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Ottobre - Publidea95

Ottobre - Publidea95

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€ 0.52 - copia omaggio<br />

per il territorio dal 1991<br />

ottobre duemilaundici numero 9 periodico mensile anno XVII<br />

AcquistAndo entro il 30 novembre il volume<br />

“Tra roma e il mare - STorie di acilia e dinTorni”<br />

che rAccontA l’entroterrA ostiense, riceverAi<br />

in omaggio la “guida agli Scavi di oSTia anTica” (iTa/ing)


Nello scorso<br />

mese di settembre,<br />

nel<br />

corso di una<br />

piacevole serata della<br />

quale troverete anche i<br />

dettagli in questo numero,<br />

abbiamo presentato<br />

ad Approdo alle<br />

lettura l’ultima nata in<br />

casa <strong>Publidea95</strong>. Si tratta del libro storico e<br />

fotografico scritto dal giornalista Giulio<br />

Mancini ed intitolato “Tra Roma e il marestorie<br />

di Acilia e dintorni”. La pubblicazione<br />

è una suggestiva panoramica sui quartieri<br />

dell’entroterra del XIII Municipio, che a tutti<br />

gli effetti sono parte integrante del nostro territorio.<br />

Ed è uno sforzo editoriale che abbiamo<br />

voluto fare proprio per dare risalto a<br />

quella parte della città (ci piace chiamare così<br />

Ostia ed il nostro Municipio) che talvolta<br />

sembra essere messa in secondo piano rispetto<br />

all’area del litorale. Da ormai più di<br />

venti anni, con enorme sacrificio ma anche<br />

con tanta passione per questo lavoro ed immenso<br />

amore per il territorio, portiamo<br />

avanti il nostro impegno per far conoscere e<br />

valorizzare il XIII Municipio. E ci è sem-<br />

brato giusto e doveroso questo “omaggio”<br />

all’entroterra. Proprio cavalcando questo filone<br />

e rimanendo sintonizzati sulla stessa<br />

lunghezza d’onda, quindi, abbiamo voluto<br />

proporre nel nostro dossier mensile un approfondimento<br />

sui quartieri del nostro territorio<br />

che non si affacciano sul mare. Sulla<br />

base storica, che è poi la spina dorsale del<br />

nostro volume “Tra Roma e il mare”, abbiamo<br />

costruito una piccola fotografia della<br />

realtà attuale di questi quartieri. Un piccolo<br />

flash che riporta una trattazione documentale<br />

e storiografica ai giorni nostri, legando<br />

insieme il passato ed il presente, ciò che importante<br />

e glorioso è stato con quello che è<br />

e che magari potrà essere. Una piccola finestra,<br />

resa possibile grazie anche a chi, come<br />

i comitati e le associazioni locali, in questi<br />

quartieri opera in prima linea. Non quindi<br />

un dossier di indagine su problemi e mancanze,<br />

come sicuramente andremo a fare<br />

nel futuro, ma una sorta di doverosa “celebrazione”<br />

dell’entroterra del nostro Municipio.<br />

sOMMArIO <strong>Ottobre</strong><br />

2011<br />

Manifestazione per il Patrono di Ostia<br />

di Carola Chiarlitti 2<br />

Finalmente un libro che racconta l’entroterra<br />

di Claudia Gambellini 4<br />

­<br />

DOSSIER<br />

Nel regno degli Acilii<br />

di Lucia Battaglia 6<br />

Da Anco Marzio ai giorni nostri<br />

di Claudia Gambellini 8<br />

Nel nome dei Minores<br />

di Carola Chiarlitti 10<br />

Cinquant’anni di storia<br />

di Claudia Gambellini 12<br />

Il progressivo riscatto della periferia<br />

di Silvia Grassi 14<br />

RUBRICHE<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

1<br />

www.publidea95.com<br />

Mensile di attualità e cultura- Anno XVII<br />

Numero 9 - <strong>Ottobre</strong> 2011<br />

copia omaggio<br />

Reg. Trib. di Roma n° 550 del 12/12/94<br />

Editore<br />

Publidea 95 s.r.l.<br />

www.publidea95.com<br />

info@publidea95.comredazione@publidea95.com<br />

Direttore responsabile<br />

Caterina Dini<br />

Direzione e redazione<br />

Via Carlo Maria Rosini, 83/a - 00119 Ostia Antica<br />

Tel. 06.5652465 (ore 9.00/13.00) -<br />

Fax 06.56352860<br />

Cell. 335.1404496<br />

Grafica e impaginazione<br />

Sergio Stati<br />

Fotografia<br />

Francesco Graziani, Emanuela Maddaluno,<br />

Luigi Pompei<br />

Hanno collaborato ai testi<br />

Lucia Battaglia, Carola Chiarlitti, Donatella Franchini,<br />

Augusto Gallo, Claudia Gambellini, Tommaso<br />

V. Ghiglione, Silvia Grassi, Riccardo Lo Faro<br />

STAMPA: Gescom S.p.a. - Strada Teverina Km. 7<br />

Loc. Acquarossa - 01100 Viterbo - Tel. 0761.2591<br />

Questo periodico è associato alla<br />

Unione StampaPeriodica Italiana<br />

Il mistero dell’Infernetto<br />

di Augusto Gallo 17<br />

Un quartiere in divenire<br />

di Tommaso V. Ghiglione 18<br />

Il polmone verde dell’entroterra<br />

di Carola Chiarlitti 24<br />

Arte 21<br />

La­bellezza­della­salute 32<br />

Filosofia­e­arti­marziali 39<br />

Appuntamenti­ 44<br />

e


2<br />

Manifestazione per<br />

il­Patrono­di­Ostia<br />

testo// Carola Chiarlitti<br />

foto// Luigi Pompei<br />

Una volta l’anno Ostia mischia<br />

il sacro col profano<br />

e ci racconta un<br />

pezzo della sua storia. Richiama<br />

un po’ i sapori più autentici della<br />

tradizione italiana del folklore.<br />

In lei soffia lo spirito delle feste<br />

popolari ma basta a strappare la<br />

gente ai loro balconcini ventilati<br />

e alle loro case climatizzate e a<br />

trascinarle giù in piazza Santa<br />

Monica, ogni estate, stesso invito:<br />

celebrare la figura storica,<br />

mistica e umana insieme, di Sant’Agostino,<br />

suo patrono. Un’occasione<br />

questa che l’associazione<br />

culturale “Ostia incontro”, organizzatrice<br />

dell’edizione 2011 dei<br />

festeggiamenti, ha colto con l’intento<br />

di valorizzare il territorio<br />

tramite il recupero delle sue radici<br />

religiose e, in collaborazione<br />

con l’associazione “Ostia in musica”,<br />

l’espressione libera e crea-<br />

un libro...<br />

l’amico di sempre<br />

In pochi centimetri quadrati,<br />

e per due o tre etti di peso,<br />

troviamo il contenuto di secoli<br />

interi, e di miliardi e<br />

miliardi di neuroni:quelli del-<br />

tiva dei suoi talenti nonché della<br />

sua cultura musicale. Il 26 Agosto,<br />

la prima delle tre serate previste,<br />

ha ospitato la finale dell’ormai<br />

celebre Festival di Ostia,<br />

l’autore, degli autori ecc.<br />

Fin qui sarebbe ancora niente: ci<br />

sono ormai in giro per il mondo,<br />

contenitori di parole, musica, immagini,<br />

anche molto piccoli, sot-<br />

Duilio Litorale<br />

competizione canora che quest’anno<br />

ha celebrato il suo decimo<br />

compleanno. Un evento che<br />

come precisa la sig.ra Anna<br />

Olive, moglie dell’attuale asses-<br />

sore ai lavori pubblici Amerigo<br />

Olive, “ci sta particolarmente a<br />

cuore” dal momento che non solo<br />

possiede un indiscutibile valore<br />

intrinseco ai fini dell’intratteni-<br />

OTTOBRE2011


mento, offrendo al<br />

vasto pubblico<br />

ostiense sempre<br />

dell’ottima musica,<br />

ma attraverso la<br />

scuola gratuita per<br />

cantanti emergenti<br />

del XIII istituita da<br />

“Ostia in musica”,<br />

riveste anche un’<br />

importante funzione<br />

sociale nel tenere<br />

impegnati i<br />

giovani del territorio<br />

in un’attività<br />

proficua, culturalmente<br />

e creativamente<br />

fertile. In più<br />

rappresenta un bacino<br />

di veri e propri talenti a cui<br />

viene data non solo la possibilità,<br />

spesso difficile a trovarsi nel<br />

mondo dello spettacolo, di mettersi<br />

in luce e vivere l’esperienza<br />

tili e più leggeri di un piccolo<br />

libro, in grado di custodire enciclopedie<br />

intere.<br />

Solo che hanno bisogno di ardware;<br />

cioè di un supporto per<br />

decifrarli.<br />

Hanno anche bisogno di alimentazione:<br />

batterie, corrente elettrica.<br />

Il libro no.<br />

L’hardware del libro è il lettore.<br />

Una volta che lo reggi tra le<br />

mani, non hai bisogno di clic-<br />

edificante del palco, ma ai primi<br />

due classificati anche l’occasione<br />

di partecipare all’ambito stage<br />

del Sanremo Lab, trampolino di<br />

lancio per il prossimo festival di<br />

Sanremo. I 16 giovani finalisti<br />

sono stati accompagnati dalla<br />

grande musica dal vivo dei 50<br />

elementi dell’orchestra Nova<br />

Amadeus, diretta dal Maestro<br />

Stefano Sovrani. È stato l’assessore<br />

Olive a scoprire che questo<br />

gruppo di professionisti, noti per<br />

aver suonato anche in occasione<br />

delle celebrazioni per la beatificazione<br />

di Giovanni Paolo II, ha<br />

la sua sede legale all’Infernetto<br />

ed è quindi stato motivo d’orgoglio<br />

ospitare la performance di<br />

un’orchestra di tale calibro appartenente<br />

al territorio. Nel corso<br />

della seconda serata non solo si è<br />

tenuta una tappa del tour della<br />

promessa di X-factor Giusy Fer-<br />

care, connettere, accendere<br />

niente. Puoi aprirlo su un’isola<br />

deserta e sul cucuzzolo di una<br />

montagna, portartelo in tasca<br />

ovunque senza spine, spinotti,<br />

password.<br />

Basta la luce del sole o di una miserabile<br />

lampadina e la scrittura<br />

si illumina – Che dire del libro<br />

sul comodino? E’ lì che aspetta<br />

con il suo segnalibro pronto a<br />

raccontarti… il resto non letto, o<br />

rivedere le foto stampate.<br />

reri. Ma è stata anche un’occasione<br />

per presentare un volume<br />

di cultura nostrana “Tra Roma e<br />

il mare” ultima perla della casa<br />

editrice <strong>Publidea95</strong>, donato pubblicamente<br />

ad Amerigo Olive,<br />

che ne ha incoraggiato il progetto,<br />

evento applauditissimo<br />

dalle 15 mila persone presenti. Il<br />

libro offre uno scorcio quanto<br />

mai profondo e intenso che racconta,<br />

documenta la realtà storica<br />

dei quartieri del nostro entroterra,<br />

con l’ausilio di splendide<br />

fotografie d’archivio che riportano<br />

alla luce stralci di vita delle<br />

comunità che hanno contribuito<br />

alla costruzione del XIII. L’autore<br />

Giulio Mancini ha voluto approfittare<br />

dell’occasione per ringraziare<br />

la direttrice della<br />

publidea95 Caterina Dini, elogiando<br />

il suo impegno e la sua<br />

dedizione costante nella promo-<br />

Tutto questo per dire che il complesso<br />

di inferiorità del vecchio<br />

libro di carta, nel mezzo dell’assedio<br />

dei contenitori elettronici<br />

andrebbe parecchio sdrammatizzato,<br />

se non addirittura ribaltato.<br />

L’atto di mettere un libro in valigia,<br />

o nella tasca della giacca, è<br />

modernissimo.<br />

E i pro e i contro della lettura (attività<br />

immodificabile da eventuali<br />

mutamenti di medium che<br />

difficilmente, comunque, riusci-<br />

zione e valorizzazione del territorio.<br />

La serata finale è stata impreziosita<br />

dalla performance teatrale di<br />

Corrado Croce che ha interpretato<br />

brani tratti dalle Confessioni<br />

di Sant’Agostino, opera autobiografica<br />

che, oltre a profonde riflessioni<br />

di carattere filosofico,<br />

conserva la storia della conversione<br />

del santo al cristianesimo,<br />

percorso esistenziale maturatosi<br />

proprio nella nostra città. È stata<br />

poi la volta del concerto dell’affermato<br />

Marco Masini in quest’ultimo<br />

appuntamento che si è<br />

acceso nel gran finale di luci e di<br />

fuochi dell’abituale spettacolo pirotecnico<br />

per poi dissolversi in<br />

fumo sopra le teste di oltre 20<br />

mila partecipanti accorsi ad un<br />

evento locale con le carte in regola<br />

per ottenere numeri da capogiro. <br />

ranno ad essere più agili e pratici<br />

del libro di carta) dipendono solamente<br />

da noi, perché il gomitolo<br />

della scrittura può essere<br />

srotolato solamente dalla mente<br />

del lettore, non da altro.<br />

L’hardware siamo noi.<br />

Il nostro libro non si spegne mai<br />

è sempre lì: puoi prestarlo, puoi<br />

rileggerlo e puoi infine, in ogni<br />

momento, anche dopo anni vedere<br />

le frasi che hai sottolineato<br />

per non dimenticare…<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

3


4<br />

FinalMente un libro<br />

che racconta<br />

Straordinario successo per<br />

la presentazione dell’ultima<br />

“perla” editoriale<br />

della Publidea 95 “Tra Roma e il<br />

Mare“, avvenuta sabato 17 settembre<br />

ad “Approdo alla lettura”<br />

sul Pontile di Ostia, alla presenza<br />

di importanti personalità istituzionali<br />

e politiche del nostro territorio<br />

e non solo.<br />

Il titolo esteso dell’opera è “ Tra<br />

Roma e il mare- Storie di Acilia<br />

e dintorni”, scritto dal Giornalista<br />

del Messaggero Giulio Mancini<br />

ed edito dalla “<strong>Publidea95</strong>” di<br />

Caterina Dini, donna da sempre<br />

impegnata nel settore per promuovere<br />

e valorizzare le bellezze<br />

del nostro territorio.<br />

La serata ha avuto inizio, alle ore<br />

21, con il primo salotto letterario<br />

dedicato al libro, “Confessioni<br />

di un folle“, di Carola Chiarlitti,<br />

un’autrice emergente, praticante<br />

giornalista del mensile Duilio Litorale<br />

.<br />

l’entroterra testo//<br />

In questo libro, con la sua alternanza<br />

tra prosa e versi, l’autrice<br />

stessa si auspica che ciascun lettore<br />

vi possa riconoscere qualcosa<br />

di proprio.<br />

A seguire è iniziata la presentazione<br />

del libro “Tra Roma e il<br />

mare“ con un incipit brillantemente<br />

insolito.... con la clip di<br />

un’intervista ad Enrico Brignano,<br />

dove narra di Dragona, suo quartiere<br />

nativo. Purtroppo, Enrico<br />

ha disdetto la sua venuta qualche<br />

giorno prima dell’evento.<br />

Già dall’inizio risulta dunque<br />

chiaro come i protagonisti indiscussi<br />

del libro siano i quartieri di<br />

quella “terra di mezzo” tra Roma<br />

ed il mare: Casalbernocchi, Malafede,<br />

Casette Pater, San Giorgio,<br />

Casalpalocco, Axa, Infermetto,<br />

Dragona e San Franceso.<br />

L’autore Giulio Mancini ha spiegato<br />

come il libro racconti il passato<br />

con aneddoti e curiosità inedite<br />

al fine di comprendere il<br />

Duilio Litorale<br />

presente e anche perché tra Roma<br />

e il mare c’è un immenso patrimonio<br />

da conoscere ed apprezzare.<br />

Questa è una pubblicazione inedita<br />

in quanto il libro tratteggia<br />

con esattezza la storia dell’entroterra<br />

a differenza di altri libri tutti<br />

monografici della Casa Editrice,<br />

come ad esempio sugli scavi archeologici<br />

di Ostia Antica, su<br />

Paolo Orlando, sulla ferrovia<br />

Roma Lido, sul Comune di Fiumicino,<br />

tutti con documenti e<br />

foto uniche, e tanti altri. .<br />

Sul palco, insieme a Giulio Mancini,<br />

sono intervenuti Piero Labbadia,<br />

vice-presidente del comitato<br />

di quartiere di Dragona, e<br />

Gianni Maritati, giornalista del<br />

TG 1, che partecipa con generosità<br />

sempre ad iniziative culturali<br />

per il nostro municipio.<br />

Secondo Labbadia questo libro è<br />

importante perché in primo luogo<br />

colma un vuoto editoriale su que-<br />

Claudia Gambellini<br />

foto// Emanuela Maddaluno<br />

sto argomento, in secondo luogo<br />

perché riporta aneddoti, costruzioni,<br />

tradizioni che ad oggi non<br />

esistono più ma di cui bisogna<br />

tener vivo il ricordo.<br />

L’opera passa dalla descrizione<br />

delle residenze papali di Dragona,<br />

alla spiegazione del nome<br />

del quartiere San Francesco,<br />

Infernetto ad Acilia come “terra<br />

di mezzo”.<br />

Maritati afferma: “ Leggere questo<br />

libro è stato come sfogliare<br />

l’album dei ricordi”.<br />

Altra punta di diamante di questa<br />

pubblicazione è la sua volontà<br />

benefica, 10 euro per ogni libro<br />

venduto sono stati destinati all’<br />

“ANT ”( Associazione Nazionale<br />

Tumori) di Ostia che si occupa di<br />

assistenza domiciliare per i malati<br />

terminali; la Presidente, Daniela<br />

Messina, ha ringraziato<br />

pubblicamente Mancini e la <strong>Publidea95</strong>.<br />

L’Assessore Amerigo Olive che<br />

OTTOBRE2011


ha incoraggiato il progetto editoriale,<br />

ha seguito con passione<br />

l’intera presentazione, salendo<br />

alla fine sul palco complimentandosi<br />

con l’autore per l’opera<br />

ed elogiando Caterina Dini per<br />

essere una editrice sempre attenta<br />

al territorio.<br />

Giulio Mancini ha denunciato lo<br />

stato di abbandono dei nostri tesori<br />

e ha fornito al lettore quel<br />

grado di consapevolezza storica<br />

che permetterà di<br />

recuperare gli errori<br />

fatti.<br />

Data la straordinaria<br />

affluenza<br />

di spettatori alla<br />

presentazione<br />

del libro<br />

e dato il loro coinvolgimento ben<br />

visibile, possiamo ben sperare<br />

che questo obbiettivo, unendo<br />

tutte le nostre forze, venga raggiunto<br />

nel più breve tempo possibile.<br />

I pannelli storico-didascalici che<br />

esponevano le foto del libro, posti<br />

sul palco e a ridosso del palco<br />

stesso, hanno destato fino a tarda<br />

serata la curiosità dei cittadini<br />

che affollavano il Pontile.<br />

Un grazie particolare va a: Andrea<br />

Schiavone per la consulenza<br />

tecnica, a Mino<br />

Ippoliti per le<br />

foto e a Roberto<br />

Leandri (di Acilia) per aver<br />

messo a disposizione<br />

il suo archiviofotografico.<br />

Giulio Mancini<br />

Autore dei testi<br />

Gianni Maritati<br />

Giornalista del TG1<br />

“Leggere questo libro è stato<br />

come sfogliare l’album dei ricordi”<br />

Piero Labbadia<br />

Vice presidente CdQ Dragona<br />

“Questo volume colma un vuoto<br />

editoriale sull’entroterra”<br />

Carola Chiarlitti<br />

Praticante giornalista di <strong>Publidea95</strong><br />

Autrice di “Confessioni di un folle”,<br />

presentato nella stessa serata<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale 5


D OSSIER<br />

6<br />

Nel regno<br />

degli acilii<br />

testo// Lucia Battaglia<br />

Affascinati dalla plurisecolare<br />

storia di<br />

Ostia Antica e del<br />

Borgo medioevalerinascimentale<br />

si è spesso trascurato<br />

di volgere l’attenzione<br />

verso i quartieri dell’entroterra<br />

che hanno subito nel tempo notevoli<br />

trasformazioni e che hanno<br />

una storia altrettanto ricca di<br />

eventi ed affascinante. Prendiamo<br />

in esame, ad esempio,<br />

Acilia, «posta lungo la via<br />

Ostiense pressoché a metà strada<br />

tra Roma ed il mare» che deve il<br />

suo nome ad una nobile famiglia<br />

romana che, oltre ad avere vasti<br />

possedimenti a Roma, aveva anche<br />

qui ricche proprietà tanto da<br />

stabilirvi la propria residenza.<br />

Una località in epoca romana<br />

Prende il nome dalla nobile famiglia romana, che ne aveva fatto<br />

la propria residenza, il popoloso quartiere dell’entroterra.<br />

Dopo un periodo di decadenza, la bonifica e la successiva<br />

creazione di due aree: prima, nel 1916, Acilia Vecchia, a sud<br />

della linea ferroviaria. E poi, nel 1940, Acilia Nord. I comitati<br />

di quartiere locali oggi ne evidenziano soprattutto i problemi:<br />

eccessiva cementificazione, mobilità e carenza di servizi<br />

piena di contraddizioni: dotata di<br />

una vegetazione lussureggiante,<br />

di ville e di orti, era famosa per la<br />

sua bellezza, ma guai girare per<br />

le sue strade di notte; non a caso<br />

una delle vie di Acilia si chiama<br />

via di Ponte Ladrone. Gli Acilii<br />

che la possedevano erano divisi<br />

in vari rami, tutti talmente potenti<br />

da coniare anche proprie<br />

monete. Seguì un lungo periodo<br />

di decadenza durante il quale la<br />

Duilio Litorale<br />

zona fu infestata dalla malaria<br />

dovuta alle estese paludi che dovettero<br />

attendere l’intervento<br />

della chiesa prima e poi quello<br />

dei Romagnoli nel 1885 per essere<br />

bonificate e trasformate in<br />

zone fertili. In epoca moderna<br />

nel territorio sorse prima Acilia<br />

Vecchia o Borgo di Acilia, a sud<br />

della linea ferroviaria grazie alla<br />

legge 17 Luglio 1910 a favore<br />

della colonizzazione dell’Agro<br />

Romano e la creazione di abitazioni<br />

rurali. Questa legge agevolava<br />

in modo consistente la nuova<br />

borgata. Nel 1912 la Giunta comunale<br />

approvò il progetto di<br />

fondazione della borgata rurale<br />

di Acilia che inizialmente fu abitata<br />

da 48 famiglie, ognuna delle<br />

quali disponeva di un’abitazione<br />

di tre stanze e mezzo ettaro di terreno<br />

con annessi stalle, forno e<br />

porcile. Il Borgo, inoltre, era do-<br />

OTTOBRE2011


tato di una stazione dei Carabinieri,<br />

di un ufficio postale e telefonico.<br />

Acilia Vecchia venne costruita<br />

nel biennio 1916-18 su una<br />

superficie di 36 ettari; si sviluppò<br />

ulteriormente nei primi anni Quaranta<br />

attraverso la «Società Anonima<br />

Cooperativa famiglie numerose<br />

di Roma» che creò 47<br />

poderi di 4 o 5 ettari ciascuno da<br />

assegnarsi a famiglie di coloni.<br />

L’architetto Francesco Fornari<br />

dotò il Borgo di un edificio cattolico,<br />

la parrocchia di San Leonardo<br />

da Porto Maurizio. Il 21<br />

Aprile 1940 fu fondata una seconda<br />

Acilia, a nord dell’Ostiense<br />

e della ferrovia, a 16 chilometri<br />

da Roma a cui è collegata col<br />

treno fino a San Paolo. Fu voluta<br />

dall’ingegnere Paolo Orlando e<br />

soprattutto dal Governatorato di<br />

Roma; era costituita da 250 casette<br />

oltre i fabbricati destinati ai<br />

servizi e a sedi di rappresentanza<br />

e di organizzazioni. Oltre alla<br />

Chiesa, intitolata alla Sacra Famiglia,<br />

il villaggio era dotato di<br />

tutti i servizi necessari ad una comunità.<br />

Le 250 casette in carpilite<br />

erano state realizzate in cento<br />

giorni dall’ingegnere Dario Pater<br />

col finanziamento dello Stato.<br />

Un’area, quella di Acilia, dalla<br />

storia complessa e spesso connotata<br />

da calamità naturali e dalla<br />

malaria. Ma come è Acilia oggi?<br />

Per averne una idea ho fatto una<br />

lunga chiacchierata col presidente<br />

del quartiere Acilia Centro Sud,<br />

Ezio Pietrosanti e col portavoce<br />

di Acilia Sud, Alessandro Meta.<br />

Ambedue mi hanno descritto un<br />

quadro desolante: l’entroterra non<br />

interessa molto alle istituzioni che<br />

lo hanno completamente abbandonato<br />

con una sola eccezione:<br />

la cementificazione. «Costruire,<br />

costruire, costruire» è l’esclamazione<br />

sconsolata di Alessandro<br />

Meta, una edilizia privata selvaggia<br />

che danneggia il territorio. È<br />

pur vero che la popolazione in<br />

questi ultimi anni è aumentata a<br />

dismisura, ma gli alloggi ci sarebbero,<br />

perché circa il 25% di<br />

tutti gli appartamenti di Acilia è<br />

disabitato. Un altro problema gravissimo<br />

è quello della mobilità: è<br />

stata progettata una nuova stazione,<br />

Acilia Sud-Dragona, che<br />

ha già ottenuto i finanziamenti<br />

nel 2003 e tutte le autorizzazioni<br />

entro il 2009, ma l’ATAC non indice<br />

la gara d’appalto per cui è<br />

tutto fermo e non si sa perché.<br />

“Mancano le scuole per l’infanzia<br />

- dice Ezio Pietrosanti. Per<br />

una popolazione di 28-29000<br />

persone c’è un solo asilo nido e<br />

una sola scuola materna e senza<br />

tempo pieno”. “In via Basaldellaaggiunge<br />

Alessandro Meta- c’è<br />

una scuola occupata da 14 anni<br />

che nessuno si è mai preoccupato<br />

di liberare. Manca la manutenzione<br />

per il Parco Arcobaleno attraversato<br />

da una strada con illuminazione<br />

dal 2005 mai accesa.<br />

Per non parlare, poi, della pessima<br />

manutenzione delle strade e<br />

della raccolta differenziata dei rifiuti<br />

che non riesce a decollare,<br />

dei mezzi pubblici che passano<br />

ogni 40-45 minuti, costringendo i<br />

pendolari a spostarsi col mezzo<br />

proprio, congestionando, così,<br />

strade che non sono state mai<br />

adeguate al traffico odierno. È<br />

un circolo vizioso dal quale è difficile<br />

uscire in quanto manca una<br />

seria programmazione per realizzare<br />

progetti che potrebbero risolvere<br />

problemi come quelli<br />

della mobilità e dei servizi che<br />

rendono molto difficile la vita ai<br />

cittadini”.<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

7<br />

D


D OSSIER<br />

8<br />

Da Anco Marzio<br />

ai giorni nostri<br />

Duilio Litorale<br />

testo// Claudia Gambellini<br />

Continuiamo insieme il<br />

nostro viaggio attraverso<br />

le meraviglie del XIII<br />

Municipio. Proseguendo sulla<br />

via Ostiense direzione Ostia, superata<br />

la stazione di Acilia ed<br />

imboccata la via dei Romagnoli,<br />

poco dopo scorgeremo sulla nostra<br />

destra i quartieri di Dragona<br />

e Dragoncello. Poche abitazioni<br />

ed una popolazione molto tranquilla<br />

dedita alla pesca e all’agricoltura<br />

fu lo scenario che si<br />

presentò ad Anco Marzio, Re di<br />

Roma, quando con le sue truppe<br />

OTTOBRE2011


Il quarto re di Roma, nella sua avanzata verso il Tirreno, trovò a Dragona e Dragoncello una<br />

popolazione dedita a pesca ed agricoltura. Le varie campagne archeologiche succedutesi<br />

negli anni hanno rivelato che nelle due zone si sono succedute ville romane e fattorie, fino<br />

alla svolta del IX secolo dopo Cristo, con l’insediamento della prima residenza papale fuori<br />

le mura. Oggi i due quartieri presentano un notevole sviluppo urbanistico. L’abusivismo di<br />

Dragona costituisce oggetto delle performances del comico Enrico<br />

Brignano, originario del quartiere. Mentre Dragoncello<br />

vede la sua crescita negli anni novanta per effetto di una convenzione<br />

urbanistica. Grande supporto e sostegno allo sviluppo<br />

ed alla qualità della vita dal parte del comitato locale, costituito<br />

nel 1996, presieduto da Claudio Innocenzi, coadiuvato dal vice<br />

Piero Labbadia, che ne racconta impegni e progetti<br />

avanzava per conquistare la<br />

sponda strategica del Tirreno,<br />

giungendo a Ficana. Oggi Dragona<br />

e Dragoncello si presentano<br />

come i primi rilievi collinari, essendo<br />

preceduti da una zona che,<br />

fino a prima della bonifica, era<br />

depressa e paludosa. Proprio in<br />

ragione di questi fattori, si comprende<br />

come gli antichi Romani<br />

favorirono uno sviluppo della<br />

zona in senso rurale, sia per la<br />

sua vicinanza alla via Ostiense,<br />

ma ancora di più per la sua vicinanza<br />

al Tevere. Nel corso degli<br />

anni, si sono svolte numerose<br />

campagne “archeologiche”<br />

per il recupero del<br />

passato dei nostri quartieri e<br />

proprio Dragona e Dragoncello<br />

furono i territori, escludendo<br />

ovviamente Ostia<br />

Antica, in cui si ritrovarono<br />

più reperti. Le tracce più antiche<br />

di vita in quella zona,<br />

sono datate tra l’ VIII e il VII secolo<br />

A.C.. Si trattava di insediamenti<br />

a carattere rustico,<br />

realizzati con palizzate in legno<br />

ed argilla. Successivamente,<br />

vennero alla luce anche tipologie<br />

d’abitazioni tipiche, simili a<br />

quelle che si svilupparono anche<br />

nel centro di Roma. Infatti l‘archeologo<br />

Angelo Pellegrino<br />

nella pubblicazione “Le ville romane<br />

di Dragoncello” afferma<br />

che: “Le indagini archeologiche<br />

hanno consentito di mettere in<br />

luce i resti di fattorie e ville in<br />

gran parte databili entro un<br />

ampio arco di tempo, dal IV sec.<br />

a.C. fino alla media età imperiale”.<br />

Tra il IV ed il II secolo<br />

A.C. nella zona di Dragoncello<br />

iniziarono a sorgere fattorie, in<br />

cui si realizzava un’economia di<br />

tipo familiare e di semplice sussistenza.<br />

Tuttavia, queste più<br />

tardi vennero abbandonate in favore<br />

di ville rustiche, le quali subirono<br />

lo stesso destino, quando<br />

tra il V ed il VI secolo d.C. furono<br />

abbandonate. Nel IX secolo<br />

d.C. si verificò la nuova svolta<br />

per questo territorio, infatti si intraprese<br />

un importante opera di<br />

recupero e proprio lì s’insediò la<br />

prima residenza papale fuori<br />

della Cattedrale di San Pietro e<br />

con vista sul mare e sulle campagne<br />

ostiensi. In epoca recente,<br />

Dragona si è sviluppata crescendo<br />

a dismisura in conseguenza<br />

di un forte impulso di<br />

edilizia abusiva. Fenomeno, questo,<br />

che costituisce il piatto forte<br />

delle performance comiche di<br />

Enrico Brignano, l’attore romano<br />

nato e cresciuto proprio a Dragona.<br />

Nel 1957 la zona fu protagonista<br />

di un evento che la portò<br />

alla ribalta mondiale. Dragona<br />

venne scelta come location del<br />

film “Le notti di Cabiria” diretto<br />

da Federico Fellini, A Dragona<br />

viveva la protagonista principale,<br />

una prostituta che si vendeva alla<br />

Passeggiata Archeologica di<br />

Roma. La pellicola vinse il Premio<br />

Oscar quale miglior film<br />

straniero. Futuro diverso ebbe invece<br />

Dragoncello. Per effetto di<br />

una convenzione urbanistica, il<br />

terreno agricolo della Società<br />

Beni Immobili Italia negli anni<br />

Novanta venne reso edificabile e<br />

costruito dalle imprese Caltagirone<br />

e Grassetto, consorziate nel<br />

Consorzio Drago. In questa zona<br />

sorsero palazzine di edilizia economica<br />

destinata ad alloggi popolari<br />

e di enti, in parte edifici<br />

privati e negozi. La cura di questi<br />

quartieri, come quasi sempre<br />

avviene, è affidata nella misura<br />

maggiore all’amore e alla dedizione<br />

dei suoi comitati di quartiere.<br />

Il comitato di quartiere di<br />

Dragona si costituì nell’attuale<br />

forma giuridica l’11 febbraio<br />

del 1996, prendendo il nome di<br />

“Comitato Cittadino di Dragona”.<br />

Da quel momento quest’organizzazione<br />

è<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

9<br />

D


D OSSIER<br />

10<br />

Un appello di padre Lombardi e l’idea di fratellanza predicata da San Francesco<br />

sono all’origine della nascita del quartiere che porta il nome del santo di Assisi.<br />

Dopo una partecipata raccolta fondi, la posa della prima pietra nel 1949 e poi<br />

la costruzione degli alloggi. Al giorno d’oggi la zona, pur evoluta, presenta quei tratti<br />

di trascuratezza originari fronteggiati dall’impegno dei cittadini<br />

testo// Carola Chiarlitti<br />

Nel­nome­dei­minores­<br />

Nel 1949 “il microfono di Dio”,<br />

padre Riccardo Lombardi, in<br />

veste di predicatore radiofonico<br />

di successo e uomo che parlava<br />

alle masse, denunciava la stoffa pigiata nelle<br />

fessure di legno marcito delle baracche, i tetti<br />

improvvisati con le scatole di conserva, “i<br />

tanti ruderi romani adibiti a vivi alveari di<br />

povera gente”. Raccontava come persone,<br />

appartenenti a quella stessa comunità di cui<br />

(Segue da pagina 9)<br />

stata il vero punto di riferimento<br />

per tutti i cittadini della zona,<br />

come ci ricorda il Vice-Presidente<br />

Piero Labbadia, che proprio<br />

a Giugno di quest’anno è<br />

stato riconfermato, durante le<br />

elezioni nel ruolo di Vice che ricopre<br />

sin dal 2005, mentre la<br />

presidenza è stata assegnata a<br />

Claudio Innocenzi. Come abbiamo<br />

ricordato nel raccontare la<br />

facevano parte i suoi auditori nel teatro<br />

Adriano quel 6 Marzo ’49, vivessero all’ombra<br />

del Colle di Roma nelle grotte esposte all’arbitrio<br />

dei venti, nei tuguri marciti dalla<br />

pioggia. Il gesuita perorava la causa di<br />

un’idea, nata nell’immediato dopoguerra da<br />

un nucleo di cattolici accesi dello spirito missionario,<br />

di fratellanza, predicata e personificata<br />

da San Francesco d’Assisi. Nel progetto<br />

di dare un tetto a quella grande quantità di<br />

storia di Dragona, il quartiere<br />

subì una brusca e rapida opera di<br />

urbanizzazione che comportò un<br />

notevole sviluppo demografico,<br />

ponendo costantemente il comitato<br />

dinanzi a nuove problematiche,<br />

dimostrando tuttavia, di<br />

saperle fronteggiare egregiamente.<br />

“A tal proposito va ricordato<br />

il grande lavoro svolto dal<br />

Comitato Cittadino di Dragona<br />

per la realizzazione delle opere<br />

primarie all’interno del quar-<br />

Duilio Litorale<br />

tiere: fogne, strade e illuminazione<br />

pubblica, infrastrutture e<br />

servizi che ad eccezione di pochi<br />

casi, per quanto riguarda illuminazione<br />

pubblica e strade, sono<br />

oramai presenti in tutta Dragona”<br />

-afferma Piero Labbadia.<br />

Precisando come questo comitato<br />

abbia ricevuto, nel corso del<br />

tempo, supporto ed incoraggiamenti<br />

da parte di tutte le istituzioni<br />

locali, bisogna ricordare un<br />

altro importante successo: a<br />

persone che in quegli anni viveva a Roma in<br />

una condizione di assoluta indigenza e a diversi<br />

livelli di degrado, è infatti ravvisabile<br />

la volontà straordinariamente umana di porsi<br />

al servizio dell’ultimo, di quelli di cui il santo<br />

prendeva il nome e indossava le vesti: i minores,<br />

gli umili. È così che nasce il quartiere<br />

di San Francesco, nell’area ceduta dal Comune<br />

di Roma alle porte di Acilia, dall’esigenza<br />

di una manciata di uomini raccoltasi<br />

breve verrà realizzata un’area<br />

destinata a diventare il primo<br />

grande centro sportivo e parco<br />

pubblico del quartiere: il “Punto<br />

Verde Qualità” di Dragona. Il<br />

profilo di Dragona, per il visitatore<br />

che arriva dalla via dei Romagnoli<br />

è destinato a cambiare<br />

ed il “verde” diverrà il biglietto<br />

da visita del quartiere. Inoltre all’interno<br />

del parco si prevede la<br />

realizzazione di servizi finalizzati<br />

all’aggregazione. Tutto ciò<br />

OTTOBRE2011


in un comitato di fare qualcosa, di offrire alle<br />

persone un’alternativa alla miseria. Iniziativa<br />

che nel ’48 convince anche il Papa Pio XII<br />

che, persuaso del valore dell’opera benefica,<br />

dona un contributo di 125 milioni di lire, la<br />

più alta tra le donazioni ottenute in seguito<br />

alla raccolta fondi organizzata per l’impresa.<br />

Ed è proprio in questa attività, quando serve<br />

rivolgere l’appello alla gente, che entra in<br />

gioco padre Lombardi. La sua voce risuona<br />

nei salotti dell’aristocrazia romana, negli<br />

studi dei professionisti, nelle case di tanti<br />

umili e sconosciuti cittadini che decidono di<br />

recare il loro aiuto. Nei teatri il nostro Alberto<br />

“Albertone” Sordi e gli storici Stanlio<br />

e Ollio offrono i proventi della risata alla be-<br />

non può far altro che riqualificare<br />

il quartiere. Uno dei nuovi<br />

progetti del Comitato è quello di<br />

realizzare con Federica Santucci,<br />

attuale Presidente del Comitato<br />

dei Genitori dell’ Istituto Comprensivo<br />

M.U. Traiano e presidente<br />

della commissione scuola<br />

e cultura del Comitato stesso,<br />

una serie di conferenze sulla storia<br />

e le origini del quartiere da<br />

realizzare nelle scuola e di portare<br />

avanti un progetto per le di-<br />

neficienza. Il 13 marzo 1949 le autorità capitoline<br />

pongono la prima pietra del villaggio<br />

ed il 4 ottobre dello stesso anno vengono<br />

assegnati i primi 30 alloggi. Alla fine vennero<br />

realizzate solo 52 delle cento case previste<br />

a causa dell’insufficienza delle<br />

donazioni, nonostante la partecipazione diffusa<br />

e sentita, ma il progetto andò in porto<br />

come era stato stabilito alla scadenza dell’Anno<br />

Santo. Oggi il quartiere di San Francesco<br />

indossa sia la veste stracciata della<br />

trascuratezza che quella pura e intatta dell’impegno<br />

e della dedizione e il presidente<br />

uscente del Comitato di Quartiere, Anna<br />

Maria Nocera, ce le racconta. Nonostante la<br />

piazza sia sede di un tesoro del patrimonio<br />

vise scolastiche in funzione antibullismo.<br />

Non si puo’ fare a<br />

meno di chiedere ad una persona<br />

come Piero Labbadia, anche a<br />

nome di tutte le persone che si<br />

impegnano con amore e fatica all’interno<br />

di questo comitato, cosa<br />

ami di Dragona e quali siano i<br />

pregi di questo quartiere. E la risposta<br />

è piena di amore per il territorio.<br />

Ed è giusto condividerla<br />

con voi. “Dragona nessuno l’ha<br />

voluta bella …” , scriveva Paola<br />

Vertova in un suo bell’articolo<br />

sul quartiere. Ma analizzandola<br />

con quella curiosità di chi come<br />

me, professionista e storico per<br />

passione, vive il quartiere - afferma<br />

il vice-presidente del Comitato<br />

di quartiere- ho con<br />

stupore scoperto molti tesori nascosti:<br />

le ville rustiche di epoca<br />

romana, la campagna romana, il<br />

Tevere, il Museo Agostinelli. Indagare<br />

nella storia, mi ha fatto<br />

scoprire nelle persone tanta vo-<br />

artistico romano, una fontana appartenente<br />

alla specie delle 100 fontane artistiche di<br />

Roma, essa versa in uno stato di totale abbandono,<br />

come ha dimostrato la realizzazione<br />

di un nuovo impianto idrico mai messo<br />

in funzione, tutt’ora simbolo dello spreco di<br />

soldi e oggetto di atti vandalici. Il territorio<br />

soffre di un’insufficienza di manutenzione,<br />

allo stesso tempo aggravata dalla totale indifferenza<br />

da parte delle istituzioni e alleviata<br />

dalla buona volontà dei cittadini, fra cui spiccano<br />

un gruppo di sacerdoti che personalmente<br />

si occupano della cura del<br />

quartiere, rinnovando la sempre più comune,<br />

e ahimè amara, cultura del fai da D<br />

te.<br />

glia di migliorare, di risvegliarsi<br />

da quel passato non proprio gratificante<br />

di “abusivi”, di aspirare<br />

ad una migliore qualità<br />

della vita, di appartenere con dignità<br />

al resto della città”. Questo<br />

e tanto altro è quello che<br />

fanno per noi cittadini. Non solo<br />

i comitati di quartiere di Dragona<br />

e Dragoncello, ma i comitati di<br />

tutti i quartieri del nostro territorio.<br />

Proprio per questo meritano<br />

tutta la nostra riconoscenza.<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

11


12<br />

Cinquant’anni<br />

testo// Claudia Gambellini<br />

Vi siete mai domandati<br />

quanto sia grande il<br />

territorio del XIII<br />

Municipio? Beh, per<br />

avere un’idea, solamente Ostia<br />

supera abbondantemente in metri<br />

quadrati la città di Ancona, che<br />

non è un quartiere bensì un capoluogo<br />

di regione. Vi siete mai<br />

soffermati, poi, a pensare sul<br />

fatto che Ostia è il quartiere più<br />

vasto e noto del XIII Municipio<br />

ma che all’interno del territorio<br />

municipale ci sono ben quattordici<br />

“frazioni” o quartieri? Il nostro<br />

è un territorio davvero ricco:<br />

di risorse, di bellezze, ma sopratutto<br />

ricco di storia... ed è proprio<br />

su quest’ultimo aspetto che ci<br />

soffermeremo, perchè nascere in<br />

un territorio vuol dire conoscerlo,<br />

viverlo ed amarlo! Casal Bernocchi<br />

è uno dei primi quartieri<br />

del XIII Municipio che si incontrano<br />

procedendo sulla via<br />

DI­StORIA<br />

Da “villaggio Ina casa” a Casal Bernocchi, il percorso del popoloso<br />

quartiere dell’entroterra del XIII Municipio, costruito nel 1961 su<br />

terreni di proprietà dei conti Bernocchi. Uno sviluppo progressivo<br />

con la fermata della Roma-Lido nel 1972 ed un centro commerciale,<br />

dove c’è anche una sede della ASL Roma D, dal 1989. La parrocchia<br />

di San Pier Damiani fulcro aggregativo della zona.<br />

Ostiense dal centro di Roma<br />

verso il mare. Costeggia la ferrovia<br />

e fu costruito alla fine degli<br />

anni ‘50. Già il nome ci permette<br />

di percepire un importante retaggio<br />

storico e culturale. Deriverebbe,<br />

infatti, dai conti Bernocchi,<br />

proprietari di un casale,<br />

tutt’ora ancora esistente e situato<br />

al termine della via di Ponte Ladrone,<br />

e di un importante appezzamento,<br />

originariamente agricolo.<br />

La proprietaria del terreno,<br />

la contessa Maria Ravelli di Sant’<br />

Angelo Lodigiano, rimasta ve-<br />

Duilio Litorale<br />

dova nel 1939, lo avrebbe ceduto<br />

all’ ex INA casa affinchè questo<br />

ente costruisse case destinate ai<br />

lavoratori. Così il quartiere,<br />

giorno dopo giorno e sotto la<br />

guida del progettista Cesare<br />

Valle, iniziò a prendere forma,<br />

assumendo la denominazione di<br />

“villaggio Ina casa”. Il villaggio<br />

ruotava attorno ad una piazza<br />

squadrata, Piazza San Pier Damiani,<br />

posta sulla sommità di un<br />

lieve pendio, su cui si affacciavano<br />

i più importanti servizi: il<br />

mercato, la scuola e la chiesa.<br />

Proprio la chiesa è la costruzione<br />

che dominava con la sua immensa<br />

e solenne scalinata, non<br />

solo la piazza, ma l’intero villaggio.<br />

Il comprensorio è stato realizzato<br />

nel 1961 utilizzando una<br />

superficie totale di 110 mila metri<br />

quadrati. Al termine dei lavori,<br />

si trasferirono in questo<br />

luogo circa 800 famiglie, per un<br />

totale di 3200 persone. All’occhio<br />

del visitatore il quartiere appariva<br />

estremamente eterogeneo<br />

e gli edifici si distinguevano nettamente<br />

in base alla tecnica co-<br />

OTTOBRE2011


struttiva del progettista. Ci sono<br />

le cosiddette “case a grappolo”<br />

sviluppate su 3/4 piani del<br />

gruppo Spaccarelli, e la torre, che<br />

prese il nome di quest’ultimo e<br />

che si eleva lungo la salita. Imprinting<br />

totalmente differente rispetto<br />

al collega Spaccarelli, è<br />

stato dato dall’architetto Perugini,<br />

che realizzò case basse<br />

lungo il pendio verso la via del<br />

Mare. Queste configurano esteticamente<br />

una sorta di borgo spontaneo<br />

con percorsi pedonali. Tutti<br />

questi appartamenti furono assegnati<br />

mediante concorso a punteggio,<br />

ne beneficiarono le più<br />

disparate categorie di lavoratori<br />

statali, partendo dall’esercito,<br />

passando per i Ministeri, giungendo<br />

ai Poligrafi dello Stato.<br />

Non solo, alcune abitazioni furono<br />

persino destinate ai senzatetto<br />

dell’epoca, venendosi a<br />

creare non solo un’architettura<br />

eterogenea ma persino una popolazione<br />

estremamente differente.<br />

Ed è proprio questa caratteristica<br />

a far emergere oggi un<br />

potente contributo culturale donato<br />

da questo quartiere a tutto il<br />

nostro municipio. Gli anni passavano,<br />

ma l’ascesa del quartiere<br />

non si fermava. Così nel 1972<br />

venne realizzata la fermata “Casal<br />

Bernocchi” sulla tratta della<br />

ferrovia Roma-Lido. Si deve alla<br />

collaborazione del progettista<br />

Giovanni Rebecchini con altri architetti,<br />

la realizzazione del centro<br />

commerciale nel 1989. Una di<br />

queste palazzine venne affidata<br />

agli uffici amministrativi dell’azienda<br />

sanitaria locale,<br />

Asl Roma D, e<br />

in una struttura adiacente<br />

vennero accolti<br />

i locali medici. Rebecchini<br />

nello spiegare<br />

lo stile delle sue<br />

opere dichiarò che<br />

esso richiama l’architettura<br />

dei Cesari di<br />

modo che “Roma<br />

continui la sua espansione<br />

periferica con<br />

espressioni che non<br />

dimenticano un passato,<br />

che poi non è<br />

neanche troppo lontano”.<br />

Sì proprio questo<br />

era ed è l’intento:<br />

far sì che la periferia<br />

della Capitale fosse<br />

degna del Colosseo,<br />

di San Pietro, di Villa<br />

Borghese, insomma degna di appartenere<br />

alla nostra Città Eterna.<br />

Proprio della promozione e dello<br />

sviluppo di Casal Bernocchi, si<br />

occupano una Onlus, che gestisce<br />

i campi sportivi del quartiere,<br />

che oggi rappresentano un importante<br />

punto d’aggregazione di<br />

giovani e meno giovani, ed un<br />

gruppo parrocchiale, promotore<br />

di diverse feste di quartiere ed<br />

eventi vari. Tale gruppo quest’anno<br />

si occuperà di un’iniziativa<br />

molto importante per il quartiere.<br />

Come ci ha raccontato<br />

Marco Zaninotto, membro del<br />

gruppo parrocchiale che da ormai<br />

dieci anni organizza la consueta<br />

festa del quartiere, la parrocchia<br />

si sta preparando a<br />

festeggiare il 50° anniversario<br />

dell’erezione della chiesa, ed in<br />

occasione di ciò il parroco don<br />

Lucio Coppa ha convocato alcuni<br />

parrocchiani (una trentina circa) i<br />

quali avranno il compito, insieme<br />

a lui ed ai vice parroci, di realizzare<br />

numerose iniziative che si<br />

svolgeranno in occasione di tali<br />

festeggiamenti. Il tutto dovrebbe<br />

iniziare l’8 di febbraio, giorno in<br />

cui ricorre la festa del santo patrono<br />

San Pier Damiani il quale<br />

fu nominato vescovo di Ostia nel<br />

lontano 1058, e si concluderà<br />

l’8 di giugno, giorno del decimo<br />

anniversario della dedicazione<br />

e consacrazione della<br />

parrocchia. Sono diverse le attività<br />

che si prevedono nel corso<br />

del “Giubileo della parrocchia”,<br />

come una mostra fotografica che<br />

ripercorrerà la storia della parrocchia,<br />

vari incontri a sfondo<br />

culturale, uno spettacolo del<br />

gruppo teatrale e tanto altro.<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

13<br />

D


D OSSIER<br />

14<br />

Il progressivo<br />

riscatto<br />

della periFeria<br />

L’edificazione di San Giorgio Acilia trova origine addirittura dai fondi del<br />

Piano Marshall con i quali furono costruite le prime abitazioni, assegnate a<br />

profughi. La svolta successiva del quartiere con il Centro operativo Italcable<br />

di Macchia Palocco, è nato nel periodo di maggior sviluppo dell’urbanizzazione.<br />

Negli anni novanta la scommessa del preside Anselmo Di<br />

Giorgio e la nascita della prima scuola superiore del territorio. Elemento di<br />

grande rivalutazione a livello sociale e di immagine, oggi l’Istituto Verne è<br />

un punto di riferimento sportivo e culturale per tutta la zona<br />

testo// Silvia Grassi<br />

Chi attraversa oggi le<br />

vie del Quartiere San<br />

Giorgio di Acilia ritrova<br />

l’atmosfera consueta<br />

delle periferie cittadine.<br />

Costruzioni di diversa altezza che<br />

si alternano agli edifici pubblici,<br />

costruiti in momenti e stili diversi:<br />

la posta, il mercato, la<br />

chiesa parrocchiale, qualche edificio<br />

scolastico, cresciuti senza<br />

un apprezzabile ordine urbanistico.<br />

Eppure anche questo, come<br />

ogni quartiere, ha una storia da<br />

narrare. Essa ci riporta indietro,<br />

alle sue origini nel lontano dopoguerra.<br />

Da una parte c’era la realizzazione<br />

del piano Marshall, lo<br />

strumento con cui gli Stati Uniti,<br />

mediante risarcimenti in denaro<br />

per i danni di guerra, cercavano<br />

di rimettere in moto l’economia<br />

di un’Europa ridotta in cenere.<br />

Dall’altra i grandi esodi di intere<br />

popolazioni, sconvolte dai nuovi<br />

equilibri determinati dalla guerra<br />

e dalla progressiva creazione dei<br />

blocchi, conseguente alla spartizione<br />

del mondo in due aree di<br />

influenza, quella Americana e<br />

quella Sovietica. Proprio con i<br />

fondi del piano Marshall furono<br />

edificate le prime costruzioni del<br />

quartiere, che vennero assegnate,<br />

nel 1952, ai profughi della Dalmazia<br />

e del Friuli Venezia Giulia,<br />

costretti a lasciare i luoghi d’origine,<br />

per l’avvento del regime di<br />

Tito. Da loro l’insediamento<br />

prese inizialmente il nome di Villaggio<br />

Giuliano. Ben presto a<br />

questi abitanti si unirono profughi<br />

della ex Tripolitania (attuale<br />

Libia), della Grecia, della Turchia,<br />

ma anche gruppi provenienti<br />

da varie regioni d’Italia, in<br />

Duilio Litorale<br />

OTTOBRE2011


cerca di una sistemazione economica<br />

nei pressi della capitale.<br />

Di questa prima fase oggi rimane<br />

traccia nei sei lotti del<br />

primo nucleo abitativo, situato<br />

nei pressi del mercato, ma niente<br />

altro. Gli anni che seguirono videro,<br />

infatti, uno sviluppo costante<br />

e un progressivo incremento<br />

dell’urbanizzazione. Per<br />

decenni l’area fu in rapporto anche<br />

con una struttura tecnica di<br />

primaria importanza, il Centro<br />

operativo Italcable sviluppato su<br />

quella che era denominata Macchia<br />

Palocco. Era un’opera unica<br />

nel suo genere in Italia, che accoglieva<br />

i più sofisticati impianti<br />

di telecomunicazione in una costruzione<br />

di 250 mila metri<br />

cubi.. Il centro, già dagli anni<br />

ottanta, è stato dismesso poiché<br />

le comunicazioni via cavo sono<br />

state sostituite da quelle via<br />

etere, ma l’area si avvia a diventare<br />

una delle 18 centralità urbanistiche<br />

del Comune di Roma.<br />

Nonostante questa esuberante<br />

crescita, fino agli anni novanta,<br />

molti fattori di disgregazione,<br />

come la struttura sociale composita<br />

dei residenti, la mancanza<br />

di un vero centro urbano, l’attrazione<br />

esercitata dalla grande<br />

città, hanno reso lenta e faticosa<br />

per San Giorgio, la costruzione<br />

di un’identità di quartiere. Una<br />

vera svolta nella riqualificazione<br />

culturale e civile si è avuta solo<br />

in seguito all’istituzione della<br />

prima scuola superiore, nei locali<br />

di via di Saponara. Per comprendere<br />

l’importanza di questo<br />

evento bisogna tenere presente<br />

la collocazione degli istituti superiori<br />

sul territorio del XIII Municipio.<br />

Se si osserva una carta<br />

tematica si nota infatti che essi<br />

sono dislocati quasi esclusivamente<br />

ad Ostia Levante, a riprova<br />

che anche la distribuzione<br />

dei servizi ricalca una certa evidente<br />

divisione economico- sociale.<br />

La presenza di un Istituto<br />

superiore in un quartiere, è invece<br />

un elemento di grande ri-<br />

valutazione, non solo e non prevalentemente<br />

di immagine, ma<br />

soprattutto sociale. Fu il Preside<br />

Anselmo Di Giorgio a scommettere<br />

su San Giorgio, così<br />

come pochi anni prima aveva<br />

parimenti scommesso sul quartiere<br />

Idroscalo di Ostia, dove<br />

dopo una lunga battaglia con le<br />

amministrazioni locali e contro i<br />

dubbi dell’Assessorato e dello<br />

stesso ministro dell’Istruzione<br />

Falcucci, era riuscito a far spostare<br />

la sede centrale dell’Istituto<br />

Professionale per i servizi<br />

commerciali e turistici Gino<br />

Zappa. L’idea di aprirne una succursale<br />

proprio in quella parte<br />

di Acilia fu il naturale proseguimento<br />

di una scelta coraggiosa,<br />

fondata sull’idea che la qualità<br />

genera qualità, anche là dove appare<br />

più difficile che essa riesca<br />

a prevalere e che l’impegno<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale 15<br />

D


D OSSIER<br />

16<br />

nella cultura è il motore di<br />

ogni vero e profondo miglioramento,<br />

perché riesce a mettere<br />

in circolo idee e progetti e con<br />

essi la speranza di un futuro migliore.<br />

Perno di questa sorta di<br />

sfida era il programma di creare<br />

una scuola veramente qualificata,<br />

che desse agli utenti personale<br />

adeguato, strutture efficienti e attrezzature<br />

moderne. “Impostato<br />

in questo modo il discorso didattico<br />

non si ammettevano deroghe<br />

allo studio - ricorda il Preside Di<br />

Giorgio. Gli studenti, a cui venivano<br />

offerte tali risorse, dovevano<br />

mostrare di esserne all’altezza<br />

e fare il loro dovere con<br />

serietà. Fu difficile, all’inizio, far<br />

comprendere tale linea ai docenti,<br />

che temevano che un eccessivo<br />

rigore avrebbe dissuaso i<br />

giovani dall’iscriversi a una simile<br />

scuola, tanto più che, per<br />

la maggior parte, essi provenivano<br />

da famiglie di modesta<br />

estrazione. Ma i fatti mi hanno<br />

dato ragione. In breve le domande<br />

di iscrizione crebbero<br />

tanto che arrivammo ad avere 28<br />

classi e nel ‘94 si è dovuta aprire<br />

una succursale al Torrino”. Ma<br />

ciò non è tutto. In quegli stessi<br />

anni l’Istituto Verne è divenuto il<br />

punto di riferimento della vita<br />

culturale e sportiva del quartiere,<br />

per giovani ed adulti. Anzi, grazie<br />

ad esso la vita culturale, fino ad<br />

allora irrilevante, ha ricevuto impulso<br />

da proprie manifestazioni e<br />

iniziative di aggregazione. Nei<br />

suoi locali hanno trovato posto<br />

corsi e attività di vario genere che<br />

hanno contribuito, in modo sostanziale<br />

ad amalgamare i resi-<br />

denti di ogni età, offrendo occasioni<br />

di incontro e di crescita. E’<br />

stato ed è tuttora un centro di<br />

forte inserimento per ragazzi<br />

svantaggiati, ma anche un punto<br />

di eccellenza per i diplomati che<br />

conseguono, accanto al titolo di<br />

studio, anche la qualifica di tecnici<br />

della qualità dei servizi commerciali<br />

e turistici. “Tutto ciò -<br />

prosegue il professor Di Giorgio-<br />

Duilio Litorale<br />

è la riprova che nonostante<br />

quanto emerge dai mass media<br />

la scuola è oggi più che mai la<br />

via verso traguardi che altre istituzioni<br />

e altri servizi non sono in<br />

grado di realizzare. E’ questa,<br />

“L’altra faccia della scuola”<br />

come evidenzio nel mio nuovo<br />

scritto di prossima pubblicazione,<br />

che avrà appunto questo titolo e<br />

che in una sorta di racconto au-<br />

tobiografico mostra quanto sia<br />

diverso da quanto appare all’esterno,<br />

tutto ciò che normalmente<br />

resta sommerso nel duro<br />

lavoro di chi si occupa di istruzione”.<br />

Cultura e partecipazione<br />

sono ancora le carte vincenti per<br />

dare senso e umanità alla convivenza<br />

e fare di un insieme di abitazioni<br />

un luogo di autentica vita<br />

sociale.<br />

OTTOBRE2011


testo// Augusto Gallo<br />

L’attuale territorio dell’Infernetto<br />

appare ufficialmente<br />

solo nel<br />

1660 nel Catasto Alessandrino.<br />

Però un insediamento<br />

umano organizzato presso quella<br />

fascia di territorio è sicuramente<br />

esistita già nel periodo a.C..<br />

Scavi archeologici hanno infatti<br />

messo in luce ritrovamenti ossei<br />

di animali esotici, che i romani<br />

tenevano in quarantena prima di<br />

usarli nei giochi con i gladiatori.<br />

La presenza di tracce dell’urbanizzazione<br />

romana<br />

non si limita solo a<br />

qualche osso, ma a resti<br />

di sistemi idrici, di<br />

piccoli porti, di anfore<br />

per il trasporto<br />

di derrate liquide, di<br />

strutture dedicate all’abitare<br />

stabilmente<br />

con un sistema sociale<br />

relazionale organizzato.<br />

L’etimologia del nome “Infernetto”<br />

è avvolta dal mistero:<br />

c’è chi la fa risalire alla lavorazione<br />

di carbone fossile o chi la lega<br />

alla presenza di farnie (in farneto). L’apparizione<br />

del nome di “Infernetto” in modo ufficiale<br />

la vediamo nel rilievo dell’ IGM di<br />

Vienna solo nel 1851, solo 33 anni prima<br />

che arrivassero i bonificatori da Ravenna.<br />

Nel 1924 vengono ritrovati i resti di animali<br />

il Mistero<br />

dell’Infernetto<br />

Si dibatte da sempre sull’etimologia del nome del quartiere compreso<br />

tra la Cristoforo Colombo, Castel Porziano ed il mare. Alla base sembrano<br />

esserci l’antica lavorazione del carbone fossile o la presenza di<br />

farnie. Insediamenti abitativi presenti sin dal periodo romano. Oggi<br />

questa fetta di territorio conta 26.000 abitanti e vede la sua vivibilità<br />

condizionata dall’eccessivo sviluppo edilizio<br />

importati in età<br />

romana. Nel<br />

1938 si riparla di<br />

Infernetto in un<br />

articolo su di un<br />

giornale specialistico<br />

di archeologia.<br />

Nel 2006, sempre in un<br />

convegno fra archeologi,<br />

si dibatte sul ritrovamento di<br />

scheletri umani in una villa rustica; di<br />

strade segnate con tecnica romana e fatte in<br />

calcinacci; di una moneta di Filippo l’Arabo<br />

(244-249 d.C.). L’attuale popolazione residente<br />

stabilmente all’Infernetto è stimata in<br />

circa 26.000 persone ed il quartiere è stretto<br />

tra via Cristoforo Colombo, il mare e Castel<br />

Porziano. Lo sviluppo edilizio della zona è<br />

avvenuto essenzialmente dopo la II guerra<br />

mondiale in modo non sempre ordinato. I<br />

problemi del territorio sono tanti: dalla realizzazione<br />

di un sistema razionale di smaltimento<br />

delle acque piovane; alla manutenzione<br />

delle strade che a volte sono asfaltate<br />

solo a tratti; alla mancanza di una struttura<br />

scolastica superiore per i giovani residenti<br />

che sono costretti a migrare quotidianamente<br />

verso Ostia o addirittura a Roma. Di recente<br />

la Provincia ha dato l’ok all’edificazione di<br />

una struttura da destinare a scuola superiore,<br />

cosicché i ragazzi non dovranno sobbarcarsi<br />

quotidianamente un vero e proprio viaggio,<br />

anche in considerazione della carenza che riguarda<br />

il trasporto pubblico della zona.<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

17<br />

D


D OSSIER<br />

18<br />

testo// Tommaso V. Ghiglione<br />

Antichissimo e ricco di storia, ma nel contempo continuamente urbanizzato ed in<br />

espansione. E’ la singolare connotazione di Malafede esistente già nel periodo dei<br />

romani e, in epoca più moderna, nel catasto Alessandrino del 1662. Una delle sue<br />

ricchezze archeologiche, Villa Fralana, ha ispirato il nome del locale comitato. Nato<br />

all’inizio di quest’anno, lavora in prima linea soprattutto per l’urbanistica e l’istruzione<br />

un quartiere in divenire<br />

Prima della massiccia urbanizzazione,<br />

del piano<br />

di zona c10, del quartiere<br />

Caltagirone ed infine<br />

del Giardino di Roma, l’area<br />

Malafede era considerata dagli<br />

studiosi una zona di altissimo<br />

pregio storico-archeologico. Il<br />

cancello della tenuta presidenziale<br />

(detto di Malafede) può essere<br />

utile per dividere la via di<br />

Malafede in due tronchi: quello<br />

interno a Castel Porziano (che<br />

prosegue fino al borgo della tenuta)<br />

e quello che, dalla Colombo,<br />

conduce a via Ostiense.<br />

Facciamo un grande balzo indietro<br />

nella storia. Dall’antico scrittore<br />

romano Festo sappiamo che<br />

esisteva all’ottavo miglio della<br />

strada di congiungimento fra<br />

Roma ed il mare (odierno km<br />

11.840) una strada che conduceva<br />

per altre quattro miglia al<br />

Pomonal (bosco sacro dedicato a<br />

Pomona, dea romana, nei pressi<br />

di Castel Porziano). Nei tempi<br />

moderni invece la prima apparizione<br />

di via di Malafede la si ha<br />

in una carta del catasto Alessandrino<br />

del 1662, che assieme ad<br />

altri fu voluta da papa Alessandro<br />

Duilio Litorale<br />

VII per censire i casali della campagna<br />

romana. Molte fonti storiche<br />

riferiscono perfino di uno<br />

scalo fluviale presso il casale di<br />

Malafede (poco distante dal<br />

fiume Tevere) dove, ad esempio,<br />

la famiglia Del Nero, proprietaria<br />

della tenuta di Castel Porziano<br />

dal 1568, imbarcava i legnami e<br />

il carbone prodotti per rivenderli<br />

a Roma. A Decima nel 1953, durante<br />

i lavori per il tracciamento<br />

della via Pontina, vennero scoperte<br />

delle sepolture a fossa del<br />

VII secolo a.C. Il ritrovamento<br />

però non ebbe grande eco. Anche<br />

i successivi scavi della Soprintendenza<br />

di Roma e Ostia del ‘73<br />

hanno sempre avuto origine da<br />

dei progetti stradali, come il raddoppio<br />

della via Pontina. Una<br />

volta completato lo scavo di tutta<br />

l’area (due ettari di terreno) furono<br />

portate alla luce 250 tombe<br />

e recuperata una gran parte di<br />

materiale. Secondo alcuni studiosi<br />

l’abitato della necropoli è<br />

da considerarsi a est, cioè nella<br />

valle di Malafede. L’epoca romana<br />

della valle è rivelata anche<br />

da diverse ville. In località Fralana<br />

è venuta alla luce una villa<br />

OTTOBRE2011


omana la cui datazione è collocabile<br />

fra la fine dell’età repubblicana<br />

e la piena età imperiale.<br />

Tornando ai giorni nostri Malafede<br />

è sicuramente una zona in<br />

fermento. Una zona in divenire (e<br />

sembra paradossale per un’area<br />

così antica). L’urbanizzazione<br />

sembra farla da padrone e non<br />

sono poche le battaglie compiute<br />

dai cittadini per cercare di limitarne<br />

i danni. Come quelle combattute<br />

dall’Associazione Axa-<br />

Malafede Villa Fralana, nata a<br />

marzo di quest’anno e che da statuto<br />

«è improntata ai principi di<br />

democrazia e partecipazione volontaria<br />

non ha scopo di lucro e<br />

si pone come obiettivo il miglioramento<br />

del quartiere Axa Malafede».<br />

In questo momento le battaglie<br />

dell’associazione si<br />

combattono su due fronti: urbanistica<br />

e istruzione. Il Comune di<br />

Roma ha infatti previsto un piano<br />

di densificazione della zona,<br />

piano contro il quale i cittadini si<br />

sono scagliati protestando anche<br />

presso il XIII Municipio. La situazione<br />

è ancora in divenire visto<br />

che nelle riunioni estive del<br />

consiglio municipale di metà<br />

mese non si è giunti ad alcuna<br />

conclusione. Storia recentissima è<br />

invece la battaglia per l’apertura<br />

della scuola materna di via Menzio,<br />

servizio fondamentale che<br />

non ha ancora aperto i battenti. I<br />

responsabili dell’associazione<br />

hanno fatto sentire la propria voce<br />

fino in Campidoglio ma, anche<br />

in questo caso, nulla si è deciso.<br />

Pare infatti che, seppur la struttura<br />

sia funzionante, manchino i<br />

fondi e il personale per ricoprire<br />

i vari ruoli. Una situazione paradossale<br />

dopo la ventata d’ottimismo<br />

dello scorso anno, allorchè<br />

l’apertura della struttura (già rimandata<br />

di un anno) appariva imminente.<br />

“Nel quartiere AXA-<br />

Malafede, l’unica scuola materna<br />

statale di riferimento come ba-<br />

cino di utenza è situata nel quartiere<br />

Caltagirone e non offre la<br />

possibilità di sezioni a tempo<br />

pieno – spiega Roberto Trapani<br />

dall’associazione. Per questo<br />

l’Associazione Axa Malafede<br />

Villa Fralana si è attivata da<br />

tempo per monitorare e sollecitare<br />

l’apertura della nuova scuola<br />

materna di Via F. Mencio auspicata,<br />

visto l’avanzato stato dei lavori<br />

in quel periodo, già per<br />

l’anno scolastico 2009-2010”.<br />

Staremo a vedere. Rimane il fatto<br />

che il quartiere, essendo composto<br />

da zone eterogenee fra loro,<br />

cerca ancora una sua precisa<br />

identità che, speriamo, troverà<br />

presto anche grazie alla coesione<br />

sociale e alla forza delle associazioni<br />

cittadine.<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

19<br />

D


A RTE<br />

Arte secondo D.E.G.A.S.<br />

Programma Mostre 2011 Galleria D.E.G.A.S.<br />

dal 08/10/11 al 23/10/11 - PERSONALE DI “ SERRA”<br />

29/10/11 13/11/11 – MOSTRA D’AUTUNNO ( COLLETTIVA )<br />

19/11/11 03/12/11 – PERSONALE DI “ CIANCHI ”<br />

10/12/11 08/01/2012 - MOSTRA DI NATALE (COLLETTIVA )<br />

Dipingere­­­Esporre­­­Generare­­­Arte­­­servizi<br />

Prima di procedere con la<br />

stesura di questo articolo è<br />

d’obbligo da parte mia<br />

evidenziare un errore nel numero<br />

di settembre in quanto nel trascrivere<br />

i nominativi dei 3 vincitori<br />

del premio Massimo Di<br />

Somma per le arti visive, come<br />

terzo classificato avevo scritto<br />

erroneamente Cristina Ravera<br />

mentre in realtà il terzo premio<br />

era stato vinto da Fabio Imperiale.<br />

Dunque la stagione estiva<br />

1. Adolescenti - Antonino Casavecchia<br />

2. Verso l’altra dimensione - N. Serra<br />

1<br />

2<br />

con tutte le manifestazioni all’aperto<br />

si avvia alla conclusione<br />

e per noi è tempo di consuntivo<br />

stagionale. Dobbiamo dire che<br />

quest’anno è stata una stagione<br />

molto impegnativa ma piena di<br />

soddisfazioni. Impegnativa in<br />

quanto ci ha coinvolti da inizio<br />

giugno sino al 21 agosto solo con<br />

l’organizzazione del premio Di<br />

somma che è culminato, dopo un<br />

ciclo di 3 mostre nei mesi di giugno,<br />

luglio ed agosto e la partecipazione<br />

di ben 43 artisti, con la<br />

bella serata della premiazione<br />

dove il presidente della giuria,<br />

Roberto Nardacci e la dottoressa<br />

Di Gaetano, hanno illustrato le 3<br />

opere vincitrici con perizia e<br />

competenza sino ad arrivare ad<br />

una analisi profondamente introspettiva<br />

del significato delle<br />

opere lasciando immaginare il<br />

carattere dell’artista autore di<br />

ogni opera. Proseguendo poi il<br />

3 ciclo delle mostre<br />

allo stand di Approdo<br />

Alla Lettura<br />

dove hanno esposto : Toscanaccio,<br />

Carlo Ielo, Felice Lombardozzi,<br />

Simone Rampioni, Monal,<br />

Fabrizio Necci sino ad arrivare<br />

alla mostra attuale di Antonella<br />

Duranti che terminerà il 16 ottobre.<br />

Si proseguirà poi in autunno<br />

con Dalma Cimino,<br />

Giuliana Guidi, Orietta Evangelisti,<br />

Gloria Bertolelli, Paola<br />

Guia e Debora Marasco sino a<br />

fine novembre. Tutto questo<br />

lavoro nasce dalla proficua<br />

collaborazione tra noi della<br />

Galleria D.E.G.A.S. Ed Approdo<br />

alla lettura che dura ormai<br />

da ben 4 anni e che ci auguriamo<br />

prosegua negli anni<br />

a venire. Attualmente prosegue<br />

comunque parallelamente alle<br />

manifestazioni esterne il programma<br />

di mostre in galleria<br />

dove si è appena conclusa con<br />

successo la collettiva dedicata<br />

alle giovani firme dove hanno<br />

3. Rosso e nero - Antonella Duranti<br />

4. Aragosta - Giuliana Guidi<br />

esposto circa 30 artisti,<br />

mentre ora è in<br />

corso la mostra personale<br />

di Nazario<br />

Serra che terminerà<br />

il 23 ottobre e poi<br />

termineremo la stagione<br />

autunnale con<br />

la collettiva d’autunno sino al 13<br />

novembre. Come si può notare il<br />

nostro è un impegno continuativo<br />

teso a promuovere sul nostro<br />

territorio l’arte dei numerosi artisti<br />

residenti e non, di diversa<br />

estrazione dove il pubblico ne<br />

potrà godere.<br />

5. Orchidea - Anna Marino<br />

6. Papaveri - Carlo Ielo<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

21<br />

5<br />

6<br />

4<br />

A


A RTE<br />

OSTIA ED IL SUO PATRONO<br />

“Premessa”<br />

Allo scopo di non far ripetere, anche per<br />

iscritto, cose ed iniziative non vere, riaffermiamo<br />

che:<br />

l’unico e solo fondatore, anche dì iniziative<br />

collaterali, nell’aver voluto il PA-<br />

TRONO della città di Ostia, è stato, ripetutamente<br />

affermato anche nei servizi<br />

apparsi nei numeri precedenti.<br />

Pertanto nessuno è autorizzato prendersi<br />

meriti che non ha.<br />

Stigmatizziamo, da tempo, colui e coloro,<br />

che si sono fatti grandi ed intendono ancora<br />

vivere sulle iniziative altrui, per graziarsi<br />

il ben volere e fare carriera anche<br />

politica.<br />

“AGOSTINO agli uomini d’oggi”<br />

A quest’uomo straordinario vogliamo<br />

chiedere, che cosa abbia da dire agli uomini<br />

di oggi.<br />

Pensiamo che sia veramente molto, sia<br />

con l’esempio che con l’insegnamento.<br />

A chi cerca la verità insegna a non disperare<br />

di trovarla. Lo insegna con l’esempio<br />

– Egli la ritrovò dopo molti anni di faticose<br />

ricerche – e con la Sua attività letteraria<br />

della quale fissa il programma nella<br />

prima lettera scritta poco dopo la conversione:<br />

“ A me sembra che si debbano ricondurre<br />

gli uomini alla speranza di trovare<br />

la verità” insegna pertanto a cercarla”<br />

con umiltà, disinteresse, diligenza” a superare<br />

lo scetticismo attraverso il ritorno<br />

in se stessi, dove abita la verità, il materialismo<br />

che impedisce la mente di percepire<br />

la sua unione indissolubile con le<br />

realtà intelligibili, il razionalismo, che ricusando<br />

la collaborazione della fede si<br />

mette nella condizione di non capire il<br />

“mistero” dell’uomo.<br />

“AGOSTINO ai giovani”<br />

Che tanto amò essendo stato professore<br />

prima della conversione e come pastore<br />

dopo. Egli ricorda ad essi il Suo grande<br />

trinomio: Verità, Amore, Libertà, tre beni<br />

supremi che stanno insieme e l’invita ad<br />

amare al bellezza, Egli che ne fu un<br />

grande innamorato. Non solo la bellezza<br />

dei corpi che potrebbe far dimenticare<br />

quella dello spirito, né solo quella dell’arte,<br />

ma la bellezza interiore della<br />

virtù e sopratutto la bellezza eterna di<br />

DIO, da cui la bellezza dei corpi, dell’arte<br />

e della virtù discende, di Dio che è<br />

“ La bellezza di ogni bellezza”, “ Fondamento<br />

e principio ed ordinatore del bene<br />

e della bellezza di tutti gli esseri che sono<br />

buoni e belli”. Agostino, ricordando gli<br />

anni precedenti la sua conversione, si<br />

rammarica amaramente di aver amato<br />

tardi questa “ bellezza tanto ANTICA e<br />

tanto NUOVA” e vuole che i giovani non<br />

lo seguano in questo, ma che, amandolo<br />

sempre e sopratutto, conservino perpetuamente<br />

in essa lo splendore interiore<br />

della loro giovinezza<br />

“ Ai Pensatori ed ai Governanti”<br />

Continuando ancora sugli insegnamenti<br />

agli uomini d’oggi, Egli ricorda ai pensatori<br />

il duplice oggetto d’indagine che deve<br />

occupare la mente umana. DIO e l’uomo.<br />

“ Che cosa vuoi conoscere?” chiede Egli<br />

a Se stesso. E risponde: “ DIO e l’uomo”,<br />

“ Nulla di più? Proprio nulla” di fronte al<br />

triste spettacolo del male, ricorda loro altresì<br />

di avere fiducia nel trionfo finale del<br />

bene, di quella Città “ Dove la vittoria è<br />

verità, la dignità è santità, la pace è felicità,<br />

la vita è eternità”. Invita inoltre agli<br />

uomini che hanno in mano le sorti dei popoli<br />

raccomanda di amare sopratutto la<br />

pace e di promuoverla non con la lotta ma<br />

con i metodi di pace, perchè, scrivere sapientemente,<br />

“ è titolo più grande di gloria<br />

uccidere la guerra con la parola che gli<br />

uomini con la Spada, e procurare o mantenere<br />

la pace con la pace, non con la<br />

guerra ( dall’osservatore Romano. 28/8/<br />

2002 )<br />

Associazione culturale S. Agostino<br />

il PRESIDENTE<br />

Dott. RINALDO RAGANATO<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

23<br />

A


D OSSIER<br />

Sia Casalpalocco che l’Axa si caratterizzano come quartieri giardino. Il primo, sul<br />

quale in origine sarebbe dovuto sorgere l’aeroporto, è stato ed è residenza di molti<br />

vip e set cinematografico. Il secondo è conosciuto come la Beverly Hills di casa nostra<br />

ed è zona residenziale a carattere consortile. Alle prese con la problematica della<br />

viabilità, ha visto ribadire la sua “fama verde” con un recente accordo per l’acquisizione<br />

di altri 12.000 metri quadrati da destinare alla collettività testo// Carola Chiarlitti<br />

24<br />

il polmone verde dell’entroterra<br />

Agli albori degli anni<br />

’60 moriva Frank<br />

Lloyd Wright, padre<br />

di una delle scuole di<br />

pensiero architettonico più rivoluzionarie<br />

del XX secolo: l’architettura<br />

organica, che teorizzava<br />

la coesistenza armoniosa fra<br />

insediamento umano e ambiente<br />

naturale. L’edificio veniva pensato<br />

come un vero e proprio organismo<br />

vivente le cui arterie e le<br />

cui membra dovevano essere costruite<br />

in modo tale da integrarsi<br />

agevolmente con la natura e le<br />

sue esigenze. Tuttavia nel corso<br />

dello stesso decennio si assisteva<br />

effettivamente in diverse progettazioni<br />

urbanistiche sparse nel<br />

mondo ad una nuova dimensione<br />

del costruire e del vivere la città.<br />

Nel nostro piccolo, due quartieri<br />

sembrano aver seguito l’esempio<br />

di questo innovativo modo di<br />

Duilio Litorale<br />

pensare l’architettura urbana: Casalpalocco<br />

e Axa che fin dalle<br />

origini si facevano chiamare<br />

“quartieri verdi”. Nel lontano ’47<br />

si pensava che nella zona di Casalpalocco<br />

le persone non avrebbero<br />

dovuto abitarvi bensì prendervi<br />

un aereo. Era proprio qui<br />

infatti che era stato suggerito di<br />

installare la primitiva sede di<br />

quello che è oggi l’aeroporto di<br />

Fiumicino. Ma alla fine prevalse<br />

l’iniziativa della Società Generale<br />

Immobiliare che, messi gli<br />

occhi sulla chance edilizia, voleva<br />

fare della zona un quartiere<br />

residenziale. La firma della convezione<br />

fra la suddetta Sogene<br />

ed il Comune di Roma nel 1960<br />

segna di fatto la nascita di Casalpalocco.<br />

Fin dall’inizio i primi<br />

interventi cominciano a costruire<br />

quello che sarà il mito della città<br />

giardino con la collocazione di<br />

OTTOBRE2011


migliaia e migliaia di alberi di<br />

diversa specie e dimensione. Sarà<br />

proprio il vivere immersi nel<br />

verde, nel segno di uno stile di<br />

vita alternativo fatto di relax e<br />

contatto con la natura, ad attirare<br />

migliaia di residenti pur mantenendo<br />

una densità abitativa<br />

molto bassa. Questo fattore, oltre<br />

alla posizione strategica del quartiere<br />

(ben collegato a Roma tramite<br />

la Colombo e poco distante<br />

dal mare), sarà motivo d’attrattiva<br />

anche per very important<br />

people e personalità note del<br />

mondo professionale. Fra questi<br />

spiccano nomi quali Sergio<br />

Leone, autore dei migliori western<br />

di sempre, e Bud Spencer,<br />

partner di Terence Hill in una<br />

delle coppie più famose del cinema<br />

italiano. Senza contare il<br />

fatto che “Le Terrazze”, il centro<br />

commerciale principale del territorio<br />

nonché cuore del quartiere,<br />

nel corso della storia del nostro<br />

cinema, è stato set di attori come<br />

Verdone, Pozzetto e Alberto<br />

Sordi.<br />

La “Beverly Hills” nostrana,<br />

come spesso l’Axa è stata denominata,<br />

nasce pochi anni dopo,<br />

nel 1966, per iniziativa della Società<br />

AXA Agricola Commerciale<br />

S.p.A. proponendosi sin dal<br />

principio come quartiere residenziale<br />

a carattere consortile.<br />

Grazie ad una convenzione, stipulata<br />

fra il Comune e l’Axa e risalente<br />

a cinque anni prima della<br />

delibera comunale che gli diede<br />

vita, il quartiere, ancora in stato<br />

embrionale, ricevette la garanzia<br />

del fine lavori entro i cinque<br />

anni, con tanto di distribuzione<br />

elettrica, raccolta fognaria e relativo<br />

impianto di depurazione,<br />

realizzazione della rete stradale.<br />

Quasi 50 anni dopo proprio in<br />

merito a quest’ultimo punto i<br />

rapporti tra il Consorzio e il<br />

Campidoglio affrontano un periodo<br />

di tensione. Il consigliere<br />

del Consorzio Axa con delega ai<br />

rapporti con la stampa Maurizio<br />

Giandinoto ci spiega che<br />

recentemente il Comune ha<br />

deliberato una riduzione del<br />

15% sul contributo per la manutenzione<br />

stradale destinato al<br />

quartiere, causa mancanza di<br />

fondi. Delibera che non sarà applicata<br />

a partire dal 2012 bensì<br />

dall’anno in corso, andando ad<br />

incidere su un bilancio già approvato.<br />

Nonostante l’incremento<br />

dei centri urbani e di conseguenza<br />

dei fruitori delle strade<br />

consortili (ben 4 insediamenti,<br />

Infernetto, Malafede, San Giorgio<br />

e Acilia, circondano l’Axa),<br />

sembrerebbe quindi che la viabilità<br />

venga ulteriormente trascurata<br />

andando a pesare sia sulla<br />

qualità della vita che sulle tasche<br />

dei consorziati. Una nota positiva<br />

è invece quella che va a riconfermare<br />

la “fama verde” del<br />

quartiere ed è un accordo stipulato<br />

per dirimere una controversia<br />

giudiziaria tra il Consorzio e<br />

l’ARIS Garden s.r.l. che consiste<br />

nella cessione da parte della società<br />

di un’area di oltre dodicimila<br />

metri quadrati adibita a zona<br />

verde a cura e a spese della stessa<br />

ARIS e destinata alla salvaguardia<br />

ambientale e all’utilizzo da<br />

parte della collettività.<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

25<br />

D


26<br />

Immerso nella pineta di Castel Fusano a poca distanza dal canale dei Pescatori, nucleo primario<br />

di Ostia, sorge un locale davvero interessante per gli appassionati del mangiar bene.<br />

blue’s canal:<br />

conoscenza,­cultura­e­qualità­nel­mangiare<br />

Da poco più di un anno<br />

lo storico ristorante<br />

alla fine di via di Castel<br />

Fusano Blue’s<br />

Canal, music restaurant ha riaperto<br />

i battenti con non poche<br />

novità «considerando che tutto il<br />

litorale serve pesce, noi volevamo<br />

porci come una valida alternativa:<br />

una cucina ricercata romana»<br />

ci confessa Pietro Passeri,<br />

direttore e chef di un locale che<br />

spezza la tradizione dei piatti di<br />

mare e si pone come un’alternativa<br />

di qualità per il litorale<br />

ostiense. Conoscenza, cultura e<br />

qualità. «Si può mangiare e mangiare:<br />

noi non vogliamo solo nutrire<br />

il cliente ma ospitarlo in una<br />

zona dove il sapore, la qualità, la<br />

ricercatezza del prodotto e la cultura<br />

della cottura e della presentazione<br />

delle pietanze sia un tutt’uno<br />

-dice Passeri- Cerchiamo<br />

uno scambio, un dialogo, che arricchisca<br />

ancora di più l’esperienza<br />

a tavola».<br />

Pietro Passeri, personal chef europeo,<br />

è chiamato l’umbro dal<br />

Gambero Rosso ed ha lavorato<br />

nei più rinomati ristoranti della<br />

capitale (Felice Cacio e Pepe a<br />

Testaccio; ha gestito il Fungo<br />

dell’EUR, La Scala a Trastevere)<br />

ed oggi tenta, con la determinazione,<br />

l’umiltà e la passione che<br />

trapelano dalle sue parole, di<br />

creare qualcosa di nuovo per il<br />

nostro territorio «un esperimento<br />

che è riuscito e sta riuscendo».<br />

La ricercatezza nelle pietanze<br />

porta a un numero più ridotto dell’offerta<br />

ma senza risentirne,<br />

anzi. A giovarne, è sicuramente la<br />

qualità dei primi dove tradizione<br />

e cura del dettagli si incontrano.<br />

Si parte con un delizioso antipasto<br />

della tipologia singer food :<br />

detto prorpio Blue’s Canal.<br />

Tutto servito su piccoli piattini<br />

di forma diversa: pasta<br />

fredda, legumi da tutto il<br />

mondo, piselli, ceci e lenticchie.<br />

Salumi, formaggi e polpette.<br />

«Con questo antipasto –<br />

ci assicura Passeri- possiamo<br />

anche consumare un piacevole<br />

aperitivo, accompagnato da un<br />

buon vino».<br />

Subito dopo i piatti rustici<br />

come l’amatriciana, la carbonara,<br />

cacio e pepe, puttanesca<br />

e gricia; anche pasta fatta in<br />

casa: ravioli, fettuccine, tonnarelli.<br />

«Per portare a compimento<br />

la preparazione di un<br />

piatto apparentemente semplice –<br />

dice lo chef- serve uno studio. Io<br />

personalmente scelgo gli ingredienti,<br />

ne valuto la consistenza<br />

prima di inserirli. È una ricerca<br />

continua riconosciuta anche dalla<br />

clientela».<br />

La vera specialità della casa,<br />

quello che potremmo porre come<br />

marchio di fabbrica, sono le carni<br />

alla brace «ne abbiamo di tutti i<br />

tipi: la chianina fiorentina con<br />

osso, la scottona, carne danese,<br />

argentina e irlandese (sempre con<br />

osso). Anche qui non si va semplicemente<br />

in macelleria – ci<br />

spiega Passeri - ma si scelgono il<br />

taglio e le carni migliori, se ne<br />

sperimenta il sapore e la preparazione.<br />

Tutto calcolato a puntino.<br />

Solo la massima qualità ma<br />

con un prezzo che lascia stupefatto<br />

il cliente». In effetti al<br />

Blue’s Canal si rimane su una fascia<br />

abbordabile considerando i<br />

prodotti offerti, come si nota<br />

dalla carta.<br />

Ed il pesce? Non è stato dimenticato:<br />

fatto alla romana sulla<br />

base dei fritti. «Prepariamo -<br />

Duilio Litorale<br />

spiega il direttore- anche un delizioso<br />

arrosto di pesce sui tre metri<br />

lineari di brace che abbiamo a<br />

disposizione».<br />

Non manca nemmeno la mozzarella<br />

di bufala casertana che è<br />

consegnata quotidianamente<br />

«quella vera -sottolinea il direttore-<br />

qui non si scherza».<br />

Se proprio questo non bastasse (o<br />

se voleste altro) il Blue’s Canal<br />

dispone anche di un forno a legna<br />

per la cottura delle pizze. Un servizio,<br />

insomma, a 360 gradi per<br />

tutti i palati.<br />

Non solo cibo ma anche buona<br />

musica «al blues si esibiscono<br />

gruppi del lido e gruppi romani –<br />

dice Passeri- tutti selezionati dal<br />

direttore artistico Enrico Mari.<br />

Gli spettacoli si susseguono tutto<br />

l’anno. Recentemente abbiamo<br />

ospitato la cover band ufficiale di<br />

Zucchero».<br />

Lo Staff del Blue’s Canal è composto<br />

da persone qualificate provenienti<br />

dalla scuola alberghiera<br />

di Tor Carbone. Ma non solo: il<br />

ristorante, in accordo con il XIII<br />

Municipio, ha dato anche un’opportunità<br />

di lavoro a due giovani<br />

ragazzi, ripescati così da una si-<br />

testo// Tommaso V. Ghiglione<br />

Il Blue’s Canal<br />

è aperto a pranzo<br />

e cena dal martedì<br />

alla domenica.<br />

Giorno chiusura:<br />

lunedì<br />

Telefono:<br />

06.56361394<br />

Indirizzo:<br />

Via di Castel Fusano<br />

226, angolo via dei<br />

Pescatori, 00124,<br />

Ostia<br />

tuazione penale e civile complessa,<br />

e restituiti alla società<br />

«un’ottima iniziativa anche perché<br />

oggi – confessa con orgoglio<br />

e la giusta umiltà Passeri- dopo 9<br />

mesi possiamo restituire due validi<br />

elementi alla società»<br />

Un locale dunque dove tradizione,<br />

innovazione, cura dei particolari<br />

e cultura si incontrano e<br />

dove saper magiare, e non solo<br />

mangiare, è importante.<br />

OTTOBRE2011


Associazione Centro sociale - Comitato di Quartiere Infernetto - Via A. Stradella, 59 - 00124 Roma<br />

www.cdqinfernetto.it e-mail info@cdqinfernetto.it<br />

strade pericolose e imprudenza,<br />

lanciata una Petizione per la sicurezza<br />

Dopo il grave incidente di sabato<br />

10 settembre in via Stradella<br />

che ha provocato tre<br />

feriti tra cui un bimbo scagliato<br />

fuori dall’auto e in pericolo<br />

di vita, all’Infernetto si parla sempre di<br />

più della pericolosità delle nostre strade, del<br />

non rispetto delle norme del Codice della<br />

strada, in particolare del limite di velocità<br />

(sempre 50 Km orari quando non sia segnalata<br />

la velocità ancora più contenuta di 30<br />

Km orari come su viale di Castelporziano).<br />

Il Centro sociale-Cdq Infernetto ha fatto propria<br />

l’iniziativa di un abitante di via Stradella<br />

che ha lanciato una Petizione diretta al Comune<br />

di Roma nella persona del Sindaco<br />

Alemanno, al Comando della Polizia Municipale<br />

e al Municipio per chiedere la creazione<br />

su tale via di “limitatori di velocità” ed<br />

una adeguata segnaletica stradale sia verticale<br />

che orizzontale.<br />

Alessio Pace e sua moglie Federica<br />

sono intervenuti subito dopo<br />

il grave incidente su via Stradella e<br />

sono ancora sotto choc. Per questo,<br />

oltre a proporre una Petizione<br />

che come Cdq abbiamo subito<br />

condiviso, vogliono sensibilizzare<br />

gli abitanti del quartiere perché la<br />

sicurezza delle nostre strade cominci<br />

proprio da chi le frequenta.<br />

“Dobbiamo fare qualcosa – dicono<br />

Alessio e Federica – iniziando da<br />

noi stessi, dobbiamo andare più<br />

piano, ricordarci di mettere sempre la cintura<br />

di sicurezza sull’apposito seggiolino dei nostri<br />

figli anche per brevi tragitti. Anche noi<br />

abbiamo una figlia di 5 anni e guardando<br />

quel bambino riverso sull’asfalto abbiamo<br />

“visto” nostra figlia al suo posto in una pozza<br />

di sangue. Personalmente non riusciamo a togliercelo<br />

dalla testa”.<br />

La Petizione per la messa in sicurezza di via<br />

Stradella (ma il discorso vale per tante altre<br />

strade del nostro quartiere) è disponibile<br />

presso la nostra sede ed è possibile trovarla<br />

anche in diverse attività commerciali.<br />

Ci auguriamo che oltre a firmarla, i cittadini<br />

dell’Infernetto riflettano sull’importanza del<br />

rispetto delle norme stradali e della civile<br />

convivenza. Se poi, ogni tanto, si vedesse<br />

anche una pattuglia di Vigili Urbani e volasse<br />

qualche multa per chi corre o guida col cellulare<br />

all’orecchio, sarebbe ancora meglio.<br />

L’incidente in via Stradella (foto Mino Ippoliti)<br />

IN BREVE<br />

Via Pasquini, niente soldi<br />

per sistemarla<br />

Il Consorzio delle Opere a scomputo<br />

del Cdq Infernetto, al quale si deve la<br />

sistemazione di via Stradella, via Giordano,<br />

via Castrucci e limitrofe, non può<br />

completare il progetto che prevedeva<br />

anche analogo intervento su via Pasquini.<br />

Motivo: uno dei grossi costruttori<br />

che si erano impegnati a versare gli<br />

oneri concessori ha rinunciato all’edificazione<br />

e quindi i fondi preventivati<br />

non sono arrivati. Impossibile quindi<br />

completare l’opera che per ora è costata<br />

2milioni 700mila euro per gli interventi<br />

stradali (sistemazione delle<br />

carreggiate, marciapiedi, scarico acque<br />

piovane, pista ciclabile) e illuminazione<br />

pubblica. Intanto via Castrucci,<br />

via Ceccarossi, via Bossi e via Guarnieri<br />

sono state collaudate dai tecnici<br />

comunali e passeranno tutte al Comune<br />

che ne dovrà garantire la manutenzione.<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

27


28<br />

Comitato di Quartiere<br />

Parco Madonnetta Punto Verde<br />

Da questo numero, la direzione di Duilio ha deciso di affidare al CdQ Parco Madonnetta Punto Verde una pagina mensile<br />

per mettere a fuoco le problematiche del nostro quartiere e le iniziative che lo riguardano.<br />

una storia metropolitana<br />

Una storia che è sicuramente<br />

nota ai<br />

più,ma può valere<br />

la pena di raccontarla<br />

di nuovo<br />

anche per informare coloro che dovessero<br />

ignorala... Nel nostro Quartiere,nato<br />

secondo i criteri dettati dal<br />

Piano regolatore del Comune di<br />

Roma, all’interno di un insieme di<br />

casette in cortina costruite con qualche<br />

ambizione urbanistica, si estendeva<br />

una larga area compresa fra via<br />

Molajoli,via Gentilini,via Purificato<br />

rimasta per anni non bonificata tanto<br />

da diventare una discarica di materiali<br />

eterogenei .Finchè, un gruppo<br />

di abitanti di buona volontà,<br />

stanchi delle inutili richieste fatte alle<br />

Istituzioni, munito di vanghe zappe<br />

decespugliatori casalinghi unendo<br />

le proprie forze, con grande fatica,<br />

aveva reso l’area decentemente<br />

vivibile.E tutto poteva restare com’era<br />

ma esisteva una delibera del<br />

Comune di Roma per un progetto<br />

che nel gennaio 2007 fu presentato<br />

dall’Architetto Rossi del X dipartimento<br />

del Comune di Roma presso<br />

la sede del Parco della Madonnetta<br />

e che prevedeva un piano organico<br />

di sistemazione la cui realizzazione<br />

fu affidata ad una Ditta di giardinaggio.I<br />

lavori furono iniziati quasi<br />

immediatamente, portati avanti<br />

a singhiozzo finchè nel 2008, con<br />

il cambio dell’Amministrazione<br />

Comunale, furono sospesi per lungo<br />

tempo e ripresi solamente quando<br />

furono reperiti i fondi per finire<br />

di pagare la parte non ancora terminata.Finalmente,<br />

quando sembrava<br />

che tutto fosse pronto per la<br />

consegna, il XIII municipio rifiutò<br />

di prendere in consegna l’area<br />

adducendo come motivazione la<br />

carenza di fondi per mantenerla.Il<br />

che ha anche impedito che l’area<br />

possa essere data, previa gara di<br />

appalto. in gestione a chi vinca la<br />

gara.. Ciò è avvenuto oramai da<br />

quasi due anni e il giardino, abbandonato<br />

a se stesso, viene ogni giorno<br />

demolito pezzo per pezzo.Sono<br />

state divelte le arcate metalliche che<br />

dovevano servire per i rampicanti,<br />

asportate le recinzioni di legno,<br />

spaccata la pavimentazione delle<br />

aree di ritrovo, morte per mancanza<br />

di innaffiamento le numerose<br />

piante, le aree che dovevano essere<br />

verdi ricoperte di vegetazione spontanea<br />

e di escrementi di cani.Un vero<br />

disastro a detta anche da parte di quei<br />

Duilio Litorale<br />

membri delle diverseCommissioni<br />

Municipali che<br />

vengono a fare<br />

inutili sopralluoghi.Una<br />

vergogna,<br />

per gli abitanti del<br />

Quartiere.Non ci<br />

dilungheremo<br />

ad evidenziare il<br />

denaro pubblico sprecato, le attese e<br />

i disagi degli abitanti.<br />

Ne abbiamo parlato lungamente e<br />

il nostro CdQ se ne è fatto un punto<br />

di impegno per le sue politiche<br />

di intervento<br />

Soluzioni ce ne sono ed una è stata<br />

appoggiata anche con una raccolta<br />

di firme: dare l’area in gestione ad<br />

Andrea Ciabocco,gestore del P.V<br />

Qualità , un parco tenuto con la massima<br />

cura e che rappresenta per gli<br />

abitanti del Quartiere un’ancora di<br />

salvezza.<br />

Ci scusiamo con i nostri lettori per<br />

esserci dilungati nella narrazione, ma<br />

oramai sono passati troppi anni da<br />

quando sono iniziati i lavori di sistemazione<br />

e chi legge le nostre periodiche<br />

news letters sa quanti tentativi<br />

sono stati fatti e come la situazione<br />

vada sempre più deterio-<br />

randosi.<br />

Va anche detto che il giardino di<br />

via Molajoli rappresenta il punto<br />

centrale del quartiere, quello che<br />

in qualche modo dovrebbe caratterizzarlo.<br />

Ovviamente esistono<br />

altre problematiche che sono<br />

quelle comuni a tutto l’entroterra:<br />

e delle quali ci impegniamo a parlare<br />

nel prossimo numero. Chiediamo<br />

pertanto a chi ci legge di farsi<br />

interprete di quanto ritiene possa<br />

essere utile per migliorare la<br />

qualità della vita della nostra comunità<br />

scrivendo o inviando una<br />

email al periodico Duilio o al CdQ<br />

Parco Madonnetta.<br />

Ludovica Bertelli per il CdQ<br />

Parco Madonnetta<br />

Cdq.parcomadonnetta@yahoo.it<br />

redazione@publidea95.com<br />

OTTOBRE2011


Simone Funghi - Promotore Finanziario<br />

Questi ultimi mesi sono stati<br />

caratterizzati da una forte volatilità<br />

nei mercati finanziari<br />

di tutto il mondo, come si<br />

spiega questa correzione e che<br />

periodo stiamo attraversando?<br />

Negli ultimi mesi abbiamo assistito<br />

ad un forte deprezzamento<br />

di tutti gli indici azionari<br />

mondiali; una repentina<br />

discesa che ha avuto atto a seguito<br />

delle perplessità in merito<br />

alla stabilità di alcuni<br />

paesi. La paura per un fallimento<br />

greco ha innescato un<br />

effetto domino che si è esteso<br />

a molti paesi dell’area euro,<br />

anche alcuni insospettabili. I<br />

mercati hanno reagito a queste<br />

preoccupazioni realizzando<br />

una vera “rivoluzione copernicana”<br />

nei confronti dei governi.<br />

Ci spieghi meglio il significato<br />

di “rivoluzione copernicana”<br />

applicato ai mercati.<br />

Negli anni passati i governi influenzavano<br />

i mercati; dopo la<br />

pubblicazione della manovra<br />

finanziaria di ogni anno le varie<br />

piazze d’affari reagivano in<br />

maniera positiva o negativa<br />

per dimostrare l’apprezzamento<br />

o meno rispetto alle misure<br />

applicate. In questi ultimi<br />

mesi è avvenuto l’esatto opposto.<br />

I mercati hanno chiesto ai<br />

governi di mettere mano ai<br />

programmi economici e finanziari<br />

per garantire una maggiore<br />

stabilità, sia politica che<br />

economica, e misure atte a sviluppare<br />

la crescita e l’evoluzione.<br />

Questa richiesta è arrivata<br />

in modo molto forte e<br />

chiaro, con perdite importanti<br />

di valore (circa il 30%) in poco<br />

tempo.<br />

Come hanno reagito gli stati e<br />

le organizzazioni internazionali<br />

di fronte a questa “richiesta”?<br />

Hanno reagito prontamente, in<br />

modo coordinato e con ingenti<br />

stanziamenti. E’ notizia di pochi<br />

giorni fa l’erogazione, da<br />

parte del Fondo Monetario Internazionale<br />

di tremila miliardi<br />

di euro per garantire la stabilità<br />

greca e degli istituti coinvolti<br />

nel salvataggio della nazione<br />

ellenica. Questa<br />

coordinazione a livello mondiale,<br />

le grandi quantità di denaro<br />

immesse nei vari sistemi<br />

testo// Riccardo Lo Faro<br />

Fidarsi oggi...<br />

solo di professionisti<br />

seri e preparati<br />

statali e la prontezza con la<br />

quale i governi di mezza Europa<br />

hanno reagito con manovre<br />

straordinarie lanciano segnali<br />

positivi ai mercati ed alle<br />

persone.<br />

Quindi il momento chiede di<br />

attendere per quanto riguarda<br />

gli investimenti?<br />

Questo può essere vero per una<br />

parte dei risparmiatori.<br />

L’enorme volatilità che si manifesta<br />

in questo periodo può<br />

rappresentare un’opportunità<br />

da cogliere per avere importanti<br />

performance future. L’importante<br />

è avere accanto a sé<br />

un professionista che possa seguire<br />

il cliente in questa situazione<br />

e pianificare con lui gli<br />

interventi migliori da attuare<br />

per poter gestire uno scenario<br />

come quello attuale. E’ fondamentale<br />

che il consulente dia<br />

soluzioni in linea con gli obiettivi<br />

del cliente, l’orizzonte<br />

temporale e la propensione al<br />

rischio. Si parte sempre dalle<br />

esigenze del cliente.<br />

Per coloro che volessero avere<br />

maggiori informazioni sto organizzando<br />

delle riunioni, per<br />

clienti e non, che hanno<br />

l’obiettivo di fare un po’ di<br />

chiarezza tra le mille informazioni<br />

che ci inondano tutti i<br />

giorni.<br />

Chi fosse interessato può contattarmi<br />

al numero in calce.<br />

Rimango comunque a disposizione<br />

per rispondere alle domande<br />

che i lettori volessero<br />

pormi.<br />

Simone Funghi<br />

328.9580913<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

29


30<br />

Elisabetta Gualandri - Avvocato<br />

(Corte di Cassazione -<br />

Sezione Prima Civile,<br />

Sentenze n. 18618/2011<br />

e 11 agosto 2011, n. 17195)<br />

Il diritto all’assegno divorzile<br />

ha la sua fonte nella solidarietà<br />

post-coniugale, qualora il richiedente<br />

non abbia mezzi adeguati<br />

– avuto riguardo al tenore di vita<br />

mantenuto durante il matrimonio<br />

- o non possa procurarseli per<br />

ragioni oggettive qualora possa<br />

effettivamente ravvisarsi una stabile<br />

comunione di vita e di interessi<br />

alla cui costruzione il<br />

coniuge richiedente abbia dato<br />

un contributo.<br />

La Corte di cassazione con sentenza<br />

n. 18618/2011 si pronuncia<br />

in favore delle “casalinghe”<br />

quando afferma che se la moglie<br />

non ha mai lavorato perché impegnata<br />

nella vita domestica<br />

(casalinga), dedicandosi in via<br />

esclusiva all’accudimento del<br />

marito e dei figli acquisisce il<br />

pieno diritto all’assegno di divorzio<br />

ritenuta dalla giurisprudenza<br />

possedere “capacità di<br />

guadagno pressoché nulla”.<br />

Nella determinazione dell’entità<br />

dell’ assegno divorzile – dice la<br />

Cassazione - oltre al reddito, rilevano<br />

anche le “sostanze” dell’obbligato<br />

e pertanto l’assegno<br />

andrà comunque parametrato<br />

sull’intero patrimonio e non<br />

soltanto ad i guadagni, ad esempio,<br />

se pur possedendo un reddito<br />

basso l’ex coniuge risulta<br />

proprietario di diversi immobili,<br />

questo fatto inciderà sulla deter-<br />

minazione di un piu’ alto assegno<br />

divorzile che garantisca lo<br />

stesso tenore di vita “presunto”<br />

dalla consistenza dal patrimonio<br />

e dai redditi. Come indicato da<br />

una recente sentenza della Cassazione<br />

“il tenore di vita cui rapportare<br />

il giudizio di<br />

adeguatezza dei mezzi a disposizione<br />

del coniuge richiedente<br />

l’assegno di divorzio è quello offerto<br />

dalle potenzialità economiche<br />

dei coniugi – ossia<br />

dall’ammontare complessivo dei<br />

loro redditi e delle loro disponibilità<br />

patrimoniali – e non già<br />

quello tollerato, o subito, o<br />

anche concordato con<br />

l’adozione di particolari criteri<br />

di suddivisione delle spese familiari<br />

e di disposizione dei redditi<br />

personali residui”. Questo<br />

significa che sebbene l’ex coniuge<br />

abbia imposto – pur facoltoso<br />

– un tenore di vita<br />

miserabile per egoismo o<br />

tirchieria – il Tribunale non ne<br />

terrà conto imponendogli un assegno<br />

divorzile raccordato alle<br />

sue reali capacità economiche.<br />

Le cose cambierebbero invece -<br />

secondo una recentissima sentenza<br />

della Corte di Cassazione<br />

(11 agosto 2011, n. 17195) se la<br />

casalinga in questione ( o comunque<br />

l’ex coniuge fruitore<br />

dell’assegno divorzile) instaurasse<br />

una convivenza stabile con<br />

un nuovo partner – fondando con<br />

questi una vera e propria famiglia<br />

di fatto i cui caratteri sono<br />

individuati nel sostegno economico<br />

e morale e condivisione di<br />

un progetto di vita- non neces-<br />

Duilio Litorale<br />

Assegno<br />

divorzile e<br />

casalinghe<br />

sariamente dei figli) perché verrebbe<br />

considerato dal Tribunale<br />

motivo valido per il non ottenimento<br />

o la perdita dell’assegno<br />

divorzile “ rescindendosi così<br />

ogni connessione con il tenore ed<br />

il modello di vita caratterizzanti<br />

la pregressa fase di convivenza<br />

matrimoniale e, con ciò, ogni<br />

presupposto per la riconoscibilità<br />

di un assegno divorzile” E<br />

continua con : “Il parametro dell’adeguatezza<br />

dei mezzi rispetto<br />

al tenore di vita goduto durante<br />

la convivenza matrimoniale da<br />

uno dei partner, non può che<br />

venir meno di fronte all’esistenza<br />

di una famiglia, ancorchè di<br />

fatto.E’ evidente peraltro che<br />

non vi è né identità, né analogia<br />

tra il nuovo matrimonio del coniuge<br />

divorziato, che fa automaticamente<br />

cessare il suo diritto<br />

all’assegno”,<br />

Che succede se il rapporto di<br />

convivenza stabile dell’ex co-<br />

OTTOBRE2011


niuge al quale è stato tolto l’assegno<br />

finisce?<br />

Come è noto i provvedimenti<br />

economici di separazione e divorzio<br />

sono modificabili con un<br />

ricorso al Tribunale (sia i provvedimenti<br />

di separazione che<br />

quelli di divorzio) a mutamento<br />

dei presupposti di fatto che<br />

hanno generato la loro concessione;<br />

Ad esempio, se veniva<br />

concesso un assegno di 100 sul<br />

presupposto che l’ex coniuge<br />

guadagnava all’epoca 500 , se<br />

questi – mutata la circostanza di<br />

fatto – ora guadagna 1000 per<br />

esempio- si potrà chiedere al<br />

Tribunale un aumento dell’assegno,<br />

quindi, tornando all’ex co-<br />

niuge ed alla fine della sua convivenza<br />

per la quale aveva perso<br />

il diritto all’assegno, questi potrà<br />

proporre al Tribunale una nuova<br />

domanda di assegno basata appunto<br />

sulla modifica del presupposto<br />

di fatto (cessazione della<br />

convivenza -stato di quiescenza<br />

dell’assegno) “ potendosene invero<br />

riproporre l’attualità per<br />

l’ipotesi di rottura della nuova<br />

convivenza tra i familiari di<br />

fatto”. E prosegue la Cassazione:<br />

“E’ vero che giurisprudenza<br />

consolidata di questa Corte (tra<br />

le altre, da ultimo, Cass. n<br />

23968/2010) afferma che la<br />

mera convivenza del coniuge con<br />

altra persona non incide di per<br />

sè direttamente sull’assegno di<br />

mantenimento. E tuttavia, ove<br />

tale convivenza assuma i connotati<br />

di stabilità e continuità, e i<br />

conviventi elaborino un progetto<br />

ed un modello di vita in comune<br />

(analogo a quello che; di regola<br />

caratterizza la famiglia fondata<br />

sul matrimonio: come già si diceva,<br />

arricchimento e potenziamento<br />

reciproco della<br />

personalità dei conviventi, e trasmissione<br />

di valori educativi ai<br />

figli (non si deve dimenticare che<br />

obblighi e diritti dei genitori nei<br />

confronti dei figli sono assolutamente<br />

identici, ai sensi dell’art.<br />

30 Cost. e art. 261 c.c., in ambito<br />

matrimoniale e fuori dal matrimonio),<br />

la mera convivenza si<br />

trasforma in una vera e propria<br />

famiglia di fatto (al riguardo,<br />

Cass., n. 4761/1993).<br />

A quel punto il parametro dell’adeguatezza<br />

dei mezzi rispetto<br />

al tenore di vita goduto durante<br />

la convivenza matrimoniale da<br />

uno dei partner non può che<br />

venir meno di fronte: all’esistenza<br />

di una famiglia, ancorchè<br />

di fatto. Si rescinde così ogni<br />

connessione con il tenore ed il<br />

modello di vita caratterizzanti la<br />

pregressa fase di convivenza matrimoniale<br />

e, con ciò, ogni presupposto<br />

per la riconoscibilità di<br />

un assegno divorzile, fondato<br />

sulla conservazione di esso (v.<br />

s.u. 2 punto Cass. 2003 n.<br />

11975).<br />

Avv. Elisabetta Gualandri<br />

Riceve per appuntamento<br />

lun –giov 13/17 (orario<br />

continuato) venerdì dalle<br />

ore 12 alle ore 14<br />

Via delle Gondole n.13<br />

00121 Ostia Lido ROMA<br />

065694688- 065696933<br />

(segreteria)<br />

0656339711 (diretto)<br />

avvgualandri@libero.it<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

31


LA B ELLEZZA DELLA SALUTE<br />

32<br />

Ringiovanire<br />

a qualsiasi età<br />

Sono una signora di 65 anni<br />

ancora molto attiva sia da un<br />

punto di vista lavorativo che sociale<br />

e vorrei ridurre i segni del<br />

tempo e dell’età senza alcun rischio<br />

per la salute e senza risultare<br />

ridicola!<br />

Cosa posso fare?<br />

Proviamo a fare chiarezza…<br />

Dobbiamo valutare due aspetti<br />

fondamentali e cioè: lo stato generale<br />

di salute e le condizioni<br />

cutanee presenti.<br />

Lo stato di salute è sicuramente<br />

l’elemento che deve interessarci<br />

di più. Qualsiasi trattamento, sia<br />

chirurgico che non, è consigliabile<br />

che venga svolto in assenza<br />

di patologie rilevanti in atto<br />

come ad esempio il diabete,<br />

l’ipertensione, patologie vascolari,<br />

cardiopatie, bronco pneumopatie,<br />

patologie oncologiche<br />

ecc… tipiche per lo più dell’età<br />

senile. I motivi sono molti; dapprima<br />

legati ad una vera controindicazione<br />

all’anestesia e poi<br />

per problemi legati a difficoltà<br />

reali affinché si ottengano dei<br />

buoni risultati dal punto di vista<br />

estetico.<br />

L’altro aspetto importante è lo<br />

stato in cui la pelle appare al momento<br />

in cui si prende la decisione<br />

di incominciare ad<br />

avvalersi della chirurgia o della<br />

medicina estetica. E’ necessario<br />

che venga effettuata un’accurata<br />

valutazione. Se nel corso degli<br />

anni sono state effettuati trattamenti<br />

anche blandi che hanno<br />

contribuito al mantenimento di<br />

un buon turgore e volti alla prevenzione<br />

dell’invecchiamento<br />

cutaneo, molto probabilmente<br />

saranno sufficienti trattamenti di<br />

modesta invasività che avranno<br />

comunque ottimi risultati. Di<br />

contro, molto probabilmente, affinché<br />

si ottengano risultati apprezzabili,<br />

nella maggior parte<br />

dei casi sarà necessario intervenire<br />

chirurgicamente. Effettuare<br />

un lifting chirurgico da un risultato<br />

eccellente (pelle liscia e levigata,<br />

rughe spianate, aspetto<br />

rilassato) ma tutto ciò va considerato<br />

nell’insieme di ogni singola<br />

persona. Avere un viso che<br />

Duilio Litorale<br />

A colloquio con...<br />

Dott. Andrea Garelli<br />

Specialista in<br />

Chirurgia Plastica<br />

Ricostruttiva ed Estetica<br />

non palesa l’età effettiva ma un<br />

corpo che la evidenzia creerà sicuramente<br />

una disarmonia agli<br />

occhi della stessa persona e delle<br />

persone che inevitabilmente la<br />

valuteranno…<br />

In conclusione, ogni trattamento<br />

volto al ringiovanimento è opportuno<br />

che venga eseguito già<br />

dai primi segni del tempo in<br />

modo di poter ottenere e mante-<br />

nere l’armonia tra viso, corpo e<br />

spirito.<br />

Via del Mar Giallo, 20 - Ostia<br />

Lido<br />

Tel. 06.56368500<br />

www.andreagarelli.eu<br />

e-mail: andreagarel@tiscali.it<br />

OTTOBRE2011


L’OBESITà<br />

nell’anziano<br />

L’obesità è considerata una<br />

patologia anche nell’anziano?<br />

In passato il sovrappeso nell’anziano<br />

era una condizione un<br />

poco sottovalutata in quanto<br />

considerata una conseguenza secondaria,<br />

quasi inevitabile, dell’avanzare<br />

dell’età.<br />

Oggi invece le viene rivolta<br />

un’attenzione maggiore a causa<br />

delle sue possibili conseguenze<br />

sulla salute.<br />

Quali sono le conseguenze che<br />

si possono avere con l’avanzare<br />

dell’età se il peso corporeo<br />

tende a diventare eccessivo?<br />

Nell’anziano possono determinarsi<br />

o aggravarsi patologie come<br />

il diabete, le dislipidemie (aumento<br />

di colesterolo e trigliceridi),<br />

le artropatie, l’ipertensione<br />

arteriosa e i problemi respiratori.<br />

Tutto ciò contribuisce a peggiorare<br />

la qualità della vita e a ridurre<br />

le capacità motorie del soggetto.<br />

Mai come nell’avanzare dell’età<br />

è necessario il movimento fisico<br />

al fine di rallentare la patologia<br />

artrosica e favorire la circolazione<br />

sanguigna.<br />

Secondo alcuni studi, nelle persone<br />

obese la disabilità compare<br />

circa 10 anni prima che nelle persone<br />

normopeso a causa della<br />

comparsa o dell’aggravarsi delle<br />

patologie sopra citate.<br />

E’ anche vero però che, soprattutto<br />

nelle donne, un indice di<br />

massa corporea (BMI) basso è<br />

associato ad una riduzione della<br />

durata della vita e ad un peggioramento<br />

della capacità motoria<br />

degli arti inferiori.<br />

La frequenza dell’obesità come<br />

tende a modificarsi nel tempo?<br />

Proprio come nella popolazione<br />

generale, anche negli anziani, in<br />

questi ultimi anni, si è assistito ad<br />

un notevole aumento di frequenza<br />

del sovrappeso e dell’obesità<br />

Questo avviene in entrambi i<br />

sessi, a tutte le età, in tutte le<br />

razze e per tutti i livelli di istruzione.<br />

Tutto ciò sembra in contraddizione<br />

con l’aumento dell’età media<br />

di sopravvivenza, ma molto<br />

probabilmente solo nel futuro si<br />

potranno vedere gli effetti sulla<br />

sopravvivenza di questa “epidemia”<br />

che colpisce la popolazione<br />

di tutti i paesi occidentali ed oramai<br />

anche quelli in via di sviluppo.<br />

Quali sono i fattori che facilitano<br />

lo sviluppo dell’obesità<br />

negli anziani?<br />

La causa principale dell’obesità è<br />

sempre, come anche nei giovani,<br />

uno squilibrio energetico tra le<br />

calorie ingerite e quelle consumate.<br />

Si associano scorrette abitudini<br />

alimentari come il consumo di<br />

cibi e bevande ad alto contenuto<br />

calorico, con una riduzione dell’attività<br />

fisica; con l’avanzare<br />

dell’età si cammina di meno, si<br />

sta più tempo in casa seduti, e<br />

raramente si fa attività sportiva.<br />

Inoltre con il progredire dell’età<br />

si ha un rallentamento del metabolismo<br />

ed una riduzione notevole<br />

del fabbisogno calorico.<br />

Nelle persone anziane svolge anche<br />

un ruolo importante, a volte,<br />

la solitudine che spinge ad un disordine<br />

alimentare che porta al<br />

consumo di cibi veloci e gratificanti<br />

come i carboidrati.<br />

Quali sono le strategie per<br />

combattere questa patologia?<br />

Il meccanismo migliore è quello<br />

di risolvere i problemi di peso<br />

nei bambini e negli adulti ricorrendo<br />

ad una corretta educazione<br />

alimentare che spieghi quali possono<br />

essere le fonti “inapparenti”<br />

di calorie e come sia necessario<br />

incrementare in modo sano il dispendio<br />

energetico.<br />

Come variano le prospettive di<br />

vita per un anziano obeso?<br />

Negli ultra ottantacinquenni un<br />

moderato sovrappeso sembrerebbe<br />

non comportare un aumento<br />

della mortalità, anzi potrebbe<br />

rivelarsi più pericoloso un<br />

dimagramento eccessivo.<br />

Sulle statistiche però potrebbe in-<br />

testo// Carola Chiarlitti<br />

A colloquio con...<br />

Dott.ssa Giordana Franciotti<br />

Specialista in endocrinologia<br />

malattie metaboliche<br />

e diabetologia<br />

cidere il fatto che molti obesi<br />

gravi non arrivano a diventare<br />

molto anziani, gli uomini obesi<br />

infatti sopravvivono poco dopo<br />

la mezza età a causa delle concomitanti<br />

patologie cardiovascolari,<br />

mentre coloro che sopravvivono<br />

raggiungono un equilibrio<br />

che li rende apparentemente resistenti<br />

ai danni del grasso corporeo<br />

in eccesso.<br />

Concludendo quindi, nell’anziano<br />

va evitata la perdita di peso<br />

aggressiva e bisogna porsi degli<br />

obiettivi meno pretenziosi che<br />

nei soggetti più giovani.<br />

Bisogna tendere più che altro a<br />

migliorare i parametri respiratori,<br />

la capacità motoria e a regolare i<br />

valori metabolici nel sangue (glicemia,<br />

colesterolo, trigliceridi).<br />

Ovviamente in caso di obesità<br />

grave l’approccio sarà diverso.<br />

Dott.ssa Giordana Franciotti<br />

Studio:<br />

06.56338303/338.9297283<br />

e-mail:<br />

giordanafranciotti@tiscali.it<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

33<br />

B


LA B ELLEZZA DELLA SALUTE<br />

34<br />

Bioenergetica<br />

per superare la paura<br />

di viaggiare<br />

La ricerca scientifica, effettuata<br />

sui molteplici casi di paure che<br />

impediscono la realizzazione di<br />

ciò che si desidera intensamente<br />

concretizzare, ha dimostrato che<br />

ogni apprensione è provocata da<br />

problematiche psicocorporee<br />

che albergano nell’inconscio e<br />

nel corpo incastonate e memorizzate<br />

nelle stasi di energia. Alcune<br />

persone che desiderano ardentemente<br />

viaggiare e scoprire<br />

il mondo vengono bloccate dal<br />

terrore degli incidenti e dal confronto<br />

con l’ignoto. Il terrore<br />

dell’aereo, per esempio, oltre a<br />

rappresentare una paura del<br />

Abbandonarsi fiduciosamente all’’altro<br />

Lasciarsi sostenere dando credibilità<br />

Aprirsi alla vita sostenendosi reciprocamente<br />

Duilio Litorale<br />

A colloquio con...<br />

Dott. Maria Stallone Alborghetti<br />

Psicoterapeuta, supervisore e terapeuta didatta in analisi<br />

Bioenergetica presso la Siab.<br />

Psicologa analista di formazione junghiana e training<br />

autogeno.<br />

reale, a livello inconscio<br />

è una forte riluttanza a<br />

lasciarsi andare serenamente<br />

nelle mani del pilota.<br />

La possibilità di essere<br />

portati, guidati e<br />

aiutati rappresenta il timore<br />

inconsapevole di<br />

non poter essere autonomi,<br />

rimanere bloccati<br />

e traditi dal prossimo<br />

senza possibilità di reagire.<br />

La mancanza di<br />

stima nel pilota è la proiezione<br />

dell’assenza di<br />

fede in se stessi, provocata<br />

dalle contrazioni respiratorie<br />

ed energetiche,<br />

costruite durante la<br />

prima infanzia poiché è<br />

stato negato il diritto di<br />

avere bisogno e di essere<br />

liberi nella personale<br />

espressione verbale<br />

e motoria. L’introiezione<br />

degli impedimenti<br />

e tradimenti psicologici<br />

in tenera età induce a<br />

sentire di non potersi<br />

dare credito, pertanto<br />

viene proiettata l’immagine<br />

di sé su tutto il<br />

mondo, fino al punto di<br />

non riuscire a fidarsi<br />

neppure di ballare in<br />

coppia. Il panico degli<br />

incidenti in macchina,<br />

se inibisce la vita, scaturisce<br />

dal conflitto inconscio<br />

tra il desiderio<br />

di tollerare il prossimo,<br />

perché si ha infinito bisogno<br />

della loro simpatia,<br />

in contrasto con la<br />

forte spinta ad aggredire<br />

l’oggetto della propria<br />

dipendenza all’approvazione.<br />

La dualità è generata<br />

dalla necessità di<br />

espandersi in modo vitale, ma<br />

nel frattempo frenata dal senso<br />

di colpa verso le figure familiari<br />

significative che sono limitate<br />

nei loro desideri di conoscenza<br />

e di esplorazione<br />

spazio temporale, oppure che<br />

hanno contribuito ad inibire il<br />

corpo e la mente. La scissione<br />

tra inconscio e coscienza si radica<br />

nei primi anni di vita in seguito<br />

ad un’educazione formale<br />

e restrittiva, vincolata ai pregiudizi<br />

sociali; in casi più gravi<br />

s’instaura addirittura nel periodo<br />

prenatale, oppure durante<br />

l’allattamento per incapacità affettiva<br />

della madre, o per conflitti<br />

irrisolti della coppia genitoriale.<br />

L’intervento<br />

bioenergetico può aiutare chi è<br />

determinato a voler viaggiare,<br />

agendo nell’inconscio e sul<br />

corpo con esercizi mirati a sciogliere<br />

le contrazioni e a potenziare<br />

l’autostima, fino a potersi<br />

abbandonare agli altri fiduciosamente.<br />

La liberazione delle<br />

forti emozioni pregresse, rabbia<br />

e dolore congelate durante l’infanzia<br />

per non disturbare i propri<br />

procreatori, scioglie i blocchi<br />

muscolari per far fluire le<br />

energie frizzanti in tutto il fisico.<br />

Il lavoro bioenergetico capillare,<br />

svolto dalla punta dei<br />

piedi fino agli occhi, prende in<br />

considerazione ogni segmento<br />

corporeo per attivare una forte<br />

propensione a esplorare se stessi<br />

e l’universo interiore ed esteriore<br />

con fiducia e forza stimolante.<br />

Dott. Maria Stallone Alborghetti<br />

V.le dei Promontori 50, 00122<br />

Ostia Lido - Roma,<br />

Tel. 06.8600922 / 338.543.8008<br />

www.bioenergeticaonline.it.<br />

OTTOBRE2011


Icoone<br />

Viso<br />

Dalla tecnologia Fasel Icoone<br />

nasce il nuovo manipolo per<br />

il viso, collo e decoltè. Basandosi<br />

sullo stesso principio<br />

di aspirazione ritmata micro-alveolare<br />

utilizzato fino ad oggi<br />

per le gambe ed il corpo, questa<br />

nuova apparecchiatura rappresenta<br />

un valido supporto<br />

nell’attenuazione delle rughe,<br />

nel rimodellamento dei contorni<br />

del viso ed il rassodamento<br />

delle zone rilassate. Come per<br />

le applicazioni corpo, la tecnica<br />

viso è assolutamente non invasiva<br />

e permette di ottenere un<br />

benefico effetto di ringiovanimento<br />

assolutamente naturale.<br />

Per info www.med-tech.it<br />

La nostra società quasi<br />

ci impone di eliminare<br />

il difetto che ci<br />

affligge e ci perseguita. In<br />

America questa ossessione<br />

della bellezza, chiamata<br />

"Cosmetic surgery addiction",<br />

colpisce il 30% degli<br />

over 40, uomini e donne che<br />

nel tentativo di mantenersi<br />

giovani, ricorrono a continui<br />

trattamenti medico/estetici:<br />

laser, peeling, massaggi,<br />

botox&filler.<br />

Ma l'effetto icona coinvolge<br />

anche le giovanissime, che<br />

in tenera età richiedono interventi<br />

correttivi. Non c'è<br />

niente di male nel cercare<br />

di ritardare l'invecchiamento,<br />

senza contare che la<br />

moderna cosmesi offre<br />

creme antiaging super efficaci<br />

e le tecniche di "correzione"<br />

sono sempre più soft<br />

e sicure, ma l'importante è<br />

non esagerare.<br />

La filosofia da seguire è<br />

quella della bellezza quotidiana<br />

e del mantenimento:<br />

cure progressive e mirate,<br />

secondo l'età, per tenere<br />

sotto controllo i segni del<br />

tempo e avere una pelle luminosa<br />

e tonica. Ecco<br />

un’interessante novità<br />

emersa dall'XII Congresso<br />

di Medicina Estetica di Milano.<br />

Di Monica Melotti<br />

Agisce su rughe e rilassamento<br />

cutaneo<br />

di viso, collo e decolleté<br />

attraverso una particolare<br />

micro stimolazione<br />

alveolare emessa da due<br />

manipoli.<br />

Levigatura, drenaggio e rassodamento<br />

sono le tre<br />

azioni principali di Icoone<br />

Viso. «Ogni millimetro del<br />

viso viene stimolato con<br />

un'intensa azione sui fibroblasti<br />

e un miglioramento<br />

nella produzione di elastina<br />

e collagene», spiega Francesco<br />

Artale, medico este-<br />

A colloquio con...<br />

tico e chirurgo vascolare a<br />

Roma e Milano. «Il trattamento<br />

è piacevole,<br />

dura mezz'ora e prevede<br />

un ciclo di 10-15 sedute,<br />

una o due volte alla settimana.<br />

Già dalla seconda o<br />

terza seduta i solchi e le rughe<br />

iniziano ad attenuarsi e<br />

l'effetto lifting è assicurato.<br />

Si possono creare protocolli<br />

"ad personam", studiati<br />

sulle specifiche esigenze fisiologiche<br />

e morfologiche».<br />

STUDIO MEDICO MED&TECH<br />

Via delle Baleniere 91, Ostia - Tel. 06.5640488<br />

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OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

35<br />

S


LA B ELLEZZA DELLA SALUTE<br />

36<br />

Attività fisica e<br />

massa ossea<br />

Unanime è l’accordo fra<br />

differenti Scuole dì pensiero<br />

circa l’attività fisica<br />

riferita a donne giovani, in<br />

età perimenopausale, postmenopausale<br />

nei confronti<br />

della<br />

malattia osteroporotica, tuttavia<br />

non è omogenea l’opinione<br />

riguardo tipo, intensità,<br />

frequenza e durata<br />

dell’esercizio fisico atto ad<br />

incrementare la massa ossea<br />

ed a ridurre la perdita.<br />

Gli effetti dell’attività fisica<br />

sono più evidenziabili negli<br />

atleti .<br />

Così i tennisti, i professionisti<br />

presentano una marcata<br />

ipertrofia all’arto normalmente<br />

impegnato nell’attività fisica<br />

con i valori 35% superiore all’arto<br />

controlaterale. La stessa<br />

considerazione vale per altri<br />

sport quali il football e similari,<br />

nei quali i giocatori presentano<br />

un maggior contenuto minerale<br />

nel braccio e nella gamba ossea<br />

dell’arto, mentre i valori dell’arto<br />

controlaterale sono sovrapponibili<br />

a quanto ritrovato<br />

in soggetti che non praticano attività<br />

sportiva.<br />

Verosimilmente la relazione<br />

esercizio fisico-massa ossea efficace<br />

è determinata più che dall’intensità,<br />

dall’esercizio e dalla<br />

sua continuità nel tempo.<br />

Il fattore genetico e l’esercizio<br />

fisico nel finalismo della<br />

massa ossea.<br />

Il dato appurato è che ad ogni<br />

periodo della vita la densità ossea<br />

è il risultato del picco di<br />

massa ossea raggiunto all’età<br />

adulta sottratto dall’eventuale<br />

perdita ossea.<br />

I valori del picco, ovviamente,<br />

variano largamente.<br />

Nelle donne, alla menopausa, 2<br />

deviaizoni standard (DS) al di<br />

sopra ed al di sotto del valore<br />

considerato normale corrispondono<br />

grosso modo al 20%.<br />

Così è segnalato, nelle donne<br />

australiane, un valore 2DS pari<br />

Duilio Litorale<br />

al +/- 18% per la vertebra lombare<br />

e del +/- 24% per il collo<br />

del femore. E’ semplicistico<br />

parlare di picco di massa ossea<br />

quando si valuta la profilassi<br />

contro l’osteoporosi postmenopausale<br />

e senile se poi il confronto<br />

è determinato principalmente<br />

dalla base genetica con<br />

l’intervento dei fattori ambientali.<br />

Verosimilmente genetica è la regolazione<br />

del turnover osseo.<br />

Non è ancora definibile il grado<br />

di risposta dello scheletro all’esercizio<br />

fisico, essendo il<br />

tutto condizionato dalla serie di<br />

fattori sopraenunciati. Se però è<br />

chiara la necessità di un pro-<br />

A colloquio con...<br />

Sasan Nazarieh<br />

Terapista<br />

specialista della riabilitazione<br />

gramma di attività fisica<br />

nella profilassi dell’ostioporosi,<br />

è altrettanto evidente<br />

che l’attività fisica<br />

portata all’estremo, determina<br />

situazioni deleterie<br />

per la massa ossea. Così<br />

nelle atlete è comune una<br />

carenza estrogenica,<br />

come nei maratoneti è regola<br />

una diminuzione<br />

della densità vertebrale.<br />

L’attività fisica, pertanto<br />

va intesa come entità in<br />

grado di influenzare la<br />

massa ossea ma che deve<br />

essere circoscritta e definita<br />

per tempo, sforzo e<br />

qualità al fine di non ottenere<br />

effetti finali indesiderati e di<br />

non dovere risultare inaccettabile<br />

al paziente.<br />

Nel prossimo numero oltre ad<br />

alcune considerazioni finali del<br />

rapporto massa ossea ed esercizio<br />

fisico, indicheremo un programma<br />

giornaliero di attività<br />

fisica e quali gli esercizi più<br />

idonei.<br />

Studio: Via Polinesia, 7 -<br />

00121 Ostia Lido - Roma<br />

Tel. 06.5600749<br />

cell. 393.9186651<br />

OTTOBRE2011


La visione binoculare normale<br />

è la capacità di vedere con i due<br />

occhi contemporaneamente e di<br />

fondere le immagini che si ricevono<br />

da essi. La fisiologia della<br />

visione binoculare è strettamente<br />

dipendente dalle condizioni<br />

della motilità oculare<br />

estrinseca nel senso che perché<br />

si sviluppi e si conservi una visione<br />

binoculare normale è necessario<br />

che esistano condizioni<br />

motorie che lo consentano e che<br />

non vi siano quindi disturbi della<br />

motilità oculare.<br />

I principali disturbi della motilità<br />

oculare sono: l’eteroforia, lo<br />

strabismo concomitante, lo strabismo<br />

paralitico e il nistagmo.<br />

Circa il 4-5 % dei bambini è colpito<br />

da qualche forma di eteroforia<br />

e di strabismo, a secondo del<br />

tipo di deviazione l’età di insorgenza<br />

varia. Oggi ci occuperemo<br />

in modo abbastanza sommario,<br />

poiché sono argomenti vasti e<br />

complessi. dell’eteroforia e dello<br />

strabismo concomitante, che<br />

sono i più comuni disturbi della<br />

motilità oculare.<br />

L’eteroforia è un disturbo della<br />

motilità mantenuto latente dalla<br />

fusione dell’immagine. Può<br />

scompensarsi allorché viene a<br />

mancare la contemporanea percezione<br />

visiva con i due occhi,<br />

A colloquio con...<br />

Dott. Gianfranco<br />

Panarello Muscolino<br />

Specialista in clinica Oculistica<br />

e Chirurgia Oculare<br />

per esempio si copre uno dei due<br />

occhi o in particolari condizioni<br />

generali di stanchezza, in malattie<br />

debilitanti, ecc. Mentre l’eteroforia<br />

è un disturbo latente della<br />

motilità oculare che può essere<br />

messo in evidenza soltanto interrompendo<br />

la visione binoculare,<br />

lo strabismo concomitante invece<br />

è un disturbo presente nell’ambiente;<br />

lo strabismo concomitante<br />

si differenzia dalle eteroforie per<br />

le conseguenze spesso accentuate<br />

che determina sulla visione binoculare<br />

e su quella monoculare<br />

dell’occhio deviato.<br />

Questi due disturbi della motilità<br />

oculare sono la conseguenza di<br />

cause diverse che brevemente<br />

elenchiamo:<br />

1) Cause anatomiche: anomalie<br />

di forma e contenuto delle orbite,<br />

nonché dei muscoli oculari<br />

per quanto riguarda la loro lunghezza,<br />

l’inserzione sclerale o<br />

ossea e l’eventuale esistenza di<br />

I disturbi della<br />

MOTILITA’ OCULARE<br />

anomalie espansioni<br />

legamentose fra i<br />

muscoli o fra muscoli<br />

e sclera.<br />

2) Cause refrattarie:<br />

sia a miopia che<br />

l’ipermetropia possono<br />

predisporre<br />

alle deviazioni<br />

dell’occhio sia verso<br />

l’interno che verso l’esterno indifferentemente.<br />

3) Cause fusionali: una visione<br />

binoculare scarsa può provocare<br />

eteroforia o strabismo concomitante.<br />

4) Cause neurologiche: le eteroforie<br />

e lo strabismo concomitante<br />

potrebbero iniziare come episodi<br />

di paralisi oculare che col tempo<br />

acquisterebbero carattere di concomitanza.<br />

LA CLASSIFICAZIONE DELLE<br />

ETEROFORIE è LA SEGUENTE:<br />

a) Esoforie cioè deviazioni latenti<br />

dell’occhio all’interno.<br />

b) Exoforie cioè deviazioni latenti<br />

dell’occhio all’esterno.<br />

c) Iperforie cioè deviazioni latenti<br />

verso alto di un occhio rispetto<br />

all’altro.<br />

d) Cicloforie cioè deviazioni latenti<br />

rotatorie intorno all’asse sagittale.<br />

LA CLASSIFICAZIONE<br />

DELLO STRABISMO<br />

CONCOMITANTE<br />

è LA SEGUENTE:<br />

a) Esotropie cioè deviazioni<br />

verso l’interno di un occhio o di<br />

entrambi in modo evidente.<br />

b) Exotropie cioè deviazioni<br />

verso l’esterno di un occhio o di<br />

entrambi in modo evidente.<br />

c) Ipertropie cioè deviazione<br />

verticale dell’occhio.<br />

d) Ciclotropie cioè deviazione<br />

rotatoria dell’occhio.<br />

In conclusione per evidenziare e<br />

studiare i difetti della motilità<br />

oculare nei bambini è necessaria<br />

una visita oculistica completata<br />

da una visita ortottica per poter<br />

avere il giusto indirizzo terapeutico<br />

che consisterà in: prescrizione<br />

di adeguate lenti correttive<br />

dell’eventuale difetto ottico:<br />

eventuali prescrizioni ortottiche<br />

quali il bendaggio od altre; ed in<br />

ultimo nel ricorso alla correzione<br />

chirurgica di alcuni tipi di<br />

eteroforie e di strabismi concomitanti<br />

sopra descritti.<br />

Lido Laser<br />

Via Isole del Capoverde, 308<br />

Ostia Lido - Roma<br />

Tel. 06.56339860<br />

Cell. 335.5214614<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

37<br />

S


LA B ELLEZZA DELLA SALUTE<br />

38<br />

Abbiamo il piacere di colloquiare<br />

con due stimatissimi<br />

Psicologi che operano nel nostra<br />

territorio e che ci parleranno<br />

della loro azione<br />

professionale rivolta a chi<br />

vuole un sostegno per la propria<br />

situazione emotiva. Chiediamo,<br />

quindi alla Dott.ssa<br />

Marasco, Psicoterapeuta ed al<br />

Dott. Valerio, Psicologo Coach<br />

cosa fate voi per lavorare con<br />

le “emozioni”?<br />

Dott.ssa Marasco: Proprio così,<br />

noi lavoriamo con le emozioni<br />

dei nostri pazienti. Il nostro compito<br />

è quello di aiutare le persone<br />

a “riconciliarsi” con le proprie<br />

emozioni: molte delle persone<br />

che incontriamo lamentano una<br />

confusione interiore, un groviglio<br />

di emozioni indistinguibili<br />

che portano tanta sofferenza con<br />

sé. Ciò che ho appena descritto è<br />

la parte finale di un processo che,<br />

nel tempo, ha visto la persona<br />

perdere progressivamente contatto<br />

con le sue emozioni, mettendole<br />

in secondo piano<br />

attraverso un non disponibilità<br />

all’ascolto di sé e dimenticando<br />

quel benessere psicofisico per<br />

noi tanto importante.<br />

Dott. Valerio: “Lavorare con le<br />

emozioni” significa dunque riavvicinarsi<br />

a se stessi a piccoli<br />

passi, riconoscendo tutte le emozioni<br />

che proviamo, dando loro<br />

un nome e un posto nella nostra<br />

vita. Ma non basta! Il passo successivo<br />

è quello di prendere con<br />

A colloquio con...<br />

Dott.ssa Ombretta Marasco<br />

Psicologo clinico e di comunità<br />

Psicoterapeuta<br />

sé le proprie emozioni, accettarle,<br />

siano esse piacevoli o spiacevoli,<br />

abbandonando ogni paura<br />

di soccombere ad esse. Per facilitare<br />

questo processo abbiamo<br />

pensato di creare “uno spazio e<br />

un tempo” dedicato esclusivamente<br />

al sentire e elaborare le<br />

emozioni: il gruppo di sostegno.<br />

Di cosa si tratta esattamente?<br />

Dott. Valerio: Il gruppo di sostegno<br />

emotivo è uno strumento<br />

per cominciare a conoscersi meglio<br />

attraverso un gruppo di persone<br />

condotto da uno o più<br />

terapeuti. Richiede un impegno<br />

minimo in ordine di tempo, gli<br />

incontri hanno durata di circa<br />

due ore ad incontro ed una cadenza<br />

quindicinale o mensile a<br />

fronte di molti benefici: riscoprire<br />

parti di sé dimenticate, trovare<br />

nuove risorse, diminuire la<br />

confusione emotiva che può causare<br />

esperienze dolorose o ambigue,<br />

diluire un sentimento di<br />

solitudine oggi molto diffuso.<br />

Duilio Litorale<br />

Dott.ssa Marasco: Con il nostro<br />

aiuto ciascun partecipante al<br />

gruppo può cominciare un percorso<br />

di esplorazione di sé nel rispetto<br />

dei propri tempi interiori<br />

ed in un contesto in cui il giudizio<br />

non trova posto. Il gruppo sostiene<br />

armoniosamente ciascun<br />

partecipante, creando sinergie<br />

che aiutano il processo di riflessione<br />

che ciascuno fa nel suo intimo.<br />

Si creano così circoli<br />

virtuosi che producono benessere<br />

e aumentano la qualità di<br />

vita delle persone.<br />

Chi sono le persone che possono<br />

partecipare?<br />

Dott.ssa Marasco: Chiunque<br />

può partecipare. Sia persone che<br />

hanno già fatto dei percorsi terapeutici<br />

e sia persone che si avvicinano<br />

per la prima volta alla<br />

Psicologia o comunque a strumenti<br />

di crescita. Chi già ha<br />

avuto percorsi di crescita, magari<br />

individuali, potrà ritrovare la<br />

profondità e la capacità di riela-<br />

testo// Riccardo Lo Faro<br />

A colloquio con...<br />

Dott. Pierpaolo Valerio<br />

Psicologo del lavoro<br />

Personal Coach<br />

A proprio agio con le emozioni:<br />

IL GRUPPO DI SOSTEGNO<br />

borare le esperienze di vita, chi<br />

invece si avvicina per la prima<br />

volta a questi strumenti di consapevolezza<br />

troverà sicuramente<br />

nel gruppo una situazione più<br />

soft per approcciare alle tematiche<br />

emotive ed intimistiche che<br />

caratterizzano il nostro benessere.<br />

Dott. Valerio: Chi vuole partecipare<br />

al gruppo è mosso sicuramente<br />

da una motivazione:<br />

migliorare il rapporto con le proprie<br />

emozioni. Può contattare un<br />

terapeuta e dopo minimo un colloquio<br />

individuale di preparazione<br />

può accedere al gruppo<br />

dove si riuniscono dalle 6 alle 8<br />

persone, non di più. I partecipanti<br />

al gruppo hanno poche regole<br />

essenziali da rispettare, che<br />

vanno dalla puntualità alla tipologia<br />

di interventi. Tra i partecipanti<br />

sviluppa subito una<br />

situazione di complicità e di supporto<br />

teso al benessere di tutti i<br />

partecipanti. La pratica che maggiormente<br />

stimola il benessere è<br />

la condivisione delle diverse<br />

esperienze di vita con una rielaborazione<br />

guidata. La rielaborazione<br />

Dott.ssa Ombretta Marasco<br />

Via A. Olivieri, 34<br />

00122 Ostia Lido - Roma<br />

Tel. cell. 349.8423298<br />

Dott. Pierpaolo Valerio<br />

pierpaolo.valerio@email.it<br />

Tel. cell. 347.7021820<br />

OTTOBRE2011


F ILOSOFIA & ARTI MARZIALI<br />

IL KARATE COME STRUMEnTO DI pACE<br />

Nella tradizione giapponese le arti marziali costituiscono un percorso verso la pace e la felicità. Per raggiungere<br />

questo obiettivo, ricorda Hironori Ohtsuka, non basta apprendere la tecnica, ma occorre conciliarla con<br />

lo spirito, vale a dire con le virtù etiche e morali.<br />

testo// Antonio Carnicella<br />

“non c’è arte senza espressione dello spirito”. Questa frase di<br />

Hironori Ohtsuka, il fondatore del Karate moderno e profondo<br />

studioso del Budo, sintetizza la visione del mondo proposta dalle<br />

arti marziali. Esse non nascono, infatti, come mero strumento di<br />

offesa e difesa, ma come forma di meditazione attiva. In particolare,<br />

ricorda Ohtsuka, la traccia di questa origine è piuttosto esplicita<br />

nel termine Budo (la Via del Guerriero), che designa il<br />

complesso delle arti marziali di derivazione nipponica. Alla sua<br />

radice troviamo la parola Bu, che ha due antitetiche accezioni: la<br />

prima la individua come atto del “bloccare”, mentre la seconda<br />

rinvia alla “lotta”. Si possono quindi tradurre come “Via che conduce<br />

alla cessazione della guerra attraverso il disarmo“ oppure<br />

“Via che conduce alla pace“.<br />

Il Bu-do, quindi, è la “via che porta all’equilibrio eliminando i<br />

conflitti”, dove le tecniche di combattimento vanno considerate<br />

esercizi spirituali e si accompagnano a conoscenze filosofiche ed<br />

alla rettitudine etico-morale. La figura che riassume questo percorso<br />

è quella del saggio, propria a tutte le arti marziali di antica<br />

derivazione, vale a dire l’uomo che ha raggiunto uno stato di elevazione<br />

spirituale tale da permettergli di vivere degnamente la<br />

vita di ogni giorno, sia a livello interiore che esteriore.<br />

In Giappone il cammino del Bu è stato lungo e travagliato. Nel periodo<br />

medioevale, quando il paese era afflitto da continue guerre,<br />

il suo obiettivo era quello di sconfiggere i nemici. Strumento principe<br />

dei temibili samurai, ed identificato col nome di Bujutsu (tecnica<br />

guerriera), il Bu è stato comunque in grado di conservare i<br />

suoi elementi fondamentali, come perfezionamento tecnico, esercizio<br />

del coraggio ed aumento della forza fisica. Nella più tranquilla<br />

epoca feudale il Bu ha potuto sviluppare il suo aspetto<br />

spirituale, a partire dalle virtù di lealtà, sacrificio ed abnegazione,<br />

che ben si combinavano con la fedeltà dovuta al signore locale ed<br />

all’imperatore. È nel corso del periodo Togukawa (1600-1868),<br />

sotto l’influenza del Confucianesimo, che il Bujutsu ha subito<br />

quella definitiva trasformazione in via spirituale. Aperto a tutti gli<br />

altri strati della società (artigiani, commercianti, agricoltori) e non<br />

più solo ai guerrieri, il Bu-do ha poi conservato intatte le sue peculiarità<br />

sino ai nostri giorni, malgrado tragici eventi, culminati<br />

col bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, abbiano<br />

avversato la storia del Giappone e del Mondo.<br />

Quella che può sembrare una differenza tra Jutsu (arte, tecnica) e<br />

Do (spirito, via), è in realtà una mera distinzione formale, perché<br />

non può esserci arte senza la co-presenza dello spirito. Nel Budo<br />

i due elementi debbono conservare uno stato di equilibrio o, meglio,<br />

di con-fusione, in cui l’uno non prevalga sull’altro. Solo in<br />

questo modo il Budo può continuare ad essere la via che conduce<br />

alla pace e benessere per l’umanità. Senza una formazione spirituale<br />

solida l’esercizio non ha senso ed il mero uso della tecnica<br />

potrebbe trasformarsi in un danno alla società. In quest’ottica, a<br />

prescindere dai motivi per cui un allievo si può avvicinare al<br />

Budo, come la preparazione fisica, la difesa personale, l’acquisizione<br />

di forza per dimostrare la propria superiorità sugli altri, la<br />

bravura del maestro si misura nella sua capacità di modificare<br />

questa molteplicità di scopi. Egli dovrà dirottare le energie del<br />

praticante verso il mondo spirituale ed il miglioramento delle qualità<br />

umane, suscitando in primo luogo i sentimenti di amicizia e<br />

di rispetto per l’avversario. È questa commistione tra l’aspetto<br />

puramente fisico dell’allenamento e dell’esercizio delle tecniche<br />

di lotta e la formazione spirituale a decretare l’importanza della<br />

pratica delle arti marziali anche e soprattutto nella società contemporanea.<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

39<br />

F


40<br />

Duilio Litorale<br />

testo// Claudia Gambellini<br />

OTTOBRE2011


Ad­Ostia­Antica<br />

Alessandro<br />

frutta e verdura<br />

Piazza Gregoriopoli, 7 - 00119 Ostia Antica RM<br />

Cell 392.6705365 Tel 06.56352702 E-mail ehagballa76@libero.it<br />

La mela<br />

La mela è stata il primo alimento nella storia<br />

dell’umanità. Nasce addirittura con Adamo ed<br />

Eva. La prima donna pare abbia irretito il suo<br />

uomo… proprio con questo frutto. La mela<br />

compare più tardi, nel periodo paleocristiano;<br />

presso i romani essa era infatti simbolo di perdizione,<br />

di piacere e di gusto sopraffino. I testi<br />

latini ci hanno lasciato un elenco della varietà<br />

più pregiate: la picena, la scandania, la sturzia,<br />

la mustia, la cidonia (progenitorie delle<br />

moderne renette), la golden e la Val di Non.<br />

La mela è il frutto per antonomasia. Presente<br />

in ogni stagione, sia perché facilmente conservabile<br />

e reperibile, sia per il gran numero di<br />

varietà elaborate dall’uomo. In genere, il “cultore”<br />

del cibo naturale la preferisce di taglia<br />

piccola magari con il baco, il quale costituisce<br />

la prova evidente che sul frutto non siano stati<br />

vaporizzati anticrittogamici. Le virtù gastronomiche<br />

e terapeutiche della mela sono note.<br />

In molti paesi Europei c’è un proverbio che<br />

dice: “Una mela al giorno toglie il medico di<br />

torno”. E’ un tonico muscolare; fortificante<br />

del sistema nervoso, lassativo, diuretico, antireumatico,<br />

antisettico intestinale, indicato agli<br />

astienici, agli obesi, agli anziani, ai sedentari.<br />

Contiene poca vitamina A e vitamina del<br />

gruppo B, la vitamina PP è presente nella buccia.<br />

Non è ricca di vitamina C. Contenendo<br />

pectina – per lo più nel torsolo – è utile per<br />

abbassare il tasso di colesterolo, (secondo L.<br />

Binet) come in Italia e in Francia è stato provato<br />

da ricerche. L’equipe di R. Sabré-Amplis<br />

dell’Università di Tolosa, ha effettuato una<br />

prova su 30 volontari di mezza età, uomini e<br />

donne. L’aggiunta di sole 2 o 3 mele al giorno<br />

per un mese ha permesso di abbassare il livello<br />

di colesterolo in 24 soggetti.<br />

Le mele innalzano il tasso di colesterolo<br />

“buono” HDL e diminuiscono quello dannoso<br />

LDL. La mela è anche antiartritica perché elimina<br />

l’acido urico; per J. Castro è il miglior<br />

anticolitico (sia per colite secca che per quella<br />

diarroica), per l’azione astringente degli acidi<br />

malico e tannico e per la presenza della pectina.<br />

In pediatria, la terapia popolare con le<br />

mele crude in portiglia è stata accettata fin<br />

dagli anni Trenta (Heisler, Kolmann, ecc.) E’<br />

efficace soprattutto nei bambini dai tre ai dieci<br />

anni nella cura delle enteriti, nella dissenteria<br />

epidemica, e nella diarrea.<br />

Agli adulti, ovviamente, le mele saranno più<br />

accette intere o con la buccia (se prive dei pesticidi).<br />

Masticata a lungo allevia l’aerofagia.<br />

Mangiata a fettine dà sollievo contro il mal di<br />

mare. Un vero toccasana per gengive e per i<br />

denti che pulisce grazie agli acidi della buccia;<br />

rinforza le gengive se mangiata a morsi.<br />

La mela è ai primi posti, insieme all’uva come<br />

agente antivirale e antibatterico. Non ci si<br />

deve quindi meravigliare se si è scoperto che i<br />

mangiatori abituali di mele hanno una minore<br />

incidenza di raffreddori e malattie respiratorie.<br />

L. Binet, la considera un alleato di chi lotta<br />

contro la senescenza. E’ probabile, date le<br />

proprietà antiossidanti contenute.<br />

Un’altra lode va fatta a questo frutto; tra i<br />

componenti della mela pare che ci sia un principio<br />

ormonale estrogeno vero afrodisiaco naturale<br />

che agisce sull’ipotalamo dopo pochi<br />

minuti che il frutto sia stato ingerito. Forse le<br />

leggende del pomo di Adamo ed Eva e quella<br />

della mela d’oro che Paride donò ad Afrodite<br />

sono sorte per le sue mille virtù.<br />

Da: “Briciole di benessere” di Caterina Dini<br />

Grafica di: Sara Mancini<br />

Qualità<br />

scelta<br />

arrivi<br />

giornalieri<br />

gentilezza<br />

con un<br />

occhio...<br />

al risparmio


42<br />

Duilio Litorale<br />

OTTOBRE2011


R ECENSIONI<br />

A cura di Riccardo Lo Faro<br />

Tra qualche giorno sarà presente nelle librerie<br />

Ecologia, nuovo viaggio<br />

attraverso i quattro elementi.<br />

E’ un saggio scritto da due autori del nostro territorio Gianluca Cavino<br />

e Silvia Grassi, edito da Ouverture Edizioni, con la prefazione<br />

di Gianni Maritati. Siamo in attesa di saper la data della prima presentazione,<br />

che si terrà proprio ad Ostia.<br />

Non è sicuramente il solito libro sui problemi dell’ambiente, poiché<br />

il tema ecologico viene affrontato in modo nuovo e assai diverso dal<br />

solito. Sentiamo a tale proposito gli autori.<br />

perché un libro sull’ecologia?<br />

Gianluca - L’attuale situazione economica mondiale ci impone una<br />

riflessione nuova e originale sull’idea di sviluppo che i popoli occidentali<br />

hanno sempre avuto e sul<br />

depauperamento delle risorse della<br />

terra. Oggi più che mai l’uomo si ritrova<br />

minacciato da se stesso: il problema<br />

energetico, l’inquinamento<br />

delle risorse idriche, l’aumento di<br />

malattie collegate al sistema ambiente,<br />

sono solo alcuni esempi che<br />

ci permettono di affermare che occorre<br />

un cambiamento di rotta e che<br />

è necessaria una nuova alleanza tra<br />

l’esigenza di sviluppo e ricchezza e<br />

quella della tutela dell’ambiente, in<br />

quanto nostra casa.<br />

Silvia- Inoltre ci è sembrato necessario<br />

evidenziare che l’ecologia,<br />

come scienza, è il naturale sviluppo della ricerca, vecchia come<br />

l’uomo, di definire il rapporto con la natura.<br />

nel titolo si parla di un” nuovo viaggio attraverso i 4 elementi” .<br />

Che significa?<br />

Gianluca- Sin dai tempi più remoti i quattro elementi aria, acqua,<br />

terra e fuoco sono stati i canali in cui si è realizzata la riflessione sull’universo.<br />

Da tale riflessione sono scaturiti miti, credenze, concetti<br />

filosofici ma anche ricerche scientifiche. Abbiamo ripercorso questo<br />

cammino sulle tracce di antiche civiltà e di popoli lontani nello spazio<br />

e nel tempo, per giungere ad affrontare le problematiche più attuali<br />

che investono il nostro rapporto con l’ambiente<br />

Silvia- Il viaggio ci porta a comprendere come, proprio attraverso<br />

il rapporto con aria, acqua, terra, e fuoco si sia venuto configurando<br />

il modo di essere dell’uomo nel mondo e la percezione di se stesso<br />

nella natura. E anche come, proprio partendo dall’analisi delle problematiche<br />

attuali, dobbiamo iniziare a riflettere sulla necessità di<br />

modificare i nostri attuali paradigmi di vita.<br />

A quale tipo di lettore è destinato questo libro?<br />

Gianluca- Finora le questioni ecologiche sono state affrontate o dalla<br />

politica, in modo superficiale, o dal mondo scientifico in modo incomprensibile<br />

ai più. Il nostro sforzo è stato quello di rendere dei<br />

concetti, di per sé complessi e complicati, accessibili a tutti. E’ un<br />

libro dunque divulgativo che può essere letto da chiunque, qualsiasi<br />

sia la sua preparazione culturale.<br />

Silvia: Pur avendo un’unità interna, il libro presenta una struttura<br />

modulare che permette, volendo, di leggere singoli capitoli o parte<br />

di essi separatamente o selettivamente. Essendo assai vasta la scelta<br />

degli argomenti è adatto a tutti e anche all’uso scolastico.<br />

C’è ancora speranza per salvare il nostro pianeta o è ormai tutto<br />

perduto?<br />

Gianluca- L’ecologia è una scienza positiva intesa nel suo duplice significato:<br />

positiva perché si basa su fatti concreti e positiva perché<br />

propone soluzioni. L’ecologia intesa come scienza potrebbe essere<br />

proprio il luogo interdisciplinare dove far confluire le altre scienze,<br />

soprattutto quella economica.<br />

Silvia -Finché ci sono idee, finché l’uomo proporrà alternative alla<br />

deriva culturale che stiamo vivendo, c’è sempre speranza.<br />

PER I COMITATI DI QUARTIERE<br />

DEL XIII MUNICIPIO<br />

“Duilio Litorale” mensile di approfondimento sulle tematiche<br />

culturali, ambientali e sociali presente da più<br />

di 20 anni sul territorio vuole dare voce ai Comitati di<br />

Quartiere del XIII Municipio.<br />

Ospita già il CdQ Infernetto e Parco Madonnetta, ma<br />

vorrebbe farsi interprete e promotore delle problematiche<br />

dei quartieri dando spazio, in una rubrica, a loro<br />

dedicata.<br />

Pensiamo così di offrire un ulteriore mezzo di comunicazione<br />

a tutte le libere associazioni.<br />

Per informazioni:<br />

Casa Editrice Publidea 95 - Redazione Duilio Litorale<br />

Tel. 06.5652465<br />

redazione@publidea95.com<br />

www.publidea95.com<br />

OTTOBRE2011 Duilio Litorale<br />

43


Teatro Nino Manfredi<br />

Via dei Pallottini, 10 - Ostia Lido (RM)<br />

Telefono: 06 56324849 mail:<br />

info@teatroninomanfredi.it<br />

Sito: www.teatroninomanfredi.it<br />

07/10/2011 - 09/10/2011<br />

LE DONNE DI PICASSO<br />

Di Brian MC AVERA<br />

Con Milena VUKOTIC<br />

e Margot SIKABONYI<br />

Regia di Terry d’ALFONSO<br />

11/10/2011 - 30/10/2011<br />

SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA<br />

ANCORA PIù GROSSA<br />

Di Ray COONEY<br />

Con Antonio CATANIA,<br />

Gianluca RAMAZZOTTI,<br />

Miriam MESTURINO<br />

e la partecipazione straordinaria di<br />

Raffaele PISU<br />

e con Ninì SALERNO e<br />

Licinia LENTINI, Antonio PISU,<br />

Domenico DE SANTI e<br />

Selene ROSIELLO<br />

Regia di Gianluca GUIDI<br />

Teatro Dafne1<br />

Via Mar Rosso 327<br />

Ostia Lido (RM)<br />

info e prenotazioni allo<br />

06.5667824<br />

fax 06.32090074<br />

teatrodafne1@libero.it<br />

1 e 2 <strong>Ottobre</strong> 2011<br />

ANTOLOGIA DI ROMA-NAPOLI<br />

Con Franco Nove - Anna Caterina<br />

Marino - Emanuela De Martino<br />

dal 6 al 30 <strong>Ottobre</strong> 2011<br />

A CENA CON UN CRETINO<br />

tratto dal film<br />

“A cena con un cretino”,<br />

adattamento<br />

di e con Gianni Pontillo<br />

Teatro Fara Nume<br />

Via Domenico Baffigo 161<br />

Ostia – Roma<br />

Telefono: 0039 06 5612207<br />

Fax: 06 56341784<br />

14-15-16/18-19-20-21-22-23<br />

<strong>Ottobre</strong> 2011<br />

Compagnia “L’Altro Teatro”<br />

AMERICAN BLUES<br />

di T. Williams Regia B. Bonifazi<br />

28-29-30 <strong>Ottobre</strong> 2011<br />

Compagnia TFN<br />

ELENA<br />

Testo e Regia di G. Paternesi

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