21.06.2013 Views

La strategia e l'organizzazione delle attività di ... - Ateneonline

La strategia e l'organizzazione delle attività di ... - Ateneonline

La strategia e l'organizzazione delle attività di ... - Ateneonline

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Loris Nadotti, Clau<strong>di</strong>o Porzio, Daniele Previati<br />

Economia degli interme<strong>di</strong>ari finanziari 2/ed<br />

© 2013 McGraw-Hill Education (Italy) s.r.l.<br />

Capitolo 9<br />

<strong>La</strong> <strong>strategia</strong> e l’organizzazione <strong>delle</strong> <strong>attività</strong> <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione finanziaria<br />

Esercizio 1<br />

Volendo rappresentare il settore dei servizi finanziari fate riferimento:<br />

a. ai tre tipi <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione (cre<strong>di</strong>tizia, mobiliare, assicurativa);<br />

b. ai segmenti <strong>di</strong> domanda;<br />

c. ai prodotti e servizi;<br />

d. ai segmenti <strong>di</strong> domanda e ai servizi.<br />

Risposta esatta d)<br />

Il settore dei servizi finanziari è concettualmente rappresentabile dall’insieme <strong>delle</strong> combinazioni<br />

servizi-segmenti <strong>di</strong> clientela, dove i servizi sono riconducibili ai fabbisogni tipicamente sod<strong>di</strong>sfatti<br />

dall’interme<strong>di</strong>azione finanziaria (pagamento, investimento, finanziamento, copertura dai rischi<br />

finanziari e puri).<br />

Esercizio 2<br />

A quali legami della concorrenza nel settore dei servizi finanziari sono interessati i governi e le<br />

autorità?<br />

a. ai legami con la stabilità del sistema finanziario;<br />

b. ai legami con lo sviluppo e la stabilità del settore, con l’accesso ai servizi finanziari;<br />

c. ai legami con il profitto <strong>delle</strong> gran<strong>di</strong> banche;<br />

d. ai legami con l’equità sociale.<br />

Risposta esatta b)<br />

<strong>La</strong> concorrenza è vista come uno strumento che deve consentire lo sviluppo del settore, attraverso il<br />

raggiungimento <strong>di</strong> adeguati livelli <strong>di</strong> efficienza, deve garantire comunque la stabilità del sistema<br />

finanziario complessivo, e deve favorire l’acceso ai servizi finanziari al numero più ampio possibile<br />

<strong>di</strong> persone e imprese.<br />

Esercizio 3<br />

Nel settore dei servizi finanziari al dettaglio la condotta concorrenziale è soprattutto:<br />

a. centrata sul prezzo;<br />

b. basata sulla prossimità al cliente;<br />

c. sulla capacità <strong>di</strong> superare le asimmetrie informative;<br />

d. fondata su politiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione.<br />

Risposta esatta d)<br />

<strong>La</strong> risposta è esatta in quanto la condotta concorrenziale si basa su <strong>di</strong>verse componenti <strong>di</strong>verse dal<br />

prezzo. Infatti, la <strong>di</strong>fferenziazione è basata su elementi intangibili (la reputazione, l’immagine<br />

dell’interme<strong>di</strong>ario o <strong>di</strong> suoi esponenti) o su elementi tangibili relativi al processo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta ed<br />

erogazione (la localizzazione degli sportelli; la facile utilizzabilità <strong>di</strong> altri canali a <strong>di</strong>stanza – il<br />

telefono cellulare, il personal computer connesso a Internet, ecc.; la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> promotori<br />

finanziari fuori dagli orari <strong>di</strong> apertura degli sportelli).<br />

Esercizio 4<br />

Con riferimento ad un interme<strong>di</strong>ario finanziario, cosa si intende, dal punto <strong>di</strong> vista<br />

organizzativo, con il termine “<strong>attività</strong>”?<br />

a. Le linee <strong>di</strong> business in cui è impegnato;<br />

b. I servizi che offre;<br />

c. Le azioni necessarie per realizzare i servizi.


Loris Nadotti, Clau<strong>di</strong>o Porzio, Daniele Previati<br />

Economia degli interme<strong>di</strong>ari finanziari 2/ed<br />

d. L’insieme dei processi svolti internamente.<br />

© 2013 McGraw-Hill Education (Italy) s.r.l.<br />

Per produrre i servizi <strong>di</strong> finanziamento occorre svolgere <strong>di</strong>verse <strong>attività</strong> che vanno da un momento<br />

iniziale (origine), che consiste nella raccolta <strong>di</strong> informazioni sul soggetto da finanziare e<br />

sull’oggetto (bene o servizio) da finanziare, ad un momento finale <strong>di</strong> erogazione del finanziamento<br />

stesso. I “momenti” o fasi <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> finanziamento sono <strong>attività</strong> che possono essere svolte<br />

entro i confini <strong>di</strong> un’azienda (ad esempio una banca), oppure in parte all’interno e in parte<br />

all’esterno, ad esempio da aziende appartenenti ad un gruppo bancario oppure da fornitori esterni al<br />

gruppo stesso. Nel caso dei finanziamenti, possono essere potenzialmente esternalizzate tutte le<br />

<strong>attività</strong>, dalla raccolta <strong>di</strong> informazioni iniziali alle fasi <strong>di</strong> erogazione e <strong>di</strong> eventuale recupero dei<br />

cre<strong>di</strong>ti. Nel seguito, con il termine <strong>attività</strong> faremo riferimento sia ai servizi sia alle azioni necessarie<br />

per realizzarli.<br />

Esercizio 5<br />

Le soluzioni organizzative adottate dagli interme<strong>di</strong>ari finanziari:<br />

a. Sono simili per tipo <strong>di</strong> <strong>attività</strong> svolta (interme<strong>di</strong>azione cre<strong>di</strong>tizia, mobiliare, assicurativa).<br />

b. Sono <strong>di</strong>verse, sia nello spazio sia nel tempo.<br />

c. Sono quelle che risultano dalle best practice.<br />

d. Sono quelle richieste dalle Autorità <strong>di</strong> Vigilanza.<br />

Le soluzioni organizzative sono <strong>di</strong>verse sia nello spazio, in <strong>di</strong>versi Paesi nello stesso periodo<br />

storico, sia nel tempo. Le soluzioni infatti si adeguano a mutamenti più o meno <strong>di</strong>scontinui che si<br />

presentano nella storia dei sistemi economici e finanziari, mutamenti che possono essere <strong>di</strong> origine<br />

normativa, tecnologica, politica, sociale, demografica. Le crisi finanziarie ed economiche<br />

accelerano spesso tali mutamenti. Le soluzioni, inoltre, non sono mai neutre rispetto alle esigenze<br />

manifestate dai <strong>di</strong>versi portatori <strong>di</strong> interesse (azionisti, clientela, fornitori, <strong>di</strong>pendenti, autorità <strong>di</strong><br />

vigilanza nazionali ed internazionali, governi nazionali). Questa considerazione vale, in modo<br />

accentuato, proprio nei momenti <strong>di</strong> crisi, durante i quali i <strong>di</strong>versi portatori auspicano soluzioni che<br />

sod<strong>di</strong>sfino i propri obiettivi, spesso non considerando con la dovuta attenzione quelli degli altri<br />

soggetti. Un tipico conflitto, al riguardo, può emergere da soluzioni organizzative che privilegiano<br />

l’efficienza operativa (con il conseguente risparmio <strong>di</strong> costi), a vantaggio degli azionisti, senza<br />

particolari ricadute positive sulla clientela, e quin<strong>di</strong> a <strong>di</strong>scapito dell’efficacia misurata in termini <strong>di</strong><br />

sod<strong>di</strong>sfazione della clientela stessa. I meccanismi della concorrenza, unitamente alla supervisione<br />

<strong>delle</strong> autorità <strong>di</strong> vigilanza, dovrebbero favorire la selezione <strong>delle</strong> soluzioni organizzative più<br />

favorevoli per la maggior parte dei portatori <strong>di</strong> interesse. Si usa il con<strong>di</strong>zionale perché, come<br />

<strong>di</strong>mostrato anche nella recente e tuttora presente crisi finanziaria, la tutela del bene comune<br />

(welfare) è un compito assai complesso, e non sempre svolto al meglio né dai meccanismi <strong>di</strong><br />

mercato né dalle autorità.<br />

Esercizio 6<br />

Come definite la catena del valore nel settore dei servizi finanziari?<br />

a. L’insieme <strong>delle</strong> <strong>attività</strong> svolte da un interme<strong>di</strong>ario per sod<strong>di</strong>sfare le esigenze della clientela.<br />

b. <strong>La</strong> produzione <strong>di</strong> valore per gli azionisti.<br />

c. L’insieme della catena interna e <strong>delle</strong> catene esterne del valore (la rete <strong>di</strong> valore).<br />

d. Le relazioni tra società appartenenti ad un gruppo bancario.<br />

Esercizio 7<br />

Rispetto alle linee <strong>di</strong> business, gli interme<strong>di</strong>ari finanziari:<br />

a. Seguono strategie simili a quelle dei concorrenti.<br />

b. Fanno scelte <strong>di</strong> portafoglio e scelte specifiche per ogni linea.<br />

c. Cercano <strong>di</strong> comporre le linee in modo innovativo.


Loris Nadotti, Clau<strong>di</strong>o Porzio, Daniele Previati<br />

Economia degli interme<strong>di</strong>ari finanziari 2/ed<br />

d. Fanno scelte selettive <strong>di</strong> posizionamento.<br />

© 2013 McGraw-Hill Education (Italy) s.r.l.<br />

Avendo qui adottato la prospettiva strategica ed organizzativa, descriveremo e commenteremo qui<br />

alcune possibili scelte strategiche ed organizzative legate alle <strong>di</strong>verse linee <strong>di</strong> business, tenendo<br />

conto del fatto che “la scelta del posizionamento <strong>di</strong> mercato rispetto alle aree d’affari e anche dentro<br />

la singola area d’affari chiarisce opportunamente che le <strong>strategia</strong> è anzitutto “scelta”, cioè ha un<br />

carattere intrinseco <strong>di</strong> selettività,, che è complementare con quello <strong>di</strong> competitività (si compete<br />

selettivamente)” (Mottura, 2007, p. 79). Evidenzieremo dunque alcune scelte strategiche ed<br />

organizzative, consci del fatto che ogni operatore ha davanti a sé gran<strong>di</strong> margini <strong>di</strong> libertà<br />

nell’effettuare tali scelte “in relazione alla propria storia, esperienza, competenza e capacità <strong>di</strong><br />

analisi” (Mottura, 2007, p. 78).<br />

Esercizio 8<br />

Le scelte <strong>di</strong> esternalizzazione degli interme<strong>di</strong>ari:<br />

a. Riguardano le <strong>attività</strong> <strong>di</strong> supporto.<br />

b. Riguardano i sistemi informatici.<br />

c. Portano a soluzioni organizzative <strong>di</strong>verse.<br />

d. Perseguono le economie <strong>di</strong> scala.<br />

Le scelte <strong>di</strong> internalizzazione ed esternalizzazione possono portare verso soluzioni organizzative,<br />

per la <strong>di</strong>versificazione dei servizi offerti, tra loro molto <strong>di</strong>verse: ad un estremo il gruppo o<br />

conglomerato globale, fortemente integrato e che offre servizi col proprio marchio, e dall’altro il<br />

modello a rete, fortemente basato sull’esternalizzazione e sulla c.d. open architecture, che consente<br />

ai partecipanti al network <strong>di</strong> offrire servizi forniti da molteplici operatori . Più spesso le realtà<br />

osservabili si situano nel mezzo, dato che le <strong>attività</strong> necessarie per produrre e <strong>di</strong>stribuire i servizi,<br />

anche negli interme<strong>di</strong>ari finanziari, sono in parte interne ed in parte esternalizzate. E’ comunque una<br />

scelta strategica ed organizzativa fondamentale, nel settore in esame come in tutti i settori, decidere<br />

quanta e quale esternalizzazione contribuisce a migliorare le performance aziendali e la loro<br />

sostenibilità oltre il breve termine.<br />

Esercizio 9<br />

Le linee <strong>di</strong> business retail e commercial banking in Italia<br />

a. Sono sempre svolte da banche <strong>di</strong>verse.<br />

b. Possono essere svolte da un’unica banca o da banche specializzate.<br />

c. Sono svolte “sotto lo stesso tetto”.<br />

d. Sono svolte sempre all’interno del medesimo gruppo.<br />

Le <strong>attività</strong> <strong>di</strong> retail e commercial banking rappresentano ciò che tra<strong>di</strong>zionalmente fanno le banche,<br />

nell’ambito dell’interme<strong>di</strong>azione cre<strong>di</strong>tizia e dei servizi ancillari ad essa ed all’interme<strong>di</strong>azione<br />

mobiliare per conto terzi (ad esempio, incasso e pagamento, custo<strong>di</strong>a ed amministrazione titoli), nei<br />

confronti della clientela al dettaglio (retail banking) o della clientela corporate (commercial<br />

banking). Nella realtà italiana, i servizi compresi nelle due citate linee <strong>di</strong> business possono essere<br />

svolte da un’unica banca (eventualmente attraverso proprie <strong>di</strong>visioni interne specializzate per<br />

macrosegmenti <strong>di</strong> clientela: retail, corporate, private, institutional) o da più banche specializzate<br />

operanti nel medesimo guppo. <strong>La</strong> netta separazione tra le due linee <strong>di</strong> business risulta quin<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fficile, e risente <strong>delle</strong> soluzioni organizzative adottate e dall’orientamento strategico<br />

dell’interme<strong>di</strong>ario, spesso legato alla <strong>di</strong>mensione e all’asseto proprietario.


Loris Nadotti, Clau<strong>di</strong>o Porzio, Daniele Previati<br />

Economia degli interme<strong>di</strong>ari finanziari 2/ed<br />

© 2013 McGraw-Hill Education (Italy) s.r.l.<br />

Esercizio 10<br />

Qual è la forma istituzionale prevalente della <strong>di</strong>versificazione negli interme<strong>di</strong>ari finanziari?<br />

a. Il gruppo bancario.<br />

b. <strong>La</strong> banca univerale.<br />

c. <strong>La</strong> banca mista.<br />

d. Il conglomerato finanziario.<br />

Nella realtà dei sistemi bancari avanzati la forma <strong>di</strong> gruppo è quella prevalente: si osservi che, in<br />

presenza <strong>di</strong> gra<strong>di</strong> crescenti <strong>di</strong> accentramento, ottenuto attraverso l’incorporazione <strong>di</strong> banche e altri<br />

interme<strong>di</strong>ari controllati e l’inserimento <strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione e <strong>di</strong> supporto nelle <strong>di</strong>visioni<br />

in cui s’articola la capogruppo, il gruppo finisce per avvicinarsi molto alla forma della banca<br />

universale (Mottura, 2007, p. 218).<br />

Esercizio 11<br />

Le scelte organizzative degli interme<strong>di</strong>ari<br />

a. Sono influenzate da stimoli esterni, in particolare dalla Banca d’Italia.<br />

b. Sono sia influenzate da stimoli esterni, sia frutto <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni impren<strong>di</strong>toriali autonomi.<br />

c. Sono simili per ogni area d’affari.<br />

d. Sono suggerite da consulenti esterni.<br />

Benché molteplici siano i fattori che, storicamente, hanno favorito in modo ricorrente un certo<br />

isomorfismo dei modelli <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione, e quin<strong>di</strong> dei profili istituzionali <strong>di</strong> tali scelte e <strong>delle</strong><br />

collegate scelte organizzative, a nostro avviso la crescita del grado <strong>di</strong> concorrenzialità del settore dei<br />

servizi finanziari, avvenuta con riferimento all’Italia soprattutto a partire dagli anno ’90 del secolo<br />

scorso, richiede agli interme<strong>di</strong>ari <strong>di</strong> valutare costantemente le scelte strategiche operate, adottando<br />

soluzioni organizzative coerenti con i mutamenti ambientali e con le risorse <strong>di</strong>sponibili. Le scelte<br />

organizzative, per ogni interme<strong>di</strong>ario, quin<strong>di</strong>, sono sia influenzate da stimoli esterni, sia sempre più<br />

frutto <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno impren<strong>di</strong>toriale autonomo.<br />

Esercizio 12<br />

Quali sono i vantaggi offerti dai promotori finanziari?<br />

a. Una seria consulenza in<strong>di</strong>pendente.<br />

b. Un servizio 24 ore su 24, 7 giorni su 7.<br />

c. Un buon grado <strong>di</strong> flessibilità nel tempo e nello spazio e una maggiore profon<strong>di</strong>tà<br />

d’offerta nei servizi <strong>di</strong> investimento.<br />

d. Una maggiore professionalità rispetto al personale <strong>di</strong> sportello.<br />

Rispetto allo sportello, le reti <strong>di</strong> promotori finanziari presentano un buon grado <strong>di</strong> flessibilità nel<br />

tempo e nello spazio e una maggiore profon<strong>di</strong>tà d’offerta. Per quanto attiene alla flessibilità del<br />

canale, il cliente può incontrare il promotore a casa, in ufficio o in qualunque altro luogo preferisca,<br />

nei giorni e secondo gli orari che ritiene più consoni. <strong>La</strong> flessibilità limita il controllo del promotore<br />

sul supporto fisico e sull’ambiente nel quale si sviluppa l’interazione. Sottrae, inoltre, al cliente<br />

l’effetto rassicurazione che la staticità <strong>di</strong> solito trasmette. Si è cercato <strong>di</strong> ovviare a tale<br />

inconveniente integrando le reti con sportelli bancari ed equipaggiando il canale <strong>di</strong> strutture snelle<br />

dove i promotori possano incontrare saltuariamente i propri clienti, i cosiddetti uffici <strong>di</strong> promotori<br />

finanziari. <strong>La</strong> profon<strong>di</strong>tà del canale è, invece, dovuta alla specializzazione sui prodotti <strong>di</strong> risparmio<br />

gestito. <strong>La</strong> specializzazione è sollecitata dalla legge che riserva proprio ai promotori l’offerta fuori<br />

sede <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> investimento.


Loris Nadotti, Clau<strong>di</strong>o Porzio, Daniele Previati<br />

Economia degli interme<strong>di</strong>ari finanziari 2/ed<br />

© 2013 McGraw-Hill Education (Italy) s.r.l.<br />

Esercizio 13<br />

Quali sono i vantaggi offerti, in termini <strong>di</strong> marketing, dalla tecnologia telematica nella<br />

<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> servizi finanziari?<br />

a. Minori costi per la clientela.<br />

b. Maggiore ampiezza d’offerta.<br />

c. Un servizio 24 ore su 24, 7 giorni su 7.<br />

d. Consente <strong>di</strong> tracciare profili e <strong>di</strong> ricostruire comportamenti d’acquisto.<br />

<strong>La</strong> tecnologia telematica abilita, al contempo, a raccogliere <strong>di</strong>rettamente dai clienti or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> stipula<br />

o <strong>di</strong> esecuzione <strong>di</strong> contratti finanziari, informazioni, dati. Consente, inoltre, molto più agevolmente<br />

<strong>di</strong> quanto sia possibile con gli altri canali <strong>di</strong>stributivi, <strong>di</strong> tracciare profili e <strong>di</strong> ricostruire<br />

comportamenti d’acquisto, attraverso l’analisi costante <strong>di</strong> tempi e percorsi <strong>di</strong> navigazione. A fronte<br />

<strong>di</strong> questi vantaggi sono ancora alti i rischi percepiti <strong>di</strong> fro<strong>di</strong> informatiche, che inibiscono l’uso del<br />

canale. I timori riguardano la sottrazione e l’uso indebito <strong>di</strong> dati sensibili, che l’utente può essere<br />

chiamato a comunicare all’interme<strong>di</strong>ario durante la navigazione.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!