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niuge al quale è stato tolto l’assegno<br />
finisce?<br />
Come è noto i provvedimenti<br />
economici di separazione e divorzio<br />
sono modificabili con un<br />
ricorso al Tribunale (sia i provvedimenti<br />
di separazione che<br />
quelli di divorzio) a mutamento<br />
dei presupposti di fatto che<br />
hanno generato la loro concessione;<br />
Ad esempio, se veniva<br />
concesso un assegno di 100 sul<br />
presupposto che l’ex coniuge<br />
guadagnava all’epoca 500 , se<br />
questi – mutata la circostanza di<br />
fatto – ora guadagna 1000 per<br />
esempio- si potrà chiedere al<br />
Tribunale un aumento dell’assegno,<br />
quindi, tornando all’ex co-<br />
niuge ed alla fine della sua convivenza<br />
per la quale aveva perso<br />
il diritto all’assegno, questi potrà<br />
proporre al Tribunale una nuova<br />
domanda di assegno basata appunto<br />
sulla modifica del presupposto<br />
di fatto (cessazione della<br />
convivenza -stato di quiescenza<br />
dell’assegno) “ potendosene invero<br />
riproporre l’attualità per<br />
l’ipotesi di rottura della nuova<br />
convivenza tra i familiari di<br />
fatto”. E prosegue la Cassazione:<br />
“E’ vero che giurisprudenza<br />
consolidata di questa Corte (tra<br />
le altre, da ultimo, Cass. n<br />
23968/2010) afferma che la<br />
mera convivenza del coniuge con<br />
altra persona non incide di per<br />
sè direttamente sull’assegno di<br />
mantenimento. E tuttavia, ove<br />
tale convivenza assuma i connotati<br />
di stabilità e continuità, e i<br />
conviventi elaborino un progetto<br />
ed un modello di vita in comune<br />
(analogo a quello che; di regola<br />
caratterizza la famiglia fondata<br />
sul matrimonio: come già si diceva,<br />
arricchimento e potenziamento<br />
reciproco della<br />
personalità dei conviventi, e trasmissione<br />
di valori educativi ai<br />
figli (non si deve dimenticare che<br />
obblighi e diritti dei genitori nei<br />
confronti dei figli sono assolutamente<br />
identici, ai sensi dell’art.<br />
30 Cost. e art. 261 c.c., in ambito<br />
matrimoniale e fuori dal matrimonio),<br />
la mera convivenza si<br />
trasforma in una vera e propria<br />
famiglia di fatto (al riguardo,<br />
Cass., n. 4761/1993).<br />
A quel punto il parametro dell’adeguatezza<br />
dei mezzi rispetto<br />
al tenore di vita goduto durante<br />
la convivenza matrimoniale da<br />
uno dei partner non può che<br />
venir meno di fronte: all’esistenza<br />
di una famiglia, ancorchè<br />
di fatto. Si rescinde così ogni<br />
connessione con il tenore ed il<br />
modello di vita caratterizzanti la<br />
pregressa fase di convivenza matrimoniale<br />
e, con ciò, ogni presupposto<br />
per la riconoscibilità di<br />
un assegno divorzile, fondato<br />
sulla conservazione di esso (v.<br />
s.u. 2 punto Cass. 2003 n.<br />
11975).<br />
Avv. Elisabetta Gualandri<br />
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continuato) venerdì dalle<br />
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OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
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