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tato di una stazione dei Carabinieri,<br />
di un ufficio postale e telefonico.<br />
Acilia Vecchia venne costruita<br />
nel biennio 1916-18 su una<br />
superficie di 36 ettari; si sviluppò<br />
ulteriormente nei primi anni Quaranta<br />
attraverso la «Società Anonima<br />
Cooperativa famiglie numerose<br />
di Roma» che creò 47<br />
poderi di 4 o 5 ettari ciascuno da<br />
assegnarsi a famiglie di coloni.<br />
L’architetto Francesco Fornari<br />
dotò il Borgo di un edificio cattolico,<br />
la parrocchia di San Leonardo<br />
da Porto Maurizio. Il 21<br />
Aprile 1940 fu fondata una seconda<br />
Acilia, a nord dell’Ostiense<br />
e della ferrovia, a 16 chilometri<br />
da Roma a cui è collegata col<br />
treno fino a San Paolo. Fu voluta<br />
dall’ingegnere Paolo Orlando e<br />
soprattutto dal Governatorato di<br />
Roma; era costituita da 250 casette<br />
oltre i fabbricati destinati ai<br />
servizi e a sedi di rappresentanza<br />
e di organizzazioni. Oltre alla<br />
Chiesa, intitolata alla Sacra Famiglia,<br />
il villaggio era dotato di<br />
tutti i servizi necessari ad una comunità.<br />
Le 250 casette in carpilite<br />
erano state realizzate in cento<br />
giorni dall’ingegnere Dario Pater<br />
col finanziamento dello Stato.<br />
Un’area, quella di Acilia, dalla<br />
storia complessa e spesso connotata<br />
da calamità naturali e dalla<br />
malaria. Ma come è Acilia oggi?<br />
Per averne una idea ho fatto una<br />
lunga chiacchierata col presidente<br />
del quartiere Acilia Centro Sud,<br />
Ezio Pietrosanti e col portavoce<br />
di Acilia Sud, Alessandro Meta.<br />
Ambedue mi hanno descritto un<br />
quadro desolante: l’entroterra non<br />
interessa molto alle istituzioni che<br />
lo hanno completamente abbandonato<br />
con una sola eccezione:<br />
la cementificazione. «Costruire,<br />
costruire, costruire» è l’esclamazione<br />
sconsolata di Alessandro<br />
Meta, una edilizia privata selvaggia<br />
che danneggia il territorio. È<br />
pur vero che la popolazione in<br />
questi ultimi anni è aumentata a<br />
dismisura, ma gli alloggi ci sarebbero,<br />
perché circa il 25% di<br />
tutti gli appartamenti di Acilia è<br />
disabitato. Un altro problema gravissimo<br />
è quello della mobilità: è<br />
stata progettata una nuova stazione,<br />
Acilia Sud-Dragona, che<br />
ha già ottenuto i finanziamenti<br />
nel 2003 e tutte le autorizzazioni<br />
entro il 2009, ma l’ATAC non indice<br />
la gara d’appalto per cui è<br />
tutto fermo e non si sa perché.<br />
“Mancano le scuole per l’infanzia<br />
- dice Ezio Pietrosanti. Per<br />
una popolazione di 28-29000<br />
persone c’è un solo asilo nido e<br />
una sola scuola materna e senza<br />
tempo pieno”. “In via Basaldellaaggiunge<br />
Alessandro Meta- c’è<br />
una scuola occupata da 14 anni<br />
che nessuno si è mai preoccupato<br />
di liberare. Manca la manutenzione<br />
per il Parco Arcobaleno attraversato<br />
da una strada con illuminazione<br />
dal 2005 mai accesa.<br />
Per non parlare, poi, della pessima<br />
manutenzione delle strade e<br />
della raccolta differenziata dei rifiuti<br />
che non riesce a decollare,<br />
dei mezzi pubblici che passano<br />
ogni 40-45 minuti, costringendo i<br />
pendolari a spostarsi col mezzo<br />
proprio, congestionando, così,<br />
strade che non sono state mai<br />
adeguate al traffico odierno. È<br />
un circolo vizioso dal quale è difficile<br />
uscire in quanto manca una<br />
seria programmazione per realizzare<br />
progetti che potrebbero risolvere<br />
problemi come quelli<br />
della mobilità e dei servizi che<br />
rendono molto difficile la vita ai<br />
cittadini”.<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
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