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ossee, ed è solitamente indicata una gestione conservativa della frattura (Shores et al.,<br />

1990; Walker et al., 1983).<br />

Compressione: le fratture da compressione della colonna vertebrale sono provocate da<br />

un carico assiale sulla colonna sommato ad una flessione della stessa. Sono classificate<br />

in fratture compressive a cuneo (wedge compression fractures) e fratture a scoppio<br />

(burst fractures) (Bradford, 1987; Walker et al., 1983).<br />

Le fratture compressive a cuneo della colonna occorrono quando l’osso spugnoso e<br />

corticale del corpo vertebrale viene piegato da severe forze di flessione mentre<br />

sull’area pelvica o della testa è applicato un carico assiale. Le regioni cervicotoracica,<br />

toracolombare e lombosacrale sono quelle nelle quali più frequentemente si verifica<br />

questo tipo di frattura (Shores, 1992). L’instabilità generatasi in tale tipo di frattura<br />

può essere anche minima (Walker et al., 1983).<br />

Le fratture a scoppio risultano da flessione associata a forze assiali che causano<br />

comminuzione dei corpi vertebrali con fratture lungo uno od entrambi i capi ossei. Il<br />

nucleo polposo può estrudere in ogni direzione, mentre i frammenti ossei possono<br />

essere spinti verso l’esterno o dentro il canale vertebrale. La stabilità della frattura<br />

dipende dalle strutture coinvolte e dal supporto legamentoso (Shores, 1992). Senza una<br />

tomografia assiale, è difficile ottenere una buona visualizzazione della compressione<br />

midollare spinale causata dai frammenti ossei nel canale vertebrale (Bradford DS,<br />

1987); quando viene diagnosticato che dei frammenti ossei comprimono e talvolta<br />

lacerano il midollo spinale, una decompressione dorsale non è adeguata e si dovrà<br />

invece procedere con un’emilaminectomia (Bradford, 1987; Piermattei e Greely, 1979;<br />

Shores et al., 1990).<br />

Rotazione: combinazioni di forze flessorie e rotazionali provocano in genere degli<br />

spostamenti delle vertebre che sono classificati come sublussazioni, lussazioni e<br />

fratture/lussazioni (Shores, 1992). Una sublussazione è una dislocazione vertebrale<br />

minore, e la stabilità nel punto di lesione dipende dalle strutture danneggiate. Una<br />

radiografia o una fluoroscopia effettuata con estrema attenzione sotto stress articolare<br />

possono essere utilizzate per valutare il grado d’instabilità vertebrale (Shores et al.,<br />

1990). Una lussazione è uno spostamento dello spazio intervertebrale quando la<br />

flessione è la principale forza causale della lesione e si verifica in contemporanea a<br />

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