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Ottobre - Publidea95

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niuge al quale è stato tolto l’assegno<br />

finisce?<br />

Come è noto i provvedimenti<br />

economici di separazione e divorzio<br />

sono modificabili con un<br />

ricorso al Tribunale (sia i provvedimenti<br />

di separazione che<br />

quelli di divorzio) a mutamento<br />

dei presupposti di fatto che<br />

hanno generato la loro concessione;<br />

Ad esempio, se veniva<br />

concesso un assegno di 100 sul<br />

presupposto che l’ex coniuge<br />

guadagnava all’epoca 500 , se<br />

questi – mutata la circostanza di<br />

fatto – ora guadagna 1000 per<br />

esempio- si potrà chiedere al<br />

Tribunale un aumento dell’assegno,<br />

quindi, tornando all’ex co-<br />

niuge ed alla fine della sua convivenza<br />

per la quale aveva perso<br />

il diritto all’assegno, questi potrà<br />

proporre al Tribunale una nuova<br />

domanda di assegno basata appunto<br />

sulla modifica del presupposto<br />

di fatto (cessazione della<br />

convivenza -stato di quiescenza<br />

dell’assegno) “ potendosene invero<br />

riproporre l’attualità per<br />

l’ipotesi di rottura della nuova<br />

convivenza tra i familiari di<br />

fatto”. E prosegue la Cassazione:<br />

“E’ vero che giurisprudenza<br />

consolidata di questa Corte (tra<br />

le altre, da ultimo, Cass. n<br />

23968/2010) afferma che la<br />

mera convivenza del coniuge con<br />

altra persona non incide di per<br />

sè direttamente sull’assegno di<br />

mantenimento. E tuttavia, ove<br />

tale convivenza assuma i connotati<br />

di stabilità e continuità, e i<br />

conviventi elaborino un progetto<br />

ed un modello di vita in comune<br />

(analogo a quello che; di regola<br />

caratterizza la famiglia fondata<br />

sul matrimonio: come già si diceva,<br />

arricchimento e potenziamento<br />

reciproco della<br />

personalità dei conviventi, e trasmissione<br />

di valori educativi ai<br />

figli (non si deve dimenticare che<br />

obblighi e diritti dei genitori nei<br />

confronti dei figli sono assolutamente<br />

identici, ai sensi dell’art.<br />

30 Cost. e art. 261 c.c., in ambito<br />

matrimoniale e fuori dal matrimonio),<br />

la mera convivenza si<br />

trasforma in una vera e propria<br />

famiglia di fatto (al riguardo,<br />

Cass., n. 4761/1993).<br />

A quel punto il parametro dell’adeguatezza<br />

dei mezzi rispetto<br />

al tenore di vita goduto durante<br />

la convivenza matrimoniale da<br />

uno dei partner non può che<br />

venir meno di fronte: all’esistenza<br />

di una famiglia, ancorchè<br />

di fatto. Si rescinde così ogni<br />

connessione con il tenore ed il<br />

modello di vita caratterizzanti la<br />

pregressa fase di convivenza matrimoniale<br />

e, con ciò, ogni presupposto<br />

per la riconoscibilità di<br />

un assegno divorzile, fondato<br />

sulla conservazione di esso (v.<br />

s.u. 2 punto Cass. 2003 n.<br />

11975).<br />

Avv. Elisabetta Gualandri<br />

Riceve per appuntamento<br />

lun –giov 13/17 (orario<br />

continuato) venerdì dalle<br />

ore 12 alle ore 14<br />

Via delle Gondole n.13<br />

00121 Ostia Lido ROMA<br />

065694688- 065696933<br />

(segreteria)<br />

0656339711 (diretto)<br />

avvgualandri@libero.it<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

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