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Ottobre - Publidea95

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tato di una stazione dei Carabinieri,<br />

di un ufficio postale e telefonico.<br />

Acilia Vecchia venne costruita<br />

nel biennio 1916-18 su una<br />

superficie di 36 ettari; si sviluppò<br />

ulteriormente nei primi anni Quaranta<br />

attraverso la «Società Anonima<br />

Cooperativa famiglie numerose<br />

di Roma» che creò 47<br />

poderi di 4 o 5 ettari ciascuno da<br />

assegnarsi a famiglie di coloni.<br />

L’architetto Francesco Fornari<br />

dotò il Borgo di un edificio cattolico,<br />

la parrocchia di San Leonardo<br />

da Porto Maurizio. Il 21<br />

Aprile 1940 fu fondata una seconda<br />

Acilia, a nord dell’Ostiense<br />

e della ferrovia, a 16 chilometri<br />

da Roma a cui è collegata col<br />

treno fino a San Paolo. Fu voluta<br />

dall’ingegnere Paolo Orlando e<br />

soprattutto dal Governatorato di<br />

Roma; era costituita da 250 casette<br />

oltre i fabbricati destinati ai<br />

servizi e a sedi di rappresentanza<br />

e di organizzazioni. Oltre alla<br />

Chiesa, intitolata alla Sacra Famiglia,<br />

il villaggio era dotato di<br />

tutti i servizi necessari ad una comunità.<br />

Le 250 casette in carpilite<br />

erano state realizzate in cento<br />

giorni dall’ingegnere Dario Pater<br />

col finanziamento dello Stato.<br />

Un’area, quella di Acilia, dalla<br />

storia complessa e spesso connotata<br />

da calamità naturali e dalla<br />

malaria. Ma come è Acilia oggi?<br />

Per averne una idea ho fatto una<br />

lunga chiacchierata col presidente<br />

del quartiere Acilia Centro Sud,<br />

Ezio Pietrosanti e col portavoce<br />

di Acilia Sud, Alessandro Meta.<br />

Ambedue mi hanno descritto un<br />

quadro desolante: l’entroterra non<br />

interessa molto alle istituzioni che<br />

lo hanno completamente abbandonato<br />

con una sola eccezione:<br />

la cementificazione. «Costruire,<br />

costruire, costruire» è l’esclamazione<br />

sconsolata di Alessandro<br />

Meta, una edilizia privata selvaggia<br />

che danneggia il territorio. È<br />

pur vero che la popolazione in<br />

questi ultimi anni è aumentata a<br />

dismisura, ma gli alloggi ci sarebbero,<br />

perché circa il 25% di<br />

tutti gli appartamenti di Acilia è<br />

disabitato. Un altro problema gravissimo<br />

è quello della mobilità: è<br />

stata progettata una nuova stazione,<br />

Acilia Sud-Dragona, che<br />

ha già ottenuto i finanziamenti<br />

nel 2003 e tutte le autorizzazioni<br />

entro il 2009, ma l’ATAC non indice<br />

la gara d’appalto per cui è<br />

tutto fermo e non si sa perché.<br />

“Mancano le scuole per l’infanzia<br />

- dice Ezio Pietrosanti. Per<br />

una popolazione di 28-29000<br />

persone c’è un solo asilo nido e<br />

una sola scuola materna e senza<br />

tempo pieno”. “In via Basaldellaaggiunge<br />

Alessandro Meta- c’è<br />

una scuola occupata da 14 anni<br />

che nessuno si è mai preoccupato<br />

di liberare. Manca la manutenzione<br />

per il Parco Arcobaleno attraversato<br />

da una strada con illuminazione<br />

dal 2005 mai accesa.<br />

Per non parlare, poi, della pessima<br />

manutenzione delle strade e<br />

della raccolta differenziata dei rifiuti<br />

che non riesce a decollare,<br />

dei mezzi pubblici che passano<br />

ogni 40-45 minuti, costringendo i<br />

pendolari a spostarsi col mezzo<br />

proprio, congestionando, così,<br />

strade che non sono state mai<br />

adeguate al traffico odierno. È<br />

un circolo vizioso dal quale è difficile<br />

uscire in quanto manca una<br />

seria programmazione per realizzare<br />

progetti che potrebbero risolvere<br />

problemi come quelli<br />

della mobilità e dei servizi che<br />

rendono molto difficile la vita ai<br />

cittadini”.<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

7<br />

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