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un’aplasia, e la stabilità atlantoepistrofea ne risulterà ovviamente compromessa.<br />

Finché l’instabilità non genera danni al midollo spinale, essa è asintomatica; nel<br />

momento in cui si verifica un trauma midollare spinale il quadro diventa sintomatico e<br />

la gravità di quest’ultimo dipende dal grado di insulto al midollo spinale; i segni clinici<br />

saranno dolore o tetraparesi da motoneurone superiore. Nel caso dell’agenesia del<br />

dente dell’epistrofeo, le conseguenze dell’instabilità atlantoepistrofea sul midollo<br />

spinale saranno meno gravi rispetto a quelle causate da un dente normale o<br />

dorsalmente deviato. Nel caso invece in cui sia il corpo dell’epistrofeo a fratturarsi, il<br />

dente resta legato all’atlante e il trauma midollare conseguente è meno grave rispetto<br />

quello generato dalla rottura del legamento.<br />

I segni clinici variano in base alla gravità del trauma: il segno più precoce e lieve è<br />

comunemente la dolorabilità cervicale, mentre in caso di trauma midollare più grave si<br />

avranno deficit propriocettori e motori nei quattro arti. È possibile anche il verificarsi<br />

di una paralisi respiratoria, con morte del paziente (Slatter, 2005).<br />

2.1.5 FRATTURE E LUSSAZIONI DELLA COLONNA VERTEBRALE<br />

TORACOLOMBARE<br />

Le vertebre del tratto toracolombare sono quelle più soggette a fratture e lussazioni; la<br />

regione toracica caudale è la zona più colpita nel cane (Hoerlein, 1978).<br />

Le fratture-lussazioni tra T1e L6 occorrono nel 50-60% dei pazienti che sono stati<br />

oggetto di un trauma chiuso (Selcer et al.,1991); un altro studio ha rilevato che un 50%<br />

delle lesioni alla colonna vertebrale avvengono a livello del tratto toracolombare (Mc<br />

Kee, 1990). Un ulteriore studio dava il tratto lombare della colonna vertebrale (L1-L7)<br />

come la regione più soggetta a fratture (Feeney e Oliver, 1980), ma tale divergenza è<br />

forse imputabile al fatto che in questo studio è stato utilizzato un diverso<br />

raggruppamento delle localizzazioni delle lesioni e si è tenuto conto anche delle<br />

vertebre caudali.<br />

Le fratture della colonna ventrale toracica da T1 a T9 sono rare e presentano una<br />

limitata possibilità di dislocazione a causa della stabilità intrinseca fornita dalle coste e<br />

dalle inserzioni dei muscoli intercostali, dal sostegno legamentoso e dalle masse<br />

muscolari epiassiali ben sviluppate (Seim, 2002).<br />

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