Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
€ 0.52 - copia omaggio<br />
per il territorio dal 1991<br />
ottobre duemilaundici numero 9 periodico mensile anno XVII<br />
AcquistAndo entro il 30 novembre il volume<br />
“Tra roma e il mare - STorie di acilia e dinTorni”<br />
che rAccontA l’entroterrA ostiense, riceverAi<br />
in omaggio la “guida agli Scavi di oSTia anTica” (iTa/ing)
Nello scorso<br />
mese di settembre,<br />
nel<br />
corso di una<br />
piacevole serata della<br />
quale troverete anche i<br />
dettagli in questo numero,<br />
abbiamo presentato<br />
ad Approdo alle<br />
lettura l’ultima nata in<br />
casa <strong>Publidea95</strong>. Si tratta del libro storico e<br />
fotografico scritto dal giornalista Giulio<br />
Mancini ed intitolato “Tra Roma e il marestorie<br />
di Acilia e dintorni”. La pubblicazione<br />
è una suggestiva panoramica sui quartieri<br />
dell’entroterra del XIII Municipio, che a tutti<br />
gli effetti sono parte integrante del nostro territorio.<br />
Ed è uno sforzo editoriale che abbiamo<br />
voluto fare proprio per dare risalto a<br />
quella parte della città (ci piace chiamare così<br />
Ostia ed il nostro Municipio) che talvolta<br />
sembra essere messa in secondo piano rispetto<br />
all’area del litorale. Da ormai più di<br />
venti anni, con enorme sacrificio ma anche<br />
con tanta passione per questo lavoro ed immenso<br />
amore per il territorio, portiamo<br />
avanti il nostro impegno per far conoscere e<br />
valorizzare il XIII Municipio. E ci è sem-<br />
brato giusto e doveroso questo “omaggio”<br />
all’entroterra. Proprio cavalcando questo filone<br />
e rimanendo sintonizzati sulla stessa<br />
lunghezza d’onda, quindi, abbiamo voluto<br />
proporre nel nostro dossier mensile un approfondimento<br />
sui quartieri del nostro territorio<br />
che non si affacciano sul mare. Sulla<br />
base storica, che è poi la spina dorsale del<br />
nostro volume “Tra Roma e il mare”, abbiamo<br />
costruito una piccola fotografia della<br />
realtà attuale di questi quartieri. Un piccolo<br />
flash che riporta una trattazione documentale<br />
e storiografica ai giorni nostri, legando<br />
insieme il passato ed il presente, ciò che importante<br />
e glorioso è stato con quello che è<br />
e che magari potrà essere. Una piccola finestra,<br />
resa possibile grazie anche a chi, come<br />
i comitati e le associazioni locali, in questi<br />
quartieri opera in prima linea. Non quindi<br />
un dossier di indagine su problemi e mancanze,<br />
come sicuramente andremo a fare<br />
nel futuro, ma una sorta di doverosa “celebrazione”<br />
dell’entroterra del nostro Municipio.<br />
sOMMArIO <strong>Ottobre</strong><br />
2011<br />
Manifestazione per il Patrono di Ostia<br />
di Carola Chiarlitti 2<br />
Finalmente un libro che racconta l’entroterra<br />
di Claudia Gambellini 4<br />
<br />
DOSSIER<br />
Nel regno degli Acilii<br />
di Lucia Battaglia 6<br />
Da Anco Marzio ai giorni nostri<br />
di Claudia Gambellini 8<br />
Nel nome dei Minores<br />
di Carola Chiarlitti 10<br />
Cinquant’anni di storia<br />
di Claudia Gambellini 12<br />
Il progressivo riscatto della periferia<br />
di Silvia Grassi 14<br />
RUBRICHE<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
1<br />
www.publidea95.com<br />
Mensile di attualità e cultura- Anno XVII<br />
Numero 9 - <strong>Ottobre</strong> 2011<br />
copia omaggio<br />
Reg. Trib. di Roma n° 550 del 12/12/94<br />
Editore<br />
Publidea 95 s.r.l.<br />
www.publidea95.com<br />
info@publidea95.comredazione@publidea95.com<br />
Direttore responsabile<br />
Caterina Dini<br />
Direzione e redazione<br />
Via Carlo Maria Rosini, 83/a - 00119 Ostia Antica<br />
Tel. 06.5652465 (ore 9.00/13.00) -<br />
Fax 06.56352860<br />
Cell. 335.1404496<br />
Grafica e impaginazione<br />
Sergio Stati<br />
Fotografia<br />
Francesco Graziani, Emanuela Maddaluno,<br />
Luigi Pompei<br />
Hanno collaborato ai testi<br />
Lucia Battaglia, Carola Chiarlitti, Donatella Franchini,<br />
Augusto Gallo, Claudia Gambellini, Tommaso<br />
V. Ghiglione, Silvia Grassi, Riccardo Lo Faro<br />
STAMPA: Gescom S.p.a. - Strada Teverina Km. 7<br />
Loc. Acquarossa - 01100 Viterbo - Tel. 0761.2591<br />
Questo periodico è associato alla<br />
Unione StampaPeriodica Italiana<br />
Il mistero dell’Infernetto<br />
di Augusto Gallo 17<br />
Un quartiere in divenire<br />
di Tommaso V. Ghiglione 18<br />
Il polmone verde dell’entroterra<br />
di Carola Chiarlitti 24<br />
Arte 21<br />
Labellezzadellasalute 32<br />
Filosofiaeartimarziali 39<br />
Appuntamenti 44<br />
e
2<br />
Manifestazione per<br />
ilPatronodiOstia<br />
testo// Carola Chiarlitti<br />
foto// Luigi Pompei<br />
Una volta l’anno Ostia mischia<br />
il sacro col profano<br />
e ci racconta un<br />
pezzo della sua storia. Richiama<br />
un po’ i sapori più autentici della<br />
tradizione italiana del folklore.<br />
In lei soffia lo spirito delle feste<br />
popolari ma basta a strappare la<br />
gente ai loro balconcini ventilati<br />
e alle loro case climatizzate e a<br />
trascinarle giù in piazza Santa<br />
Monica, ogni estate, stesso invito:<br />
celebrare la figura storica,<br />
mistica e umana insieme, di Sant’Agostino,<br />
suo patrono. Un’occasione<br />
questa che l’associazione<br />
culturale “Ostia incontro”, organizzatrice<br />
dell’edizione 2011 dei<br />
festeggiamenti, ha colto con l’intento<br />
di valorizzare il territorio<br />
tramite il recupero delle sue radici<br />
religiose e, in collaborazione<br />
con l’associazione “Ostia in musica”,<br />
l’espressione libera e crea-<br />
un libro...<br />
l’amico di sempre<br />
In pochi centimetri quadrati,<br />
e per due o tre etti di peso,<br />
troviamo il contenuto di secoli<br />
interi, e di miliardi e<br />
miliardi di neuroni:quelli del-<br />
tiva dei suoi talenti nonché della<br />
sua cultura musicale. Il 26 Agosto,<br />
la prima delle tre serate previste,<br />
ha ospitato la finale dell’ormai<br />
celebre Festival di Ostia,<br />
l’autore, degli autori ecc.<br />
Fin qui sarebbe ancora niente: ci<br />
sono ormai in giro per il mondo,<br />
contenitori di parole, musica, immagini,<br />
anche molto piccoli, sot-<br />
Duilio Litorale<br />
competizione canora che quest’anno<br />
ha celebrato il suo decimo<br />
compleanno. Un evento che<br />
come precisa la sig.ra Anna<br />
Olive, moglie dell’attuale asses-<br />
sore ai lavori pubblici Amerigo<br />
Olive, “ci sta particolarmente a<br />
cuore” dal momento che non solo<br />
possiede un indiscutibile valore<br />
intrinseco ai fini dell’intratteni-<br />
OTTOBRE2011
mento, offrendo al<br />
vasto pubblico<br />
ostiense sempre<br />
dell’ottima musica,<br />
ma attraverso la<br />
scuola gratuita per<br />
cantanti emergenti<br />
del XIII istituita da<br />
“Ostia in musica”,<br />
riveste anche un’<br />
importante funzione<br />
sociale nel tenere<br />
impegnati i<br />
giovani del territorio<br />
in un’attività<br />
proficua, culturalmente<br />
e creativamente<br />
fertile. In più<br />
rappresenta un bacino<br />
di veri e propri talenti a cui<br />
viene data non solo la possibilità,<br />
spesso difficile a trovarsi nel<br />
mondo dello spettacolo, di mettersi<br />
in luce e vivere l’esperienza<br />
tili e più leggeri di un piccolo<br />
libro, in grado di custodire enciclopedie<br />
intere.<br />
Solo che hanno bisogno di ardware;<br />
cioè di un supporto per<br />
decifrarli.<br />
Hanno anche bisogno di alimentazione:<br />
batterie, corrente elettrica.<br />
Il libro no.<br />
L’hardware del libro è il lettore.<br />
Una volta che lo reggi tra le<br />
mani, non hai bisogno di clic-<br />
edificante del palco, ma ai primi<br />
due classificati anche l’occasione<br />
di partecipare all’ambito stage<br />
del Sanremo Lab, trampolino di<br />
lancio per il prossimo festival di<br />
Sanremo. I 16 giovani finalisti<br />
sono stati accompagnati dalla<br />
grande musica dal vivo dei 50<br />
elementi dell’orchestra Nova<br />
Amadeus, diretta dal Maestro<br />
Stefano Sovrani. È stato l’assessore<br />
Olive a scoprire che questo<br />
gruppo di professionisti, noti per<br />
aver suonato anche in occasione<br />
delle celebrazioni per la beatificazione<br />
di Giovanni Paolo II, ha<br />
la sua sede legale all’Infernetto<br />
ed è quindi stato motivo d’orgoglio<br />
ospitare la performance di<br />
un’orchestra di tale calibro appartenente<br />
al territorio. Nel corso<br />
della seconda serata non solo si è<br />
tenuta una tappa del tour della<br />
promessa di X-factor Giusy Fer-<br />
care, connettere, accendere<br />
niente. Puoi aprirlo su un’isola<br />
deserta e sul cucuzzolo di una<br />
montagna, portartelo in tasca<br />
ovunque senza spine, spinotti,<br />
password.<br />
Basta la luce del sole o di una miserabile<br />
lampadina e la scrittura<br />
si illumina – Che dire del libro<br />
sul comodino? E’ lì che aspetta<br />
con il suo segnalibro pronto a<br />
raccontarti… il resto non letto, o<br />
rivedere le foto stampate.<br />
reri. Ma è stata anche un’occasione<br />
per presentare un volume<br />
di cultura nostrana “Tra Roma e<br />
il mare” ultima perla della casa<br />
editrice <strong>Publidea95</strong>, donato pubblicamente<br />
ad Amerigo Olive,<br />
che ne ha incoraggiato il progetto,<br />
evento applauditissimo<br />
dalle 15 mila persone presenti. Il<br />
libro offre uno scorcio quanto<br />
mai profondo e intenso che racconta,<br />
documenta la realtà storica<br />
dei quartieri del nostro entroterra,<br />
con l’ausilio di splendide<br />
fotografie d’archivio che riportano<br />
alla luce stralci di vita delle<br />
comunità che hanno contribuito<br />
alla costruzione del XIII. L’autore<br />
Giulio Mancini ha voluto approfittare<br />
dell’occasione per ringraziare<br />
la direttrice della<br />
publidea95 Caterina Dini, elogiando<br />
il suo impegno e la sua<br />
dedizione costante nella promo-<br />
Tutto questo per dire che il complesso<br />
di inferiorità del vecchio<br />
libro di carta, nel mezzo dell’assedio<br />
dei contenitori elettronici<br />
andrebbe parecchio sdrammatizzato,<br />
se non addirittura ribaltato.<br />
L’atto di mettere un libro in valigia,<br />
o nella tasca della giacca, è<br />
modernissimo.<br />
E i pro e i contro della lettura (attività<br />
immodificabile da eventuali<br />
mutamenti di medium che<br />
difficilmente, comunque, riusci-<br />
zione e valorizzazione del territorio.<br />
La serata finale è stata impreziosita<br />
dalla performance teatrale di<br />
Corrado Croce che ha interpretato<br />
brani tratti dalle Confessioni<br />
di Sant’Agostino, opera autobiografica<br />
che, oltre a profonde riflessioni<br />
di carattere filosofico,<br />
conserva la storia della conversione<br />
del santo al cristianesimo,<br />
percorso esistenziale maturatosi<br />
proprio nella nostra città. È stata<br />
poi la volta del concerto dell’affermato<br />
Marco Masini in quest’ultimo<br />
appuntamento che si è<br />
acceso nel gran finale di luci e di<br />
fuochi dell’abituale spettacolo pirotecnico<br />
per poi dissolversi in<br />
fumo sopra le teste di oltre 20<br />
mila partecipanti accorsi ad un<br />
evento locale con le carte in regola<br />
per ottenere numeri da capogiro. <br />
ranno ad essere più agili e pratici<br />
del libro di carta) dipendono solamente<br />
da noi, perché il gomitolo<br />
della scrittura può essere<br />
srotolato solamente dalla mente<br />
del lettore, non da altro.<br />
L’hardware siamo noi.<br />
Il nostro libro non si spegne mai<br />
è sempre lì: puoi prestarlo, puoi<br />
rileggerlo e puoi infine, in ogni<br />
momento, anche dopo anni vedere<br />
le frasi che hai sottolineato<br />
per non dimenticare…<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
3
4<br />
FinalMente un libro<br />
che racconta<br />
Straordinario successo per<br />
la presentazione dell’ultima<br />
“perla” editoriale<br />
della Publidea 95 “Tra Roma e il<br />
Mare“, avvenuta sabato 17 settembre<br />
ad “Approdo alla lettura”<br />
sul Pontile di Ostia, alla presenza<br />
di importanti personalità istituzionali<br />
e politiche del nostro territorio<br />
e non solo.<br />
Il titolo esteso dell’opera è “ Tra<br />
Roma e il mare- Storie di Acilia<br />
e dintorni”, scritto dal Giornalista<br />
del Messaggero Giulio Mancini<br />
ed edito dalla “<strong>Publidea95</strong>” di<br />
Caterina Dini, donna da sempre<br />
impegnata nel settore per promuovere<br />
e valorizzare le bellezze<br />
del nostro territorio.<br />
La serata ha avuto inizio, alle ore<br />
21, con il primo salotto letterario<br />
dedicato al libro, “Confessioni<br />
di un folle“, di Carola Chiarlitti,<br />
un’autrice emergente, praticante<br />
giornalista del mensile Duilio Litorale<br />
.<br />
l’entroterra testo//<br />
In questo libro, con la sua alternanza<br />
tra prosa e versi, l’autrice<br />
stessa si auspica che ciascun lettore<br />
vi possa riconoscere qualcosa<br />
di proprio.<br />
A seguire è iniziata la presentazione<br />
del libro “Tra Roma e il<br />
mare“ con un incipit brillantemente<br />
insolito.... con la clip di<br />
un’intervista ad Enrico Brignano,<br />
dove narra di Dragona, suo quartiere<br />
nativo. Purtroppo, Enrico<br />
ha disdetto la sua venuta qualche<br />
giorno prima dell’evento.<br />
Già dall’inizio risulta dunque<br />
chiaro come i protagonisti indiscussi<br />
del libro siano i quartieri di<br />
quella “terra di mezzo” tra Roma<br />
ed il mare: Casalbernocchi, Malafede,<br />
Casette Pater, San Giorgio,<br />
Casalpalocco, Axa, Infermetto,<br />
Dragona e San Franceso.<br />
L’autore Giulio Mancini ha spiegato<br />
come il libro racconti il passato<br />
con aneddoti e curiosità inedite<br />
al fine di comprendere il<br />
Duilio Litorale<br />
presente e anche perché tra Roma<br />
e il mare c’è un immenso patrimonio<br />
da conoscere ed apprezzare.<br />
Questa è una pubblicazione inedita<br />
in quanto il libro tratteggia<br />
con esattezza la storia dell’entroterra<br />
a differenza di altri libri tutti<br />
monografici della Casa Editrice,<br />
come ad esempio sugli scavi archeologici<br />
di Ostia Antica, su<br />
Paolo Orlando, sulla ferrovia<br />
Roma Lido, sul Comune di Fiumicino,<br />
tutti con documenti e<br />
foto uniche, e tanti altri. .<br />
Sul palco, insieme a Giulio Mancini,<br />
sono intervenuti Piero Labbadia,<br />
vice-presidente del comitato<br />
di quartiere di Dragona, e<br />
Gianni Maritati, giornalista del<br />
TG 1, che partecipa con generosità<br />
sempre ad iniziative culturali<br />
per il nostro municipio.<br />
Secondo Labbadia questo libro è<br />
importante perché in primo luogo<br />
colma un vuoto editoriale su que-<br />
Claudia Gambellini<br />
foto// Emanuela Maddaluno<br />
sto argomento, in secondo luogo<br />
perché riporta aneddoti, costruzioni,<br />
tradizioni che ad oggi non<br />
esistono più ma di cui bisogna<br />
tener vivo il ricordo.<br />
L’opera passa dalla descrizione<br />
delle residenze papali di Dragona,<br />
alla spiegazione del nome<br />
del quartiere San Francesco,<br />
Infernetto ad Acilia come “terra<br />
di mezzo”.<br />
Maritati afferma: “ Leggere questo<br />
libro è stato come sfogliare<br />
l’album dei ricordi”.<br />
Altra punta di diamante di questa<br />
pubblicazione è la sua volontà<br />
benefica, 10 euro per ogni libro<br />
venduto sono stati destinati all’<br />
“ANT ”( Associazione Nazionale<br />
Tumori) di Ostia che si occupa di<br />
assistenza domiciliare per i malati<br />
terminali; la Presidente, Daniela<br />
Messina, ha ringraziato<br />
pubblicamente Mancini e la <strong>Publidea95</strong>.<br />
L’Assessore Amerigo Olive che<br />
OTTOBRE2011
ha incoraggiato il progetto editoriale,<br />
ha seguito con passione<br />
l’intera presentazione, salendo<br />
alla fine sul palco complimentandosi<br />
con l’autore per l’opera<br />
ed elogiando Caterina Dini per<br />
essere una editrice sempre attenta<br />
al territorio.<br />
Giulio Mancini ha denunciato lo<br />
stato di abbandono dei nostri tesori<br />
e ha fornito al lettore quel<br />
grado di consapevolezza storica<br />
che permetterà di<br />
recuperare gli errori<br />
fatti.<br />
Data la straordinaria<br />
affluenza<br />
di spettatori alla<br />
presentazione<br />
del libro<br />
e dato il loro coinvolgimento ben<br />
visibile, possiamo ben sperare<br />
che questo obbiettivo, unendo<br />
tutte le nostre forze, venga raggiunto<br />
nel più breve tempo possibile.<br />
I pannelli storico-didascalici che<br />
esponevano le foto del libro, posti<br />
sul palco e a ridosso del palco<br />
stesso, hanno destato fino a tarda<br />
serata la curiosità dei cittadini<br />
che affollavano il Pontile.<br />
Un grazie particolare va a: Andrea<br />
Schiavone per la consulenza<br />
tecnica, a Mino<br />
Ippoliti per le<br />
foto e a Roberto<br />
Leandri (di Acilia) per aver<br />
messo a disposizione<br />
il suo archiviofotografico.<br />
Giulio Mancini<br />
Autore dei testi<br />
Gianni Maritati<br />
Giornalista del TG1<br />
“Leggere questo libro è stato<br />
come sfogliare l’album dei ricordi”<br />
Piero Labbadia<br />
Vice presidente CdQ Dragona<br />
“Questo volume colma un vuoto<br />
editoriale sull’entroterra”<br />
Carola Chiarlitti<br />
Praticante giornalista di <strong>Publidea95</strong><br />
Autrice di “Confessioni di un folle”,<br />
presentato nella stessa serata<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale 5
D OSSIER<br />
6<br />
Nel regno<br />
degli acilii<br />
testo// Lucia Battaglia<br />
Affascinati dalla plurisecolare<br />
storia di<br />
Ostia Antica e del<br />
Borgo medioevalerinascimentale<br />
si è spesso trascurato<br />
di volgere l’attenzione<br />
verso i quartieri dell’entroterra<br />
che hanno subito nel tempo notevoli<br />
trasformazioni e che hanno<br />
una storia altrettanto ricca di<br />
eventi ed affascinante. Prendiamo<br />
in esame, ad esempio,<br />
Acilia, «posta lungo la via<br />
Ostiense pressoché a metà strada<br />
tra Roma ed il mare» che deve il<br />
suo nome ad una nobile famiglia<br />
romana che, oltre ad avere vasti<br />
possedimenti a Roma, aveva anche<br />
qui ricche proprietà tanto da<br />
stabilirvi la propria residenza.<br />
Una località in epoca romana<br />
Prende il nome dalla nobile famiglia romana, che ne aveva fatto<br />
la propria residenza, il popoloso quartiere dell’entroterra.<br />
Dopo un periodo di decadenza, la bonifica e la successiva<br />
creazione di due aree: prima, nel 1916, Acilia Vecchia, a sud<br />
della linea ferroviaria. E poi, nel 1940, Acilia Nord. I comitati<br />
di quartiere locali oggi ne evidenziano soprattutto i problemi:<br />
eccessiva cementificazione, mobilità e carenza di servizi<br />
piena di contraddizioni: dotata di<br />
una vegetazione lussureggiante,<br />
di ville e di orti, era famosa per la<br />
sua bellezza, ma guai girare per<br />
le sue strade di notte; non a caso<br />
una delle vie di Acilia si chiama<br />
via di Ponte Ladrone. Gli Acilii<br />
che la possedevano erano divisi<br />
in vari rami, tutti talmente potenti<br />
da coniare anche proprie<br />
monete. Seguì un lungo periodo<br />
di decadenza durante il quale la<br />
Duilio Litorale<br />
zona fu infestata dalla malaria<br />
dovuta alle estese paludi che dovettero<br />
attendere l’intervento<br />
della chiesa prima e poi quello<br />
dei Romagnoli nel 1885 per essere<br />
bonificate e trasformate in<br />
zone fertili. In epoca moderna<br />
nel territorio sorse prima Acilia<br />
Vecchia o Borgo di Acilia, a sud<br />
della linea ferroviaria grazie alla<br />
legge 17 Luglio 1910 a favore<br />
della colonizzazione dell’Agro<br />
Romano e la creazione di abitazioni<br />
rurali. Questa legge agevolava<br />
in modo consistente la nuova<br />
borgata. Nel 1912 la Giunta comunale<br />
approvò il progetto di<br />
fondazione della borgata rurale<br />
di Acilia che inizialmente fu abitata<br />
da 48 famiglie, ognuna delle<br />
quali disponeva di un’abitazione<br />
di tre stanze e mezzo ettaro di terreno<br />
con annessi stalle, forno e<br />
porcile. Il Borgo, inoltre, era do-<br />
OTTOBRE2011
tato di una stazione dei Carabinieri,<br />
di un ufficio postale e telefonico.<br />
Acilia Vecchia venne costruita<br />
nel biennio 1916-18 su una<br />
superficie di 36 ettari; si sviluppò<br />
ulteriormente nei primi anni Quaranta<br />
attraverso la «Società Anonima<br />
Cooperativa famiglie numerose<br />
di Roma» che creò 47<br />
poderi di 4 o 5 ettari ciascuno da<br />
assegnarsi a famiglie di coloni.<br />
L’architetto Francesco Fornari<br />
dotò il Borgo di un edificio cattolico,<br />
la parrocchia di San Leonardo<br />
da Porto Maurizio. Il 21<br />
Aprile 1940 fu fondata una seconda<br />
Acilia, a nord dell’Ostiense<br />
e della ferrovia, a 16 chilometri<br />
da Roma a cui è collegata col<br />
treno fino a San Paolo. Fu voluta<br />
dall’ingegnere Paolo Orlando e<br />
soprattutto dal Governatorato di<br />
Roma; era costituita da 250 casette<br />
oltre i fabbricati destinati ai<br />
servizi e a sedi di rappresentanza<br />
e di organizzazioni. Oltre alla<br />
Chiesa, intitolata alla Sacra Famiglia,<br />
il villaggio era dotato di<br />
tutti i servizi necessari ad una comunità.<br />
Le 250 casette in carpilite<br />
erano state realizzate in cento<br />
giorni dall’ingegnere Dario Pater<br />
col finanziamento dello Stato.<br />
Un’area, quella di Acilia, dalla<br />
storia complessa e spesso connotata<br />
da calamità naturali e dalla<br />
malaria. Ma come è Acilia oggi?<br />
Per averne una idea ho fatto una<br />
lunga chiacchierata col presidente<br />
del quartiere Acilia Centro Sud,<br />
Ezio Pietrosanti e col portavoce<br />
di Acilia Sud, Alessandro Meta.<br />
Ambedue mi hanno descritto un<br />
quadro desolante: l’entroterra non<br />
interessa molto alle istituzioni che<br />
lo hanno completamente abbandonato<br />
con una sola eccezione:<br />
la cementificazione. «Costruire,<br />
costruire, costruire» è l’esclamazione<br />
sconsolata di Alessandro<br />
Meta, una edilizia privata selvaggia<br />
che danneggia il territorio. È<br />
pur vero che la popolazione in<br />
questi ultimi anni è aumentata a<br />
dismisura, ma gli alloggi ci sarebbero,<br />
perché circa il 25% di<br />
tutti gli appartamenti di Acilia è<br />
disabitato. Un altro problema gravissimo<br />
è quello della mobilità: è<br />
stata progettata una nuova stazione,<br />
Acilia Sud-Dragona, che<br />
ha già ottenuto i finanziamenti<br />
nel 2003 e tutte le autorizzazioni<br />
entro il 2009, ma l’ATAC non indice<br />
la gara d’appalto per cui è<br />
tutto fermo e non si sa perché.<br />
“Mancano le scuole per l’infanzia<br />
- dice Ezio Pietrosanti. Per<br />
una popolazione di 28-29000<br />
persone c’è un solo asilo nido e<br />
una sola scuola materna e senza<br />
tempo pieno”. “In via Basaldellaaggiunge<br />
Alessandro Meta- c’è<br />
una scuola occupata da 14 anni<br />
che nessuno si è mai preoccupato<br />
di liberare. Manca la manutenzione<br />
per il Parco Arcobaleno attraversato<br />
da una strada con illuminazione<br />
dal 2005 mai accesa.<br />
Per non parlare, poi, della pessima<br />
manutenzione delle strade e<br />
della raccolta differenziata dei rifiuti<br />
che non riesce a decollare,<br />
dei mezzi pubblici che passano<br />
ogni 40-45 minuti, costringendo i<br />
pendolari a spostarsi col mezzo<br />
proprio, congestionando, così,<br />
strade che non sono state mai<br />
adeguate al traffico odierno. È<br />
un circolo vizioso dal quale è difficile<br />
uscire in quanto manca una<br />
seria programmazione per realizzare<br />
progetti che potrebbero risolvere<br />
problemi come quelli<br />
della mobilità e dei servizi che<br />
rendono molto difficile la vita ai<br />
cittadini”.<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
7<br />
D
D OSSIER<br />
8<br />
Da Anco Marzio<br />
ai giorni nostri<br />
Duilio Litorale<br />
testo// Claudia Gambellini<br />
Continuiamo insieme il<br />
nostro viaggio attraverso<br />
le meraviglie del XIII<br />
Municipio. Proseguendo sulla<br />
via Ostiense direzione Ostia, superata<br />
la stazione di Acilia ed<br />
imboccata la via dei Romagnoli,<br />
poco dopo scorgeremo sulla nostra<br />
destra i quartieri di Dragona<br />
e Dragoncello. Poche abitazioni<br />
ed una popolazione molto tranquilla<br />
dedita alla pesca e all’agricoltura<br />
fu lo scenario che si<br />
presentò ad Anco Marzio, Re di<br />
Roma, quando con le sue truppe<br />
OTTOBRE2011
Il quarto re di Roma, nella sua avanzata verso il Tirreno, trovò a Dragona e Dragoncello una<br />
popolazione dedita a pesca ed agricoltura. Le varie campagne archeologiche succedutesi<br />
negli anni hanno rivelato che nelle due zone si sono succedute ville romane e fattorie, fino<br />
alla svolta del IX secolo dopo Cristo, con l’insediamento della prima residenza papale fuori<br />
le mura. Oggi i due quartieri presentano un notevole sviluppo urbanistico. L’abusivismo di<br />
Dragona costituisce oggetto delle performances del comico Enrico<br />
Brignano, originario del quartiere. Mentre Dragoncello<br />
vede la sua crescita negli anni novanta per effetto di una convenzione<br />
urbanistica. Grande supporto e sostegno allo sviluppo<br />
ed alla qualità della vita dal parte del comitato locale, costituito<br />
nel 1996, presieduto da Claudio Innocenzi, coadiuvato dal vice<br />
Piero Labbadia, che ne racconta impegni e progetti<br />
avanzava per conquistare la<br />
sponda strategica del Tirreno,<br />
giungendo a Ficana. Oggi Dragona<br />
e Dragoncello si presentano<br />
come i primi rilievi collinari, essendo<br />
preceduti da una zona che,<br />
fino a prima della bonifica, era<br />
depressa e paludosa. Proprio in<br />
ragione di questi fattori, si comprende<br />
come gli antichi Romani<br />
favorirono uno sviluppo della<br />
zona in senso rurale, sia per la<br />
sua vicinanza alla via Ostiense,<br />
ma ancora di più per la sua vicinanza<br />
al Tevere. Nel corso degli<br />
anni, si sono svolte numerose<br />
campagne “archeologiche”<br />
per il recupero del<br />
passato dei nostri quartieri e<br />
proprio Dragona e Dragoncello<br />
furono i territori, escludendo<br />
ovviamente Ostia<br />
Antica, in cui si ritrovarono<br />
più reperti. Le tracce più antiche<br />
di vita in quella zona,<br />
sono datate tra l’ VIII e il VII secolo<br />
A.C.. Si trattava di insediamenti<br />
a carattere rustico,<br />
realizzati con palizzate in legno<br />
ed argilla. Successivamente,<br />
vennero alla luce anche tipologie<br />
d’abitazioni tipiche, simili a<br />
quelle che si svilupparono anche<br />
nel centro di Roma. Infatti l‘archeologo<br />
Angelo Pellegrino<br />
nella pubblicazione “Le ville romane<br />
di Dragoncello” afferma<br />
che: “Le indagini archeologiche<br />
hanno consentito di mettere in<br />
luce i resti di fattorie e ville in<br />
gran parte databili entro un<br />
ampio arco di tempo, dal IV sec.<br />
a.C. fino alla media età imperiale”.<br />
Tra il IV ed il II secolo<br />
A.C. nella zona di Dragoncello<br />
iniziarono a sorgere fattorie, in<br />
cui si realizzava un’economia di<br />
tipo familiare e di semplice sussistenza.<br />
Tuttavia, queste più<br />
tardi vennero abbandonate in favore<br />
di ville rustiche, le quali subirono<br />
lo stesso destino, quando<br />
tra il V ed il VI secolo d.C. furono<br />
abbandonate. Nel IX secolo<br />
d.C. si verificò la nuova svolta<br />
per questo territorio, infatti si intraprese<br />
un importante opera di<br />
recupero e proprio lì s’insediò la<br />
prima residenza papale fuori<br />
della Cattedrale di San Pietro e<br />
con vista sul mare e sulle campagne<br />
ostiensi. In epoca recente,<br />
Dragona si è sviluppata crescendo<br />
a dismisura in conseguenza<br />
di un forte impulso di<br />
edilizia abusiva. Fenomeno, questo,<br />
che costituisce il piatto forte<br />
delle performance comiche di<br />
Enrico Brignano, l’attore romano<br />
nato e cresciuto proprio a Dragona.<br />
Nel 1957 la zona fu protagonista<br />
di un evento che la portò<br />
alla ribalta mondiale. Dragona<br />
venne scelta come location del<br />
film “Le notti di Cabiria” diretto<br />
da Federico Fellini, A Dragona<br />
viveva la protagonista principale,<br />
una prostituta che si vendeva alla<br />
Passeggiata Archeologica di<br />
Roma. La pellicola vinse il Premio<br />
Oscar quale miglior film<br />
straniero. Futuro diverso ebbe invece<br />
Dragoncello. Per effetto di<br />
una convenzione urbanistica, il<br />
terreno agricolo della Società<br />
Beni Immobili Italia negli anni<br />
Novanta venne reso edificabile e<br />
costruito dalle imprese Caltagirone<br />
e Grassetto, consorziate nel<br />
Consorzio Drago. In questa zona<br />
sorsero palazzine di edilizia economica<br />
destinata ad alloggi popolari<br />
e di enti, in parte edifici<br />
privati e negozi. La cura di questi<br />
quartieri, come quasi sempre<br />
avviene, è affidata nella misura<br />
maggiore all’amore e alla dedizione<br />
dei suoi comitati di quartiere.<br />
Il comitato di quartiere di<br />
Dragona si costituì nell’attuale<br />
forma giuridica l’11 febbraio<br />
del 1996, prendendo il nome di<br />
“Comitato Cittadino di Dragona”.<br />
Da quel momento quest’organizzazione<br />
è<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
9<br />
D
D OSSIER<br />
10<br />
Un appello di padre Lombardi e l’idea di fratellanza predicata da San Francesco<br />
sono all’origine della nascita del quartiere che porta il nome del santo di Assisi.<br />
Dopo una partecipata raccolta fondi, la posa della prima pietra nel 1949 e poi<br />
la costruzione degli alloggi. Al giorno d’oggi la zona, pur evoluta, presenta quei tratti<br />
di trascuratezza originari fronteggiati dall’impegno dei cittadini<br />
testo// Carola Chiarlitti<br />
Nelnomedeiminores<br />
Nel 1949 “il microfono di Dio”,<br />
padre Riccardo Lombardi, in<br />
veste di predicatore radiofonico<br />
di successo e uomo che parlava<br />
alle masse, denunciava la stoffa pigiata nelle<br />
fessure di legno marcito delle baracche, i tetti<br />
improvvisati con le scatole di conserva, “i<br />
tanti ruderi romani adibiti a vivi alveari di<br />
povera gente”. Raccontava come persone,<br />
appartenenti a quella stessa comunità di cui<br />
(Segue da pagina 9)<br />
stata il vero punto di riferimento<br />
per tutti i cittadini della zona,<br />
come ci ricorda il Vice-Presidente<br />
Piero Labbadia, che proprio<br />
a Giugno di quest’anno è<br />
stato riconfermato, durante le<br />
elezioni nel ruolo di Vice che ricopre<br />
sin dal 2005, mentre la<br />
presidenza è stata assegnata a<br />
Claudio Innocenzi. Come abbiamo<br />
ricordato nel raccontare la<br />
facevano parte i suoi auditori nel teatro<br />
Adriano quel 6 Marzo ’49, vivessero all’ombra<br />
del Colle di Roma nelle grotte esposte all’arbitrio<br />
dei venti, nei tuguri marciti dalla<br />
pioggia. Il gesuita perorava la causa di<br />
un’idea, nata nell’immediato dopoguerra da<br />
un nucleo di cattolici accesi dello spirito missionario,<br />
di fratellanza, predicata e personificata<br />
da San Francesco d’Assisi. Nel progetto<br />
di dare un tetto a quella grande quantità di<br />
storia di Dragona, il quartiere<br />
subì una brusca e rapida opera di<br />
urbanizzazione che comportò un<br />
notevole sviluppo demografico,<br />
ponendo costantemente il comitato<br />
dinanzi a nuove problematiche,<br />
dimostrando tuttavia, di<br />
saperle fronteggiare egregiamente.<br />
“A tal proposito va ricordato<br />
il grande lavoro svolto dal<br />
Comitato Cittadino di Dragona<br />
per la realizzazione delle opere<br />
primarie all’interno del quar-<br />
Duilio Litorale<br />
tiere: fogne, strade e illuminazione<br />
pubblica, infrastrutture e<br />
servizi che ad eccezione di pochi<br />
casi, per quanto riguarda illuminazione<br />
pubblica e strade, sono<br />
oramai presenti in tutta Dragona”<br />
-afferma Piero Labbadia.<br />
Precisando come questo comitato<br />
abbia ricevuto, nel corso del<br />
tempo, supporto ed incoraggiamenti<br />
da parte di tutte le istituzioni<br />
locali, bisogna ricordare un<br />
altro importante successo: a<br />
persone che in quegli anni viveva a Roma in<br />
una condizione di assoluta indigenza e a diversi<br />
livelli di degrado, è infatti ravvisabile<br />
la volontà straordinariamente umana di porsi<br />
al servizio dell’ultimo, di quelli di cui il santo<br />
prendeva il nome e indossava le vesti: i minores,<br />
gli umili. È così che nasce il quartiere<br />
di San Francesco, nell’area ceduta dal Comune<br />
di Roma alle porte di Acilia, dall’esigenza<br />
di una manciata di uomini raccoltasi<br />
breve verrà realizzata un’area<br />
destinata a diventare il primo<br />
grande centro sportivo e parco<br />
pubblico del quartiere: il “Punto<br />
Verde Qualità” di Dragona. Il<br />
profilo di Dragona, per il visitatore<br />
che arriva dalla via dei Romagnoli<br />
è destinato a cambiare<br />
ed il “verde” diverrà il biglietto<br />
da visita del quartiere. Inoltre all’interno<br />
del parco si prevede la<br />
realizzazione di servizi finalizzati<br />
all’aggregazione. Tutto ciò<br />
OTTOBRE2011
in un comitato di fare qualcosa, di offrire alle<br />
persone un’alternativa alla miseria. Iniziativa<br />
che nel ’48 convince anche il Papa Pio XII<br />
che, persuaso del valore dell’opera benefica,<br />
dona un contributo di 125 milioni di lire, la<br />
più alta tra le donazioni ottenute in seguito<br />
alla raccolta fondi organizzata per l’impresa.<br />
Ed è proprio in questa attività, quando serve<br />
rivolgere l’appello alla gente, che entra in<br />
gioco padre Lombardi. La sua voce risuona<br />
nei salotti dell’aristocrazia romana, negli<br />
studi dei professionisti, nelle case di tanti<br />
umili e sconosciuti cittadini che decidono di<br />
recare il loro aiuto. Nei teatri il nostro Alberto<br />
“Albertone” Sordi e gli storici Stanlio<br />
e Ollio offrono i proventi della risata alla be-<br />
non può far altro che riqualificare<br />
il quartiere. Uno dei nuovi<br />
progetti del Comitato è quello di<br />
realizzare con Federica Santucci,<br />
attuale Presidente del Comitato<br />
dei Genitori dell’ Istituto Comprensivo<br />
M.U. Traiano e presidente<br />
della commissione scuola<br />
e cultura del Comitato stesso,<br />
una serie di conferenze sulla storia<br />
e le origini del quartiere da<br />
realizzare nelle scuola e di portare<br />
avanti un progetto per le di-<br />
neficienza. Il 13 marzo 1949 le autorità capitoline<br />
pongono la prima pietra del villaggio<br />
ed il 4 ottobre dello stesso anno vengono<br />
assegnati i primi 30 alloggi. Alla fine vennero<br />
realizzate solo 52 delle cento case previste<br />
a causa dell’insufficienza delle<br />
donazioni, nonostante la partecipazione diffusa<br />
e sentita, ma il progetto andò in porto<br />
come era stato stabilito alla scadenza dell’Anno<br />
Santo. Oggi il quartiere di San Francesco<br />
indossa sia la veste stracciata della<br />
trascuratezza che quella pura e intatta dell’impegno<br />
e della dedizione e il presidente<br />
uscente del Comitato di Quartiere, Anna<br />
Maria Nocera, ce le racconta. Nonostante la<br />
piazza sia sede di un tesoro del patrimonio<br />
vise scolastiche in funzione antibullismo.<br />
Non si puo’ fare a<br />
meno di chiedere ad una persona<br />
come Piero Labbadia, anche a<br />
nome di tutte le persone che si<br />
impegnano con amore e fatica all’interno<br />
di questo comitato, cosa<br />
ami di Dragona e quali siano i<br />
pregi di questo quartiere. E la risposta<br />
è piena di amore per il territorio.<br />
Ed è giusto condividerla<br />
con voi. “Dragona nessuno l’ha<br />
voluta bella …” , scriveva Paola<br />
Vertova in un suo bell’articolo<br />
sul quartiere. Ma analizzandola<br />
con quella curiosità di chi come<br />
me, professionista e storico per<br />
passione, vive il quartiere - afferma<br />
il vice-presidente del Comitato<br />
di quartiere- ho con<br />
stupore scoperto molti tesori nascosti:<br />
le ville rustiche di epoca<br />
romana, la campagna romana, il<br />
Tevere, il Museo Agostinelli. Indagare<br />
nella storia, mi ha fatto<br />
scoprire nelle persone tanta vo-<br />
artistico romano, una fontana appartenente<br />
alla specie delle 100 fontane artistiche di<br />
Roma, essa versa in uno stato di totale abbandono,<br />
come ha dimostrato la realizzazione<br />
di un nuovo impianto idrico mai messo<br />
in funzione, tutt’ora simbolo dello spreco di<br />
soldi e oggetto di atti vandalici. Il territorio<br />
soffre di un’insufficienza di manutenzione,<br />
allo stesso tempo aggravata dalla totale indifferenza<br />
da parte delle istituzioni e alleviata<br />
dalla buona volontà dei cittadini, fra cui spiccano<br />
un gruppo di sacerdoti che personalmente<br />
si occupano della cura del<br />
quartiere, rinnovando la sempre più comune,<br />
e ahimè amara, cultura del fai da D<br />
te.<br />
glia di migliorare, di risvegliarsi<br />
da quel passato non proprio gratificante<br />
di “abusivi”, di aspirare<br />
ad una migliore qualità<br />
della vita, di appartenere con dignità<br />
al resto della città”. Questo<br />
e tanto altro è quello che<br />
fanno per noi cittadini. Non solo<br />
i comitati di quartiere di Dragona<br />
e Dragoncello, ma i comitati di<br />
tutti i quartieri del nostro territorio.<br />
Proprio per questo meritano<br />
tutta la nostra riconoscenza.<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
11
12<br />
Cinquant’anni<br />
testo// Claudia Gambellini<br />
Vi siete mai domandati<br />
quanto sia grande il<br />
territorio del XIII<br />
Municipio? Beh, per<br />
avere un’idea, solamente Ostia<br />
supera abbondantemente in metri<br />
quadrati la città di Ancona, che<br />
non è un quartiere bensì un capoluogo<br />
di regione. Vi siete mai<br />
soffermati, poi, a pensare sul<br />
fatto che Ostia è il quartiere più<br />
vasto e noto del XIII Municipio<br />
ma che all’interno del territorio<br />
municipale ci sono ben quattordici<br />
“frazioni” o quartieri? Il nostro<br />
è un territorio davvero ricco:<br />
di risorse, di bellezze, ma sopratutto<br />
ricco di storia... ed è proprio<br />
su quest’ultimo aspetto che ci<br />
soffermeremo, perchè nascere in<br />
un territorio vuol dire conoscerlo,<br />
viverlo ed amarlo! Casal Bernocchi<br />
è uno dei primi quartieri<br />
del XIII Municipio che si incontrano<br />
procedendo sulla via<br />
DIStORIA<br />
Da “villaggio Ina casa” a Casal Bernocchi, il percorso del popoloso<br />
quartiere dell’entroterra del XIII Municipio, costruito nel 1961 su<br />
terreni di proprietà dei conti Bernocchi. Uno sviluppo progressivo<br />
con la fermata della Roma-Lido nel 1972 ed un centro commerciale,<br />
dove c’è anche una sede della ASL Roma D, dal 1989. La parrocchia<br />
di San Pier Damiani fulcro aggregativo della zona.<br />
Ostiense dal centro di Roma<br />
verso il mare. Costeggia la ferrovia<br />
e fu costruito alla fine degli<br />
anni ‘50. Già il nome ci permette<br />
di percepire un importante retaggio<br />
storico e culturale. Deriverebbe,<br />
infatti, dai conti Bernocchi,<br />
proprietari di un casale,<br />
tutt’ora ancora esistente e situato<br />
al termine della via di Ponte Ladrone,<br />
e di un importante appezzamento,<br />
originariamente agricolo.<br />
La proprietaria del terreno,<br />
la contessa Maria Ravelli di Sant’<br />
Angelo Lodigiano, rimasta ve-<br />
Duilio Litorale<br />
dova nel 1939, lo avrebbe ceduto<br />
all’ ex INA casa affinchè questo<br />
ente costruisse case destinate ai<br />
lavoratori. Così il quartiere,<br />
giorno dopo giorno e sotto la<br />
guida del progettista Cesare<br />
Valle, iniziò a prendere forma,<br />
assumendo la denominazione di<br />
“villaggio Ina casa”. Il villaggio<br />
ruotava attorno ad una piazza<br />
squadrata, Piazza San Pier Damiani,<br />
posta sulla sommità di un<br />
lieve pendio, su cui si affacciavano<br />
i più importanti servizi: il<br />
mercato, la scuola e la chiesa.<br />
Proprio la chiesa è la costruzione<br />
che dominava con la sua immensa<br />
e solenne scalinata, non<br />
solo la piazza, ma l’intero villaggio.<br />
Il comprensorio è stato realizzato<br />
nel 1961 utilizzando una<br />
superficie totale di 110 mila metri<br />
quadrati. Al termine dei lavori,<br />
si trasferirono in questo<br />
luogo circa 800 famiglie, per un<br />
totale di 3200 persone. All’occhio<br />
del visitatore il quartiere appariva<br />
estremamente eterogeneo<br />
e gli edifici si distinguevano nettamente<br />
in base alla tecnica co-<br />
OTTOBRE2011
struttiva del progettista. Ci sono<br />
le cosiddette “case a grappolo”<br />
sviluppate su 3/4 piani del<br />
gruppo Spaccarelli, e la torre, che<br />
prese il nome di quest’ultimo e<br />
che si eleva lungo la salita. Imprinting<br />
totalmente differente rispetto<br />
al collega Spaccarelli, è<br />
stato dato dall’architetto Perugini,<br />
che realizzò case basse<br />
lungo il pendio verso la via del<br />
Mare. Queste configurano esteticamente<br />
una sorta di borgo spontaneo<br />
con percorsi pedonali. Tutti<br />
questi appartamenti furono assegnati<br />
mediante concorso a punteggio,<br />
ne beneficiarono le più<br />
disparate categorie di lavoratori<br />
statali, partendo dall’esercito,<br />
passando per i Ministeri, giungendo<br />
ai Poligrafi dello Stato.<br />
Non solo, alcune abitazioni furono<br />
persino destinate ai senzatetto<br />
dell’epoca, venendosi a<br />
creare non solo un’architettura<br />
eterogenea ma persino una popolazione<br />
estremamente differente.<br />
Ed è proprio questa caratteristica<br />
a far emergere oggi un<br />
potente contributo culturale donato<br />
da questo quartiere a tutto il<br />
nostro municipio. Gli anni passavano,<br />
ma l’ascesa del quartiere<br />
non si fermava. Così nel 1972<br />
venne realizzata la fermata “Casal<br />
Bernocchi” sulla tratta della<br />
ferrovia Roma-Lido. Si deve alla<br />
collaborazione del progettista<br />
Giovanni Rebecchini con altri architetti,<br />
la realizzazione del centro<br />
commerciale nel 1989. Una di<br />
queste palazzine venne affidata<br />
agli uffici amministrativi dell’azienda<br />
sanitaria locale,<br />
Asl Roma D, e<br />
in una struttura adiacente<br />
vennero accolti<br />
i locali medici. Rebecchini<br />
nello spiegare<br />
lo stile delle sue<br />
opere dichiarò che<br />
esso richiama l’architettura<br />
dei Cesari di<br />
modo che “Roma<br />
continui la sua espansione<br />
periferica con<br />
espressioni che non<br />
dimenticano un passato,<br />
che poi non è<br />
neanche troppo lontano”.<br />
Sì proprio questo<br />
era ed è l’intento:<br />
far sì che la periferia<br />
della Capitale fosse<br />
degna del Colosseo,<br />
di San Pietro, di Villa<br />
Borghese, insomma degna di appartenere<br />
alla nostra Città Eterna.<br />
Proprio della promozione e dello<br />
sviluppo di Casal Bernocchi, si<br />
occupano una Onlus, che gestisce<br />
i campi sportivi del quartiere,<br />
che oggi rappresentano un importante<br />
punto d’aggregazione di<br />
giovani e meno giovani, ed un<br />
gruppo parrocchiale, promotore<br />
di diverse feste di quartiere ed<br />
eventi vari. Tale gruppo quest’anno<br />
si occuperà di un’iniziativa<br />
molto importante per il quartiere.<br />
Come ci ha raccontato<br />
Marco Zaninotto, membro del<br />
gruppo parrocchiale che da ormai<br />
dieci anni organizza la consueta<br />
festa del quartiere, la parrocchia<br />
si sta preparando a<br />
festeggiare il 50° anniversario<br />
dell’erezione della chiesa, ed in<br />
occasione di ciò il parroco don<br />
Lucio Coppa ha convocato alcuni<br />
parrocchiani (una trentina circa) i<br />
quali avranno il compito, insieme<br />
a lui ed ai vice parroci, di realizzare<br />
numerose iniziative che si<br />
svolgeranno in occasione di tali<br />
festeggiamenti. Il tutto dovrebbe<br />
iniziare l’8 di febbraio, giorno in<br />
cui ricorre la festa del santo patrono<br />
San Pier Damiani il quale<br />
fu nominato vescovo di Ostia nel<br />
lontano 1058, e si concluderà<br />
l’8 di giugno, giorno del decimo<br />
anniversario della dedicazione<br />
e consacrazione della<br />
parrocchia. Sono diverse le attività<br />
che si prevedono nel corso<br />
del “Giubileo della parrocchia”,<br />
come una mostra fotografica che<br />
ripercorrerà la storia della parrocchia,<br />
vari incontri a sfondo<br />
culturale, uno spettacolo del<br />
gruppo teatrale e tanto altro.<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
13<br />
D
D OSSIER<br />
14<br />
Il progressivo<br />
riscatto<br />
della periFeria<br />
L’edificazione di San Giorgio Acilia trova origine addirittura dai fondi del<br />
Piano Marshall con i quali furono costruite le prime abitazioni, assegnate a<br />
profughi. La svolta successiva del quartiere con il Centro operativo Italcable<br />
di Macchia Palocco, è nato nel periodo di maggior sviluppo dell’urbanizzazione.<br />
Negli anni novanta la scommessa del preside Anselmo Di<br />
Giorgio e la nascita della prima scuola superiore del territorio. Elemento di<br />
grande rivalutazione a livello sociale e di immagine, oggi l’Istituto Verne è<br />
un punto di riferimento sportivo e culturale per tutta la zona<br />
testo// Silvia Grassi<br />
Chi attraversa oggi le<br />
vie del Quartiere San<br />
Giorgio di Acilia ritrova<br />
l’atmosfera consueta<br />
delle periferie cittadine.<br />
Costruzioni di diversa altezza che<br />
si alternano agli edifici pubblici,<br />
costruiti in momenti e stili diversi:<br />
la posta, il mercato, la<br />
chiesa parrocchiale, qualche edificio<br />
scolastico, cresciuti senza<br />
un apprezzabile ordine urbanistico.<br />
Eppure anche questo, come<br />
ogni quartiere, ha una storia da<br />
narrare. Essa ci riporta indietro,<br />
alle sue origini nel lontano dopoguerra.<br />
Da una parte c’era la realizzazione<br />
del piano Marshall, lo<br />
strumento con cui gli Stati Uniti,<br />
mediante risarcimenti in denaro<br />
per i danni di guerra, cercavano<br />
di rimettere in moto l’economia<br />
di un’Europa ridotta in cenere.<br />
Dall’altra i grandi esodi di intere<br />
popolazioni, sconvolte dai nuovi<br />
equilibri determinati dalla guerra<br />
e dalla progressiva creazione dei<br />
blocchi, conseguente alla spartizione<br />
del mondo in due aree di<br />
influenza, quella Americana e<br />
quella Sovietica. Proprio con i<br />
fondi del piano Marshall furono<br />
edificate le prime costruzioni del<br />
quartiere, che vennero assegnate,<br />
nel 1952, ai profughi della Dalmazia<br />
e del Friuli Venezia Giulia,<br />
costretti a lasciare i luoghi d’origine,<br />
per l’avvento del regime di<br />
Tito. Da loro l’insediamento<br />
prese inizialmente il nome di Villaggio<br />
Giuliano. Ben presto a<br />
questi abitanti si unirono profughi<br />
della ex Tripolitania (attuale<br />
Libia), della Grecia, della Turchia,<br />
ma anche gruppi provenienti<br />
da varie regioni d’Italia, in<br />
Duilio Litorale<br />
OTTOBRE2011
cerca di una sistemazione economica<br />
nei pressi della capitale.<br />
Di questa prima fase oggi rimane<br />
traccia nei sei lotti del<br />
primo nucleo abitativo, situato<br />
nei pressi del mercato, ma niente<br />
altro. Gli anni che seguirono videro,<br />
infatti, uno sviluppo costante<br />
e un progressivo incremento<br />
dell’urbanizzazione. Per<br />
decenni l’area fu in rapporto anche<br />
con una struttura tecnica di<br />
primaria importanza, il Centro<br />
operativo Italcable sviluppato su<br />
quella che era denominata Macchia<br />
Palocco. Era un’opera unica<br />
nel suo genere in Italia, che accoglieva<br />
i più sofisticati impianti<br />
di telecomunicazione in una costruzione<br />
di 250 mila metri<br />
cubi.. Il centro, già dagli anni<br />
ottanta, è stato dismesso poiché<br />
le comunicazioni via cavo sono<br />
state sostituite da quelle via<br />
etere, ma l’area si avvia a diventare<br />
una delle 18 centralità urbanistiche<br />
del Comune di Roma.<br />
Nonostante questa esuberante<br />
crescita, fino agli anni novanta,<br />
molti fattori di disgregazione,<br />
come la struttura sociale composita<br />
dei residenti, la mancanza<br />
di un vero centro urbano, l’attrazione<br />
esercitata dalla grande<br />
città, hanno reso lenta e faticosa<br />
per San Giorgio, la costruzione<br />
di un’identità di quartiere. Una<br />
vera svolta nella riqualificazione<br />
culturale e civile si è avuta solo<br />
in seguito all’istituzione della<br />
prima scuola superiore, nei locali<br />
di via di Saponara. Per comprendere<br />
l’importanza di questo<br />
evento bisogna tenere presente<br />
la collocazione degli istituti superiori<br />
sul territorio del XIII Municipio.<br />
Se si osserva una carta<br />
tematica si nota infatti che essi<br />
sono dislocati quasi esclusivamente<br />
ad Ostia Levante, a riprova<br />
che anche la distribuzione<br />
dei servizi ricalca una certa evidente<br />
divisione economico- sociale.<br />
La presenza di un Istituto<br />
superiore in un quartiere, è invece<br />
un elemento di grande ri-<br />
valutazione, non solo e non prevalentemente<br />
di immagine, ma<br />
soprattutto sociale. Fu il Preside<br />
Anselmo Di Giorgio a scommettere<br />
su San Giorgio, così<br />
come pochi anni prima aveva<br />
parimenti scommesso sul quartiere<br />
Idroscalo di Ostia, dove<br />
dopo una lunga battaglia con le<br />
amministrazioni locali e contro i<br />
dubbi dell’Assessorato e dello<br />
stesso ministro dell’Istruzione<br />
Falcucci, era riuscito a far spostare<br />
la sede centrale dell’Istituto<br />
Professionale per i servizi<br />
commerciali e turistici Gino<br />
Zappa. L’idea di aprirne una succursale<br />
proprio in quella parte<br />
di Acilia fu il naturale proseguimento<br />
di una scelta coraggiosa,<br />
fondata sull’idea che la qualità<br />
genera qualità, anche là dove appare<br />
più difficile che essa riesca<br />
a prevalere e che l’impegno<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale 15<br />
D
D OSSIER<br />
16<br />
nella cultura è il motore di<br />
ogni vero e profondo miglioramento,<br />
perché riesce a mettere<br />
in circolo idee e progetti e con<br />
essi la speranza di un futuro migliore.<br />
Perno di questa sorta di<br />
sfida era il programma di creare<br />
una scuola veramente qualificata,<br />
che desse agli utenti personale<br />
adeguato, strutture efficienti e attrezzature<br />
moderne. “Impostato<br />
in questo modo il discorso didattico<br />
non si ammettevano deroghe<br />
allo studio - ricorda il Preside Di<br />
Giorgio. Gli studenti, a cui venivano<br />
offerte tali risorse, dovevano<br />
mostrare di esserne all’altezza<br />
e fare il loro dovere con<br />
serietà. Fu difficile, all’inizio, far<br />
comprendere tale linea ai docenti,<br />
che temevano che un eccessivo<br />
rigore avrebbe dissuaso i<br />
giovani dall’iscriversi a una simile<br />
scuola, tanto più che, per<br />
la maggior parte, essi provenivano<br />
da famiglie di modesta<br />
estrazione. Ma i fatti mi hanno<br />
dato ragione. In breve le domande<br />
di iscrizione crebbero<br />
tanto che arrivammo ad avere 28<br />
classi e nel ‘94 si è dovuta aprire<br />
una succursale al Torrino”. Ma<br />
ciò non è tutto. In quegli stessi<br />
anni l’Istituto Verne è divenuto il<br />
punto di riferimento della vita<br />
culturale e sportiva del quartiere,<br />
per giovani ed adulti. Anzi, grazie<br />
ad esso la vita culturale, fino ad<br />
allora irrilevante, ha ricevuto impulso<br />
da proprie manifestazioni e<br />
iniziative di aggregazione. Nei<br />
suoi locali hanno trovato posto<br />
corsi e attività di vario genere che<br />
hanno contribuito, in modo sostanziale<br />
ad amalgamare i resi-<br />
denti di ogni età, offrendo occasioni<br />
di incontro e di crescita. E’<br />
stato ed è tuttora un centro di<br />
forte inserimento per ragazzi<br />
svantaggiati, ma anche un punto<br />
di eccellenza per i diplomati che<br />
conseguono, accanto al titolo di<br />
studio, anche la qualifica di tecnici<br />
della qualità dei servizi commerciali<br />
e turistici. “Tutto ciò -<br />
prosegue il professor Di Giorgio-<br />
Duilio Litorale<br />
è la riprova che nonostante<br />
quanto emerge dai mass media<br />
la scuola è oggi più che mai la<br />
via verso traguardi che altre istituzioni<br />
e altri servizi non sono in<br />
grado di realizzare. E’ questa,<br />
“L’altra faccia della scuola”<br />
come evidenzio nel mio nuovo<br />
scritto di prossima pubblicazione,<br />
che avrà appunto questo titolo e<br />
che in una sorta di racconto au-<br />
tobiografico mostra quanto sia<br />
diverso da quanto appare all’esterno,<br />
tutto ciò che normalmente<br />
resta sommerso nel duro<br />
lavoro di chi si occupa di istruzione”.<br />
Cultura e partecipazione<br />
sono ancora le carte vincenti per<br />
dare senso e umanità alla convivenza<br />
e fare di un insieme di abitazioni<br />
un luogo di autentica vita<br />
sociale.<br />
OTTOBRE2011
testo// Augusto Gallo<br />
L’attuale territorio dell’Infernetto<br />
appare ufficialmente<br />
solo nel<br />
1660 nel Catasto Alessandrino.<br />
Però un insediamento<br />
umano organizzato presso quella<br />
fascia di territorio è sicuramente<br />
esistita già nel periodo a.C..<br />
Scavi archeologici hanno infatti<br />
messo in luce ritrovamenti ossei<br />
di animali esotici, che i romani<br />
tenevano in quarantena prima di<br />
usarli nei giochi con i gladiatori.<br />
La presenza di tracce dell’urbanizzazione<br />
romana<br />
non si limita solo a<br />
qualche osso, ma a resti<br />
di sistemi idrici, di<br />
piccoli porti, di anfore<br />
per il trasporto<br />
di derrate liquide, di<br />
strutture dedicate all’abitare<br />
stabilmente<br />
con un sistema sociale<br />
relazionale organizzato.<br />
L’etimologia del nome “Infernetto”<br />
è avvolta dal mistero:<br />
c’è chi la fa risalire alla lavorazione<br />
di carbone fossile o chi la lega<br />
alla presenza di farnie (in farneto). L’apparizione<br />
del nome di “Infernetto” in modo ufficiale<br />
la vediamo nel rilievo dell’ IGM di<br />
Vienna solo nel 1851, solo 33 anni prima<br />
che arrivassero i bonificatori da Ravenna.<br />
Nel 1924 vengono ritrovati i resti di animali<br />
il Mistero<br />
dell’Infernetto<br />
Si dibatte da sempre sull’etimologia del nome del quartiere compreso<br />
tra la Cristoforo Colombo, Castel Porziano ed il mare. Alla base sembrano<br />
esserci l’antica lavorazione del carbone fossile o la presenza di<br />
farnie. Insediamenti abitativi presenti sin dal periodo romano. Oggi<br />
questa fetta di territorio conta 26.000 abitanti e vede la sua vivibilità<br />
condizionata dall’eccessivo sviluppo edilizio<br />
importati in età<br />
romana. Nel<br />
1938 si riparla di<br />
Infernetto in un<br />
articolo su di un<br />
giornale specialistico<br />
di archeologia.<br />
Nel 2006, sempre in un<br />
convegno fra archeologi,<br />
si dibatte sul ritrovamento di<br />
scheletri umani in una villa rustica; di<br />
strade segnate con tecnica romana e fatte in<br />
calcinacci; di una moneta di Filippo l’Arabo<br />
(244-249 d.C.). L’attuale popolazione residente<br />
stabilmente all’Infernetto è stimata in<br />
circa 26.000 persone ed il quartiere è stretto<br />
tra via Cristoforo Colombo, il mare e Castel<br />
Porziano. Lo sviluppo edilizio della zona è<br />
avvenuto essenzialmente dopo la II guerra<br />
mondiale in modo non sempre ordinato. I<br />
problemi del territorio sono tanti: dalla realizzazione<br />
di un sistema razionale di smaltimento<br />
delle acque piovane; alla manutenzione<br />
delle strade che a volte sono asfaltate<br />
solo a tratti; alla mancanza di una struttura<br />
scolastica superiore per i giovani residenti<br />
che sono costretti a migrare quotidianamente<br />
verso Ostia o addirittura a Roma. Di recente<br />
la Provincia ha dato l’ok all’edificazione di<br />
una struttura da destinare a scuola superiore,<br />
cosicché i ragazzi non dovranno sobbarcarsi<br />
quotidianamente un vero e proprio viaggio,<br />
anche in considerazione della carenza che riguarda<br />
il trasporto pubblico della zona.<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
17<br />
D
D OSSIER<br />
18<br />
testo// Tommaso V. Ghiglione<br />
Antichissimo e ricco di storia, ma nel contempo continuamente urbanizzato ed in<br />
espansione. E’ la singolare connotazione di Malafede esistente già nel periodo dei<br />
romani e, in epoca più moderna, nel catasto Alessandrino del 1662. Una delle sue<br />
ricchezze archeologiche, Villa Fralana, ha ispirato il nome del locale comitato. Nato<br />
all’inizio di quest’anno, lavora in prima linea soprattutto per l’urbanistica e l’istruzione<br />
un quartiere in divenire<br />
Prima della massiccia urbanizzazione,<br />
del piano<br />
di zona c10, del quartiere<br />
Caltagirone ed infine<br />
del Giardino di Roma, l’area<br />
Malafede era considerata dagli<br />
studiosi una zona di altissimo<br />
pregio storico-archeologico. Il<br />
cancello della tenuta presidenziale<br />
(detto di Malafede) può essere<br />
utile per dividere la via di<br />
Malafede in due tronchi: quello<br />
interno a Castel Porziano (che<br />
prosegue fino al borgo della tenuta)<br />
e quello che, dalla Colombo,<br />
conduce a via Ostiense.<br />
Facciamo un grande balzo indietro<br />
nella storia. Dall’antico scrittore<br />
romano Festo sappiamo che<br />
esisteva all’ottavo miglio della<br />
strada di congiungimento fra<br />
Roma ed il mare (odierno km<br />
11.840) una strada che conduceva<br />
per altre quattro miglia al<br />
Pomonal (bosco sacro dedicato a<br />
Pomona, dea romana, nei pressi<br />
di Castel Porziano). Nei tempi<br />
moderni invece la prima apparizione<br />
di via di Malafede la si ha<br />
in una carta del catasto Alessandrino<br />
del 1662, che assieme ad<br />
altri fu voluta da papa Alessandro<br />
Duilio Litorale<br />
VII per censire i casali della campagna<br />
romana. Molte fonti storiche<br />
riferiscono perfino di uno<br />
scalo fluviale presso il casale di<br />
Malafede (poco distante dal<br />
fiume Tevere) dove, ad esempio,<br />
la famiglia Del Nero, proprietaria<br />
della tenuta di Castel Porziano<br />
dal 1568, imbarcava i legnami e<br />
il carbone prodotti per rivenderli<br />
a Roma. A Decima nel 1953, durante<br />
i lavori per il tracciamento<br />
della via Pontina, vennero scoperte<br />
delle sepolture a fossa del<br />
VII secolo a.C. Il ritrovamento<br />
però non ebbe grande eco. Anche<br />
i successivi scavi della Soprintendenza<br />
di Roma e Ostia del ‘73<br />
hanno sempre avuto origine da<br />
dei progetti stradali, come il raddoppio<br />
della via Pontina. Una<br />
volta completato lo scavo di tutta<br />
l’area (due ettari di terreno) furono<br />
portate alla luce 250 tombe<br />
e recuperata una gran parte di<br />
materiale. Secondo alcuni studiosi<br />
l’abitato della necropoli è<br />
da considerarsi a est, cioè nella<br />
valle di Malafede. L’epoca romana<br />
della valle è rivelata anche<br />
da diverse ville. In località Fralana<br />
è venuta alla luce una villa<br />
OTTOBRE2011
omana la cui datazione è collocabile<br />
fra la fine dell’età repubblicana<br />
e la piena età imperiale.<br />
Tornando ai giorni nostri Malafede<br />
è sicuramente una zona in<br />
fermento. Una zona in divenire (e<br />
sembra paradossale per un’area<br />
così antica). L’urbanizzazione<br />
sembra farla da padrone e non<br />
sono poche le battaglie compiute<br />
dai cittadini per cercare di limitarne<br />
i danni. Come quelle combattute<br />
dall’Associazione Axa-<br />
Malafede Villa Fralana, nata a<br />
marzo di quest’anno e che da statuto<br />
«è improntata ai principi di<br />
democrazia e partecipazione volontaria<br />
non ha scopo di lucro e<br />
si pone come obiettivo il miglioramento<br />
del quartiere Axa Malafede».<br />
In questo momento le battaglie<br />
dell’associazione si<br />
combattono su due fronti: urbanistica<br />
e istruzione. Il Comune di<br />
Roma ha infatti previsto un piano<br />
di densificazione della zona,<br />
piano contro il quale i cittadini si<br />
sono scagliati protestando anche<br />
presso il XIII Municipio. La situazione<br />
è ancora in divenire visto<br />
che nelle riunioni estive del<br />
consiglio municipale di metà<br />
mese non si è giunti ad alcuna<br />
conclusione. Storia recentissima è<br />
invece la battaglia per l’apertura<br />
della scuola materna di via Menzio,<br />
servizio fondamentale che<br />
non ha ancora aperto i battenti. I<br />
responsabili dell’associazione<br />
hanno fatto sentire la propria voce<br />
fino in Campidoglio ma, anche<br />
in questo caso, nulla si è deciso.<br />
Pare infatti che, seppur la struttura<br />
sia funzionante, manchino i<br />
fondi e il personale per ricoprire<br />
i vari ruoli. Una situazione paradossale<br />
dopo la ventata d’ottimismo<br />
dello scorso anno, allorchè<br />
l’apertura della struttura (già rimandata<br />
di un anno) appariva imminente.<br />
“Nel quartiere AXA-<br />
Malafede, l’unica scuola materna<br />
statale di riferimento come ba-<br />
cino di utenza è situata nel quartiere<br />
Caltagirone e non offre la<br />
possibilità di sezioni a tempo<br />
pieno – spiega Roberto Trapani<br />
dall’associazione. Per questo<br />
l’Associazione Axa Malafede<br />
Villa Fralana si è attivata da<br />
tempo per monitorare e sollecitare<br />
l’apertura della nuova scuola<br />
materna di Via F. Mencio auspicata,<br />
visto l’avanzato stato dei lavori<br />
in quel periodo, già per<br />
l’anno scolastico 2009-2010”.<br />
Staremo a vedere. Rimane il fatto<br />
che il quartiere, essendo composto<br />
da zone eterogenee fra loro,<br />
cerca ancora una sua precisa<br />
identità che, speriamo, troverà<br />
presto anche grazie alla coesione<br />
sociale e alla forza delle associazioni<br />
cittadine.<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
19<br />
D
A RTE<br />
Arte secondo D.E.G.A.S.<br />
Programma Mostre 2011 Galleria D.E.G.A.S.<br />
dal 08/10/11 al 23/10/11 - PERSONALE DI “ SERRA”<br />
29/10/11 13/11/11 – MOSTRA D’AUTUNNO ( COLLETTIVA )<br />
19/11/11 03/12/11 – PERSONALE DI “ CIANCHI ”<br />
10/12/11 08/01/2012 - MOSTRA DI NATALE (COLLETTIVA )<br />
DipingereEsporreGenerareArteservizi<br />
Prima di procedere con la<br />
stesura di questo articolo è<br />
d’obbligo da parte mia<br />
evidenziare un errore nel numero<br />
di settembre in quanto nel trascrivere<br />
i nominativi dei 3 vincitori<br />
del premio Massimo Di<br />
Somma per le arti visive, come<br />
terzo classificato avevo scritto<br />
erroneamente Cristina Ravera<br />
mentre in realtà il terzo premio<br />
era stato vinto da Fabio Imperiale.<br />
Dunque la stagione estiva<br />
1. Adolescenti - Antonino Casavecchia<br />
2. Verso l’altra dimensione - N. Serra<br />
1<br />
2<br />
con tutte le manifestazioni all’aperto<br />
si avvia alla conclusione<br />
e per noi è tempo di consuntivo<br />
stagionale. Dobbiamo dire che<br />
quest’anno è stata una stagione<br />
molto impegnativa ma piena di<br />
soddisfazioni. Impegnativa in<br />
quanto ci ha coinvolti da inizio<br />
giugno sino al 21 agosto solo con<br />
l’organizzazione del premio Di<br />
somma che è culminato, dopo un<br />
ciclo di 3 mostre nei mesi di giugno,<br />
luglio ed agosto e la partecipazione<br />
di ben 43 artisti, con la<br />
bella serata della premiazione<br />
dove il presidente della giuria,<br />
Roberto Nardacci e la dottoressa<br />
Di Gaetano, hanno illustrato le 3<br />
opere vincitrici con perizia e<br />
competenza sino ad arrivare ad<br />
una analisi profondamente introspettiva<br />
del significato delle<br />
opere lasciando immaginare il<br />
carattere dell’artista autore di<br />
ogni opera. Proseguendo poi il<br />
3 ciclo delle mostre<br />
allo stand di Approdo<br />
Alla Lettura<br />
dove hanno esposto : Toscanaccio,<br />
Carlo Ielo, Felice Lombardozzi,<br />
Simone Rampioni, Monal,<br />
Fabrizio Necci sino ad arrivare<br />
alla mostra attuale di Antonella<br />
Duranti che terminerà il 16 ottobre.<br />
Si proseguirà poi in autunno<br />
con Dalma Cimino,<br />
Giuliana Guidi, Orietta Evangelisti,<br />
Gloria Bertolelli, Paola<br />
Guia e Debora Marasco sino a<br />
fine novembre. Tutto questo<br />
lavoro nasce dalla proficua<br />
collaborazione tra noi della<br />
Galleria D.E.G.A.S. Ed Approdo<br />
alla lettura che dura ormai<br />
da ben 4 anni e che ci auguriamo<br />
prosegua negli anni<br />
a venire. Attualmente prosegue<br />
comunque parallelamente alle<br />
manifestazioni esterne il programma<br />
di mostre in galleria<br />
dove si è appena conclusa con<br />
successo la collettiva dedicata<br />
alle giovani firme dove hanno<br />
3. Rosso e nero - Antonella Duranti<br />
4. Aragosta - Giuliana Guidi<br />
esposto circa 30 artisti,<br />
mentre ora è in<br />
corso la mostra personale<br />
di Nazario<br />
Serra che terminerà<br />
il 23 ottobre e poi<br />
termineremo la stagione<br />
autunnale con<br />
la collettiva d’autunno sino al 13<br />
novembre. Come si può notare il<br />
nostro è un impegno continuativo<br />
teso a promuovere sul nostro<br />
territorio l’arte dei numerosi artisti<br />
residenti e non, di diversa<br />
estrazione dove il pubblico ne<br />
potrà godere.<br />
5. Orchidea - Anna Marino<br />
6. Papaveri - Carlo Ielo<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
21<br />
5<br />
6<br />
4<br />
A
A RTE<br />
OSTIA ED IL SUO PATRONO<br />
“Premessa”<br />
Allo scopo di non far ripetere, anche per<br />
iscritto, cose ed iniziative non vere, riaffermiamo<br />
che:<br />
l’unico e solo fondatore, anche dì iniziative<br />
collaterali, nell’aver voluto il PA-<br />
TRONO della città di Ostia, è stato, ripetutamente<br />
affermato anche nei servizi<br />
apparsi nei numeri precedenti.<br />
Pertanto nessuno è autorizzato prendersi<br />
meriti che non ha.<br />
Stigmatizziamo, da tempo, colui e coloro,<br />
che si sono fatti grandi ed intendono ancora<br />
vivere sulle iniziative altrui, per graziarsi<br />
il ben volere e fare carriera anche<br />
politica.<br />
“AGOSTINO agli uomini d’oggi”<br />
A quest’uomo straordinario vogliamo<br />
chiedere, che cosa abbia da dire agli uomini<br />
di oggi.<br />
Pensiamo che sia veramente molto, sia<br />
con l’esempio che con l’insegnamento.<br />
A chi cerca la verità insegna a non disperare<br />
di trovarla. Lo insegna con l’esempio<br />
– Egli la ritrovò dopo molti anni di faticose<br />
ricerche – e con la Sua attività letteraria<br />
della quale fissa il programma nella<br />
prima lettera scritta poco dopo la conversione:<br />
“ A me sembra che si debbano ricondurre<br />
gli uomini alla speranza di trovare<br />
la verità” insegna pertanto a cercarla”<br />
con umiltà, disinteresse, diligenza” a superare<br />
lo scetticismo attraverso il ritorno<br />
in se stessi, dove abita la verità, il materialismo<br />
che impedisce la mente di percepire<br />
la sua unione indissolubile con le<br />
realtà intelligibili, il razionalismo, che ricusando<br />
la collaborazione della fede si<br />
mette nella condizione di non capire il<br />
“mistero” dell’uomo.<br />
“AGOSTINO ai giovani”<br />
Che tanto amò essendo stato professore<br />
prima della conversione e come pastore<br />
dopo. Egli ricorda ad essi il Suo grande<br />
trinomio: Verità, Amore, Libertà, tre beni<br />
supremi che stanno insieme e l’invita ad<br />
amare al bellezza, Egli che ne fu un<br />
grande innamorato. Non solo la bellezza<br />
dei corpi che potrebbe far dimenticare<br />
quella dello spirito, né solo quella dell’arte,<br />
ma la bellezza interiore della<br />
virtù e sopratutto la bellezza eterna di<br />
DIO, da cui la bellezza dei corpi, dell’arte<br />
e della virtù discende, di Dio che è<br />
“ La bellezza di ogni bellezza”, “ Fondamento<br />
e principio ed ordinatore del bene<br />
e della bellezza di tutti gli esseri che sono<br />
buoni e belli”. Agostino, ricordando gli<br />
anni precedenti la sua conversione, si<br />
rammarica amaramente di aver amato<br />
tardi questa “ bellezza tanto ANTICA e<br />
tanto NUOVA” e vuole che i giovani non<br />
lo seguano in questo, ma che, amandolo<br />
sempre e sopratutto, conservino perpetuamente<br />
in essa lo splendore interiore<br />
della loro giovinezza<br />
“ Ai Pensatori ed ai Governanti”<br />
Continuando ancora sugli insegnamenti<br />
agli uomini d’oggi, Egli ricorda ai pensatori<br />
il duplice oggetto d’indagine che deve<br />
occupare la mente umana. DIO e l’uomo.<br />
“ Che cosa vuoi conoscere?” chiede Egli<br />
a Se stesso. E risponde: “ DIO e l’uomo”,<br />
“ Nulla di più? Proprio nulla” di fronte al<br />
triste spettacolo del male, ricorda loro altresì<br />
di avere fiducia nel trionfo finale del<br />
bene, di quella Città “ Dove la vittoria è<br />
verità, la dignità è santità, la pace è felicità,<br />
la vita è eternità”. Invita inoltre agli<br />
uomini che hanno in mano le sorti dei popoli<br />
raccomanda di amare sopratutto la<br />
pace e di promuoverla non con la lotta ma<br />
con i metodi di pace, perchè, scrivere sapientemente,<br />
“ è titolo più grande di gloria<br />
uccidere la guerra con la parola che gli<br />
uomini con la Spada, e procurare o mantenere<br />
la pace con la pace, non con la<br />
guerra ( dall’osservatore Romano. 28/8/<br />
2002 )<br />
Associazione culturale S. Agostino<br />
il PRESIDENTE<br />
Dott. RINALDO RAGANATO<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
23<br />
A
D OSSIER<br />
Sia Casalpalocco che l’Axa si caratterizzano come quartieri giardino. Il primo, sul<br />
quale in origine sarebbe dovuto sorgere l’aeroporto, è stato ed è residenza di molti<br />
vip e set cinematografico. Il secondo è conosciuto come la Beverly Hills di casa nostra<br />
ed è zona residenziale a carattere consortile. Alle prese con la problematica della<br />
viabilità, ha visto ribadire la sua “fama verde” con un recente accordo per l’acquisizione<br />
di altri 12.000 metri quadrati da destinare alla collettività testo// Carola Chiarlitti<br />
24<br />
il polmone verde dell’entroterra<br />
Agli albori degli anni<br />
’60 moriva Frank<br />
Lloyd Wright, padre<br />
di una delle scuole di<br />
pensiero architettonico più rivoluzionarie<br />
del XX secolo: l’architettura<br />
organica, che teorizzava<br />
la coesistenza armoniosa fra<br />
insediamento umano e ambiente<br />
naturale. L’edificio veniva pensato<br />
come un vero e proprio organismo<br />
vivente le cui arterie e le<br />
cui membra dovevano essere costruite<br />
in modo tale da integrarsi<br />
agevolmente con la natura e le<br />
sue esigenze. Tuttavia nel corso<br />
dello stesso decennio si assisteva<br />
effettivamente in diverse progettazioni<br />
urbanistiche sparse nel<br />
mondo ad una nuova dimensione<br />
del costruire e del vivere la città.<br />
Nel nostro piccolo, due quartieri<br />
sembrano aver seguito l’esempio<br />
di questo innovativo modo di<br />
Duilio Litorale<br />
pensare l’architettura urbana: Casalpalocco<br />
e Axa che fin dalle<br />
origini si facevano chiamare<br />
“quartieri verdi”. Nel lontano ’47<br />
si pensava che nella zona di Casalpalocco<br />
le persone non avrebbero<br />
dovuto abitarvi bensì prendervi<br />
un aereo. Era proprio qui<br />
infatti che era stato suggerito di<br />
installare la primitiva sede di<br />
quello che è oggi l’aeroporto di<br />
Fiumicino. Ma alla fine prevalse<br />
l’iniziativa della Società Generale<br />
Immobiliare che, messi gli<br />
occhi sulla chance edilizia, voleva<br />
fare della zona un quartiere<br />
residenziale. La firma della convezione<br />
fra la suddetta Sogene<br />
ed il Comune di Roma nel 1960<br />
segna di fatto la nascita di Casalpalocco.<br />
Fin dall’inizio i primi<br />
interventi cominciano a costruire<br />
quello che sarà il mito della città<br />
giardino con la collocazione di<br />
OTTOBRE2011
migliaia e migliaia di alberi di<br />
diversa specie e dimensione. Sarà<br />
proprio il vivere immersi nel<br />
verde, nel segno di uno stile di<br />
vita alternativo fatto di relax e<br />
contatto con la natura, ad attirare<br />
migliaia di residenti pur mantenendo<br />
una densità abitativa<br />
molto bassa. Questo fattore, oltre<br />
alla posizione strategica del quartiere<br />
(ben collegato a Roma tramite<br />
la Colombo e poco distante<br />
dal mare), sarà motivo d’attrattiva<br />
anche per very important<br />
people e personalità note del<br />
mondo professionale. Fra questi<br />
spiccano nomi quali Sergio<br />
Leone, autore dei migliori western<br />
di sempre, e Bud Spencer,<br />
partner di Terence Hill in una<br />
delle coppie più famose del cinema<br />
italiano. Senza contare il<br />
fatto che “Le Terrazze”, il centro<br />
commerciale principale del territorio<br />
nonché cuore del quartiere,<br />
nel corso della storia del nostro<br />
cinema, è stato set di attori come<br />
Verdone, Pozzetto e Alberto<br />
Sordi.<br />
La “Beverly Hills” nostrana,<br />
come spesso l’Axa è stata denominata,<br />
nasce pochi anni dopo,<br />
nel 1966, per iniziativa della Società<br />
AXA Agricola Commerciale<br />
S.p.A. proponendosi sin dal<br />
principio come quartiere residenziale<br />
a carattere consortile.<br />
Grazie ad una convenzione, stipulata<br />
fra il Comune e l’Axa e risalente<br />
a cinque anni prima della<br />
delibera comunale che gli diede<br />
vita, il quartiere, ancora in stato<br />
embrionale, ricevette la garanzia<br />
del fine lavori entro i cinque<br />
anni, con tanto di distribuzione<br />
elettrica, raccolta fognaria e relativo<br />
impianto di depurazione,<br />
realizzazione della rete stradale.<br />
Quasi 50 anni dopo proprio in<br />
merito a quest’ultimo punto i<br />
rapporti tra il Consorzio e il<br />
Campidoglio affrontano un periodo<br />
di tensione. Il consigliere<br />
del Consorzio Axa con delega ai<br />
rapporti con la stampa Maurizio<br />
Giandinoto ci spiega che<br />
recentemente il Comune ha<br />
deliberato una riduzione del<br />
15% sul contributo per la manutenzione<br />
stradale destinato al<br />
quartiere, causa mancanza di<br />
fondi. Delibera che non sarà applicata<br />
a partire dal 2012 bensì<br />
dall’anno in corso, andando ad<br />
incidere su un bilancio già approvato.<br />
Nonostante l’incremento<br />
dei centri urbani e di conseguenza<br />
dei fruitori delle strade<br />
consortili (ben 4 insediamenti,<br />
Infernetto, Malafede, San Giorgio<br />
e Acilia, circondano l’Axa),<br />
sembrerebbe quindi che la viabilità<br />
venga ulteriormente trascurata<br />
andando a pesare sia sulla<br />
qualità della vita che sulle tasche<br />
dei consorziati. Una nota positiva<br />
è invece quella che va a riconfermare<br />
la “fama verde” del<br />
quartiere ed è un accordo stipulato<br />
per dirimere una controversia<br />
giudiziaria tra il Consorzio e<br />
l’ARIS Garden s.r.l. che consiste<br />
nella cessione da parte della società<br />
di un’area di oltre dodicimila<br />
metri quadrati adibita a zona<br />
verde a cura e a spese della stessa<br />
ARIS e destinata alla salvaguardia<br />
ambientale e all’utilizzo da<br />
parte della collettività.<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
25<br />
D
26<br />
Immerso nella pineta di Castel Fusano a poca distanza dal canale dei Pescatori, nucleo primario<br />
di Ostia, sorge un locale davvero interessante per gli appassionati del mangiar bene.<br />
blue’s canal:<br />
conoscenza,culturaequalitànelmangiare<br />
Da poco più di un anno<br />
lo storico ristorante<br />
alla fine di via di Castel<br />
Fusano Blue’s<br />
Canal, music restaurant ha riaperto<br />
i battenti con non poche<br />
novità «considerando che tutto il<br />
litorale serve pesce, noi volevamo<br />
porci come una valida alternativa:<br />
una cucina ricercata romana»<br />
ci confessa Pietro Passeri,<br />
direttore e chef di un locale che<br />
spezza la tradizione dei piatti di<br />
mare e si pone come un’alternativa<br />
di qualità per il litorale<br />
ostiense. Conoscenza, cultura e<br />
qualità. «Si può mangiare e mangiare:<br />
noi non vogliamo solo nutrire<br />
il cliente ma ospitarlo in una<br />
zona dove il sapore, la qualità, la<br />
ricercatezza del prodotto e la cultura<br />
della cottura e della presentazione<br />
delle pietanze sia un tutt’uno<br />
-dice Passeri- Cerchiamo<br />
uno scambio, un dialogo, che arricchisca<br />
ancora di più l’esperienza<br />
a tavola».<br />
Pietro Passeri, personal chef europeo,<br />
è chiamato l’umbro dal<br />
Gambero Rosso ed ha lavorato<br />
nei più rinomati ristoranti della<br />
capitale (Felice Cacio e Pepe a<br />
Testaccio; ha gestito il Fungo<br />
dell’EUR, La Scala a Trastevere)<br />
ed oggi tenta, con la determinazione,<br />
l’umiltà e la passione che<br />
trapelano dalle sue parole, di<br />
creare qualcosa di nuovo per il<br />
nostro territorio «un esperimento<br />
che è riuscito e sta riuscendo».<br />
La ricercatezza nelle pietanze<br />
porta a un numero più ridotto dell’offerta<br />
ma senza risentirne,<br />
anzi. A giovarne, è sicuramente la<br />
qualità dei primi dove tradizione<br />
e cura del dettagli si incontrano.<br />
Si parte con un delizioso antipasto<br />
della tipologia singer food :<br />
detto prorpio Blue’s Canal.<br />
Tutto servito su piccoli piattini<br />
di forma diversa: pasta<br />
fredda, legumi da tutto il<br />
mondo, piselli, ceci e lenticchie.<br />
Salumi, formaggi e polpette.<br />
«Con questo antipasto –<br />
ci assicura Passeri- possiamo<br />
anche consumare un piacevole<br />
aperitivo, accompagnato da un<br />
buon vino».<br />
Subito dopo i piatti rustici<br />
come l’amatriciana, la carbonara,<br />
cacio e pepe, puttanesca<br />
e gricia; anche pasta fatta in<br />
casa: ravioli, fettuccine, tonnarelli.<br />
«Per portare a compimento<br />
la preparazione di un<br />
piatto apparentemente semplice –<br />
dice lo chef- serve uno studio. Io<br />
personalmente scelgo gli ingredienti,<br />
ne valuto la consistenza<br />
prima di inserirli. È una ricerca<br />
continua riconosciuta anche dalla<br />
clientela».<br />
La vera specialità della casa,<br />
quello che potremmo porre come<br />
marchio di fabbrica, sono le carni<br />
alla brace «ne abbiamo di tutti i<br />
tipi: la chianina fiorentina con<br />
osso, la scottona, carne danese,<br />
argentina e irlandese (sempre con<br />
osso). Anche qui non si va semplicemente<br />
in macelleria – ci<br />
spiega Passeri - ma si scelgono il<br />
taglio e le carni migliori, se ne<br />
sperimenta il sapore e la preparazione.<br />
Tutto calcolato a puntino.<br />
Solo la massima qualità ma<br />
con un prezzo che lascia stupefatto<br />
il cliente». In effetti al<br />
Blue’s Canal si rimane su una fascia<br />
abbordabile considerando i<br />
prodotti offerti, come si nota<br />
dalla carta.<br />
Ed il pesce? Non è stato dimenticato:<br />
fatto alla romana sulla<br />
base dei fritti. «Prepariamo -<br />
Duilio Litorale<br />
spiega il direttore- anche un delizioso<br />
arrosto di pesce sui tre metri<br />
lineari di brace che abbiamo a<br />
disposizione».<br />
Non manca nemmeno la mozzarella<br />
di bufala casertana che è<br />
consegnata quotidianamente<br />
«quella vera -sottolinea il direttore-<br />
qui non si scherza».<br />
Se proprio questo non bastasse (o<br />
se voleste altro) il Blue’s Canal<br />
dispone anche di un forno a legna<br />
per la cottura delle pizze. Un servizio,<br />
insomma, a 360 gradi per<br />
tutti i palati.<br />
Non solo cibo ma anche buona<br />
musica «al blues si esibiscono<br />
gruppi del lido e gruppi romani –<br />
dice Passeri- tutti selezionati dal<br />
direttore artistico Enrico Mari.<br />
Gli spettacoli si susseguono tutto<br />
l’anno. Recentemente abbiamo<br />
ospitato la cover band ufficiale di<br />
Zucchero».<br />
Lo Staff del Blue’s Canal è composto<br />
da persone qualificate provenienti<br />
dalla scuola alberghiera<br />
di Tor Carbone. Ma non solo: il<br />
ristorante, in accordo con il XIII<br />
Municipio, ha dato anche un’opportunità<br />
di lavoro a due giovani<br />
ragazzi, ripescati così da una si-<br />
testo// Tommaso V. Ghiglione<br />
Il Blue’s Canal<br />
è aperto a pranzo<br />
e cena dal martedì<br />
alla domenica.<br />
Giorno chiusura:<br />
lunedì<br />
Telefono:<br />
06.56361394<br />
Indirizzo:<br />
Via di Castel Fusano<br />
226, angolo via dei<br />
Pescatori, 00124,<br />
Ostia<br />
tuazione penale e civile complessa,<br />
e restituiti alla società<br />
«un’ottima iniziativa anche perché<br />
oggi – confessa con orgoglio<br />
e la giusta umiltà Passeri- dopo 9<br />
mesi possiamo restituire due validi<br />
elementi alla società»<br />
Un locale dunque dove tradizione,<br />
innovazione, cura dei particolari<br />
e cultura si incontrano e<br />
dove saper magiare, e non solo<br />
mangiare, è importante.<br />
OTTOBRE2011
Associazione Centro sociale - Comitato di Quartiere Infernetto - Via A. Stradella, 59 - 00124 Roma<br />
www.cdqinfernetto.it e-mail info@cdqinfernetto.it<br />
strade pericolose e imprudenza,<br />
lanciata una Petizione per la sicurezza<br />
Dopo il grave incidente di sabato<br />
10 settembre in via Stradella<br />
che ha provocato tre<br />
feriti tra cui un bimbo scagliato<br />
fuori dall’auto e in pericolo<br />
di vita, all’Infernetto si parla sempre di<br />
più della pericolosità delle nostre strade, del<br />
non rispetto delle norme del Codice della<br />
strada, in particolare del limite di velocità<br />
(sempre 50 Km orari quando non sia segnalata<br />
la velocità ancora più contenuta di 30<br />
Km orari come su viale di Castelporziano).<br />
Il Centro sociale-Cdq Infernetto ha fatto propria<br />
l’iniziativa di un abitante di via Stradella<br />
che ha lanciato una Petizione diretta al Comune<br />
di Roma nella persona del Sindaco<br />
Alemanno, al Comando della Polizia Municipale<br />
e al Municipio per chiedere la creazione<br />
su tale via di “limitatori di velocità” ed<br />
una adeguata segnaletica stradale sia verticale<br />
che orizzontale.<br />
Alessio Pace e sua moglie Federica<br />
sono intervenuti subito dopo<br />
il grave incidente su via Stradella e<br />
sono ancora sotto choc. Per questo,<br />
oltre a proporre una Petizione<br />
che come Cdq abbiamo subito<br />
condiviso, vogliono sensibilizzare<br />
gli abitanti del quartiere perché la<br />
sicurezza delle nostre strade cominci<br />
proprio da chi le frequenta.<br />
“Dobbiamo fare qualcosa – dicono<br />
Alessio e Federica – iniziando da<br />
noi stessi, dobbiamo andare più<br />
piano, ricordarci di mettere sempre la cintura<br />
di sicurezza sull’apposito seggiolino dei nostri<br />
figli anche per brevi tragitti. Anche noi<br />
abbiamo una figlia di 5 anni e guardando<br />
quel bambino riverso sull’asfalto abbiamo<br />
“visto” nostra figlia al suo posto in una pozza<br />
di sangue. Personalmente non riusciamo a togliercelo<br />
dalla testa”.<br />
La Petizione per la messa in sicurezza di via<br />
Stradella (ma il discorso vale per tante altre<br />
strade del nostro quartiere) è disponibile<br />
presso la nostra sede ed è possibile trovarla<br />
anche in diverse attività commerciali.<br />
Ci auguriamo che oltre a firmarla, i cittadini<br />
dell’Infernetto riflettano sull’importanza del<br />
rispetto delle norme stradali e della civile<br />
convivenza. Se poi, ogni tanto, si vedesse<br />
anche una pattuglia di Vigili Urbani e volasse<br />
qualche multa per chi corre o guida col cellulare<br />
all’orecchio, sarebbe ancora meglio.<br />
L’incidente in via Stradella (foto Mino Ippoliti)<br />
IN BREVE<br />
Via Pasquini, niente soldi<br />
per sistemarla<br />
Il Consorzio delle Opere a scomputo<br />
del Cdq Infernetto, al quale si deve la<br />
sistemazione di via Stradella, via Giordano,<br />
via Castrucci e limitrofe, non può<br />
completare il progetto che prevedeva<br />
anche analogo intervento su via Pasquini.<br />
Motivo: uno dei grossi costruttori<br />
che si erano impegnati a versare gli<br />
oneri concessori ha rinunciato all’edificazione<br />
e quindi i fondi preventivati<br />
non sono arrivati. Impossibile quindi<br />
completare l’opera che per ora è costata<br />
2milioni 700mila euro per gli interventi<br />
stradali (sistemazione delle<br />
carreggiate, marciapiedi, scarico acque<br />
piovane, pista ciclabile) e illuminazione<br />
pubblica. Intanto via Castrucci,<br />
via Ceccarossi, via Bossi e via Guarnieri<br />
sono state collaudate dai tecnici<br />
comunali e passeranno tutte al Comune<br />
che ne dovrà garantire la manutenzione.<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
27
28<br />
Comitato di Quartiere<br />
Parco Madonnetta Punto Verde<br />
Da questo numero, la direzione di Duilio ha deciso di affidare al CdQ Parco Madonnetta Punto Verde una pagina mensile<br />
per mettere a fuoco le problematiche del nostro quartiere e le iniziative che lo riguardano.<br />
una storia metropolitana<br />
Una storia che è sicuramente<br />
nota ai<br />
più,ma può valere<br />
la pena di raccontarla<br />
di nuovo<br />
anche per informare coloro che dovessero<br />
ignorala... Nel nostro Quartiere,nato<br />
secondo i criteri dettati dal<br />
Piano regolatore del Comune di<br />
Roma, all’interno di un insieme di<br />
casette in cortina costruite con qualche<br />
ambizione urbanistica, si estendeva<br />
una larga area compresa fra via<br />
Molajoli,via Gentilini,via Purificato<br />
rimasta per anni non bonificata tanto<br />
da diventare una discarica di materiali<br />
eterogenei .Finchè, un gruppo<br />
di abitanti di buona volontà,<br />
stanchi delle inutili richieste fatte alle<br />
Istituzioni, munito di vanghe zappe<br />
decespugliatori casalinghi unendo<br />
le proprie forze, con grande fatica,<br />
aveva reso l’area decentemente<br />
vivibile.E tutto poteva restare com’era<br />
ma esisteva una delibera del<br />
Comune di Roma per un progetto<br />
che nel gennaio 2007 fu presentato<br />
dall’Architetto Rossi del X dipartimento<br />
del Comune di Roma presso<br />
la sede del Parco della Madonnetta<br />
e che prevedeva un piano organico<br />
di sistemazione la cui realizzazione<br />
fu affidata ad una Ditta di giardinaggio.I<br />
lavori furono iniziati quasi<br />
immediatamente, portati avanti<br />
a singhiozzo finchè nel 2008, con<br />
il cambio dell’Amministrazione<br />
Comunale, furono sospesi per lungo<br />
tempo e ripresi solamente quando<br />
furono reperiti i fondi per finire<br />
di pagare la parte non ancora terminata.Finalmente,<br />
quando sembrava<br />
che tutto fosse pronto per la<br />
consegna, il XIII municipio rifiutò<br />
di prendere in consegna l’area<br />
adducendo come motivazione la<br />
carenza di fondi per mantenerla.Il<br />
che ha anche impedito che l’area<br />
possa essere data, previa gara di<br />
appalto. in gestione a chi vinca la<br />
gara.. Ciò è avvenuto oramai da<br />
quasi due anni e il giardino, abbandonato<br />
a se stesso, viene ogni giorno<br />
demolito pezzo per pezzo.Sono<br />
state divelte le arcate metalliche che<br />
dovevano servire per i rampicanti,<br />
asportate le recinzioni di legno,<br />
spaccata la pavimentazione delle<br />
aree di ritrovo, morte per mancanza<br />
di innaffiamento le numerose<br />
piante, le aree che dovevano essere<br />
verdi ricoperte di vegetazione spontanea<br />
e di escrementi di cani.Un vero<br />
disastro a detta anche da parte di quei<br />
Duilio Litorale<br />
membri delle diverseCommissioni<br />
Municipali che<br />
vengono a fare<br />
inutili sopralluoghi.Una<br />
vergogna,<br />
per gli abitanti del<br />
Quartiere.Non ci<br />
dilungheremo<br />
ad evidenziare il<br />
denaro pubblico sprecato, le attese e<br />
i disagi degli abitanti.<br />
Ne abbiamo parlato lungamente e<br />
il nostro CdQ se ne è fatto un punto<br />
di impegno per le sue politiche<br />
di intervento<br />
Soluzioni ce ne sono ed una è stata<br />
appoggiata anche con una raccolta<br />
di firme: dare l’area in gestione ad<br />
Andrea Ciabocco,gestore del P.V<br />
Qualità , un parco tenuto con la massima<br />
cura e che rappresenta per gli<br />
abitanti del Quartiere un’ancora di<br />
salvezza.<br />
Ci scusiamo con i nostri lettori per<br />
esserci dilungati nella narrazione, ma<br />
oramai sono passati troppi anni da<br />
quando sono iniziati i lavori di sistemazione<br />
e chi legge le nostre periodiche<br />
news letters sa quanti tentativi<br />
sono stati fatti e come la situazione<br />
vada sempre più deterio-<br />
randosi.<br />
Va anche detto che il giardino di<br />
via Molajoli rappresenta il punto<br />
centrale del quartiere, quello che<br />
in qualche modo dovrebbe caratterizzarlo.<br />
Ovviamente esistono<br />
altre problematiche che sono<br />
quelle comuni a tutto l’entroterra:<br />
e delle quali ci impegniamo a parlare<br />
nel prossimo numero. Chiediamo<br />
pertanto a chi ci legge di farsi<br />
interprete di quanto ritiene possa<br />
essere utile per migliorare la<br />
qualità della vita della nostra comunità<br />
scrivendo o inviando una<br />
email al periodico Duilio o al CdQ<br />
Parco Madonnetta.<br />
Ludovica Bertelli per il CdQ<br />
Parco Madonnetta<br />
Cdq.parcomadonnetta@yahoo.it<br />
redazione@publidea95.com<br />
OTTOBRE2011
Simone Funghi - Promotore Finanziario<br />
Questi ultimi mesi sono stati<br />
caratterizzati da una forte volatilità<br />
nei mercati finanziari<br />
di tutto il mondo, come si<br />
spiega questa correzione e che<br />
periodo stiamo attraversando?<br />
Negli ultimi mesi abbiamo assistito<br />
ad un forte deprezzamento<br />
di tutti gli indici azionari<br />
mondiali; una repentina<br />
discesa che ha avuto atto a seguito<br />
delle perplessità in merito<br />
alla stabilità di alcuni<br />
paesi. La paura per un fallimento<br />
greco ha innescato un<br />
effetto domino che si è esteso<br />
a molti paesi dell’area euro,<br />
anche alcuni insospettabili. I<br />
mercati hanno reagito a queste<br />
preoccupazioni realizzando<br />
una vera “rivoluzione copernicana”<br />
nei confronti dei governi.<br />
Ci spieghi meglio il significato<br />
di “rivoluzione copernicana”<br />
applicato ai mercati.<br />
Negli anni passati i governi influenzavano<br />
i mercati; dopo la<br />
pubblicazione della manovra<br />
finanziaria di ogni anno le varie<br />
piazze d’affari reagivano in<br />
maniera positiva o negativa<br />
per dimostrare l’apprezzamento<br />
o meno rispetto alle misure<br />
applicate. In questi ultimi<br />
mesi è avvenuto l’esatto opposto.<br />
I mercati hanno chiesto ai<br />
governi di mettere mano ai<br />
programmi economici e finanziari<br />
per garantire una maggiore<br />
stabilità, sia politica che<br />
economica, e misure atte a sviluppare<br />
la crescita e l’evoluzione.<br />
Questa richiesta è arrivata<br />
in modo molto forte e<br />
chiaro, con perdite importanti<br />
di valore (circa il 30%) in poco<br />
tempo.<br />
Come hanno reagito gli stati e<br />
le organizzazioni internazionali<br />
di fronte a questa “richiesta”?<br />
Hanno reagito prontamente, in<br />
modo coordinato e con ingenti<br />
stanziamenti. E’ notizia di pochi<br />
giorni fa l’erogazione, da<br />
parte del Fondo Monetario Internazionale<br />
di tremila miliardi<br />
di euro per garantire la stabilità<br />
greca e degli istituti coinvolti<br />
nel salvataggio della nazione<br />
ellenica. Questa<br />
coordinazione a livello mondiale,<br />
le grandi quantità di denaro<br />
immesse nei vari sistemi<br />
testo// Riccardo Lo Faro<br />
Fidarsi oggi...<br />
solo di professionisti<br />
seri e preparati<br />
statali e la prontezza con la<br />
quale i governi di mezza Europa<br />
hanno reagito con manovre<br />
straordinarie lanciano segnali<br />
positivi ai mercati ed alle<br />
persone.<br />
Quindi il momento chiede di<br />
attendere per quanto riguarda<br />
gli investimenti?<br />
Questo può essere vero per una<br />
parte dei risparmiatori.<br />
L’enorme volatilità che si manifesta<br />
in questo periodo può<br />
rappresentare un’opportunità<br />
da cogliere per avere importanti<br />
performance future. L’importante<br />
è avere accanto a sé<br />
un professionista che possa seguire<br />
il cliente in questa situazione<br />
e pianificare con lui gli<br />
interventi migliori da attuare<br />
per poter gestire uno scenario<br />
come quello attuale. E’ fondamentale<br />
che il consulente dia<br />
soluzioni in linea con gli obiettivi<br />
del cliente, l’orizzonte<br />
temporale e la propensione al<br />
rischio. Si parte sempre dalle<br />
esigenze del cliente.<br />
Per coloro che volessero avere<br />
maggiori informazioni sto organizzando<br />
delle riunioni, per<br />
clienti e non, che hanno<br />
l’obiettivo di fare un po’ di<br />
chiarezza tra le mille informazioni<br />
che ci inondano tutti i<br />
giorni.<br />
Chi fosse interessato può contattarmi<br />
al numero in calce.<br />
Rimango comunque a disposizione<br />
per rispondere alle domande<br />
che i lettori volessero<br />
pormi.<br />
Simone Funghi<br />
328.9580913<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
29
30<br />
Elisabetta Gualandri - Avvocato<br />
(Corte di Cassazione -<br />
Sezione Prima Civile,<br />
Sentenze n. 18618/2011<br />
e 11 agosto 2011, n. 17195)<br />
Il diritto all’assegno divorzile<br />
ha la sua fonte nella solidarietà<br />
post-coniugale, qualora il richiedente<br />
non abbia mezzi adeguati<br />
– avuto riguardo al tenore di vita<br />
mantenuto durante il matrimonio<br />
- o non possa procurarseli per<br />
ragioni oggettive qualora possa<br />
effettivamente ravvisarsi una stabile<br />
comunione di vita e di interessi<br />
alla cui costruzione il<br />
coniuge richiedente abbia dato<br />
un contributo.<br />
La Corte di cassazione con sentenza<br />
n. 18618/2011 si pronuncia<br />
in favore delle “casalinghe”<br />
quando afferma che se la moglie<br />
non ha mai lavorato perché impegnata<br />
nella vita domestica<br />
(casalinga), dedicandosi in via<br />
esclusiva all’accudimento del<br />
marito e dei figli acquisisce il<br />
pieno diritto all’assegno di divorzio<br />
ritenuta dalla giurisprudenza<br />
possedere “capacità di<br />
guadagno pressoché nulla”.<br />
Nella determinazione dell’entità<br />
dell’ assegno divorzile – dice la<br />
Cassazione - oltre al reddito, rilevano<br />
anche le “sostanze” dell’obbligato<br />
e pertanto l’assegno<br />
andrà comunque parametrato<br />
sull’intero patrimonio e non<br />
soltanto ad i guadagni, ad esempio,<br />
se pur possedendo un reddito<br />
basso l’ex coniuge risulta<br />
proprietario di diversi immobili,<br />
questo fatto inciderà sulla deter-<br />
minazione di un piu’ alto assegno<br />
divorzile che garantisca lo<br />
stesso tenore di vita “presunto”<br />
dalla consistenza dal patrimonio<br />
e dai redditi. Come indicato da<br />
una recente sentenza della Cassazione<br />
“il tenore di vita cui rapportare<br />
il giudizio di<br />
adeguatezza dei mezzi a disposizione<br />
del coniuge richiedente<br />
l’assegno di divorzio è quello offerto<br />
dalle potenzialità economiche<br />
dei coniugi – ossia<br />
dall’ammontare complessivo dei<br />
loro redditi e delle loro disponibilità<br />
patrimoniali – e non già<br />
quello tollerato, o subito, o<br />
anche concordato con<br />
l’adozione di particolari criteri<br />
di suddivisione delle spese familiari<br />
e di disposizione dei redditi<br />
personali residui”. Questo<br />
significa che sebbene l’ex coniuge<br />
abbia imposto – pur facoltoso<br />
– un tenore di vita<br />
miserabile per egoismo o<br />
tirchieria – il Tribunale non ne<br />
terrà conto imponendogli un assegno<br />
divorzile raccordato alle<br />
sue reali capacità economiche.<br />
Le cose cambierebbero invece -<br />
secondo una recentissima sentenza<br />
della Corte di Cassazione<br />
(11 agosto 2011, n. 17195) se la<br />
casalinga in questione ( o comunque<br />
l’ex coniuge fruitore<br />
dell’assegno divorzile) instaurasse<br />
una convivenza stabile con<br />
un nuovo partner – fondando con<br />
questi una vera e propria famiglia<br />
di fatto i cui caratteri sono<br />
individuati nel sostegno economico<br />
e morale e condivisione di<br />
un progetto di vita- non neces-<br />
Duilio Litorale<br />
Assegno<br />
divorzile e<br />
casalinghe<br />
sariamente dei figli) perché verrebbe<br />
considerato dal Tribunale<br />
motivo valido per il non ottenimento<br />
o la perdita dell’assegno<br />
divorzile “ rescindendosi così<br />
ogni connessione con il tenore ed<br />
il modello di vita caratterizzanti<br />
la pregressa fase di convivenza<br />
matrimoniale e, con ciò, ogni<br />
presupposto per la riconoscibilità<br />
di un assegno divorzile” E<br />
continua con : “Il parametro dell’adeguatezza<br />
dei mezzi rispetto<br />
al tenore di vita goduto durante<br />
la convivenza matrimoniale da<br />
uno dei partner, non può che<br />
venir meno di fronte all’esistenza<br />
di una famiglia, ancorchè di<br />
fatto.E’ evidente peraltro che<br />
non vi è né identità, né analogia<br />
tra il nuovo matrimonio del coniuge<br />
divorziato, che fa automaticamente<br />
cessare il suo diritto<br />
all’assegno”,<br />
Che succede se il rapporto di<br />
convivenza stabile dell’ex co-<br />
OTTOBRE2011
niuge al quale è stato tolto l’assegno<br />
finisce?<br />
Come è noto i provvedimenti<br />
economici di separazione e divorzio<br />
sono modificabili con un<br />
ricorso al Tribunale (sia i provvedimenti<br />
di separazione che<br />
quelli di divorzio) a mutamento<br />
dei presupposti di fatto che<br />
hanno generato la loro concessione;<br />
Ad esempio, se veniva<br />
concesso un assegno di 100 sul<br />
presupposto che l’ex coniuge<br />
guadagnava all’epoca 500 , se<br />
questi – mutata la circostanza di<br />
fatto – ora guadagna 1000 per<br />
esempio- si potrà chiedere al<br />
Tribunale un aumento dell’assegno,<br />
quindi, tornando all’ex co-<br />
niuge ed alla fine della sua convivenza<br />
per la quale aveva perso<br />
il diritto all’assegno, questi potrà<br />
proporre al Tribunale una nuova<br />
domanda di assegno basata appunto<br />
sulla modifica del presupposto<br />
di fatto (cessazione della<br />
convivenza -stato di quiescenza<br />
dell’assegno) “ potendosene invero<br />
riproporre l’attualità per<br />
l’ipotesi di rottura della nuova<br />
convivenza tra i familiari di<br />
fatto”. E prosegue la Cassazione:<br />
“E’ vero che giurisprudenza<br />
consolidata di questa Corte (tra<br />
le altre, da ultimo, Cass. n<br />
23968/2010) afferma che la<br />
mera convivenza del coniuge con<br />
altra persona non incide di per<br />
sè direttamente sull’assegno di<br />
mantenimento. E tuttavia, ove<br />
tale convivenza assuma i connotati<br />
di stabilità e continuità, e i<br />
conviventi elaborino un progetto<br />
ed un modello di vita in comune<br />
(analogo a quello che; di regola<br />
caratterizza la famiglia fondata<br />
sul matrimonio: come già si diceva,<br />
arricchimento e potenziamento<br />
reciproco della<br />
personalità dei conviventi, e trasmissione<br />
di valori educativi ai<br />
figli (non si deve dimenticare che<br />
obblighi e diritti dei genitori nei<br />
confronti dei figli sono assolutamente<br />
identici, ai sensi dell’art.<br />
30 Cost. e art. 261 c.c., in ambito<br />
matrimoniale e fuori dal matrimonio),<br />
la mera convivenza si<br />
trasforma in una vera e propria<br />
famiglia di fatto (al riguardo,<br />
Cass., n. 4761/1993).<br />
A quel punto il parametro dell’adeguatezza<br />
dei mezzi rispetto<br />
al tenore di vita goduto durante<br />
la convivenza matrimoniale da<br />
uno dei partner non può che<br />
venir meno di fronte: all’esistenza<br />
di una famiglia, ancorchè<br />
di fatto. Si rescinde così ogni<br />
connessione con il tenore ed il<br />
modello di vita caratterizzanti la<br />
pregressa fase di convivenza matrimoniale<br />
e, con ciò, ogni presupposto<br />
per la riconoscibilità di<br />
un assegno divorzile, fondato<br />
sulla conservazione di esso (v.<br />
s.u. 2 punto Cass. 2003 n.<br />
11975).<br />
Avv. Elisabetta Gualandri<br />
Riceve per appuntamento<br />
lun –giov 13/17 (orario<br />
continuato) venerdì dalle<br />
ore 12 alle ore 14<br />
Via delle Gondole n.13<br />
00121 Ostia Lido ROMA<br />
065694688- 065696933<br />
(segreteria)<br />
0656339711 (diretto)<br />
avvgualandri@libero.it<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
31
LA B ELLEZZA DELLA SALUTE<br />
32<br />
Ringiovanire<br />
a qualsiasi età<br />
Sono una signora di 65 anni<br />
ancora molto attiva sia da un<br />
punto di vista lavorativo che sociale<br />
e vorrei ridurre i segni del<br />
tempo e dell’età senza alcun rischio<br />
per la salute e senza risultare<br />
ridicola!<br />
Cosa posso fare?<br />
Proviamo a fare chiarezza…<br />
Dobbiamo valutare due aspetti<br />
fondamentali e cioè: lo stato generale<br />
di salute e le condizioni<br />
cutanee presenti.<br />
Lo stato di salute è sicuramente<br />
l’elemento che deve interessarci<br />
di più. Qualsiasi trattamento, sia<br />
chirurgico che non, è consigliabile<br />
che venga svolto in assenza<br />
di patologie rilevanti in atto<br />
come ad esempio il diabete,<br />
l’ipertensione, patologie vascolari,<br />
cardiopatie, bronco pneumopatie,<br />
patologie oncologiche<br />
ecc… tipiche per lo più dell’età<br />
senile. I motivi sono molti; dapprima<br />
legati ad una vera controindicazione<br />
all’anestesia e poi<br />
per problemi legati a difficoltà<br />
reali affinché si ottengano dei<br />
buoni risultati dal punto di vista<br />
estetico.<br />
L’altro aspetto importante è lo<br />
stato in cui la pelle appare al momento<br />
in cui si prende la decisione<br />
di incominciare ad<br />
avvalersi della chirurgia o della<br />
medicina estetica. E’ necessario<br />
che venga effettuata un’accurata<br />
valutazione. Se nel corso degli<br />
anni sono state effettuati trattamenti<br />
anche blandi che hanno<br />
contribuito al mantenimento di<br />
un buon turgore e volti alla prevenzione<br />
dell’invecchiamento<br />
cutaneo, molto probabilmente<br />
saranno sufficienti trattamenti di<br />
modesta invasività che avranno<br />
comunque ottimi risultati. Di<br />
contro, molto probabilmente, affinché<br />
si ottengano risultati apprezzabili,<br />
nella maggior parte<br />
dei casi sarà necessario intervenire<br />
chirurgicamente. Effettuare<br />
un lifting chirurgico da un risultato<br />
eccellente (pelle liscia e levigata,<br />
rughe spianate, aspetto<br />
rilassato) ma tutto ciò va considerato<br />
nell’insieme di ogni singola<br />
persona. Avere un viso che<br />
Duilio Litorale<br />
A colloquio con...<br />
Dott. Andrea Garelli<br />
Specialista in<br />
Chirurgia Plastica<br />
Ricostruttiva ed Estetica<br />
non palesa l’età effettiva ma un<br />
corpo che la evidenzia creerà sicuramente<br />
una disarmonia agli<br />
occhi della stessa persona e delle<br />
persone che inevitabilmente la<br />
valuteranno…<br />
In conclusione, ogni trattamento<br />
volto al ringiovanimento è opportuno<br />
che venga eseguito già<br />
dai primi segni del tempo in<br />
modo di poter ottenere e mante-<br />
nere l’armonia tra viso, corpo e<br />
spirito.<br />
Via del Mar Giallo, 20 - Ostia<br />
Lido<br />
Tel. 06.56368500<br />
www.andreagarelli.eu<br />
e-mail: andreagarel@tiscali.it<br />
OTTOBRE2011
L’OBESITà<br />
nell’anziano<br />
L’obesità è considerata una<br />
patologia anche nell’anziano?<br />
In passato il sovrappeso nell’anziano<br />
era una condizione un<br />
poco sottovalutata in quanto<br />
considerata una conseguenza secondaria,<br />
quasi inevitabile, dell’avanzare<br />
dell’età.<br />
Oggi invece le viene rivolta<br />
un’attenzione maggiore a causa<br />
delle sue possibili conseguenze<br />
sulla salute.<br />
Quali sono le conseguenze che<br />
si possono avere con l’avanzare<br />
dell’età se il peso corporeo<br />
tende a diventare eccessivo?<br />
Nell’anziano possono determinarsi<br />
o aggravarsi patologie come<br />
il diabete, le dislipidemie (aumento<br />
di colesterolo e trigliceridi),<br />
le artropatie, l’ipertensione<br />
arteriosa e i problemi respiratori.<br />
Tutto ciò contribuisce a peggiorare<br />
la qualità della vita e a ridurre<br />
le capacità motorie del soggetto.<br />
Mai come nell’avanzare dell’età<br />
è necessario il movimento fisico<br />
al fine di rallentare la patologia<br />
artrosica e favorire la circolazione<br />
sanguigna.<br />
Secondo alcuni studi, nelle persone<br />
obese la disabilità compare<br />
circa 10 anni prima che nelle persone<br />
normopeso a causa della<br />
comparsa o dell’aggravarsi delle<br />
patologie sopra citate.<br />
E’ anche vero però che, soprattutto<br />
nelle donne, un indice di<br />
massa corporea (BMI) basso è<br />
associato ad una riduzione della<br />
durata della vita e ad un peggioramento<br />
della capacità motoria<br />
degli arti inferiori.<br />
La frequenza dell’obesità come<br />
tende a modificarsi nel tempo?<br />
Proprio come nella popolazione<br />
generale, anche negli anziani, in<br />
questi ultimi anni, si è assistito ad<br />
un notevole aumento di frequenza<br />
del sovrappeso e dell’obesità<br />
Questo avviene in entrambi i<br />
sessi, a tutte le età, in tutte le<br />
razze e per tutti i livelli di istruzione.<br />
Tutto ciò sembra in contraddizione<br />
con l’aumento dell’età media<br />
di sopravvivenza, ma molto<br />
probabilmente solo nel futuro si<br />
potranno vedere gli effetti sulla<br />
sopravvivenza di questa “epidemia”<br />
che colpisce la popolazione<br />
di tutti i paesi occidentali ed oramai<br />
anche quelli in via di sviluppo.<br />
Quali sono i fattori che facilitano<br />
lo sviluppo dell’obesità<br />
negli anziani?<br />
La causa principale dell’obesità è<br />
sempre, come anche nei giovani,<br />
uno squilibrio energetico tra le<br />
calorie ingerite e quelle consumate.<br />
Si associano scorrette abitudini<br />
alimentari come il consumo di<br />
cibi e bevande ad alto contenuto<br />
calorico, con una riduzione dell’attività<br />
fisica; con l’avanzare<br />
dell’età si cammina di meno, si<br />
sta più tempo in casa seduti, e<br />
raramente si fa attività sportiva.<br />
Inoltre con il progredire dell’età<br />
si ha un rallentamento del metabolismo<br />
ed una riduzione notevole<br />
del fabbisogno calorico.<br />
Nelle persone anziane svolge anche<br />
un ruolo importante, a volte,<br />
la solitudine che spinge ad un disordine<br />
alimentare che porta al<br />
consumo di cibi veloci e gratificanti<br />
come i carboidrati.<br />
Quali sono le strategie per<br />
combattere questa patologia?<br />
Il meccanismo migliore è quello<br />
di risolvere i problemi di peso<br />
nei bambini e negli adulti ricorrendo<br />
ad una corretta educazione<br />
alimentare che spieghi quali possono<br />
essere le fonti “inapparenti”<br />
di calorie e come sia necessario<br />
incrementare in modo sano il dispendio<br />
energetico.<br />
Come variano le prospettive di<br />
vita per un anziano obeso?<br />
Negli ultra ottantacinquenni un<br />
moderato sovrappeso sembrerebbe<br />
non comportare un aumento<br />
della mortalità, anzi potrebbe<br />
rivelarsi più pericoloso un<br />
dimagramento eccessivo.<br />
Sulle statistiche però potrebbe in-<br />
testo// Carola Chiarlitti<br />
A colloquio con...<br />
Dott.ssa Giordana Franciotti<br />
Specialista in endocrinologia<br />
malattie metaboliche<br />
e diabetologia<br />
cidere il fatto che molti obesi<br />
gravi non arrivano a diventare<br />
molto anziani, gli uomini obesi<br />
infatti sopravvivono poco dopo<br />
la mezza età a causa delle concomitanti<br />
patologie cardiovascolari,<br />
mentre coloro che sopravvivono<br />
raggiungono un equilibrio<br />
che li rende apparentemente resistenti<br />
ai danni del grasso corporeo<br />
in eccesso.<br />
Concludendo quindi, nell’anziano<br />
va evitata la perdita di peso<br />
aggressiva e bisogna porsi degli<br />
obiettivi meno pretenziosi che<br />
nei soggetti più giovani.<br />
Bisogna tendere più che altro a<br />
migliorare i parametri respiratori,<br />
la capacità motoria e a regolare i<br />
valori metabolici nel sangue (glicemia,<br />
colesterolo, trigliceridi).<br />
Ovviamente in caso di obesità<br />
grave l’approccio sarà diverso.<br />
Dott.ssa Giordana Franciotti<br />
Studio:<br />
06.56338303/338.9297283<br />
e-mail:<br />
giordanafranciotti@tiscali.it<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
33<br />
B
LA B ELLEZZA DELLA SALUTE<br />
34<br />
Bioenergetica<br />
per superare la paura<br />
di viaggiare<br />
La ricerca scientifica, effettuata<br />
sui molteplici casi di paure che<br />
impediscono la realizzazione di<br />
ciò che si desidera intensamente<br />
concretizzare, ha dimostrato che<br />
ogni apprensione è provocata da<br />
problematiche psicocorporee<br />
che albergano nell’inconscio e<br />
nel corpo incastonate e memorizzate<br />
nelle stasi di energia. Alcune<br />
persone che desiderano ardentemente<br />
viaggiare e scoprire<br />
il mondo vengono bloccate dal<br />
terrore degli incidenti e dal confronto<br />
con l’ignoto. Il terrore<br />
dell’aereo, per esempio, oltre a<br />
rappresentare una paura del<br />
Abbandonarsi fiduciosamente all’’altro<br />
Lasciarsi sostenere dando credibilità<br />
Aprirsi alla vita sostenendosi reciprocamente<br />
Duilio Litorale<br />
A colloquio con...<br />
Dott. Maria Stallone Alborghetti<br />
Psicoterapeuta, supervisore e terapeuta didatta in analisi<br />
Bioenergetica presso la Siab.<br />
Psicologa analista di formazione junghiana e training<br />
autogeno.<br />
reale, a livello inconscio<br />
è una forte riluttanza a<br />
lasciarsi andare serenamente<br />
nelle mani del pilota.<br />
La possibilità di essere<br />
portati, guidati e<br />
aiutati rappresenta il timore<br />
inconsapevole di<br />
non poter essere autonomi,<br />
rimanere bloccati<br />
e traditi dal prossimo<br />
senza possibilità di reagire.<br />
La mancanza di<br />
stima nel pilota è la proiezione<br />
dell’assenza di<br />
fede in se stessi, provocata<br />
dalle contrazioni respiratorie<br />
ed energetiche,<br />
costruite durante la<br />
prima infanzia poiché è<br />
stato negato il diritto di<br />
avere bisogno e di essere<br />
liberi nella personale<br />
espressione verbale<br />
e motoria. L’introiezione<br />
degli impedimenti<br />
e tradimenti psicologici<br />
in tenera età induce a<br />
sentire di non potersi<br />
dare credito, pertanto<br />
viene proiettata l’immagine<br />
di sé su tutto il<br />
mondo, fino al punto di<br />
non riuscire a fidarsi<br />
neppure di ballare in<br />
coppia. Il panico degli<br />
incidenti in macchina,<br />
se inibisce la vita, scaturisce<br />
dal conflitto inconscio<br />
tra il desiderio<br />
di tollerare il prossimo,<br />
perché si ha infinito bisogno<br />
della loro simpatia,<br />
in contrasto con la<br />
forte spinta ad aggredire<br />
l’oggetto della propria<br />
dipendenza all’approvazione.<br />
La dualità è generata<br />
dalla necessità di<br />
espandersi in modo vitale, ma<br />
nel frattempo frenata dal senso<br />
di colpa verso le figure familiari<br />
significative che sono limitate<br />
nei loro desideri di conoscenza<br />
e di esplorazione<br />
spazio temporale, oppure che<br />
hanno contribuito ad inibire il<br />
corpo e la mente. La scissione<br />
tra inconscio e coscienza si radica<br />
nei primi anni di vita in seguito<br />
ad un’educazione formale<br />
e restrittiva, vincolata ai pregiudizi<br />
sociali; in casi più gravi<br />
s’instaura addirittura nel periodo<br />
prenatale, oppure durante<br />
l’allattamento per incapacità affettiva<br />
della madre, o per conflitti<br />
irrisolti della coppia genitoriale.<br />
L’intervento<br />
bioenergetico può aiutare chi è<br />
determinato a voler viaggiare,<br />
agendo nell’inconscio e sul<br />
corpo con esercizi mirati a sciogliere<br />
le contrazioni e a potenziare<br />
l’autostima, fino a potersi<br />
abbandonare agli altri fiduciosamente.<br />
La liberazione delle<br />
forti emozioni pregresse, rabbia<br />
e dolore congelate durante l’infanzia<br />
per non disturbare i propri<br />
procreatori, scioglie i blocchi<br />
muscolari per far fluire le<br />
energie frizzanti in tutto il fisico.<br />
Il lavoro bioenergetico capillare,<br />
svolto dalla punta dei<br />
piedi fino agli occhi, prende in<br />
considerazione ogni segmento<br />
corporeo per attivare una forte<br />
propensione a esplorare se stessi<br />
e l’universo interiore ed esteriore<br />
con fiducia e forza stimolante.<br />
Dott. Maria Stallone Alborghetti<br />
V.le dei Promontori 50, 00122<br />
Ostia Lido - Roma,<br />
Tel. 06.8600922 / 338.543.8008<br />
www.bioenergeticaonline.it.<br />
OTTOBRE2011
Icoone<br />
Viso<br />
Dalla tecnologia Fasel Icoone<br />
nasce il nuovo manipolo per<br />
il viso, collo e decoltè. Basandosi<br />
sullo stesso principio<br />
di aspirazione ritmata micro-alveolare<br />
utilizzato fino ad oggi<br />
per le gambe ed il corpo, questa<br />
nuova apparecchiatura rappresenta<br />
un valido supporto<br />
nell’attenuazione delle rughe,<br />
nel rimodellamento dei contorni<br />
del viso ed il rassodamento<br />
delle zone rilassate. Come per<br />
le applicazioni corpo, la tecnica<br />
viso è assolutamente non invasiva<br />
e permette di ottenere un<br />
benefico effetto di ringiovanimento<br />
assolutamente naturale.<br />
Per info www.med-tech.it<br />
La nostra società quasi<br />
ci impone di eliminare<br />
il difetto che ci<br />
affligge e ci perseguita. In<br />
America questa ossessione<br />
della bellezza, chiamata<br />
"Cosmetic surgery addiction",<br />
colpisce il 30% degli<br />
over 40, uomini e donne che<br />
nel tentativo di mantenersi<br />
giovani, ricorrono a continui<br />
trattamenti medico/estetici:<br />
laser, peeling, massaggi,<br />
botox&filler.<br />
Ma l'effetto icona coinvolge<br />
anche le giovanissime, che<br />
in tenera età richiedono interventi<br />
correttivi. Non c'è<br />
niente di male nel cercare<br />
di ritardare l'invecchiamento,<br />
senza contare che la<br />
moderna cosmesi offre<br />
creme antiaging super efficaci<br />
e le tecniche di "correzione"<br />
sono sempre più soft<br />
e sicure, ma l'importante è<br />
non esagerare.<br />
La filosofia da seguire è<br />
quella della bellezza quotidiana<br />
e del mantenimento:<br />
cure progressive e mirate,<br />
secondo l'età, per tenere<br />
sotto controllo i segni del<br />
tempo e avere una pelle luminosa<br />
e tonica. Ecco<br />
un’interessante novità<br />
emersa dall'XII Congresso<br />
di Medicina Estetica di Milano.<br />
Di Monica Melotti<br />
Agisce su rughe e rilassamento<br />
cutaneo<br />
di viso, collo e decolleté<br />
attraverso una particolare<br />
micro stimolazione<br />
alveolare emessa da due<br />
manipoli.<br />
Levigatura, drenaggio e rassodamento<br />
sono le tre<br />
azioni principali di Icoone<br />
Viso. «Ogni millimetro del<br />
viso viene stimolato con<br />
un'intensa azione sui fibroblasti<br />
e un miglioramento<br />
nella produzione di elastina<br />
e collagene», spiega Francesco<br />
Artale, medico este-<br />
A colloquio con...<br />
tico e chirurgo vascolare a<br />
Roma e Milano. «Il trattamento<br />
è piacevole,<br />
dura mezz'ora e prevede<br />
un ciclo di 10-15 sedute,<br />
una o due volte alla settimana.<br />
Già dalla seconda o<br />
terza seduta i solchi e le rughe<br />
iniziano ad attenuarsi e<br />
l'effetto lifting è assicurato.<br />
Si possono creare protocolli<br />
"ad personam", studiati<br />
sulle specifiche esigenze fisiologiche<br />
e morfologiche».<br />
STUDIO MEDICO MED&TECH<br />
Via delle Baleniere 91, Ostia - Tel. 06.5640488<br />
Viale Mazzini, 73 - Roma - Tel. 06.37513952<br />
www.med-tech.it - info@med-tech.it<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
35<br />
S
LA B ELLEZZA DELLA SALUTE<br />
36<br />
Attività fisica e<br />
massa ossea<br />
Unanime è l’accordo fra<br />
differenti Scuole dì pensiero<br />
circa l’attività fisica<br />
riferita a donne giovani, in<br />
età perimenopausale, postmenopausale<br />
nei confronti<br />
della<br />
malattia osteroporotica, tuttavia<br />
non è omogenea l’opinione<br />
riguardo tipo, intensità,<br />
frequenza e durata<br />
dell’esercizio fisico atto ad<br />
incrementare la massa ossea<br />
ed a ridurre la perdita.<br />
Gli effetti dell’attività fisica<br />
sono più evidenziabili negli<br />
atleti .<br />
Così i tennisti, i professionisti<br />
presentano una marcata<br />
ipertrofia all’arto normalmente<br />
impegnato nell’attività fisica<br />
con i valori 35% superiore all’arto<br />
controlaterale. La stessa<br />
considerazione vale per altri<br />
sport quali il football e similari,<br />
nei quali i giocatori presentano<br />
un maggior contenuto minerale<br />
nel braccio e nella gamba ossea<br />
dell’arto, mentre i valori dell’arto<br />
controlaterale sono sovrapponibili<br />
a quanto ritrovato<br />
in soggetti che non praticano attività<br />
sportiva.<br />
Verosimilmente la relazione<br />
esercizio fisico-massa ossea efficace<br />
è determinata più che dall’intensità,<br />
dall’esercizio e dalla<br />
sua continuità nel tempo.<br />
Il fattore genetico e l’esercizio<br />
fisico nel finalismo della<br />
massa ossea.<br />
Il dato appurato è che ad ogni<br />
periodo della vita la densità ossea<br />
è il risultato del picco di<br />
massa ossea raggiunto all’età<br />
adulta sottratto dall’eventuale<br />
perdita ossea.<br />
I valori del picco, ovviamente,<br />
variano largamente.<br />
Nelle donne, alla menopausa, 2<br />
deviaizoni standard (DS) al di<br />
sopra ed al di sotto del valore<br />
considerato normale corrispondono<br />
grosso modo al 20%.<br />
Così è segnalato, nelle donne<br />
australiane, un valore 2DS pari<br />
Duilio Litorale<br />
al +/- 18% per la vertebra lombare<br />
e del +/- 24% per il collo<br />
del femore. E’ semplicistico<br />
parlare di picco di massa ossea<br />
quando si valuta la profilassi<br />
contro l’osteoporosi postmenopausale<br />
e senile se poi il confronto<br />
è determinato principalmente<br />
dalla base genetica con<br />
l’intervento dei fattori ambientali.<br />
Verosimilmente genetica è la regolazione<br />
del turnover osseo.<br />
Non è ancora definibile il grado<br />
di risposta dello scheletro all’esercizio<br />
fisico, essendo il<br />
tutto condizionato dalla serie di<br />
fattori sopraenunciati. Se però è<br />
chiara la necessità di un pro-<br />
A colloquio con...<br />
Sasan Nazarieh<br />
Terapista<br />
specialista della riabilitazione<br />
gramma di attività fisica<br />
nella profilassi dell’ostioporosi,<br />
è altrettanto evidente<br />
che l’attività fisica<br />
portata all’estremo, determina<br />
situazioni deleterie<br />
per la massa ossea. Così<br />
nelle atlete è comune una<br />
carenza estrogenica,<br />
come nei maratoneti è regola<br />
una diminuzione<br />
della densità vertebrale.<br />
L’attività fisica, pertanto<br />
va intesa come entità in<br />
grado di influenzare la<br />
massa ossea ma che deve<br />
essere circoscritta e definita<br />
per tempo, sforzo e<br />
qualità al fine di non ottenere<br />
effetti finali indesiderati e di<br />
non dovere risultare inaccettabile<br />
al paziente.<br />
Nel prossimo numero oltre ad<br />
alcune considerazioni finali del<br />
rapporto massa ossea ed esercizio<br />
fisico, indicheremo un programma<br />
giornaliero di attività<br />
fisica e quali gli esercizi più<br />
idonei.<br />
Studio: Via Polinesia, 7 -<br />
00121 Ostia Lido - Roma<br />
Tel. 06.5600749<br />
cell. 393.9186651<br />
OTTOBRE2011
La visione binoculare normale<br />
è la capacità di vedere con i due<br />
occhi contemporaneamente e di<br />
fondere le immagini che si ricevono<br />
da essi. La fisiologia della<br />
visione binoculare è strettamente<br />
dipendente dalle condizioni<br />
della motilità oculare<br />
estrinseca nel senso che perché<br />
si sviluppi e si conservi una visione<br />
binoculare normale è necessario<br />
che esistano condizioni<br />
motorie che lo consentano e che<br />
non vi siano quindi disturbi della<br />
motilità oculare.<br />
I principali disturbi della motilità<br />
oculare sono: l’eteroforia, lo<br />
strabismo concomitante, lo strabismo<br />
paralitico e il nistagmo.<br />
Circa il 4-5 % dei bambini è colpito<br />
da qualche forma di eteroforia<br />
e di strabismo, a secondo del<br />
tipo di deviazione l’età di insorgenza<br />
varia. Oggi ci occuperemo<br />
in modo abbastanza sommario,<br />
poiché sono argomenti vasti e<br />
complessi. dell’eteroforia e dello<br />
strabismo concomitante, che<br />
sono i più comuni disturbi della<br />
motilità oculare.<br />
L’eteroforia è un disturbo della<br />
motilità mantenuto latente dalla<br />
fusione dell’immagine. Può<br />
scompensarsi allorché viene a<br />
mancare la contemporanea percezione<br />
visiva con i due occhi,<br />
A colloquio con...<br />
Dott. Gianfranco<br />
Panarello Muscolino<br />
Specialista in clinica Oculistica<br />
e Chirurgia Oculare<br />
per esempio si copre uno dei due<br />
occhi o in particolari condizioni<br />
generali di stanchezza, in malattie<br />
debilitanti, ecc. Mentre l’eteroforia<br />
è un disturbo latente della<br />
motilità oculare che può essere<br />
messo in evidenza soltanto interrompendo<br />
la visione binoculare,<br />
lo strabismo concomitante invece<br />
è un disturbo presente nell’ambiente;<br />
lo strabismo concomitante<br />
si differenzia dalle eteroforie per<br />
le conseguenze spesso accentuate<br />
che determina sulla visione binoculare<br />
e su quella monoculare<br />
dell’occhio deviato.<br />
Questi due disturbi della motilità<br />
oculare sono la conseguenza di<br />
cause diverse che brevemente<br />
elenchiamo:<br />
1) Cause anatomiche: anomalie<br />
di forma e contenuto delle orbite,<br />
nonché dei muscoli oculari<br />
per quanto riguarda la loro lunghezza,<br />
l’inserzione sclerale o<br />
ossea e l’eventuale esistenza di<br />
I disturbi della<br />
MOTILITA’ OCULARE<br />
anomalie espansioni<br />
legamentose fra i<br />
muscoli o fra muscoli<br />
e sclera.<br />
2) Cause refrattarie:<br />
sia a miopia che<br />
l’ipermetropia possono<br />
predisporre<br />
alle deviazioni<br />
dell’occhio sia verso<br />
l’interno che verso l’esterno indifferentemente.<br />
3) Cause fusionali: una visione<br />
binoculare scarsa può provocare<br />
eteroforia o strabismo concomitante.<br />
4) Cause neurologiche: le eteroforie<br />
e lo strabismo concomitante<br />
potrebbero iniziare come episodi<br />
di paralisi oculare che col tempo<br />
acquisterebbero carattere di concomitanza.<br />
LA CLASSIFICAZIONE DELLE<br />
ETEROFORIE è LA SEGUENTE:<br />
a) Esoforie cioè deviazioni latenti<br />
dell’occhio all’interno.<br />
b) Exoforie cioè deviazioni latenti<br />
dell’occhio all’esterno.<br />
c) Iperforie cioè deviazioni latenti<br />
verso alto di un occhio rispetto<br />
all’altro.<br />
d) Cicloforie cioè deviazioni latenti<br />
rotatorie intorno all’asse sagittale.<br />
LA CLASSIFICAZIONE<br />
DELLO STRABISMO<br />
CONCOMITANTE<br />
è LA SEGUENTE:<br />
a) Esotropie cioè deviazioni<br />
verso l’interno di un occhio o di<br />
entrambi in modo evidente.<br />
b) Exotropie cioè deviazioni<br />
verso l’esterno di un occhio o di<br />
entrambi in modo evidente.<br />
c) Ipertropie cioè deviazione<br />
verticale dell’occhio.<br />
d) Ciclotropie cioè deviazione<br />
rotatoria dell’occhio.<br />
In conclusione per evidenziare e<br />
studiare i difetti della motilità<br />
oculare nei bambini è necessaria<br />
una visita oculistica completata<br />
da una visita ortottica per poter<br />
avere il giusto indirizzo terapeutico<br />
che consisterà in: prescrizione<br />
di adeguate lenti correttive<br />
dell’eventuale difetto ottico:<br />
eventuali prescrizioni ortottiche<br />
quali il bendaggio od altre; ed in<br />
ultimo nel ricorso alla correzione<br />
chirurgica di alcuni tipi di<br />
eteroforie e di strabismi concomitanti<br />
sopra descritti.<br />
Lido Laser<br />
Via Isole del Capoverde, 308<br />
Ostia Lido - Roma<br />
Tel. 06.56339860<br />
Cell. 335.5214614<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
37<br />
S
LA B ELLEZZA DELLA SALUTE<br />
38<br />
Abbiamo il piacere di colloquiare<br />
con due stimatissimi<br />
Psicologi che operano nel nostra<br />
territorio e che ci parleranno<br />
della loro azione<br />
professionale rivolta a chi<br />
vuole un sostegno per la propria<br />
situazione emotiva. Chiediamo,<br />
quindi alla Dott.ssa<br />
Marasco, Psicoterapeuta ed al<br />
Dott. Valerio, Psicologo Coach<br />
cosa fate voi per lavorare con<br />
le “emozioni”?<br />
Dott.ssa Marasco: Proprio così,<br />
noi lavoriamo con le emozioni<br />
dei nostri pazienti. Il nostro compito<br />
è quello di aiutare le persone<br />
a “riconciliarsi” con le proprie<br />
emozioni: molte delle persone<br />
che incontriamo lamentano una<br />
confusione interiore, un groviglio<br />
di emozioni indistinguibili<br />
che portano tanta sofferenza con<br />
sé. Ciò che ho appena descritto è<br />
la parte finale di un processo che,<br />
nel tempo, ha visto la persona<br />
perdere progressivamente contatto<br />
con le sue emozioni, mettendole<br />
in secondo piano<br />
attraverso un non disponibilità<br />
all’ascolto di sé e dimenticando<br />
quel benessere psicofisico per<br />
noi tanto importante.<br />
Dott. Valerio: “Lavorare con le<br />
emozioni” significa dunque riavvicinarsi<br />
a se stessi a piccoli<br />
passi, riconoscendo tutte le emozioni<br />
che proviamo, dando loro<br />
un nome e un posto nella nostra<br />
vita. Ma non basta! Il passo successivo<br />
è quello di prendere con<br />
A colloquio con...<br />
Dott.ssa Ombretta Marasco<br />
Psicologo clinico e di comunità<br />
Psicoterapeuta<br />
sé le proprie emozioni, accettarle,<br />
siano esse piacevoli o spiacevoli,<br />
abbandonando ogni paura<br />
di soccombere ad esse. Per facilitare<br />
questo processo abbiamo<br />
pensato di creare “uno spazio e<br />
un tempo” dedicato esclusivamente<br />
al sentire e elaborare le<br />
emozioni: il gruppo di sostegno.<br />
Di cosa si tratta esattamente?<br />
Dott. Valerio: Il gruppo di sostegno<br />
emotivo è uno strumento<br />
per cominciare a conoscersi meglio<br />
attraverso un gruppo di persone<br />
condotto da uno o più<br />
terapeuti. Richiede un impegno<br />
minimo in ordine di tempo, gli<br />
incontri hanno durata di circa<br />
due ore ad incontro ed una cadenza<br />
quindicinale o mensile a<br />
fronte di molti benefici: riscoprire<br />
parti di sé dimenticate, trovare<br />
nuove risorse, diminuire la<br />
confusione emotiva che può causare<br />
esperienze dolorose o ambigue,<br />
diluire un sentimento di<br />
solitudine oggi molto diffuso.<br />
Duilio Litorale<br />
Dott.ssa Marasco: Con il nostro<br />
aiuto ciascun partecipante al<br />
gruppo può cominciare un percorso<br />
di esplorazione di sé nel rispetto<br />
dei propri tempi interiori<br />
ed in un contesto in cui il giudizio<br />
non trova posto. Il gruppo sostiene<br />
armoniosamente ciascun<br />
partecipante, creando sinergie<br />
che aiutano il processo di riflessione<br />
che ciascuno fa nel suo intimo.<br />
Si creano così circoli<br />
virtuosi che producono benessere<br />
e aumentano la qualità di<br />
vita delle persone.<br />
Chi sono le persone che possono<br />
partecipare?<br />
Dott.ssa Marasco: Chiunque<br />
può partecipare. Sia persone che<br />
hanno già fatto dei percorsi terapeutici<br />
e sia persone che si avvicinano<br />
per la prima volta alla<br />
Psicologia o comunque a strumenti<br />
di crescita. Chi già ha<br />
avuto percorsi di crescita, magari<br />
individuali, potrà ritrovare la<br />
profondità e la capacità di riela-<br />
testo// Riccardo Lo Faro<br />
A colloquio con...<br />
Dott. Pierpaolo Valerio<br />
Psicologo del lavoro<br />
Personal Coach<br />
A proprio agio con le emozioni:<br />
IL GRUPPO DI SOSTEGNO<br />
borare le esperienze di vita, chi<br />
invece si avvicina per la prima<br />
volta a questi strumenti di consapevolezza<br />
troverà sicuramente<br />
nel gruppo una situazione più<br />
soft per approcciare alle tematiche<br />
emotive ed intimistiche che<br />
caratterizzano il nostro benessere.<br />
Dott. Valerio: Chi vuole partecipare<br />
al gruppo è mosso sicuramente<br />
da una motivazione:<br />
migliorare il rapporto con le proprie<br />
emozioni. Può contattare un<br />
terapeuta e dopo minimo un colloquio<br />
individuale di preparazione<br />
può accedere al gruppo<br />
dove si riuniscono dalle 6 alle 8<br />
persone, non di più. I partecipanti<br />
al gruppo hanno poche regole<br />
essenziali da rispettare, che<br />
vanno dalla puntualità alla tipologia<br />
di interventi. Tra i partecipanti<br />
sviluppa subito una<br />
situazione di complicità e di supporto<br />
teso al benessere di tutti i<br />
partecipanti. La pratica che maggiormente<br />
stimola il benessere è<br />
la condivisione delle diverse<br />
esperienze di vita con una rielaborazione<br />
guidata. La rielaborazione<br />
Dott.ssa Ombretta Marasco<br />
Via A. Olivieri, 34<br />
00122 Ostia Lido - Roma<br />
Tel. cell. 349.8423298<br />
Dott. Pierpaolo Valerio<br />
pierpaolo.valerio@email.it<br />
Tel. cell. 347.7021820<br />
OTTOBRE2011
F ILOSOFIA & ARTI MARZIALI<br />
IL KARATE COME STRUMEnTO DI pACE<br />
Nella tradizione giapponese le arti marziali costituiscono un percorso verso la pace e la felicità. Per raggiungere<br />
questo obiettivo, ricorda Hironori Ohtsuka, non basta apprendere la tecnica, ma occorre conciliarla con<br />
lo spirito, vale a dire con le virtù etiche e morali.<br />
testo// Antonio Carnicella<br />
“non c’è arte senza espressione dello spirito”. Questa frase di<br />
Hironori Ohtsuka, il fondatore del Karate moderno e profondo<br />
studioso del Budo, sintetizza la visione del mondo proposta dalle<br />
arti marziali. Esse non nascono, infatti, come mero strumento di<br />
offesa e difesa, ma come forma di meditazione attiva. In particolare,<br />
ricorda Ohtsuka, la traccia di questa origine è piuttosto esplicita<br />
nel termine Budo (la Via del Guerriero), che designa il<br />
complesso delle arti marziali di derivazione nipponica. Alla sua<br />
radice troviamo la parola Bu, che ha due antitetiche accezioni: la<br />
prima la individua come atto del “bloccare”, mentre la seconda<br />
rinvia alla “lotta”. Si possono quindi tradurre come “Via che conduce<br />
alla cessazione della guerra attraverso il disarmo“ oppure<br />
“Via che conduce alla pace“.<br />
Il Bu-do, quindi, è la “via che porta all’equilibrio eliminando i<br />
conflitti”, dove le tecniche di combattimento vanno considerate<br />
esercizi spirituali e si accompagnano a conoscenze filosofiche ed<br />
alla rettitudine etico-morale. La figura che riassume questo percorso<br />
è quella del saggio, propria a tutte le arti marziali di antica<br />
derivazione, vale a dire l’uomo che ha raggiunto uno stato di elevazione<br />
spirituale tale da permettergli di vivere degnamente la<br />
vita di ogni giorno, sia a livello interiore che esteriore.<br />
In Giappone il cammino del Bu è stato lungo e travagliato. Nel periodo<br />
medioevale, quando il paese era afflitto da continue guerre,<br />
il suo obiettivo era quello di sconfiggere i nemici. Strumento principe<br />
dei temibili samurai, ed identificato col nome di Bujutsu (tecnica<br />
guerriera), il Bu è stato comunque in grado di conservare i<br />
suoi elementi fondamentali, come perfezionamento tecnico, esercizio<br />
del coraggio ed aumento della forza fisica. Nella più tranquilla<br />
epoca feudale il Bu ha potuto sviluppare il suo aspetto<br />
spirituale, a partire dalle virtù di lealtà, sacrificio ed abnegazione,<br />
che ben si combinavano con la fedeltà dovuta al signore locale ed<br />
all’imperatore. È nel corso del periodo Togukawa (1600-1868),<br />
sotto l’influenza del Confucianesimo, che il Bujutsu ha subito<br />
quella definitiva trasformazione in via spirituale. Aperto a tutti gli<br />
altri strati della società (artigiani, commercianti, agricoltori) e non<br />
più solo ai guerrieri, il Bu-do ha poi conservato intatte le sue peculiarità<br />
sino ai nostri giorni, malgrado tragici eventi, culminati<br />
col bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, abbiano<br />
avversato la storia del Giappone e del Mondo.<br />
Quella che può sembrare una differenza tra Jutsu (arte, tecnica) e<br />
Do (spirito, via), è in realtà una mera distinzione formale, perché<br />
non può esserci arte senza la co-presenza dello spirito. Nel Budo<br />
i due elementi debbono conservare uno stato di equilibrio o, meglio,<br />
di con-fusione, in cui l’uno non prevalga sull’altro. Solo in<br />
questo modo il Budo può continuare ad essere la via che conduce<br />
alla pace e benessere per l’umanità. Senza una formazione spirituale<br />
solida l’esercizio non ha senso ed il mero uso della tecnica<br />
potrebbe trasformarsi in un danno alla società. In quest’ottica, a<br />
prescindere dai motivi per cui un allievo si può avvicinare al<br />
Budo, come la preparazione fisica, la difesa personale, l’acquisizione<br />
di forza per dimostrare la propria superiorità sugli altri, la<br />
bravura del maestro si misura nella sua capacità di modificare<br />
questa molteplicità di scopi. Egli dovrà dirottare le energie del<br />
praticante verso il mondo spirituale ed il miglioramento delle qualità<br />
umane, suscitando in primo luogo i sentimenti di amicizia e<br />
di rispetto per l’avversario. È questa commistione tra l’aspetto<br />
puramente fisico dell’allenamento e dell’esercizio delle tecniche<br />
di lotta e la formazione spirituale a decretare l’importanza della<br />
pratica delle arti marziali anche e soprattutto nella società contemporanea.<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
39<br />
F
40<br />
Duilio Litorale<br />
testo// Claudia Gambellini<br />
OTTOBRE2011
AdOstiaAntica<br />
Alessandro<br />
frutta e verdura<br />
Piazza Gregoriopoli, 7 - 00119 Ostia Antica RM<br />
Cell 392.6705365 Tel 06.56352702 E-mail ehagballa76@libero.it<br />
La mela<br />
La mela è stata il primo alimento nella storia<br />
dell’umanità. Nasce addirittura con Adamo ed<br />
Eva. La prima donna pare abbia irretito il suo<br />
uomo… proprio con questo frutto. La mela<br />
compare più tardi, nel periodo paleocristiano;<br />
presso i romani essa era infatti simbolo di perdizione,<br />
di piacere e di gusto sopraffino. I testi<br />
latini ci hanno lasciato un elenco della varietà<br />
più pregiate: la picena, la scandania, la sturzia,<br />
la mustia, la cidonia (progenitorie delle<br />
moderne renette), la golden e la Val di Non.<br />
La mela è il frutto per antonomasia. Presente<br />
in ogni stagione, sia perché facilmente conservabile<br />
e reperibile, sia per il gran numero di<br />
varietà elaborate dall’uomo. In genere, il “cultore”<br />
del cibo naturale la preferisce di taglia<br />
piccola magari con il baco, il quale costituisce<br />
la prova evidente che sul frutto non siano stati<br />
vaporizzati anticrittogamici. Le virtù gastronomiche<br />
e terapeutiche della mela sono note.<br />
In molti paesi Europei c’è un proverbio che<br />
dice: “Una mela al giorno toglie il medico di<br />
torno”. E’ un tonico muscolare; fortificante<br />
del sistema nervoso, lassativo, diuretico, antireumatico,<br />
antisettico intestinale, indicato agli<br />
astienici, agli obesi, agli anziani, ai sedentari.<br />
Contiene poca vitamina A e vitamina del<br />
gruppo B, la vitamina PP è presente nella buccia.<br />
Non è ricca di vitamina C. Contenendo<br />
pectina – per lo più nel torsolo – è utile per<br />
abbassare il tasso di colesterolo, (secondo L.<br />
Binet) come in Italia e in Francia è stato provato<br />
da ricerche. L’equipe di R. Sabré-Amplis<br />
dell’Università di Tolosa, ha effettuato una<br />
prova su 30 volontari di mezza età, uomini e<br />
donne. L’aggiunta di sole 2 o 3 mele al giorno<br />
per un mese ha permesso di abbassare il livello<br />
di colesterolo in 24 soggetti.<br />
Le mele innalzano il tasso di colesterolo<br />
“buono” HDL e diminuiscono quello dannoso<br />
LDL. La mela è anche antiartritica perché elimina<br />
l’acido urico; per J. Castro è il miglior<br />
anticolitico (sia per colite secca che per quella<br />
diarroica), per l’azione astringente degli acidi<br />
malico e tannico e per la presenza della pectina.<br />
In pediatria, la terapia popolare con le<br />
mele crude in portiglia è stata accettata fin<br />
dagli anni Trenta (Heisler, Kolmann, ecc.) E’<br />
efficace soprattutto nei bambini dai tre ai dieci<br />
anni nella cura delle enteriti, nella dissenteria<br />
epidemica, e nella diarrea.<br />
Agli adulti, ovviamente, le mele saranno più<br />
accette intere o con la buccia (se prive dei pesticidi).<br />
Masticata a lungo allevia l’aerofagia.<br />
Mangiata a fettine dà sollievo contro il mal di<br />
mare. Un vero toccasana per gengive e per i<br />
denti che pulisce grazie agli acidi della buccia;<br />
rinforza le gengive se mangiata a morsi.<br />
La mela è ai primi posti, insieme all’uva come<br />
agente antivirale e antibatterico. Non ci si<br />
deve quindi meravigliare se si è scoperto che i<br />
mangiatori abituali di mele hanno una minore<br />
incidenza di raffreddori e malattie respiratorie.<br />
L. Binet, la considera un alleato di chi lotta<br />
contro la senescenza. E’ probabile, date le<br />
proprietà antiossidanti contenute.<br />
Un’altra lode va fatta a questo frutto; tra i<br />
componenti della mela pare che ci sia un principio<br />
ormonale estrogeno vero afrodisiaco naturale<br />
che agisce sull’ipotalamo dopo pochi<br />
minuti che il frutto sia stato ingerito. Forse le<br />
leggende del pomo di Adamo ed Eva e quella<br />
della mela d’oro che Paride donò ad Afrodite<br />
sono sorte per le sue mille virtù.<br />
Da: “Briciole di benessere” di Caterina Dini<br />
Grafica di: Sara Mancini<br />
Qualità<br />
scelta<br />
arrivi<br />
giornalieri<br />
gentilezza<br />
con un<br />
occhio...<br />
al risparmio
42<br />
Duilio Litorale<br />
OTTOBRE2011
R ECENSIONI<br />
A cura di Riccardo Lo Faro<br />
Tra qualche giorno sarà presente nelle librerie<br />
Ecologia, nuovo viaggio<br />
attraverso i quattro elementi.<br />
E’ un saggio scritto da due autori del nostro territorio Gianluca Cavino<br />
e Silvia Grassi, edito da Ouverture Edizioni, con la prefazione<br />
di Gianni Maritati. Siamo in attesa di saper la data della prima presentazione,<br />
che si terrà proprio ad Ostia.<br />
Non è sicuramente il solito libro sui problemi dell’ambiente, poiché<br />
il tema ecologico viene affrontato in modo nuovo e assai diverso dal<br />
solito. Sentiamo a tale proposito gli autori.<br />
perché un libro sull’ecologia?<br />
Gianluca - L’attuale situazione economica mondiale ci impone una<br />
riflessione nuova e originale sull’idea di sviluppo che i popoli occidentali<br />
hanno sempre avuto e sul<br />
depauperamento delle risorse della<br />
terra. Oggi più che mai l’uomo si ritrova<br />
minacciato da se stesso: il problema<br />
energetico, l’inquinamento<br />
delle risorse idriche, l’aumento di<br />
malattie collegate al sistema ambiente,<br />
sono solo alcuni esempi che<br />
ci permettono di affermare che occorre<br />
un cambiamento di rotta e che<br />
è necessaria una nuova alleanza tra<br />
l’esigenza di sviluppo e ricchezza e<br />
quella della tutela dell’ambiente, in<br />
quanto nostra casa.<br />
Silvia- Inoltre ci è sembrato necessario<br />
evidenziare che l’ecologia,<br />
come scienza, è il naturale sviluppo della ricerca, vecchia come<br />
l’uomo, di definire il rapporto con la natura.<br />
nel titolo si parla di un” nuovo viaggio attraverso i 4 elementi” .<br />
Che significa?<br />
Gianluca- Sin dai tempi più remoti i quattro elementi aria, acqua,<br />
terra e fuoco sono stati i canali in cui si è realizzata la riflessione sull’universo.<br />
Da tale riflessione sono scaturiti miti, credenze, concetti<br />
filosofici ma anche ricerche scientifiche. Abbiamo ripercorso questo<br />
cammino sulle tracce di antiche civiltà e di popoli lontani nello spazio<br />
e nel tempo, per giungere ad affrontare le problematiche più attuali<br />
che investono il nostro rapporto con l’ambiente<br />
Silvia- Il viaggio ci porta a comprendere come, proprio attraverso<br />
il rapporto con aria, acqua, terra, e fuoco si sia venuto configurando<br />
il modo di essere dell’uomo nel mondo e la percezione di se stesso<br />
nella natura. E anche come, proprio partendo dall’analisi delle problematiche<br />
attuali, dobbiamo iniziare a riflettere sulla necessità di<br />
modificare i nostri attuali paradigmi di vita.<br />
A quale tipo di lettore è destinato questo libro?<br />
Gianluca- Finora le questioni ecologiche sono state affrontate o dalla<br />
politica, in modo superficiale, o dal mondo scientifico in modo incomprensibile<br />
ai più. Il nostro sforzo è stato quello di rendere dei<br />
concetti, di per sé complessi e complicati, accessibili a tutti. E’ un<br />
libro dunque divulgativo che può essere letto da chiunque, qualsiasi<br />
sia la sua preparazione culturale.<br />
Silvia: Pur avendo un’unità interna, il libro presenta una struttura<br />
modulare che permette, volendo, di leggere singoli capitoli o parte<br />
di essi separatamente o selettivamente. Essendo assai vasta la scelta<br />
degli argomenti è adatto a tutti e anche all’uso scolastico.<br />
C’è ancora speranza per salvare il nostro pianeta o è ormai tutto<br />
perduto?<br />
Gianluca- L’ecologia è una scienza positiva intesa nel suo duplice significato:<br />
positiva perché si basa su fatti concreti e positiva perché<br />
propone soluzioni. L’ecologia intesa come scienza potrebbe essere<br />
proprio il luogo interdisciplinare dove far confluire le altre scienze,<br />
soprattutto quella economica.<br />
Silvia -Finché ci sono idee, finché l’uomo proporrà alternative alla<br />
deriva culturale che stiamo vivendo, c’è sempre speranza.<br />
PER I COMITATI DI QUARTIERE<br />
DEL XIII MUNICIPIO<br />
“Duilio Litorale” mensile di approfondimento sulle tematiche<br />
culturali, ambientali e sociali presente da più<br />
di 20 anni sul territorio vuole dare voce ai Comitati di<br />
Quartiere del XIII Municipio.<br />
Ospita già il CdQ Infernetto e Parco Madonnetta, ma<br />
vorrebbe farsi interprete e promotore delle problematiche<br />
dei quartieri dando spazio, in una rubrica, a loro<br />
dedicata.<br />
Pensiamo così di offrire un ulteriore mezzo di comunicazione<br />
a tutte le libere associazioni.<br />
Per informazioni:<br />
Casa Editrice Publidea 95 - Redazione Duilio Litorale<br />
Tel. 06.5652465<br />
redazione@publidea95.com<br />
www.publidea95.com<br />
OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />
43
Teatro Nino Manfredi<br />
Via dei Pallottini, 10 - Ostia Lido (RM)<br />
Telefono: 06 56324849 mail:<br />
info@teatroninomanfredi.it<br />
Sito: www.teatroninomanfredi.it<br />
07/10/2011 - 09/10/2011<br />
LE DONNE DI PICASSO<br />
Di Brian MC AVERA<br />
Con Milena VUKOTIC<br />
e Margot SIKABONYI<br />
Regia di Terry d’ALFONSO<br />
11/10/2011 - 30/10/2011<br />
SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA<br />
ANCORA PIù GROSSA<br />
Di Ray COONEY<br />
Con Antonio CATANIA,<br />
Gianluca RAMAZZOTTI,<br />
Miriam MESTURINO<br />
e la partecipazione straordinaria di<br />
Raffaele PISU<br />
e con Ninì SALERNO e<br />
Licinia LENTINI, Antonio PISU,<br />
Domenico DE SANTI e<br />
Selene ROSIELLO<br />
Regia di Gianluca GUIDI<br />
Teatro Dafne1<br />
Via Mar Rosso 327<br />
Ostia Lido (RM)<br />
info e prenotazioni allo<br />
06.5667824<br />
fax 06.32090074<br />
teatrodafne1@libero.it<br />
1 e 2 <strong>Ottobre</strong> 2011<br />
ANTOLOGIA DI ROMA-NAPOLI<br />
Con Franco Nove - Anna Caterina<br />
Marino - Emanuela De Martino<br />
dal 6 al 30 <strong>Ottobre</strong> 2011<br />
A CENA CON UN CRETINO<br />
tratto dal film<br />
“A cena con un cretino”,<br />
adattamento<br />
di e con Gianni Pontillo<br />
Teatro Fara Nume<br />
Via Domenico Baffigo 161<br />
Ostia – Roma<br />
Telefono: 0039 06 5612207<br />
Fax: 06 56341784<br />
14-15-16/18-19-20-21-22-23<br />
<strong>Ottobre</strong> 2011<br />
Compagnia “L’Altro Teatro”<br />
AMERICAN BLUES<br />
di T. Williams Regia B. Bonifazi<br />
28-29-30 <strong>Ottobre</strong> 2011<br />
Compagnia TFN<br />
ELENA<br />
Testo e Regia di G. Paternesi