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e stressate (o dinamiche); la raccolta e l’analisi del liquido cefalorachidiano (LCR); la<br />

mielografia. Altre metodiche diagnostiche che possono essere utilizzate sono la TC<br />

(Tomografia Computerizzata), la RM (Risonanza Magnetica) e i test elettrodiagnostici;<br />

la scelta per l’utilizzo di queste altre metodiche si basa sulla natura della frattura o<br />

della lussazione e sui risultati della radiografia, della mielografia e dell’analisi del<br />

LCR, e sulla decisione se eseguire o no una sedazione o un’anestesia (vedi in seguito).<br />

3.1 ESAME FISICO<br />

Il protocollo diagnostico per un paziente traumatizzato inizia sempre con la<br />

valutazione delle lesioni e delle condizioni che possono costituire un pericolo per la<br />

vita dell’animale, quali ad esempio shock emorragico o pneumotorace. Dopo le<br />

valutazioni iniziali e dopo essere state prese tutte le misure per stabilizzare il paziente,<br />

sarà necessario effettuare una valutazione di tutti i sistemi organici ed è consigliabile<br />

l’effettuazione di un esame ematobiochimico, di un urianalisi e di un<br />

elettrocardiogramma (Shores, 1990).<br />

3.2 ESAME NEUROLOGICO<br />

L’esame neurologico nell’animale in decubito con possibile frattura o instabilità<br />

vertebrale è limitato alla valutazione dello stato mentale, della postura, dei nervi<br />

cranici, del tono muscolare, dei riflessi spinali e della sensibilità dolorifica. La<br />

localizzazione della lesione vertebrale potrà essere determinata tramite tali valutazioni<br />

(Shores et al., 1990).<br />

3.3 NEURORADIOLOGIA: IMAGING DELLA COLONNA<br />

VERTEBRALE<br />

3.3.1 RADIOGRAFIA<br />

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