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Le curve VMD che descriviamo qui per la prima volta mostrano andamenti simili;<br />

inoltre consideriamo che la leggera spondilosi toracolombare che interessa il Soggetto<br />

A esercita solo un minimo effetto sui valori VMD determinati tramite DXA (Zotti et<br />

al., 2004). Dopo il picco in C2, le curve diminuiscono in modo irregolare in tutti i<br />

soggetti fino a T9-T10, punto in cui le curve crescono fino a L1. Dopo un declino nel<br />

tratto lombare medio, i valori aumentano ancora a livello L6-L7, fatta eccezione per il<br />

Soggetto D. Inoltre, i nostri dati indicano una significante correlazione tra i valori<br />

VMD e MoR lungo il segmento T11-L3. Una densità minerale ossea più elevata è<br />

riportato essere relazionata a: a) inserzioni legamentose o muscolari più forti (Tsujy et<br />

al., 1995; Nevill et al., 2003); b) una predisposizione evolutiva ad aumentare la<br />

resistenza ossea per diminuire o evitare il rischio di fratture (Melton et al., 1998;<br />

Emmerson et al., 2000; Zotti et al., 2003; MacLeod, 2002).<br />

La nostra valutazione retrospettiva della frequenza di distribuzione delle fratture e<br />

lussazioni vertebrali ha rivelato che la più alta prevalenza occorre tra T9 e L7 (92.98 %<br />

e 79.40 % del totale rispettivamente per fratture e lussazioni); le rimanenti lesioni<br />

erano localizzate lungo la colonna cervicale. Questi ritrovamenti concordano con<br />

precedenti indagini riportate nella letteratura (Feeney and Oliver, 1980; Slatter, 2003;<br />

Masoudifard et al., 2006; Bali et al., 2009).<br />

La frequenza di distribuzione delle lesioni è molto più alta nei segmenti che mostrano<br />

una crescita o più alti valori di MoR; in assenza di informazioni biomeccaniche<br />

specifiche potremmo ipotizzare che le forze di piegamento più potenti esercitate<br />

sull’intera colonna vertebrale agiscano sul segmento T9-L7.<br />

Nella sua analisi finale della curva MoR, Slijper (1946) ha concluso che il punto più<br />

debole dell’asse corporeo nei cani e negli altri mammiferi simili ai cani potrebbe<br />

essere localizzato nella regione toracica posteriore come conseguenza di: a) l’assenza<br />

delle coste sternali; b) i processi spinosi relativamente bassi; c) la mobilità della<br />

colonna toracolombare, che non permette ai corpi vertebrali di essere tanto alti quanto<br />

sarebbe necessario per la forza dell’asse vertebrale.<br />

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