei pesci più<br />

sensibili (pesci salmonicoli), idonee alla vita dei pesci più resistenti (pesci ciprinicoli) e non idonee alla vita<br />

dei pesci salmonicoli e ciprinicoli.<br />

salm <strong>acque</strong> idonee alla vita dei pesci salmonicoli che sono i più sensibili<br />

cipr <strong>acque</strong> idonee alla vita dei pesci ciprinicoli che sono i più resistenti<br />

non id <strong>acque</strong> non idonee alla vita dei pesci<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

2004 2005 2006 2007<br />

06 Roma Ripetta (idrometrografo) non id non id non id non id<br />

83


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

04. MONITORAGGIO DEL FIuME TEVERE IN FuNzIONE DELLA PROCEDuRA<br />

COMuNE DI SCAMBIO DI INFORMAzIONI SuLLA QuALITà DELLE ACQuE DOLCI<br />

SuPERFICIALI NELLA COMuNITà EuROPEA<br />

D. STATO DI QUALITÀ AI FINI DELLA VITA DEI PESCI<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Idoneo per salmonicoli<br />

Idoneo per ciprinicoli<br />

Non idoneo<br />

84<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati


05. MONITORAGGIO DELLE FOCI DEI CORSI D’ACQuA A MARE IN FuNzIONE<br />

DELLA VALuTAzIONE DEGLI EFFETTI DEGLI INTERVENTI MESSI IN ATTO CON<br />

PROGRAMMI DI RISANAMENTO DELL’ENTROTERRA<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio dei corsi d’acqua sotto elencati è finalizzato alla definizione dello stato di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong> all’altezza <strong>delle</strong> foci al fine della individuazione <strong>delle</strong> cause di inquinamento che possono<br />

compromettere la balneazione nella aree marine antistanti e circostanti. I citati corsi d’acqua sono stati<br />

individuati dalla Regione <strong>Lazio</strong> in funzione della valutazione degli interventi messi in atto con programmi di<br />

risanamento dell’entroterra.<br />

Parametri analizzati<br />

Coliformi fecali, Streptococchi fecali, pH, Ossigeno disciolto, Sostanze tensioattive, Fenoli, BOD5.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Almeno bimensile nel periodo aprile-settembre.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

La classificazione <strong>delle</strong> foci dei corsi d’acqua a mare, in funzione della valutazione degli effetti degli<br />

interventi messi in atto con programmi di risanamento dell’entroterra, è stata ottenuta applicando i criteri<br />

per la definizione del livello di inquinamento dei corsi d’acqua riportati nella circolare del Ministero della<br />

Sanità del 21 febbraio 1983, n. 22, relativa all’attuazione del DPR 8 giugno 1982 n. 470. Anche un solo<br />

valore superiore ai limiti indicati in Tabella ha comportato l’attribuzione della classe di <strong>qualità</strong> peggiore.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono riportati nella citata circolare del Ministero della Sanità del 21 febbraio 1983, n. 22.<br />

Inquinamento basso Inquin. medio Inquinamento alto<br />

Coliformi fecali/100 ml < 1000 1000 - 12000 > 12000<br />

Streptococchi fecali/100 ml < 1000 1000 - 2000 > 2000<br />

pH 6,5 - 8,5 5,5 - 9,5 < 5,5 - > 9,5<br />

O2 (%saturazione) > 70% 50% - 70% < 50%<br />

Sostanze tensioattive (mg/L) < 0,25 0,25 - 0,5 > 0,5<br />

Fenoli (mg/L) < 0,05 0,05 - 0,5 > 0,5<br />

BOD5 (mg/L) < 3 3 - 20 > 20<br />

Presentazione cromatica del livello di inquinamento<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 3 categorie<br />

corrispondenti a una <strong>qualità</strong> crescente del livello di inquinamento (basso, medio e alto).<br />

bas livello inquinamento basso<br />

med livello inquinamento medio<br />

alto livello inquinamento alto<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

85


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Presentazione dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Civitavecchia Fosso Infernaccio alto alto alto alto<br />

02 Civitavecchia Fosso Scarpatosta alto alto alto alto<br />

03 S. Marinella Fosso Guardiole alto alto alto alto<br />

04 S. Marinella Fosso Santa Maria Morgana alto alto alto alto<br />

05 S. Marinella Fosso Castel Secco alto alto alto alto<br />

06 S. Marinella Fosso Buche alto med alto alto<br />

07 S. Marinella Fosso Quartaccio alto alto alto alto<br />

08 Cerveteri Fosso Turbino alto alto alto alto<br />

09 Cerveteri Fosso Zambra alto alto alto alto<br />

10 Ladispoli Fosso Vaccina alto alto alto alto<br />

11 Ladispoli Fosso Sanguinara alto alto alto alto<br />

12 Fiumicino Fosso Cupino alto alto alto alto<br />

13 Fiumicino Fosso Cadute alto alto alto alto<br />

14 Fiumicino Fosso Tre Denari alto med med med<br />

15 Fiumicino Fiume Arrone alto alto alto alto<br />

16 Fiumicino Canale Acque Basse e Alte alto alto alto alto<br />

17 Fiumicino Fiume Tevere (Fiumara Piccola) alto alto alto alto<br />

18 Fiumicino-RM Fiume Tevere (Fiumara Grande) alto alto alto alto<br />

19 Pomezia Fosso di Pratica alto alto alto alto<br />

20 Pomezia Fosso Crocetta alto alto alto alto<br />

21 Pomezia Fosso Orfeo alto alto alto alto<br />

22 Pomezia Ardea Rio Torto alto alto alto alto<br />

23 Ardea Canale Biffi alto alto alto alto<br />

24 Ardea Fosso Diavolo alto alto alto alto<br />

25 Ardea Fosso Caffarella alto alto alto alto<br />

26 Anzio Fosso Cavallo Morto alto alto alto alto<br />

86


01<br />

02<br />

03<br />

05. MONITORAGGIO DELLE FOCI DEI CORSI D’ACQuA A MARE<br />

IN FuNzIONE DELLA VALuTAzIONE DEGLI EFFETTI DEGLI INTERVENTI<br />

MESSI IN ATTO CON PROGRAMMI DI RISANAMENTO DELL’ENTROTERRA<br />

04<br />

05<br />

06<br />

07<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

08 09<br />

10<br />

11<br />

12 13<br />

14<br />

15<br />

Basso<br />

Medio<br />

Alto<br />

16<br />

17<br />

01<br />

02<br />

03<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Non monitorato<br />

18<br />

04<br />

19<br />

21<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

05<br />

23<br />

06<br />

25<br />

07<br />

08 20 09<br />

22<br />

87<br />

10<br />

24<br />

26<br />

11<br />

12 13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

21<br />

23<br />

25<br />

20<br />

22<br />

24<br />

26


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

06. MONITORAGGIO DELLE ACQuE DELLE FOCI DEI CORSI D’ACQuA A MARE IN<br />

FuNzIONE DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE CAuSE INQuINANTI DELLE ACQuE<br />

DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio dei corsi d’acqua sotto elencati è finalizzato alla definizione dello stato di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong> all’altezza <strong>delle</strong> foci al fine della individuazione <strong>delle</strong> cause di inquinamento che possono<br />

compromettere la balneazione nella aree marine antistanti e circostanti.<br />

Parametri analizzati<br />

Coliformi fecali e Streptococchi fecali.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile nei mesi di luglio e di agosto.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

La classificazione <strong>delle</strong> foci dei corsi d’acqua a mare, in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione, è stata ottenuta applicando i criteri per la definizione del<br />

livello di inquinamento dei corsi d’acqua riportati nella circolare del Ministero della Sanità del 21 febbraio<br />

1983, n. 22, relativa all’attuazione del DPR 8 giugno 1982 n. 470. Anche un solo valore superiore ai limiti<br />

indicati in Tabella ha comportato l’attribuzione della classe di <strong>qualità</strong> peggiore.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla citata circolare del Ministero della Sanità del 21 febbraio 1983, n. 22.<br />

Inquinamento basso Inquin. medio Inquinamento alto<br />

Coliformi fecali < 1000 1000 - 12000 > 12000<br />

Streptococchi fecali < 1000 1000 - 2000 > 2000<br />

Presentazione cromatica del livello di inquinamento<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 3 categorie<br />

corrispondenti a una <strong>qualità</strong> crescente del livello di inquinamento (basso, medio e alto).<br />

bas livello inquinamento basso<br />

med livello inquinamento medio<br />

alto livello inquinamento alto<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Civitavecchia Fosso Torre Valdaliga Nord bas alto alto med<br />

01.01 Civitavecchia Fosso Torre Valdaliga Sud —- med —- —-<br />

02 Civitavecchia Fosso Prete alto alto med alto<br />

03 Civitavecchia Fosso Fiumaretta alto alto alto alto<br />

04 Civitavecchia Fosso Malpasso med alto alto alto<br />

04.01 Civitavecchia Fosso Marangone —- med med —-<br />

05 S. Marinella Fosso Eri —- —- alto —-<br />

06 S. Marinella Fosso Rio Fiume alto med med med<br />

07 Roma Canale Pescatori o Stagno bas alto alto bas<br />

08 Roma Fosso Focetta alto bas alto alto<br />

09 Pomezia Fosso Campo Ascolano alto alto alto med<br />

10 Ardea Fosso Grande alto alto alto alto<br />

11 Ardea Fosso Moletta alto alto alto med<br />

11.01 Anzio Fosso Secco —- alto —- —-<br />

12 Anzio Fosso Schiavo alto alto alto alto<br />

13 Anzio Fosso Tor Caldara bas bas med bas<br />

14 Nettuno Fosso Loricina alto alto alto alto<br />

15 Nettuno Fiume Astura med med alto alto<br />

88


01<br />

1<br />

02 03<br />

04<br />

06. MONITORAGGIO DELLE ACQuE DELLE FOCI DEI CORSI D’ACQuA A MARE<br />

IN FuNzIONE DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE CAuSE INQuINANTI<br />

DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

01.01<br />

04.01<br />

05<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

06<br />

Basso<br />

Medio<br />

Alto<br />

Punti di prelievo<br />

08<br />

Elaborazione risultati<br />

Non monitorato<br />

07<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

10<br />

01<br />

02 03<br />

09<br />

11.01<br />

04<br />

13<br />

89<br />

11<br />

78<br />

01.01<br />

12<br />

04.01<br />

05<br />

15<br />

14<br />

06<br />

08<br />

07<br />

10<br />

09<br />

11


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

07. MONITORAGGIO DELLE FOCI DEI CORSI D’ACQuA A LAGO IN FuNzIONE<br />

DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE CAuSE INQuINANTI DELLE ACQuE DESTINATE<br />

ALLA BALNEAzIONE<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio dei corsi d’acqua sotto elencati è finalizzato alla definizione dello stato di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong> all’altezza <strong>delle</strong> foci che si immettono nel lago di Bracciano al fine della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

di inquinamento che possono compromettere la balneazione nelle aree lacustri antistanti e circostanti.<br />

Parametri analizzati<br />

Coliformi fecali e Streptococchi fecali.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile nei mesi di luglio e di agosto.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

La classificazione <strong>delle</strong> foci dei corsi d’acqua a lago, in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause<br />

inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione, è stata ottenuta applicando i criteri per la definizione del<br />

livello di inquinamento dei corsi d’acqua riportati nella circolare del Ministero della Sanità del 21 febbraio<br />

1983, n. 22, relativa all’attuazione del DPR 8 giugno 1982 n. 470. Anche un solo valore superiore ai limiti<br />

indicati in Tabella ha comportato l’attribuzione della classe di <strong>qualità</strong> peggiore.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla citata circolare del Ministero della Sanità del 21 febbraio 1983, n. 22.<br />

Inquinamento basso Inquin. medio Inquinamento alto<br />

Coliformi fecali in 100 ml < 1000 1000 - 12000 > 12000<br />

Streptococchi fecali in 100 ml < 1000 1000 - 2000 > 2000<br />

Presentazione cromatica del livello di inquinamento<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 3 categorie<br />

corrispondenti a una <strong>qualità</strong> crescente del livello di inquinamento (basso, medio e alto).<br />

bas livello inquinamento basso<br />

med livello inquinamento medio<br />

alto livello inquinamento alto<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Anguillara Fosso Mola o Robiano alto bas bas —-<br />

01.01 Bracciano Fosso del Diavolo —- bas bas —-<br />

02 Bracciano Fosso Quadri alto med med alto<br />

02.01 Bracciano Fosso Mola di Bracciano —- alto alto alto<br />

03 Bracciano Fosso Grotta Renara alto bas bas alto<br />

04 Bracciano Fosso Fiora alto bas bas med<br />

05 Bracciano Fosso Vicarello alto alto alto alto<br />

05.01 Bracciano Fosso Morichella —- —- alto —-<br />

06 Trevignano Fosso Lagusiello alto alto alto med<br />

07 Trevignano Fosso Casa alto —- —- —-<br />

08 Roma Fosso Acquarella alto alto alto bas<br />

09 Roma Fosso Conca alto alto alto alto<br />

10 Roma Fosso Casacci alto alto alto alto<br />

90


03<br />

04<br />

02.01<br />

07. MONITORAGGIO DELLE FOCI DEI CORSI D’ACQuA A LAGO<br />

IN FuNzIONE DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE CAuSE INQuINANTI<br />

DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

02<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Basso<br />

Medio<br />

Alto<br />

01.01<br />

1<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Non monitorato<br />

05<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

05.01<br />

91<br />

03<br />

04<br />

02.01<br />

02<br />

01<br />

06<br />

01.01<br />

07<br />

10<br />

08<br />

09<br />

05<br />

05.01


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

07.1. MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA IN FuNzIONE DELLA<br />

INDIVIDuAzIONE DELLE zONE VuLNERABILI DA NITRATI<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato alla definizione dello stato di <strong>qualità</strong> dei corsi d’acqua ai fini della<br />

individuazione <strong>delle</strong> zone di territorio che scaricano direttamente o indirettamente composti azotati di<br />

origine agricola in <strong>acque</strong> già inquinate o che potrebbero esserlo in conseguenza di tali scarichi.<br />

Parametri analizzati<br />

Nitrati, Nitriti, Ammoniaca, Ortofosfato, Calcio, Cloruri, Coliformi totali, Coliformi fecali, Streptococchi<br />

fecali, Escherichia coli.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile nei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, ottobre e dicembre.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

La classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> in funzione della individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da<br />

nitrati di origine agricola è stata effettuata <strong>sulla</strong> base <strong>delle</strong> indicazioni riportate nell’Allegato 7, parte A,<br />

parte terza, del D. Lgs. 152/06. In particolare, le concentrazioni dello ione nitrato sono state considerate<br />

basse, se inferiori a 25 mg/L, alte, se comprese tra 25 e 50, e rappresentative di zone vulnerabili, se<br />

superiori a 50 mg/L in concomitanza con valori nulli dei parametri microbiologici (Coliformi fecali, Coliformi<br />

totali, Streptococchi fecali ed Escherichia coli).<br />

Presentazione cromatica <strong>delle</strong> categorie di vulnerabilità da nitrati<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 3 categorie di<br />

<strong>qualità</strong> decrescente.<br />

1 Categoria 1 con concentrazione nitrati < 25 mg/L<br />

2 Categoria 2 con concentrazione nitrati compresa tra 25 e 50 mg/L<br />

3 Categoria 3 con concentrazione nitrati > 50 mg/L<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Fiumicino Fiume Arrone, loc. Torre Maccarese —- 1 2 2<br />

92


7.1. MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA IN FuNzIONE<br />

DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE zONE VuLNERABILI DA NITRATI<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Cat 1<br />

Cat 2<br />

Cat 3<br />

Non monitorato<br />

05<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Tematismo di base estratto dalla Tavola n° 3 del P.R.T.A. (Vulnerabilità)<br />

Molto elevata<br />

Elevata<br />

Alta<br />

Media<br />

Bassa<br />

Molto bassa<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

93<br />

05


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

07.2. MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA IN FuNzIONE DELLA<br />

INDIVIDuAzIONE DELLE zONE VuLNERABILI DA FITOFARMACI<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato alla definizione dello stato di <strong>qualità</strong> dei corsi d’acqua, ai fini della<br />

individuazione <strong>delle</strong> zone di territorio in cui l’utilizzo di prodotti fitosanitari autorizzati pone in condizioni di<br />

rischio le risorse idriche e gli altri comparti ambientali rilevanti.<br />

Parametri analizzati<br />

Atrazina, Alaclor, Carbaryl, Diclorvos, Dieldrin, Dicloran, DDT e isomeri, Eptacloro epossido,<br />

Fenamifos, Metolaclor, Metalaxyl, Oxadixyl, Procimidone, Pendimentalin, Simazina, Terbutilazina,<br />

Trifluralin, Vinclozolin, 2,4 D, Dicamba, Mcpa, Mecoprop, Aldicarb e suoi metaboliti, Alfa endosulfan,<br />

Benfuracarb, Carbendazim, Clortoluron, Dicloropropene, Fluoroxipir, Iprodione, Lenacil, Lindano, Linuron,<br />

Metamitron, Metazaclor, Metomil, Metribuzin, Metrobromuron, Teflubenzuron, Terbutrina.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile nei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, ottobre e dicembre.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

La classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> in funzione della individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da<br />

prodotti fitosanitari è stata effettuata <strong>sulla</strong> base <strong>delle</strong> indicazioni riportate nell’Allegato 7, parte B, parte<br />

terza, del D. Lgs. 152/06 e dei valori soglia fissati nella Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs.<br />

152/06.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla citata Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06.<br />

Concentrazione mg/L<br />

Alfa endosulfan 0,1 0,1<br />

Lindano (γ isomero dell’esaclorocicloesano) 0,1<br />

DDT 0,1<br />

Atrazina 0,1<br />

Simazina 0,1<br />

Trifluralin 0,1<br />

Alaclor 0,1<br />

Carbaryl 0,1<br />

Dieldrin 0,1<br />

Presentazione cromatica <strong>delle</strong> categorie di vulnerabilità da fitofarmaci<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 2 categorie, di<br />

<strong>qualità</strong> decrescente a seconda che siano soddisfatti o meno, per i parametri esaminati, gli standard fissati<br />

nella Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06:<br />

buo buono<br />

s/p scadente/pessimo<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Fiumicino Fiume Arrone, loc. Torre Maccarese —- buo buo buo<br />

94


07.2. MONITORAGGIO DEI CORSI D’ACQuA IN FuNzIONE<br />

DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE zONE VuLNERABILI DA FITOFARMACI<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Buono<br />

Scadente / Pessimo<br />

Non monitorato<br />

01<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Tematismo di base estratto dalla Tavola n° 3 del P.R.T.A. (Vulnerabilità)<br />

Molto elevata<br />

Elevata<br />

Alta<br />

Media<br />

Bassa<br />

Molto bassa<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

95<br />

01


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

08. MONITORAGGIO DEI LAGHI IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI DI QuALITà<br />

AMBIENTALE<br />

A. STATO ECOLOGICO<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato alla definizione dello stato di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> lacustri, mediante la<br />

determinazione analitica dei parametri Trasparenza, Ossigeno disciolto, Clorofilla e Fosforo totale.<br />

Parametri analizzati<br />

Temperatura, pH, Alcalinità, Trasparenza, Ossigeno disciolto, Ossigeno ipolimnico, Clorofilla “a”,<br />

Fosforo totale, Ortofosfato, Azoto nitroso, Azoto nitrico, Azoto ammoniacale, Azoto totale, Conducibilità.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Semestrale.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Non è stato ancora individuato dalla Regione <strong>Lazio</strong> il “corpo idrico inalterato” di riferimento le cui<br />

caratteristiche consentirebbero di definire, ai sensi del D. Lgs. 152/06, lo stato ecologico dei corpi idrici<br />

sottoposti a monitoraggio.<br />

Lo stato ecologico dei laghi, pertanto, è stato valutato secondo le modalità indicate dall’Allegato 1 del<br />

D. Lgs. 152/99 che considera i valori di concentrazione del Fosforo totale, dell’Ossigeno disciolto, della<br />

Clorofilla “a” e i valori della Trasparenza.<br />

Confrontando i valori di tali parametri con dei valori soglia di riferimento, si definiscono 5 livelli per ogni<br />

parametro.<br />

LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 4 LIVELLO 5<br />

Trasparenza (m) (valore minimo) > 5 ≤ 5 ≤ 2 ≤ 1,5 ≤ 1<br />

Clorofilla “a” (mg/L) < 3 ≤ 6 ≤ 10 ≤ 25 > 25<br />

valore a 0 m nel periodo di massima circolazione<br />

Ossigeno % sat.> 80 < 80 < 60 < 40 < 20<br />

Valore minimo ipolimnico<br />

nel periodo di massima<br />

stratificazione<br />

> 80 1<br />

≤ 80 2 2<br />

≤ 60 2 3 3<br />

≤ 40 3 3 4 4<br />

≤ 20 3 4 4 5 5<br />

valore a 0 m nel periodo di massima circolazione<br />

Fosforo totale (µg/L) < 10 < 25 < 50 < 100 > 100<br />

Valore massimo riscontrato < 10 1<br />

≤ 25 2 2<br />

≤ 50 2 3 3<br />

≤ 100 3 3 4 4<br />

> 100 3 4 4 5 5<br />

Lo stato ecologico è calcolato sommando i livelli dei singoli parametri:<br />

Somma dei singoli punteggi CLASSE<br />

4 1<br />

5 – 8 2<br />

9 – 12 3<br />

13 – 16 4<br />

17 – 20 5<br />

96


Presentazione cromatica dello stato ecologico<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 5 categorie<br />

corrispondenti a una <strong>qualità</strong> decrescente da elevata a pessima.<br />

ele elevato<br />

buo buono<br />

suf sufficiente<br />

sca scadente<br />

pes pessimo<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Lago di Bracciano<br />

01 Bracciano Centro lago buo buo buo buo<br />

Lago di Martignano<br />

02 Anguillara Centro lago buo buo buo buo<br />

Lago Albano di Castel Gandolfo<br />

03 Castel G. Centro lago suf suf suf suf<br />

Lago di Nemi<br />

04 Nemi Centro lago buo buo buo buo<br />

97


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

08. MONITORAGGIO DEI LAGHI IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI<br />

DI QuALITà AMBIENTALE<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

Aree ad elevata antropizzazione<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Elevato<br />

Buono<br />

Sufficiente<br />

Scadente<br />

Pessimo<br />

01 02<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Tematismo di base estratto dalla Tavola n° 6 del P.R.T.A. (Vulnerabilità)<br />

Classe 1 - Elevato<br />

Classe 2 - Buono<br />

Classe 3 - Sufficiente<br />

Classe 4 - Scadente<br />

Classe 5 - Pessimo<br />

A. STATO ECOLOGICO<br />

98<br />

87<br />

03<br />

01 02<br />

04<br />

03


08. MONITORAGGIO DEI LAGHI IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI DI QuALITà<br />

AMBIENTALE<br />

B. STATO CHIMICO<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato alla individuazione della sostanze pericolose o gruppi di sostanze tossiche,<br />

persistenti e bio-accumulabili e altre sostanze o gruppi di sostanze che danno adito a effetti analoghi.<br />

Parametri analizzati<br />

Cadmio, Cromo, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Zinco, 1,2 dicloroetano, Cloroformio, Aldrin,<br />

Dieldrin, Endrin, DDT e isomeri, Esacloro benzene, Esacloro butadiene, Esaclorocicloesano, Isodrin,<br />

Percloro etilene, Tetracloruro di carbonio, Triclorobenzene, Tricloroetilene, Eptacloro, Eptacloroepossido.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Semestrale.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Per lo stato chimico dei laghi si è fatto riferimento agli standard di <strong>qualità</strong> fissati nella Tabella 1/A<br />

dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06 che devono essere conseguiti entro il 31.12.08. Non sono<br />

stati presi in considerazione, pertanto, i valori fissati nel D.M. 6.11.2003, n. 367, relativo al Regolamento<br />

concernente la fissazione di standard di <strong>qualità</strong> nell’ambiente acquatico per le sostanze pericolose, la cui<br />

disciplina, ai sensi dell’art. 78 del D. Lgs. 152/06 è stata sostituita dal medesimo decreto.<br />

Lo stato chimico è stato definito in base alla media aritmetica annuale <strong>delle</strong> concentrazioni di sostanze<br />

pericolose nelle <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong>.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla citata Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06.<br />

concentrazione (mg/L)<br />

1,2 Dicloroetano 10<br />

Aldrin 0,1<br />

Cadmio e suoi composti 1<br />

Cromo totale 50<br />

DDT 0,1<br />

Dieldrin 0,1<br />

Endrin 0,1<br />

Esaclorobenzene 0,1<br />

Esaclorobutadiene 0,1<br />

Esaclorocicloesano 0,1<br />

Isodrin 0,1<br />

Mercurio e suoi composti 1<br />

Nichel e suoi composti 20<br />

Piombo e suoi composti 10<br />

Tetracloroetilene (percloroetilene) 10<br />

Tetracloruro di carbonio (tetraclorometano) 12<br />

Triclorobenzene 0,4<br />

Tricloroetilene 10<br />

Triclorometano (cloroformio) 12<br />

Presentazione cromatica dello stato chimico<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 2 categorie, di<br />

<strong>qualità</strong> decrescente a seconda che siano soddisfatti o meno, per i parametri esaminati, gli standard fissati<br />

nella Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06:<br />

buo buono<br />

s/p scadente/pessimo<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

99


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Lago di Bracciano<br />

01 Bracciano Centro lago buo buo buo buo<br />

Lago di Martignano<br />

02 Anguillara Centro lago buo buo buo buo<br />

Lago Albano di Castel Gandolfo<br />

03 Castel G. Centro lago buo buo buo buo<br />

Lago di Nemi<br />

04 Nemi Centro lago buo buo buo buo<br />

100


2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

08. MONITORAGGIO DEI LAGHI IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI<br />

DI QuALITà AMBIENTALE<br />

01<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

Aree ad elevata antropizzazione<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Buono<br />

Scadente / Pessimo<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Tematismo di base estratto dalla Tavola n° 6 del P.R.T.A. (Vulnerabilità)<br />

Classe 1 - Elevato<br />

Classe 2 - Buono<br />

Classe 3 - Sufficiente<br />

Classe 4 - Scadente<br />

Classe 5 - Pessimo<br />

B. STATO CHIMICO<br />

02<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

101<br />

03<br />

01<br />

04<br />

02<br />

03


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

09. MONITORAGGIO DEI LAGHI AI FINI DEL RILEVAMENTO DELLE<br />

CARATTERISTICHE QuALITATIVE DELLE ACQuE DOLCI SuPERFICIALI<br />

DESTINATE ALLA PRODuzIONE DI ACQuA POTABILE<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato a verificare la <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> utilizzate o destinate ad<br />

essere utilizzate per la produzione di acqua potabile dopo trattamenti appropriati<br />

Parametri analizzati<br />

pH, Totale materie in sospensione, Temperatura, Conducibilità, Nitrati, Fluoruri, Solfati, Cloruri,<br />

Tensioattivi, Fosfati, Fenoli, Sostanze organiche (COD), BOD5, Ossigeno disciolto, Azoto totale (Azoto<br />

Kjeldhal-tranne NO2 e NO3), Ammoniaca, Cadmio, Cromo totale, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame,<br />

Arsenico, Ferro, Zinco, Berillio, Cobalto, Vanadio, Manganese, Boro, Selenio, Bario, Antiparassitari totali,<br />

Cianuro, Idrocarburi disciolti/emulsionati, Idrocarburi Policiclici Aromatici, Coliformi totali, Coliformi fecali,<br />

Streptococchi fecali, Salmonella.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

La classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci lacustri destinate alla produzione di acqua potabile è stata ottenuta<br />

secondo le modalità riportate nella Sezione A dell’Allegato 2, parte terza, del D. Lgs. 152/06.<br />

Per la classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> in una <strong>delle</strong> categorie A1, A2, A3, di cui alla Tabella 1/A dell’Allegato<br />

2, parte terza, del D. Lgs. 152/06, i valori specificati per ciascuna categoria devono essere conformi nel<br />

95% dei campioni ai valori limite specificati nelle colonne I (Valore Imperativo) e nel 90% ai valori limite<br />

specificati nelle colonne G (Valore Guida), quando non sia indicato il corrispondente valore nella colonna<br />

I. Per il rimanente 5% o 10% dei campioni che, secondo i casi, non sono conformi, i parametri non devono<br />

discostarsi in misura superiore al 50% dal valore dei parametri in questione. Sono esclusi la temperatura,<br />

il pH, l’Ossigeno disciolto ed i parametri microbiologici.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla citata Tabella 1/A dell’Allegato 2, parte terza, del D. Lgs. 152/06.<br />

A1 A1 A2 A2 A3 A3<br />

G I G I G I<br />

pH 6,5-8,5 - 5,5-9 - 5,5-9 -<br />

Totale materie in sospensione mg/L MES 25 - - - - -<br />

Temperatura °C 22 25 22 25 22 25<br />

Nitrati mg/L NO3 25 50 - 50 - 50<br />

Fluoruri mg/L F 0,7/1 1,5 0,7/1,7 - 0,7/1,7 -<br />

Ferro disciolto mg/L Fe 0,1 0,3 1 2 1 -<br />

Manganese mg/L Mn 0,05 - 0,1 - 1 -<br />

Rame mg/L Cu 0,02 0,05 0,05 - 1 -<br />

Zinco mg/L Zn 0,5 2 1 5 1 5<br />

Boro mg/L B 1 - 1 - 1 -<br />

Arsenico mg/L As 0,01 0,05 - 0,05 0,05 0,1<br />

Cadmio mg/L Cd 0,001 0,005 0,001 0,005 0,001 0,005<br />

Cromo totale mg/L Cr - 0,05 - 0,05 - 0,05<br />

Piombo mg/L Pb - 0,05 - 0,05 - 0,05<br />

Selenio mg/L Se - 0,01 - 0,01 - 0,01<br />

Mercurio mg/L Hg 0,0005 0,001 0,0005 0,001 0,0005 0,001<br />

Bario mg/L Ba - 0,1 - 1 - 1<br />

Cianuro mg/L CN - 0,05 - 0,05 - 0,05<br />

Solfati mg/L SO4 150 250 150 250 150 250<br />

Cloruri mg/L Cl 200 - 200 - 200 -<br />

Tensioattivi mg/L (solfato di laurile) 0,2 - 0,2 - 0,5 -<br />

Fosfati mg/L P2O5 0,4 - 0,7 - 0,7 -<br />

Fenoli (indice) mg/L (C6H5OH) - 0,001 0,001 0,005 0,01 0,1<br />

102


Idrocarburi disciolti o emulsionati mg/L - 0,05 - 0,2 0,5 1<br />

I.P.A. mg/L - 0,0002 - 0,0002 . 0,001<br />

Antiparassitari-totale mg/L - 0,001 - 0,0025 - 0,005<br />

COD mg/L O2 - - - - 30 -<br />

Ossigeno disciolto (%/ sat.) % O2 > 70 - > 50 - > 30 -<br />

BOD5 mg/L O2 < 3 - < 5 - < 7 -<br />

Azoto Kjeldahl (tranne NO2 e NO3) mg/L N 1 - 2 - 3 -<br />

Ammoniaca mg/L NH4 0,05 - 1 1,5 2 4<br />

Coliformi totali /100 mL 50 - 5000 - 50000 -<br />

Coliformi fecali /100 mL 20 - 2000 - 20000 -<br />

Streptococchi fecali /100 mL 20 - 1000 - 10000 -<br />

Salmonella - 0/5000mL - 0/1000mL - - -<br />

Non sono riportate le note di cui alla Tabella 1/A.<br />

Presentazione cromatica <strong>delle</strong> categorie A1, A2, A3<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 3 categorie. In<br />

particolare, le <strong>acque</strong> sono classificate nelle categorie A1, A2, A3 corrispondenti a una <strong>qualità</strong> decrescente<br />

da 1 a 3. A seconda della categoria di appartenenza, le <strong>acque</strong> devono essere sottoposte ai trattamenti<br />

riportati nella seguente scheda.<br />

A1 categoria A1 che necessita di trattamento fisico semplice e disinfezione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

A2 categoria A2 che necessita di trattamento fisico e chimico normale e disinfezione <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong><br />

A3 categoria A3 che necessita di trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e<br />

disinfezione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

+ A3 valori sup. a quelli fissati per la cat. A3 (non è consentita la produzione di acqua<br />

potabile, neppure con trattamenti)<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Anguillara Castel Vici (*) A2 + A3 (**) + A3 (**) + A3 (**)<br />

(*) <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> attualmente utilizzate per la produzione di acqua potabile<br />

(**) Non potabilizzabile per concentrazione di Fluoruri.<br />

103


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

09. MONITORAGGIO DEI LAGHI AI FINI DEL RILEVAMENTO<br />

DELLE CARATTERISTICHE QuALITATIVE DELLE ACQuE DOLCI SuPERFICIALI<br />

DESTINATE ALLA PRODuzIONE DI ACQuA POTABILE<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Cat A 1<br />

Cat A 2<br />

Cat A 3<br />

Cat > A 3<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Tematismo di base estratto dalla tavola n° 6 del P.R.T.A. (Stato di <strong>qualità</strong>)<br />

Aniene (Tevere)<br />

Arrone sud<br />

Arrone sud - Collettore<br />

Astura<br />

Bacino endoreico<br />

Badino<br />

Incastro<br />

Loricina<br />

Mignone<br />

Mignone - Arrone sud<br />

Moscarello<br />

Sacco (Liri - Garigliano)<br />

Salto (Turano)<br />

Tevere - Basso corso<br />

Tevere - Foce<br />

Tevere - Incastro<br />

Tevere - Medio corso<br />

Treja<br />

01<br />

93<br />

104<br />

01


10. MONITORAGGIO DEI LAGHI AI FINI DEL RILEVAMENTO DELLE<br />

CARATTERISTICHE QuALITATIVE PER LA CLASSIFICAzIONE DELLE ACQuE<br />

DOLCI SuPERFICIALI IDONEE ALLA VITA DEI PESCI SALMONICOLI E<br />

CIPRINICOLI<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato a verificare lo stato di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> designate che<br />

richiedono protezione o miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci.<br />

Parametri analizzati<br />

Temperatura, pH, Ossigeno disciolto, Totale materie in sospensione, Sostanze organiche (COD),<br />

BOD5, Fosforo totale, Nitriti, Nitrati, Fenoli, Idrocarburi di origine petrolifera, Ammoniaca non ionizzata,<br />

Ammoniaca totale, Tensioattivi anionici, Cloro residuo totale, Durezza, Cloruri, Cromo totale, Nichel,<br />

Rame, Piombo, Zinco, Cadmio, Mercurio, Arsenico.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile.<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

La classificazione dei laghi ai fini della loro idoneità alla vita dei pesci è stata ottenuta secondo le<br />

modalità previste dalla Sezione B dell’Allegato 2, parte terza, del D.Lgs. 152/06.<br />

Le <strong>acque</strong> sono state considerate idonee alla vita dei pesci quando i campioni hanno presentato valori<br />

dei parametri di <strong>qualità</strong> conformi ai limiti imperativi riportati nella Tabella 1/B dell’Allegato 2, parte terza,<br />

del D. Lgs 152/99 per quanto riguarda:<br />

a) il 95% dei campioni prelevati per i parametri pH, BOD5, Ammoniaca totale, Ammoniaca indissociata,<br />

Nitriti, Cloro residuo totale, Zinco totale, Rame e Temperatura;<br />

b il 50% dei campioni prelevati per il parametro Ossigeno disciolto;<br />

c) la concentrazione media fissata per il parametro Materie in sospensione.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla citata Tabella 1/B dell’Allegato 2, parte terza, del D. Lgs. 152/06.<br />

Acque per Acque per<br />

salmonidi ciprinidi<br />

Ossigeno mg/L O2 ³ 9 (50%) ³ 7 (50%)<br />

Materiali in sospensione mg/L 60 80<br />

BOD5 mg/L O2 5 9<br />

Nitriti mg/L NO2 0,88 1,77<br />

Ammoniaca non ionizzata mg/L NH3 0,025 0,025<br />

Ammoniaca totale mg/L NH4 1 1<br />

Cloro residuo totale mg/L come HOCl 0,004 0,004<br />

Zinco totale mg/L Zn 300 400<br />

Rame mg/L Cu 40 40<br />

Arsenico mg/L As 50 50<br />

Cadmio totale mg/L Cd 2,5 2,5<br />

Cromo mg/L Cr 20 100<br />

Mercurio totale mg/L Hg 0,5 0,5<br />

Nichel mg/L Ni 75 75<br />

Piombo mg/L Pb 10 50<br />

Nella non sono riportate le note della Tabella 1/B dell’Allegato 2, parte terza, del D. Lgs. 152/06<br />

Presentazione cromatica <strong>delle</strong> categorie di idoneità per la vita dei pesci<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> come idonee alla vita dei pesci più<br />

sensibili (pesci salmonicoli), idonee alla vita dei pesci più resistenti (pesci ciprinicoli) e non idonee alla vita<br />

dei pesci salmonicoli e ciprinicoli.<br />

105


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

salm <strong>acque</strong> idonee alla vita dei pesci salmonicoli che sono i più sensibili<br />

cipr <strong>acque</strong> idonee alla vita dei pesci ciprinicoli che sono i più resistenti<br />

non id <strong>acque</strong> non idonee alla vita dei pesci<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Lago di Bracciano<br />

01 Bracciano Centro lago cipr cipr cipr cipr<br />

Lago di Martignano<br />

02 Anguillara Centro lago cipr cipr cipr cipr<br />

Lago Albano di Castel Gandolfo<br />

03 Castel G. Centro lago cipr cipr cipr cipr<br />

Lago di Nemi<br />

04 Nemi Centro lago cipr cipr cipr cipr<br />

106


10. MONITORAGGIO DEI LAGHI AI FINI DEL RILEVAMENTO<br />

DELLE CARATTERISTICHE QuALITATIVE PER LA CLASSIFICAzIONE<br />

DELLE ACQuE DOLCI SuPERFICIALI IDONEE ALLA VITA DEI PESCI<br />

SALMONICOLI E CIPRINICOLI<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

01<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

96<br />

Idoneo per salmonicoli<br />

Idoneo per ciprinicoli<br />

Non idoneo<br />

Tematismo di base estratto dalla tavola n° 1 del P.R.T.A. (Bacini Idrografici)<br />

Aniene (Tevere)<br />

Arrone sud<br />

Arrone sud - Collettore<br />

Astura<br />

Bacino endoreico<br />

Badino<br />

Incastro<br />

Loricina<br />

Mignone<br />

Mignone - Arrone sud<br />

Moscarello<br />

Sacco (Liri - Garigliano)<br />

Salto (Turano)<br />

Tevere - Basso corso<br />

Tevere - Foce<br />

Tevere - Incastro<br />

Tevere - Medio corso<br />

Treja<br />

02<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

107<br />

03<br />

01<br />

04<br />

02<br />

03


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

11. CONTROLLO DEI LAGHI IN FuNzIONE DELLA QuALITà DELLE ACQuE<br />

DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

STATO DI QuALITà NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO OSSIGENO DISCIOLTO<br />

Finalità<br />

Il controllo <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione è finalizzato a verificare lo stato di <strong>qualità</strong> mediante<br />

parametri chimici, fisici e microbiologici, escluso il parametro Ossigeno disciolto che, ai sensi del D. Lgs.<br />

n. 94 del 11.7.07, concernente la gestione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> di balneazione nella parte relativa all’Ossigeno<br />

disciolto, non è più necessario ai fini del giudizio di idoneità alla balneazione.<br />

Parametri analizzati<br />

Coliformi totali, Coliformi fecali, Streptococchi fecali, Salmonella, pH, Colore, Trasparenza, Oli minerali,<br />

Tensioattivi, Fenoli, Temperatura.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Bimensile nei mesi da aprile a settembre.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Le <strong>acque</strong> sono idonee alla balneazione quando le analisi dei campioni routinari relative all’anno<br />

precedente indicano che i parametri <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> in questione sono conformi a quelli della Tabella sotto<br />

riportata per almeno il 90% dei casi e quando, nei casi di non conformità, i valori dei parametri numerici<br />

non si discostano per più del 50% dai corrispondenti valori limite.<br />

Per i parametri microbiologici e il pH non si applica detta limitazione del 50%.<br />

Per i parametri Coliformi totali, Coliformi fecali e Streptococchi fecali la percentuale è ridotta all’80%.<br />

Se, però, per i parametri Coliformi totali e Coliformi fecali vengono superati, rispettivamente, i valori di<br />

10.000/100 ml e 2.000/100 ml, la percentuale dei campioni che deve essere conforme viene aumentata al<br />

95%.<br />

Se le <strong>acque</strong> di balneazione non sono risultate idonee nella stagione precedente, possono essere<br />

nuovamente classificate idonee se entrambi i controlli routinari effettuati nel mese di aprile danno esito<br />

favorevole.<br />

Se le <strong>acque</strong> di balneazione sono risultate non idonee ai sensi dell’art. 6 del DPR 470/1982 per due<br />

stagioni balneari consecutive, permane il divieto alla balneazione fino alla conclusione degli interventi di<br />

risanamento nell’entroterra (art. 7 DPR 470/1982, caso A).<br />

Se in una stagione balneare i risultati dei campioni routinari prelevati in uno stesso punto dimostrano la<br />

non idoneità alla balneazione, con un numero di campioni non conformi superiore ad un terzo di quelli<br />

effettuati, la zona interessata dovrà essere vietata alla balneazione fino alla conclusione degli interventi di<br />

risanamento nell’entroterra (art. 7 DPR 470/1982, caso B).<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

La classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dei laghi destinate alla balneazione è stata ottenuta <strong>sulla</strong> base di quanto<br />

riportato nella seguente Tabella allegata al DPR 8 giugno 1982 n. 470. Non sono, pertanto, presi in<br />

considerazione, per la valutazione dei risultati, le concentrazioni dell’Ossigeno disciolto che, ai sensi del<br />

D. Lgs. n. 94 del 11.7.07, concernente la gestione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> di balneazione nella parte relativa<br />

all’Ossigeno disciolto, non è più necessario ai fini del giudizio di idoneità alla balneazione.<br />

Valore limite<br />

Coliformi totali 2000/100 ml<br />

Coliformi fecali 100/100 ml<br />

Streptococchi fecali 100/100 ml<br />

Salmonelle 0/1 litro<br />

pH 6-9<br />

Colorazione Assenza di variazione anormale del colore<br />

Trasparenza 1 metro<br />

Oli minerali Assenza di pellicola visibile alla superficie dell’acqua e assenza di odore ≤ 0,5 mg/L<br />

Sostanze tensioattive<br />

che reagiscono al blu di metilene Assenza di schiuma persistente ≤ 0,5 mg/L<br />

Fenoli Nessuno odore specifico ≤ 0,5 mg/L(C6H5OH)<br />

108


Frequenza dei campionamenti<br />

Bimensile nei mesi da aprile a settembre.<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

Presentazione cromatica <strong>delle</strong> aree destinate alla balneazione<br />

L’elaborazione dei risultati analitici è stata eseguita facendo esclusivamente riferimento ai metodi di<br />

calcolo fissati nell’art. 6, commi 2, 3 e 4, e nell’art. 7, caso B, del DPR 470/82, senza prendere in<br />

considerazione il parametro Ossigeno disciolto, così come fissati nel citato D. Lgs. n. 94 del 11.7.07. Non<br />

sono prese, pertanto, in considerazione le possibilità indicate nell’art. 7, caso A, del DPR 470/82.<br />

id <strong>acque</strong> idonee alla balneazione<br />

non id <strong>acque</strong> non idonee alla balneazione secondo i metodi di calcolo indicati nell’art. 6,<br />

commi 2, 3 e 4 (senza O2), e nell’art. 7, caso B<br />

possibili cause di inquinamento<br />

Presentazione cromatica dei risultati del controllo<br />

Si ritiene necessario precisare che le aree individuate non sono rappresentative della balneazione che<br />

effettivamente viene consentita lungo il litorale. Infatti, numerose aree lacustri non sono sottoposte a<br />

controllo, in quanto sono vietate automaticamente alla balneazione.<br />

Ad esempio, sono vietate alla balneazione dalla Regione <strong>Lazio</strong>, indipendentemente dal controllo<br />

analitico, le aree antistanti e circostanti le foci dei corsi d’acqua inquinati che pervengono nel lago di<br />

Bracciano (circa 4 Km su un totale di 32 Km).<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Lago di Bracciano<br />

01 Anguillara Punta Pizzo Prato id id id id<br />

02 Anguillara 350 m sx emissario Arrone id id id id<br />

03 Anguillara 250 m sx chiosco piazzetta Anguillara id id id id<br />

04 Anguillara Foce fosso Mola o Robiano non id id id id<br />

05 Anguillara Loc.tà Madonna <strong>delle</strong> Grazie id id id id<br />

06 Anguillara 400 m sx Punta il Pizzo non id id id id<br />

07 Anguillara Punta il Pizzo id id id id<br />

08 Anguillara 1.300 m dx Punta il Pizzo id id id id<br />

09 Anguillara Cabina ENEL id id id id<br />

10 Bracciano Loc.tà Torraccia non id id id id<br />

11 Bracciano Foce fosso Lobbra non id id id id<br />

12 Bracciano 250 m sx foce fosso Diavolo id id id id<br />

Foce fosso del Diavolo<br />

13 Bracciano 250 m dx foce fosso Diavolo id id id id<br />

14 Bracciano 250 m sx foce fosso Quadri id id id id<br />

Foce fosso Quadri<br />

15 Bracciano 250 m dx foce fosso Quadri id id id id<br />

16 Bracciano 250 m sx foce fosso Mola id non id id id<br />

Foce fosso Mola<br />

17 Bracciano 250 m dx foce fosso Mola id non id id non id<br />

18 Bracciano 250 m sx foce fosso Grotta Renara id id id id<br />

Foce Fosso Grotta Renara<br />

19 Bracciano 250 m dx foce fosso Grotta Renara id id id id<br />

20 Bracciano 250 m sx foce fosso Fiora id id id id<br />

Foce Fosso Fiora<br />

21 Bracciano 250 m dx foce fosso Fiora id id id id<br />

22 Bracciano km 18 id id id id<br />

23 Bracciano km 16 id id id id<br />

24 Bracciano 250 m sx foce fosso Vicarello id id id id<br />

Foce fosso Vicarello<br />

25 Bracciano 250 m dx foce fosso Vicarello id id id id<br />

26 Trevignano 400 m dx confine comune di Bracciano id id id id<br />

27 Trevignano Bar Marcello id id non id id<br />

28 Trevignano Loc.tà Canneto id id id id<br />

109


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

29 Trevignano Punta Pantanello id id id id<br />

30 Trevignano Foce fosso Pianoro id id id id<br />

31 Trevignano Foce fosso Lagusiello id id id id<br />

32 Trevignano Confine comune di Roma id id id id<br />

Foce fosso Conca<br />

33 Roma 250 m dx foce fosso Conca id id id id<br />

34 Roma 250 m sx foce fosso Casacci id id id id<br />

Foce fosso Casacci<br />

35 Roma 250 m dx foce fosso Casacci id id id id<br />

Lago di Martignano<br />

36 Anguillara Strada comunale id id id id<br />

Lago Albano di Castel Gandolfo<br />

37 Castel G. 1.750 m dx emissario id id non id id<br />

38 Castel G. 3.000 m dx emissario id id non id id<br />

39 Castel G. 4.350 m dx emissario id id non id id<br />

40 Castel G. Altezza ruderi id id non id id<br />

41 Castel G. Cabina sollevamento Villa Pontificia id id non id id<br />

Lago di Nemi<br />

42 Nemi 1.200 m dx Museo navi id id id id<br />

43 Nemi 2.000 m dx Museo navi id id id id<br />

Per dx e sx si intende a destra e a sinistra di colui che guarda la costa volgendo le spalle alle <strong>acque</strong><br />

lacustri.<br />

110


11. CONTROLLO DEL LAGO DI BRACCIANO E DEL LAGO DI MARTIGNANO<br />

IN FuNzIONE DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

17<br />

STATO DI QUALITÀ NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO OSSIGENO DISCIOLTO<br />

20<br />

19<br />

18<br />

21<br />

16<br />

15<br />

22<br />

14<br />

23<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

13<br />

12<br />

24<br />

11<br />

10<br />

Punti di prelievo<br />

Idoneo<br />

Non idoneo<br />

25<br />

09<br />

26<br />

Elaborazione risultati<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

20<br />

19<br />

08 17<br />

07<br />

18<br />

27<br />

21<br />

16<br />

100<br />

111<br />

15<br />

22<br />

06<br />

14<br />

28<br />

23<br />

30<br />

05<br />

29<br />

13<br />

03<br />

12<br />

24<br />

04<br />

31<br />

01<br />

02<br />

11<br />

10<br />

25<br />

34<br />

35<br />

32<br />

33<br />

09<br />

26<br />

36<br />

08<br />

07<br />

27<br />

06<br />

2


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

11. CONTROLLO DEL LAGO ALBANO DI CASTEL GANDOLFO<br />

E DEL LAGO DI NEMI IN FuNzIONE DELLA QuALITà<br />

DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

STATO DI QUALITÀ NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO OSSIGENO DISCIOLTO<br />

37<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

41<br />

Punti di prelievo<br />

Idoneo<br />

Non idoneo<br />

Elaborazione risultati<br />

38<br />

39<br />

112<br />

40<br />

42<br />

43


12. SORVEGLIANzA ALGALE NEI LAGHI IN FuNzIONE DELLA QuALITà DELLE<br />

ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

A. STATO ECOLOGICO<br />

Finalità<br />

La sorveglianza algale è finalizzata a rilevare, mediante programmi di primo, secondo e terzo livello di<br />

monitoraggio, l’eventuale presenza di alghe aventi possibili implicazioni igienico sanitarie. Prima<br />

dell’entrata in vigore del D. Lgs. n. 94 del 11.7.07, era consentita la balneazione anche nelle <strong>acque</strong> dove<br />

l’Ossigeno disciolto superava i valori limite normativi (120 mg/L), purché fosse accertata l’assenza <strong>delle</strong><br />

alghe aventi possibili implicazioni igienico sanitarie o l’assenza <strong>delle</strong> rispettive tossine.<br />

Parametri analizzati<br />

Sono fissati nel decreto 17 giugno 1988 del Ministero della sanità, relativo ai Criteri per la definizione di<br />

programmi di sorveglianza per la rilevazione <strong>delle</strong> alghe aventi possibili implicazioni igienico – sanitarie.<br />

Primo livello di monitoraggio<br />

Azoto nitrico, Azoto nitroso, Azoto<br />

ammoniacale, Fosforo totale, Ortofosfato,<br />

Salinità, Clorofilla “a”<br />

Analisi quali – quantitativa al microscopio<br />

dei popolamenti fitoplanctonici<br />

responsabili di fioriture algali.<br />

Analisi quali – quantitativa routinaria<br />

al microscopio dei generi appartenenti<br />

a Dinoficee, Cloroficee, Cianoficee,<br />

microflagellate, Criptoficee, Euglenoficee,<br />

Crisoficee, Primnesioficee.<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

Secondo livello di monitoraggio<br />

Azoto nitrico, Azoto nitroso, Azoto<br />

ammoniacale, Fosforo totale, Ortofosfato,<br />

Salinità, Clorofilla “a”<br />

Analisi quali – quantitativa al microscopio<br />

dei popolamenti fitoplanctonici<br />

responsabili di fioriture algali.<br />

Analisi quali – quantitativa routinaria<br />

al microscopio dei generi appartenenti<br />

a Dinoficee, Cloroficee, Cianoficee,<br />

microflagellate, Criptoficee, Euglenoficee,<br />

Crisoficee, Primnesioficee.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Il D.L. 14.05.1988 n. 155, convertito con legge del 15 luglio 1988, prescrive che i limiti dell’Ossigeno<br />

disciolto espresso in centesimi, previsti dal D.P.R. 470/82 relativo alle <strong>acque</strong> della balneazione, possono<br />

essere superati senza vietare la balneazione stessa, quando le <strong>acque</strong> siano sottoposte a programma di<br />

sorveglianza per una adeguata rilevazione di alghe aventi possibili implicazioni igienico - sanitarie. Con il<br />

decreto 17 giugno 1988 e le circolari ministeriali del 2224 del 30.6.1988, 562 del 9.4.1998 e 1447 del<br />

31.7.1998 vengono indicati i criteri per la definizione di detti programmi di sorveglianza e le metodologie<br />

analitiche per la ricerca <strong>delle</strong> biotossine tossiche quali microcistine, nodularine, anatossina-a, PSP.<br />

Il programma di sorveglianza <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione per la rilevazione di alghe aventi<br />

possibili implicazioni igienico – sanitarie, fissa tre livelli di controllo di cui il primo livello deve essere<br />

messo in atto solo durante il primo anno nel quale la Regione si avvale della facoltà di adottare per<br />

l’Ossigeno disciolto valori limiti compresi tra 50 e 170, anche se vi si ricorre a stagione balneare iniziata.<br />

Per i tre programmi di sorveglianza sono indicati i rispettivi criteri di scelta dei punti di prelievo e sono<br />

113<br />

Terzo livello di monitoraggio<br />

Nella colonna d’acqua: Temperatura,<br />

Salinità, Trasparenza, Ossigeno disciolto,<br />

pH e Clorofilla a.<br />

Nelle <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e eventualmente<br />

nella colonna di acqua: Azoto<br />

nitrico, Azoto nitroso, Azoto ammoniacale,<br />

Fosforo totale, Ortofosfato, Silice<br />

reattiva.<br />

Inoltre: Temperatura dell’aria, pressione<br />

barometrica, umidità relativa, direzione<br />

e velocità del vento, precipitazioni<br />

atmosferiche, dati sulle correnti<br />

costiere e moto ondoso.<br />

Analisi quali – quantitativa al microscopio<br />

dei popolamenti fitoplanctonici<br />

responsabili di fioriture algali.<br />

Analisi quali – quantitativa routinaria<br />

al microscopio dei generi appartenenti<br />

a Dinoficee, Cloroficee, Cianoficee,<br />

microflagellate, Criptoficee, Euglenoficee,<br />

Crisoficee, Primnesioficee.


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

elencati i rispettivi parametri da determinare. Per quanto riguarda i campionamenti, sono fissate le<br />

seguenti frequenze:<br />

– bimensile, nei mesi da aprile a settembre, nel monitoraggio di I livello;<br />

– bimensile, nei mesi da giugno a settembre, e mensile, negli altri mesi, nei monitoraggi di secondo e<br />

terzo livello.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Nella normativa, come sopra riportato, sono elencati i parametri da analizzare durante lo svolgimento<br />

dei programmi di sorveglianza <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>, ma non sono riportati criteri di valutazione dei risultati ai fini<br />

della classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>.<br />

La <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> marine costiere, pertanto, è stata valutata con la individuazione dello stato<br />

ecologico secondo le modalità indicate dall’Allegato 1 del D. Lgs. 152/99 che considera i valori di<br />

concentrazione del Fosforo totale, dell’Ossigeno disciolto, della Clorofilla “a” e i valori della Trasparenza.<br />

Confrontando i valori di tali parametri con dei valori soglia di riferimento, si definiscono 5 livelli per ogni<br />

parametro.<br />

LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 4 LIVELLO 5<br />

Trasparenza (m) (valore minimo) > 5 ≤ 5 ≤ 2 ≤ 1,5 ≤ 1<br />

Clorofilla “a” (mg/L) < 3 ≤ 6 ≤ 10 ≤ 25 > 25<br />

valore a 0 m nel periodo di massima circolazione<br />

Ossigeno % sat. > 80 < 80 < 60 < 40 < 20<br />

Valore minimo ipolimnico nel<br />

periodo di massima<br />

stratificazione<br />

> 80 1<br />

≤ 80 2 2<br />

≤ 60 2 3 3<br />

≤ 40 3 3 4 4<br />

≤ 20 3 4 4 5 5<br />

valore a 0 m nel periodo di massima circolazione<br />

Fosforo totale (µg/L) < 10 < 25 < 50 < 100 > 100<br />

Valore massimo riscontrato < 10 1<br />

≤ 25 2 2<br />

≤ 50 2 3 3<br />

≤ 100 3 3 4 4<br />

> 100 3 4 4 5 5<br />

Lo stato ecologico è calcolato sommando i livelli dei singoli parametri:<br />

Somma dei singoli punteggi CLASSE<br />

4 1<br />

5 – 8 2<br />

9 – 12 3<br />

13 – 16 4<br />

17 – 20 5<br />

Presentazione cromatica dello stato ecologico<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 5 categorie<br />

corrispondenti a una <strong>qualità</strong> decrescente da elevata a pessima.<br />

ele elevato<br />

buo buono<br />

suf sufficiente<br />

sca scadente<br />

pes pessimo<br />

114


Presentazione cromatica dei risultati della sorveglianza algale<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Lago di Bracciano<br />

01 Anguillara Cabina ENEL (3.000) ele buo —- —-<br />

05.01 Anguillara 350 sx emissario Arrone (3.000) —- —- buo buo<br />

05.02 Anguillara Località Madonna <strong>delle</strong> Grazie (3.000) —- —- ele buo<br />

01.02 Bracciano Foce fosso della Lobbra (3000) —- —- buo buo<br />

02 Bracciano 250m dx foce fosso Diavolo (500) buo buo —- —-<br />

02 Bracciano 250m dx foce fosso Diavolo (3.000) buo buo —- —-<br />

02.03 Bracciano 250 m dx fosso Grotta Renana (500) —- —- —- ele<br />

02.03 Bracciano 250 m dx fosso Grotta Renana (3.000) —- —- buo buo<br />

03 Bracciano 250 m dx foce fosso Fiora (500) buo buo —- —-<br />

03 Bracciano 250 m dx foce fosso Fiora (3.000) buo buo —- —-<br />

03.01 Trevignano Località Canneto (3.000) —- —- buo buo<br />

04 Trevignano Punta Pantanello (3.000) buo buo —- —-<br />

05 Roma 250 m dx foce fosso Casacci (500) buo —- —- —-<br />

05 Roma 250 m dx foce fosso Casacci (3.000) buo —- —- —-<br />

Lago Albano di Castel Gandolfo<br />

06.01 Castel G. 1.750 m destra emissario (500) —- —- buo buo<br />

06.01 Castel G. 1.750 m destra emissario (3.000) —- —- —- buo<br />

06 Castel G. Altezza ruderi (500) buo —- —- —-<br />

06 Castel G. Altezza ruderi (centro lago) buo —- —- —-<br />

I numeri riportati tra parentesi rappresentano la distanza del punto di prelievo dalla riva.<br />

Per dx e sx si intende a destra e a sinistra di colui che guarda la costa volgendo le spalle alle <strong>acque</strong><br />

lacustri<br />

115


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

12. SORVEGLIANzA ALGALE DEL LAGO DI BRACCIANO IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

03<br />

02.03 02.03 03<br />

02<br />

A. STATO ECOLOGICO<br />

01.02<br />

02<br />

01<br />

116<br />

05.02<br />

03.01<br />

04<br />

05<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

05.01<br />

1<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Elevato<br />

Buono<br />

Sufficiente<br />

Scadente<br />

Pessimo<br />

Non monitorato<br />

05


06.01<br />

06.01 06<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

12. SORVEGLIANzA ALGALE DEL LAGO ALBANO DI CASTELGANDOLFO<br />

IN FuNzIONE DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

A. STATO ECOLOGICO<br />

117<br />

06


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

12. SORVEGLIANzA ALGALE NEI LAGHI IN FuNzIONE DELLA QuALITà DELLE<br />

ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

B. STATO DI QuALITà AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE CIANOFICEE<br />

Finalità<br />

La sorveglianza algale è finalizzata a rilevare, mediante programmi di primo, secondo e terzo livello di<br />

monitoraggio, l’eventuale presenza di alghe aventi possibili implicazioni igienico sanitarie. Prima<br />

dell’entrata in vigore del D. Lgs. n. 94 del 11.7.07, era consentita la balneazione anche nelle <strong>acque</strong> dove<br />

l’Ossigeno disciolto superava i valori limite normativi (120 mg/L), purché fosse accertata l’assenza <strong>delle</strong><br />

alghe aventi possibili implicazioni igienico sanitarie o l’assenza <strong>delle</strong> rispettive tossine.<br />

Parametri analizzati<br />

Sono riportati nella sorveglianza algale 12 A.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

È riportata nella sorveglianza algale 12 A<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Nella normativa, come sopra riportato, sono elencati i parametri da analizzare durante lo svolgimento<br />

dei programmi di sorveglianza <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>, ma non sono riportati criteri di valutazione dei risultati ai fini<br />

della classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>.<br />

Solo per quanto riguarda le microalghe potenzialmente tossiche, sono precisate le seguenti procedure<br />

che devono essere seguite in caso di presenza di dette alghe.<br />

Relativamente alle <strong>acque</strong> lacustri, nella circolare ministeriale n. 1447 del 31 luglio 1998 di attuazione<br />

del DPR 8 giugno 1982 n. 470, è riportato che deve essere eseguita la conta al microscopio <strong>delle</strong> alghe<br />

Cianoficee ed è fissato che è necessario prendere i seguenti provvedimenti in funzione <strong>delle</strong> seguenti<br />

concentrazioni:<br />

< 100.000 cellule/Litro di Cianoficee <strong>acque</strong> con assenza di rischio<br />

100.000 – 5 milioni cellule/Litro di Cianoficee <strong>acque</strong> con rischio accettabile<br />

> 5 milioni cellule/Litro di Cianoficee <strong>acque</strong> con rischio non accettabile<br />

Sempre in conformità alla citata circolare ministeriale, comunque, la effettiva tossicità <strong>delle</strong> Cianoficee<br />

presenti nell’area lacustre deve essere valutata a seguito di test tossicologici effettuati, con campioni di<br />

sospensione algale, su topi. Detti test, eseguiti presso i laboratori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale<br />

di Roma, sono risultati negativi su un totale di 207 effettuati nel corso dei tre anni presi in considerazione.<br />

Presentazione cromatica <strong>delle</strong> aree a rischio algale<br />

L’elaborazione dei risultati analitici relativi alla conta dei popolamenti <strong>delle</strong> alghe microscopiche<br />

Cianoficee consente di individuare le seguenti tre classi di rischio (la classe attribuita è quella che emerge<br />

dal risultato peggiore). Anche un solo valore superiore ai limiti indicati in Tabella ha comportato<br />

l’attribuzione della classe di <strong>qualità</strong> peggiore.<br />

ass <strong>acque</strong> con assenza di rischio (< 100.000 cellule/Litro di Cianoficee)<br />

acc <strong>acque</strong> con rischio accettabile (100.000 – 5 milioni cellule/Litro di Cianoficee)<br />

risc <strong>acque</strong> con rischio non accettabile (> 5 milioni cellule/Litro di Cianoficee)<br />

118


Presentazione cromatica dei risultati della sorveglianza algale<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Lago di Bracciano<br />

01 Anguillara Cabina ENEL (riva) ass ass —- —-<br />

01 Anguillara Cabina ENEL (500) ass ass —- —-<br />

01 Anguillara Cabina ENEL (3.000) ass ass —- —-<br />

01.01 Anguillara 400 m sx Punta il Pizzo (riva) —- ass —- —-<br />

01.02 Bracciano Foce fosso della Lobbra (riva) —- —- ass ass<br />

01.02 Bracciano Foce fosso della Lobbra (500) —- —- ass ass<br />

01.02 Bracciano Foce fosso della Lobbra (3.000) —- —- ass ass<br />

02 Bracciano 250m dx foce fosso Diavolo (riva) ass ass —- —-<br />

02 Bracciano 250m dx foce fosso Diavolo (500) ass ass —- —-<br />

02 Bracciano 250m dx foce fosso Diavolo (3.000) ass ass —- —-<br />

02.01 Bracciano 250 m dx fosso dei Quadri (riva) —- ass —- —-<br />

02.02 Bracciano 250 m sx fosso Grotta Renana (riva) —- ass —- —-<br />

02.03 Bracciano 250 m dx fosso Grotta Renana (riva) —- ass ass ass<br />

02.03 Bracciano 250 m dx fosso Grotta Renana (500) —- —- ass ass<br />

02.03 Bracciano 250 m dx fosso Grotta Renana (3.000) —- —- ass ass<br />

02.04 Bracciano 250 m sx foce fosso Fiora (riva) —- ass —- —-<br />

03 Bracciano 250 m dx foce fosso Fiora (riva) ass ass —- —-<br />

03 Bracciano 250 m dx foce fosso Fiora (500) ass ass —- —-<br />

03 Bracciano 250 m dx foce fosso Fiora (3.000) ass ass —- —-<br />

03.01 Trevignano Località Canneto (riva) —- —- ass ass<br />

03.01 Trevignano Località Canneto (500) —- —- ass ass<br />

03.01 Trevignano Località Canneto (3.000) —- —- ass ass<br />

04 Trevignano Punta Pantanello(riva) ass ass —- —-<br />

04 Trevignano Punta Pantanello(500) ass ass —- —-<br />

04 Trevignano Punta Pantanello(3.000) ass ass —- —-<br />

05 Roma 250 m dx foce fosso Casacci (riva) ass —- —- —-<br />

05 Roma 250 m dx foce fosso Casacci (500) ass —- —- —-<br />

05 Roma 250 m dx foce fosso Casacci (3.000) ass —- —- —-<br />

05.01 Anguillara 350 sx emissario Arrone (riva) —- —- ass ass<br />

05.01 Anguillara 350 sx emissario Arrone (500) —- —- ass ass<br />

05.01 Anguillara 350 sx emissario Arrone (3.000) —- —- ass ass<br />

05.02 Anguillara Località Madonna <strong>delle</strong> Grazie (riva) —- —- ass ass<br />

05.02 Anguillara Località Madonna <strong>delle</strong> Grazie (500) —- —- ass acc<br />

05.02 Anguillara Località Madonna <strong>delle</strong> Grazie (3.000) —- —- ass ass<br />

Lago Albano di Castel Gandolfo<br />

06.01 Castel G. 1750 metri dx emissario (riva) —- acc risc acc<br />

06.01 Castel G. 1750 metri dx emissario (500) —- —- risc acc<br />

06.01 Castel G. 1750 metri dx emissario (centro lago) —- —- —- acc<br />

06.02 Castel G. 3000 metri dx emissario (riva) —- acc —- —-<br />

06.03 Castel G. 4350 metri dx emissario (riva) —- acc —- —-<br />

06 Castel G. Altezza ruderi (riva) acc —- risc —-<br />

06 Castel G. Altezza ruderi (500) acc —- —- —-<br />

06 Castel G. Altezza ruderi (centro lago) acc —- —- —-<br />

Lago di Nemi<br />

07 Nemi 1.200 m dx Museo navi (riva) ass ass acc acc<br />

07 Nemi 1.200 m dx Museo navi (centro lago) ass ass acc acc<br />

I numeri riportati tra parentesi rappresentano la distanza in metri del punto di prelievo dalla riva.<br />

Per dx e sx si intende a destra e a sinistra di colui che guarda la costa volgendo le spalle alle <strong>acque</strong><br />

lacustri.<br />

119


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

04<br />

03<br />

02.04<br />

02.03<br />

.<br />

03<br />

.<br />

02<br />

02.02<br />

12. SORVEGLIANzA ALGALE DEL LAGO DI BRACCIANO IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

B. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE CIANOFICEE<br />

02.01<br />

.<br />

01<br />

.<br />

03<br />

03<br />

02.03 03<br />

02.03<br />

02<br />

02<br />

.<br />

03<br />

02<br />

01.02<br />

.<br />

02<br />

01.02 .<br />

02<br />

01<br />

.<br />

02<br />

03.01<br />

.<br />

01<br />

01.02<br />

01<br />

01<br />

120<br />

.<br />

02<br />

04<br />

05.02<br />

.<br />

01<br />

03.01<br />

.<br />

01<br />

.<br />

01<br />

03.01<br />

01.01<br />

05<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

05.01<br />

.<br />

01<br />

04<br />

04<br />

05<br />

05.02<br />

.<br />

02<br />

.<br />

02<br />

05.02<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Assenza di rischio<br />

Rischio accettabile<br />

Rischio non accettabile<br />

Non monitorato<br />

05.01 .<br />

01 05.01<br />

.<br />

01<br />

05


06.01 .<br />

01<br />

06.01 .<br />

01<br />

06.02 .<br />

02<br />

06.01 . 06<br />

01<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

12. SORVEGLIANzA ALGALE DEL LAGO ALBANO DI CASTEL GANDOLFO<br />

IN FuNzIONE DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

B. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE CIANOFICEE<br />

06.03 .<br />

03<br />

121<br />

06<br />

06<br />

07<br />

07


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

13. MONITORAGGIO DELLE ACQuE MARINE COSTIERE IN FuNzIONE DEGLI<br />

OBIETTIVI DI QuALITà AMBIENTALE<br />

A. STATO TROFICO<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio per la determinazione dello stato trofico è finalizzato alla definizione dello stato di<br />

<strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> marine mediante gli accertamenti analitici dei parametri che caratterizzano la<br />

produzione primaria dell’ambiente acquatico (Ossigeno disciolto, Clorofilla “a” e i nutrienti Fosforo totale e<br />

Azoto inorganico disciolto).<br />

Parametri analizzati<br />

pH, Trasparenza, Ossigeno disciolto, Ortofosfato, Fosforo totale, Clorofilla “a”, Azoto totale, Azoto<br />

nitrico, Azoto ammoniacale, Azoto nitroso, Azoto (somma di NO3 + NO2 + NH3), Enterococchi, analisi<br />

quali – quantitativa routinaria al microscopio dei generi algali appartenenti a Diatomee, Dinoflagellati,<br />

Microflagellati, Dictiocoficee, Euglenoficee, Rafidoficee, Cianoficee.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Trimestrale.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Non è stato ancora individuato dalla Regione <strong>Lazio</strong> il “corpo idrico inalterato” di riferimento le cui<br />

caratteristiche consentirebbero di definire, ai sensi del D. Lgs. 152/06, lo stato ecologico dei corpi idrici<br />

sottoposti a monitoraggio.<br />

La <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> marine costiere, è stata valutata solo secondo quanto riportato nell’Allegato 1<br />

del D. Lgs. 152/99, attraverso la determinazione dell’indice trofico TRIX.<br />

Il valore dell’indice si ottiene applicando un logaritmo alla concentrazione di Ossigeno disciolto,<br />

Clorofilla “a”, Fosforo totale e Azoto totale inorganico, secondo la seguente formula:<br />

TRIX = [Log 10 (Cha . DO%sat . N . P)+ 1,5]/1,2<br />

La concentrazione dell’Ossigeno disciolto è espressa come deviazione assoluta dal valore di<br />

saturazione.<br />

La concentrazione di Clorofilla, di Azoto totale inorganico e Fosforo totale deve essere espressa in<br />

mg/L. La concentrazione di Azoto totale inorganico si calcola sommando le concentrazioni di nitrati, nitriti e<br />

ammoniaca, espresse in mg/L di Azoto.<br />

Si ottengono in questo modo valori compresi tra 2 e 8, in base ai quali è possibile assegnare 4 diverse<br />

classi di <strong>qualità</strong>, secondo la seguente Tabella.<br />

Valore dell’indice TRIX Classificazione<br />

2-4 Stato elevato<br />

4-5 Stato buono<br />

5-6 Stato scadente<br />

6-8 Stato pessimo<br />

Presentazione cromatica dell’indice trofico<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 4 categorie<br />

corrispondenti a una <strong>qualità</strong> decrescente da elevata a pessima.<br />

ele elevato<br />

buo buono<br />

med mediocre<br />

sca scadente<br />

122


Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Civitavecchia Borgo Odescalchi (200) buo buo ele buo<br />

01 Civitavecchia Borgo Odescalchi (1.000) ele buo ele ele<br />

01 Civitavecchia Borgo Odescalchi (3.000) ele buo ele buo<br />

02 S. Marinella Stab. La Perla del Tirreno (200) ele buo buo buo<br />

02 S. Marinella Stab. La Perla del Tirreno (1.000) ele buo ele ele<br />

02 S. Marinella Stab. La Perla del Tirreno (3.000) ele buo ele ele<br />

03 Cerveteri Cerenova (500) buo buo buo ele<br />

03 Cerveteri Cerenova (1.000) buo buo buo buo<br />

03 Cerveteri Cerenova (3.000) buo buo ele ele<br />

04 Ladispoli Stab. Miramare (200) buo buo buo buo<br />

04 Ladispoli Stab. Miramare (1.000) buo buo buo buo<br />

04 Ladispoli Stab. Miramare (3.000) buo buo ele ele<br />

05 Fiumicino Stab. La Nave (500) buo med buo buo<br />

05 Fiumicino Stab. La Nave (1.000) buo med buo buo<br />

05 Fiumicino Stab. La Nave (3.000) buo buo buo buo<br />

06 Roma Ostia Stab. Marechiaro (200) buo buo buo buo<br />

06 Roma Ostia Stab. Marechiaro (1.000) ele buo buo buo<br />

06 Roma Ostia Stab. Marechiaro (3.000) ele ele ele buo<br />

07 Pomezia Stab. Capri (500) buo buo buo ele<br />

07 Pomezia Stab. Capri (1.000) buo buo ele ele<br />

07 Pomezia Stab. Capri (3.000) ele ele ele buo<br />

08 Ardea Stab. Roma (500) buo buo buo ele<br />

08 Ardea Stab. Roma (1.000) buo ele buo buo<br />

08 Ardea Stab. Roma (3.000) buo ele ele ele<br />

09 Anzio Stab. Transatlantico (500) buo buo buo ele<br />

09 Anzio Stab. Transatlantico (1.000) buo buo ele ele<br />

09 Anzio Stab. Transatlantico (3.000) buo buo ele buo<br />

10 Nettuno Centro abitato (500) buo buo buo ele<br />

10 Nettuno Centro abitato (1.000) buo buo buo buo<br />

10 Nettuno Centro abitato (3.000) ele buo ele ele<br />

I numeri riportati tra parentesi rappresentano la distanza in metri del punto di prelievo dalla riva.<br />

123


01<br />

01<br />

RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

01<br />

02<br />

02<br />

02<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

13. MONITORAGGIO DELLE ACQuE MARINE COSTIERE<br />

IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI DI QuALITà AMBIENTALE<br />

03<br />

03<br />

03<br />

04<br />

04<br />

04<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

Area ad elevata antropizzazione<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Elevato<br />

Buono<br />

Mediocre<br />

Scadente<br />

05<br />

05<br />

05<br />

01<br />

01<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

01<br />

06<br />

06<br />

06<br />

02<br />

02<br />

02 07<br />

07<br />

07<br />

08<br />

08<br />

08<br />

09<br />

09<br />

Tematismo di base estratto dalla tavola n° 6 del P.R.T.A. (Stato di <strong>qualità</strong>)<br />

Classe 1: Elevato<br />

Classe 2: Buono<br />

Classe 3: Sufficiente<br />

Classe 4: Scadente<br />

Classe 5: Pessimo<br />

A. STATO TROFICO<br />

114<br />

03<br />

03<br />

03<br />

124<br />

09<br />

10<br />

10<br />

10<br />

04<br />

04<br />

04<br />

05<br />

05<br />

05<br />

06<br />

06<br />

06<br />

07<br />

07<br />

07<br />

08<br />

08<br />

08<br />

09<br />

09<br />

09


13. MONITORAGGIO DELLE ACQuE MARINE COSTIERE IN FuNzIONE DEGLI<br />

OBIETTIVI DI QuALITà AMBIENTALE<br />

B. STATO CHIMICO<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato alla individuazione <strong>delle</strong> sostanze pericolose o gruppi di sostanze tossiche,<br />

persistenti e bio-accumulabili e altre sostanze o gruppi di sostanze che danno adito a effetti analoghi.<br />

Parametri analizzati<br />

Cadmio, Cromo, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Zinco, 1,2 dicloroetano, Aldrin, Cloroformio, DDT e<br />

isomeri, Dieldrin, Endrin, Esaclorobenzene, Esacloro butadiene, Esaclorocicloesano, Isodrin, Percloro<br />

etilene, Tetracloruro di carbonio, Triclorobenzene, Tricloroetilene<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Trimestrale.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Per lo stato chimico <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> marine costiere si è fatto riferimento agli standard di <strong>qualità</strong> fissati<br />

nella Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06 che devono essere conseguiti entro il<br />

31.12.08. Non sono stati presi in considerazione, pertanto, i valori fissati nel D.M. 6.11.2003, n. 367,<br />

relativo al Regolamento concernente la fissazione di standard di <strong>qualità</strong> nell’ambiente acquatico per le<br />

sostanze pericolose, la cui disciplina, ai sensi dell’art. 78 del D. Lgs. 152/06 è stata sostituita dal<br />

medesimo decreto.<br />

Lo stato chimico è stato definito in base alla media aritmetica annuale <strong>delle</strong> concentrazioni di sostanze<br />

pericolose.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla citata Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06.<br />

concentrazioni (mg/L)<br />

Cadmio e suoi composti 1<br />

Cromo totale 50<br />

Mercurio e suoi composti 1<br />

Nichel e suoi composti 20<br />

Piombo e suoi composti 10<br />

DDT 0,1<br />

1,2 Dicloroetano 10<br />

Esaclorobutadiene 0,1<br />

Triclorometano (cloroformio) 12<br />

Tetracloroetilene (percloroetilene) 10<br />

Aldrin 0,1<br />

Dieldrin 0,1<br />

Isodrin 0,1<br />

Esaclorocicloesano 0,1<br />

Endrin 0,1<br />

Tricloroetilene 10<br />

Esaclorobenzene 0,1<br />

Tetracloruro di carbonio (tetraclorometano) 12<br />

Presentazione cromatica dello stato chimico<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 2 categorie, di<br />

<strong>qualità</strong> decrescente a seconda che siano soddisfatti o meno, per i parametri esaminati, gli standard fissati<br />

nella Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06:<br />

buo buono<br />

s/p scadente/pessimo<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

125


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Civitavecchia Borgo Odescalchi (200) —- —- buo buo<br />

01 Civitavecchia Borgo Odescalchi (1.000) —- —- buo buo<br />

01 Civitavecchia Borgo Odescalchi (3.000) —- —- buo buo<br />

02 S. Marinella Stab. La Perla del Tirreno (200) —- —- buo buo<br />

02 S. Marinella Stab. La Perla del Tirreno (1.000) —- —- buo buo<br />

02 S. Marinella Stab. La Perla del Tirreno (3.000) —- —- buo buo<br />

03 Cerveteri Cerenova (500) —- —- buo buo<br />

03 Cerveteri Cerenova (1.000) —- —- buo buo<br />

03 Cerveteri Cerenova (3.000) —- —- buo buo<br />

04 Ladispoli Stab. Miramare (200) —- —- buo buo<br />

04 Ladispoli Stab. Miramare (1.000) —- —- buo buo<br />

04 Ladispoli Stab. Miramare (3.000) —- —- buo buo<br />

05 Fiumicino Stab. La Nave (500) —- —- buo buo<br />

05 Fiumicino Stab. La Nave (1.000) —- —- buo buo<br />

05 Fiumicino Stab. La Nave (3.000) —- —- buo buo<br />

06 Roma Ostia Stab. Marechiaro (200) —- —- buo buo<br />

06 Roma Ostia Stab. Marechiaro (1.000) —- —- buo buo<br />

06 Roma Ostia Stab. Marechiaro (3.000) —- —- buo buo<br />

07 Pomezia Stab. Capri (500) —- —- buo buo<br />

07 Pomezia Stab. Capri (1.000) —- —- buo buo<br />

07 Pomezia Stab. Capri (3.000) —- —- buo buo<br />

08 Ardea Stab. Roma (500) —- —- buo buo<br />

08 Ardea Stab. Roma (1.000) —- —- buo buo<br />

08 Ardea Stab. Roma (3.000) —- —- buo buo<br />

09 Anzio Stab. Transatlantico (500) —- —- buo buo<br />

09 Anzio Stab. Transatlantico (1.000) —- —- buo buo<br />

09 Anzio Stab. Transatlantico (3.000) —- —- buo buo<br />

10 Nettuno Centro abitato (500) —- —- buo buo<br />

10 Nettuno Centro abitato (1.000) —- —- buo buo<br />

10 Nettuno Centro abitato (3.000) —- —- buo buo<br />

I numeri riportati tra parentesi rappresentano la distanza in metri del punto di prelievo dalla riva.<br />

126


01<br />

01<br />

01<br />

02<br />

02<br />

03<br />

02 03<br />

03<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

13. MONITORAGGIO DELLE ACQuE MARINE COSTIERE<br />

IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI DI QuALITà AMBIENTALE<br />

04<br />

04<br />

04<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

Area ad elevata antropizzazione<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Buono<br />

Scadente / Pessimo<br />

Non monitorato<br />

05<br />

Punti di prelievo<br />

05<br />

05<br />

01<br />

01<br />

Elaborazione risultati<br />

06<br />

06<br />

06<br />

B. STATO CHIMICO<br />

01<br />

07<br />

07<br />

02<br />

02<br />

03<br />

07<br />

02 03<br />

03<br />

08<br />

08<br />

08<br />

09<br />

09<br />

Tematismo di base estratto dalla tavola n° 6 del P.R.T.A. (Stato di <strong>qualità</strong>)<br />

Classe 1: Elevato<br />

Classe 2: Buono<br />

Classe 3: Sufficiente<br />

Classe 4: Scadente<br />

Classe 5: Pessimo<br />

117<br />

127<br />

09<br />

10<br />

10<br />

10<br />

04<br />

04<br />

04<br />

05<br />

05<br />

05<br />

06<br />

06<br />

06<br />

07<br />

07<br />

07<br />

08<br />

08<br />

08<br />

09<br />

09<br />

09


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

14. CONTROLLO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA QuALITà DELLE<br />

ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

STATO DI QuALITà NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO OSSIGENO<br />

DISCIOLTO<br />

Finalità<br />

Il controllo della <strong>acque</strong> destinate alla balneazione è finalizzato a verificare lo stato di <strong>qualità</strong> mediante<br />

parametri chimici, fisici e microbiologici, escluso il parametro Ossigeno disciolto che, ai sensi del D. Lgs.<br />

n. 94 del 11.7.07, concernente la gestione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> di balneazione nella parte relativa all’Ossigeno<br />

disciolto, non è più necessario ai fini del giudizio di idoneità alla balneazione.<br />

Parametri analizzati<br />

Coliformi totali, Coliformi fecali, Streptococchi fecali, Salmonella, pH, Colore, Trasparenza, Oli minerali,<br />

Tensioattivi, Fenoli, Salinità, Temperatura.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Bimensile nei mesi da aprile a settembre.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Le <strong>acque</strong> sono idonee alla balneazione quando le analisi dei campioni routinari relative all’anno<br />

precedente indicano che i parametri <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> in questione sono conformi a quelli della Tabella sopra<br />

riportata per almeno il 90% dei casi e quando, nei casi di non conformità, i valori dei parametri numerici<br />

non si discostano per più del 50% dai corrispondenti valori limite.<br />

Per i parametri microbiologici e il pH non si applica detta limitazione del 50%.<br />

Per i parametri Coliformi totali, Coliformi fecali e Streptococchi fecali la percentuale è ridotta all’80%.<br />

Se, però, per i parametri Coliformi totali e Coliformi fecali vengono superati, rispettivamente, i valori di<br />

10.000/100 ml e 2.000/100 ml, la percentuale dei campioni che deve essere conforme viene aumentata al<br />

95%.<br />

Se le <strong>acque</strong> di balneazione non sono risultate idonee nella stagione precedente, possono essere<br />

nuovamente classificate idonee se entrambi i controlli routinari effettuati nel mese di aprile danno esito<br />

favorevole.<br />

Se le <strong>acque</strong> di balneazione sono risultate non idonee ai sensi dell’art. 6 del DPR 470/1982 per due<br />

stagioni balneari consecutive, permane il divieto alla balneazione fino alla conclusione degli interventi di<br />

risanamento nell’entroterra (art. 7 DPR 470/1982, caso A).<br />

Se in una stagione balneare i risultati dei campioni routinari prelevati in uno stesso punto dimostrano la<br />

non idoneità alla balneazione, con un numero di campioni non conformi superiore ad un terzo di quelli<br />

effettuati, la zona interessata dovrà essere vietata alla balneazione fino alla conclusione degli interventi di<br />

risanamento nell’entroterra (art. 7 DPR 470/1982, caso B).<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

La classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> marine destinate alla balneazione è stata ottenuta <strong>sulla</strong> base di quanto<br />

riportato nella seguente Tabella allegata al DPR 8 giugno 1982 n. 470. Non sono, pertanto, presi in<br />

considerazione, per la valutazione dei risultati, le concentrazioni dell’Ossigeno disciolto che, ai sensi del<br />

D. Lgs. n. 94 del 11.7.07, concernente la gestione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> di balneazione nella parte relativa<br />

all’Ossigeno disciolto, non è più necessario ai fini del giudizio di idoneità alla balneazione.<br />

128


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

Valore limite<br />

Coliformi totali 2000/100 ml<br />

Coliformi fecali 100/100 ml<br />

Streptococchi fecali 100/100 ml<br />

Salmonelle 0/1 litro<br />

pH 6-9<br />

Colorazione Assenza di variazione anormale del colore<br />

Trasparenza 1 metro<br />

Oli minerali Assenza di pellicola visibile alla superficie dell’acqua e assenza<br />

di odore ≤ 0,5 mg/L<br />

Sostanze tensioattive che reagiscono<br />

al blu di metilene Assenza di schiuma persistente ≤ 0,5 mg/L<br />

Fenoli Nessuno odore specifico ≤ 0,5 mg/L(C6H5OH)<br />

Presentazione cromatica <strong>delle</strong> aree destinate alla balneazione<br />

L’elaborazione dei risultati analitici è stata eseguita facendo esclusivamente riferimento ai metodi di<br />

calcolo fissati nell’art. 6, commi 2, 3 e 4, e nell’art. 7, caso B, del DPR 470/82, senza prendere in<br />

considerazione il parametro Ossigeno disciolto, così come fissati nel citato D. Lgs. n. 94 del 11.7.07. Non<br />

sono prese, pertanto, in considerazione le possibilità di ricorrere alle possibilità indicate nell’art. 7, caso A,<br />

del DPR 470/82.<br />

id <strong>acque</strong> idonee alla balneazione<br />

non id <strong>acque</strong> non idonee alla balneazione secondo i metodi di calcolo indicati nell’art. 6,<br />

commi 2, 3 e 4 (senza O2), e nell’art. 7, caso B<br />

possibili cause di inquinamento<br />

Presentazione cromatica dei risultati del controllo<br />

Le aree individuate non sono rappresentative della balneazione che effettivamente viene consentita<br />

lungo il litorale. Infatti, numerose aree marine non sono sottoposte a controllo, in quanto sono vietate<br />

automaticamente alla balneazione. Sono vietate alla balneazione, ad esempio, indipendentemente dal<br />

controllo analitico, le aree marine circostanti i servizi quali porti o zone militari (25-30 Km) e quelle<br />

circostanti le foci dei corsi d’acqua inquinati (circa 18 Km).<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Civitavecchia Torre S. Agostino id id id id<br />

02 Civitavecchia Loc.tà La Frasca id id id id<br />

03 Civitavecchia 1.400 m sx Torre Valdaliga (capannoni) id id id id<br />

Centrale Enel (foce fossoTorre Valdaliga Nord)<br />

Zona portuale (foce fosseTorre Valdaliga Sud)<br />

Zona portuale (foci fossi Prete e Fiumaretta)<br />

04 Civitavecchia Stab. Bagni Pirgo id id non id id<br />

05 Civitavecchia 250 m sx foce fosso Infernaccio id id id id<br />

Foci fossi Infernaccio e Scarpatosta<br />

06 Civitavecchia 250 m dx foce fosso Scarpatosta id id id id<br />

07 Civitavecchia 250 m sx foce fosso Malpasso id id id id<br />

Foce fosso Malpasso<br />

Porto Riva di Traiano<br />

Foce fosso Marangone<br />

08 Civitavecchia Spiaggetta fosso Marangone id id id id<br />

09 S. Marinella 50 m dx foce fosso Cupo id id id id<br />

10 S. Marinella 250 m sx foce fosso Guardiole id id id id<br />

Foce fosso Guardiole<br />

11 S. Marinella 250 m dx foce fosso Guardiole id id id id<br />

12 S. Marinella Capo Linaro id id id id<br />

13 S. Marinella Foce fosso Castrato id id id id<br />

14 S. Marinella Via Aurelia Km 61,700 id id id id<br />

Porto S. Marinella<br />

Foce fosso S. Maria Morgana<br />

15 S. Marinella 250 m dx foce fosso S. Maria Morgana id id id id<br />

16 S. Marinella 250 m sx foce fosso Castel Secco id id id id<br />

129


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Foce fosso Castel Secco<br />

17 S. Marinella 250 m dx foce fosso Castel Secco id id id id<br />

18 S. Marinella Villa Maravigna id id id id<br />

Foce fosso Buche<br />

19 S. Marinella 250 m dx foce fosso Buche id id id id<br />

20 S. Marinella 250 m sx foce fosso Quartaccio id id id id<br />

Foce fosso Quartaccio<br />

21 S. Marinella 250 m dx foce fosso Quartaccio id id id id<br />

22 S. Marinella Colonia Pio X id id id id<br />

23 S. Marinella Foce fosso Rio Fiume id id id id<br />

24 S. Marinella Foce fosso Smerdarolo id id id id<br />

25 S. Marinella Foce fosso Eri id id id id<br />

26 S. Marinella 250 m dx foce fosso Eri id id id id<br />

27 S. Marinella 250 m sx Poligono militare id id id id<br />

Foce fosso Turbino<br />

28 Cerveteri 250 m dx foce fosso Turbino id id id id<br />

29 Cerveteri 250 m sx foce fosso Zambra id id id id<br />

Foce fosso Zambra<br />

30 Cerveteri 250 m dx foce fosso Zambra id non id id id<br />

31 Cerveteri Rimessa barche Renzi id id id id<br />

32 Ladispoli Rovine Torre Flavia id id id id<br />

33 Ladispoli 750 m sx foce fosso Vaccina id id id id<br />

34 Ladispoli 250 m sx foce fosso Vaccina non id id id id<br />

Foci fossi Vaccina e Sanguinara<br />

35 Ladispoli 250 m dx foce fosso Sanguinara id id id id<br />

36 Ladispoli 400 m dx foce fosso Sanguinara id id id id<br />

37 Ladispoli Castello Odescalchi id id id id<br />

38 Ladispoli 1250 m sx foce fosso Cupino id id id id<br />

39 Fiumicino 250 m sx foce fosso Cupino id id id id<br />

Foce fosso Cupino<br />

40 Fiumicino 250 m dx foce fosso Cupino id id id id<br />

41 Fiumicino 250 m sx foce fosso Cadute id id id id<br />

Foce fosso Cadute<br />

42 Fiumicino 250 m dx foce fosso Cadute id id non id id<br />

43 Fiumicino 1200 m dx fosso <strong>delle</strong> Cadute id id id id<br />

44 Fiumicino 250 m sx foce fosso Tre Denari id id id id<br />

Foce fosso Tre Denari<br />

45 Fiumicino 250 m dx foce fosso Tre Denari id id id id<br />

46 Fiumicino 1.000 m dx foce fosso Tre Denari id id id id<br />

47 Fiumicino 250 m sx foce fiume Arrone id non id non id non id<br />

Foce fiume Arrone<br />

48 Fiumicino 250 m dx foce fiume Arrone non id non id non id id<br />

49 Fiumicino 2000 m dx foce fiume Arrone id id non id id<br />

50 Fiumicino 3500 m dx foce fiume Arrone id id non id id<br />

51 Fiumicino 500 m sx canale Acque Alte e Basse id id non id id<br />

52 Fiumicino Foce canale Acque Alte e Basse non id id non id id<br />

53 Fiumicino 250 m dx canale Acque Alte e Basse id id non id id<br />

54 Fiumicino 2000 m dx canale Acque Alte e Basse id non id id id<br />

55 Fiumicino Radar id non id id id<br />

Foce Fiumara Piccola fiume Tevere<br />

56 Fiumicino 250 m dx foce Fiumara Piccola non id id id id<br />

57 Fiumicino 1.250 m dx foce Fiumara Piccola non id id id id<br />

Foce Fiumara Grande fiume Tevere<br />

Porto di Roma<br />

58 Roma Stabilimento Masone id id id id<br />

59 Roma 850 m sx pontile di Ostia id id id id<br />

60 Roma 700 m dx pontile di Ostia id id id id<br />

61 Roma Foce canale Pescatori o Stagno id id id id<br />

62 Roma 550 m dx foce canale Pescatori id id id id<br />

130


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

63 Roma 2000 m dx foce canale Pescatori id id id id<br />

64 Roma 3000 m sx foce fosso Focetta id id id id<br />

65 Roma 250 m sx fosso Focetta o Pantanello id id id id<br />

Foce fosso Focetta o Pantanello<br />

66 Roma 250 m dx fosso Focetta o Pantanello id non id non id id<br />

67 Roma Foce fosso Tellinaro id id id id<br />

68 Roma 1.600 m dx foce fosso Tellinaro id id id id<br />

69 Pomezia 250 m sx foce fosso Campo Ascolano id id id id<br />

70 Pomezia Foce fosso Campo Ascolano id id non id id<br />

71 Pomezia 250 m sx foce fosso Pratica id id id id<br />

Foce fosso Pratica<br />

72 Pomezia 250 m dx foce fosso Pratica id non id id id<br />

73 Pomezia Stabilimento I Tre Delfini id id id id<br />

74 Pomezia 250 m sx foce fosso Crocetta id id id id<br />

Foce fosso Crocetta<br />

75 Pomezia 250 m dx foce fosso Crocetta id id id id<br />

76 Pomezia 250 m sx foce fosso Orfeo id id id id<br />

Foce fosso Orfeo<br />

77 Pomezia 250 m dx foce fosso Orfeo id id id id<br />

78 Pomezia 250 m sx foce fosso Rio Torto id non id id id<br />

Foce fosso Rio Torto<br />

79 Ardea 250 m dx foce fosso Rio Torto non id non id non id non id<br />

80 Ardea 750 m sx foce fosso Grande non id id non id non id<br />

81 Ardea 250 m sx foce fosso Grande non id id non id non id<br />

Foci fossi Grande e Moletta<br />

82 Ardea 250 m dx foce fosso Moletta id non id id id<br />

83 Ardea 250 m sx foce canale Biffi id id id id<br />

Foce canale Biffi<br />

84 Ardea 250 m dx foce canale Biffi id id id id<br />

85 Ardea 250 m sx foce fosso Diavolo id id id id<br />

Foce fosso Diavolo<br />

86 Ardea 250 m dx foce fosso Diavolo id id id id<br />

87 Ardea 250 m sx foce fosso Caffarella id id id id<br />

Foce fosso Caffarella<br />

88 Ardea 250 m dx foce fosso Caffarella id id id id<br />

89 Anzio Foce fosso Secco id id id id<br />

90 Anzio 250 m sx foce fosso Cavallo Morto id id id id<br />

Foce fosso Cavallo Morto<br />

91 Anzio 250 m dx foce fosso Cavallo Morto id id id id<br />

92 Anzio Foce fosso Schiavo id id id id<br />

93 Anzio 250 m dx foce fosso Schiavo non id id id id<br />

94 Anzio Stabilimento Tritone id id id id<br />

95 Anzio Foce fosso Tor Caldara id id id id<br />

96 Anzio Fornaci Paiella id id id id<br />

97 Anzio Colonia marina id id id id<br />

98 Anzio 1100 m dx colonia marina id id id id<br />

99 Anzio Località Grotte di Nerone id id non id id<br />

100 Anzio 350 m sx molo esterno Anzio id id id id<br />

Porto di Anzio<br />

101 Anzio 50 m dx molo porto Anzio id id id id<br />

102 Nettuno 300 m dx confine comune di Anzio id id id id<br />

103 Nettuno Castello Sangallo id id id id<br />

Porto di Nettuno<br />

Foce fosso Loricina<br />

104 Nettuno 300 m dx foce fosso Loricina non id non id id id<br />

105 Nettuno 500 m dx foce fosso Loricina id id id id<br />

Per dx e sx si intende a destra e a sinistra di colui che guarda la costa volgendo le spalle alle <strong>acque</strong><br />

marine.<br />

131


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

01<br />

14. CONTROLLO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA QuALITà<br />

DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

02<br />

03<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

STATO DI QUALITÀ NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO<br />

OSSIGENO DISCIOLTO<br />

Idoneo<br />

Non idoneo<br />

Civitavecchia<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Foce fosso Torre Valdalica Nord Foce fosso Torre Valdalica Sud<br />

Vald aliga Nord Vald aliga Sud<br />

04<br />

132<br />

05<br />

06<br />

07<br />

08<br />

Foce fosso del Prete<br />

Prete<br />

Foce fosso Fiumaretta<br />

Fiumaretta<br />

Porto di Civitavecchia<br />

Civitavecchia<br />

Foce fosso Infernaccio<br />

Infe rnaccio<br />

Foce fosso Scarpatosta<br />

Sca rpatosta<br />

Foce fosso Malpasso<br />

Malpasso<br />

Porto Riva di Traiano<br />

Traiano<br />

Foce fosso Marangone<br />

Marangone


09<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

14. CONTROLLO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA QuALITà<br />

DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

20<br />

STATO DI QUALITÀ NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO<br />

OSSIGENO DISCIOLTO<br />

Guardiole Morgana<br />

Porto S. Marinella<br />

10<br />

11<br />

12<br />

21 22<br />

23<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Foce fosso Guardiole<br />

Santa Marinella (Centro)<br />

24<br />

Idoneo<br />

Non idoneo<br />

Punti di prelievo<br />

13<br />

Quartaccio<br />

25<br />

Elaborazione risultati<br />

Santa Marinella (S. Severa)<br />

26<br />

Foce fosso S. Maria Morgana<br />

27<br />

133<br />

14<br />

Foce fosso Quartaccio<br />

Foce fosso Castel Secco<br />

Secco<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

Buche<br />

19<br />

Foce fosso Buche


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

14. CONTROLLO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA QuALITà<br />

DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

Cerveteri<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

STATO DI QUALITÀ NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO<br />

OSSIGENO DISCIOLTO<br />

Idoneo<br />

Non idoneo<br />

28<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

29<br />

134<br />

Foce fosso Turbino<br />

Turbino<br />

30<br />

31<br />

Foce fosso Zambra<br />

Zambra


14. CONTROLLO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA QuALITà<br />

DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

32<br />

Ladispoli<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

STATO DI QUALITÀ NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO<br />

OSSIGENO DISCIOLTO<br />

33<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

34<br />

Idoneo<br />

Non idoneo<br />

Vaccina<br />

35<br />

Punti di prelievo<br />

36<br />

Elaborazione risultati<br />

Foce fosso Vaccina<br />

135<br />

37<br />

Foce fosso Sanguinara<br />

Sa nguinara<br />

38


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

14. CONTROLLO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA QuALITà<br />

DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

STATO DI QUALITÀ NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO<br />

OSSIGENO DISCIOLTO<br />

39<br />

40<br />

Punti di prelievo<br />

41<br />

42<br />

Elaborazione risultati<br />

Idoneo<br />

Non idoneo<br />

Fiumicino<br />

43<br />

44<br />

45<br />

46<br />

136<br />

47<br />

48<br />

49<br />

50<br />

51<br />

52<br />

53<br />

e Basse<br />

54<br />

55<br />

56<br />

57<br />

Cupino<br />

Cadute<br />

Denari<br />

Foce fosso Cupino<br />

Foce fosso Cadute<br />

Foce fosso Tre Denari<br />

Foce Fiume Arrone<br />

Arrone<br />

Foce Canale Acque Alte e Basse<br />

Tevere<br />

Foce Fiumara Piccola –Fiume Tevere<br />

Tevere<br />

Foce Fiumara Grande – Fiume Tevere


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

14. CONTROLLO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA QuALITà<br />

DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

STATO DI QUALITÀ NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO<br />

OSSIGENO DISCIOLTO<br />

Foce Fiumara Grande - Fiume Tevere<br />

Tevere<br />

58<br />

Roma<br />

59<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Idoneo<br />

Non idoneo<br />

60<br />

61<br />

Punti di prelievo<br />

62<br />

Elaborazione risultati<br />

Porto di Roma<br />

Roma<br />

63<br />

137<br />

64<br />

Foce Canale dei Pescatori o Stagno<br />

o Stagno<br />

Pantanello<br />

65<br />

Foce fosso Focetta o Pantanello<br />

66<br />

67<br />

68


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

14. CONTROLLO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA QuALITà<br />

DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

Pomezia<br />

STATO DI QUALITÀ NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO<br />

OSSIGENO DISCIOLTO<br />

69<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

70<br />

Idoneo<br />

Non idoneo<br />

71<br />

72<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

73<br />

74<br />

138<br />

75<br />

76<br />

77<br />

Foce fosso Campo Ascolano<br />

Ascolano<br />

Pratica<br />

Crocetta<br />

Torto<br />

78<br />

Foce fosso Pratica<br />

Foce fosso Crocetta<br />

Foce fosso Orfeo<br />

Orfeo<br />

Foce fosso Rio Torto


14. CONTROLLO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA QuALITà<br />

DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

79<br />

Ardea<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

STATO DI QUALITÀ NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO<br />

OSSIGENO DISCIOLTO<br />

80<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

81<br />

82<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Idoneo<br />

Non idoneo<br />

83<br />

84<br />

139<br />

85<br />

86<br />

87<br />

88<br />

Foce fosso Rio Torto<br />

Torto<br />

Foce fosso Grande<br />

Grande<br />

Foce fosso Moletta<br />

Moletta<br />

Foce canale Biffi<br />

Biffi<br />

Foce fosso Diavolo<br />

Diavolo<br />

Foce fosso Caffarella<br />

Caffarella


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

14. CONTROLLO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA QuALITà<br />

DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

89<br />

STATO DI QUALITÀ NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO<br />

OSSIGENO DISCIOLTO<br />

90<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

91<br />

Idoneo<br />

Non idoneo<br />

Anzio<br />

92<br />

Foce fosso Cavallo Morto<br />

Morto<br />

93<br />

94<br />

Punti di prelievo<br />

95<br />

Elaborazione risultati<br />

96<br />

140<br />

97<br />

98<br />

99<br />

100<br />

Porto di Anzio<br />

Anzio<br />

101


14. CONTROLLO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA QuALITà<br />

DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

102<br />

Nettuno<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

STATO DI QUALITÀ NON COMPRENSIVO DEL PARAMETRO<br />

OSSIGENO DISCIOLTO<br />

Nettuno<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Porto di Nettuno<br />

103 104 105<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Idoneo<br />

Non idoneo<br />

Foce fosso Loricina<br />

Loricina<br />

141


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE NELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA<br />

QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

A. STATO TROFICO<br />

Finalità<br />

La sorveglianza algale è finalizzata a rilevare, mediante programmi di primo, secondo e terzo livello di<br />

monitoraggio, l’eventuale presenza di alghe aventi possibili implicazioni igienico sanitarie. Prima<br />

dell’entrata in vigore del D. Lgs. n. 94 del 11.7.07, era consentita la balneazione anche nelle <strong>acque</strong> dove<br />

l’Ossigeno disciolto superava i valori limite normativi (120 mg/L), purché fosse accertata l’assenza <strong>delle</strong><br />

alghe aventi possibili implicazioni igienico sanitarie o l’assenza <strong>delle</strong> rispettive tossine.<br />

Parametri analizzati<br />

Sono fissati nel decreto 17 giugno 1988 del Ministero della sanità, relativo ai Criteri per la definizione di<br />

programmi di sorveglianza per la rilevazione <strong>delle</strong> alghe aventi possibili implicazioni igienico–sanitarie.<br />

1 livello di monitoraggio<br />

Azoto nitrico, Azoto nitroso, Azoto<br />

ammoniacale, Fosforo totale, Ortofosfato,<br />

Salinità, Clorofilla “a”<br />

Analisi quali – quantitativa al microscopio<br />

dei popolamenti fitoplanctonici<br />

responsabili di fioriture algali<br />

Analisi quali – quantitativa routinaria<br />

al microscopio dei generi appartenenti<br />

a Diatomee, Dinoflagellati, Microflagellati,<br />

Dictiocoficee, Euglenoficee,<br />

Rafidoficee, Cianoficee<br />

2 livello di monitoraggio<br />

Azoto nitrico, Azoto nitroso, Azoto<br />

ammoniacale, Fosforo totale, Ortofosfato,<br />

Salinità, Clorofilla “a”<br />

Analisi quali – quantitativa al microscopio<br />

dei popolamenti fitoplanctonici<br />

responsabili di fioriture algali<br />

Analisi quali – quantitativa routinaria<br />

al microscopio dei generi appartenenti<br />

a Diatomee, Dinoflagellati, Microflagellati,<br />

Dictiocoficee, Euglenoficee,<br />

Rafidoficee, Cianoficee<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Il D.L. 14.05.1988 n. 155, convertito con legge del 15 luglio 1988, prescrive che i limiti dell’Ossigeno<br />

disciolto espresso in centesimi, previsti dal D.P.R. 470/82 relativo alle <strong>acque</strong> della balneazione, possono<br />

essere superati senza vietare la balneazione stessa, quando le <strong>acque</strong> siano sottoposte a programma di<br />

sorveglianza per una adeguata rilevazione di alghe aventi possibili implicazioni igienico-sanitarie. Con il<br />

decreto 17 giugno 1988 e le circolari ministeriali del 2224 del 30.6.1988, 562 del 9.4.1998 e 1447 del<br />

31.7.1998 vengono indicati i criteri per la definizione di detti programmi di sorveglianza e le metodologie<br />

analitiche per la ricerca <strong>delle</strong> biotossine tossiche quali microcistine, nodularine, anatossina-a, PSP.<br />

Il programma di sorveglianza <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione per la rilevazione di alghe aventi<br />

possibili implicazioni igienico-sanitarie, fissa tre livelli di controllo di cui il primo livello deve essere messo<br />

in atto solo durante il primo anno nel quale la Regione si avvale della facoltà di adottare per l’Ossigeno<br />

disciolto valori limiti compresi tra 50 e 170, anche se vi si ricorre a stagione balneare iniziata.<br />

Per i tre programmi di sorveglianza sono indicati i rispettivi criteri di scelta dei punti di prelievo e sono<br />

elencati i rispettivi parametri da determinare.<br />

142<br />

3 livello di monitoraggio<br />

Nella colonna d’acqua: Temperatura,<br />

Salinità, Trasparenza, Ossigeno<br />

disciolto, pH e Clorofilla a.<br />

Nelle <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e eventualmente<br />

nella colonna di acqua: Azoto<br />

nitrico, Azoto nitroso, Azoto ammoniacale,<br />

Fosforo totale, Ortofosfato,<br />

Silice reattiva.<br />

Inoltre: Temperatura dell’aria, pressione<br />

barometrica, umidità relativa,<br />

direzione e velocità del vento, precipitazioni<br />

atmosferiche, dati sulle correnti<br />

costiere e moto ondoso<br />

Analisi quali – quantitativa al microscopio<br />

dei popolamenti fitoplanctonici<br />

responsabili di fioriture algali<br />

Analisi quali – quantitativa routinaria<br />

al microscopio dei generi appartenenti<br />

a Diatomee, Dinoflagellati, Microflagellati,<br />

Dictiocoficee, Euglenoficee,<br />

Rafidoficee, Cianoficee


Per quanto riguarda i campionamenti, sono fissate le seguenti frequenze:<br />

– bimensile, nei mesi da aprile a settembre, nel monitoraggio di I livello;<br />

– bimensile, nei mesi da giugno a settembre, e mensile, negli altri mesi, nei monitoraggi di secondo e<br />

terzo livello.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Nella normativa, come sopra riportato, sono elencati i parametri da analizzare durante lo svolgimento<br />

dei programmi di sorveglianza <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>, ma non sono riportati criteri di valutazione dei risultati ai fini<br />

della classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>.<br />

La <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> marine costiere, pertanto, è stata valutata secondo quanto riportato nell’Allegato<br />

1 del D. Lgs. 152/99, attraverso la determinazione dell’indice trofico TRIX.<br />

Il valore dell’indice si ottiene applicando un logaritmo alla concentrazione di Ossigeno disciolto,<br />

Clorofilla “a”, Fosforo totale e Azoto totale inorganico, secondo la seguente formula:<br />

TRIX = [Log 10 (Cha . DO%sat . N . P)+ 1,5]/1,2<br />

La concentrazione dell’Ossigeno disciolto è espressa come deviazione assoluta dal valore di<br />

saturazione.<br />

La concentrazione di Clorofilla, di Azoto totale inorganico e Fosforo totale deve essere espressa in<br />

mg/L. La concentrazione di Azoto totale inorganico si calcola sommando le concentrazioni di Nitrati, Nitriti<br />

e Ammoniaca, espresse in mg/L di Azoto.<br />

Si ottengono in questo modo valori compresi tra 2 e 8, in base ai quali è possibile assegnare 4 diverse<br />

classi di <strong>qualità</strong>, secondo la seguente Tabella.<br />

Valore dell’indice TRIX Classificazione<br />

2-4 Stato elevato<br />

4-5 Stato buono<br />

5-6 Stato scadente<br />

6-8 Stato pessimo<br />

Presentazione cromatica dell’indice trofico<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 4 categorie<br />

corrispondenti a una <strong>qualità</strong> decrescente da elevata a pessima.<br />

ele elevato<br />

buo buono<br />

med mediocre<br />

sca scadente<br />

Presentazione cromatica dei risultati della sorveglianza algale<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Civitavecchia Località La Frasca (riva) buo —- —- —-<br />

02 Civitavecchia 1.400 m sx Torre Valdaliga (riva) buo —- —- —-<br />

02.01 Civitavecchia Stabilimento Bagni Pirgo (riva) —- buo —-<br />

03 Civitavecchia 250 m sx foce fosso Infernaccio (riva) buo —- ele<br />

03.01 Civitavecchia 250 m dx foce fosso Scarpatosta (riva) —- —- —- ele<br />

04 S. Marinella 250 m dx foce fosso Guardiole (riva) buo —- buo buo<br />

04 S. Marinella 250 m dx foce fosso Guardiole (500 ) buo —- —- ele<br />

04 S. Marinella 250 m dx foce fosso Guardiole (3.000) buo —- —- ele<br />

04.01 S. Marinella 250 m sx foce fosso Guardiole (riva) —- buo buo —-<br />

04.01 S. Marinella 250 m sx foce fosso Guardiole (500 ) —- ele buo —-<br />

04.01 S. Marinella 250 m sx foce fosso Guardiole (3.000) —- ele buo —-<br />

04.02 S. Marinella Capo Linaro (riva) —- —- buo —-<br />

04.03 S. Marinella 250 m dx foce fosso S. Maria Morgana (riva) —- —- —- ele<br />

05 S. Marinella 250 m dx foce fosso <strong>delle</strong> Buche (riva) buo —- —- buo<br />

05 S. Marinella 250 m dx foce fosso <strong>delle</strong> Buche (500) buo —- —- —-<br />

05 S. Marinella 250 m dx foce fosso <strong>delle</strong> Buche (3.000) buo —- —- —-<br />

05.07 S. Marinella 250 m dx foce fosso Quartaccio (riva) —- —- —- ele<br />

143


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

05.06 S. Marinella Colonia Pio X —- —- —- buo<br />

05.01 S. Marinella Foce Rio Fiume (riva) —- buo —- —-<br />

05.02 S. Marinella Foce fosso Eri (riva) —- buo buo —-<br />

05.02 S. Marinella Foce fosso Eri (500) —- —- buo —-<br />

05.03 S. Marinella 250 m dx fosso Eri (riva) —- buo —-<br />

05.04 S. Marinella 250 m sx Poligono militare (riva) —- buo —-<br />

05.05 Cerveteri 250 m dx foce fosso Turbino (riva) —- —- buo —-<br />

06 Cerveteri 250 m dx foce fosso Zambra (riva) buo —- —- —-<br />

06 Cerveteri 250 m dx foce fosso Zambra (500) buo —- —- —-<br />

06 Cerveteri 250 m dx foce fosso Zambra (3.000) buo —- —- —-<br />

07 Ladispoli Rovine Torre Flavia (riva) buo buo —- —-<br />

07 Ladispoli Rovine Torre Flavia (500) buo buo —- —-<br />

07 Ladispoli Rovine Torre Flavia (3.000) —- buo —- —-<br />

07.03 Ladispoli 750 sx foce fosso Vaccina (riva) —- —- —- buo<br />

07.04 Ladispoli 250 sx foce fosso Vaccina (riva) —- —- —- buo<br />

07.05 Ladispoli 250 m dx foce fossoSanguinara (riva) —- —- —- buo<br />

07.06 Ladispoli 400 m dx fosso Sanguinara (riva) —- —- —- buo<br />

08 Ladispoli Castello Odescalchi (riva) buo —- —- buo<br />

08 Ladispoli Castello Odescalchi (500) buo —- —- —-<br />

08 Ladispoli Castello Odescalchi (3.000) buo —- —- —-<br />

08.09 Ladispoli 1250 m sx fosso Cupino (riva) —- —- —- buo<br />

07.01 Fiumicino 250 m sx fosso Cupino (riva) —- buo buo —-<br />

07.02 Fiumicino 250 m dx fosso Cupino (riva) —- med buo —-<br />

08.01 Fiumicino 250 m sx foce fosso Cadute (riva) —- —- buo —-<br />

08.02 Fiumicino 250 m dx foce fosso Cadute (riva) —- —- med —-<br />

08.03 Fiumicino 1200 m dx foce fosso Cadute (riva) —- —- buo —-<br />

08.04 Fiumicino 250 m sx foce fosso Tre Denari (riva) —- —- buo —-<br />

08.05 Fiumicino 250 m dx foce fosso Tre Denari (riva) —- —- buo —-<br />

08.06 Fiumicino 1.000 m dx foce fosso Tre Denari (riva) —- —- buo buo<br />

08.06 Fiumicino 1.000 m dx foce fosso Tre Denari (500 —- —- —- buo<br />

08.07 Fiumicino 250 m sx foce fiume Arrone (riva) —- —- med —-<br />

08.08 Fiumicino 250 m dx foce fiume Arrone (riva) —- —- med —-<br />

09 Fiumicino 2000 m dx foce fiume Arrone (riva) med med buo —-<br />

09 Fiumicino 2000 m dx foce fiume Arrone (500 ) med buo —- —-<br />

09 Fiumicino 2000 m dx foce f. Arrone (3.000) buo buo —- —-<br />

09.01 Fiumicino 3500 m dx foce fiume Arrone (riva) —- —- buo —-<br />

09.02 Fiumicino 500 m sx foce c. Acque Alte e Basse (riva) —- —- buo —-<br />

09.03 Fiumicino Foce c. Acque Alte e Basse (riva) —- —- buo —-<br />

09.04 Fiumicino 250 m dx foce c. Acque Alte e Basse (riva) —- —- buo med<br />

09.04 Fiumicino 250 m dx foce c. Acque Alte e Basse (500) —- —- —- buo<br />

10 Fiumicino 2000 m dx canale Acque Alte Basse (riva) med med buo —-<br />

10 Fiumicino 2000 m dx c. Acque Alte e Basse (500 ) med med —- —-<br />

10 Fiumicino 2000 m dx c. Acque Alte Basse (3.000) buo buo —- —-<br />

10.01 Fiumicino Radar (riva) —- —- buo —-<br />

10.02 Fiumicino 250 m dx foce Fiumara Piccola (riva) —- —- med —-<br />

10.03 Fiumicino 1.250 m dx foce Fiumara Piccola (riva) —- —- buo —-<br />

10.14 Pomezia 250 m sx foce fosso Campo Ascolano (riva) —- —- —- buo<br />

10.15 Pomezia Foce fosso Campo Ascolano (riva) —- —- —- buo<br />

11 Pomezia 250 m dx foce fosso Pratica (riva) —- —- buo —-<br />

11.02 Pomezia 250 m sx foce fosso Crocetta (riva) —- —- —- buo<br />

11.03 Pomezia 250 m dx foce fosso Crocetta (riva) —- —- —- buo<br />

11.05 Pomezia 250 m dx fosso Orfeo —- —- —- buo<br />

I numeri riportati tra parentesi rappresentano la distanza in metri del punto di prelievo dalla riva.<br />

Per dx e sx si intende a destra e a sinistra di colui che guarda la costa volgendo le spalle alle <strong>acque</strong><br />

marine.<br />

144


c hia<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

01<br />

Civitavecchia<br />

02<br />

Punti di prelievo<br />

2005 2006 2007<br />

Elaborazione risultati<br />

codice punto<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Elevato<br />

Buono<br />

Mediocre<br />

Scadente<br />

Non monitorato<br />

A. STATO TROFICO<br />

145<br />

03<br />

02.01<br />

03.01


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

04<br />

05.07<br />

05<br />

04.03<br />

04.01<br />

04<br />

05.06<br />

05<br />

05.01<br />

04.02<br />

04.01<br />

04<br />

A. STATO TROFICO<br />

05.02<br />

05.03<br />

04.01<br />

05.04<br />

05.02<br />

05<br />

146<br />

Santa Marinella<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Elevato<br />

Buono<br />

Mediocre<br />

Scadente<br />

Non monitorato


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

06<br />

05.05<br />

Punti di prelievo<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Elaborazione risultati<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Elevato<br />

Buono<br />

Mediocre<br />

Scadente<br />

Non monitorato<br />

A. STATO TROFICO<br />

147<br />

Cerveteri<br />

06<br />

06


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

07<br />

Ladispoli<br />

07<br />

07<br />

A. STATO TROFICO<br />

07.03<br />

07.04<br />

07.05<br />

08<br />

148<br />

07.06<br />

08<br />

08<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Punti di prelievo<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Ele vato<br />

Buono<br />

Mediocre<br />

Scadente<br />

Non monitorato<br />

08.09<br />

Elaborazione risultati


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

Fiumicino<br />

07.01<br />

08.01<br />

07.02<br />

08.03<br />

A. STATO TROFICO<br />

09<br />

08.04<br />

08.06<br />

Punti di prelievo<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto Elaborazione risultati<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Elevato<br />

Buono<br />

Mediocre<br />

Scadente<br />

Non monitorato<br />

08.02<br />

10<br />

139<br />

149<br />

08.05<br />

08.08<br />

09<br />

08.06<br />

08.07<br />

09.02<br />

09<br />

09.01<br />

09.03<br />

09.04 09.04<br />

10<br />

10<br />

10.01<br />

10.02<br />

10.03


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

10.14<br />

Pomezia<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

10.15<br />

11<br />

Punti di prelievo<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Elaborazione risultati<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Elevato<br />

Buono<br />

Mediocre<br />

Scadente<br />

Non monitorato<br />

A. STATO TROFICO<br />

11.02<br />

11.03<br />

150<br />

11.05


15. SORVEGLIANzA ALGALE NELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA<br />

QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

B. STATO DI QuALITà AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE DINOFLAGELLATE<br />

Finalità<br />

La sorveglianza algale è finalizzata a rilevare, mediante programmi di primo, secondo e terzo livello di<br />

monitoraggio, l’eventuale presenza di alghe aventi possibili implicazioni igienico sanitarie. Prima<br />

dell’entrata in vigore del D. Lgs. n. 94 del 11.7.07, era consentita la balneazione anche nelle <strong>acque</strong> dove<br />

l’Ossigeno disciolto superava i valori limite normativi (120 mg/L), purché fosse accertata l’assenza <strong>delle</strong><br />

alghe aventi possibili implicazioni igienico sanitarie o l’assenza <strong>delle</strong> rispettive tossine.<br />

Parametri analizzati<br />

Sono riportati nella sorveglianza algale 15. A.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

È riportata nella sorveglianza algale 15. A.<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Nella normativa, come sopra riportato, sono elencati i parametri da analizzare durante lo svolgimento<br />

dei programmi di sorveglianza <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>, ma non sono riportati criteri di valutazione dei risultati ai fini<br />

della classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>.<br />

Solo per quanto riguarda le microalghe potenzialmente tossiche, sono precisate le seguenti procedure<br />

che devono essere seguite in caso di presenza di dette alghe.<br />

Relativamente alle <strong>acque</strong> marine, nella circolare ministeriale n. 1447 del 31 luglio 1998 di attuazione<br />

del DPR 8 giugno 1982 n. 470, è riportato che deve essere eseguita, oltre che la conta al microscopio<br />

<strong>delle</strong> alghe Cianoficee (sorveglianza 15 C), anche quella <strong>delle</strong> alghe Dinoflagellate (Alexandrium e<br />

Lingulodinium) che sono potenzialmente tossiche. Ai sensi della citata circolare ministeriale, è necessario<br />

prendere i seguenti provvedimenti in funzione <strong>delle</strong> seguenti concentrazioni di Dinoflagellate Alexandrium<br />

e Lingulodinium:<br />

< 1 milione cellule/Litro di Dinoflagellati producenti tossine <strong>acque</strong> con assenza di rischio<br />

(Alexandrium e Lingulodinium)<br />

1 milione - 10 milioni cellule/Litro di Dinoflagellati producenti tossine attivazione sorveglianza sanitaria<br />

(Alexandrium e Lingulodinium)<br />

> 10 milioni cellule/Litro di Dinoflagellati producenti tossine <strong>acque</strong> con rischio non accettabile<br />

(Alexandrium e Lingulodinium)<br />

Sempre in conformità alla citata circolare ministeriale, comunque, la effettiva tossicità dei Dinoflagellati<br />

Alexandrium e Lingulodinium presenti nell’area marina deve essere valutata a seguito di test tossicologici<br />

effettuati, con campioni di sospensione algale, su topi. Detti test, eseguiti presso i laboratori dell’Istituto<br />

Zooprofilattico Sperimentale di Roma, sono risultati negativi su un totale di 28 effettuati nel corso dei tre<br />

anni presi in considerazione.<br />

Presentazione cromatica <strong>delle</strong> aree a rischio algale<br />

L’elaborazione dei risultati analitici relativi alla conta dei popolamenti <strong>delle</strong> alghe microscopiche<br />

Dinoflagellate consente di individuare le seguenti tre classi di rischio. Anche un solo valore superiore ai<br />

limiti indicati in Tabella ha comportato l’attribuzione della classe di <strong>qualità</strong> peggiore.<br />

ass <strong>acque</strong> con assenza di rischio<br />

(< 1 milione cellule/Litro di Dinoflagellati Alexandrium e Lingulodinium producenti tossine)<br />

acc <strong>acque</strong> che richiedono l’attivazione della sorveglianza sanitaria<br />

(1 milione – 10 milioni cellule/Litro di Dinoflagellati Alexandrium e Lingulodinium producenti tossine)<br />

risc <strong>acque</strong> che richiedono il divieto precauzionale della balneazione<br />

(> 10 milioni cellule/Litro di Dinoflagellati Alexandrium e Lingulodinium producenti tossine)<br />

151


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Presentazione cromatica dei risultati della sorveglianza algale<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Civitavecchia Località La Frasca (riva) ass —- —- —-<br />

02 Civitavecchia 1.400 m sx Torre Valdaliga (riva) ass —- —- —-<br />

02.01 Civitavecchia Stabilimento Bagni Pirgo (riva) —- —- ass —-<br />

03 Civitavecchia 250 m sx foce fosso Infernaccio (riva) ass —- —- ass<br />

03.01 Civitavecchia 250 m dx foce fosso Scarpatosta (riva) —- —- —- ass<br />

04 S. Marinella 250 m dx foce fosso Guardiole (riva) ass —- ass ass<br />

04 S. Marinella 250 m dx foce fosso Guardiole (500 ) ass —- ass<br />

04 S. Marinella 250 m dx foce fosso Guardiole (3.000) ass —- ass<br />

04.01 S. Marinella 250 m sx foce fosso Guardiole (riva) —- ass ass —-<br />

04.01 S. Marinella 250 m sx foce fosso Guardiole (500 ) —- ass ass —-<br />

04.01 S. Marinella 250 m sx foce fosso Guardiole (3.000) —- ass ass —-<br />

04.02 S. Marinella Capo Linaro (riva) —- —- ass —-<br />

04.03 S. Marinella 250 m dx foce fosso S. Maria Morgana (riva) —- —- —- ass<br />

05 S. Marinella 250 m dx foce fosso <strong>delle</strong> Buche (riva) ass —- —- ass<br />

05 S. Marinella 250 m dx foce fosso <strong>delle</strong> Buche (500) ass —- —- —-<br />

05 S. Marinella 250 m dx foce fosso <strong>delle</strong> Buche (3.000) ass —- —- —-<br />

05.07 S. Marinella Colonia Pio X° —- —- —- ass<br />

05.06 S. Marinella 250 m dx foce fosso Quartaccio (riva) —- —- —- ass<br />

05.01 S. Marinella Foce Rio Fiume (riva) —- ass —- —-<br />

05.02 S. Marinella Foce fosso Eri (riva) —- ass ass —-<br />

05.02 S. Marinella Foce fosso Eri (500) —- —- ass —-<br />

05.03 S. Marinella 250 m dx fosso Eri (riva) —- ass —- —-<br />

05.04 S. Marinella 250 m sx Poligono militare (riva) —- ass —- —-<br />

05.05 Cerveteri 250 m dx foce fosso Turbino (riva) —- —- ass —-<br />

06 Cerveteri 250 m dx foce fosso Zambra (riva) ass —- —- —-<br />

06 Cerveteri 250 m dx foce fosso Zambra (500) ass —- —- —-<br />

06 Cerveteri 250 m dx foce fosso Zambra (3.000) ass —- —- —-<br />

07 Ladispoli Rovine Torre Flavia (riva) ass ass —- —-<br />

07 Ladispoli Rovine Torre Flavia (500) ass ass —- —-<br />

07 Ladispoli Rovine Torre Flavia (3.000) —- ass —- —-<br />

07.03 Ladispoli 750 sx foce fosso Vaccina (riva) —- —- —- ass<br />

07.04 Ladispoli 250 sx foce fosso Vaccina (riva) —- —- —- ass<br />

07.05 Ladispoli 250 m dx foce fossoSanguinara (riva) —- —- —- ass<br />

07.06 Ladispoli 400 m dx fosso Sanguinara (riva) —- —- —- ass<br />

08 Ladispoli Castello Odescalchi (riva) ass —- —- ass<br />

08 Ladispoli Castello Odescalchi (500) ass —- —- —-<br />

08 Ladispoli Castello Odescalchi (3.000) ass —- —- —-<br />

08.09 Ladispoli 1250 m sx fosso Cupino (riva) —- —- —- ass<br />

07.01 Fiumicino 250 m sx fosso Cupino (riva) —- ass ass —-<br />

07.02 Fiumicino 250 m dx fosso Cupino (riva) —- ass ass —-<br />

08.01 Fiumicino 250 m sx foce fosso Cadute (riva) —- —- ass —-<br />

08.02 Fiumicino 250 m dx foce fosso Cadute (riva) —- —- ass —-<br />

08.03 Fiumicino 1200 m dx foce fosso Cadute (riva) —- —- ass —-<br />

08.04 Fiumicino 250 m sx foce fosso Tre Denari (riva) —- —- ass —-<br />

08.05 Fiumicino 250 m dx foce fosso Tre Denari (riva) —- —- ass —-<br />

08.06 Fiumicino 1.000 m dx foce fosso Tre Denari (riva) —- —- ass ass<br />

08.06 Fiumicino 1.000 m dx foce fosso Tre Denari (500) —- —- —- ass<br />

08.07 Fiumicino 250 m sx foce fiume Arrone (riva) —- —- ass —-<br />

08.08 Fiumicino 250 m dx foce fiume Arrone (riva) —- —- ass —-<br />

09 Fiumicino 2000 m dx foce fiume Arrone (riva) acc ass ass —-<br />

09 Fiumicino 2000 m dx foce fiume Arrone (500 ) acc ass —- —-<br />

09 Fiumicino 2000 m dx foce f. Arrone (3.000) ass ass —- —-<br />

09.01 Fiumicino 3500 m dx foce fiume Arrone (riva) —- —- ass —-<br />

09.02 Fiumicino 500 m sx foce c. Acque Alte e Basse (riva) —- —- ass —-<br />

09.03 Fiumicino Foce c. Acque Alte e Basse (riva) —- —- ass —-<br />

09.04 Fiumicino 250 m dx foce c. Acque Alte e Basse (riva) —- —- ass ass<br />

152


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

09.04 Fiumicino 250 m dx foce c. Acque Alte e Basse (500) —- —- —- ass<br />

10 Fiumicino 2000 m dx canale Acque Alte Basse (riva) acc ass ass —-<br />

10 Fiumicino 2000 m dx c. Acque Alte e Basse (500 ) acc ass —- —-<br />

10 Fiumicino 2000 m dx c. Acque Alte Basse (3.000) ass ass —- —-<br />

10.01 Fiumicino Radar (riva) —- —- ass —-<br />

10.02 Fiumicino 250 m dx foce Fiumara Piccola (riva) —- —- ass —-<br />

10.03 Fiumicino 1.250 m dx foce Fiumara Piccola (riva) —- —- ass —-<br />

10.14 Pomezia 250 m sx foce fosso Campo Ascolano (riva) —- —- —- ass<br />

10.15 Pomezia Foce fosso Campo Ascolano (riva) —- —- —- ass<br />

11 Pomezia 250 m sx foce fosso Pratica (riva) —- —- ass —-<br />

11.02 Pomezia 250 m sx foce fosso Crocetta (riva) —- —- —- ass<br />

11.03 Pomezia 250 m dx foce fosso Crocetta (riva) —- —- —- ass<br />

11.05 Pomezia 250 m dx fosso Orfeo —- —- —- ass<br />

I numeri riportati tra parentesi rappresentano la distanza in metri del punto di prelievo dalla riva.<br />

Per dx e sx si intende a destra e a sinistra di colui che guarda la costa volgendo le spalle alle <strong>acque</strong><br />

marine.<br />

153


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

B. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE DINOFLAGELLATE<br />

01<br />

Civitavecchia<br />

02<br />

Punti di prelievo<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Elaborazione risultati<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Assenza di rischio<br />

Attivazione sorveglianza sanitaria<br />

Divieto precauzionale e di balneazione<br />

Non monitorato<br />

154<br />

03<br />

02.01<br />

03.01


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

B. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE DINOFLAGELLATE<br />

04<br />

05.07<br />

05<br />

04.03<br />

04.01<br />

04<br />

05.06<br />

05<br />

05.01<br />

04.02<br />

04.01<br />

04<br />

05.02<br />

05.03<br />

04.01<br />

155<br />

05.04<br />

05.02<br />

05<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Santa Marinella<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Assenza di rischio<br />

Attivazione sorveglianza sanitaria<br />

Divieto precauzionale e di balneazione<br />

Non monitorato


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

B. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE DINOFLAGELLATE<br />

Cerveteri<br />

06<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

05.05<br />

Punti di prelievo<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Elaborazione risultati<br />

Assenza di rischio<br />

Attivazione sorveglianza sanitaria<br />

Divieto precauzionale e di balneazione<br />

Non monitorato<br />

156<br />

06<br />

06


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

B. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE DINOFLAGGELATE<br />

07<br />

Ladispoli<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

07<br />

07<br />

Punti di prelievo<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

07.03<br />

Elaborazione risultati<br />

Assenza di rischio<br />

Attivazione sorveglianza sanitaria<br />

Divieto precauzionale e di balneazione<br />

Non monitorato<br />

07.04<br />

07.05<br />

08<br />

157<br />

07.06<br />

08<br />

08<br />

08.09


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

B. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE DINOFLAGGELATE<br />

Fiumicino<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

07.01<br />

Punti di prelievo<br />

08.01<br />

Elaborazione risultati<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Assenza di rischio<br />

Attivazione sorveglianza sanitaria<br />

Divieto precauzionale e di balneazione<br />

Non monitorato<br />

07.02<br />

08.03<br />

08.04<br />

09<br />

08.06<br />

08.02<br />

158<br />

10<br />

08.05<br />

08.08<br />

08.06<br />

09<br />

08.07<br />

09.02<br />

09.04<br />

10<br />

09<br />

09.01<br />

09.03<br />

09.04<br />

10<br />

10.01<br />

10.02<br />

10.03


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

B. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE DINOFLAGGELATE<br />

10.14<br />

Pomezia<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

10.15<br />

11<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Assenza di rischio<br />

Attivazione sorveglianza sanitaria<br />

Divieto precauzionale e di balneazione<br />

Non monitorato<br />

11.02<br />

11.03<br />

159<br />

11.05


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE NELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DELLA<br />

QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

C. STATO DI QuALITà AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE CIANOFICEE<br />

Finalità<br />

La sorveglianza algale è finalizzata a rilevare, mediante programmi di primo, secondo e terzo livello di<br />

monitoraggio, l’eventuale presenza di alghe aventi possibili implicazioni igienico sanitarie. Prima<br />

dell’entrata in vigore del D. Lgs. n. 94 del 11.7.07, era consentita la balneazione anche nelle <strong>acque</strong> dove<br />

l’Ossigeno disciolto superava i valori limite normativi (120 mg/L), purché fosse accertata l’assenza <strong>delle</strong><br />

alghe aventi possibili implicazioni igienico sanitarie o l’assenza <strong>delle</strong> rispettive tossine.<br />

Parametri analizzati<br />

Sono riportati nella sorveglianza algale 15 A.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

È riportata nella sorveglianza algale 15 A.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Nella normativa, sono elencati i parametri da analizzare durante lo svolgimento dei programmi di<br />

sorveglianza <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>, ma non sono riportati criteri di valutazione dei risultati ai fini della classificazione<br />

<strong>delle</strong> <strong>acque</strong>.<br />

Solo per quanto riguarda le microalghe potenzialmente tossiche, sono precisate le seguenti procedure<br />

che devono essere seguite in caso di presenza di dette alghe.<br />

Relativamente alle <strong>acque</strong> marine, nella circolare ministeriale n. 1447 del 31 luglio 1998 di attuazione<br />

del DPR 8 giugno 1982 n. 470, è riportato che deve essere eseguita, oltre che la conta al microscopio<br />

<strong>delle</strong> alghe Dinoflagellate (sorveglianza 15 B), anche quella <strong>delle</strong> alghe Cianoficee che sono<br />

potenzialmente tossiche. Ai sensi della citata circolare ministeriale, è necessario prendere i seguenti<br />

provvedimenti in funzione <strong>delle</strong> seguenti concentrazioni di Cianoficee:<br />

< 100.000 cellule/Litro di Cianoficee <strong>acque</strong> con assenza di rischio<br />

100.000 – 5 milioni cellule/Litro di Cianoficee <strong>acque</strong> con rischio accettabile<br />

> 5 milioni cellule/Litro di Cianoficee <strong>acque</strong> con rischio non accettabile<br />

Sempre in conformità alla citata circolare ministeriale, comunque, la effettiva tossicità <strong>delle</strong> Cianoficee<br />

presenti nell’area marina deve essere valutata a seguito di test tossicologici effettuati, con campioni di<br />

sospensione algale, su topi. Non è stato mai necessario far eseguire detti test presso i laboratori<br />

dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Roma.<br />

Presentazione cromatica <strong>delle</strong> aree a rischio algale<br />

L’elaborazione dei risultati analitici relativi alla conta dei popolamenti <strong>delle</strong> alghe microscopiche<br />

Cianoficee consente di individuare le seguenti tre classi di rischio (la classe attribuita è quella che emerge<br />

dal risultato peggiore). Anche un solo valore superiore ai limiti indicati in Tabella ha comportato<br />

l’attribuzione della classe di <strong>qualità</strong> peggiore.<br />

ass <strong>acque</strong> con assenza di rischio (< 100.000 cellule/Litro di Cianoficee)<br />

acc <strong>acque</strong> con rischio accettabile (100.000 – 5 milioni cellule/Litro di Cianoficee)<br />

risc <strong>acque</strong> con rischio non accettabile (> 5 milioni cellule/Litro di Cianoficee)<br />

160


Presentazione cromatica dei risultati della sorveglianza algale<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Civitavecchia Località La Frasca (riva) ass —- —- —-<br />

02 Civitavecchia 1.400 m sx Torre Valdaliga (riva) ass —- —- —-<br />

02.01 Civitavecchia Stabilimento Bagni Pirgo (riva) —- —- ass<br />

03 Civitavecchia 250 m sx foce fosso Infernaccio (riva) ass —- —- ass<br />

03.01 Civitavecchia 250 m dx foce fosso Scarpatosta (riva) —- —- —- ass<br />

04 S. Marinella 250 m dx foce fosso Guardiole (riva) ass —- ass ass<br />

04 S. Marinella 250 m dx foce fosso Guardiole (500 ) ass —- —- ass<br />

04 S. Marinella 250 m dx foce fosso Guardiole (3.000) ass —- —- ass<br />

04.01 S. Marinella 250 m sx foce fosso Guardiole (riva) —- ass ass —-<br />

04.01 S. Marinella 250 m sx foce fosso Guardiole (500 ) —- ass ass —-<br />

04.01 S. Marinella 250 m sx foce fosso Guardiole (3.000) —- ass ass —-<br />

04.02 S. Marinella Capo Linaro (riva) —- —- ass —-<br />

04.03 S. Marinella 250 m dx foce fosso S. Maria Morgana (riva) —- —- —- ass<br />

05 S. Marinella 250 m dx foce fosso <strong>delle</strong> Buche (riva) ass —- —- ass<br />

05 S. Marinella 250 m dx foce fosso <strong>delle</strong> Buche (500) ass —- —-<br />

05 S. Marinella 250 m dx foce fosso <strong>delle</strong> Buche (3.000) ass —- —-<br />

05.07 S. Marinella Colonia Pio X° —- —- —- ass<br />

05.06 S. Marinella 250 m dx foce fosso Quartaccio (riva) —- —- —- ass<br />

05.01 S. Marinella Foce Rio Fiume (riva) —- ass —- —-<br />

05.02 S. Marinella Foce fosso Eri (riva) —- ass ass —-<br />

05.02 S. Marinella Foce fosso Eri (500) —- —- ass —-<br />

05.03 S. Marinella 250 m dx fosso Eri (riva) —- ass —- —-<br />

05.04 S. Marinella 250 m sx Poligono militare (riva) —- ass —- —-<br />

05.05 Cerveteri 250 m dx foce fosso Turbino (riva) —- —- ass —-<br />

06 Cerveteri 250 m dx foce fosso Zambra (riva) ass —- —- —-<br />

06 Cerveteri 250 m dx foce fosso Zambra (500) ass —- —- —-<br />

06 Cerveteri 250 m dx foce fosso Zambra (3.000) ass —- —- —-<br />

07 Ladispoli Rovine Torre Flavia (riva) ass ass —- —-<br />

07 Ladispoli Rovine Torre Flavia (500) ass ass —- —-<br />

07 Ladispoli Rovine Torre Flavia (3.000) —- ass —- —-<br />

07.03 Ladispoli 750 sx foce fosso Vaccina (riva) —- —- —- ass<br />

07.04 Ladispoli 250 sx foce fosso Vaccina (riva) —- —- —- ass<br />

07.05 Ladispoli 250 m dx foce fossoSanguinara (riva) —- —- —- ass<br />

07.06 Ladispoli 400 m dx fosso Sanguinara (riva) —- —- —- ass<br />

08 Ladispoli Castello Odescalchi (riva) ass —- —- ass<br />

08 Ladispoli Castello Odescalchi (500) ass —- —- —-<br />

08 Ladispoli Castello Odescalchi (3.000) ass —- —- —-<br />

08.09 Ladispoli 1250 m sx fosso Cupino (riva) —- —- —- ass<br />

07.01 Fiumicino 250 m sx fosso Cupino (riva) —- ass ass —-<br />

07.02 Fiumicino 250 m dx fosso Cupino (riva) —- ass ass —-<br />

08.01 Fiumicino 250 m sx foce fosso Cadute (riva) —- —- ass —-<br />

08.02 Fiumicino 250 m dx foce fosso Cadute (riva) —- —- ass —-<br />

08.03 Fiumicino 1200 m dx foce fosso Cadute (riva) —- —- ass —-<br />

08.04 Fiumicino 250 m sx foce fosso Tre Denari (riva) —- —- ass —-<br />

08.05 Fiumicino 250 m dx foce fosso Tre Denari (riva) —- —- ass —-<br />

08.06 Fiumicino 1.000 m dx foce fosso Tre Denari (riva) —- —- ass ass<br />

08.06 Fiumicino 1.000 m dx foce fosso Tre Denari (500 —- —- —- ass<br />

08.07 Fiumicino 250 m sx foce fiume Arrone (riva) —- —- ass —-<br />

08.08 Fiumicino 250 m dx foce fiume Arrone (riva) —- —- ass —-<br />

09 Fiumicino 2000 m dx foce fiume Arrone (riva) ass ass ass —-<br />

09 Fiumicino 2000 m dx foce fiume Arrone (500 ) ass ass —- —-<br />

09 Fiumicino 2000 m dx foce f. Arrone (3.000) ass ass —- —-<br />

09.01 Fiumicino 3500 m dx foce fiume Arrone (riva) —- —- ass —-<br />

09.02 Fiumicino 500 m sx foce c. Acque Alte e Basse (riva) —- —- ass —-<br />

09.03 Fiumicino Foce c. Acque Alte e Basse (riva) —- —- ass —-<br />

09.04 Fiumicino 250 m dx foce c. Acque Alte e Basse (riva) —- —- ass ass<br />

161


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

09.04 Fiumicino 250 m dx foce c. Acque Alte e Basse (500) —- —- —- ass<br />

10 Fiumicino 2000 m dx canale Acque Alte Basse (riva) ass ass ass —-<br />

10 Fiumicino 2000 m dx c. Acque Alte e Basse (500 ) ass ass —- —-<br />

10 Fiumicino 2000 m dx c. Acque Alte Basse (3.000) ass ass —- —-<br />

10.01 Fiumicino Radar (riva) —- —- ass —-<br />

10.02 Fiumicino 250 m dx foce Fiumara Piccola (riva) —- —- ass —-<br />

10.03 Fiumicino 1.250 m dx foce Fiumara Piccola (riva) —- —- ass —-<br />

10.14 Pomezia 250 m sx foce fosso Campo Ascolano (riva) —- —- —- ass<br />

10.15 Pomezia Foce fosso Campo Ascolano (riva) —- —- —- ass<br />

11 Pomezia 250 m sx foce fosso Pratica (riva) —- —- ass —-<br />

11.02 Pomezia 250 m sx foce fosso Crocetta (riva) —- —- —- ass<br />

11.03 Pomezia 250 m dx foce fosso Crocetta (riva) —- —- —- ass<br />

11.05 Pomezia 250 m dx fosso Orfeo —- —- —- ass<br />

I numeri riportati tra parentesi rappresentano la distanza in metri del punto di prelievo dalla riva.<br />

Per dx e sx si intende a destra e a sinistra di colui che guarda la costa volgendo le spalle alle <strong>acque</strong><br />

marine.<br />

162


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

C. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE CIANOFICEE<br />

01<br />

Civitavecchia<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

02<br />

Punti di prelievo<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Assenza di rischio<br />

Rischio accettabile<br />

Rischio non accettabile<br />

Non monitorato<br />

Elaborazione risultati<br />

163<br />

03<br />

02.01<br />

03.01


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

C. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE CIANOFICEE<br />

04<br />

05.07<br />

05<br />

04.03<br />

04.01<br />

04<br />

05.06<br />

05<br />

05.01<br />

04.02<br />

04.01<br />

04<br />

05.02<br />

05.03<br />

04.01<br />

164<br />

05.04<br />

05.02<br />

05<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Assenza di rischio<br />

Rischio accettabile<br />

Rischio non accettabile<br />

Non monitorato<br />

Santa Marinella


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

C. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE CIANOFICEE<br />

Cerveteri<br />

06<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

05.05<br />

Punti di prelievo<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Assenza di rischio<br />

Rischio accettabile<br />

Rischio non accettabile<br />

Non monitorato<br />

Elaborazione risultati<br />

165<br />

06<br />

06


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

C. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE CIANOFICEE<br />

07<br />

Ladispoli<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

07<br />

07<br />

Punti di prelievo<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Assenza di rischio<br />

Rischio accettabile<br />

Rischio non accettabile<br />

Non monitorato<br />

07.03<br />

Elaborazione risultati<br />

07.04<br />

07.05<br />

08<br />

166<br />

07.06<br />

08<br />

08<br />

08.09


6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

C. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE CIANOFICEE<br />

Fiumicino<br />

07.01<br />

08.01<br />

07.02<br />

08.03<br />

Punti di prelievo<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto Elaborazione risultati<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Assenza di rischio<br />

Rischio accettabile<br />

Rischio non accettabile<br />

Non monitorato<br />

09<br />

08.04<br />

08.06<br />

08.02<br />

10<br />

167<br />

08.05<br />

08.08<br />

08.06<br />

09<br />

08.07<br />

09.02<br />

09.04<br />

10<br />

09<br />

09.01<br />

09.03<br />

09.04<br />

10<br />

10.01<br />

10.02<br />

10.03


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

15. SORVEGLIANzA ALGALE DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DELLA QuALITà DELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

C. STATO DI QUALITÀ AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE CIANOFICEE<br />

10.14<br />

Pomezia<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

10.15<br />

Punti di prelievo<br />

11<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Assenza di rischio<br />

Rischio accettabile<br />

Rischio non accettabile<br />

Non monitorato<br />

Elaborazione risultati<br />

11.02<br />

11.03<br />

168<br />

11.05


15.1. MONITORAGGIO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE DEL RILEVAMENTO<br />

DELLE CARATTERISTICHE QuALITATIVE DELLE ACQuE DESTINATE ALLA VITA<br />

DEI MOLLuSCHI<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato alla definizione dello stato di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> costiere e salmastre sedi<br />

di banchi e popolamenti naturali di molluschi bivalvi e gasteropodi designate come richiedenti protezione<br />

e miglioramento per consentire la vita e lo sviluppo dei molluschi e per contribuire alla buona <strong>qualità</strong> dei<br />

prodotti della molluschicoltura destinati al consumo umano.<br />

Parametri analizzati<br />

Salinità, Ossigeno disciolto, pH, Temperatura, Colorazione, Materiali in sospensione, Idrocarburi di<br />

origine petrolifera, Argento, Arsenico, Cadmio, Cromo totale, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Zinco,<br />

Sostanze organo alogenate, Coliformi fecali, Sassitossina.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile – trimestrale – semestrale.<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

La classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> marine destinate alla vita dei molluschi è stata ottenuta secondo le<br />

modalità previste dalla Sezione C dell’Allegato 2, parte terza, del D.Lgs. 152/06. In particolare, sono state<br />

considerate conformi le <strong>acque</strong> destinate alla vita dei molluschi quando i campioni di acqua e dei molluschi<br />

hanno rispettato i valori e le indicazioni di cui alla citata Tabella 1/C per quanto riguarda:<br />

a) il 100% dei campioni prelevati per i parametri Sostanze organo alogenate e metalli;<br />

b) il 95% dei campioni per i parametri Salinità ed Ossigeno disciolto;<br />

c) il 75% dei campioni per gli altri parametri indicati nella Tabella 1/C.<br />

Valori imperativi di riferimento utilizzati per la classificazione<br />

Sono stralciati dalla citata Tabella 1/C dell’Allegato 2, parte terza, del D. Lgs. 152/06.<br />

I (valore imperativo)<br />

pH pH 7-9<br />

Materiali in sospensione mg/L L’aumento del tenore di materie in sospensione provocato da<br />

uno scarico, non deve superare nelle <strong>acque</strong> destinate alla vita<br />

dei molluschi influenzate da tale scarico, di oltre il 30% il tenore<br />

misurato nelle <strong>acque</strong> non influenzate<br />

Salinità 0 /00 ≤ 40 0 / 00<br />

Ossigeno disciolto % di sat. = 70% (valore medio)<br />

Idrocarburi di origine petrolifera Gli idrocarburi non devono essere presenti nell’acqua in quantità<br />

tale:<br />

- da produrre un film visibile alla superficie dell’acqua e/o un<br />

deposito sui molluschi;<br />

- da avere effetti nocivi per i molluschi<br />

Sostanze organo-alogenate La concentrazione di ogni sostanza nell’acqua o nella polpa del<br />

mollusco non deve superare un livello tale da provocare effetti<br />

nocivi per i molluschi e per le loro larve<br />

Mercurio Hg ppm nella polpa del mollusco ≥ 0,5 ppm<br />

Piombo Pb ppm nella polpa del mollusco ≥ 2 ppm<br />

Coliformi fecali n./100 mL ≤ 300 nella polpa del mollusco e nel liquido intervalvare<br />

169


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Presentazione cromatica <strong>delle</strong> categorie A1, A2, A3<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 4 categorie di<br />

<strong>qualità</strong> decrescente.<br />

1 categoria 1, con rispetto dei limiti fissati nella Tabella 1/C, Allegato 2, del D.Lgs. 152/99,<br />

nelle <strong>acque</strong> e nei molluschi.<br />

2 categoria 2, con mancato rispetto dei limiti fissati nella Tabella 1/C, Allegato 2, del D.Lgs. 152/99,<br />

nelle sole <strong>acque</strong>.<br />

3 categoria 3, con mancato rispetto dei limiti fissati nella Tabella 1/C, Allegato 2, del D.Lgs. 152/99,<br />

nei soli molluschi.<br />

4 categoria 4, con mancato rispetto dei limiti fissati nella Tabella 1/C, Allegato 2, del D.Lgs. 152/99,<br />

nelle <strong>acque</strong> e nei molluschi.<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Ladispoli Loc. Torre Flavia —- 1 1 1<br />

02 Fiumicino Loc. Coccia di Morto —- 1 1 1<br />

03 Anzio Loc. Grotte di Nerone —- 1 1 1<br />

170


15.1. MONITORAGGIO DELLE ACQuE MARINE IN FuNzIONE<br />

DEL RILEVAMENTO DELLE CARATTERISTICHE QuALITATIVE DELLE ACQuE<br />

DESTINATE ALLA VITA DEI MOLLuSCHI<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

01<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

Punti di prelievo<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Cat 1<br />

Cat 2<br />

Cat 3<br />

Cat 4<br />

Non monitorato<br />

Elaborazione risultati<br />

02<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

159<br />

Tematismo di base estratto dalla tavola n° 1 del P.R.T.A. (Bacini idrografici)<br />

Aniene (Tevere)<br />

Arrone sud<br />

Arrone sud - Collettore<br />

Astura<br />

Bacino endoreico<br />

Badino<br />

Incastro<br />

Loricina<br />

Mignone<br />

Mignone -Arrone sud<br />

Moscarello<br />

Sacco (Liri - Garigliano)<br />

Salto - Turano<br />

Tevere - Basso corso<br />

Tevere - Foce<br />

Tevere - Incastro<br />

Tevere - Medio corso<br />

Treia<br />

171<br />

03<br />

01<br />

02


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

16. MONITORAGGIO DELLE ACQuE SOTTERRANEE IN FuNzIONE DEGLI<br />

OBIETTIVI DI QuALITà AMBIENTALE<br />

A. STATO CHIMICO<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato alla definizione, dal punto di vista chimico, del grado di compromissione<br />

degli acquiferi per cause naturali e antropiche.<br />

Parametri analizzati<br />

Temperatura, Durezza, Conducibilità, Bicarbonato, Calcio, Cloruri, Magnesio, Potassio, Sodio, Solfati,<br />

Ione ammonio, Ferro, Manganese, Nitrati, Nitriti.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Semestrale.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Non sono disponibili i criteri da adottare per la classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee ai sensi del D.<br />

Lgs. 152/06. La classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee, pertanto, è stato valutata utilizzando il valore<br />

medio rilevato per ogni parametro di base (Tabella 20, Allegato 1, del D. Lgs. 152/99 nel periodo di<br />

riferimento. Le diverse classi qualitative sono state attribuite secondo lo schema della seguente Tabella.<br />

La classificazione è stata determinata dal valore di concentrazione peggiore riscontrato nelle analisi dei<br />

diversi parametri di base.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla citata Tabella 20, Allegato 1, del D. Lgs. 152/99.<br />

Parametro unità di misura Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 0<br />

Conducibilità elettrica mS/cm (20° C) ≤ 400 ≤ 2500 ≤ 2500 > 2500 > 2500<br />

Cloruri mg/L ≤ 25 ≤ 250 ≤ 250 > 250 > 250<br />

Manganese mg/L ≤ 20 ≤ 50 ≤ 50 > 50 > 50<br />

Ferro mg/L ≤ 50 ≤ 200 ≤ 200 > 200 > 200<br />

Nitrati mg/L NO 3 ≤ 5 ≤ 25 ≤ 50 > 50<br />

Solfati mg/L SO 4 ≤ 25 ≤ 250 ≤ 250 > 250 > 250<br />

Ione ammonio mg/L NH 4 ≤ 0,05 ≤ 0,5 ≤ 0,5 > 0,5 > 0,5<br />

Se la presenza <strong>delle</strong> sostanze elencate in Tabella è di origine naturale, viene automaticamente attribuita<br />

la classe 0 (stato particolare).<br />

Presentazione cromatica dello stato chimico<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 5 classi<br />

corrispondenti a una <strong>qualità</strong> decrescente.<br />

1 Classe 1<br />

2 Classe 2<br />

3 Classe 3<br />

4 Classe 4<br />

0 Classe 0<br />

172


Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Agosta Sorgente Acqua Marcia 2 2 2 2<br />

02 Roma Sorgente Acqua Vergine – Salone 2 2 2 2<br />

03 Vallepietra Sorgente Cesa degli Angeli 1 2 1 2<br />

04 Vallepietra Sorgente Pantano Alta e Bassa 1 2 1 2<br />

05 Cerveteri Sorgente Termini 2 2 2 2<br />

06 Campagnano Sorgente Mola Maggiorana 2 2 2 2<br />

07 Marano E. Sorgente Madonna della Quercia 2 2 1 1<br />

08 Montorio Sorgente Capore Bassa 1 1 2 1<br />

09 Monteflavio Sorgente Capore Alta 2 1 1 1<br />

10 Marcellina Sorgente Gruppo Capo d’acqua 1 2 1 1<br />

11 Vicovaro Sorgente Ronci Capo d’acqua 2 2 2 2<br />

12 Gerano Sorgente Maranera 2 2 2 2<br />

13 Poli Sorgente Solara 2 2 2 2<br />

14 S. Vito R. Sorgente Vollica 2 2 2 2<br />

15 Arsoli Sorgente Fonte Petricca I° Gruppo 1 2 1 1<br />

16 Vallepietra Sorgente Carpinetto 1 2 1 2<br />

17 Jenne Sorgente Cerreto Gruppo 1 2 1 1<br />

18 Jenne Sorgente Comun<strong>acque</strong> 2 2 2 1<br />

19 Mazzano Sorgente Orto Biondo 2 2 1 2<br />

173


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

16. MONITORAGGIO DELLE ACQuE SOTTERRANEE<br />

IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI DI QuALITà AMBIENTALE<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Classe 1<br />

Classe 2<br />

Classe 3<br />

Classe 4<br />

Classe 0<br />

05<br />

Punti di prelievo<br />

Elaborazione risultati<br />

Tematismo di base estratto dalla tavola n° 3 del P.R.T.A. (Vulnerabilità)<br />

Molto elevata<br />

Elevata<br />

Alta<br />

Media<br />

Bassa<br />

Molto bassa<br />

06<br />

A. STATO CHIMICO<br />

19<br />

174<br />

02<br />

08 09<br />

10<br />

11<br />

13<br />

05<br />

12<br />

07<br />

06<br />

14<br />

15<br />

01<br />

17<br />

16<br />

19<br />

03<br />

18<br />

04<br />

02


16. MONITORAGGIO DELLE ACQuE SOTTERRANEE IN FuNzIONE DEGLI<br />

OBIETTIVI DI QuALITà AMBIENTALE<br />

B. STATO DI QuALITà IN RELAzIONE ALLE SOSTANzE PERICOLOSE<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato alla individuazione <strong>delle</strong> sostanze pericolose o gruppi di sostanze tossiche,<br />

persistenti e bio-accumulabili e altre sostanze o gruppi di sostanze che danno adito a effetti analoghi.<br />

Parametri analizzati<br />

Alluminio, Antimonio, Argento, Arsenico, Bario, Berillio, Boro, Cadmio, Cianuri, Cromo totale, Cromo<br />

VI, Fluoruri, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, Composti alifatici alogenati totali, Cloruro di vinile,<br />

1,2 dicloroetano, Pesticidi totali, Aldrin, Dieldrin, Eptacloro, Eptacloro epossido, Altri pesticidi individuali,<br />

Acrilamide, Benzene, IPA totali, Benzo(a)pirene.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Semestrale.<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Nell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06, non sono riportati valori limite nelle <strong>acque</strong> sotterranee<br />

in merito alle sostanze pericolose. A questo proposito, pertanto, si è fatto riferimento ai valori limite fissati<br />

nella Tabella 2, Allegato 5, parte quarta, Titolo V del D. Lgs. 152/06 relativamente alle sostanze pericolose<br />

elencate nella Tabella 1/A, Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06.<br />

Anche un solo valore superiore ai limiti indicati in Tabella ha comportato l’attribuzione della classe di<br />

<strong>qualità</strong> peggiore.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla citata Tabella 2 dell’Allegato 5, parte quarta, del D. Lgs. 152/06.<br />

concentrazione (mg/L)<br />

Arsenico 10<br />

Cadmio 5<br />

Cromo totale 50<br />

Mercurio 1<br />

Nichel 20<br />

Piombo 10<br />

Sommatoria IPA 0.1<br />

Benzene 1<br />

Nitrobenzene 3.5<br />

Cloronitrobenzeni (ognuno) 0.5<br />

Aldrin 0.03<br />

Dieldrin 0.03<br />

Pesticidi totali 0,5<br />

Presentazione cromatica della <strong>acque</strong> con presenza di sostanze pericolose<br />

La presenza di sostanze in concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tabella 2 dell’Allegato 5,<br />

parte quarta, del D. Lgs. 152/06.<br />

ass assenza di sostanze pericolose in concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tab. 2<br />

dell’Allegato 5, parte quarta, Titolo del D. Lgs. 152/06<br />

pres presenza di sostanze pericolose in concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tab. 2<br />

dell’Allegato 5, parte quarta, Titolo V del D. Lgs. 152/06<br />

175


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Agosta Sorgente Acqua Marcia ass ass ass ass<br />

02 Roma Sorgente Acqua Vergine – Salone ass ass ass ass<br />

03 Vallepietra Sorgente Cesa degli Angeli ass ass ass ass<br />

04 Vallepietra Sorgente Pantano Alta e Bassa ass pres ass ass<br />

05 Cerveteri Sorgente Termini (*) ass pres pres pres<br />

06 Campagnano Sorgente Mola Maggiorana (*) ass pres pres pres<br />

07 Marano E. Sorgente Madonna della Quercia ass ass ass ass<br />

08 Montorio Sorgente Capore Bassa ass ass ass ass<br />

09 Monteflavio Sorgente Capore Alta ass ass ass ass<br />

10 Marcellina Sorgente Gruppo Capo d’acqua ass ass ass ass<br />

11 Vicovaro Sorgente Ronci Capo d’acqua ass ass ass ass<br />

12 Gerano Sorgente Maranera ass ass ass ass<br />

13 Poli Sorgente Solara ass ass ass ass<br />

14 S. Vito R. Sorgente Vollica ass ass ass ass<br />

15 Arsoli Sorgente Fonte Petricca I° Gruppo ass ass ass ass<br />

16 Vallepietra Sorgente Carpinetto ass ass ass ass<br />

17 Jenne Sorgente Cerreto Gruppo ass ass ass ass<br />

18 Jenne Sorgente Comun<strong>acque</strong> ass ass ass ass<br />

19 Mazzano Sorgente Orto Biondo (*) ass pres pres pres<br />

Il mancato raggiungimento dello stato chimico buono è sempre dovuto a concentrazioni elevate di Fluoruri<br />

e/o Arsenico.<br />

176


16. MONITORAGGIO DELLE ACQuE SOTTERRANEE<br />

IN FuNzIONE DEGLI OBIETTIVI DI QuALITà AMBIENTALE<br />

B. STATO DI QUALITÀ IN RELAZIONE ALLE SOSTANZE PERICOLOSE<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Punti di prelievo<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Assenza<br />

Presenza<br />

05<br />

Elaborazione risultati<br />

Tematismo di base estratto dalla tavola n° 3 del P.R.T.A. (Vulnerabilità)<br />

Molto elevata<br />

Elevata<br />

Alta<br />

Media<br />

Bassa<br />

Molto bassa<br />

06<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

19<br />

177<br />

02<br />

08 09<br />

10<br />

11<br />

13<br />

05<br />

12<br />

07<br />

06<br />

14<br />

15<br />

01<br />

17<br />

16<br />

19<br />

03<br />

18<br />

04


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

17. MONITORAGGIO DELLE ACQuE SOTTERRANEE IN FuNzIONE DELLA<br />

INDIVIDuAzIONE DELLE zONE VuLNERABILI DA NITRATI<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato alla definizione dello stato di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee ai fini della<br />

individuazione <strong>delle</strong> zone di territorio che scaricano direttamente o indirettamente composti azotati in<br />

<strong>acque</strong> già inquinate o che potrebbero esserlo in conseguenza di tali scarichi.<br />

Parametri analizzati<br />

Nitrati, Nitriti, Ammoniaca, Ortofosfato, Calcio, Cloruri, Coliformi totali, Coliformi fecali, Streptococchi<br />

fecali, Escherichia coli.<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile nei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, ottobre e dicembre.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

La classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee in funzione della individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da<br />

nitrati di origine agricola è stata effettuata <strong>sulla</strong> base <strong>delle</strong> indicazioni riportate nell’Allegato 7, parte A1,<br />

parte terza, del D. Lgs. 152/06. In particolare, le concentrazioni dello ione nitrato sono state considerate<br />

basse, se inferiori a 25 mg/L, alte, se comprese tra 25 e 50, e rappresentative di zone vulnerabili, se<br />

superiori a 50 mg/L in concomitanza con valori nulli dei parametri microbiologici (Coliformi fecali, Coliformi<br />

totali, Streptococchi fecali ed Escherichia coli).<br />

Presentazione cromatica dello stato di vulnerabilità da nitrati<br />

L’elaborazione dei risultati analitici consente di classificare le <strong>acque</strong> secondo le seguenti 3 categorie<br />

con <strong>qualità</strong> decrescente. Anche un solo valore superiore ai limiti indicati in Tabella ha comportato<br />

l’attribuzione della classe di <strong>qualità</strong> peggiore.<br />

1 Categoria 1 con concentrazione nitrati < 25 mg/L<br />

2 Categoria 2 con concentrazione nitrati compresa tra 25 e 50 mg/L<br />

3 Categoria 3 con concentrazione nitrati > 50 mg/L<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Roma Pozzo via della Storta 3 3 3 3<br />

02 Albano Pozzo via Roncigliano 3 3 3 —-<br />

03 Roma Pozzo via di Pratica di Mare 2 2 3 3<br />

04 Roma Pozzo via Salaria —- 1 1 1<br />

05 Fiumicino Pozzo via <strong>delle</strong> Pinne —- 2 2 3<br />

06 Ladispoli Pozzo Statua —- 3 2 3<br />

178


17. MONITORAGGIO DELLE ACQuE SOTTERRANEE<br />

IN FuNzIONE DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE zONE VuLNERABILI DA NITRATI<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Punti di prelievo<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Cat. 1<br />

Cat 2<br />

Cat 3<br />

Non monitorato<br />

06<br />

05<br />

Elaborazione risultati<br />

Tematismo di base estratto dalla tavola n° 3 del P.R.T.A. (Vulnerabilità)<br />

Molto elevata<br />

Elevata<br />

Alta<br />

Media<br />

Bassa<br />

Molto bassa<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

01<br />

04<br />

03 02<br />

179<br />

06<br />

05<br />

01<br />

04<br />

03 02


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

18. MONITORAGGIO DELLE ACQuE SOTTERRANEE IN FuNzIONE DELLA<br />

INDIVIDuAzIONE DELLE zONE VuLNERABILI DA FITOFARMACI<br />

Finalità<br />

Il monitoraggio è finalizzato alla definizione dello stato di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee ai fini della<br />

individuazione <strong>delle</strong> zone di territorio che scaricano direttamente o indirettamente prodotti fitosanitari in<br />

<strong>acque</strong> già inquinate o che potrebbero esserlo in conseguenza di tali scarichi.<br />

Parametri analizzati<br />

Atrazina, Alaclor, Carbaryl, Diclorvos, Dieldrin, Dicloran, DDT e isomeri, Eptacloro epossido,<br />

Fenamifos, Metolaclor, Metalaxyl, Oxadixyl, Procimidone, Pendimentalin, Simazina, Terbutilazina,<br />

Trifluralin, Vinclozolin, 2,4 D, Dicamba, Mcpa, Mecoprop, Aldicarb e suoi metabolici, Alfa endosulfan,<br />

Benfuracarb, Carbendazim, Clortoluron, Dazomet, Dicloropropene, Fluoroxipir, Iprodione, Lenacil,<br />

Lindano, Linuron, Metamitron, Metazaclor, Metomil, Metribuzin, Metrobromuron, Teflubenzuron, Terbutrina<br />

Frequenza dei campionamenti<br />

Mensile nei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, ottobre e dicembre.<br />

Modalità di classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

Non sono disponibili i criteri da adottare per la classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee interessate da<br />

prodotti fitosanitari.<br />

La classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee in funzione della individuazione <strong>delle</strong> zone vulnerabili da<br />

prodotti fitosanitari è stata effettuata <strong>sulla</strong> base <strong>delle</strong> indicazioni riportate nell’Allegato 7, parte B, parte<br />

terza, del D. Lgs. 152/06 e dei valori limite fissati nella Tabella 2 dell’Allegato 5, parte quarta, Titolo V del<br />

D. Lgs. 152/06.<br />

Parametri utilizzati per la classificazione con relativi valori limite di riferimento<br />

Sono stralciati dalla citata Tabella 2, Allegato 5, parte quarta, Titolo V del D. Lgs. 152/06).<br />

concentrazione (mg/L)<br />

Alaclor 0,1<br />

Atrazina 0,3<br />

Gamma – esacloroesano (lindano) 0,1<br />

DDD, DDT, DDE 0,1<br />

Dieldrin 0,03<br />

Simazina 0,1<br />

Trifluralin 0,1<br />

alfa endosulfan 0,1<br />

Presentazione cromatica dello stato di vulnerabilità da fitofarmaci<br />

La presenza di fitofarmaci è indicata in caso di presenza in concentrazioni superiori agli standard di<br />

<strong>qualità</strong> fissati nella Tabella 2 dell’Allegato 5, parte quarta, del D. Lgs. 152/06. Anche un solo valore<br />

superiore ai limiti indicati in Tabella ha comportato l’attribuzione della classe di <strong>qualità</strong> peggiore.<br />

ass assenza di sostanze pericolose in concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tab. 2<br />

dell’Allegato 5, parte quarta, Titolo del D. Lgs. 152/06<br />

pres presenza di sostanze pericolose in concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tab. 2<br />

dell’Allegato 5, parte quarta, Titolo V del D. Lgs. 152/06<br />

Presentazione cromatica dei risultati del monitoraggio<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Roma Pozzo via Salaria —- ass ass ass<br />

02 Roma Pozzo via di Pratica di Mare —- ass ass ass<br />

03 Fiumicino Pozzo via <strong>delle</strong> Pinne —- ass ass ass<br />

04 Fiumicino Pozzo Statua —- ass ass ass<br />

180


18. MONITORAGGIO DELLE ACQuE SOTTERRANEE IN FuNzIONE<br />

DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE zONE VuLNERABILI DA FITOFARMACI<br />

Corpi idrici significativi<br />

Principali bacini lacustri<br />

Limiti comunali<br />

2005 2006 2007<br />

codice punto<br />

Punti di prelievo<br />

Presentazione cromatica dei risultati<br />

Assenza<br />

Presenza<br />

Non monitorato<br />

06<br />

05<br />

Elaborazione risultati<br />

Tematismo di base estratto dalla tavola n° 3 del P.R.T.A. (Vulnerabilità)<br />

Molto elevata<br />

Elevata<br />

Alta<br />

Media<br />

Bassa<br />

Molto bassa<br />

6. I RISULTATI DEI MONITORAGGI DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE<br />

03<br />

181<br />

04<br />

06<br />

05<br />

03<br />

04


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

7. I RISuLTATI DEL CONTROLLO DEGLI SCARICHI<br />

DELLE ACQuE REFLuE<br />

7.1. IL CONTROLLO ANALITICO<br />

Come sopra riportato, il controllo analitico degli scarichi è finalizzato a verificarne il rispetto dei limiti<br />

fissati nel D. Lgs. 152/06 o indicati nelle prescrizioni provinciali o comunali riportate nelle autorizzazioni<br />

allo scarico.<br />

Nei campioni prelevati non sono determinati indiscriminatamente tutti i parametri riportati nelle<br />

rispettive Tabelle di riferimento, ma quei parametri che si ritengono i più rappresentativi dello scarico al<br />

fine della verifica del rispetto dei limiti fissati nella normativa tecnica vigente.<br />

Nella seguente tabella sono elencati i parametri che vengono normalmente esaminati per ogni tipo di<br />

scarico. A seguito <strong>delle</strong> indagini tecniche e amministrative presso gli impianti da controllare, però, possono<br />

essere determinati parametri diversi da quelli riportati in tabella.<br />

Parametri rappresentativi <strong>delle</strong> scarico<br />

Alimentare pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Grassi e oli,<br />

Tensioattivi.<br />

Allevamento pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Tensioattivi.<br />

Autodemolizione pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Idrocarburi<br />

totali, Solventi organici aromatici, Tensioattivi, Solventi clorurati.<br />

Autolavaggio pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Idrocarburi<br />

totali, Tensioattivi.<br />

Azienda agricola pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Tensioattivi.<br />

Bevande pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Tensioattivi.<br />

Distilleria o vinicola pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Ferro, Rame, zinco, Fosforo totale, Azoto<br />

ammoniacale, Fenoli, Tensioattivi.<br />

Depurazione carburanti pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Idrocarburi<br />

totali, Tensioattivi.<br />

Cartiera pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Mercurio, Cloruri, Solfati, Fosforo totale, Azoto<br />

ammoniacale, Fenoli, Solventi organici aromatici, Tensioattivi.<br />

Caseificio pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Grassi e oli,<br />

Tensioattivi.<br />

Cava, marmificio pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Solfuri, Solfiti, Solfati, Fosforo totale, Azoto<br />

ammoniacale, Tensioattivi.<br />

Cementificio pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Tensioattivi.<br />

Centrale elettrica pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Arsenico, Cadmio, Cromo totale, Cromo VI,<br />

Ferro, Manganese, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, zinco, Fosforo totale,<br />

Azoto ammoniacale, Tensioattivi.<br />

Ceramica pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Tensioattivi.<br />

Chimica pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Arsenico, Cadmio, Cromo totale, Cromo VI,<br />

Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, zinco, Cloro attivo, Solfuri, Fosforo totale,<br />

Azoto ammoniacale, Idrocarburi totali, Fenoli, Solventi organici aromatici, Solventi<br />

clorurati, Tensioattivi.<br />

Cosmetici pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Arsenico, Cromo totale, Cromo VI, Ferro,<br />

Manganese, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, zinco, Cloro attivo, Fosforo<br />

totale, Azoto ammoniacale, Fenoli, Solventi organici aromatici, Solventi clorurati,<br />

Tensioattivi.<br />

Detersivi pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Boro, Cloro attivo, Fosforo totale, Azoto<br />

ammoniacale, Grassi e oli, Tensioattivi.<br />

Elettronica pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Cadmio, Cromo totale, Cromo VI, Ferro,<br />

Manganese, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, zinco, Fosforo totale, Azoto<br />

ammoniacale, Solventi organici aromatici, Solventi clorurati, Tensioattivi.<br />

182


7. I RISULTATI DEL CONTROLLO DEGLI SCARICHI DELLE ACQUE REFLUE<br />

Farmaceutica pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Cadmio, Cromo totale, Cromo VI, Ferro,<br />

Manganese, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, zinco, Fosforo totale, Azoto<br />

ammoniacale, Fenoli, Solventi organici aromatici, Solventi clorurati Tensioattivi.<br />

Fonderia pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Tensioattivi<br />

Fotografica pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Cianuri totali, Solfiti, Fosforo totale, Azoto<br />

ammoniacale, Fenoli, Tensioattivi, Rame, zinco.<br />

Frantoio pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Grassi e oli,<br />

Fenoli, Tensioattivi.<br />

Galvanica pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Alluminio, Cadmio, Cromo totale, Cromo VI,<br />

Ferro, Manganese, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, zinco, Cianuri totali,<br />

Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Tensioattivi.<br />

Lavanderia pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Tensioattivi.<br />

Mattatoio pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Grassi e oli,<br />

Tensioattivi.<br />

Meccanica, metallurgica pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Arsenico, Cadmio, Cromo totale, Cromo VI,<br />

Ferro, Manganese, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, zinco, Fosforo totale,<br />

Azoto ammoniacale, Solventi organici aromatici, Tensioattivi, Solventi clorurati.<br />

Piscina pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Cloro attivo, Fosforo totale, Azoto ammoniacale,<br />

Tensioattivi, Alluminio, Ferro, Rame, Solventi clorurati.<br />

Odontotecnico pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Tensioattivi.<br />

Raffineria pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Arsenico, Cadmio, Cromo totale, Cromo VI,<br />

Ferro, Manganese, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, zinco, Fosforo totale,<br />

Azoto ammoniacale, Idrocarburi totali, Fenoli, Solventi organici aromatici,<br />

Tensioattivi.<br />

Rifiuti (trattamento) pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Arsenico, Cadmio, Cromo totale, Cromo VI,<br />

Ferro, Manganese, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, zinco, Cloro attivo,<br />

Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Solventi organici aromatici, Tensioattivi, Solventi<br />

clorurati.<br />

Tipografia pH, solidi sospesi totali, BOD5, COD, Fosforo totale, Azoto ammoniacale, Tensioattivi.<br />

Per quanto riguarda il rispetto dei limiti fissati nella normativa o nelle prescrizioni riportate nelle<br />

autorizzazioni, il Servizio Risorse idriche e naturali procede alle seguenti verifiche.<br />

Acque reflue urbane in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> con scarichi autorizzati provenienti da depuratori comunali:<br />

– rispetto dei valori limite di emissione fissati nelle Tabelle 1 e 3, allegato 5, del D. Lgs. 152/06 negli<br />

scarichi dei depuratori particolarmente significativi, di quelli litoranei e di quelli caratterizzati da una<br />

potenzialità superiore a 2.000 a.e.;<br />

– rispetto dei valori limite di emissione prescritti nelle autorizzazioni allo scarico negli scarichi dei<br />

depuratori caratterizzati da una potenzialità inferiore a 2.000 a.e.<br />

Acque reflue urbane in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> provenienti da agglomerati: rispetto dei valori limite di emissione<br />

prescritti nelle autorizzazioni allo scarico o, se non autorizzati, rispetto di quelli fissati nella Tab. 3, allegato<br />

5, del D. Lgs. 152/06.<br />

Acque reflue urbane in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> con scarichi non autorizzati provenienti da depuratori comunali o<br />

da reti fognarie comunali non servite da depuratori: rispetto dei valori limite di emissione fissati nella Tab.<br />

3, allegato 5, del D. Lgs. 152/06.<br />

Acque reflue urbane sul suolo con scarichi autorizzati o non autorizzati provenienti da depuratori<br />

comunali: rispetto dei valori limite di emissione fissati nella Tab. 4, allegato 5, del D. Lgs. 152/06.<br />

Acque reflue urbane sul suolo provenienti da agglomerati: rispetto dei valori limite di emissione fissati<br />

nella Tab. 4, allegato 5, del D. Lgs. 152/06.<br />

Acque reflue urbane sul suolo provenienti da reti fognarie comunali non servite da depuratori: rispetto dei<br />

valori limite di emissione fissati nella Tab. 4, allegato 5, del D. Lgs. 152/06<br />

Acque reflue industriali in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> con scarichi autorizzati o non autorizzati: rispetto dei valori<br />

limite di emissione fissati nella Tab. 3, allegato 5, del D. Lgs. 152/06.<br />

183


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Acque reflue urbane sul suolo con scarichi autorizzati o non autorizzati: rispetto dei valori limite di<br />

emissione fissati nella Tab. 4, allegato 5, del D. Lgs. 152/06.<br />

Acque reflue industriali in rete fognaria comunale con scarichi autorizzati o non autorizzati: rispetto dei<br />

limiti fissati nella Tab. 3, colonna scarico in rete fognaria, allegato 5, del D. Lgs. 152/06.<br />

Acque reflue domestiche in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong>: rispetto dei limiti prescritti nell’autorizzazione o, se non<br />

autorizzati, limiti Tab. 3 allegato 5, del D. Lgs. 152/06.<br />

Acque reflue domestiche sul suolo con scarichi autorizzati: rispetto dei limiti prescritti nell’autorizzazione<br />

allo scarico.<br />

Acque reflue domestiche in rete fognaria comunale con scarichi autorizzati: rispetto dei limiti prescritti<br />

nell’autorizzazione allo scarico.<br />

Si ritiene necessario precisare che i controlli <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue domestiche in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> sono<br />

eseguiti soprattutto sugli scarichi provenienti da insediamenti industriali e da insediamenti adibiti ad<br />

attività di servizio.<br />

Il Servizio Risorse idriche e naturali procede a proporre le sanzioni penali e/o amministrative nei<br />

confronti dei titolari dello scarico e, per concorso, nei confronti dell’eventuale ditta che gestisce l’impianto<br />

di depurazione, nei casi di superamento dei limiti fissati nelle Tabelle riportate nell’allegato 5 del D. Lgs.<br />

152/06 o dei limiti prescritti nelle autorizzazioni allo scarico.<br />

Il Servizio Risorse idriche e naturali non procede a proporre le sanzioni penali e/o amministrative nel<br />

caso in cui il campione è prelevato da personale di un altro organo competente (polizia giudiziaria,<br />

personale di strutture sanitarie, ecc.).<br />

7.2. IL CONTROLLO AMMINISTRATIVO<br />

Il controllo amministrativo è soprattutto finalizzato a verificare se i titolari degli scarichi sono in<br />

possesso o meno della autorizzazione allo scarico prescritta nell’art. 124 del D. Lgs. 152/06. Ulteriori<br />

controlli amministrativi sono finalizzati alla verifica del rispetto <strong>delle</strong> prescrizioni provinciali riportate nelle<br />

autorizzazioni allo scarico, soprattutto per quanto riguarda l’eventuale prescrizione riguardante<br />

l’installazione dei campionatori automatici necessari per la verifica del rispetto dei limiti fissati nella Tab. 1,<br />

allegato 5, del D. Lgs. 152/06.<br />

Il Servizio Risorse idriche e naturali procede a proporre le sanzioni penali e/o amministrative nei<br />

confronti dei titolari dello scarico e, per concorso, nei confronti dell’eventuale ditta che gestisce l’impianto<br />

di depurazione, nei casi in cui viene accertato che per lo scarico non è stata rilasciata l’autorizzazione e/o<br />

nei casi in cui viene accertato che non sono state rispettate le prescrizioni riportate nella relativa<br />

autorizzazione.<br />

Nel caso di sopralluoghi eseguiti unitamente a personale di un altro organo competente (polizia<br />

giudiziaria, personale di strutture sanitarie, ecc.), il Servizio Risorse idriche e naturali non propone le<br />

sanzioni penali e/o amministrative se detto personale intende procedere per proprio conto alla stesura del<br />

verbale di accertamento, rinunciando alla collaborazione di <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>. In questo caso, è firmato un<br />

verbale congiunto nel quale è appunto precisato che le eventuali comunicazioni di notizia di reato e/o le<br />

eventuali proposte di sanzione amministrativa, conseguenti alla situazione amministrativa dello scarico<br />

dell’insediamento sottoposto all’accertamento (autorizzazioni, rispetto <strong>delle</strong> prescrizioni, ecc), saranno<br />

effettuate solamente dal personale dell’organo competente.<br />

7.3. I METODI DI CAMPIONAMENTO<br />

Per la verifica del rispetto dei limiti fissati nella Tabella 1 negli scarichi <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue urbane in<br />

<strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> sono prelevati campioni medi ponderati nell’arco di 24 ore, mediante l’uso di<br />

campionatori la cui installazione è a carico del gestore del depuratore a seguito di prescrizione provinciale<br />

riportata nell’autorizzazione allo scarico. Il campionamento medio ponderato è eseguito in conformità di<br />

quanto riportato nel paragrafo 1.1, capoverso 6, dell’Allegato 5, parte terza del D. Lgs. 152/06.<br />

184


Per la verifica del rispetto dei limiti fissati nella Tabella 3 negli scarichi <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue urbane e<br />

industriali in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> sono prelevati campioni istantanei. In caso di <strong>acque</strong> reflue industriali, al fine di<br />

ottenere il campione più adatto a rappresentare lo scarico, è effettuato un campionamento istantaneo o medio<br />

di 3 ore, in conformità alle procedure riportate nel paragr. 1, punto 1.2.2, dell’Allegato 5.<br />

Sono prelevati anche campioni istantanei per la verifica del rispetto dei limiti prescritti nelle<br />

autorizzazioni provinciali degli scarichi <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue domestiche in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong>.<br />

Per la verifica del rispetto dei limiti fissati nella Tabella 4 negli scarichi sul suolo <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue<br />

urbane provenienti da depuratori sono prelevati campioni medi ponderati nell’arco di 24 ore mediante l’uso<br />

di campionatori la cui installazione è a carico del gestore del depuratore a seguito di prescrizione<br />

provinciale riportata nell’autorizzazione allo scarico. Il campionamento medio ponderato è eseguito in<br />

conformità di quanto riportato nel paragrafo 2, capoverso 3, dell’Allegato 5.<br />

In caso di mancata installazione di campionatore viene prelevato un campione istantaneo.<br />

Per la verifica del rispetto dei limiti fissati nella Tabella 4 negli scarichi sul suolo <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue<br />

urbane provenienti da fognature urbane non servite da depuratori sono prelevati campioni istantanei.<br />

Per la verifica del rispetto dei limiti fissati nella Tabella 4 negli scarichi sul suolo <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue<br />

industriali sono prelevati campioni secondo le procedure fissate nel paragr. 2 dell’Allegato 5<br />

Sono prelevati anche campioni istantanei per la verifica del rispetto dei limiti prescritti nelle<br />

autorizzazioni provinciali degli scarichi <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue domestiche sul suolo.<br />

7.4. LE GARANzIE DIFENSIVE<br />

7. I RISULTATI DEL CONTROLLO DEGLI SCARICHI DELLE ACQUE REFLUE<br />

I campioni di <strong>acque</strong> reflue sono eseguiti alla presenza del titolare dello scarico o del gestore<br />

dell’impianto o di persone da esse delegate.<br />

Per tutti i campioni di <strong>acque</strong> reflue viene compilato un verbale di prelievo dove, tra l’altro è precisato<br />

quanto segue:<br />

– le modalità di sigillatura del campione;<br />

– l’invito al presente all’ispezione a prelevare campione per analisi contemporaneamente ad <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>;<br />

– la comunicazione del giorno e dell’ora di apertura del campione e di inizio <strong>delle</strong> analisi;<br />

– l’invito al presente all’ispezione, eventualmente con l’assistenza di un consulente tecnico regolarmente<br />

designato con formale atto di nomina, ad assistere all’apertura del campione e alle relative analisi;<br />

– l’invito al presente all’ispezione a consegnare il verbale al titolare dello scarico;<br />

– l’invito al presente all’ispezione a riportare eventuali dichiarazioni spontanee;<br />

– l’invito al presente all’ispezione a controfirmare il verbale di prelievo.<br />

Inoltre, per tutti i campioni di <strong>acque</strong> reflue, viene compilato, presso i laboratori di <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> di Roma,<br />

un verbale di apertura del campione e di assistenza analisi, che è controfirmato dalla parte.<br />

Conseguentemente, la parte può verificare l’integrità dei sigilli apposti sul campione al momento del<br />

prelievo e può assistere a tutte le operazioni analitiche fino alla lettura finale dei risultati, con la possibilità<br />

di riportare tutte le osservazioni che ritiene necessarie.<br />

7.5. I VERBALI DI CONTESTAzIONE CON PROPOSTA DI SANzIONE<br />

Nei verbali di contestazione (recanti il n. reg. gen. e la data del prelievo riportati sul verbale di prelievo<br />

del campione) è allegata la seguente documentazione:<br />

– il <strong>rapporto</strong> di prova (recante il numero di registro generale e la data del prelievo riportati nel verbale di<br />

prelievo), dove sono indicati sia i valori analitici dei parametri ricercati, sia i parametri che hanno<br />

superato i limiti fissati nella Tabella normativa presa in considerazione indicata nello stesso <strong>rapporto</strong> di<br />

prova, con la conseguente violazione;<br />

– il verbale di sopralluogo e prelievo del campione (recante, tra l’altro, il n. reg. gen., la data del prelievo<br />

del campione e l’impianto sottoposto ad accertamento), controfirmato anche dal rappresentante della<br />

parte presente alle operazioni di prelievo, con invito scritto al citato rappresentante ad assistere alle<br />

operazioni di apertura del campione e a quelle analitiche presso i laboratori <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> di Roma;<br />

– il verbale di apertura del campione presso i laboratori <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> di Roma (recante il n. reg. gen. e la<br />

data del prelievo riportati nel verbale di prelievo), controfirmato anche dal rappresentante della parte,<br />

quando è intervenuto ad assistere alle operazioni di apertura del campione e di analisi.<br />

185


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

7.6. LA NOTIFICA DEI VERBALI DI CONTESTAzIONE<br />

Le contestazioni sono notificate al titolare dello scarico e al gestore dello scarico entro i novanta giorni<br />

dalla data dell’accertamento della violazione che coincide con la data di conclusione del <strong>rapporto</strong> di prova.<br />

7.7. LA SINTESI DEI CONTROLLI ESEGuITI NEL 2007<br />

Nelle seguenti tabelle sono riportati i risultati ottenuti nel controllo eseguito nel corso del 2007.<br />

Acque reflue urbane con scarico in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> provenienti da depuratori comunali<br />

Comuni Proposte Proposte<br />

Depuratori Verifica Controlli con scarichi di sanzioni di sanzioni<br />

controllati rispetto effettuati sottoposti a seguito a seguito<br />

limiti a controllo di risultati di verifiche<br />

analitici amministrative<br />

Depuratori significativi 7 Tab. 1 51 4 7 6<br />

7 Tab. 3 40 4 8 7<br />

Depuratori litoranei 12 Tab. 1 28 9 6 4<br />

15 Tab. 3 73 9 16 18<br />

Depuratori a servizio di una 59 Tab. 1 78 32 16 17<br />

popolazione compresa tra<br />

50.000 e 2.000 ab. eq.<br />

120 Tab. 3 246 70 91 111<br />

Depuratori a servizio di una prescrizioni<br />

popolazione inferiore 70 provinciali 90 46 32 29<br />

a 2.000 ab. eq. o Tab. 3<br />

Totale 290 —- 606 174 176 192<br />

Acque reflue urbane con scarico in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> provenienti da agglomerati (verifica rispetto<br />

limiti prescrizioni provinciali o, se non autorizzati, limiti Tabella 3)<br />

Comuni Proposte Proposte<br />

Depuratori Controlli con scarichi di sanzioni di sanzioni<br />

controllati effettuati sottoposti a seguito a seguito<br />

a controllo di risultati di verifiche<br />

analitici amministrative<br />

Depuratori a servizio di agglomerati 7 11 3 2 2<br />

Totale 7 11 3 2 2<br />

Acque reflue urbane con scarico in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> provenienti da reti fognarie comunali non<br />

servite da depuratori (verifica rispetto limiti Tabella 3)<br />

Comuni Proposte Proposte<br />

Collettori Controlli con scarichi di sanzioni di sanzioni<br />

controllati effettuati sottoposti a seguito a seguito<br />

a controllo di risultati di verifiche<br />

analitici amministrative<br />

23 25 15 13 18<br />

Totale 23 25 15 13 18<br />

Acque reflue urbane con scarico sul suolo provenienti da depuratori comunali (verifica rispetto<br />

limiti Tabella 4)<br />

Comuni Proposte Proposte<br />

Depuratori Controlli con scarichi di sanzioni di sanzioni<br />

controllati effettuati sottoposti a seguito a seguito<br />

a controllo di risultati di verifiche<br />

analitici amministrative<br />

10 19 9 16 11<br />

Totale 10 19 9 16 11<br />

186


7. I RISULTATI DEL CONTROLLO DEGLI SCARICHI DELLE ACQUE REFLUE<br />

Acque reflue urbane con scarico sul suolo provenienti da agglomerati (verifica rispetto limiti<br />

Tabella 4)<br />

Comuni Proposte Proposte<br />

Depuratori Controlli con scarichi di sanzioni di sanzioni<br />

controllati effettuati sottoposti a seguito a seguito<br />

a controllo di risultati di verifiche<br />

analitici amministrative<br />

1 2 1 2 1<br />

Totale 1 2 1 2 1<br />

Acque reflue urbane con scarico sul suolo provenienti da rete fognaria comunale non servita da<br />

depuratori (verifica rispetto limiti Tabella 4)<br />

Comuni Proposte Proposte<br />

Collettori Controlli con scarichi di sanzioni di sanzioni<br />

controllati effettuati sottoposti a seguito a seguito<br />

a controllo di risultati di verifiche<br />

analitici amministrative<br />

28 29 16 28 22<br />

Totale 28 29 16 28 22<br />

187


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Acque reflue industriali con scarico in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> (verifica rispetto limiti Tabella 3)<br />

Comuni Proposte Proposte<br />

Tipologia <strong>delle</strong> attività produttive Insediamenti Controlli con scarichi di sanzioni di sanzioni<br />

controllati effettuati sottoposti a seguito a seguito<br />

a controllo di risultati di verifiche<br />

analitici amministrative<br />

Acque raffreddamento 7 16 4 1 0<br />

Alimentare 19 22 9 0 1<br />

Allevamento 6 8 3 3 1<br />

Allevamento ittico/stabulazione 4 13 4 0 0<br />

Autolavaggio 30 30 14 3 0<br />

Cantina vinicola 8 11 8 1 0<br />

Cartiera 1 1 1 0 0<br />

Casa di cura 1 3 1 1 0<br />

Caseificio 3 4 3 1 1<br />

Cava 9 21 2 2 0<br />

Cementificio/Laterizi 4 8 4 1 0<br />

Centrale elettrica 2 4 2 0 0<br />

Chimica 2 25 2 0 4<br />

Deposito carburanti 6 11 4 4 0<br />

Depuraz. liquami urbani (< 2000 ab. eq.)<br />

e industriali 1 1 1 0 1<br />

Depuraz. acqua di falda contaminata 4 28 4 8 3<br />

Detergenti 1 4 1 0 0<br />

Elettronica 5 7 3 0 1<br />

Farmaceutica 9 14 4 0 2<br />

Fotografica 5 10 3 0 2<br />

Frantoio 1 1 1 1 1<br />

Galvanica 5 6 2 1 1<br />

Imbottigliamento <strong>acque</strong> minerali 1 1 1 0 0<br />

Lavanderia 8 12 4 1 0<br />

Lavorazione legno / plastica / gomma 2 2 2 1 0<br />

Mattatoio con lavorazione carni 1 1 1 0 1<br />

Meccanica 4 6 3 0 0<br />

Piscina 14 15 5 1 0<br />

Piscina termale 1 1 1 0 0<br />

Produzione plastica 4 6 3 2 0<br />

Raffineria 1 2 1 0 1<br />

Recupero rifiuti 4 5 2 2 0<br />

Ricerca scientifica 4 5 3 1 0<br />

Trattamento rifiuti 9 21 4 10 5<br />

Totale 186 325 110 45 25<br />

Acque reflue industriali con scarico sul suolo (verifica rispetto limiti Tabella 4)<br />

Comuni Proposte Proposte<br />

Tipologia <strong>delle</strong> attività produttive Insediamenti Controlli con scarichi di sanzioni di sanzioni<br />

controllati effettuati sottoposti a seguito a seguito<br />

a controllo di risultati di verifiche<br />

analitici amministrative<br />

(limiti Tab. 4)<br />

Alimentare 2 2 2 2 1<br />

Allevamento 3 3 3 1 3<br />

Autodemolizione 1 1 1 1 0<br />

Autolavaggio 1 1 1 0 1<br />

Cava 1 1 1 1 1<br />

Frantoio 2 3 2 3 2<br />

Piscina 1 1 1 0 1<br />

Totale 11 12 11 8 9<br />

188


7. I RISULTATI DEL CONTROLLO DEGLI SCARICHI DELLE ACQUE REFLUE<br />

Acque reflue industriali con scarico in rete fognaria comunale (verifica rispetto limiti Tabella 3)<br />

Comuni Proposte Proposte<br />

Tipologia <strong>delle</strong> attività produttive Insediamenti Controlli con scarichi di sanzioni di sanzioni<br />

controllati effettuati sottoposti a seguito a seguito<br />

a controllo di risultati di verifiche<br />

analitici amministrative<br />

Alimentare 6 6 6 3 3<br />

Autolavaggio 47 47 5 6 3<br />

Allevamento 1<br />

Deposito carburanti 1 1 1 1 1<br />

Depurazione acqua di falda contaminata 3 4 1 0 0<br />

Discarica 1 1 1 0 0<br />

Galvanica 1 1 1 0 0<br />

Lavanderia 30 32 8 10 0<br />

Mattatoio e lavorazione carni 1 1 1 0 0<br />

Meccanica 1 1 1 1 0<br />

Odontotecnico 7 8 1 1 0<br />

Officina meccanica 5 4 1 1 0<br />

Piscina 5 6 3 1 4<br />

Ricerca scientifica 1 1 1 1 0<br />

Stampa/tipografia 1 1 1 0 0<br />

Toeletta animali 2 2 1 0 0<br />

Trattamento rifiuti 1 1 1 1 0<br />

Totale 114 117 34 26 11<br />

Acque reflue domestiche con scarico in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> (verifica rispetto limiti prescrizioni<br />

provinciali o, se non autorizzati, limiti Tabella 3)<br />

Comuni Proposte Proposte<br />

Controlli con scarichi di sanzioni di sanzioni<br />

effettuati sottoposti a seguito a seguito<br />

a controllo di risultati di verifiche<br />

analitici amministrative<br />

202 30 19 13<br />

Totale 202 30 19 13<br />

Acque reflue domestiche con scarico sul suolo (verifica rispetto limiti prescrizioni provinciali)<br />

Comuni Proposte Proposte<br />

Controlli con scarichi di sanzioni di sanzioni<br />

effettuati sottoposti a seguito a seguito<br />

a controllo di risultati di verifiche<br />

analitici amministrative<br />

55 11 0 53<br />

Totale 55 11 0 53<br />

Acque reflue domestiche con scarico in rete fognaria comunale (verifica rispetto limiti prescrizioni<br />

provinciali)<br />

Comuni Proposte Proposte<br />

Controlli con scarichi di sanzioni di sanzioni<br />

effettuati sottoposti a seguito a seguito<br />

a controllo di risultati di verifiche<br />

analitici amministrative<br />

3 1 1 0<br />

Totale 3 1 1 0<br />

Non sono stati ancora adottati dai gestori dei servizi idrici integrati, per gli scarichi di <strong>acque</strong> reflue<br />

industriali che recapitano in reti fognarie, le norme tecniche, le prescrizioni regolamentari ed i valori-limite<br />

previsti nell’art. 107 del D. Lgs. 152/06. Le autorizzazioni allo scarico sono rimaste di competenza dei<br />

rispettivi Comuni, ma le richieste comunali relative all’intervento di <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>, sono inoltrate<br />

prevalentemente dal Comune di Roma. Per gli allacci degli scarichi di <strong>acque</strong> reflue industriali nelle<br />

pubbliche fognature dei restanti Comuni, salvo rare eccezioni, non sono richiesti i controlli ad <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>.<br />

189


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

% Controlli conformi<br />

% Controlli con superamento dei limiti<br />

Controllo degli scarichi <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> reflue nella provincia di Roma<br />

Totale <strong>acque</strong> reflue (urbane, industriali, domestiche)<br />

76<br />

80<br />

83<br />

84<br />

24<br />

20<br />

16<br />

17<br />

2004 2005 2006<br />

100<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

2007<br />

Acque reflue urbane<br />

Anno 2007 - Verifica rispetto tab. 1<br />

18%<br />

Acque reflue urbane<br />

Anno 2006 - Verifica rispetto tab. 1<br />

2%<br />

Acque reflue urbane<br />

Anno 2005 - Verifica rispetto tab. 1<br />

2%<br />

Acque reflue urbane<br />

Anno 2004 - Verifica rispetto tab. 1<br />

2%<br />

82%<br />

98%<br />

98%<br />

98%<br />

190<br />

Acque reflue urbane<br />

Anno 2007 - Verifica rispetto tab. 3<br />

39%<br />

61%<br />

Acque reflue urbane<br />

Anno 2006 - Verifica rispetto tab. 3<br />

38%<br />

62%<br />

Acque reflue urbane<br />

Anno 2005 - Verifica rispetto tab. 3<br />

34%<br />

66%<br />

Acque reflue urbane<br />

Anno 2004 - Verifica rispetto tab. 3<br />

30%<br />

70%<br />

Acque reflue industriali<br />

Anno 2007 - Verifica rispetto tab. 3<br />

17%<br />

Acque reflue industriali<br />

Anno 2006 - Verifica rispetto tab. 3<br />

10%<br />

Acque reflue industriali<br />

Anno 2005 - Verifica rispetto tab. 3<br />

9%<br />

Acque reflue industriali<br />

Anno 2004 - Verifica rispetto tab. 3<br />

13%<br />

83%<br />

90%<br />

91%<br />

87%<br />

Acque reflue industriali<br />

Anno 2007 - Verifica rispetto limiti prescritti<br />

8%<br />

Acque reflue industriali<br />

Anno 2006 - Verifica rispetto limiti prescritti<br />

17%<br />

Acque reflue industriali<br />

Anno 2005 - Verifica rispetto limiti prescritti<br />

17%<br />

Acque reflue industriali<br />

Anno 2004 - Verifica rispetto limiti prescritti<br />

13%<br />

92%<br />

83%<br />

83%<br />

87%


8. LE CONSIDERAzIONI<br />

Le modifiche o sostituzioni di normative ambientali possono determinare situazioni certamente<br />

cotraddittorie.<br />

Un evidente esempio di quanto sopra affermato è quello rappresentato dalle <strong>acque</strong> del fiume Sacco, a<br />

valle dell’insediamento industriale di Colleferro, in un tratto non inserito nel programma regionale di<br />

monitoraggio dei corsi d’acqua.<br />

Detto punto di prelievo è stato sottoposto a monitoraggio routinario a partire dal 2005, a seguito di<br />

segnalazioni relative alla presenza di esaclorocicloesano in campioni di latte bovino e ovino, prelevati<br />

presso alcune aziende zootecniche situate lungo il corso del fiume Sacco. Dopo la citata segnalazione, è<br />

stato interdetto, tra l’altro, l’uso <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> del fiume Sacco per l’abbeveraggio dei bovini e ovini e per<br />

l’irrigazione <strong>delle</strong> aree circostanti.<br />

I campioni di acqua prelevati nel fiume Sacco, a seguito della citata segnalazione, avevano<br />

effettivamente evidenziato la presenza di esaclororocicloesano, in concentrazione superiori ai valori fissati<br />

nel D.M. 6.11.2003, n. 367, relativo al Regolamento concernente la fissazione degli standard di <strong>qualità</strong><br />

nell’ambiente acquatico per le sostanze pericolose.<br />

In particolare, per quanto riguarda il parametro esaclorocicloesano (HCH), nel Decreto 367/03, erano<br />

fissati i seguenti limiti per le <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong>, da conseguire entro il 30.12.08:<br />

limiti tab. 1, Allegato A,<br />

D.M. 367/03<br />

α - HCH (μg/L) β - HCH (μg/L) γ - HCH (μg/L) HCH totale (μg/L)<br />

0,0002 0,0002 μg/L 0,001 μg/L —-<br />

Il Decreto 367/03, però, come fissato nell’art. 78 del D. Lgs. 152/06, è stato sostituito dal D. Lgs.<br />

152/06, dove, invece, sono previsti i seguenti limiti per le sostanze pericolose che devono essere sempre<br />

conseguiti entro il 30.12.08:<br />

limiti tab. 1/A. Allegato 1,<br />

parte terza, D. Lgs. 152/06<br />

α - HCH (μg/L) β - HCH (μg/L) γ - HCH (μg/L) HCH totale (μg/L)<br />

—- —- 0,1 μg/L 0,1 μg/L<br />

Nel D. Lgs. 152/06, pertanto, non sono più presi in considerazione i parametri α- HCH e β – HCH,<br />

mentre il limite di γ – HCH è 100 volte superiore a quello fissato nel Decreto 367/03. Anche il limite di HCH<br />

totale è evidentemente molto elevato rispetto a quello fissato nel Decreto 367/03, per i singoli parametri<br />

appartenenti all’esaclorocicloesano totale.<br />

Nella seguente tabella sono riportati, oltre ai limiti fissati nelle citate due normative, anche le medie<br />

aritmetiche annuali <strong>delle</strong> concentrazioni dei parametri HCH ottenute dalle analisi dei campioni prelevati<br />

nel Sacco, a valle dell’insediamento industriale di Colleferro.<br />

limiti tab. 1, Allegato A,<br />

D.M. 367/03<br />

limiti tab. 1/A. Allegato 1,<br />

parte terza, D. Lgs. 152/06<br />

concentrazioni medie 2005<br />

(6 campioni)<br />

concentrazioni medie 2006<br />

(5 campioni)<br />

8. LE CONSIDERAZIONI<br />

α - HCH (μg/L) β - HCH (μg/L) γ - HCH (μg/L) HCH totale (μg/L)<br />

0,0002 0,0002 μg/L 0,001 μg/L —-<br />

—- —- 0,1 μg/L 0,1 μg/L<br />

0,016 0,065 0,018 0,10<br />

0,04 0,066 < 0,03 0,12<br />

Le indagini condotte fino al 2006 avevano consentito di concludere che:<br />

– con i limiti fissati nel Decreto 367/03, la situazione attuale sarebbe stata ancora ben lontana dal<br />

conseguire detti limiti entro il 30.12.08;<br />

– con i limiti fissati nel D. Lgs. 152/06, ugualmente da conseguire entro il 30.12.08, la stessa situazione<br />

attuale sarebbe stata di fatto già raggiunta.<br />

Innalzando i limiti legislativi, in conclusione, le <strong>acque</strong> del fiume Sacco, alla fine del 2006, erano<br />

diventate improvvisamente già conformi agli obiettivi di <strong>qualità</strong> da conseguire entro il 30.12.08.<br />

191


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

9. LE CONCLuSIONI<br />

Come riportato nelle Modalità <strong>delle</strong> indagini, si ritiene necessario ribadire che, nell’Allegato 1, parte<br />

terza, del D. Lgs. 152/06, sono fissati metodi di monitoraggio e di classificazione dei corpi idrici significativi<br />

che sono diversi rispetto a quelli dettati nel precedente D. Lgs. 152/99. Per quanto riguarda i parametri<br />

relativi a sostanze non pericolose, da controllare nelle <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e sotterranee, ad esempio, nel D.<br />

Lgs. 152/06 non ne sono individuati valori numerici attraverso i quali si possa classificare il corpo idrico<br />

sottoposto a monitoraggio ma è necessario far riferimento alle caratteristiche fisico - chimiche,<br />

idromorfologiche e biologiche presenti in “un corpo idrico inalterato”.<br />

La Regione <strong>Lazio</strong> non ha ancora individuato il corpo idrico di riferimento le cui caratteristiche<br />

consentirebbero di definire, ai sensi del D. Lgs. 152/06, lo stato ecologico dei corpi idrici significativi<br />

sottoposti a monitoraggio.<br />

D’altra parte, la Regione <strong>Lazio</strong>, anche nella recente DCR n. 42/07, ha confermato la classificazione dei<br />

corpi idrici significativi facendo riferimento:<br />

- ai punti di prelievo che erano già sottoposti a controllo ai sensi del D. Lgs. 152/99;<br />

- ai parametri indicati nel D. Lgs. 152/99 e ai limiti ivi riportati ai fini della classificazione.<br />

Conseguentemente, la Sezione provinciale di Roma di <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> ha proseguito il monitoraggio <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e sotterranee significative secondo quanto previsto nel D. Lgs. 152/99, dove, invece,<br />

sono riportati valori numerici di riferimento attraverso i quali è possibile classificare il corpo idrico<br />

sottoposto a monitoraggio.<br />

Per quanto riguarda le sostanze pericolose, invece, <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> ha fatto riferimento agli standard di<br />

<strong>qualità</strong> fissati, per le <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong>, nella Tabella 1/A dell’Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06,<br />

che devono essere conseguiti entro il 31.12.08. Conseguentemente, la classificazione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

<strong>superficiali</strong>, relativa allo stato chimico, è adeguata a quanto fissato dalle nuove norme statali, almeno per<br />

quanto riguarda le sostanze pericolose analizzate.<br />

Relativamente alle <strong>acque</strong> sotterranee, non essendo indicati, nella normativa tecnica statale, i parametri<br />

relativi a sostanze pericolose, <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> di Roma ha fatto riferimento alle concentrazioni soglia di<br />

contaminazione riportate nella Tabella 2, Allegato 5, parte quarta, del D. Lgs. 152/06.<br />

Anche per quanto riguarda la sorveglianza algale <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> destinate alla balneazione sono elencati,<br />

nella relativa normativa, i parametri fisici e chimici, che devono essere determinati nelle <strong>acque</strong>, ma non ne<br />

sono indicati valori numerici di riferimento, mediante i quali sia possibile eseguire una obiettiva<br />

valutazione.<br />

Al fine di proporre una classificazione chimica di riferimento, si è fatto ricorso, anche in questo caso, ai<br />

valori numerici riportati nel D. Lgs. 152/99 per lo stato ecologico o per lo stato trofico.<br />

9.1. I CORSI D’ACQuA<br />

STATO ECOLOGICO DEI CORSI D’ACQuA<br />

Nei due Piani regionali di Tutela <strong>delle</strong> Acque, in conformità a quanto disposto nei decreti legislativi n.<br />

152 del 1999 e del 2006, sono fissati i seguenti obiettivi di <strong>qualità</strong> da perseguire, entro il 31 dicembre<br />

2015, nei corpi idrici significativi, individuati dalla stessa Regione <strong>Lazio</strong>:<br />

– mantenimento o raggiungimento dello stato di <strong>qualità</strong> ambientale “buono”;<br />

– mantenimento dello stato di <strong>qualità</strong> elevato nei corpi idrici che già si trovano in queste condizioni;<br />

– raggiungimento, entro il 31 dicembre 2008, dello stato di <strong>qualità</strong> “sufficiente” in tutti i corpi idrici che<br />

attualmente posseggono uno stato di <strong>qualità</strong> “scadente” o “pessimo”.<br />

Rispetto alla classificazione riportata nel Piano regionale di Tutela <strong>delle</strong> Acque il monitoraggio 01 A<br />

evidenzia che i citati obiettivi sono ancora da conseguire nelle <strong>acque</strong> dei seguenti corsi d’acqua:<br />

– fiume Tevere, altezza ponte di Mezzocammino (idrometro)<br />

– fiume Aniene, altezza ponte Mammolo<br />

– fosso Malafede, altezza Via Ostiense (ponte Vitinia)<br />

– fosso Rio Galeria, altezza Via Portuense<br />

– fiume Sacco, altezza Via Casilina km 47<br />

– fosso Savo, altezza Via Casilina km 47<br />

– fosso Vaccina, altezza strada Ladispoli – Torre Flavia<br />

– fosso Tre Denari, altezza ponte della S.S. Aurelia<br />

– fosso Grande, altezza ponte loc. L’Americano<br />

192


ele (elevato) buo (buono) suf (sufficiente) sca (scadente) pes (pessimo)<br />

Classificazione regionale<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Fiume Tevere<br />

01 Montelibretti Passo Corese (idrometro) —- sca sca suf<br />

02 Roma Castel Giubileo (idrometro) —- sca sca suf<br />

03 Roma Ripetta (idrometrografico) (*) —- —- —- suf (*)<br />

04 Roma Ponte di Mezzocammino (idrometro) —- pes sca sca<br />

Fosso Corese, affluente del Tevere<br />

05 Montelibretti Sezione di Fara Sabina — sca suf suf<br />

Fiume Aniene, affluente del Tevere<br />

06 Subiaco Ponte S. Francesco (servizio idrografico) —- buo buo buo<br />

07 Anticoli C. Ponte Anticoli (idrometro) —- buo buo buo<br />

08 Tivoli S. Giovanni (idrometro) —- —- —- buo (*)<br />

09 Roma Lunghezza (servizio idrografico) —- sca sca suf<br />

10 Roma Ponte Mammolo —- sca sca sca<br />

11 Roma Ponte Salario (idrometro) —- —- —- suf (*)<br />

Fosso Malafede, affluente del Tevere<br />

12 Roma Via Ostiense (ponte Vitinia) —- sca sca pes<br />

Fosso Rio Galeria, affluente del Tevere<br />

13 Roma Via Portuense (ponte Galeria) —- pes pes pes<br />

Fiume Sacco<br />

14 Colleferro Via Casilina km 47 —- suf sca sca<br />

Fosso Savo, affluente del Sacco<br />

15 Colleferro Via Casilina km 47 —- pes pes pes<br />

Fiume Mignone<br />

16 Tolfa A monte confluenza fiume Lenta —- suf suf suf<br />

17 Tolfa Rota (teleferica) —- buo buo buo<br />

Fosso Vaccina<br />

18 Ladispoli Altezza strada Ladispoli – Torre Flavia —- —- pes sca<br />

Fosso Tre Denari<br />

19 Fiumicino Ponte della S.S. Aurelia —- suf sca sca<br />

Fiume Arrone<br />

20 Roma Osteria Nuova a sud di Anguillara —- sca pes suf<br />

21 Fiumicino Torre di Maccarese —- —- suf suf<br />

Fosso Grande<br />

22 Ardea Ponte loc. L’Americano —- —- —- sca<br />

(*) Lo stato ecologico è stato determinato solo <strong>sulla</strong> base dei macrodescittori<br />

9. LE CONCLUSIONI<br />

STATO CHIMICO DEI CORSI D’ACQuA<br />

Il D. Lgs. 152/06 fissa che i corsi d’acqua significativi devono essere conformi, entro il 31.12.08, agli<br />

standard di <strong>qualità</strong> riportati nella Tabella 1/A, Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06, relativa alle<br />

sostanze pericolose.<br />

Il monitoraggio 01 B evidenzia un “buono” stato di <strong>qualità</strong> riferito alle sostanze pericolose nei corsi<br />

d’acqua significativi della provincia di Roma, con standard di <strong>qualità</strong> conformi a quelli fissati nella citata<br />

Tabella 1/A.<br />

193


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Per quanto riguarda il fiume Sacco, si ritiene necessario rilevare che, a valle dell’insediamento<br />

industriale di Colleferro, fino ai confini con la provincia di Frosinone, risulta ancora presente<br />

l’esaclorocicloesano, in concentrazioni nel D. Lgs. 152/06. Ulteriori dettagli sono riportati nel capitolo 8 del<br />

presente <strong>rapporto</strong>.<br />

Fiume Sacco, a valle dell’insediamento<br />

industriale di Colleferro<br />

limiti tab. 1/A. Allegato 1,<br />

parte terza, D. Lgs. 152/06<br />

concentrazioni medie 2007<br />

(21 campioni)<br />

α - HCH (μg/L) β - HCH (μg/L) γ - HCH (μg/L) HCH totale (μg/L)<br />

—- —- 0,1 μg/L 0,1 μg/L<br />

0,13 0,18 0,02 0,37<br />

STATO DI QuALITà AI FINI DELLA PRODuzIONE DI ACQuA POTABILE<br />

Il Piano di Tutela <strong>delle</strong> Acque della Regione <strong>Lazio</strong> fissa che i corpi idrici destinati alla produzione di<br />

acqua potabile, che non sono classificati almeno in categoria A2, devono raggiungere questa <strong>qualità</strong> entro<br />

il 31 dicembre 2008.<br />

Il monitoraggio 02 evidenzia che in nessun corso d’acqua, le cui <strong>acque</strong> sono destinate alla<br />

produzione di acqua potabile, sono stati ancora raggiunti gli obiettivi regionali.<br />

A1 categoria A1 che necessita di trattamento fisico semplice e disinfezione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

A2 categoria A2 che necessita di trattamento fisico e chimico normale e disinfezione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

A3 categoria A3 che necessita di trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong><br />

+ A3 valori sup. a quelli fissati per la cat. A3 (non è consentita la produzione di acqua potabile,<br />

neppure con trattamenti)<br />

Classificazione regionale<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Fosso Treia, affluente del Tevere<br />

01 Mazzano Monte Gelato (*) —- —- A1 + A3<br />

Fiume Aniene, affluente del Tevere<br />

02 Subiaco Loc. Monasteri (*) —- —- A2 A3<br />

Fiume Mignone<br />

03 Canale M. Lasco del Falegname (**) —- —- A3 + A3<br />

(*) <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> destinate ad essere utilizzate per la produzione di acqua potabile<br />

(**) <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> attualmente utilizzate per la produzione di acqua potabile<br />

STATO DI QuALITà DEI CORSI D’ACQuA AI FINI DELLA ALLA VITA DEI PESCI<br />

Il Piano di Tutela <strong>delle</strong> Acque della Regione <strong>Lazio</strong> ha designato le <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> in relazione<br />

alla vita dei pesci.<br />

In riferimento alla citata designazione, che è riportata nella seguente tabella, le <strong>acque</strong> dei seguenti<br />

corsi d’acqua sono risultate non idonee alla vita dei pesci (monitoraggio 03), con relativo peggioramento<br />

della <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong>:<br />

– Fosso Corese, altezza della sezione di Fara Sabina<br />

– Fosso Torraccia o Prima Porta, a monte confluenza fiumeTevere<br />

– Fiume Mignone, a monte confluenza fiume Lenta<br />

– Fosso Lenta, a monte confluenza fiume Mignone<br />

– Fosso Verginese, a monte confluenza fiume Mignone<br />

– Fiume Arrone, a monte S.S.Aurelia.<br />

I seguenti corsi d’acqua sono passati da idonei alla vita dei pesci salmonicoli che sono i più sensibili, a<br />

idonei alla vita dei pesci ciprinicoli, che sono i più resistenti:<br />

– Fiume Aniene, altezza ponte Anticoli (idrometro)<br />

– Fosso Licenza, a monte confluenza fiume Aniene<br />

– Fosso Cona, a monte confluenza fiume Aniene.<br />

194


salm <strong>acque</strong> idonee alla vita dei pesci salmonicoli che sono i più sensibili<br />

cipr <strong>acque</strong> idonee alla vita dei pesci ciprinicoli che sono i più resistenti<br />

non id <strong>acque</strong> non idonee alla vita dei pesci<br />

Classificazione regionale<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Fiume Tevere<br />

01 Ponzano Limiti provinciali (2) —- —- salm salm<br />

03 Montelibretti Passo Corese (idrometro) (2) —- —- salm cipr<br />

04 Monterotondo Ponte del Grillo (2) —- —- cipr cipr<br />

09 Fiumicino RM Capo Due Rami (non designato) —- —- —- non id<br />

Fosso Treia, affluente del Tevere<br />

12 Mazzano Limiti provincia di Roma (2) —- —- cipr cipr<br />

Fosso Corese, affluente del Tevere<br />

14 Montelibretti Sezione di Fara Sabina (2) —- —- salm non id<br />

Fosso Torraccia o Prima Porta, affluente del Tevere<br />

16 Roma A monte confluenza fiumeTevere (2) —- —- salm non id<br />

Fiume Aniene, affluente del Tevere<br />

18 Jenne Comun<strong>acque</strong> (1) —- —- salm salm<br />

19 Subiaco Ponte S. Francesco (servizio idr.) (1) —- —- salm salm<br />

20 Anticoli C. Ponte Anticoli (idrometro) (1) —- —- salm cipr<br />

21 Castel M. Castel Madama (1) —- —- salm salm<br />

23 Tivoli Ponte Lucano (2) —- —- cipr cipr<br />

Fosso Simbrivio, affluente dell’Aniene<br />

27 Ienne A monte confluenza fiume Aniene (1) —- —- salm salm<br />

Fosso Bagnatore, affluente dell’Aniene<br />

28 Roviano A monte confluenza fiume Aniene (2) —- —- cipr salm<br />

Fosso Licenza, affluente dell’Aniene<br />

29 Mandela A monte confluenza fiume Aniene (1) —- —- salm cipr<br />

Fosso Cona, affluente dell’Aniene<br />

30 Subiaco A monte confluenza fiume Aniene (1) —- —- salm cipr<br />

Fosso Fiumicino, affluente dell’Aniene<br />

31 Vicovaro A monte confluenza fiume Aniene (1) —- —- salm salm<br />

Fosso S. Vittorino, affluente dell’Aniene<br />

32 Roma A monte confluenza fiume Aniene (1) —- —- salm salm<br />

Fosso Passerano, affluente dell’Aniene<br />

33 Roma A monte confluenza fiume Aniene (2) —- —- cipr cipr<br />

Fiume Mignone<br />

37 Tolfa A monte confluenza fiume Lenta (2) —- —- cipr non id<br />

38 Tolfa Rota (teleferica) (2) —- —- cipr cipr<br />

Fosso Lenta, affluente del Mignone<br />

39 Tolfa A monte confluenza fiume Mignone (2) —- —- cipr non id<br />

Fosso Verginese, affluente del Mignone<br />

40 Tolfa A monte confluenza fiume Mignone (2) —- —- cipr non id<br />

Fiume Arrone<br />

42 Fiumicino Località a monte S.S.Aurelia (2) —- —- cipr non id<br />

(1) Acque designate cone salmonicole nel PTAR (designazione anno 2002)<br />

(2) Acque designate cone ciprinicole nel PTAR (designazione anno 2002)<br />

195<br />

9. LE CONCLUSIONI


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

STATO DI QuALITà DEL FIuME TEVERE AL CENTRO DI ROMA<br />

Il fiume Tevere al centro di Roma è sottoposto a monitoraggio in funzione della procedura comune di<br />

scambio di informazioni <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> nella Comunità Europea.<br />

Le <strong>acque</strong> del fiume Tevere, all’altezza del Km 43 dalla foce (ponte Ripetta), in base ai risultati ottenuti,<br />

sono caratterizzate da (monitoraggio 04):<br />

– uno stato ecologico “sufficiente”,<br />

– un “buono” stato chimico riferito alle sostanze pericolose;<br />

– uno stato di <strong>qualità</strong> tale che non potrebbero essere destinate alla potabilizzazione;<br />

– uno stato di <strong>qualità</strong> tale che non sono idonee alla vita dei pesci.<br />

STATO DI QuALITà DELLE FOCI DEI CORSI D’ACQuA<br />

Le <strong>acque</strong> <strong>delle</strong> foci a mare sono sottoposte a monitoraggio ai fini della influenza che possono avere<br />

<strong>sulla</strong> balneabilità <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> marine.<br />

Il monitoraggio 05, effettuato in funzione della valutazione degli effetti degli interventi messi in atto<br />

con programmi di risanamento dell’entroterra, evidenzia che le foci a mare di 25 corsi d’acqua, su 26<br />

monitorate, presentano un persistente e diffuso alto livello di inquinamento.<br />

Il monitoraggio 06, effettuato in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

destinate alla balneazione, evidenzia che le foci a mare di altri 8 corsi d’acqua, su 18 monitorate,<br />

presentano anch’esse un persistente e diffuso alto livello di inquinamento.<br />

In totale, ancora 33 foci, su 44 monitorate, rivelano un alto livello di inquinamento che condiziona<br />

negativamente la balneazione di estesi tratti del litorale marino.<br />

Sono sottoposte a monitoraggio, in funzione della individuazione <strong>delle</strong> cause inquinanti <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

destinate alla balneazione, anche le foci dei corsi d’acqua che pervengono nel lago di Bracciano. Il<br />

monitoraggio 07 evidenzia che 6 foci, su un totale di 9 monitorate, rivelano ancora un alto livello di<br />

inquinamento nonostante la presenza di una fognatura circumlacuale.<br />

alto livello inquinamento alto<br />

Monitoraggio 05 2007<br />

01 Civitavecchia Fosso Infernaccio alto<br />

02 Civitavecchia Fosso Scarpatosta alto<br />

03 S. Marinella Fosso Guardiole alto<br />

04 S. Marinella Fosso Santa Maria Morgana alto<br />

05 S. Marinella Fosso Castel Secco alto<br />

06 S. Marinella Fosso Buche alto<br />

07 S. Marinella Fosso Quartaccio alto<br />

08 Cerveteri Fosso Turbino alto<br />

09 Cerveteri Fosso Zambra alto<br />

10 Ladispoli Fosso Vaccina alto<br />

11 Ladispoli Fosso Sanguinara alto<br />

12 Fiumicino Fosso Cupino alto<br />

13 Fiumicino Fosso Cadute alto<br />

15 Fiumicino Fiume Arrone alto<br />

16 Fiumicino Canale Acque Basse e Alte alto<br />

17 Fiumicino Fiume Tevere (Fiumara Piccola) alto<br />

18 Fiumicino-RM Fiume Tevere (Fiumara Grande) alto<br />

19 Pomezia Fosso di Pratica alto<br />

20 Pomezia Fosso Crocetta alto<br />

21 Pomezia Fosso Orfeo alto<br />

22 Pomezia Ardea Rio Torto alto<br />

23 Ardea Canale Biffi alto<br />

24 Ardea Fosso Diavolo alto<br />

25 Ardea Fosso Caffarella alto<br />

26 Anzio Fosso Cavallo Morto alto<br />

196


Monitoraggio 06 2007<br />

02 Civitavecchia Fosso Prete alto<br />

03 Civitavecchia Fosso Fiumaretta alto<br />

04 Civitavecchia Fosso Malpasso alto<br />

08 Roma Fosso Focetta alto<br />

10 Ardea Fosso Grande alto<br />

12 Anzio Fosso Schiavo alto<br />

14 Nettuno Fosso Loricina alto<br />

15 Nettuno Fiume Astura alto<br />

Monitoraggio 07 2007<br />

02 Bracciano Fosso Quadri alto<br />

02.01 Bracciano Fosso Mola di Bracciano alto<br />

03 Bracciano Fosso Grotta Renara alto<br />

05 Bracciano Fosso Vicarello alto<br />

09 Roma Fosso Conca alto<br />

10 Roma Fosso Casacci alto<br />

STATO DI QuALITà DEI CORSI D’ACQuA IN FuNzIONE DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE zONE<br />

VuLNERABILI DA NITRATI E DA FITOFARMACI<br />

Solo il fiume Arrone è sottoposto a monitoraggio e le sue <strong>acque</strong> presentano:<br />

– una elevata concentrazione di nitrati, compresa tra 25 e 50 mg/L (monitoraggio 07.1);<br />

– l’assenza fitofarmaci in concentrazioni superiori agli standard di <strong>qualità</strong> riportati nella Tabella 1/A,<br />

Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06 (monitoraggio 07.2).<br />

9.2. I LAGHI<br />

9. LE CONCLUSIONI<br />

STATO ECOLOGICO DEI LAGHI<br />

Nei due Piani regionali di Tutela <strong>delle</strong> Acque, in conformità a quanto disposto nei decreti legislativi n.<br />

152 del 1999 e del 2006, sono fissati i seguenti obiettivi di <strong>qualità</strong> da perseguire, entro il 31 dicembre<br />

2015, nei corpi idrici significativi, individuati dalla stessa Regione <strong>Lazio</strong>:<br />

– mantenimento o raggiungimento dello stato di <strong>qualità</strong> ambientale “buono”;<br />

– mantenimento dello stato di <strong>qualità</strong> elevato nei corpi idrici che già si trovano in queste condizioni;<br />

– raggiungimento, entro il 31 dicembre 2008, dello stato di <strong>qualità</strong> “sufficiente” in tutti i corpi idrici che<br />

attualmente posseggono uno stato di <strong>qualità</strong> “scadente” o “pessimo”.<br />

Nel Piano regionale di Tutela <strong>delle</strong> Acque non è riportata alcuna classificazione dei laghi. Per le <strong>acque</strong><br />

del lago Albano di Castel Gangolfo, pertanto, i citati obiettivi sono ancora da conseguire.<br />

Il monitoraggio 08 A, effettuato ai sensi del D. Lgs. 152/99, evidenzia che l’obiettivo di “sufficiente” è<br />

già conseguito nel lago Albano di Castel Gandolfo ed è addirittura “buono” nei laghi di Bracciano,<br />

Martignano e Nemi.<br />

STATO CHIMICO DEI LAGHI<br />

Il D. Lgs. 152/06 fissa che i corsi d’acqua significativi devono essere conformi, entro il 31.12.08, agli<br />

standard di <strong>qualità</strong> riportati nella Tabella 1/A, Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06, relativa alle<br />

sostanze pericolose.<br />

Il monitoraggio 08 B evidenzia, nei quattro laghi della provincia di Roma, un “buono” stato di <strong>qualità</strong><br />

riferito alle sostanze pericolose e, pertanto, si rileva che l’obiettivo statale, per le sostanze pericolose, è<br />

attualmente già conseguito.<br />

STATO DI QuALITà DEI LAGHI AI FINI DELLA PRODuzIONE DI ACQuA POTABILE<br />

Il Piano di Tutela <strong>delle</strong> Acque della Regione <strong>Lazio</strong> fissa che i corpi idrici destinati alla produzione di<br />

acqua potabile, che non sono classificati almeno in categoria A2, devono raggiungere questa categoria di<br />

<strong>qualità</strong> entro il 31 dicembre 2008.<br />

197


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Il monitoraggio 09 evidenzia che, nelle <strong>acque</strong> del lago di Bracciano, attualmente utilizzate per la<br />

produzione di acqua potabile, non sono stati ancora raggiunti gli obiettivi regionali. Il mancato<br />

raggiungimento di detti obiettivi, è determinato dal parametro Fluoruri.<br />

A1 categoria A1 che necessita di trattamento fisico semplice e disinfezione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

A2 categoria A2 che necessita di trattamento fisico e chimico normale e disinfezione <strong>delle</strong> <strong>acque</strong><br />

A3 categoria A3 che necessita di trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong><br />

+ A3 valori sup. a quelli fissati per la cat. A3 (non è consentita la produzione di acqua potabile,<br />

neppure con trattamenti)<br />

Classificazione regionale<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Anguillara Castel Vici (*) —- —- A2 + A3 (**)<br />

(*) <strong>acque</strong> dolci <strong>superficiali</strong> attualmente utilizzate per la produzione di acqua potabile<br />

(**) Non potabilizzabile per concentrazione di Fluoruri.<br />

STATO DI QuALITà DEI LAGHI AI FINI DELLA ALLA VITA DEI PESCI<br />

Il Piano di Tutela <strong>delle</strong> Acque della Regione <strong>Lazio</strong> ha designato, nel 2002, le <strong>acque</strong> dei laghi come<br />

<strong>acque</strong> idonee alla vita dei pesci ciprinicoli che sono i pesci più resistenti.<br />

Il monitoraggio 10 consente di rilevare che le <strong>acque</strong> sono tuttora idonee alla vita dei pesci ciprinicoli.<br />

salm <strong>acque</strong> idonee alla vita dei pesci salmonicoli che sono i più sensibili<br />

cipr <strong>acque</strong> idonee alla vita dei pesci ciprinicoli che sono i più resistenti<br />

non id <strong>acque</strong> non idonee alla vita dei pesci<br />

Classificazione regionale<br />

2004 2005 2006 2007<br />

Lago di Bracciano<br />

01 Bracciano Centro lago (1) —- —- cipr cipr<br />

Lago di Martignano<br />

02 Anguillara Centro lago (1) —- —- cipr cipr<br />

Lago Albano di Castel Gandolfo<br />

03 Castel G Centro lago (1) —- —- cipr cipr<br />

Lago di Nemi<br />

04 Nemi Centro lago (2) —- —- salm cipr<br />

(1) Acque designate cone salmonicole nel PTAR (designazione anno 2002)<br />

(2) Acque designate cone ciprinicole nel PTAR (designazione anno 2002)<br />

STATO DI QuALITà DEI LAGHI AI FINI DELLA BALNEAzIONE<br />

Permangono problemi di non idoneità alla balneazione solo nel lago di Bracciano, nelle <strong>acque</strong> ubicate a:<br />

– Bracciano, 250 m dx la foce del fosso Mola (monitoraggio 11).<br />

Si ritiene necessario precisare che le aree individuate con il controllo 11 non sono rappresentative<br />

della balneazione che effettivamente viene consentita lungo il litorale. Infatti, sono vietate alla balneazione<br />

dalla Regione <strong>Lazio</strong>, indipendentemente dal controllo analitico, le aree antistanti e circostanti le foci dei<br />

corsi d’acqua inquinati che pervengono nel lago di Bracciano (circa 4 Km su un totale di 32 Km).<br />

STATO DI QuALITà DEI LAGHI AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE POTENzIALMENTE<br />

TOSSICHE NELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

La sorveglianza algale 12 A, effettuata ai sensi del D. Lgs. 152/06, per i motivi riportati nella<br />

premessa del presente capitolo, evidenzia, ai sensi del D. Lgs. 152/99, stati di <strong>qualità</strong> ecologica <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong> lacustri generalmente “buona” o addirittura “elevata”.<br />

198


La sorveglianza algale 12 B, relativa alla ricerca <strong>delle</strong> alghe microscopiche Cianoficee, individuate dal<br />

Ministero della Sanità come alghe d’acqua dolce aventi possibili implicazioni igienico sanitarie,<br />

invece,evidenzia, per il lago Albano di Castel Gandolfo e per il lago di Nemi, una diffusa situazione di<br />

“rischio”, sebbene accettabile.<br />

I risultati <strong>delle</strong> analisi biotossicologiche, eseguite dall’Istituto Zooprofilattivo Sperimentale per il <strong>Lazio</strong> e<br />

la Toscana su campioni di sospensione algale, hanno evidenziato, comunque, esiti sempre negativi, con<br />

la prova dei topi da laboratorio, in 212 test effettuati nel corso dei quattro anni presi in considerazione.<br />

9.3. LE ACQuE MARINE COSTIERE<br />

9. LE CONCLUSIONI<br />

STATO TROFICO DELLE ACQuE MARINE COSTIERE<br />

Nei due Piani regionali di Tutela <strong>delle</strong> Acque, in conformità a quanto disposto nei decreti legislativi n.<br />

152 del 1999 e del 2006, sono fissati i seguenti obiettivi di <strong>qualità</strong> da perseguire, entro il 31 dicembre<br />

2015, nei corpi idrici significativi, individuati dalla stessa Regione <strong>Lazio</strong>:<br />

– mantenimento o raggiungimento dello stato di <strong>qualità</strong> ambientale “buono”;<br />

– mantenimento dello stato di <strong>qualità</strong> elevato nei corpi idrici che già si trovano in queste condizioni;<br />

– raggiungimento, entro il 31 dicembre 2008, dello stato di <strong>qualità</strong> “sufficiente” in tutti i corpi idrici che<br />

attualmente posseggono uno stato di <strong>qualità</strong> “scadente” o “pessimo”.<br />

Rispetto alla classificazione riportata nel Piano regionale di Tutela <strong>delle</strong> Acque il monitoraggio 13 A<br />

evidenzia che i citati obiettivi sono ancora da conseguire nelle <strong>acque</strong> seguenti <strong>acque</strong> marine:<br />

– Civitavecchia, altezza Borgo Odescalchi, a 3.000 m di distanza dalla riva<br />

– Fiumicino, altezza stabilimento La Nave, a 500 m di distanza dalla riva<br />

– Roma Ostia, altezza stabilimento Marechiaro, a 1.000 e 3.000 m di distanza dalla riva<br />

– Pomezia, altezza stabilimento Capri, a 3.000 m di distanza dalla riva<br />

– Ardea, altezza stabilimento Roma, a 1.000 m di distanza dalla riva<br />

– Anzio, altezza stabilimento Transatlantico, a 3.000 m di distanza dalla riva.<br />

ele (elevato) buo (buono) med (mediocre) sca (scadente)<br />

Classificazione regionale<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Civitavecchia Borgo Odescalchi (200) —- —- ele buo<br />

01 Civitavecchia Borgo Odescalchi (1.000) —- —- ele ele<br />

01 Civitavecchia Borgo Odescalchi (3.000) —- —- ele buo<br />

02 S. Marinella Stab. La Perla del Tirreno (200) —- —- buo buo<br />

02 S. Marinella Stab. La Perla del Tirreno (1.000) —- —- ele ele<br />

02 S. Marinella Stab. La Perla del Tirreno (3.000) —- —- ele ele<br />

03 Cerveteri Cerenova (500) —- —- buo ele<br />

03 Cerveteri Cerenova (1.000) —- —- buo buo<br />

03 Cerveteri Cerenova (3.000) —- —- buo ele<br />

04 Ladispoli Stab. Miramare (200) —- —- buo buo<br />

04 Ladispoli Stab. Miramare (1.000) —- —- buo buo<br />

04 Ladispoli Stab. Miramare (3.000) —- —- buo ele<br />

05 Fiumicino Stab. La Nave (500) —- —- ele buo<br />

05 Fiumicino Stab. La Nave (1.000) —- —- buo buo<br />

05 Fiumicino Stab. La Nave (3.000) —- —- buo buo<br />

06 Roma Ostia Stab. Marechiaro (200) —- —- buo buo<br />

06 Roma Ostia Stab. Marechiaro (1.000) —- —- ele buo<br />

06 Roma Ostia Stab. Marechiaro (3.000) —- —- ele buo<br />

07 Pomezia Stab. Capri (500) —- —- ele ele<br />

07 Pomezia Stab. Capri (1.000) —- —- ele ele<br />

07 Pomezia Stab. Capri (3.000) —- —- ele buo<br />

08 Ardea Stab. Roma (500) —- —- ele ele<br />

08 Ardea Stab. Roma (1.000) —- —- ele buo<br />

08 Ardea Stab. Roma (3.000) —- —- ele ele<br />

09 Anzio Stab. Transatlantico (500) —- —- ele ele<br />

199


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

09 Anzio Stab. Transatlantico (1.000) —- —- ele ele<br />

09 Anzio Stab. Transatlantico (3.000) —- —- ele buo<br />

10 Nettuno Centro abitato (500) —- —- ele ele<br />

10 Nettuno Centro abitato (1.000) —- —- buo buo<br />

10 Nettuno Centro abitato (3.000) —- —- buo ele<br />

I numeri riportati tra parentesi rappresentano la distanza in metri del punto di prelievo dalla riva.<br />

STATO CHIMICO DELLE ACQuE MARINE COSTIERE<br />

Il D. Lgs. 152/06 fissa che i corsi d’acqua significativi devono essere conformi, entro il 31.12.08, agli<br />

standard di <strong>qualità</strong> riportati nella Tabella 1/A, Allegato 1, parte terza, del D. Lgs. 152/06, relativa alle<br />

sostanze pericolose.<br />

Il monitoraggio 13 B evidenzia, nelle <strong>acque</strong> marine significative, un “buono” stato di <strong>qualità</strong> riferito alle<br />

sostanze pericolose e, pertanto, si rileva che l’obiettivo statale per le sostanze pericolose è attualmente<br />

già conseguito.<br />

STATO DI QuALITà DELLE ACQuE MARINE COSTIERE AI FINI DELLA BALNEAzIONE<br />

Il controllo 14 ha consentito di evidenziare che non sono idonee alla balneazione le <strong>acque</strong> marine<br />

antistanti:<br />

– Fiumicino, a 250 m sx foce fiume Arrone<br />

– Ardea, a 250 m dx foce fosso Rio Torto, a 750 m sx foce fosso Grande e a 250 m sx foce fosso Grande.<br />

Si ritiene necessario precisare che le aree individuate non sono rappresentative della balneazione che<br />

effettivamente viene consentita lungo il litorale. Infatti, numerose aree marine non sono sottoposte a<br />

controllo, in quanto sono vietate automaticamente alla balneazione. Ad esempio, sono vietate alla<br />

balneazione, indipendentemente dal controllo analitico, le aree marine circostanti aree di servizio, quali<br />

porti o zone militari (25-30 Km), e quelle circostanti le foci dei corsi d’acqua inquinati (circa 18 Km).<br />

STATO DI QuALITà DELLE ACQuE MARINE COSTIERE AI FINI DEL RISCHIO DA MICROALGHE<br />

POTENzIALMENTE TOSSICHE NELLE ACQuE DESTINATE ALLA BALNEAzIONE<br />

La sorveglianza algale 15 A evidenzia stati trofici generalmente “elevati” e “buoni”.<br />

La sorveglianza algale 15 B, relativa alla ricerca <strong>delle</strong> alghe microscopiche Dinoflagellate<br />

(Alexandrium e Lingulodinium), individuate dal Ministero della Sanità come alghe aventi possibili<br />

implicazioni igienico sanitarie, evidenzia, per tutte le <strong>acque</strong> marine monitorate, l’“assenza di rischio”.<br />

Anche la sorveglianza algale 15 C, relativa alla ricerca <strong>delle</strong> alghe microscopiche Cianoficee,<br />

individuate dal Ministero della Sanità come altre alghe aventi possibili implicazioni igienico sanitarie,<br />

evidenzia, per tutte le <strong>acque</strong> marine monitorate, l’“assenza di rischio”.<br />

I risultati <strong>delle</strong> analisi biotossicologiche, eseguite dall’Istituto Zooprofilattivo Sperimentale per il <strong>Lazio</strong> e<br />

la Toscana su campioni di sospensione algale, hanno evidenziato esiti sempre negativi, con la prova dei<br />

topi da laboratorio, in 29 test effettuati nel corso dei quattro anni presi in considerazione.<br />

STATO DI QuALITà AI FINI DELLA MOLLuSCHICOLTuRA DESTINATI AL CONSuMO uMANO<br />

Il Piano di Tutela <strong>delle</strong> Acque della Regione <strong>Lazio</strong> non fissa particolari obiettivi.<br />

Il monitoraggio 15.1 evidenzia la migliore categoria di <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> marine e dei molluschi ivi<br />

presenti.<br />

9.4. LE ACQuE SOTTERRANEE<br />

STATO CHIMICO DELLE ACQuE SOTTERRANEE<br />

Nei due Piani regionali di Tutela <strong>delle</strong> Acque, in conformità a quanto disposto nei decreti legislativi n.<br />

152 del 1999 e del 2006, sono fissati i seguenti obiettivi di <strong>qualità</strong> da perseguire, entro il 31 dicembre<br />

2015, nei corpi idrici significativi, individuati dalla stessa Regione <strong>Lazio</strong>:<br />

– mantenimento o raggiungimento dello stato di <strong>qualità</strong> ambientale “buono”;<br />

– mantenimento dello stato di <strong>qualità</strong> elevato nei corpi idrici che già si trovano in queste condizioni;<br />

200


9. LE CONCLUSIONI<br />

– raggiungimento, entro il 31 dicembre 2008, dello stato di <strong>qualità</strong> “sufficiente” in tutti i corpi idrici che<br />

attualmente posseggono uno stato di <strong>qualità</strong> “scadente” o “pessimo”.<br />

Rispetto alla classificazione riportata nel Piano regionale di Tutela <strong>delle</strong> Acque il monitoraggio 16<br />

evidenzia che i citati obiettivi sono ancora da conseguire nelle <strong>acque</strong> sotterranee di:<br />

– Vallepietra, sorgente Cesa degli Angeli e sorgente Carpinetto<br />

Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 0<br />

Classificazione regionale<br />

2004 2005 2006 2007<br />

01 Agosta Sorgente Acqua Marcia —- —- 2 2<br />

02 Roma Sorgente Acqua Vergine – Salone —- —- 2 2<br />

03 Vallepietra Sorgente Cesa degli Angeli —- —- 1 2<br />

04 Vallepietra Sorgente Pantano Alta e Bassa —- —- 2 2<br />

05 Cerveteri Sorgente Termini —- —- —- 2<br />

06 Campagnano Sorgente Mola Maggiorana —- —- 2 2<br />

07 Marano E. Sorgente Madonna della Quercia —- —- —- 1<br />

08 Montorio Sorgente Capore Bassa —- —- —- 1<br />

09 Monteflavio Sorgente Capore Alta —- —- —- 1<br />

10 Marcellina Sorgente Gruppo Capo d’acqua —- —- —- 1<br />

11 Vicovaro Sorgente Ronci Capo d’acqua —- —- 2 2<br />

12 Gerano Sorgente Maranera —- —- —- 2<br />

13 Poli Sorgente Solara —- —- —- 2<br />

14 S. Vito R. Sorgente Vollica —- —- 2 2<br />

15 Arsoli Sorgente Fonte Petricca I° Gruppo —- —- 2 1<br />

16 Vallepietra Sorgente Carpinetto —- —- 1 2<br />

17 Jenne Sorgente Cerreto Gruppo —- —- 2 1<br />

18 Jenne Sorgente Comun<strong>acque</strong> —- —- 2 1<br />

19 Mazzano Sorgente Orto Biondo —- —- 2 2<br />

STATO DI QuALITà DELLE ACQuE SOTTERRANEE IN RELAzIONE ALLE SOSTANzE PERICOLOSE<br />

Per quanto riguarda le sostanze pericolose, queste non sono individuate nella parte terza dell’Allegato<br />

1 del D. Lgs. 152/06. Con il monitoraggio 16 B, i risultati analitici sono stati messi a confronto con i valori<br />

limite fissati nella Tabella 2 dell’allegato 5, parte quarta, del D. Lgs. 152/06. Detti risultati evidenziano la<br />

presenza del parametro Fluoruri e Arsenico in concentrazioni superiori ai limiti citati nelle seguenti<br />

captazioni:<br />

– Cerveteri, sorgente Termini<br />

– Campagnano, sorgente Mola Maggiorana<br />

– Mazzano, sorgente Orto Biondo.<br />

STATO DI QuALITà DELLE ACQuE SOTTERRANEE IN FuNzIONE DELLA INDIVIDuAzIONE DELLE<br />

zONE VuLNERABILI DA NITRATI E DA FITOFARMACI<br />

Su un totale di sei pozzi monitorati (monitoraggio 17), nei seguenti tre pozzi, è presente una<br />

elevatissima concentrazione di nitrati, superiore a 50 mg/L:<br />

– Roma, pozzo via della Storta e pozzo via di Pratica di Mare<br />

– Fiumicino, pozzo via <strong>delle</strong> Pinne<br />

– Ladispoli, pozzo Statua<br />

In quattro pozzi, su quattro monitorati, è stata accertata, invece, l’assenza di fitofarmaci in<br />

concentrazioni superiori ai valori limite fissati nella Tabella 2 dell’allegato 5, parte quarta, del D. Lgs.<br />

152/06 (monitoraggio 18).<br />

201


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

GLI SCARICHI DELLE ACQuE REFLuE<br />

Nel 2007 sono stati eseguiti da <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong> di Roma 1425 controlli dai quali sono scaturite 693<br />

proposte di sanzioni amministrative o penali di cui:<br />

– 336 proposte, a seguito di risultati analitici non conformi alle tabelle fissate nell’Allegato 5 del D. Lgs.<br />

152/99 o nell’Allegato 5, parte terza, del D. Lgs. 152/06 o nelle prescrizioni provinciali o comunali;<br />

– 357 proposte, a seguito di situazioni amministrative non conformi alle prescrizioni fissate nel medesimo<br />

decreto (assenza di autorizzazione allo scarico) o a quelle fissate nelle autorizzazioni provinciali.<br />

Da questi controlli e da quelli interni provinciali sono scaturiti, nel 2007, 395 atti dirigenziali della<br />

Provincia, di cui:<br />

– n. 20 diffide a ripristinare le condizioni originarie o prescritte (di cui, 13 relative a scarichi di <strong>acque</strong><br />

reflue urbane, 4 a scarichi di <strong>acque</strong> reflue industriali, 3 a scarichi di reflue domestiche);<br />

– nessuna sospensione;<br />

– n. 7 revoche di autorizzazioni allo scarico (di cui 1 relativa a scarichi di <strong>acque</strong> reflue urbane, 2 relative<br />

a scarichi di <strong>acque</strong> reflue industriali e 4 a scarichi di <strong>acque</strong> reflue domestiche).<br />

Comuni Proposte Proposte<br />

Depuratori Verifica Controlli con scarichi di sanzioni di sanzioni<br />

controllati rispetto effettuati sottoposti a seguito a seguito<br />

limiti a controllo di risultati di verifiche<br />

analitici amministrative<br />

SCARICHI ACQuE REFLuE uRBANE<br />

- in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> provenienti<br />

da depuratori comunali<br />

- in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> provenienti<br />

290 tab. 1 o tab. 3 606 174 176 192<br />

da agglomerati<br />

- in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> provenienti<br />

da reti fognarie comunali<br />

7 prescr. prov. o tab. 3 11 3 2 2<br />

non servite da depuratori<br />

- sul suolo provenienti da<br />

23 tab. 3 25 15 13 18<br />

depuratori comunali<br />

- sul suolo provenienti da<br />

10 tab. 4 19 9 16 11<br />

agglomerati<br />

- sul suolo provenienti da rete<br />

fognaria comunale non servita<br />

1 tab. 4 2 1 2 1<br />

da depuratori 28 tab. 4 29 16 28 22<br />

Totale scarichi <strong>acque</strong> reflue urbane 359 —- 692 —- 237 246<br />

SCARICHI ACQuE REFLuE INDuSTRIALI<br />

- in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> 186 tab. 3 325 110 45 25<br />

- sul suolo 11 tab. 4 12 11 8 9<br />

- in rete fognaria comunale 114 tab. 3 117 34 26 11<br />

Totale scarichi <strong>acque</strong> reflue industriali 311 —- 454 —- 79 45<br />

SCARICHI ACQuE REFLuE DOMESTICHE<br />

- in <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> prescr. prov. o tab. 3 202 30 19 13<br />

- sul suolo prescr. prov. 55 11 0 53<br />

- in rete fognaria comunale prescr. prov. 3 1 1 0<br />

Totale scarichi <strong>acque</strong> reflue domestiche 260 —- 20 66<br />

TOTALE SCARICHI ACQuE REFLuE —- 1406 415 336 357<br />

202


Nella seguente tabella sono sintetizzati i risultati dei controlli effettuati dal 2004 al 2007.<br />

9. LE CONCLUSIONI<br />

2004 2005 2006 2007<br />

n. n. % n. n. % n. n. % n. n. %<br />

campioni campioni campioni campioni campioni campioni campioni campioni campioni campioni campioni campioni<br />

non non non non non non non non<br />

conformi conformi conformi conformi conformi conformi conformi conformi<br />

Acque reflue urbane 306 63 20,5 458 104 22,7 495 138 27,8 692 237 34,2<br />

Acque reflue industriali 308 39 12,7 356 32 9,0 305 31 10,2 454 79 17,4<br />

Acque reflue domestiche 165 22 13,3 251 43 17,1 200 34 17,0 260 20 7,6<br />

TOTALE 779 124 15,9 1065 179 16,8 1000 203 20,3 1406 336 23,9<br />

203


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

10. LA BIBLIOGRAFIA<br />

Regione <strong>Lazio</strong>, Assessorato Lavori Pubblici, e A.C.E.A., Roma, Piano Preliminare di Risanamento <strong>delle</strong><br />

Acque, Roma, 1980.<br />

Provincia di Roma, Assessorato Igiene, Sanità e Ambiente, Indagine sullo stato di inquinamento <strong>delle</strong><br />

<strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong>. Censimento <strong>delle</strong> utilizzazioni prevalenti <strong>delle</strong> risorse idriche, Edizioni <strong>delle</strong><br />

Autonomie, Roma, 1981.<br />

Regione <strong>Lazio</strong> - Università degli studi di Roma “La Sapienza”, Carta idrogeologica del territorio della<br />

regione <strong>Lazio</strong>, Roma, 1983.<br />

Provincia di Roma, Assessorato Sanità e Ambiente, Approvvigionamento idrico per usi civili nella provincia<br />

di Roma, Roma 1985.<br />

Istituto Superiore di Sanità e Presidio Multizonale di Prevenzione di Roma, La legge <strong>sulla</strong> balneazione: 15<br />

anni di informazioni per la costituzione di una banca di dati, Roma, 1986.<br />

Regione <strong>Lazio</strong>, Assessorato al turismo, Situazione generale della costa laziale. Offerta e domanda di<br />

servizi turistici e marini. Progetto <strong>Lazio</strong> Mare, Roma, 1986.<br />

Università degli studi di Roma “La Sapienza” – Regione <strong>Lazio</strong>, Carta dei sistemi idrogeologici del territorio<br />

della regione <strong>Lazio</strong>, Roma, 1987.<br />

Regione <strong>Lazio</strong> - Università degli studi di Roma “La Sapienza”, Modello litostratigrafico strutturale <strong>delle</strong><br />

regione <strong>Lazio</strong>, Roma 1988.<br />

Floccia M., Sanna M., Guida al mare, DATANEWS, 1989.<br />

Provincia di Roma, Assessorato all’Ambiente, Venti anni di storia del litorale romano. Ambiente e<br />

balneazione. Edizioni <strong>delle</strong> Autonomie, Roma, 1990.<br />

Ventriglia U. (a cura dell’Amministrazione provinciale di Roma), Idrogeologia della provincia di Roma,<br />

Roma, 1990.<br />

Presidio Multizonale di Prevenzione di Roma, U.S.L. RM 5, La <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> sotterranee della<br />

provincia di Roma. 10 anni di indagini, Roma, 1992.<br />

Sanna M. e Floccia M.: Il Tevere alla porte di Roma, Ecoedizioni, Bergamo, giugno 1993.<br />

Comune di Roma, L’ambiente nel centro storico e a Roma, Roma 1995.<br />

Università degli studi di Roma “La Sapienza” – Regione <strong>Lazio</strong>, Il mare nel <strong>Lazio</strong>, Roma, dicembre 1996.<br />

Provincia di Roma, Dipartimento Ambiente, Servizio Tutela <strong>delle</strong> Acque, Risorse idriche, I depuratori<br />

comunali della provincia di Roma. Stato di funzionamento e nuove realizzazioni, Roma 2000.<br />

Provincia di Roma, Vice Presidenza, Assessorato Tutela Ambientale, <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>, Sezione Provinciale di<br />

Roma, Servizio Risorse idriche e naturali, Rapporto <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e sotterranee<br />

della Provincia di Roma. Anno 2004, Roma 2005.<br />

Provincia di Roma, Vice Presidenza, Assessorato Tutela Ambientale, <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>, Sezione Provinciale di<br />

Roma, Servizio Risorse idriche e naturali, Secondo Rapporto <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e<br />

sotterranee della Provincia di Roma. Anno 2005, Roma 2007.<br />

204


10. LA BIBLIOGRAFIA<br />

Provincia di Roma, Vice Presidenza, Assessorato Tutela Ambientale, <strong>ARPA</strong> <strong>Lazio</strong>, Sezione Provinciale di<br />

Roma, Servizio Risorse idriche e naturali, Terzo Rapporto <strong>sulla</strong> <strong>qualità</strong> <strong>delle</strong> <strong>acque</strong> <strong>superficiali</strong> e<br />

sotterranee della Provincia di Roma. Anno 2006, Roma 2008.<br />

Fonte della cartografia utilizzata nel presente <strong>rapporto</strong>: Carta Tecnica Regionale, aggiornata all’anno<br />

1990, Tavole inserite nel Piano di Tutela <strong>delle</strong> Acque regionale del 2.5.06, ortofoto della Regione <strong>Lazio</strong>,<br />

anno 2000.<br />

205


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

11. L’INDICE ANALITICO<br />

Acqua Marcia (sorgente), Agosta: 6.16<br />

Acqua Vergine – Salone (sorgente), Roma: 6.16<br />

Acquarella fosso, Roma: 1.1, 6.07<br />

Acque Alte e Basse (canale), Fiumicino: 1.1, 6.05, 6.14<br />

ACQuE MARINE COSTIERE: 1.3, 6.13, 6.14, 6.15, 6.15.1, 9.3<br />

ACQuE SOTTERRANEE: 1.4, 6.16, 6.17, 6.18, 9.4<br />

Agosta (comune di): 6.16<br />

Albano di Castel Gandolfo (lago): 1.2, 6.08, 6.10, 6.11, 6.12, 9.2<br />

Albano Laziale (comune di): 6.17<br />

Anguillara Sabazia (comune di): 6.07, 6.08, 6.09, 6.10, 6.11, 6.12<br />

Aniene (fiume): 1.1, 6.01, 6.02, 6.03<br />

Anticoli Corrado (comune di): 01 -03<br />

Anzio (comune di): 6.05, 6.06, 6.13, 6.14, 6.15<br />

Ardea (comune di): 6.01, 6.05, 6.06, 6.13, 6.14<br />

Arrone (fiume): 1.1, 6.01, 6.03, 6.05, 6.07, 6.14<br />

Arsoli (comune di): 6.16<br />

Astura (fiume), Nettuno: 1.1, 6.06<br />

Bagnatore (fosso), Roviano: 1.1, 6.03<br />

BALNEAzIONE: 6.06, 6.07, 6.11, 6.12, 6.14, 6.15, 9.2, 9.3<br />

Biffi (canale), Ardea: 1.1, 6.05<br />

Bracciano (comune di): 6.07, 6.08, 6.10, 6.11, 6.12<br />

Bracciano (lago): 1.2, 6.08, 6.09, 6.10, 6.11, 6.12<br />

Buche (fosso), S. Marinella: 1.1, 6.05<br />

Cadute (fosso), Fiumicino: 1.1, 6.05, 6.14<br />

Caffarella (fosso), Ardea: 1.1, 6.05<br />

Campagnano (comune di): 6.16<br />

Campo Ascolano (fosso), Pomezia: 1.1, 6.06<br />

Canale Monteranno (comune di): 6.02<br />

Capore Alta (sorgente), Monteflavio: 6.16<br />

Capore Bassa (sorgente), Montorio: 6.16<br />

Carpinetto (sorgente), Vallepietra: 6.16<br />

Casa (fosso), Trevignano: 1.1, 6.07<br />

Casacci (fosso), Roma: 1.1, 6.07<br />

Castel Gandolfo (comune di): 6.08, 6.10, 6.11, 6.12<br />

Castel Madama (comune di): 6.03<br />

Castel Secco (fosso), S. Marinella: 1.1, 6.05<br />

Cavallo Morto (fosso), Anzio: 1.1, 6.05<br />

Cerreto Gruppo (sorgente), Jenne: 6.16<br />

Cerveteri (comune di): 6.05, 6.13, 6.14, 6.15, 6.16<br />

Cesa degli Angeli (sorgente), Vallepietra: 6.16<br />

Civitavecchia (comune di): 6.05, 6.06, 6.13, 6.14, 6.15<br />

Colleferro (comune di): 6.01, 6.03<br />

Comun<strong>acque</strong> (sorgente), Jenne: 6.16<br />

Cona (fosso), Subiaco: 1.1, 6.03<br />

Conca (fosso), Roma: 1.1, 6.07<br />

Corese (fosso), Montelibretti: 1.1, 6.01, 6.03<br />

CORSI D’ACQuA: 1.1, 3.2, 6.01, 6.02, 6.03, 6.04, 6.05, 6.06, 6.07, 6.07.1, 6.07.2, 9.1<br />

Cremera o Valchetta (fosso), Roma: 1.1, 6.03<br />

Crocetta (fosso), Pomezia: 1.1, 6.05<br />

Cupino (fosso), Fiumicino: 1.1, 6.05, 6.14<br />

Diavolo (fosso), Ardea: 1.1, 6.05<br />

Diavolo (fosso), Bracciano: 1.1, 6.07<br />

Empiglione (fosso), Tivoli: 1.1, 6.03<br />

206


Eri (fosso), Santa Marinella: 1.1, 6.06<br />

Farfa (fosso), Torrita Tiberina: 1.1, 6.03<br />

Fiora (fosso), Bracciano: 1.1, 6.07<br />

Fiora (fosso), Monterotondo: 1.1, 6.03<br />

Fiumaretta (fosso), Civitavecchia: 1.1, 6.06<br />

Fiumicino (comune di): 6.01, 6.03, 6.05, 6.07, 6.13, 6.14, 6.15, 6.17, 6.18<br />

Fiumicino (fosso), Vicovaro: 1.1, 6.03<br />

Focetta o Pantanello (fosso), Roma: 1.1, 6.06<br />

FOCI A LAGO DI BRACCIANO: 6.07, 9.1<br />

FOCI A MARE: 6.05, 6.06, 9.1<br />

Gerano (comune di): 6.16<br />

Grande (fosso), Ardea: 1.1, 6.01, 6.06<br />

Grotta Renara (fosso), Bracciano: 1.1, 6.07<br />

Gruppo Capo d’acqua (sorgente), Marcellina: 6.16<br />

Guardiole (fosso), S. Marinella: 1.1, 6.05<br />

Infernaccio (fosso), Civitavecchia: 1.1, 6.05<br />

Jenne (comune di): 6.03, 6.16<br />

Ladispoli (comune di): 6.01, 6.05, 6.13, 6.14, 6.15, 6.17<br />

LAGHI: 1.2, 6.08, 6.09, 6.10, 6.11, 6.12, 9.2<br />

Lagusiello (fosso), Trevignano R.: 1.1, 6.07<br />

Lenta (fosso), Tolfa: 1.1, 6.03<br />

Licenza (fosso), Mandela: 1.1, 6.03<br />

Loricina (fosso), Nettuno: 1.1, 6.06<br />

Madonna della Quercia (sorgente), Marano Equo: 6.16<br />

Malafede (fosso), Roma: 1.1, 6.01<br />

Malpasso (fosso), Civitavecchia: 1.1, 6.06<br />

Mandela (comune di): 6.03<br />

Maranera (sorgente), Gerano: 6.16<br />

Marangone (fosso), Civitavecchia: 1.1, 6.06<br />

Marano Equo (comune di): 6.16<br />

Marcellina (comune di): 6.16<br />

Martignano (lago): 1.2, 6.08, 6.10, 6.11<br />

Mazzano (comune di): 6.02, 6.03, 6.16<br />

Mignone (fiume): 1.1, 6.01, 6.02, 6.03<br />

Mola (fosso), Bracciano: 1.1, 6.07<br />

Mola Maggiorana (sorgente), Campagnano: 6.16<br />

Mola o Robiano (fosso), Anguillara S.: 1.1, 6.07<br />

Moletta (fosso), Ardea: 1.1, 6.06<br />

Monteflavio (comune di): 6.16<br />

Montelibretti (comune di): 6.01, 6.03<br />

Monterotondo (comune di): 03<br />

Montorio Romano (comune di): 6.16<br />

Morichella (fosso), Trevignano: 1.1, 6.07<br />

Nazzano (comune di): 6.03<br />

Nemi (comune di): 6.08, 6.10, 6.11, 6.12<br />

Nemi (lago): 1.2, 6.08, 6.10, 6.11, 6.12<br />

Nettuno (comune di): 6.06, 6.13, 6.14<br />

Orfeo (fosso), Pomezia: 1.1, 6.05<br />

Orto Biondo (sorgente), Mazzano: 6.16<br />

Pantanello, (canale): cfr. Focetta (fosso)<br />

Pantano Alta e Bassa (sorgente), Vallepietra: 6.16<br />

Passerano (fosso), Roma: 1.1, 6.03<br />

Pescatori o Stagno (canale), Roma: 1.1, 6.06<br />

Petricca I Gruppo (sorgente), Arsoli: 6.16<br />

Poli (comune di): 6.16<br />

Pomezia (comune di): 6.05, 6.06, 6.13, 6.14, 6.15<br />

Ponzano (comune di): 6.03<br />

Pratica (fosso), Pomezia: 1.1, 6.05<br />

Prete (fosso), Civitavecchia: 6.06<br />

207<br />

11. L’INDICE ANALITICO


RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE DELLA PROVINCIA DI ROMA ANNO 2007<br />

Prima Porta (fosso): cfr. Torraccia (fosso)<br />

Quadri (fosso), Bracciano: 1.1, 6.07<br />

Quartaccio (fosso), S. Marinella: 1.1, 6.05<br />

Rio Fiume (fosso), S. Marinella: 1.1, 6.06, 6.14<br />

Rio Galeria (fosso), Fiumicino: 1.1, 6.01<br />

Rio Torto (fosso), Ardea: 1.1, 6.05<br />

Rio Torto (fosso), Pomezia: 1.1, 6.05<br />

Robiano (fosso): cfr. Mola (fosso)<br />

Roma (comune di): 6.01, 6.03, 6.04, 6.05, 6.06, 6.07, 6.11, 6.12, 6.13, 6.14, 6.16, 6.17, 6.18<br />

Ronci Capo d’acqua (sorgente), Vicovaro: 6.16<br />

Roviano (comune di): 6.03<br />

S. Maria Morgana (fosso), S. Marinella: 1.1, 6.05<br />

S. Vittorino (fosso), Roma: 1.1, 6.03<br />

Sacco (fiume): 1.1, 6.01, 6.03, 8<br />

San Vito Romano (comune di): 6.16<br />

Sanguinara (fosso), Ladispoli: 1.1, 6.05<br />

Santa Marinella (comune di): 6.05, 6.06, 6.13, 6.14, 6.15<br />

Savo (fosso), Colleferro: 1.1, 6.01, 6.03<br />

Scarpatosta (fosso), Civitavecchia: 1.1, 6.05<br />

Schiavo (fosso), Anzio: 1.1, 6.06<br />

Secco (fosso), Ardea: 1.1, 6.06<br />

Simbrivio (fosso), Jenne: 1.1, 6.03<br />

Solara (sorgente), Poli: 6.16<br />

SORVEGLIANzA ALGALE: 6.12, 6.15, 9.2, 9.3<br />

Statua (pozzo), Ladispoli: 6.17, 6.18<br />

Subiaco (comune di): 6.01, 6.02, 6.03<br />

Termini (sorgente), Cerveteri: 6.16<br />

Tevere (fiume): 1.1, 6.01, 6.03, 6.04, 6.05<br />

Tivoli (comune di): 6.01, 6.03<br />

Tolfa (comune di): 6.01, 6.03<br />

Tor Caldara (fosso), Anzio: 1.1, 6.06<br />

Torraccia o Prima Porta (fosso), Roma: 1.1, 6.03<br />

Torre Valdaliga nord (fosso), Civitavecchia: 1.1, 6.06<br />

Torre Valdaliga sud (fosso), Civitavecchia: 1.1, 6.06<br />

Torrita Tiberina (comune di): 6.03<br />

Tre Denari (fosso), Fiumicino: 1.1, 6.01, 6.05, 6.14<br />

Treia (fosso), Mazzano: 1.1, 6.02, 6.03<br />

Trevignano Romano (comune di): 6.07, 6.11, 6.12<br />

Turbino (fosso), Cerveteri: 1.1, 6.05, 6.14<br />

Vaccina (fosso), Ladispoli: 1.1, 6.01, 6.05<br />

Valchetta (fosso): cfr. Cremera (fosso)<br />

Vallepietra (comune di): 6.16<br />

Verginese (fosso), Tolfa: 1.1, 6.03<br />

Via della Storta (pozzo), Roma: 6.17<br />

Via <strong>delle</strong> Pinne (pozzo), Fiumicino: 6.17, 6.18<br />

Via Pratica di Mare (pozzo), Roma: 6.17, 6.18<br />

Via Roncigliano (pozzo), Albano: 6.17<br />

Via Salaria (pozzo), Roma: 6.17, 6.18<br />

Vicarello (fosso), Bracciano: 1.1, 6.07<br />

Vicovaro (comune di): 6.03, 6.16<br />

Vollica (sorgente), S. Vito Romano: 6.16<br />

Zambra (fosso), Cerveteri: 1.1, 6.05, 6.14<br />

208

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